Documentario "Square One" di Danny Wu nuove prove raccolte nel caso Chandler del 1993

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    Nuove prove raccolte nel caso di Michael Jackson



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    Un regista cinese-canadese presenterà un nuovo film documentario indipendente sul primo caso di abuso di minori contro l'icona pop americana Michael Jackson alla fine di settembre a Hollywood.

    "Square One", realizzato dal Youtuber Danny Wu, si dice che raccolga nuove prove dal famigerato caso del 1993 che coinvolse la presunta vittima Jordan Chandler e che causò la caduta di Michael Jackson che, fino a quel momento, aveva goduto dello status di "gigante" nella scena musicale mondiale e cultura pop.

    Wu, il cui nome cinese è Wu Yue, ha detto a China.org.cn di aver veramente contattato persone che erano nella lista dei testimoni nel caso di abuso di minori di Michael Jackson nel 2005 - il secondo nella vita del Re del Pop che si è concluso con la sua assoluzione - e li ha fatti parlare di testimonianze e approfondimenti mai ascoltate prima sul caso.
    Una di questi è Josephine Zohny, un'amica di Chandler che è pronta a farsi avanti e rompere il silenzio mentre Chandler si nasconde.

    Giovedì 29 agosto, il cantante avrebbe compiuto 61 anni, tuttavia la reputazione e l'eredità musicale di Jackson è stata minacciata e oscurata invece di essere celebrata quest'anno a causa di un controverso documentario, "Leaving Neverland", realizzato da Dan Reed, che ha dato luogo a tumulti e dispute online e nei forum pubblici sull'eventualità che Jackson abbia davvero fatto del male a dei bambini.

    Il documentario, finanziato da HBO e Channel 4, ha debuttato al Sundance Film Festival il 25 gennaio con due uomini, Wade Robson e James Safechuck, presentando dichiarazioni lascive contro Jackson. I due sono stati accusati di essere bugiardi dai fan e dai sostenitori di Jackson, e le loro richieste sono state respinte da un giudice mentre cercavano di fare causa a Michael Jackson e alle sue compagnie per milioni, se non miliardi di dollari.

    “Quando è stato annunciato 'Leaving Neverland', sono rimasto scioccato, non sapevo cosa pensare”, ha detto Wu, che ha ammesso di essere un fan occasionale dal 2008 e di aver ballato qualche volta con la sua musica. “Pensavo fosse colpevole, ma non era giusto accettarlo alla cieca, quindi ho fatto qualche ricerca.”

    Wu è nato a Chengdu, nella provincia del Sichuan nel 1996, e si è trasferito con i suoi genitori in Canada quando aveva 7 anni. Come amante del basket - con il quale ha vinto molti premi - era più appassionato del gioco che di Jackson, ma riuscì comunque a imitare tutti i movimenti di danza del cantante. Si è effettivamente esibito per la sua scuola il 17 giugno 2009 per la prima volta, ma solo otto giorni dopo, Michael Jackson è morto per overdose di propofol somministrato dal suo medico personale.

    “La morte di Michael Jackson mi ha davvero colpito duramente”, ha detto. La vita è cambiata anche per lui in seguito, a causa di due lesioni al ginocchio che lo hanno costretto a smettere di giocare a basket. Ha poi lavorato come allenatore di basket e, due anni fa, ha trovato la sua nuova celebrità online realizzando video.

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    I fan di Michael Jackson si riuniscono per mostrare sostegno al loro idolo a Shanghai contro il dannoso documentario 'Leaving Neverland' nel febbraio 2019. [Foto per gentile concessione di Iris Zhang]


    Dopo che 'Leaving Neverland' ha suscitato un nuovo round di polemiche, ha realizzato due video su Michael Jackson mostrando l'altro lato della storia la quale dimostrerebbe che Jackson era davvero innocente nonostante le accuse.
    Ognuno dei suoi video ha avuto circa 100.000 visualizzazioni e ha donato i soldi guadagnati a Taj Jackson, nipote di Michael Jackson, che ha raccolto fondi per un documentario destinato a chiarire tutti i malintesi, la disinformazione e le false accuse.

    Taj Jackson e Brandi Jackson, nipote della pop star, sono apparsi in seguito nello show di Wu per difenderlo, ma si era reso anche conto che la maggior parte delle accuse riconducevano sempre al caso del 1993, quindi ha iniziato indagare sul caso originale e controllare l'elenco dei testimoni, riuscendo a convincere alcuni di loro a parlare nel suo nuovo film.

    Dopo aver girato questo film, Wu ha affermato che la sua posizione attuale è: "Nulla è certo. Non possiamo essere sicuri di nulla, tranne che Michael Jackson non è qui per difendersi. Anche le incongruenze nelle storie degli accusatori sono innegabili e ignorarle è da irresponsabili ".

