[AGGIORNATO] Il caso 'SONY HACK': attacco hacker ai danni del colosso giapponese

Sony nega la vendita dell'impresa editoriale della musica

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    NEWS PRECEDENTI

    CATALOGO: SONY/ATV - EMI - MIJAC



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    Forse troppo? vi segnalo questo articolo.. che non sto a tradurre integralmente. www.nytimes.com/2014/12/24/business...-show.html?_r=0
    Ma nell'articolo, oltre a scoprire( grazie agli Hackers Nord Coreani) che Sony stava progettando di Vendere la sua quota nel catalogo SONY/ATV.. nel mese di novembre, si scopre anche che ci sono altri investitori coinvolti nella proprietà attiva del catalogo.
    per cui il catalogo non è più così suddiviso 50% SONY e 50% della MJEstate.

    The hacked emails suggest that one obstacle to an easy sale of Sony/ATV is its complex ownership structure. Those owners include not only Sony and the Jackson estate, but also a number of investors in the $2.2 billion purchase of EMI’s publishing rights in 2011. Sony was a minority investor in that deal, which also involved the sovereign wealth fund Mubadala of Abu Dhabi, Jynwel Capital of Hong Kong, Blackstone’s GSO Capital Partners and the Hollywood mogul David Geffen.
    Traduzione:
    Le email hackerate, suggeriscono che ad ostacolare una vendita facile del Sony/ATV è stata la struttura della proprietà, piuttosto complessa. I proprietari non sono solo Sony e la Michael Jackson's Estate, ma anche un certo numero di investitori subentrati con l'acquisto dei 2,2 miliardi dollari di diritti dalla EMI nel 2011. Sony nella trattativa con EMI, non era che un investitore di minoranza, e in quella trattativa( acquisto della EMI) parteciparono a maggioranza, la Compagnia Mubadala di Abu Dhabi, la Jynwel Capital di Hong Kong, la GSO Capital, Partner della Blackstone, e il magnate di Hollywood David Geffen.

    Edited by ArcoIris - 30/12/2014, 22:52
     
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    E proseguo qui vedi anche post sopra( anche se la questione è più prettamente SONY e non catalogo..ma sta decisamente diventando esplosiva ).
    Stanno cercando di forzare il supporto di Twitter a sospendere gli account di chiunque pubblichi i documenti hackerati e messi online dagli hackers.

    Sony Tells Twitter to Suspend User Who Posted Hacked Documents




    It doesn’t matter if you’re part of established media or a single person on Twitter — if you’re posting hacked Sony documents, Sony’s lawyers want it stopped.

    The Wall Street Journal reports that Sony Pictures Entertainment lawyer David Boies is asking Twitter Inc. to suspend the account of an indie songwriter who has posted more than 50 company documents from the trove of internal files stolen in last month’s Sony cyberattack and leaked online.

    The Twitter user in Sony’s cross hairs is musician Val Broeksmit, whose Twitter handle is @bikinirobotarmy, the name of his band.

    On Monday, Twitter forwarded him a letter it had received from Mr. Boies stating that Sony would hold Twitter accountable for damages if it didn’t suspend Mr. Broeksmit’s account and destroy all of the internal Sony documents, reports WSJ’s Alexandra Berzon and David Enrich:

    Twitter didn’t tell Mr. Broeksmit to take the tweets down, but said it couldn’t provide him with legal advice and suggested he get a lawyer, according to Mr. Broeksmit.

    Mr. Broeksmit said he was surprised by the letter. “It’s crazy,” he said. “If this can happen to me, it can happen to anybody.”
    The letter to Twitter is like the ones Mr. Boies sent to news organizations last week on behalf of Sony Corp.’s entertainment unit.

    Many news organizations have used emails to and from Sony Pictures motion picture chief Amy Pascal, TV head Steve Mosko, and general counsel Leah Weil, in addition to contracts and other documents, as fodder for their movie-industry coverage. Mr. Boies, of Boies, Schiller & Flexner LLP, warned those outlets not to publish or use any of the stolen materials, asking them to destroy leaked documents in their possession.

