Posts written by ArcoMJ

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    "Devi avere quella tragedia, quel dolore da cui attingere. Questo è ciò che rende grande un clown.
    Si può vedere che sta soffrendo dietro la maschera. È qualcos'altro esternamente. Chaplin lo ha fatto in modo così meraviglioso, migliore di chiunque altro. Posso interpretare anch'io quei momenti. Ho attraversato il fuoco molte volte. ”

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    "La maggior parte delle persone che hanno una carriera di successo hanno iniziato quando erano abbastanza grandi da sapere esattamente cosa stavano facendo e perché, ma, naturalmente, questo non è successo a me.

    Ricordano tutto quello che gli è successo, ma io avevo solo cinque anni. Quando sei un artista bambino non hai la maturità per capire molto di quello che sta succedendo intorno a te. Le persone prendono molte decisioni sulla tua vita quando sei fuori dalla stanza.

    Ecco cosa ricordo: ricordo di aver cantato a squarciagola e di aver ballato con vera gioia, lavorando troppo duramente per un bambino...... Non sono stato costretto ad essere sul palco dai miei genitori come Judy Garland.
    L'ho fatto perché mi piaceva e perché per me era naturale come respirare. L'ho fatto perché sono stato costretto a farlo, non per i miei genitori o la mia famiglia, ma per la mia vita nel mondo della musica."

    Dal libro MOONWALK


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    [...]
    "Il mio atteggiamento è che se la moda dice che è proibito, io lo faccio..

    Quando sono a casa, non mi piace vestirmi elegante. Uso tutto ciò che è utile. Passavo le giornate in pigiama. Mi piacciono le camicie di flanella, vecchie camicie e pantaloni, vestiti semplici.

    Quando esco, mi vesto con abiti più eleganti, più luminosi, più personalizzati, ma in casa e in studio tutto va bene. Non indosso molti gioielli - di solito nessuno - perché mi intralciano.
    A volte la gente mi regala gioielli e li apprezzo per il gesto, ma di solito li metto da qualche parte. Alcuni di questi sono stati rubati.
    Jackie Gleason mi regalò un bellissimo anello. Se lo tolse dal dito e me lo diede. E' stato rubato e mi manca, ma non mi dà fastidio perché il gesto ha significato più di ogni altra cosa, e non può essere portato via da me. L'anello era solo una cosa materiale....."
    […]

    Dal libro MOONWALK
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    ‘Invincible’ diciotto anni dopo (la recensione completa)



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    di Alessandra Gianoglio
    Il 30 ottobre del 2001, diciotto anni fa, usciva 'Invincible', quello che sarebbe diventato l’ultimo album della carriera di Michael Jackson. Un disco che doveva segnare il grande ritorno sulle scene musicali del Re del Pop, che dal 1995 non pubblicava più un album, se non si conta Blood On The Dance Floor del 1997, un disco di remix con qualche, sorprendente, inedito.

    'Invincible', un album che è stato attesissimo, ma che poi, a pochi giorni dalla sua uscita fu considerato dai critici di allora non all’altezza e relegato nel cassetto degli insuccessi. Fatto sta, che nel 2009, fu invece ri-consacrato tardivamente e messo sul podio come Miglior Album del Decennio.

    Di fatto, “Invincible”, rimane l’album più controverso della discografia dell’artista americano.

    E solo in parte per quanto riguarda la musica in esso contenuta, ma piuttosto per la bufera che causò la battaglia fra Michael Jackson e la sua casa discografica Sony Music. Per questa e per altre ragioni Invincible non vide mai la luce di un successo planetario.

    Ma partiamo dall’inizio.

    L’uscita dell’album stesso si configura in un periodo storico molto particolare. L’inizio degli anni 2000 rappresentò una specie di terra di mezzo per la discografia in generale: i CD fisici stavano perdendo quota, in favore della musica digitale, e la piattaforma Napster, tramite la quale si poteva scaricare musica gratuitamente (o meglio illegalmente, molto diversa dalle piattaforme di oggi, Spotify, ad esempio) era diventata il competitor numero uno delle case discografiche.

    Per di più, Invincible, che inizialmente doveva essere rilasciato nel 1999, alla fine uscì poche settimane dopo gli attacchi dell’11 Settembre 2001, in un clima generale di paura e sconforto, soprattutto in America, patria di Jackson.

    Inoltre, lo scenario pop di inizio duemila era molto diverso dal 1995, anno in cui uscì il suo ultimo album HIStory. Lo spopolare del teen-pop, con Britney Spears a capo dello stesso e dall’altra parte la diffusione capillare di boyband e girlband costruite dalle case discografiche, come N’Sync, Backstreet Boys, Spice Girls avevano indirizzato la musica pop su un passo leggero e rassicurante.

    Da sottolineare, però, che la grande ondata pop degli anni duemila nacque sulle ceneri del lavoro fatto da Michael Jackson negli anni precedenti.

    Come scrive il critico musicale Joseph Vogel nel suo libro Man in The Music:

    “L’intera scena pop di quel periodo era come un omaggio a quello che era stato un giovane Michael Jackson. La sua influenza nella musica di allora era ovunque: nei passi di danza, lo stile, la tensione tra l’innocenza e la sensualità adulta...Ma nessuno poteva nemmeno avvicinarsi alla creatività di Michael Jackson, alla sua originalità artistica e al modo in cui il suo modo di fare musica abbatteva le barriere di razza, sesso e religione”.

    Il panorama musicale era, quindi, in attesa di qualcosa di potente e di nuovo. Il grande ritorno di un artista del calibro di Michael Jackson, che potesse dare ancora il passo alla musica pop per i successivi dieci anni.

    Ciò nonostante, la figura di Michael Jackson, nell’immaginario generale delle persone, rimaneva quella del grande artista perseguitato dalle sue stesse manie.

    Fu di certo bersagliato senza pietà dai tabloid, e anche da certi pseudo giornalisti musicali, che si concentrarono eccessivamente, invece che sulla musica e sull’eredità artistica, sulla sua vita privata, sforando ben oltre i confini del gossip. Sono stati il matrimonio e il successivo divorzio da Lisa Marie Presley, figlia di Elvis, e soprattutto la nascita dei suoi tre bambini ad alimentare i pettegolezzi e riempire le prime pagine dei giornali, talvolta con storie assurde e ingigantite o inventate.
    L’artista diventò padre nel 1997 di Prince Michael, nel 1998 di Paris Katherine e nel 2002 di Prince Michel II, quindi la stampa dell’epoca era concentratissima sul capire come avesse fatto Michel Jackson, proprio lui, ad avere dei figli.

    Per cui, anche se l’attesa per il nuovo disco era molto alta, l’album non uscì sotto la più buona delle stelle.

    Proprio per questo motivo Michael si dedicò anima e corpo al suo nuovo lavoro, circondandosi di produttori importanti, come Teddy Riley, Rodney Jerkins e Babyface ben sapendo che il successo dello stesso poteva significare essere proiettato ancora una volta nell’olimpo delle grandi star e far tacere una volta per tutte i pettegolezzi.

    E fu proprio nello stesso periodo che si presentarono i primi dissapori con la casa discografica, che aggravarono la situazione e che portarono Michael a prendere la decisione di andarsene, in quanto non si sentiva più rappresentato dalla stessa. Ma quando si parla di Michael Jackson e Sony Music, due colossi dell’entertainment, tutto si fa più complicato.

    Fonti dicono che Michael pensava di essere già libero dal contratto con la Sony al tempo di 'Invincible', proprio per questo pare che abbia investito di tasca propria nella produzione dello stesso, ma per una serie di clausole contrattuali, ma forse le vere motivazioni non verranno mai a galla, l’artista sarebbe stato costretto a restare con la Sony.

    Sicuramente la contesa per il catalogo Sony/ATV Music Publishig e le questioni milionarie legate ai diritti dello stesso ha rappresentato uno dei punti focali sui quali si è stretta la non promozione di Invincible e la cancellazione di ogni evento legato ad esso.

    Il prezioso catalogo Sony/ATV Music Publishing, contenente migliaia di canzoni, e fra le altre cose, anche i diritti editoriali di quelle dei Beatles e di Elvis, era stato acquistato da Michael Jackson negli anni ‘80, e rappresentava la metà dell’enorme patrimonio Sony Music.
    Quindi, come lui stesso dichiarò, stava lasciando la Sony, pur possedendone la metà. E questo alla casa discografica non deve essere proprio andato giù.

