[AGGIORNAMENTO]The King Of Style - Dressing Michael Jackson

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    The King Of Style - Dressing Michael Jackson


    THE KING OF STYLE: Dressing Michael Jackson è il primo libro sui costumi, abbigliamento, scarpe e accessori indossati da Michael Jackson, tra cui centinaia di lussuose fotografie e un "dietro alle quinte" al processo di creazione del suo guardaroba, scritto dal suo costumista Michael Bush. È uno sguardo affascinante all'incrocio tra musica e moda, nonché un omaggio alla brillante fusione di Michael con il costume, la personalità, e le prestazioni per creare la sua immagine iconica.

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    Il libro uscirà il 24 Settembre 2012, ed è già disponibile per il pre-order: Amazon.com: The King of Style: Dressing Michael Jackson (9781608871513): Michael Bush: Books

    Questo il sito ufficiale del libro: Dressing Michael Jackson - About the Book


    English:
    HE KING OF STYLE: Dressing Michael Jackson is the first art-driven book about the costumes, apparel, shoes and accessories worn by Michael Jackson, including hundreds of lavish photographs and a behind-the-scenes look into the process of collaborating with him on the making of his wardrobe, written by his longtime costume designer Michael Bush. It’s a fascinating look at the intersection of music and fashion, as well as an homage to Michael’s brilliant fusing of costume, personality, and performance to create his iconic image.

    For more than 24 years, Michael Bush, together with his partner Dennis Tompkins, worked personally with Michael to create some of the most original and indelible clothing ever worn by a musical performer. Using their professional background in theatrical costume construction and dance, they created thousands of custom artistic pieces that captured the essence of a one-of-a-kind pop star.

    THE KING OF STYLE will feature exquisite photographs of the striking fashions worn by Michael at the height of his career, as well as images showing the carefully planned construction of the clothes to incorporate his unique dance moves and the details of the dynamic fabrics, metals and other materials used. Accompanying text will provide insight into the artists’ methodology and fascinating stories from their decades-long relationship. Their stories are funny and touching, and show a human and artistic side of Michael Jackson not seen in the various other books about him on the market.

    The book’s range of illustrations and text will be broad, including the international Bad, Dangerous and HIStory tours, the evolution of the iconic "Thriller" jacket over the years, a patented shoe device the author invented with him that allowed him to recreate his captivating anti-gravity "lean" move live onstage, hand-stitching the trademark rhinestone gloves, dressing Michael off the stage, creating items for Neverland, and encounters with Bubbles the Chimp. The author has unparalleled access to photographs and costumes from his own and the estate’s archives, including many rarely seen or previously unpublished images.


    THE KING OF STYLE is also an exclusive look at Michael Jackson's love of fashion and impact on popular culture. A modern day P.T. Barnum and a master illusionist, he had a keen awareness of his role as an entertainer, and a highly imaginative, specific vision of the image he wanted to project — from the military silhouettes and regalia to edgier street looks. For his millions of fans around the globe as well as fashion lovers, THE KING OF STYLE will provide a new and different perspective of Michael Jackson’s artistry, and serve as a lavish celebration of his dramatic sense of style.

    Celebrities and fashion luminaries have provided endorsements, including Philip Treacy and Celine Dion. The author will donate a percentage of the proceeds received from the sales of the book to MusiCares.

    The book is being published by Insight Editions for release on October 30, 2012. It is available for pre-orders in our online store here at dressingmichaeljackson.com and via the major online book retailers.



    Fonte: dressingmichaeljackson.com / mjjforum.it
     
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    Intervista a Michael Bush



    Con "The King Of Style: Dressing Michael Jackson" di Michael Bush che sta per essere pubblicato abbiamo avuto il privilegio e l'onore di fare a Michael Bush alcune domande sulla sua carriera e sull'amicizia con Michael.

    MJWN: Hai avuto altre scelte di carriera prima del design e della sartoria?

    MICHAEL BUSH: Sono cresciuto in Ohio e sono andato alla Ohio University per studiare agricoltura. Pensavo di diventare un coltivatore di grano. In una fattoria la moda era lo spaventapasseri! Poi sono andato a Las Vegas dove ho fatto il barista, il mazziere di black jack, il cameriere, ma è stato a Las Vegas che ho visto cos'erano i costumi, gli spettacoli, le luci e tutte quelle cose che poi mi hanno portato al teatro. Però sono stati i 25 anni che ho trascorso con Michael Jackson la vera istruzione.

    MJWN: Eri partner con Dennis Tompkins. Ognuno di voi era specializzato in un'area diversa del lavoro, o disegnavate e confezionavate quei costumi insieme?

    MICHAEL BUSH: Collaboravamo sempre su tutto insieme. Era praticamente 50/50 su tutto. Quello che sapeva fare lui non lo sapevo fare io, quello che sapevo fare io non lo sapeva fare lui, ma insieme eravamo una squadra.

    MJWN: Nel comunicato stampa di 'The King Of Style: Dressing Michael Jackson' hai detto che hai incontrato Michael per la prima volta sul set di 'Captain EO'. Hai progettato quel costume?

    MICHAEL BUSH: No, è stato progettato da John Napier di Starlight Express.