    The letter to Twitter says:

    If Twitter does not comply with this request, and the Stolen Information continues to be disseminated by Twitter in any manner, SPE will have no choice but to hold Twitter responsible for any damage or loss arising from such use or dissemination by Twitter, including any damages or loss to SPE or others, and including, but not limited to, any loss of value of intellectual property and trade secrets resulting from Twitter’s actions.
    Media attorneys have said that news outlets have a fair amount of leeway to report on information leaked by hackers. As Law Blog reported earlier, courts have said lawfully obtained information that is a matter of public interest deserves First Amendment protections, with some copyright, medical privacy and other exceptions.

    A similar argument could be apply to Twitter users, legal experts said. “It’s not at all clear that Twitter has a legal obligation to take down materials,” UCLA law professor and Volokh Conspiracy blog founder Eugene Volokh told WSJ.

    www.wsj.com/articles/BL-LB-50177
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    Sony impone a Twitter di sospendere un account che ha pubblicato i documenti hackerati


    Non importa se sei parte dei Media o solo una qualunque persona suTwitter - se stai pubblicando i documenti hackerati della Sony, i loro avvocati vogliono fermarti.

    Il Wall Street Journal riporta che l'avvocato della Sony Pictures Entertainment, David Boies, ha chiesto a Twitter Inc. di sospendere l'account di un cantautore che ha pubblicato più di 50 documenti aziendali dal tesoro dei file rubati a Sony durante l'attacco informatico del mese scorso e che sono trapelati online.

    L'utente Twitter nel mirino di Sony è il musicista Val Broeksmit, il cui account Twitter è @bikinirobotarmy , il nome della sua band.

    Lunedi ', Twitter gli ha inviato una lettera che aveva ricevuto da Mr. Boies affermando che Sony avrebbe ritenuto Twitter responsabile del danno, se non avesse sospeso l'account di Mr. Broeksmit e chiedendogli di distruggere tutti i documenti interni di Sony, da quanto riportato dal Wall Street Journal e da Alexandra Berzon e David Enrich :

    Twitter non ha detto a Mr. Broeksmit di togliere i tweet con i documenti, ma ha detto che non poteva fornirgli consulenza legale e gli suggerisce di prendersi un avvocato.secondo quando riferito da Broeksmit.

    Mr. Broeksmit si è detto sorpreso dalla lettera. "E' pazzesco", ha detto. "Se questo può accadere a me, può succedere a chiunque."
    La lettera a Twitter è come le altre che Mr. Boies ha inviato ai maggiori organi di informazione, a nome della Sony Corp. Entertainment Unit.

    Molti organi di informazione hanno usato le email di Amy Pascal capo della Sony Pictures, il capo redattore TV Steve Mosko, e il consigliere generale Leah Weil, oltre a contratti e altri documenti. Mr. Boies, della "Boies, Schiller & Flexner LLP ", ha messo in guardia tutti dal non pubblicare o utilizzare alcuno dei materiali rubati, chiedendo loro di distruggere i documenti trapelati in loro possesso.

    La lettera a Twitter dice :

    Se Twitter non si conformerà alla richiesta, e le informazioni rubate continueranno ad essere diffuse da Twitter in qualsiasi modo, la Sony Pictures Entertainment non avrà altra scelta che ritenere Twitter responsabile per qualsiasi danno o perdita derivante da tale uso o divulgazione , compresi danni per la Sony Picture Entertainment o altri, e tra cui, ma non limitatamente a, perdite di valore della proprietà intellettuale e segreti commerciali derivanti dalle azioni di Twitter.

    Gli avvocati degli organi di informazione hanno risposto che le agenzie di stampa hanno una discreto margine di manovra nel poter riferire sulle informazioni trapelate da parte degli hackers. I tribunali stabiliscono che le informazioni legalmente ottenute e che riguardano questioni di interesse pubblico possono essere pubblicate liberamente, riservando attraverso il Primo emendamento la dovuta protezione dei dati sensibili, come può essere la fonte e/o privacy su questioni mediche etc etc.

    Un discorso analogo può essere valido per gli utenti di Twitter, dicono esperti legali . "Non è affatto chiaro se Twitter ha l'obbligo giuridico di distruggere i documenti," sostiene il professore in legge Eugene Volokh, fondatore del blog Conspiracy in una dichiarazione al Wall Street Journal.


