39 anni di Dirty Mind: la svolta hot di Prince

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    "The King of Pop"

    Group
    Threatened
    Posts
    18,911
    Location
    Los Angeles

    Status
    Anonymous

    39 anni di Dirty Mind: la svolta hot di Prince



    Prince
    Il disco che rivelò Prince al mondo, sconvolse la Warner e aprì le porte alla censura del Parental Advisory: contro la norma sessuale, per la libertà erotica.
    di Giulia Cavaliere

    NELLO SCANTINATO


    Si data all'8 ottobre 1980 uno degli episodi musicali più rivoluzionari dell'intera storia del pop. Prince dà alle stampe il suo terzo album, dopo For you (1978) e il successivo Prince (1979), si intitola Dirty Mind e la registrazione delle otto canzoni che include avviene tutta nello scantinato di casa sua, a Minneapolis, grazie all'utilizzo di un unico registratore a 16 piste che lo accoglie musicista per girca 20 strumenti - sì, da solo. La registrazione è diretta, un poco rough, molto istintiva. In più occasioni Prince ha infatti dichiarato di aver voluto, con Dirty Mind, dare vita a un mondo di canzoni che lui stesso avrebbe desiderato ascoltare e di essersi finamente deciso a mettersi nei panni di sé stesso, liberandosi di sovrastrutture e inibizioni, in primis, artistiche.

    dfe3922fd462d101c10b17b0ee329c43


    MUSICA POCO RASSICURANTE


    Fino all'uscita di Dirty Mind l'immagine di Prince è percepita in modo piuttosto anonimo, diciamo pure rassicurante, e questo anche grazie a due dischi musicalmente accoglienti eppure non particolarmente arditi, anzi, sontuosamente soul, sentimentali, a tratti persino sdolcinati, già denotativi di una qualità artistica che andrà mostrandosi progressivamente con pochissimi pari nella storia eppure in nessun modo sconvolgente. Dirty Mind, invece, cambia completamente registro, il sound ora mescola new wave, synth pop, post punk e funk: i suoni patinati lasciano spazio a qualcosa di più sporco. In copertina un Prince mezzo nudo ci guarda con indosso un giubbotto con appuntata una spilla che recita l'avvertimento principe: Rude boy. Ma questo è nulla.


    HOT-POP


    Quello che troviamo dentro il disco, infatti, è molto peggio, a partire dall'incipit che passerà alla storia: There’s somethin’ about you, baby, it happens everytime, whenever I’m around you, baby, I get a dirty mind. It doesn’t matter where we are, it doesn’t matter who’s around. It doesn’t matter I just wanna lay you down in my daddy’s car, it’s you I really wanna drive. E ancora è poco visto quello che queste canzoni non vogliono finalmente nascondere. Sì, perché Dirty Mind è Prince che ci mostra sé stesso e dunque un po' tutti noi, Prince che lascia indietro tutto lo zucchero di un romanticismo posticcio per lasciare spazio a quello vero, che passa attraverso la distruzione dei preconcetti sociali sulla libertà e sulla 'norma' sessuale. In qualche modo, a partire da qui arriva un genere nuovo, potremmo chiamarlo hot pop, explicit pop. Dire senza paure, dirà lo stesso Prince, quello che tutti pensiamo.


    CENSURA


    La fase più calda della censura nei confronti dei testi di canzoni inizierà poco più in là, e sempre grazie a Prince: sarà infatti da datare al al 1985 la nascita ufficiale dello storico bollo Parental Advisory Explicit Lyrics, quando Mary Elizabeth Gore, la moglie dell'allora deputato Al Gore, dopo aver ascoltato la Darling Nikki (contenuta in Purple Rain), si farà portavoce prima di un movimento, Parents Music Resource Center, per convincere artisti e discografici a informare acquirenti e ascoltatori in merito a eventuali contenuti espliciti. Tuttavia ad aprire le danze di questa nuova terribile fase della censura made in USA è proprio l'uscita di Dirty Mind che, dopo aver sconvolto i discografici a tal punto che il manager di Prince, Steve Fargnoli, deve combattere aspramente con la Warner affinché pubblichi quei demo, colpisce direttamente il bigottismo con brani che parlano esplicitamente di amplessi, piacere ma pure incesto e molto altro, senza ritegno ma pure senza il desiderio esplicito di scioccare qualcuno.


    FINALMENTE ME STESSO


    "Non volevo essere scioccante, volevo essere me stesso", questa la frase che, in varie declinazioni, Prince pronuncerà in merito all'effetto Dirty Mind, che soprattutto resta un disco straordinario, capace di resistere al tempo, base eroica d appassionata del Minneapolis sound, tra cassa in 4/4 e basso magnetico e inevitabilmente erotico; e pure album capace di restituire al pubblico quello che essenzialmente è sempre stato Prince: un bambino vorace di suoni e nuove invenzioni, nuove creazioni sonore e nuovi giochi con gli strumenti che aveva a sua disposizione: tutti, sempre di più.

    7 ottobre 2019 | 09:51
    © RIPRODUZIONE RISERVATA
    FONTE
     
    Top
    .
0 replies since 13/10/2019, 19:03   42 views
  Share  
.
Top