    Michael Jackson dichiarò ancora, nel luglio del 2002 “Visto l’artista che sono, ho generato molti miliardi di dollari a beneficio della Sony. Loro, non avrebbero mai immaginato che io potessi fare a meno di loro. Non possiamo lasciare che continuino così. Ora sono un libero professionista. Devo alla Sony solo un altro album. Un box set, con due canzoni inedite che ho scritto tanto tempo fa. Ora lascerò la Sony, sono libero, ma detengo la metà della Sony! Possiedo il 50% della Sony Publishing, e li sto lasciando e loro sono davvero molto arrabbiati con me”.

    Queste parole possono lasciare il tempo che trovano, potrebbero anche essere solo uno sfogo di un momento di rabbia, ma è anche vero che potrebbero, nella maniera più diretta e semplice, spiegare come la casa discografica abbia voluto dare una lezione a Jackson, affossando le vendite di uno degli album più importanti della sua carriera, al fine di costringerlo a rimanere con loro e salvaguardare gli interessi relativi al catalogo Sony/ATV.

    Fox News, in proposito, disse che Tommy Mottola stava cercando di rovinare Jackson. Lo minacciava, dicendogli che lo avrebbe distrutto e che la sua carriera sarebbe terminata per sempre se lui non avesse accettato le sue condizioni.

    Il dato di fatto è che questo grande misunderstood ha significato, per noi pubblico, non ascoltare al massimo delle sue potenzialità un album dalle potenzialità enormi come 'Invincible'. Ma per Michael Jackson ha rappresentato qualcosa di ben più grande: l’inizio di un declino musicale, economico e psicologico, che è culminato con la sua morte, avvenuta il 25 Giugno 2009, solamente otto anni dopo l’uscita di Invincibile.

    Probabilmente, proprio per questi conflitti interni legati a interessi multimilionari, l’uscita dell’album è stata più volte posticipata dal 1999 al 2001.

    Finalmente, il 22 agosto dello stesso anno, il primo singolo, così a lungo atteso, viene lanciato sul mercato.

    "You rock my world", un brano up-tempo con un sorprendente giro di basso, balza subito ai primi posti delle classifiche mondiali,Il brano è correlato da un mini-film di oltre venti minuti, con l’attore e amico Chris Tucker e la straordinaria partecipazione di Marlon Brando (tra l’altro la sua ultima, prima della morte avvenuta nel 2004).

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    Anche l’uscita del singolo è stata fonte di aspri disaccordi con l’allora ex presidente della Sony Music, Tommy Mottola. Infatti, Jackson dichiarò, in seguito, che non era mai stato d’accordo a fare uscire "You Rock my world" come singolo traino dell’album.
    E che non era per niente soddisfatto nemmeno del video che l’accompagnava, secondo lui girato troppo in fretta. In effetti, guardandolo, sebbene sia un mini film piacevole, che riprende i toni di "Smooth Criminal", ma questa volta ambientato a Cuba, si sente che c’è qualcosa che non quadra, e si vede che il video non esprime nulla di nuovo.

    Michael Jackson avrebbe voluto fare di "Unbreakable" il singolo di lancio dell’album, una canzone molto meno radiofonica ma certamente più nel suo stile e avrebbe voluto avere il tempo di realizzare anche un video che fosse stato all’altezza delle vecchie glorie, scelta che è stata bocciata dalla casa discografica perché avrebbe significato ritardare l’album di qualche mese ancora.

    'Invincible' uscì, quindi, il 30 Ottobre 2001, sotto etichetta Sony Music.

    Ma dopo l’uscita in pompa magna di "You rock my world", 'Invincible' sparisce inspiegabilmente nel nulla.

    Il calendario editoriale che prevedeva l’uscita dei singoli "Cry", "Butterflies", e "Unbreakable" con relativi videoclip, fu cancellato.
    I cartonati che pubblicizzavano l’album sono rimasti per pochi giorni nei negozi, dopodiché sono spariti.

    Nel periodo natalizio dello stesso anno, viene invece pubblicato, solamente per il mercato europeo il singolo "Cry" e relativo video, che passano quasi inosservati al pubblico. La stessa cosa per il singolo "Butterflies", che è pubblicato solo per il mercato americano.

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    Perché la Sony ha scelto di promozionare, e nemmeno tanto bene, solo due canzoni, su un album di ben sedici tracce, che doveva rappresentare il grande ritorno del proprio artista di punta, del Re del Pop?

    La promozione di 'Invincible', se messa in confronto con gli album 'Dangerous' e 'History', durata per più di due anni consecutivi, che ha visto statue di Michael sparse per il pianeta e un tour con una produzione da capogiro, può considerarsi inesistente.

    Michael appare pubblicamente una volta sola, il 7 Novembre 2001 al Virgin Megastore, Times Square, New York dove incontrò i fan per un firmacopie. L’album, infatti era uscito nella versione classica con la copertina di colore bianco, e anche in quattro diversi colori da collezione, anch’essi spariti velocemente.

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    All’album non è mai seguito alcun tour.

    'Invincible', mese dopo mese pare dissolversi nel nulla, e si guadagna in fretta il soprannome, fra i fedelissimi di Jackson, di Invisible. L’invisibile.

    Michael definisce il comportamento della Sony un vero e proprio boicottaggio verso la sua musica e la sua persona. In particolar modo punterà il dito su Tommy Mottola, l’allora presidente della casa discografica.

    Nel luglio del 2002 il cantante si getterà letteralmente in strada: con i suoi collaboratori più stretti e una marea di fan al seguito darà vita a una protesta senza precedenti. Attraverserà anche il centro di Londra e New York a bordo di un bus double deck, impugnando cartelli con su scritto “Mottola Evil” e “Sony Kills Music”, definendo l’ex presidente come “un razzista capace di sfruttare i talenti di colore solo per scopi di lucro senza averne la minima considerazione”.

    Nonostante le proteste, il periodo funesto in cui è uscito, Napster e l’ascesa della musica digitale, il teen pop, e una promozione debolissima da parte della Sony, Invincible riesce a vendere oltre dieci milioni di copie.

    E’ stato premiato dai lettori di Billboard nel 2009, come miglior album del decennio, superando anche Lady Gaga e i Green Day.

    Ascoltandolo con attenzione, oggi, come il lavoro di un grande artista merita di essere ascoltato, si scopre un album che si rivela lentamente, come un poeta che sussurra al pubblico, sottovoce.

    Il disco, infatti, non ha la stessa potenza di fuoco degli album precedenti, ma è un lavoro complesso che presenta un Michael Jackson inedito, molto più umano e avvicinabile di quanto non lo sia mai stato prima di allora.

    Il Re del Pop apre le porte dei suoi sentimenti, abbandonando le grandi tematiche sociali, per esplorare argomenti più intimi, più famigliari, che lo tratteggiano come padre e come uomo.

    Certamente traspare la figura di un Michael Jackson più adulto, che ha voglia di condividere la sua interiorità.

    Ma è anche un album la cui set list conclusiva ha subito troppi copia e incolla, e vuoi la fretta e le pressioni, il disco risulta confuso e disomogeneo soprattutto nella parte finale.

    Ma è sempre molto facile giudicare, con il senno di poi.


    Ecco una breve analisi di tutte le tracce.



    1. UNBREAKABLE

    Il brano che Michael avrebbe voluto fare uscire come lancio per Invincible. Una sorta di Bad degli anni duemila, più matura, più ferma, più ruvida. Michael ricorda a se stesso e al suo pubblico la sua invulnerabilità, nonostante tutto. “Puoi fare quel che vuoi, ma sarò sempre qui/ Nonostante tutte le tue menzogne e i tuoi stupidi giochi/ Sono ancora qui e sono sempre me stesso, sono indistruttibile".
    Un up-tempo che si snoda su un insistente riff di pianoforte, puntellato da suoni tecno, un incrocio di stili e la voce di Michael che dona una ritmica unica all’intera canzone. Indimenticabile, al minuto 3:50, il rap postumo di Notorius BIG.