    Infatti.. non ce l'ha.. e quasi quasi.. :shifty:
     
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    In un altro articolo di ieri della BBC, www.bbc.co.uk/newsbeat/30588289 si sostiene che Il cantautore ha già cancellato tutto e che non capiva perchè il suo account twitter fosse stato sospeso, così come sostengono che twitter gli ha solo detto che doveva trovarsi un avvocato e di cancellare ogni cosa..

    Niente di più falso! è sempre li, i suoi tweets pure e sta pubblicando altra roba anche adesso...Twitter non ha sospeso un bel niente.
    Se volete seguirlo è qui: https://twitter.com/BikiniRobotArmy ;)
     
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    Sembra la trama di un film in stile "Intrigo Internazionale" ! :facepalm:
    La Sony dovrà mettere mano ai suoi sistemi di sicurezza.. troppe "intrusioni" negli ultimi tempi! :sogghigno:
    Rinfrescami la memoria: il famoso tesoro delle canzoni di Michael che qualche tempo fa furono rubate, fa parte di questa falla della Sony o il possessore era un altro?
     
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    Stando a quanto riportavano gli articoli no.Fu architettato da due ragazzi trovati e denunciati.Il materiale non era stato poi condiviso in rete ma solo rubato da un hard disk casualmente... :mhmh: online.Ai due sono toccate solo 100 ore di servizi sociali.Ma come ricorderai io ho sempre creduto poco a queste versioni giornalistiche..
    Qui la questione mira a colpire proprio la dirigenza di Sony e non gli artisti..e io come altri sono convinta che la Corea del Nord non c'entri proprio niente. :shifty:
     
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    Ah ecco, non ricordavo bene i dettagli. La penso come te, credo anch'io che la Corea del Nord non c'entri niente,... c'è qualcuno di molto più potente dietro a questo attacco.. :mhmh:
     
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    CITAZIONE (Valerie77 @ 24/12/2014, 07:37) 
    Forse troppo? vi segnalo questo articolo.. che non sto a tradurre integralmente. www.nytimes.com/2014/12/24/business...-show.html?_r=0
    Ma nell'articolo, oltre a scoprire( grazie agli Hackers Nord Coreani) che Sony stava progettando di Vendere la sua quota nel catalogo SONY/ATV.. nel mese di novembre, si scopre anche che ci sono altri investitori coinvolti nella proprietà attiva del catalogo.
    per cui il catalogo non è più così suddiviso 50% SONY e 50% della MJEstate.

    The hacked emails suggest that one obstacle to an easy sale of Sony/ATV is its complex ownership structure. Those owners include not only Sony and the Jackson estate, but also a number of investors in the $2.2 billion purchase of EMI’s publishing rights in 2011. Sony was a minority investor in that deal, which also involved the sovereign wealth fund Mubadala of Abu Dhabi, Jynwel Capital of Hong Kong, Blackstone’s GSO Capital Partners and the Hollywood mogul David Geffen.
    Traduzione:
    Le email hackerate, suggeriscono che ad ostacolare una vendita facile del Sony/ATV è stata la struttura della proprietà, piuttosto complessa. I proprietari non sono solo Sony e la Michael Jackson's Estate, ma anche un certo numero di investitori subentrati con l'acquisto dei 2,2 miliardi dollari di diritti dalla EMI nel 2011. Sony nella trattativa con EMI, non era che un investitore di minoranza, e in quella trattativa( acquisto della EMI) parteciparono a maggioranza, la Compagnia Mubadala di Abu Dhabi, la Jynwel Capital di Hong Kong, la GSO Capital, Partner della Blackstone, e il magnate di Hollywood David Geffen.

    Un articolo in italiano....