    Ha aggiunto: “Inoltre, non dobbiamo ignorare il fatto che Michael è stato dichiarato innocente per tutti i 14 capi d'accusa di molestie. Pertanto, dovrebbe essere considerato innocente, e io penso che lo sia. A meno che non ci siano prove valide, non cambierò la mia presa di posizione ".

    "Square One", di Danny Wu, sarà presentato in anteprima al TCL Chinese Theatre di Hollywood durante l'Indie Night Film Festival il 28 settembre e uscirà online il 5 ottobre in tutto il mondo.

    SOURCE: China.org.cn - New evidence dug up in Michael Jackson case
    Traduzione: MJGOLDWORLD
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    Il documentario "Square One"

    di Gabriele Antonucci
    Il mito di Michael Jackson, a 10 anni dalla sua scomparsa, è ancora intatto, come dimostra il recente record di 6 miliardi di stream su Spotify (un risultato mai raggiunto nella storia da nessun artista solista non più in vita), senza essere scalfito dal discusso "documentario" Leaving Neverland di Dan Reed, che presenta così tante imprecisioni e incongruenze da inficiarne completamente la veridicità.

    I controdocumentari Michael Jackson: "Chase The Truth", disponibile su Amazon Prime, "Neverland Firsthand: Investigating The Michael Jackson Documentary" e "Lies of Leaving Neverland", che possono essere visti gratuitamente su Youtube, mostrano in modo inequivocabile come 'Leaving Neverland' abbia così tante falle e imprecisioni da non poter essere ritenuto credibile.

    Appare davvero singolare che, a otto mesi dalla prima del documentario al Sundance festival, nessun altro ex frequentatore di Neverland si sia fatto vivo sull'onda emotiva del documentario, asserendo di essere stato oggetto anch'egli di violenze, come avvenne in massa sia dopo lo scandalo Weinstein che dopo il caso dei preti pedofili in Australia: fatto assai curioso.

    Un altro aspetto che lascia perplessi è il fatto che centinaia di bambini abbiano frequentato Neverland dal 1988 al 2005, ma soltanto quattro si siano lamentati di comportamenti sconvenienti e che solo questi quattro abbiano intentato cause milionarie contro il cantante: Jordan Chandler, Gavin Arvizo, Wade Robson e James Safechuck (gli ultimi due hanno fatto causa quattro anni dopo la morte del cantante, vedendosi rigettare le accuse nel 2017 da due diversi collegi giudicanti per mancanza di prove).

    Adesso il caso Chandler del 1993 è stato perfettamente ricostruito nel documentario "Square One", un film completamente indipendente girato dal giovane cineasta Danny Wu e disponibile gratuitamente su Youtube a questo indirizzo, che chiarisce una volta per tutte il falso luogo comune che Jackson “comprò il silenzio” di Jordan Chandler, dimostrando in modo inequivocabile il piano messo in atto da Evan Chandler, padre del ragazzo, oltre che confermare che nessun tipo di materiale pedo-pornografico fu mai ritrovato a Neverland e che nulla di compromettente è stato mai scoperto durante le indagini compiute negli anni dall'FBI.


    L’amicizia tra il Re del Pop e suo figlio fu inizialmente ben accolta da Evan Chandler, più interessato a una carriera di sceneggiatore a Hollywood che a quella di dentista.

    L’uomo cercò di sfruttare l’amicizia del figlio con il Re del Pop per ottenere finanziamenti per la realizzazione di quattro film, di cui aveva già scritto le sceneggiature, ma il cantante, su suggerimento dei suoi consiglieri, non cedette alle continue richieste di denaro.

    La prospettiva di veder sfumati i suoi sogni di gloria, unita alla gelosia per il rapporto sempre più solido tra Jordan e Michael, che l'aveva sostituito come figura paterna, convinse il dentista a mettere in piedi un piano ben congegnato per ottenere denaro dalla popstar, con l’accusa più infamante per un benefattore di bambini: quella di aver abusato sessualmente del figlio.

    Chandler senior chiamò un avvocato senza scrupoli, Barry Rothman, per intentare una causa per la custodia del figlio e, successivamente, per intavolare una lunga trattativa con i legali del cantante, avanzando una richiesta di venti milioni di dollari per risolvere la vicenda senza intentare una causa civile.

    Evan Chandler non aveva alcuna prova delle presunte violenze, così un giorno, dopo aver prelevato il figlio senza chiedere autorizzazione alla madre, lo sottopose a un intervento per estrarre un dente nel suo studio dentistico.