    2. HEARTBREAKER

    Uno splendore sonoro, un loop di chitarra acustica che scivola su una quantità disumana si suoni futuristici tenuti insieme dal genio di Jackson; suoni che costruiscono il ritmo della canzone, che sembra formarsi mano a mano che la melodia va avanti, per arrivare dritta verso uno dei bridge migliori dell’intera discografia del cantante. Per poi lasciarsi alle spalle una lunga sequenza di suoni senza cantato, sui quali si può solo immaginare le coreografie che avrebbe potuto creare Michael, dal vivo. Una sorta di Billie Jean, ma all’ennesima potenza, arricchita dal rappato di FATS che si inserisce perfettamente nel testo.

    3. INVINCIBLE

    La track che da il titolo all’album ripropone il tema della dangerous lady così tanto caro a Michael. La protagonista è una ragazza, che è invincibile, in quanto non si lascia conquistare da nessuno. Una canzone R&B minimalista e secca, resa ancora più dura dalla vocalità di Michael tirata fino allo spasimo. Anche qui le barre rap sono di FATS

    Questi primi tre pezzi aprono l’album in maniera potente, ma il disco vira presto su un Michael Jackson totalmente inedito, che ha voglia di condividere i suoi sentimenti profondi, senza nessuna censura.

    4. BREAK OF DAWN:

    Un testo esplicito montato su un ritmo R&B sensuale e suadente. La vocalità di Michael è in primo piano, si stacca dalla musica e ci racconta una storia d’amore con una carica erotica che non può lasciare indifferenti. Una delle gemme nascoste di questo album, come l’ha definita il giornalista musicale Gabriele Antonucci.

    5. HEAVEN CAN WAIT

    Sempre sui toni R&B, ma meno complessa e più radiofonica rispetto la precedente, Heaven Can Wait vanta però un testo interessante, una ballad nella quale Michael canta quasi trascinandosi da una nota all’altra, donandole profondità, e che nel suo centro si apre in un volume considerevole, rendendola appagante.

    6. YOU ROCK MY WORLD

    Contenuta, gradevole, radiofonica, con un groove accattivante e sensuale, ma allo stesso modo delicata, con il suo piano e gli archi che le ricamano su una leggerezza che si può quasi toccare. Un brano che avrebbe potuto raggiungere il sublime se accorciato, in modo da farlo approdare prima al giro di basso finale della canzone, nel quale Michael incanta con la sua voce. hai sconvolto il mio mondo, per il modo in cui mi parli, per il modo in cui mi ami, per il modo in cui...fai l’amore con me.

    7. BUTTERFLIES

    Ecco un'altra pietra preziosa incastonata in questo album. Un brano che si potrebbe inserire in qualsiasi playlist, di qualsivoglia persona, in qualunque parte del pianeta. Un pezzo che mette in risalto tutto l’ampio range vocale di Michael Jackson, toccando note altissime in un falsetto in crescendo sorprendente, che davvero fa sentire le farfalle allo stomaco. È in pezzi come questi, che Michael fa scuola.

    8. SPEECHLESS

    Michael conferma il suo titolo di Re del Pop, perché Speechless è una dolcissima ballad pop come non se ne sentivano da tempo. Leggera e profonda, si apre con un cantato a cappella per crescere su un’onda di archi che la rendono polifonica e unica nel suo genere. L’irraggiungibile capacità interpretativa di Michael fa il resto.

    9. 2000 WATTS

    Un brano che è stato criticato e ha diviso il pubblico, ma che ha il merito di avere saputo anticipare di due decenni quali sarebbero state le tendenze della musica pop di oggi. Un pezzo sperimentale, che da la scossa, ricercato nei suoni e nella ritmica: prodotto da Teddy Riley, collaboratore storico di Jackson, si differenzia da tutte le altre tracce per il tono di voce usato da Jackson, basso, quasi baritonale.

    10. YOU ARE MY LIFE

    È una morbidissima ballata pop che è stata ispirata dalla nascita dei figli Prince e Paris, e che nella sua semplicità, è un piacere ascoltare. Prodotta da Babyface è stata aggiunta solo due settimane prima dell’uscita dell’album, sostituendo la più potente Shout, che, invece, sarebbe stata un ottimo proseguo di 2000 Watts. Da qui in poi si ha la sensazione che la set list dell’album si faccia un po’ confusa, e che la scelta dei pezzi sia stata eseguita troppo in fretta.

    11. PRIVACY

    Sarebbe stato il pezzo finale di una terzina perfetta (2000 Watts, Shout, e Privacy) di brani importanti che avrebbero condotto Invincible verso un finale più che degno.
    E’ l’unico pezzo rock dell’album, che vede ancora Michael e Slash collaborare. Jackson dedica ancora una volta una canzone al suo pessimo rapporto con la stampa: l’aveva già fatto con Leave me alone, Tabloid Junkie e Scream. Con la pungente Privacy riprende il tema ma non è meno arrabbiato. La canzone è molto buona, nel complesso, ma avrebbe saputo esprimere con più incisività la rabbia se fosse stata leggermente più veloce.

    12. DON’T WALK AWAY

    Una triste ballad nella quale l’espressiva voce di Michael è accompagnata da una chitarra acustica e da una ritmica a tratti marcata. Il titolo, Non andare via, e il testo hanno dato spazio a molti rumors che sostenevano Michael si fosse ispirato al divorzio dalla Presley. Ma nulla è mai stato ufficializzato. Di per sé il brano non ha niente che non va, ma non spicca per originalità ed è tenuta insieme per la maggior parte dalla voce di Michael e allora viene difficile trovare un difetto.

    13. CRY

    Scritta da R. Kelly, che aveva già lavorato con Jackson sulla hit You Are Not Alone, Cry è un inno dedicato alle vittime dell’11 settembre che suona a metà fra Man in the Mirror e Heal the World. Anche se il testo è profondo e il video che l’accompagna molto toccante, la canzone manca dello smalto dei grandi pezzi ispirati, capaci di muovere i cuori delle persone. Si ha la sensazione che sia stata composta in fretta e che sia bisognosa di qualche ritocco.

    14. THE LOST CHILDREN

    Semplice ma non banale, e posata su un ritmo folk, nel quale c’è tutto lo spazio per raccontare una storia importante. Un tema inedito, quello dei bambini scomparsi, al quale il cantante teneva moltissimo. Michael avrebbe voluto fare uscire questo pezzo come singolo, ma Tommy Mottola si è opposto, perché lo considerava troppo debole. Di certo non è il pezzo della vita, ma se si considera la tematica, la canzone diventa doverosa. Inoltre, si può sentire, sul finale, nel parlato dei bambini, la voce del primogenito Prince Michael.

    15. WHATEVER HAPPENS

    Un fischio iniziale che ricorda i vecchi film western, e la vibrante chitarra di Carlos Santana che ne intensifica le emozioni rendendo il pezzo davvero unico nel suo genere. Un' altra pietra preziosa da scoprire, che avrebbe potuto essere scelta come singolo e perché no, come canzone traino dell’intero album. Un brano unico e fenomenale, che potrebbe essere stato scritto ieri o cinquant’anni fa e suonerebbe sempre fresco.

    16. THREATENED

    È la canzone che mancava, perché racconta la parte oscura di Michael, una sorta di Thriller, ma molto meno edulcorata, un pezzo che riassume anche Ghost, Is it Scary, sfociando nel noir di <>Blood on the Dance Floor e Morphine. La canzone che chiude l’album è fastosa e gotica, dal ritmo veloce e quasi impazzito, ed è piazzata magistralmente in un disco decisamente rassicurante come Invincible, rompendone un poco le righe. L’ultima linea è un parlato di Rod Sterling (che un po’ richiama quello di Vincent Price di Thriller) e recita: Ciò a cui hai appena assistito potrebbe essere la fine di un incubo particolarmente terrificante ... Non lo è. E’ l'inizio.


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    Riascoltando, diciotto anni dopo, “Invicible”, ci si rende conto di tutte le sue potenzialità. Del successo che avrebbe potuto ottenere con una promozione adeguata.

    Michael, prima che uscisse l’album, aveva dichiarato: ''Secondo la mia modesta opinione 'Invincible' è bello tanto quanto 'Thriller', se non di più. Ha più da offrire''.

    “Difficile paragonare i due album”, scrive oggi il giornalista musicale Gabriele Antonucci nel suo libro 'Michael Jackson. La musica, il messaggio, l’eredità artistica' (Hoepli edizioni 2019) “non solo perché appartengono a due epoche completamente diverse: 'Thriller', con i suoi 9 pezzi della durata di 42 minuti, era un capolavoro anche di sintesi, in cui è impossibile trovare una nota superflua. 'Invincible', 16 canzoni in 77 minuti, è un album prolisso, disomogeneo e con alcuni brani superflui nella parte finale. Ciò non pregiudica il suo alto valore complessivo, con alcuni episodi memorabili”.