    Problemi di profitto, Sony Music potrebbe finire sul mercato



    Nuove email svelano che Sony potrebbe essere interessata a vendere la sua divisione musicale, preoccupata dalla poche prospettive di crescita del settore


    Sony Music potrebbe finire sul mercato. La notizia arriva da alcune email interne ottenute da Bloomberg, venute alla luce come accaduto di frequente nel corso degli ultimi giorni, grazie al ben noto hack. In base ai messaggi Sony avrebbe stimato come scarse le prospettive di crescita per Sony / ATV e per questo l’azienda avrebbe messo in conto la cessione della divisione.
    Fra i protagonisti dei negoziati si citano il CEO di Sony Entertainment Michael Lynton, il presidente di Sony Corporation of America Nicole Seligman, e il CFO di Sony Corporation of America Steve Kober. Si tratterebbe di un progetto top secret, portato avanti solo da alti dirigenti e sviluppato in seguito alle recenti polemiche che hanno visto Taylor Swift opporsi alla sempre crescente popolarità delle musica in streaming, eventi che avevano portato Sony stessa a dichiarare pubblicamente di essere pronta a riconsiderare la sua strategia musicale.

    Ricordiamo che la commistione tra musica e hardware nel proprio business, è stata considerata una delle problematiche che ha maggiormente danneggiato Sony nel corso della sua storia recente: la multinazionale giapponese da una parte ha tentato di proteggere dalla pirateria la sua musica, procedendo con circospezione nel mondo dei dispositivi di riproduzione per la musica digitale, provando la strada dei dispositivi proprietari legati a sistemi di DRM che non hanno dato gli esiti attesi, finendo schiacciata da Apple, dall’altra ha gestito in maniera conservativa la cessione in licenza dei suoi brani alle piattaforme di musica on line a terzi, cosa che sta accadendo anche recentemente con lo streaming. Si è creato così un doppio nodo scorsoio che ha progressivamente messo in crisi tutti e due i business in cui storicamente Sony è leader.

    La vendita della divisione musicale potrebbe aiutare l’azienda a alleviare la pressione finanziaria che accompagnerà i prossimi mesi, dove Sony dovrebbe dichiarare perdite pari a due miliardi di dollari a causa delle divisione mobile.

    Se davvero la divisione musicale di Sony andasse sul mercato, si tratterebbe di un fatto di eccezionale rilevanza. Il catalogo della multinazionale, include 2 milioni di canzoni, tra cui brani di Beyoncé, Jay Z, Taylor Swift, Bob Dylan, e la maggior parte del catalogo dei Beatles.

    www.macitynet.it/sony-music/

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    Un'altra news che riguarda direttamente Sony e le sue piattaforme online..
    Hacker contro Sony e Microsoft. Bloccate le piattaforme on line di Xbox e Playstation
     
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    Michael Jackson Estate Turned Down King of Pop Cameo in New 3D Adam Sandler Flick



    Eg3vJPU


    EXCLUSIVE Michael Jackson– the beloved version, from the 1980s– will not be making a film comeback anytime soon. According to emails culled from the voluminous Sony hack, Sony Pictures wanted use of Michael’s likeness for their summer 2015 3D Adam Sandler movie “Pixels.” They were turned down flat.

    The emails turned up in a group found by musician Val Broeksmit, who’s been releasing his findings much to Sony’s chagrin on Twitter. Sony has vowed to sue Twitter and Broeksmit. But so much of the material is already coursing its way through the internet that it might be difficult to rebottle this genie.

    According to the emails, a production exec reached out to Sony’s Amy Pascal for help persuading Jackson estate lawyers John Branca and Karen Langford in their quest to include Jackson with a bunch of 80s icons including — this is from the email– Bruce Springsteen, Mr. T, Ronald Reagan and Hall & Oates.

    Langford tells Jonathan Kadin that, off the record, she might consider letting them use Jackson’s image if the fee were in the high six figures. But Kadin says the studio usually pays $20,000 for cameos such as these, and the budget allows for a maximum of $25,000. So it’s not going to happen even though Kadin says “Sandler is anxious for this to happen.” Kadin notes that the request for such a high fee was a polite way for the Jackson estate to turn them down.