    MJWN: In passato hai detto che Michael veniva da voi con le sue idee per i costumi che voleva indossare sul palco. Secondo te era un visionario in quel campo come nella sua musica? Se è così, ci puoi fare un esempio?

    MICHAEL BUSH: Michael era un visionario in ogni significato della parola. Guardava le immagini e ci diceva quello che gli piaceva e poi parlava con noi di quello che la sua musica e la sua danza significavano. Da lì prendevamo quella visione e progettavamo intorno ad esse in modo che avesse i costumi di cui aveva bisogno per esibirsi potersi muovere, ma che nello stesso tempo contribuivano a creare quella visione sul palco.

    MJWN: Nei 24 anni in cui hai lavorato con Michael avevi un costume particolare preferito e Michael ne aveva uno?

    MICHAEL BUSH: Mi viene sempre fatta questa domanda e rispondo sempre i costumi di apertura dei tour. Come Thriller, quella giacca per Thriller cambiava colore ed era sempre una delle mie preferite. Se chiedevi a Michael Jackson quale fosse il suo preferito diceva "tutti, ma soprattutto quelli che usavo nei tour per l'apertura". Li ha sempre amati perché di solito erano i più complessi, eccessivi e altamente progettati.

    MJWN: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Vuoi continuare il tuo percorso creativo?

    MICHAEL BUSH: Ho intenzione di promuovere il libro in tutto il mondo e condividere la storia di Michael più che posso. Ora è il mio lavoro per mantenere viva l'eredità di Michael e rendere omaggio a tutto quello che ha fatto per il mondo, la musica, i suoi fan e l'ambiente. Da quando è morto il mio compito è quello di spiegare al mondo e alle generazioni successive di artisti quando è stato importante e speciale in ogni modo.

    MJWN: Sono sicuro che sei continuamente bombardato dalle richieste di aiuto di altre star per scegliere i loro costumi. Puoi dircene qualcuno?

    MICHAEL BUSH: Penso che dopo aver lavorato con Michael Jackson per quasi 25 anni sarebbe davvero difficile cercare di creare per chiunque altro. Ho lavorato con il migliore e non credo di poter imparare molto di più da qualsiasi altra celebrità, almeno non più di quello che ho imparato da Michael Jackson.

    MJWN: Cosa ti piacerebbe che i fan di Michael sapessero di te?

    Michael Bush: che mi considero molto fortunato ad aver avuto la possibilità di essere così vicino a Michael Jackson, che mi ha insegnato cose di me che non sapevo in quel momento.

    MJWN: E infine secondo te chi era Michael Jackson?

    MICHAEL BUSH: La persona più generosa che abbia mai incontrato. La sua risata era contagiosa e tutto quello che gli interessava era che le persone intorno a lui fossero felici.


    Original source : www.mjworld.net/news/2012/09/20/mic..._medium=twitter

    Original text

    With ‘The King Of Style: Dressing Michael Jackson’ by Michael Bush about to hit the bookstores, we had the privilege and honour of asking Michael Bush some questions about his career and friendship with Michael.

    MJWN: Did you have other choices of a career before costume design and tailoring?

    MICHAEL BUSH: I GREW UP IN OHIO AND ACTUALLY WENT TO SCHOOL AT OHIO UNIVERSITY TO STUDY AGRICULTURE. I THOUGHT I WAS GOING TO BE A CORN FARMER. ON A FARM FASHION WAS A SCARECROW! I THEN WENT TO LAS VEGAS AND THERE I WAS A BARTENDER, A BLACK JACK DEALER, A WAITER BUT IT WAS IN LAS VEGAS THAT I SAW WHAT COSTUMES WERE ABOUT, THE SHOWS, THE LIGHTS AND ALL THOSE THINGS THAT THEN LED ME TO THEATRE. IT WAS THE 25 YEARS THAT I SPENT WITH MICHAEL JACKSON THOUGH THAT WAS THE REAL EDUCATION.

    MJWN: You were partners with Dennis Tompkins. Did you each specialize in a different area of the work, or did you design and tailor those costumes together?

    MICHAEL BUSH: WE ALWAYS COLLABORATED ON EVERYTHING TOGETHER. IT WAS PRETTY MUCH 50/50 ON EVERYTHING. WHAT HE COULD DO I DIDN’T, WHAT I COULD DO HE DIDN’T BUT TOGETHER WE WERE A TEAM.

    MJWN: In the press release for ‘The King Of Style: Dressing Michael Jackson’ you mentioned that you first met Michael on the set of ‘Captain Eo.’ Did you actually design that costume?

    MICHAEL BUSH: NO I DID NOT, THAT WAS DESIGNED BY JOHN NAPIER FROM STARLIGHT EXPRESS

    MJWN: You have mentioned in the past that Michael would come to you with his own ideas for costumes he would like to wear on stage. In your opinion was he a visionary in that direction, as well as in his music? If so, could you give us an example?

    MICHAEL BUSH: MICHAEL WAS A VISIONARY IN EVERY SENSE OF THE WORD. HE WOULD LOOK AT IMAGES AND TELL US WHAT HE LIKED AND THEN HE WOULD TALK TO US ABOUT WHAT HIS MUSIC AND DANCE MEANT. FROM THERE WE WOULD TAKE THAT VISION AND DESIGN AROUND IT SO HE HAD THE COSTUMES HE NEEDED TO PERFORM AND MOVE IN BUT ALSO ONES THAT HELPED CREATE THAT VISION ON STAGE.