    Personalmente azzarderei a paragonare 'Invincible', non a 'Thriller', ma a 'Off The Wall', il primo disco solista di Michael Jackson, uscito nel 1978.
    Un LP nel quale un Michael vent’enne si apriva al mondo mostrando tutte le sue capacità, ancora in vitro.

    Con “Invincible” tutte le sue grandi doti artistiche sono state già esplorate negli album precedenti, e quello che rimane è solamente l’uomo, con tutti i segni e le ferite che quarantatré anni di vita gli hanno lasciato addosso.

    “Invincible” è una sorta Off The Wall ma in chiave più matura, più vissuta, più sincera. Michael Jackson ha voglia di ricongiungersi con il mondo, mostrando senza riserve la sua natura più intima, il modo in cui vive l’amore, ma anche le sue paure e la sua rabbia.

    Un album intimo e adulto, dove il Re del Pop ha ancora molto da offrire e nel quale si racconta in una chiave totalmente affascinate e inedita.

    Articolo del 31/10/2019 - ©2002 - 2019 Extra! Music Magazine
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    L'ho guardato tutto di un fiato!!
    Sono senza parole...
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    Confezione dell'armatura metallica di Michael Jackson.....



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    Lo stilista di Michael parla dell'abito di scena di HIStory World Tour.
    "Voglio un abito di metallo dalla testa ai piedi con il quale poter ballare", ha detto Michael.

    L'idea è stata presa con riserva da altri che hanno detto che erano preoccupati che Michael non potesse danzare con un costume metallico. Era troppo pericoloso. Persino io e Dennis abbiamo detto che sarebbe stato troppo ingombrante e avrebbe potuto farsi male. Ma Michael era sicuro che avrebbe funzionato.

    Per ispirarci, Michael ci ha prestato una collezione di libri dell'artista giapponese Soroyama.

    Io e Dennis sapevamo che se avessimo potuto offrire a Michael una seconda pelle in metallo, come aveva fatto Soroyama con i suoi sexy robot, non solo avremmo raggiunto l'obiettivo preposto ma l'avremmo superato.

    Abbiamo trovato un alluminio ambivalente ed elastico a cui abbiamo adattato le misure di Michael e personalizzato per il suo corpo. Il materiale era sottile come la carta da seta, non pesava nulla ed era perfettamente cromato . Sotto i riflettori, sembrava che Michael fosse stato dipinto in cromo e argento come un robot Soroyama.

    Una delle maggiori sfide è stata quella di costruire il casco in modo che contenesse le cuffie. E per ognuno di essi sarebbe diverso. Guarda le cuffie più ingombranti e più pesanti e mettile sulla testa di un manichino, e scolpisci intorno. Era quello che dovevamo fare.

    Il casco era così stretto che avevo bisogno di un calzascarpe per farlo indossare a Michael prima di ogni spettacolo. Doveva essere il più vicino possibile al suo viso per avere la visuale che stava cercando.

    Michael Bush
    FONTE: MJBEATS
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    "I Want You Back" dei Jackson 5 compie 50 anni



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    Il 7 ottobre del 1969 la Motown pubblica il primo singolo dei Jackson 5, cinque fratelli della famiglia Jackson provenienti da Gary nell'Indiana. Sono Jackie, Tito, Jermaine, Marlon e un giovanissimo Michael Jackson che ha da poco compiuto 11 anni.

    E' il primo brano composto dal team "The Corporation" che comprendeva il boss della Motown Berry Gordy, Freddie Perren, Alphonso Mizell e Deke Richards.

    Il brano in origine si intitolava "I want to be free" ed era stato composto per Gladys Knight. Fu lo stesso Berry Gordy a decidere di cambiare il titolo e una parte del testo e di farla cantare a quel giovane gruppo che aveva da poco messo sotto contratto. La canzone si trasforma così nel grido di un amante pentito, che chiede alla propria donna un'altra possibilità: ma cantata da un bambino, visto che la voce solista è quella di Michael Jackson. Potrebbe sembrare ridicolo, invece il brano funziona alla perfezione. Il singolo raggiunse il numero 1 della classifica di Billboard e permise a Michael Jackson di stabilire il primo record della sua carriera come "più giovane persona ad aver raggiunto la prima posizione nella classifica USA".

    Sarà il primo di sua serie di quattro 45 giri che i Jackson 5 piazzeranno in vetta alla classifica USA, mentre in UK si fermerà al numero 2.

    Tra i musicisti che partecipano alla session di registrazione negli studi The Sound Factory di West Hollywood, spiccano i nomi di Wilton Felder al basso e Joe Sample al piano (futuri membri dei Crusaders).

    FONTE



  6. .
    AGGIORNAMENTO

    MJ-Musical



    In vista dell'attesissima prima di Broadway, il nuovo musical di Michael Jackson, precedentemente intitolato "Don't Stop 'Til You Get Enough", è stato rinominato “MJ: The Musical”.
    Il musical annunciato in precedenza farà la sua prima mondiale sulla Great White Way nell'estate del 2020, con date e un teatro che sarà annunciato a breve.

    "Possiamo confermare che il musical di Michael Jackson ha un nuovo titolo", ha detto il portavoce della produzione Rick Miramontez. "Visto che lo spettacolo si è evoluto attraverso il suo processo di sviluppo, la produzione ha ritenuto che "MJ" era una scelta migliore e più forte che affidarsi al titolo di una singola canzone".

    Purtroppo Lynn Nottage fa ancora parte del progetto nonostante abbia detto pubblicamente che il recente 'documentario' era "molto credibile"!...

    Source: MJVIBE
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    Il tempio di Michael Jackson


    "È bello, felino e febbrile. Michael Jackson è il bambino dentro di noi; uno che non è stato ancora contaminato dalla durezza della realtà. Questo spettacolo è puro piacere, sfarzo e narcisismo. È magia, fantasia, viaggio, vertigine, occultamento e controllo. Balla e riesce ad aggiungere qualcosa di inaspettato e radioso a tutto ciò che si suppone sia noto."

    Ho scritto il commento sopra quando ho visto un concerto di Michael Jackson al Wembley Stadium il 26 giugno 1997. Successivamente, ho continuato:
    "E' un complesso messia che si riversa su ogni poro. Il suo corpo è un tempio in movimento; il suo ego si trasforma in campane che ci rapiscono."

    È incandescente, una pantera nel cielo senza la gravità di Fred Astaire. E c'è ancora il suo sorriso intergalattico. Vuole che lo illuminiamo come raggi di luna. 'Smetti di farmi pressione', canta ma ama tutto. Ad un certo punto dello spettacolo emerge da un veicolo spaziale a forma di bozzolo, convinto di essere un astronauta fatto d'oro.

    Affronta la folla in assoluto silenzio per infiniti minuti ed è nutrito dall'amore che emana dal pubblico. Questo è seguito da giochi di ruolo che coinvolgono gangster e i loro accompagnatori, una maschera da lupo mannaro per comporre il personaggio di 'Thriller' e l'atto cerimoniale di indossare il guanto per cantare 'Billie Jean'.

    Fu sospeso sopra le nostre teste da una gru in 'Earth Song' fungendo contemporaneamente da acrobata e predicatore. Ha fatto finta di piangere tra “I’ ll be” …e …”there” ed era così elettrizzante che sentivamo quel senso di oppressione al petto nel vedere davvero qualcuno piangere. Un carro armato attraversa un muro del palco e Michael gli impedisce di avanzare. Una bambina offre un fiore ad un soldato e lui lascia la sua arma.

    Può sembrare banale, ma non nel mondo di Michael Jackson. La grandiloquenza può sembrare vuota, ma nessuno può dirlo in questo caso, quando anche i fuochi d'artificio alla fine dello spettacolo perdono un po' della loro brillantezza senza la sua presenza.

    Sicuramente, Michael non ha paura di rischiare, e sul palco fa rivivere una serie di vite accattivanti e angeliche. Conosce il modo con cui condurre il pubblico all'estasi e sappiamo che in nome di quella sensazione tutto può essere perdonato...