    Langford, Kadin says, recalls Jackson’s infamous cameo in “Men in Black 2″ and that it wasn’t received well. You may recall that Michael wouldn’t give Sony Music the final master tapes for the “Invincible” album to release until they secured him this role.

    www.showbiz411.com/2014/12/29/micha...m-sandler-flick


    RIASSUNTO

    L'Estate rifiuta di concedere l'utilizzo dell'immagine del Re del Pop nel nuovo film in 3D di Adam Sandler



    Una nuova rivelazione estratta da messaggi di posta elettronica hackerati da Sony: A quanto pare, la Sony Pictures voleva utilizzare l'immagine di Michael Jackson per il film in 3D di Adam Sandler "Pixel" previsto per l'estate 2015, ma è stata respinta dai responsabili dell'Estate, compreso John Branca.
    Secondo le email, un esecutivo ha contattato Amy Pascal della Sony per aiutarlo a convincere gli avvocati John Branca e Karen Langford per poter includere Jackson in un gruppo di icone degli anni '80, tra cui, secondo l'e-mail, Bruce Springsteen Mr. T, Ronald Reagan e Hall & Oates.

    Langford ha detto a Jonathan Kadin che, in via ufficiosa, poteva prendere in considerazione l'uso dell'immagine di Jackson solo se il pagamento superava le sei cifre. Ma Kadin ha risposto che lo studio paga normalmente $20.000 per un 'cameo' di questo tipo e che il bilancio permetteva, al massimo, fino a $25.000.
    Quindi non accadrà anche se Kadin ha detto che "Sandler è desideroso di averlo nel film". Kadin ha aggiunto che la richiesta di una cifra così alta è un modo educato dell'Estate per rifiutare di concedere l'immagine di Jackson.

    Langford, secondo Kadin, ha ricordato che Jackson ha fatto un celebre 'cameo' in "Men in Black 2" e non è stato ben accolto. Ricordiamo che Michael non ha voluto consegnare alla Sony Music i master originali di "Invincible" fino a quando non si è assicurato la partecipazione al film.


    Edited by ArcoIris - 31/12/2014, 00:29
     
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    Per capire come è cominciato...

    Attacco a Sony, “non è stata la Corea del Nord. Sospetti su hacker di LulzSec”



    Dietrofront dell'Fbi e del governo degli Stati Uniti sulla vicenda che ha coinvolto la società giapponese. L’attribuzione a Pyongyang era basata su informazioni raccolte dalle agenzie di intelligence statunitensi. Ma ora le indagini sono orientate sul gruppo che ha già collaborato con Anonymous



    La vicenda “Sony Leaks” si arricchisce di un nuovo capitolo. Secondo quanto dichiarato da un agente Fbi e da un membro della polizia di Los Angeles, le indagini sull’attacco hacker che un mese fa ha portato alla divulgazione di email, film e documenti dell’azienda giapponese cambiano completamente direzione. L’Fbi e il governo degli Stati Uniti, infatti, si sono trovati costretti a effettuare una clamorosa marcia indietro, ritirando le accuse rivolte in un primo momento al regime nord-coreano. I sospetti ora si concentrano sul gruppo hacker LulzSec, già conosciuto per diverse azioni messe a segno negli anni scorsi e per la collaborazione con Anonymous in alcune campagne di hacking.

    Per comprendere le dinamiche della vicenda Sony Leaks, però, è necessario ripercorrere gli avvenimenti degli ultimi 30 giorni. Tutto inizia alla fine di novembre con un attacco hacker ai sistemi di Sony Pictures Entertainment, che blocca le infrastrutture informatiche del colosso giapponese e porta alla pubblicazione sul web di materiale riservato. Su diversi siti Internet finiscono email compromettenti inviate dai manager dell’azienda, documenti sulle strategie aziendali, dati riguardanti le retribuzioni dei dipendenti e anche alcuni video di film targati Sony Pictures Entertainment che non sono ancora entrati nel circuito distributivo. L’azienda reagisce come può, cercando di bloccare la diffusione del materiale su Internet.

    Partono le indagini di rito, che subiscono una svolta il 17 dicembre, quando su Internet compare un messaggio minaccioso riguardo l’imminente distribuzione di The Interview, un film satirico prodotto da Sony che tratta di un piano per assassinare il leader nord-coreano Kim Jong-un. L’autore del messaggio parla di “attentati in stile 11 settembre” nel caso in cui Sony non ritiri il film prima dell’uscita nelle sale. Tanto basta perché, nella stessa giornata, i portavoce del governo statunitense dichiarino che il governo nord-coreano sia coinvolto nell’attacco informatico ai danni di Sony. Una tesi che viene avvalorata due giorni dopo dai portavoce dell’Fbi, che confermano che la Corea del Nord è da considerarsi “chiaramente responsabile” dell’attacco a Sony avvenuto in novembre. The Interview diventa un caso diplomatico, sul quale interviene lo stesso Barack Obama. Alla fine il film viene distribuito su YouTube e nelle sale cinematografiche, in una sorta di sfida contro le minacce pervenute a Sony.