    MJWN: In the twenty-four years you worked with Michael, did you have a particular favourite costume and did Michael have a favourite?

    MICHAEL BUSH: I ALWAYS GET ASKED THIS QUESTION AND I ALWAYS REPLY THE TOUR OPENING ACTCOSTUMES. LIKE THRILLER, THAT JACKET FROM THRILLER CHANGED COLORS AND WAS ALWAYS ONE OF MY FAVOURITES. IF YOU ASKED MICHAEL JACKSON WHICH WERE HIS FAVOURITE HE WOULD SAY “ALL OF THEM BUT ESPECIALLY THE ONES HE USED ON TOUR FOR THE OPENING ACTS.” HE ALWAYS LOVED THOSE BECAUSE THEY WERE USUALLY THE MOST INTRICATE, OVER THE TOP AND HIGHLY DESIGNED COSTUMES.

    MJWN: What are your future plans? Will you continue on your own creative path?

    MICHAEL BUSH: I PLAN ON PROMOTING THE BOOK THROUGHOUT THE WORLD AND SHARE THE STORY OF MICHAEL AS MUCH AS I CAN. ITS MY JOB NOW TO KEEP MICHAEL’S LEGACY ALIVE AND PAY HOMAGE TO ALL HE DID FOR THE WORLD, MUSIC, HIS FANS AND THE ENVIRONMENT. SINCE HE PASSED MY JOB IS TO EXPLAIN TO THE WORLD AND THE UPCOMING GENERATIONS OF ARTISTS HOW IMPORTANT AND SPECIAL HE WAS IN EVERY WAY.

    MJWN: I am sure you are continually bombarded by other stars requesting help with their costume choices. Can you name any of them for us?

    MICHAEL BUSH: I THINK AFTER WORKING WITH MICHAEL JACKSON FOR ALMOST 25 YEARS IT WOULD BE VERY HARD TO TRY TO DESIGN FOR ANYONE ELSE. I WORKED WITH THE BEST AND I DON’T THINK I CAN LEARN MUCH MORE FROM ANY OTHER CELEBRITY, AT LEAST NOT MORE THAN WHAT I LEARNED FROM MICHAEL JACKSON.

    MJWN: What would you like Michael’s fans to know about you?

    MICHAEL BUSH: THAT I CONSIDER MYSELF VERY BLESSED HAVING BEEN GIVEN THE OPPORTUNITY TO BE THAT CLOSE TO MICHAEL JACKSON WHO TAUGHT ME THINGS ABOUT MYSELF I DIDN’T KNOW AT THE TIME.

    MJWN: And finally, in your own opinion, who WAS Michael Jackson?

    MICHAEL BUSH: THE MOST GIVING PERSON I HAVE EVER MET. HIS LAUGHTER WAS CONTAGIOUS AND ALL HE EVER CARED ABOUT WAS THAT THE PEOPLE AROUND HIM WERE HAPPY.

    Michael Bush’s wonderful book, ‘The King Of Style: Dressing Michael Jackson’ with its stunning illustrations, on Michael’s costumes and design is available on pre-order on the usual internet sites or by clicking here.

    It will be released on October 20th.


    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 05:01
     
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    In mostra a Londra gli abiti di scena di Michael Jackson





    Da oggi nel Regno Unito i fan di Michael Jackson hanno l’occasione di poter ammirare dal vivo i capi più iconici indossati dal Re del pop grazie alla mostra “The Collection of Tompkins & Bush: Michael Jackson Wardrobe”.

    La retrospettiva, attesissima dai numerosi ammiratori del grande artista americano scomparso nel giugno di tre anni fa, sarà ospitata dalla Getty Gallery presente nel gigantesco centro commerciale “Westfield Stratford City” di Londra che, inaugurato solo l’anno scorso, ha già registrato un flusso di ben 47 milioni di clienti.

    Data anche la crisi, si tratta di numeri davvero altissimi che hanno pesato molto sulla bilancia e regalato l’esclusiva di questa fantastica mostra al grande shopping mall londinese che si è così aggiudicato l’opportunità di ospitare un evento davvero favoloso che attirerà, oltre ai soliti clienti, migliaia di fan di Michael Jackson provenienti da tutto il Regno Unito.

    D’altronde, si tratta di un’occasione davvero imperdibile in quanto la mostra è composta da capi provenienti dalla collezione privata degli stilisti Dennis Tompkins e Michael Bush che lavorarono con Michael Jackson per oltre venticinque anni. I due designer crearono per lui capi indimenticabili e look originali indossati dal cantante nei suoi incredibili concerti e nei suoi video musicali come i famosi guanti tempestati di brillanti, i cappelli, le giacche militari decorate da cinghie dorate e non solo.

    Sarà, infatti, possibile ammirare dal vivo gli abiti avantgarde utilizzati per il video di “Scream” in cui cantava e ballava in compagnia della sorella Janet e il completo in lino bianco usato per “Smooth criminal”, indimenticabile video in cui sembrava vincere la legge di gravità con la famosa mossa del “45° Degree Lean” eseguito da Michael Jackson grazie a delle speciali suole per scarpe realizzate a forma di “V” che si agganciavano a dei chiodini posizionati nel terreno, permettendogli di spostare il suo corpo oltre il baricentro. I costumi, tutti originali e tutti di scena, resteranno in esposizione fino al prossimo 4 novembre.