    ESTRATTO: Chris Roberts nel suo libro “Michael Jackson The King of Pop 1958–2009”
    FONTE: MJBeats
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    Topolino nascosto in 'Captain EO'

    FONTE
    Un 'Hidden Mickey' è una rappresentazione di Topolino collocato in modo subliminale su un'attrazione, decorazione o costruzione, parchi Disney, film o prodotti aziendali.
    Il più comune, 'Hidden Mickey', è una formazione di tre cerchi che sono percepiti come la sagoma della testa e delle orecchie di Topolino. Questi 'Mickey' possono essere dipinti, posizionati su oggetti a forma di pietre, lastre, ecc ... I Mickey nascosti li possiamo trovare nei fotogrammi di molti classici Disney animati, così come nell'architettura e nelle attrazioni di Parchi, studi, ecc …

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    Una delle cose più divertenti e che per molte persone passa inosservata è cercare quei "Mickey nascosti". Sul web ci sono molte pagine dedicate alla catalogazione, persino "all'omologazione" e dove si discute se si tratti di formazioni casuali o di veri "Mickey nascosti".


    Mickeys in Captain EO
    Fino ad ora, l'esistenza di uno di essi era nota per essere stata piuttosto citata in varie discussioni. Sono i tubi di scarico della nave di Captain EO. Il tubo più grande sotto sarebbe la testa di Topolino con i due piccoli tubi superiori che formano le orecchie.

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    Ora guardate attentamente il robot Major Domo...

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    Non riuscite ancora a trovarlo? Dobbiamo avvicinarci di più......

    alle medaglie..... Eccolo lì!


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    SLASH: “MICHAEL JACKSON STAVA BENE SOLO QUANDO ERA SUL PALCO”



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    Il chitarrista dei Guns N’Roses Slash è stato di recente intervistato da un magazine britannico in cui ha raccontato del suo rapporto professionale con Michael Jackson. Come molti sapranno, il re del pop chiamò Slash nel 1991 per registrare il riff di chitarra di Black or White, tratto dall’album Dangerous.
    Vediamo cosa ha detto.

    IL PRIMO INCONTRO CON MJ
    Il chitarrista nativo di Kerring ha rivelato di aver ricevuto una chiamata dal suo agente nel 1991 ma non poteva immaginare che MJ volesse parlare con lui. Appena saputa questa notizia, Slash era ovviamente felicissimo e si è presto accordato per andare a Hollywood e parlare con Michael Jackson. Ricordiamo che in quel periodo il chitarrista era in tour con i Guns N’Roses con l‘Use Your Illusion Tour.

    Ha raccontato di essere andato a cena con Jackson e con l’attrice Brooke Shields (attrice nota per il film Laguna Blu e per essere stata la prima moglie del tennista Andre Agassi). Hanno iniziato immediatamente a parlare “di lavoro” e subito, nonostante lo conoscesse solo di fama, Slash vide il grande talento dialettico e di cultura musicale del Re del Pop.

    IL RAPPORTO CON I COLLABORATORI
    Slash ha parlato anche della quantità spasmodica di collaboratori, agenti e consiglieri che ruotavano attorno a Michael Jackson. Lui li chiama, in questa intervista, degli 'yes men' ed erano personalità che non conoscevano nulla di musica. MJ aveva attorno queste figure per combattere in ogni momento la profonda solitudine di cui soffriva.

    La cosa che notò Slash (così come molti fan) era che MJ stesse veramente bene solo quando stava sul palco. Ha ammesso che il successo dei live e degli spettacoli di Jackson non era neppure paragonabile a quello che avevano i Guns’N Roses in quel periodo, nonostante fossero ai vertici delle classifiche.

    Ha infine concluso l’intervista dicendo di essere sempre stato un grande fan di MJ e ha ammesso che il riff di chitarra di Black or White non è stato suonato da lui.
    Ebbene sì, Slash ha suonato solo la parte iniziale ma nell’interezza il riff venne eseguito dal produttore e musicista Bill Bottrell.

    FONTE: R3M
  10. .
    Aggiungo altre foto....


    Michael Jackson, la “legacy” a Napoli nel giorno del suo compleanno

    In un periodo storico costellato da scomparse illustri, in particolare nel mondo dell’arte e della cultura, ci si affretta continuamente nella ricerca di eredi credibili nei singoli settori in cui il vuoto lasciato, nella maggior parte delle volte, è difficile da colmare. Nel mondo della musica, per non dire del cinema, spesso si cerca di scoprire o di trovare dei talenti possibilmente affini a colui che è passato a miglior vita.

    Nel caso di Micheal Jackson, da dieci anni a questa parte, la voglia o meglio la necessità, proprio per colmare quel vuoto lasciato, nel cercare una soluzione di continuità in merito alla sua eredita artistica verso un cantante contemporaneo è ancor più forte. Il libro scritto a quattro mani da Michelangelo Iossa e da Luca Izzo, intitolato “Michael Jackson – la storia e l’eredità artistica” tratta proprio di questo dilemma.

    [...]
    Testo e foto a cura di Vincenzo Pepe
    Articolo completo

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    Cosa significa amare Michael Jackson



    Linda Higgins
    Uno dei più grandi attributi della MJFam è che siamo una comunità molto unita dedicata a uno scopo: amare Michael Jackson.
    Come ogni famiglia, litighiamo e abbiamo differenze di opinioni. Da quello che ho visto, la maggior parte delle nostre differenze si basa sulle nostre convinzioni su una cosa: cosa significa amare Michael Jackson.

    Ognuno di noi ha un'idea preconcetta di cosa significhi amarlo e quelle convinzioni detteranno ciò su cui agiamo. Il problema nasce dal pensare che se qualcun altro non intraprende le stesse azioni, significa che non lo ama tanto quanto noi.
    ..............

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    Michael rappresentava amore, verità, giustizia, compassione, uguaglianza, perdono, trattava le persone con dignità e rispetto e aveva a cuore la cura del pianeta e dei bambini. Inoltre, apprezzava la perfezione ed era il migliore in qualsiasi cosa facesse. Amava essere creativo e avere una forte base spirituale da cui creare.

    Queste sono tutte caratteristiche che ho amato di Michael, ma credo che alcuni di quei tratti del personaggio siano stati falsamente rappresentati per creare una percezione negativa di lui agli occhi del pubblico.
    Dato che apprezzo la verità e credo che il contenuto del suo personaggio sia stato compromesso, ho trascorso molto del mio tempo a cercare di correggere quella percezione.
    È qualcosa che è molto importante per me.

    Tutte le cose che Michael ha rappresentato e apprezzato sono anche significative per noi, condividiamo molti di quegli stessi valori; tuttavia l'importanza che attribuiamo a ciascuno di questi valori differisce in ognuno di noi, ed è ciò che guida le nostre azioni.
    Per alcune persone, la verità è in cima alla lista, per altre potrebbe essere il perdono, la giustizia, l'uguaglianza o essere il migliore.

    Qualunque cosa apprezzi di più, determinerà come trascorri il tuo tempo e la tua attenzione amando Michael Jackson. Se attribuisci grande importanza alla giustizia, dedicherai la maggior parte dei tuoi sforzi per ottenerla. Tuttavia, se qualcun altro non lo fa, ciò non significa che lo ami di meno; significa che quella persona valorizza qualcos'altro in misura maggiore e quindi è lì che verrà riposta la maggior parte della sua attenzione.
    La tua convinzione su cosa significhi amare Michael Jackson è un riflesso di qualcosa di importante per te, qualcosa che apprezzi e che determinerà le scelte che farai....

    Una delle cose che mi gratifica di più è trattare le persone con dignità e rispetto. Michael ne è stato il massimo esempio; è una delle ragioni per cui lo rispetto nella misura in cui lo faccio. Capisco che le persone hanno opinioni e credenze diverse. Quando li rispetto, non facendoli sentire a disagio per il fatto di avere le proprie convinzioni, è allora che mi sento di rappresentare Michael in modo positivo.

    L'altra cosa che mi piaceva di lui era la sua dedizione ad essere il migliore. Ammiro molto la grandezza e il fatto di essere all'altezza del proprio potenziale; è un brillante esempio delle possibilità che esistono per qualcuno che lo fa.

    Passo molto tempo a scrivere e riscrivere i miei articoli, assicurandomi che siano i migliori che sento possano essere prima di pubblicarli. Trascorro molte ore a lavorare sui miei video fino a quando sono certa di averli fatti bene. Mi motiva a voler essere la migliore in tutto ciò che faccio.