    Arriviamo a ieri, 29 dicembre, quando un’azienda di sicurezza solleva qualche dubbio sulla ricostruzione fatta dalle autorità. Secondo un gruppo di analisti indipendenti, infatti, l’attacco ai sistemi informatici dell’azienda sarebbe verosimilmente opera di un ex-dipendente della multinazionale. La ricostruzione combacia con un articolo comparso due giorni prima su gotnews.com, in cui si puntano i riflettori su Lena2, uno pseudonimo dietro il quale si nasconderebbe un’ex-impiegata di Sony che si sarebbe licenziata nel marzo del 2014. Secondo la ricostruzione dei colleghi di gotnews.com, il possibile movente di Lena2 nel favorire l’attacco a Sony sarebbe legato a una disparità di retribuzione rispetto ai colleghi maschi.

    Dalle parti dell’Fbi, però, si continua a preferire la teoria del complotto internazionale. Il 29 dicembre un portavoce del Bureau conferma che “il governo della Corea del Nord è responsabile del furto e della distruzione di dati presenti sulla rete di Sony Pictures Entertainment. L’attribuzione a Pyongyang è basata su informazioni raccolte dall’Fbi, dalle agenzie di intelligence statunitensi, dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, da alleati stranieri e dal settore privato”.

    Oggi, infine, la definitiva marcia indietro che reindirizza le indagini verso l’azione di un “normale” gruppo hacker, che avrebbe approfittato della collaborazione di un ex-dipendente Sony. Secondo quanto riportato sempre da gotnews.com, i sospetti si concentrerebbero su LulzSec, una crew conosciuta da tempo che sembrava essere stata smantellata nel 2012, quando l’Fbi aveva arrestato e “convinto” a collaborare il suo leader Hector Xavier Monsegur.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/30...ulzsec/1305291/

    Edited by ArcoIris - 30/12/2014, 22:39
     
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    :sogghigno: a dire il vero molto prima di questa smentita avevano iniziato a girare articoli e commenti tutti molto dubbiosi sul fatto che la Corea del Nord c'entrasse qualcosa. E non solo..il gruppo identificato e forse responsabile anche stavolta..ha compiuto. .appunto. .solo qualche anno fa un altra azione di hackeraggio.. si chiamava Shammone.. (non ricordo se era doppia m o doppia O,ma mi pare doppia m) Mega..mega LOL
     
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    Riguardo il catalogo Sony/ATV e le mail trapelate che evidenziano una qualche idea di Sony di venderlo, circola un articolo del Mirror, dove si sostiene che Paul McCarteney , sia interessato ad acquistare la parte dei diritti legati a Beatles..
    L'articolo del Mirror fa a sua volta riferimento ad un articolo del Sun secondo il quale il cantante sia pronto a fare un offerta, ovviamente da Fonte anonima..
    Ora.. questo articolo, sul Web e per i complottisti acerrimi contro l'Estate e Branca, viene utilizzato a scopo di " prova", circa le chiacchiere che Branca ha sempre fatto, ma che poi non rispondono a realtà.
    Come dargli torto? del resto," Neverland non verrà MAI venduta"... e Neverland è in vendita.. e se tanto da tanto, il catalogo potrebbe fare la stessa fine.
    Tuttavia( evitando di pubblicare l'articolo, per evitare di perpetrare il gossip) mi sento anche di dire che Mirror e Sun sono fra i peggiori giornalacci trash e gossippari, quindi, e sinceramente, prendere spunto da quanto sostengono, non va mai bene secondo me, ne quando ciò che dicono si sposa con le proprie opinioni, o il contrario di.
    Altrimenti, si fa il loro gioco. O meglio, se vogliamo attenerci a delle idee, trovo sbagliatissimo( e in questo includo anche Karen, che come sfida ha lanciato questo articolo, scrivendo: vorrei tanto sapere cosa Branca ha da dire in proposito) utilizzare queste " fonti" a proprio uso e consumo.