    Fonte: www.modalizer.com/mostra-londra-abiti-scena-michael-jackson/

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    I capi iconici in mostra – L’exhibition prevede un percorso all’interno del quale sono esposti quei capi che hanno contribuito a creare la sfavillante immagine della pop star: le giacche militari con spalline rinforzate e cinghie dorate, i completi di paillettes, i famosi cappelli e tutti quegli accessori eccentrici che Michael amava esibire sul palco.

    Nelle teche della mostra brillano i cristalli del celebre guanto lucente, il famigerato completo indossato per il video di Scream, l’abito di lino bianco scelto per il video di Smooth Criminal e il casco illuminato sfoggiato nel 2001 al Michael Jackson: 30th Anniversary Special.

    Dopo Londra il centro commerciale Tokyo Sky Tree Soramachi, in Giappone, si prepara a ricevere la spettacolare collezione che contribuirà a rendere immortale un mito della musica contemporanea.

    http://donna.fanpage.it/michael-jackson-wa...umi-di-un-mito/


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    Edited by Arcoiris - 8/10/2012, 18:32
     
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    Splendidi costumi, uno più bello dell'altro e certamente la mostra avrà un grande successo. Grazie della notizia Arcoiris :ok:
     
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    Michael Jackson Refused To Wear Clothes From His Child Molestation Trial



    Michael Jackson asked his stylist to dispose of all the clothes he wore during his infamous child molestation trial because they brought back bad memories.

    The King of Pop was arrested in November, 2003 and charged with seven counts of child molestation after allegedly having inappropriate relations with a 13-year-old boy.

    The case went to trial in January, 2005 at a court in Santa Maria, California, but the Thriller hitmaker, who maintained his innocence throughout the ordeal, was eventually acquitted of all charges five months later (May05).

    Costume designer Michael Bush dressed Jackson every day of the legal battle, and he admits it was a challenge staying true to the singer's eccentric look, while also making him appear professional.

    He tells the New York Post, "If Michael stepped into the courtroom in a (generic) Men's Warehouse black suit, it'd look like he wasn't himself. We went crazy once and did an electric blue one, but even Michael said, 'We can't go that far.'"

    The time period was so emotionally taxing for Jackson, he refused to ever wear the clothes again - even though most of the outfits included one-of-a-kind pieces.

    According to Bush, he said, "I never want to see those again."


    Source: http://www.contactmusic.com/news/michael-j...n-trial_3322250



    Michael Jackson rifiutò di indossare di nuovo gli abiti del suo processo

    Michael Jackson chiese al suo stilista di disfarsi di tutti i vestiti che aveva indossato durante il suo infame processo per molestie su minori, perché riportavano dei brutti ricordi.

    Il Re del Pop è stato arrestato nel novembre del 2003 con l'accusa di sette capi di accuse per molestie su minori dopo aver presumibilmente avuto rapporti non appropriati con un 13enne. ragazzo.

    Il caso è andato a giudizio nel gennaio 2005 presso un tribunale di Santa Maria, in California, ma il hitmaker di Thriller, che ha sostenuto la sua innocenza per tutto il processo, alla fine fu assolto da tutte le accuse cinque mesi dopo (mag '05).

    Il costumista Michael Bush ha vestito Jackson durante tutti i giorni della battaglia legale, e lui ammette che era una sfida rimanendo fedele al look eccentrico della cantante, ma anche facendolo apparire professionale.

    Dice al New York Post: "Se Michael fosse entrato in aula in un (generico) classico abito nero, non sarebbe stato se stesso. Abbiamo esagerato una volta con un abito blu elettrico, ma anche Michael disse , 'non possiamo arrivare a tanto.' "

    Quel lasso di tempo è stato così emotivamente gravoso per Jackson che si rifiutò di indossare quei vestiti di nuovo - anche se la maggior parte degli abiti erano dei pezzi unici.
    Secondo Bush, lui ha detto, "non voglio rivederli mai più."
     
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    Per fortuna che tutto finì bene e chiaramente erano abiti legati ad un periodo negativo, per cui meglio che siano stati buttati. Grazie della notizia Arcoiris
     
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    Jackson, strass, perle e oro egiziano ecco i vestiti dell'Imperatore



    Hard Rock Cafe

    La giacca militare di perle e strass era la preferita di Michael Jackson, la indossò nel '93 durante la cerimonia dei Grammy.

    L'abito di Jacko più costoso? Finora il primissimo giubbotto rosso del video di «Thriller» (1983): disegnato da Marc Laurent è stato venduto all'asta per 1.8 milioni di dollari.
    Senza dimenticare il guanto di pelle bianca composto da 1619 strass (creato da un'assistente della famiglia Jackson) che rimane indissolubilmente legato a «Billie Jean». Il re del pop si stupì dello scalpore che destò durante la sua esibizione per lo speciale televisivo dei 25 anni della Motown. Pensava che tanto clamore fosse dovuto alla magia della televisione. E commentò: «Indosso questo guanto da anni e lo notano soltanto adesso?».