    Quando incarno quelle qualità, mi sento come se stessi mostrando amore per lui in un modo che solo io posso...

    Ognuno di noi mostra amore per Michael Jackson in un modo diverso in base a ciò che apprezziamo; uno non è migliore dell'altro.

    Individualmente, mostriamo al mondo ciò che più amavamo di Michael; collettivamente mostriamo al mondo perché Michael Jackson è stato prezioso..

    Traduzione: MJGOLDWORLD



    What Does It Mean To Love Michael Jackson


    by Linda Higgins
    One of the greatest attributes of the MJ Family is that we are a very close knit community dedicated to one purpose: loving Michael Jackson. Like any family we fight, we argue and we have differences of opinions. From what I have seen, most of our differences are based on our beliefs about one thing: what it means to love Michael Jackson.

    Every one of us has a pre-conceived notion about what it means to love him and those beliefs will dictate what we act on. The problem comes in thinking that if someone else doesn’t take those same actions, it means they don’t love him as much as we do.

    One of the biggest issues that we face about this subject right now is the new music that Sony will be releasing in November 2010. According to an exclusive report by Rolling Stone, this album will feature a collection of ten "never before heard Jackson songs." It will be the first of ten projects over the next seven years.

    Some fans want to stage a boycott and not buy the music, because they feel that selling any previously unreleased music of Michael Jackson's is disrespectful to him; others do not support a boycott, and they will be buying the music, because they feel that releasing this music is an awesome way to honor him. Everyone has their reasons for why they feel their choice is the right one. In reality, both choices are right, because the action to take is the one that is right for you.

    Michael stood for love, truth, justice, compassion, equality, forgiveness, treating people with dignity and respect, and caring for the planet and the children. Those are things that he valued highly. In addition, he valued perfection and being the best at whatever he did. He loved being creative and having a strong spiritual base from which to create.

    Those are all characteristics that I loved about Michael, but I believe some of those character traits were falsely portrayed to create a negative perception of him in the eyes of the public. Since I value truth and believe the content of his character was compromised, I spent a lot of my time trying to correct that perception. It’s something that is very important to me.

    All the things that Michael stood for and valued are also meaningful to us, we share many of those same values; however the importance we place upon each of those values differs in every one of us, and that is what drives our actions. For some people, truth is at the top of the list, for others it might be forgiveness, justice, equality or being the best.

    Whatever it is that you value the most, will determine how you spend your time and attention loving Michael Jackson. If you place a high importance on justice, then most of your attention will be spent on getting justice. However, if someone else doesn’t focus on justice, it doesn’t mean that person loves him any less; it means that person values something else to a greater degree and therefore that’s where the bulk of their attention will be spent.

    Your belief about what it means to love Michael Jackson is a reflection of something important to you, something you value, and that will determine the choices you make. That’s why for some people it’s best to boycott, and for others, it’s not.

    One of the things I value most is treating people with dignity and respect. Michael was the ultimate example of that; it’s one of the reasons why I respect him to the degree that I do. I understand that people have differences in opinions and beliefs. When I respect them by not making them wrong for having their beliefs, that’s when I feel like I am representing Michael in a good way.

    The other thing I loved about him was his dedication to being the best. I strongly value greatness and living up to one's potential; he is a shining example of the possibilities that exist for someone who does that.

    I spend a lot of time writing and rewriting my articles, ensuring that they are the best I feel they can be before I post them. I spend many hours working on my videos until I feel they are just right. He motivates me to want to be the best in whatever I do. When I embody those qualities, I feel like I am showing love for him in a way that only I can. When you demonstrate what you value most, it is the same for you as well.

    Each one of us shows love for Michael Jackson in a different way based on what we value; one way is not better than the other. Individually, we show the world what we valued most about Michael; collectively we show the world why Michael Jackson was valuable.

    Source: Michael Jackson Tribute Portrait
  12. .
    C'e' qualcosa nella voce di Michael che arriva nel profondo di me

    Sì, ha un range di quattro ottave. Sì, ha affinato instancabilmente il suo incredibile dono di Dio. Sì, le sue voci di sottofondo sono leggendarie, le sue armonie stordiscono.

    Ma per me e, azzarderei a dire, per legioni di tanti altri, c'è una connessione dell'anima che raggiunge il profondo del mio cuore. Lo sento a livello cellulare. Con Michael, tutto è personale. La sua performance vocale emotiva dipinge strati di suoni che interpretano il suo messaggio. È innatamente sensuale.

    Molti hanno parlato di "mikegasms" come qualcosa di passionalmente sentito mentre VEDONO la performance. Ma, nel caso di Michael, la performance si presenta in molte forme.....performance vocale sexy, performance dal vivo, performance cinematografica.
    Tutti evocano una connessione profonda che suscita passione Naturalmente, questo è un fenomeno femminile per essere sicuri. Ma molti uomini eterosessuali hanno ammesso di avere sentimenti simili. Penso che abbia a che fare con il contatto di Michael con la condizione umana e tutte le sue vulnerabilità.

    Perché Michael è un cantautore e compositore e perché la sua voce può passare dall'angelico al grintoso, all'arrabbiato, all'appassionato, al sensuale, all'infantile....la sua musica tocca ogni livello emotivo.
    […]


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    …. Veniamo ai messaggi di Michael al mondo

    Ho detto spesso, quando Michael ha aperto la bocca, tu avresti voluto dire: "Aspetta! ASPETTA! LASCIATEMI SCRIVERE QUESTO". Era un cantautore senza pari..... un poeta.

    La cosa interessante è che in superficie si potrebbe pensare che i testi e la poesia fossero infantili, e questo sarebbe in parte vero. Michael scriveva per tutte le età. Ciò significava che i bambini erano il suo punto focale. Molte canzoni sono state scritte in modo che le giovani voci potessero divertirsi a cantarle e comprendere il loro significato.

    Ma, non c'è nessuna canzone nel suo catalogo che raggiunga un livello singolare. In realtà, ascolti multipli raccoglieranno molteplici comprensioni. Più è studiato, maggiore è la saggezza.
    Una delle cose che ho fatto durante i miei anni di ricerca sul lavoro di Michael è stato quello di fare molti storyboard. Quando li raggruppo e prendo in considerazione tutto ciò che contengono, mi rendo conto della comunanza....UMANITÀ. Michael scriveva sempre, e cantando parlava della condizione umana. Il messaggio finale era molto semplice ... AMORE!

    Come essere umano, Michael ha attraversato il fuoco molte volte. Il dolore che ha provato, la sofferenza che ha visto nel mondo e la sua preoccupazione per il pianeta hanno influenzato il suo lavoro.
    Uno dei tanti motivi per cui Michael ispira milioni di persone ... Ha trasformato il dolore e la delusione in musica straordinaria.
    Possiamo sentire il dolore, possiamo sentire la speranza per un mondo migliore. Il fatto è che Michael ha amato le persone. Lui ha creduto nelle persone. Si è rivolto alle persone. "ALZATI PER ME FRATELLO! ALZATI PER ME SORELLA! IN PIEDI! IN PIEDI! IN PIEDI!".

    Estratto:Michael Jackson Chosen Voices
  13. .

    Nuove prove raccolte nel caso di Michael Jackson



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    Un regista cinese-canadese presenterà un nuovo film documentario indipendente sul primo caso di abuso di minori contro l'icona pop americana Michael Jackson alla fine di settembre a Hollywood.

    "Square One", realizzato dal Youtuber Danny Wu, si dice che raccolga nuove prove dal famigerato caso del 1993 che coinvolse la presunta vittima Jordan Chandler e che causò la caduta di Michael Jackson che, fino a quel momento, aveva goduto dello status di "gigante" nella scena musicale mondiale e cultura pop.

    Wu, il cui nome cinese è Wu Yue, ha detto a China.org.cn di aver veramente contattato persone che erano nella lista dei testimoni nel caso di abuso di minori di Michael Jackson nel 2005 - il secondo nella vita del Re del Pop che si è concluso con la sua assoluzione - e li ha fatti parlare di testimonianze e approfondimenti mai ascoltate prima sul caso.
    Una di questi è Josephine Zohny, un'amica di Chandler che è pronta a farsi avanti e rompere il silenzio mentre Chandler si nasconde.