    Si fa inoltre riferimento al fatto che Sony, e questo proviene dalle email hackerate.. ritiene Branca e quindi la proprietà del Catalogo detenuto dall'Estate, un NON problema.
    Per dichiarare una cosa simile è evidente che Sony , non ritiene l'Estate un possibile ostacolo alla vendita del Catalogo.. per quale ragione, per ora non ci è dato di sapere, ma è bene ricordare che Branca è già stato ritenuto, e da Michael stesso e durante il processo del 2005 pure, in conflitto di interessi con Sony.
    Quindi questa potrebbe essere la ragione per cui Sony non lo ritiene un possibile ostacolo, ma alleato qualunque decisione intendano prendere circa il Catalogo.
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    I Rumors su questa faccenda legata al catalogo SONY/ATV e la possibilità che Sony metta in vendita la sua quota di proprietà.. stanno prendendo piede ma per il momento sono riportate solo da giornali di second'ordine, se così li vogliamo definire..
    Vi segnalo questo articolo: http://www.dnaindia.com/entertainment/repo...s-songs-2049474 se pur non sto a tradurlo per questo trafiletto, aggiuntivo, rispetto alle voci su Paul McCartney che rivuole le royalties delle canzoni dei Beatles etc etc:

    It is also reported that the estate of Michael Jackson which already owns the other 50 percent is also planning a enormous bid, along with billionaire moguls David Geffen, 71, and Len Blavatnik, 57, who owns Warner Music.
    Si segnala inoltre che la Michael Jackson's Estate , che già possiede l'altro 50% abbia in programma di fare un offerta enorme in società con il magnate David Geffen e Len Blavatnik che possiede la Warner Music.

    L'articolo aggiunge che secondo degli esperti finanziari, la quota detenuta da Sony, possa valere sino a 1.3 miliardi di dollari.
     
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    Sony denies sale of music publishing business



    LOS ANGELES — SONY Corporation has no plans to sell the music publishing business that controls rights to songs from the Beatles and Taylor Swift, as was suggested by leaked e-mails, Sony Entertainment CEO Michael Lynton said.

    Sony’s music-publishing business — the largest in the world — has a catalogue of more than 2-million songs.

    Publishers collect songwriting royalties from album sales, use on TV and other performances.

    E-mails and documents released in the cyber-attack on Sony mentioned a "top secret" plan to sell the music publishing business because it had few growth prospects, Bloomberg News reported last month.

    Top management at Tokyo-based Sony was concerned about the complex ownership and governance of the business.

    Mr Lynton said last week a sale is not under consideration.

    Music publishing accounts for 14% of Sony’s music revenue, with recorded music generating the larger part. The business includes Sony-ATV Music Publishing, a joint venture with the estate of Michael Jackson, and EMI Music Publishing, in which Sony has a 30% stake.

    Sony-ATV CEO Martin Bandier said he has been advised by Sony Corporation that the venture was not for sale, the New York Post reported.

    Sony-ATV was established in 1995 in partnership with Jackson, who had acquired rights to the Beatles songs a decade earlier.

    In 2012, Sony paid $2.2bn for the larger EMI Music Publishing, along with investors including Jackson’s estate, Blackstone Group’s GSO Capital Partners, entertainment mogul David Geffen and Mubadala Development, owned by the Abu Dhabi government. Sony-ATV administers EMI on behalf of the investors. Sony and Jackson’s estate each own half of Sony-ATV.


    http://www.bdlive.co.za/world/americas/201...ishing-business



    Sony nega la vendita dell'impresa editoriale della musica.



    Sony Corporation non ha nessuna intenzione di vendere l'impresa editoriale musicale che controlla i diritti delle canzoni dai Beatles e Taylor Swift, come è stato suggerito da email trapelate, ha detto l'amministratore delegato della Sony Entertainment, Michael Lynton.

    L'impresa editoriale musicale della Sony - la più grande del mondo - ha un catalogo di più di 2 milioni di canzoni.