    È ricco di aneddoti e foto inedite il libro «The King of Style: Dressing Michael Jackson» di Michael Bush, il costumista che lo seguì per 25 anni insieme al socio Dennis Tompkins (scomparso nel 2011).

    Bush sarà all'Hard Rock Cafe lunedì 5 per l'unica tappa italiana del suo book signing tour. Qualche fortunato riuscirà anche ad accaparrarsi le limitatissime copie del libro che arriverà nelle librerie europee soltanto nel 2013 (il volume si potrà anche prenotare sul sito www.dressingmichaeljackson.com).

    Nel locale di via Veneto saranno esposti il cappello bianco di feltro, due giacche nere (una fu indossata da Michael agli American Music Awards quando Liz Taylor lo soprannominò «Re del Pop»), la cinta dorata del tour Dangerous, diversi medaglioni e un paio di scarpe utilizzate per «Blood On The Dance Floor».

    Ecco, le scarpe: Jacko, racconta Bush nel libro, indossava soltanto quelle di marca Florsheim. E non le puliva mai. «Erano le uniche che la mia famiglia poteva permettersi di comprare e io ho imparato a danzare con queste. Non m'importa cosa fai con i miei abiti. Ma amo le mie scarpe da ballo. Lasciale stare».

    Così un adirato Jackson si rivolse all'ancora inesperto Bush (ventisettenne dall'Appalachia aveva imparato a cucire dalla mamma e dalla nonna) che, inconsapevole, stava pulendo i mocassini della star durante il tour Dangerous in Giappone.
    In realtà il lucido usato per la pelle avrebbe potuto imbrattare le suole e far scivolare il Re sul palco. E per un artista che della magia e della spettacolarità aveva fatto il suo tratto distintivo, uno scivolone sarebbe stato sicuramente spettacolare ma poco «magico».


    Jackson conobbe Bush e Tompkins sul set di «Captain Eo», il corto musicale di fantascienza che mise insieme Jacko con Francis Ford Coppola e George Lucas. Da allora Dennis e Michael diventarono designer esclusivi per 25 anni dell'autore di «Thriller». Il libro attraversa un quarto di secolo nell'arte e nella vita di Michael Jackson fino alla genesi dell'ultimo tour, «This Is It», che non vide mai la luce per l'improvvisa morte di Jacko, il 25 giugno del 2009. Bush parla attraverso gli abiti: «Abbiamo imparato a dare una forma ai suoi pensieri e desideri, alla sua filosofia».

    Così, scorrendo le pagine, si scopre che i vestiti servivano a Jackson anche come protezione dai suoi sostenitori. Vietati quindi pantaloni scampanati, cravatte, frange: per un fan in delirio sarebbero stati una presa facile a cui attaccarsi. Inoltre, non indossava pellicce o capi di lana; amava l'oro egiziano, Michelangelo e le gomme Bazooka.

    Adorava la monarchia inglese e i militari graduati: era affascinato dallo stile di vita e dalle onoreficenze. Le sue richieste non erano semplici né tantomeno ordinarie. «Se il mio cappotto di Thriller potesse accendersi», «voglio scomparire nel bel mezzo del mio show», «voglio un paio di scarpe d'argento», «voglio volare dal palco».

    E le idee arrivavano dalle situazioni più impensabili. Come lo scaldabraccio bianco indossato nel video «Black or White», ispirato dall'imbracatura usata per medicare la sindrome del tunnel carpale. Bush non racconta le vicende giudiziarie che minarono la vita di Jacko, si sofferma sul suo aspetto più ludico e gioioso. La prima volta che incontrò Jackson, ricorda, ingaggiò con lui una battaglia a colpi di ciliege: «Penso volesse qualcuno con cui potesse giocare. Si sarà chiesto: "Mi divertirò con lui?" E io ho riso, ogni giorno, fino alla sua morte».


    Fonte: http://roma.corriere.it/roma/notizie/arte_...519233086.shtml



    Michael Jackson, vestiti, scarpe e accessori all'Hard Rock Cafè




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    Con queste scarpe Michael Jackson ha ballato in
    Blood on the Dance Floor


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    I medaglioni sono stati realizzati per molte sue giacche. Ne aveva sempre molte a disposizione in modo tale che se pure ne avesse persa qualcuna durante una performance Michael Bush avesse sempre queste con le quali sostituirle. Queste arrivano dalla valigia portastrumenti dei tour.








    La giacca di pelle nera con le toppe dei Car Club europei è una di quelle che non sono piaciute a Michael Jackson nel momento in cui le ha viste. Ma dopo che Michael Bush e Dennis Tompkins gliela fecero provare, all'artista è piaciuta al punto che nel tempo è diventata la giacca più fotografata.








    I pantaloni ornati di lustrini sono stati fatti per «Blood on the Dance Floor» ma alla fine ne scelse altri di pelle. Anche se non li utilizzò, furono realizzati per quell'occasione e li provò.