    Il dentista non utilizzò l’anestesia comune, ma il potente Amytal, medicinale dalle proprietà ipnotiche, utilizzato spesso per i reduci di guerra, che, dopo l’assunzione, ha la capacità di fissare nuovi e falsi ricordi, sostituendo quelli precedenti. Lo stesso giorno, con sorprendente sincronia, Jordan confessò al dentista le molestie sessuali di Jackson.

    Il cantante fu sottoposto allora a un’umiliante perquisizione personale, in cui fu costretto a rimanere nudo sopra una pedana rialzata per 35 minuti, per essere fotografato in ogni parte del corpo.

    Chandler aveva affermato, nella sua testimonianza, che il cantante era circonciso, ma le foto dimostrarono in modo inequivocabile che non era così, inficiando la veridicità dei suoi ricordi.

    La vicenda si risolse con un accordo extragiudiziario, di cui in seguito lo stesso Jackson si sarebbe pentito, che prevedeva il versamento di 22 milioni di dollari alla famiglia Chandler da parte dell’assicurazione del Re del Pop per chiudere in fretta la sola causa civile.

    L’accordo con Chandler comprendeva una clausola in cui era specificato che accettare una risoluzione economica in sostituzione di un processo civile non avrebbe in alcun modo influito sulla possibilità della famiglia di testimoniare in un eventuale processo penale.

    Quindi, se Evan Chandler voleva giustizia per il figlio, perché rinunciò alla causa penale?

    Tra le testimonianze più interessanti del documentario 'Square One', c’è quella di Geraldine Huges, allora segretaria legale dell'avvocato Rothman, che parla senza mezzi termini di estorsione.
    "La mia posizione è che Michael Jackson sia innocente per quanto riguarda le accuse di molestie sessuali. Ho visto comportamenti, ascoltato dichiarazioni e letto documenti che erano più rivolti a pianificare un elaborato piano di estorsione che a perseguire la giustizia".

    Ancora più interessante, per certi versi, è la testimonianza inedita di Josephine Zhony, ex compagna di università di Jordan Chandler, che conobbe alla NYU, dove entrambi studiavano Music Businness.

    La giovane donna svela come dalle conversazioni avute con Jordan (di cui la stragrande maggioranza dei suoi compagni di corso ignorava il collegamento con Jackson) emergesse ancora la sua passione per la musica di Michael, l'imitarne i suoi passi di danza, il portare sempre lo stesso cappello Fedora, l’ammissione di come la sua famiglia l’avesse sfruttato, fino alla clamorosa affermazione, nel corso di un dibattito all’università successivo alla messa in onda del discusso documentario “Living with Michael Jackson" di Martin Bashir, che “Michael Jackson non potrebbe mai aver fatto quel genere di cose"

    (n.d.r. cioé comportamenti ambigui nei confronti di minorenni. Detto da uno che l'aveva accusato 10 anni prima di aver compiuto quelle cose, è abbastanza singolare).


    Come afferma Josephine Zohny nel film, "ogni accusa a Michael Jackson si basa sulle accuse del 1993".

    Comprendendo la catena di eventi che coinvolgono la famiglia Chandler, il film pone le basi per capire il perché le cose siano andate in un certo modo anche nei casi Arvizo, Robson e Safechuck.

    Tom Mesereau, l’avvocato di Jackson, dopo la prima di 'Square One' ha dichiarato:
    "È un film favoloso. È di alta qualità. È stato studiato attentamente. È stato condensato in un tentativo molto professionale di trovare la verità, e dice la verità. Michael Jackson non era un pedofilo.

    Non avrebbe mai dovuto essere sottoposto a ciò che ha passato, a partire dal caso del '92 -93. Lodo Danny Wu e tutto il suo staff per il favoloso lavoro che hanno svolto, e non vedo l'ora di vedere il film circolare in giro, perché viviamo in tempi molto, molto pregiudizievoli e travagliati.

    Michael Jackson non è mai stato un pedofilo, non avrebbe mai dovuto essere accusato di questo, e la sua vita è stata distrutta dall'avidità, da persone senza integrità, da persone senza coscienza.
    Questo film inizia la strada del ritorno da alcuni dei recenti sviluppi, che sono stati molto preoccupanti. Wu ha fatto un lavoro straordinario nel mostrare la verità”.

    FONTE
    © Riproduzione Riservata

    Edited by ArcoIris - 23/11/2019, 02:03
     
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    BREVE AGGIORNAMENTO:

    Nel 2020 'Square One', il documentario che mostra nuove prove del famigerato caso del 1993,
    entrerà a far parte del catalogo della piattaforma streaming di Amazon Prime Video.

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3 replies since 31/8/2019, 02:56   275 views
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