    Gli editori raccolgono diritti d'autore dei testi dalle vendite degli album, dall'utilizzo in televisione ed altre esibizioni.

    E-mails e documenti pubblicati nell'attacco in rete alla Sony nominavano un piano ' top secret ' di vendere l'azienda editoriale musicale perchè aveva poche prospettive di crescita, ha riportato Bloombergs News il mese scorso.

    Il vertice che ha base alla Sony di Tokyo era preoccupato riguardo alla complessa proprietà e dalla gestione dell'azienda.

    Il Signor Lynton ha detto la settimana scorsa che una vendita non è in considerazione.

    L'editoria musicale conta il 14% del reddito musicale di Sony, con la musica registrata che genera la maggior parte. L'azienda include Sony ATV MUsic Publishing, una collaborazione con l'estate di Michael Jackson, e l' EMI Music Publishing, in cui la Sony ha un interesse del 30%.

    L'amministratore delegato della Sony ATV, Martin Bandier, ha detto che è stato informato da Sony Corporation che l'impresa non era in vendita, ha riportato il NewYork Post.

    Sony ATV è stata fondata nel 1995 in collaborazione con Jackson, che aveva acquisito i diritti delle canzoni dei Beatles un decennio prima.

    Nel 2012, Sony pagò 2.2 miliardi (/non sono sicura che quel 'bn' stia per billions però, vedete voi ) di dollari per la più grande EMI Music Publishing, insieme ad investitori inclusa l'estate di Jackson, Blackstone Group’s GSO Capital Partners, il grande intrattenitore David Geffen e Mubadala Development, di proprietà del governo di Abu Dhabi. Sony ATV amministra EMI a nome degli investitori. Sony e l'estate di Jackson possiedono ciascuna metà della Sony ATV.


    Traduzione: ‹ Lights › - MJGW
     
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    Veramente , nelle mail.. "le poche prospettive di crescita " non sono legate al Catalogo in se ,quanto al settore tecnologia( cellulari Televisori.. etc etc) e si parla di perdite significative.. che gli interlocutori pensano di controbilanciare con la vendita del Catalogo..
     
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    E succede... di nuovo:
    AEG LIVE sotto processo.. avranno anche vinto, ma Randy Phillips e Paul Gongaware .. fuori.
    E adesso... ups..ma se non avete letto sopra.. eeeeh...

    Breaking – Amy Pascal lascia la guida della Sony Pictures Entertainment


    La notizia scuote Hollywood ma era attesa: Amy Pascal lascia la guida della Sony Pictures Entertainment (inclusa Sony Pictures TV), di cui era co-chairman dal 2006, e del Motion Picture Group della compagnia, di cui era chairman dal 2003. Aveva iniziato a lavorare per la Columbia Pictures nel 1988, diventando negli anni una delle donne più potenti di Hollywood.

    La Pascal, 58enne, lascia la compagnia ufficialmente per dedicarsi alla produzione cinematografica: lancerà una sua casa di produzione a maggio (quando avverrà ufficialmente il passaggio di consegne) che si concentrerà su cinema, teatro e televisione. Non è ancora chiaro chi prenderà il suo posto (Deadline cita Doug Belgrad, attuale presidente della SPE e della Columia Pictures, ma anche di Tom Rothman, Mike DeLuca e Jeff Robinov).

    L’addio della Pascal in realtà arriva a poche settimane dallo scandalo legato ad alcune mail trapelate durante il Leak Sony – in particolare email personali tra lei e il produttore Scott Rudin nelle quali i due di scambiavano commenti ironici (e neanche troppo velatamente razzisti) sul Presidente Obama, quando Sony è uno dei principali finanziatori del partito Democratico a Hollywood. L’imbarazzo legato a queste mail si è unito alle generali critiche sulla gestione (pur difficilissima) del Leak Sony e dell’uscita di The Interview, cancellata e poi riconfermata per il giorno di Natale in un numero ristretto di cinema indipendenti e in video-on-demand. Si stima che con The Interview la Sony abbia perso alcune decine di milioni di dollari.

    http://www.badtaste.it/2015/02/05/breaking...ainment/115084/
     
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