    Per vedere lo slideshow completo: http://roma.corriere.it/gallery/roma/10-20...c4f655c.shtml#1

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 05:05
     
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    Grazie della notizia Arcoiris, ho telefonato e l'evento sarà solo lunedì 5 dalle 18 alle 21, quindi se riuscirò farò volentieri un giro. Le foto saranno messe sulla pagina FB www.facebook.com/hardrockcaferome
     
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    IL MIO INCONTRO CON MICHAEL LEE BUSH, COSTUMISTA DI M. JACKSON, IN MERITO ALLA JULIENS AUCTION., GESSICA PUGLIELLI



    4, novembre 2012

    Durante i miei 25 anni da ammiratrice di Michael Jackson, ho sempre provato stima per il suo stilista Michael Lee Bush, sia per il suo talento che per la sua lealtà nei suoi confronti. Almeno, fino ad ora.
    Mentre credo ancora che per gran parte della sua carriera sia stato onestamente leale a Michael, è successo qualcosa nelle ultime settimane che ha totalmente cambiato il mio punto di vista.

    Dall’ottobre 2012, una parte della collezione di costumi di scena appartenenti a Michael Jackson è stata esposta in Irlanda, Regno Unito e Giappone, prima di essere venduta all’asta per la Julien’s Auction il 2 dicembre 2012. Inoltre, Michael Lee Bush ha anche pubblicato un libro sul suo lavoro decennale con Michael.

    Mentre credo che la mostra rappresenti un’ottima opportunità per i fans di vedere alcuni dei costumi più popolari di Michael, dall’altro canto ci sono due punti non chiari:
    Perché il libro di MLB ha l’introduzione di John Branca?
    Perché questi costumi non vengono esposti in un museo come MJ aveva espressamente chiesto?

    Questo è ciò che ho chiesto personalmente a MLB il 31 ottobre 2012 in occasione della sua presenza a Londra per firmare le copie del suo libro presso la Getty Images Gallery di Westfield, dove sono esposti i costumi dal 10 ottobre scorso.
    Innanzi tutto, mi sembra ridicolo che, nonostante avessi già visto la mostra, abbia dovuto pagare nuovamente solo per parlare con Mr. Bush. Se non avessi preso il biglietto, non mi avrebbero fatto parlare con lui, nonostante fosse seduto all’esterno della mostra. Wow… che trattamento da superstar. Peccato che la vera superstar sia morta.

    Dato che volevo parlargli di persona, ho acquistato il biglietto e mi sono messa in coda (solo 6 o 7 persone davanti a me, quindi non c’era nessuna superstar in fin dei conti). Mentre aspettavo, lo staff mi ha chiesto più volte se avrei comprato il libro o no. Ovviamente, non l’ho fatto, visto che ho deciso 3 anni fa di non comprare niente che abbia il nome “Branca” o “Sony”. Lo staff sembrava piuttosto “infastidito” da questa mia decisione.
    Non solo. Sempre mentre ero in attesa, mi è stato detto che se avessi voluto fare una foto con MLB avrei dovuto pagare £5 (in aggiunta al prezzo del biglietto). Un mio amico che era lì con me a quel punto ha chiesto se facendo la foto col suo telefono, avrebbe dovuto pagare comunque. La risposta è stata che non avrebbe potuto fare nessuna foto con MLB ameno che non avrebbe pagato.
    Questo si potrebbe definire “sfruttamento dei fans”.

    Venti minuti più tardi è arrivato il mio momento di parlare con MLB. Ero calma, non avevo alcuna intenzione di attaccarlo o altro, volevo solo fargli le due domande menzionate. Ed è quello che ho fatto.
    Era nervoso, leggermente aggressivo e piuttosto sulla difensiva. Perché essere sulla difensiva, quando tutto ciò che ho fatto è stato chiedergli, “ti ho sempre ammirato, ma perché c’è il nome di Branca sul tuo libro?”
    Lui mi ha risposto che non avrebbe potuto pubblicare il libro senza l’autorizzazione dell’Estate e che è stata una scelta dell’editore chiedere a Branca di scrivere l’introduzione. A davvero? E perché nel libro di Bruce Swedien non c’è il nome di Branca? Mi ha anche detto che lui non ha niente a che vedere con l’Estate, che non è stato lui a mettere Branca a controllo dell’Estate etc. Perché dire più di quanto richiesto? Excusatio non petita, accusatio manifesta.

    Ha aggiunto anche che l’editore gli aveva proposto di scrivere un libro di scandali su Michael e che lui si è rifiutato perché è stato “fortunato a lavorare con Michael” (e i suoi soldi, immagino).
    In merito all’asta, ha insisto che questi costumi gli sono stati dati da Michael in persona, e che alcuni dei costumi erano a prendere polvere sotto il letto, motivo per cui ha deciso di condividerli con il mondo prima che gli succeda qualcosa. A quel punto gli ho chiesto il perché della Julien’s Auction, visto che Michael voleva che venissero esposti in un museo.
    La sua risposta è stata, “ho una casa, una macchina, una vita, non ho bisogno di soldi e lo sto facendo per beneficienza.”
    Dopodiché, ha aggiunto che John Branca (perché mai, visto che stavamo parlando di altro?) “sta facendo di tutto per mantenere viva la legacy di Michael” e che “se non fosse per Branca chissà dove finirebbe la sua legacy.”