    Giovedì 29 agosto, il cantante avrebbe compiuto 61 anni, tuttavia la reputazione e l'eredità musicale di Jackson è stata minacciata e oscurata invece di essere celebrata quest'anno a causa di un controverso documentario, "Leaving Neverland", realizzato da Dan Reed, che ha dato luogo a tumulti e dispute online e nei forum pubblici sull'eventualità che Jackson abbia davvero fatto del male a dei bambini.

    Il documentario, finanziato da HBO e Channel 4, ha debuttato al Sundance Film Festival il 25 gennaio con due uomini, Wade Robson e James Safechuck, presentando dichiarazioni lascive contro Jackson. I due sono stati accusati di essere bugiardi dai fan e dai sostenitori di Jackson, e le loro richieste sono state respinte da un giudice mentre cercavano di fare causa a Michael Jackson e alle sue compagnie per milioni, se non miliardi di dollari.

    “Quando è stato annunciato 'Leaving Neverland', sono rimasto scioccato, non sapevo cosa pensare”, ha detto Wu, che ha ammesso di essere un fan occasionale dal 2008 e di aver ballato qualche volta con la sua musica. “Pensavo fosse colpevole, ma non era giusto accettarlo alla cieca, quindi ho fatto qualche ricerca.”

    Wu è nato a Chengdu, nella provincia del Sichuan nel 1996, e si è trasferito con i suoi genitori in Canada quando aveva 7 anni. Come amante del basket - con il quale ha vinto molti premi - era più appassionato del gioco che di Jackson, ma riuscì comunque a imitare tutti i movimenti di danza del cantante. Si è effettivamente esibito per la sua scuola il 17 giugno 2009 per la prima volta, ma solo otto giorni dopo, Michael Jackson è morto per overdose di propofol somministrato dal suo medico personale.

    “La morte di Michael Jackson mi ha davvero colpito duramente”, ha detto. La vita è cambiata anche per lui in seguito, a causa di due lesioni al ginocchio che lo hanno costretto a smettere di giocare a basket. Ha poi lavorato come allenatore di basket e, due anni fa, ha trovato la sua nuova celebrità online realizzando video.

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    I fan di Michael Jackson si riuniscono per mostrare sostegno al loro idolo a Shanghai contro il dannoso documentario 'Leaving Neverland' nel febbraio 2019. [Foto per gentile concessione di Iris Zhang]


    Dopo che 'Leaving Neverland' ha suscitato un nuovo round di polemiche, ha realizzato due video su Michael Jackson mostrando l'altro lato della storia la quale dimostrerebbe che Jackson era davvero innocente nonostante le accuse.
    Ognuno dei suoi video ha avuto circa 100.000 visualizzazioni e ha donato i soldi guadagnati a Taj Jackson, nipote di Michael Jackson, che ha raccolto fondi per un documentario destinato a chiarire tutti i malintesi, la disinformazione e le false accuse.

    Taj Jackson e Brandi Jackson, nipote della pop star, sono apparsi in seguito nello show di Wu per difenderlo, ma si era reso anche conto che la maggior parte delle accuse riconducevano sempre al caso del 1993, quindi ha iniziato indagare sul caso originale e controllare l'elenco dei testimoni, riuscendo a convincere alcuni di loro a parlare nel suo nuovo film.

    Dopo aver girato questo film, Wu ha affermato che la sua posizione attuale è: "Nulla è certo. Non possiamo essere sicuri di nulla, tranne che Michael Jackson non è qui per difendersi. Anche le incongruenze nelle storie degli accusatori sono innegabili e ignorarle è da irresponsabili ".

    Ha aggiunto: “Inoltre, non dobbiamo ignorare il fatto che Michael è stato dichiarato innocente per tutti i 14 capi d'accusa di molestie. Pertanto, dovrebbe essere considerato innocente, e io penso che lo sia. A meno che non ci siano prove valide, non cambierò la mia presa di posizione ".

    "Square One", di Danny Wu, sarà presentato in anteprima al TCL Chinese Theatre di Hollywood durante l'Indie Night Film Festival il 28 settembre e uscirà online il 5 ottobre in tutto il mondo.

    SOURCE: China.org.cn - New evidence dug up in Michael Jackson case
    Traduzione: MJGOLDWORLD
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  14. .
    HBO dovrebbe scusarsi per 'Leaving Neverland'?

    'Dave Chappelle ride degli accusatori di Michael Jackson nel suo nuovo spettacolo per Netflix', ha dichiarato un titolo di The Huffington Post qualche giorno fa.

    'HBO deve ritirare Leaving Neverland e scusarsi con tutti gli spettatori', ha chiesto il prestigioso avvocato, giornalista e presentatore Geraldo Rivera niente di più e niente di meno che in diretta su Fox News.

    'Wade Robson (accusatore di Michael Jackson) è un bugiardo e un pezzo di m****', ha detto il giornalista radiofonico Jason Lee sul tappeto rosso degli MTV Awards.

    'Oprah Winfrey cancella ogni traccia di supporto per «Leaving Neverland» dai suoi social network', hanno pubblicato diversi media poche settimane fa.

    Come se ciò non bastasse, negli ultimi mesi sono stati pubblicati numerosi documentari che dimostrano la falsità delle accuse contro Michael Jackson: «Chase the truth», «Lies of Leaving Neverland» o «The man behind the dance» sono solo alcuni, realizzati da persone che hanno trascorso molto del loro tempo con l'artista.

    Se cerchiamo questi prove nel normale motore di ricerca di YouTube, sul nostro computer, telefono cellulare o tablet possiamo trovare centinaia di migliaia di video esistenti.

    Tale è la controversia sul falso documentario, che gli organizzatori degli Emmy (premi sponsorizzati dalla stessa HBO) sono stati costretti a comunicare quanto segue nominando «Leaving Neverland» come miglior documentario:

    “Giudichiamo la qualità della produzione e non la verità dei fatti che vengono raccontati”.

    ... dando per scontato l'invenzione di questi due tipi sulle loro accuse. La controversia è servita e la rettifica post-verità non è così semplice da integrare.

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    Riassumendo i fatti:
    Come sapete, due tipi, quasi quarantenni, che hanno passato un po' di tempo con le loro famiglie insieme a Michael Jackson durante la loro infanzia hanno detto di essere stati molestati dall'artista dopo una vita passata da televisione in televisione (dietro compenso) per lodare l'artista.

    Nel caso di Wade Robson (il primo degli accusatori), "si è ricordato" di essere stato abusato dopo essere stato più volte respinto dagli esecutori di Michael Jackson come coreografo ufficiale dello spettacolo del Cirque du Soleil sul Re del Pop.

    Nel caso del secondo (James Safechuck), “ha ricordato” di aver subito abusi dopo che la sua società di gestione dei rifiuti ha perso una causa multimilionaria, anche [lui] dopo una vita a raccontare meraviglie del cantante e ballerino.

    Ma lungi dall'andare in tribunale, i due tipi si sono rivolti a diversi editori chiedendo milioni di dollari per raccontare la loro storia.
    Poiché non sembrava credibile, sono stati presentati progetti diversi a seconda del gusto di ciascuna società ma sono stati tutti respinti.

    Quindi, hanno deciso di fare il loro tour (a pagamento) in tv e successivamente di intentare una causa. Ma al processo (per milioni di dollari) è stata smantellata l'intera versione: mail tra i due per un anno per creare la storia, link collegabili ad abusi reali per aggiungere dettagli credibili alla favola e centinaia di prove che li hanno portati a perdere il processo ed essere condannati a pagare le spese processuali agli esecutori del cantante che hanno diffamato.

    Il giudice giunse a dichiarare: "nessuna persona ragionevole poteva credere a una parola di questa storia".

    E da quel denaro che devono pagare ($ 400.000), nasce "Leaving Neverland". Un documentario in cui, o l'HBO ha creduto [incondizionatamente] ai due tipi senza scrupoli, o ha guardato dall'altra parte pensando soltanto alla concorrenza aggressiva che ha con Netflix o Amazon, per citarne solo alcuni.

    Comunque sia, il circo è stato smantellato e una società di produzione rispettabile come HBO rimane come la sostenitrice principale della più grande bufala della storia della televisione.

    E vedremo come continua la soap opera. HBO sembra andare avanti (la nomination forzata per il miglior documentario nell'Emmy è il test più grande) con un documentario fraudolento, mentre sempre più voci autorevoli si aggiungono perché faccia un passo indietro e chieda scusa per la sua trasmissione. Nel frattempo, Michael avrebbe compiuto 61 anni il 29 agosto.