    Esattamente a questo punto gli ho detto che se non fosse per Branca, probabilmente Michael sarebbe ancora vivo. Ovviamente non ho ottenuto riposta e il suo staff mi ha richiamata dicendo che “non c’era più tempo.”
    L’ultima cosa che MLB mi ha detto prima che lo salutassi è stata “bisogna accettare che Michael è business ora.”
    Questo è il resoconto di come sono andate le cose.
    Ciò che ho visto il 31 ottobre è un uomo in preda al suo ego, perso nella gloria di essere trattato da alcuni fan e dallo staff come la superstar che non è.
    Considerando che non ho dovuto pagare un penny per fare la foto con Michael (Jackson, quello vero) e parlare con lui per oltre venti minuti, il tutto diventa ancora più grottesco.
    Dodici anni dopo mi ritrovo al cospetto di una richiesta di £5 per fare la foto col suo costumista?
    Allora, mi sorge un dubbio: com’è possibile che in 25 anni di presenza di Michael nella sua vita non ha ancora imparato cosa significa essere umile nel cuore?


    original source : http://gessicapuglielli.com/2012/11/04/il-...uliens-auction/

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 05:05
     
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    La questione e le lamentele hanno ovviamente investito il posto che ha organizzato l'evento, fra chi sui forum ha iniziato le lamentele e chi direttamente sulla loro pagina su FB
    https://www.facebook.com/events/286270884818425/

    L'Hard Rock Cafè scrive:

    Buongiorno ragazzi
    la direzione si scusa per i disagi e la gestione dell'evento ma come è stato spiegato piu' volte ieri sera, Hard Rock Cafe ha semplicemente messo a disposizione la location per quest'evento. Il tutto era gestito da Michael Bush e il suo managment.
    E' stato il Signor Bush a decidere pochi minuti prima dell'apertura delle porte di voler dare spazio PRIMA a chi comprava il suo libro e di AUTOGRAFARE e FARE FOTO solo a chi acquistava il suo libro.
    L'evento infatti, fa parte del suo BOOK SIGNING TOUR.
    Avete comunque tutti avuto la possibilità di vedere i cimeli di Michael Jackson e anche qui il fatto che il Signor Bush non abbia voluto far "oltrepassare" il gradino a chi non ha acquistato il libro NON e' imputabile ad Hard Rock Cafe.
    Vi ringraziamo per i vostri feedback e li faremo pervenire a chi di competenza.
    Ad onor del vero ci teniamo comunque a sottolineare che tra i tanti fans ieri, ci sono state molte persone che non si sono comportate in maniera educata, scavalcando file, non rispettando quanto veniva comunicato dalle guardie del corpo di Michael Bush e dal personale che lavorava ed eseguiva semplicemente gli ordini dettati dal managment di Michael Bush.
    Grazie a tutti per essere intervenuti e un grazie a tutte le persone che ci hanno scritto via inbox facendoci i complimenti per aver portato a Roma un pezzo di storia di Michael Jackson. A breve le foto!


    Qui ,le foto promesse: https://www.facebook.com/media/set/?set=a....38565345&type=1 (sono molto belle)

    ** nel primo link trovate anche molti dei commenti di gente piuttosto arrabbiata per non dire inferocita. Il prezzo del libro, far pagare le foto ect. come leggete sopra.
    Ma la cosa più curiosa è che Michael Bush non sembra aver tenuto nessun atteggiamento simile in altre città, tipo Londra o New York.. e questo fa pensare...

    Il servizio della Rai al TG.

    www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/edizioni...ccdeff-tg1.html

    dal minuto 9:18

    :mhmh:
     
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    NOTE FROM MICHAEL JACKSON ESTATE REGARDING UPCOMING AUCTION!



    The Estate wants Michael’s fans to know that a number of items that were in the possession of Michael Bush and Dennis Tompkins – currently part of the exhibition for Michael’s book, The King of Style: Dressing Michael Jackson – will NOT be sold in an upcoming December 2 auction.

    Michael Bush agreed with the Estate that some of the most iconic pieces needed to be preserved as part of Michael’s legacy and, following the conclusion of the exhibition, they will be delivered to the Estate.


    Bush made this announcement on his Facebook page on Wednesday:

    “Friends, I have been profoundly touched by the outpouring of love and admiration for Michael Jackson that I have been able to witness during the launch of the book King of Style: Dressing Michael Jackson. The book features the many fashions of Michael Jackson that I had the great pleasure of working on or creating during my almost 25 years of working with the greatest entertainer of all time.

    Although some of the items that Dennis and I have collected over the years will be auctioned by Julien’s Auctions on Sunday, December 2nd at Julien’s Auctions in Beverly Hills, I have decided to gift several of the costumes originally marked for auction to the Estate of Michael Jackson so that they can be preserved by the Estate as part of Michael’s legacy for many years to come.

    I recognize the historical significance of these costumes and even though some of them were personalized and gifted to me by Michael Jackson, I have been fortunate to have the opportunity to share these items with the fans with the recent exhibitions and some of the items are to be part of the permanent collection of the Estate.” – Michael Bush, fashion designer and author of The King of Style: Dressing Michael Jackson.



    Comments from Mr. Bush’s Facebook page

    Question from Fan: “Is it possible to tell what items did you decide to gift to MJ Estate? Thanks”

    Answer by Mr. Bush: “Michael’s family wants to keep it private as of now”

    **********************


    Statement from Fan: “Mr. Bush: Have to say I was moved by your recent decision to gift a number of MJ’s garments to the Estate. Frankly, I love your book but was conflicted about the auction. I don’t care to see any of them dispersed, but your willingness to be receptive and change your plans confirms my original impression of your intentions. Thank you for listening.”