    Lasciatelo riposare in pace una volta per tutte.

    Traduzione: MJGOLDWORLD



    ¿Debería HBO pedir perdón por «Leaving Neverland»?

    Por JD Romero
    «Dave Chappelle se ríe de los acusadores de Michael Jackson en su nuevo show para Netflix», rezaba un titular de The Huffington Post hace pocos días.

    «HBO debe retirar «Leaving Neverland» y pedir perdón a todos los espectadores», exigía el prestigioso abogado, periodista y presentador Geraldo Rivera nada más y nada menos que en directo en Fox News.

    «Wade Robson (el acusador de Michael Jackson) es un mentiroso y un trozo de mierda», declaraba el periodista radiofónico Jason Lee en la mismísima alfombra roja de los MTV Awards.

    «Oprah Winfrey borra cualquier rastro de apoyo a «Leaving Neverland» de sus redes sociales», publicaban diferentes medios hace unas semanas.

    Por si fuese poco, en los últimos meses se han estrenado numerosos documentales probando la falsedad de las acusaciones contra Michael Jackson: «Chase the truth», «Lies of Leaving Neverland» o «The man behind the dance» son solo algunos, realizados por personas que se pasaban 24 horas junto al artista.

    Si buscamos esas pruebas en el buscador normal de YouTube, nuestro ordenador, teléfono móvil o tablet directamente puede explotar de los cientos de miles de vídeos que existen.

    Tal es la polémica por el falso documental, que los Emmy (galardones patrocinados por la propia HBO) se vieron obligados a comunicar lo siguiente al nominar «Leaving Neverland» a mejor documental:

    Juzgamos la calidad de la producción y no la veracidad de los hechos que se cuentan

    …dando por sentada la invención de estos dos tipos sobre sus acusaciones. La polémica está servida y la postverdad no era tan sencilla de encajar.

    Pero vayamos al principio. Como saben, dos tipos de casi cuarenta años que compartieron junto a sus familias cierto tiempo con Michael Jackson durante su infancia, dijeron haber sido abusados por el artista tras toda una vida yendo de televisión en televisión cobrando por alabar al artista.

    En el caso de Wade Robson (primero de los acusadores) «recordó» haber sido abusado tras ser rechazado en numerosas ocasiones por los albaceas de Michael Jackson para ser coreógrafo oficial del espectáculo del Circo del Sol sobre el Rey del Pop.

    En el caso del segundo (James Safechuck), se acordó de haber sufrido abusos tras perder una demanda por varios millones de dólares en su empresa de gestión de residuos, también tras toda una vida hablando maravillas del cantante y bailarín.

    Pero lejos de ir a un juzgado, los dos tipos se presentaron en varias editoriales pidiendo millones de dólares por contar su historia.

    Como no sonaba creíble, presentaron diferentes borradores a la carta del gusto de cada empresa, todas fueron rechazadas.

    Entonces, decidieron hacer su tour (previo pago) por televisiones y posteriormente decidieron poner una demanda. Pero en el juicio (en el que pedían casi mil millones de dólares) les desmontaron toda la historia: mails entre los dos durante un año para crear la historia, links de abusados reales para añadir detalles creíbles a la fábula y cientos de pruebas que les llevaron a perder el juicio y ser condenados a pagar las costas judiciales a los albaceas del cantante al que difamaban.

    Y, de ese dinero que deben pagar (400.000 dólares), nace «Leaving Neverland». Un documental en el que, o bien HBO se creyó a dos tipos sin ningún tipo de escrúpulos, o bien miró para otro lado y siguió para adelante pensando en la agresiva competencia que tiene en Netflix o Amazon, por citar sólo algunas.

    Sea como fuere, el circo se ha desmontado y una productora tan respetable como HBO ha quedado como valedora de una de las mayores patrañas de la historia de la televisión.

    Y veremos cómo sigue la telenovela. HBO parece seguir adelante (la forzada nominación a mejor documental en los Emmy es la mayor prueba) con un documental fraudulento, mientras cada vez más voces de pesos pesados se suman a que se retire y se pida perdón por su emisión. Mientras tanto, hoy Michael hubiera cumplido 61 años.

    A ver si le dejan descansar de una vez en paz.

    SOURCE
  15. .

    Breve aneddoto: (Michael Jackson)
    Dietro le quinte di 'For All The Time'



    Estratto di un'intervista rilasciata da Michael Sherwood, co-compositore della canzone “For All Time”, registrata da Michael Jackson.

    Il nome di Michael Sherwood non può esserti sconosciuto se sei un fan dei Toto. In effetti, è uno dei più fedeli collaboratori di Steve Porcaro degli ultimi trent'anni. Quindi ho avuto il desiderio di discutere con lui questo viaggio musicale per provare a decifrare questa bella complicità oltre all'opportunità di parlare della canzone 'For All Time', scritta per Michael Jackson, così come dei contributi comuni per gli album XIV di Toto e Someday / Somehow di Steve Porcaro.


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    [Intervistatore] Puoi parlarci della genesi del brano “For All Time”, originariamente previsto per l'album 'Dangerous'?

    [Michael Sherwood] Michael ha chiamato e voleva una sorta di sequenza, qualcosa nello stesso spirito di 'Human Nature' e ovviamente proveniente da Steve. Abbiamo scritto diverse canzoni, tra cui 'For All Time'. Intendeva includerlo nell'album 'Dangerous', dove avrebbe dovuto essere la ballata dell'album.

    Michael l'ha registrata e il risultato è stato molto buono, quindi eravamo tutti molto emozionati. Fu allora che questo giovane ragazzo, Ryan White, morì dopo aver contratto l'AIDS durante una trasfusione di sangue: fu molto triste.
    Michael aveva una meravigliosa canzone chiamata “Gone Too Soon” e doveva essere sull'album. Quindi questo titolo ha più o meno espulso la nostra canzone dall'album 'Dangerous'.

    Successivamente, ci si aspettava sarebbe stata inclusa nel prossimo album, poi di nuovo su quello successivo, e alla fine siamo andati avanti e abbiamo continuato a scrivere.
    Ad un certo punto, Lionel Richie è stato contattato ed era interessato ad accettarla. Steve mi disse che una traccia musicale era stata registrata con Nathan East e altri, ma non l'ho mai ascoltata e non è mai stata pubblicata.
    Il brano è stato finalmente pubblicato nel progetto 'Thriller 25' del 2008.

    [Intervistatore] Conosce i motivi che hanno portato a questa scelta artistica? Hai ricordi e impressioni legate a questa buona notizia?

    [Michael Sherwood] Nel 2005, o forse all'inizio del 2006, abbiamo ricevuto una chiamata da Michael che ci annunciava che avrebbe pubblicato l'album 'Thriller 25' e che voleva includere “For All Time”. Siamo rimasti molto sorpresi ma abbiamo ripreso il file dall'archivio per finalizzarlo.. Erano passati vent'anni, ma non devi mai arrenderti, questa ne è la prova!
    È stata una sorpresa molto piacevole quando Steve mi ha chiamato dicendo: "Sei seduto? Ho risposto, "No. Lui rispose: "Siediti!" [Risate]

    Poi ho parlato con Michael perché volevo riscrivere i versi. Capisci, 20 anni dopo, stavo scrivendo meglio e gli ho detto: "Posso riscrivere i versi, per favore? Adoro il coro e il ponte, ma penso che ci sia ancora un po' di lavoro da fare sui versi.

    Ma Michael disse: "Oh, no, voglio mantenere la canzone esattamente com'è!”
    Ho detto, "Va bene." E ho pensato: "Sei il Re del Pop! ... "[ride]

    [Intervistatore] Aneddoti e ricordi in studio con Steve Porcaro e Michael Jackson?

    [Michael Sherwood] Ricordo le sessioni di Record One Studios e Michael, che era davvero professionale, disponibile e amichevole, ma riservato. Il fatto è che avevamo fatto la maggior parte del lavoro 20 anni prima e abbiamo dovuto rispolverare la canzone e attualizzarla.

    Michael ha aggiunto alcuni elementi vocali e ha cantato il ponte, cosa che non aveva mai fatto prima. Di conseguenza, non ho avuto la possibilità di stargli vicino, tranne forse per una giornata di lavoro. Per il resto del tempo, ho lavorato sempre con Steve.
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    Source: MJBeats----- Brice Najar
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