    Statement From Mr. Bush: “Another reason not to judge someone before you know the whole story.”

    Source: http://vallieegirl67.com/2012/11/09/note-f...coming-auction/



    NOTA DALL' ESTATE DI MICHAEL JACKSON RIGUARDA L'IMMINENTE ASTA!

    La Tenuta vuole che i fans di Michael sappiano che un certo numero di articoli che erano in possesso di Michael Bush e Tompkins Dennis – e che attualmente fanno parte della mostra per il libro 'The King of Style: Dressing Michael Jackson' - non saranno venduti all'asta il prossimo 2 dicembre.

    Michael Bush è d'accordo con l'Estate che alcuni dei pezzi più iconici debbano essEre conservati come parte dell'eredità di Michael e, in seguito alla conclusione della mostra, saranno consegnati alla Tenuta.

    Bush ha fatto questa dihiarazione sulla sua pagina Facebook questo mercoledi:

    "Amici, sono stato profondamente toccato dalla effusione di amore e di ammirazione per Michael Jackson che sono stato in grado di testimoniare durante il lancio di 'The King of Style: Dressing Michael Jackson'.

    Il libro presenta i molti stili di Michael Jackson su cui ho avuto il grande piacere di lavorarci su o di creare durante i miei quasi 25 anni di lavoro con il più grande intrattenitore di tutti i tempi.
    Anche se alcuni degli elementi che Dennis ed io abbiamo raccolto nel corso degli anni, verranno messe all'asta dalla Julien’s Auctions in Beverly Hills il prossimo 2 dicembre, ho deciso di regalare alcuni dei costumi originariamente contrassegnati per l'asta alla Tenuta di Michael Jackson in modo che possano essere conservati come parte dell'eredità di Michael negli anni a venire.

    Riconosco il significato storico di questi costumi e anche se alcuni di loro sono stati personalizzati e mi sono stati donati da Michael Jackson, ho avuto la fortuna di avere l'opportunità di condividere questi capi con i fans con le recenti mostre e alcuni di essi fanno già parte della collezione permanente della Tenuta "- Michael Bush, stilista di moda e autore di 'The King of Style:. Dressing Michael Jackson.'

    Commenti dalla pagina FB di Mr. Bush:

    Domanda da un fan: "Michael Lee Bush è possibile dire quali elementi ha deciso di donare all'Estate di MJ? Grazie "

    Risposta da Bush: "la famiglia di Michael vuole mantenerlo privato sin da ora"

    Dichiarazione di un fan:
    "Mr. Bush: Devo dire che sono commosso dalla vostra recente decisione di donare un certo numero di capi di MJ alla Tenuta. Francamente, mi piace il suo libro, ma era in conflitto con l'asta. Non mi importa vedere uno di loro disperso, ma la sua buona volontà di essere ricettivo e di cambiare i suoi piani conferma la mia impressione iniziale sulle vostre intenzioni. Grazie per avermi ascoltato.

    Dichiarazione di Bush:
    "Un altro motivo per non giudicare una persona prima di sapere tutta la storia."
     
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    Grazie della notizia Arcoiris, è giusto che i capi più significativi restino in possesso dell'Estate :ok:




     
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    Grazie mille Marisa per quest'aggiornamento :ok:
     
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    Altra dichiarazione dell'Estate

    Message From The Estate Of Michael Jackson November 11, 2012

    michael_jackson-76_t653



    Michael Jackson was always giving items to friends, fans, sick children he visited and others he met throughout his life. As a result, the Estate does not own all Michael Jackson costumes and/or other pieces. Many people now possess different Michael Jackson items, and those items are the property of those individuals; the Estate cannot control what private citizens do with their own property. But all of Michael's fans can rest assured that while the Estate may not have every single item ever worn by Michael as a result of his own generosity, the Estate does have more than enough costumes and fashion accessories along with all Michael's other possessions to enable the Estate to create a museum/exhibition for fans to enjoy and to honor Michael appropriately. Any fans who attended the Michael Jackson Fan Fest exhibit in Las Vegas last year saw that. Everything that was part of that exhibition was and remains Estate property and there is more property that was not displayed. Although it is premature to do so now, the Estate looks forward to sharing its future plans with then fans at the appropriate time.

    Source: http://vallieegirl67.files.wordpress.com/2...jpg?w=593&h=366

    Messaggio dall'Estate di Michael Jackson 11 novembre 2012



    Michael Jackson ha sempre donato oggetti(e vestiti) ad amici, fan, i bambini malati che ha visitato e altre persone che ha incontrato durante la sua vita. Di conseguenza, l'Estate non è proprietaria di tutti i costumi di Michael Jackson e / o di altri pezzi. Molte persone sono attualmente in possesso di diversi oggetti di Michael Jackson, e tali elementi sono di proprietà di quegli individui, l'Estate non può controllare ciò che i cittadini privati ​​fanno con le loro proprietà. Ma tutti i fan di Michael possono stare certi che, nonostante l'Estate non può avere il controllo di ogni singolo capo di abbigliamento indossato da Michael a causa della sua generosità, è comunque in possesso di molti costumi e accessori insieme ad oggetti posseduti da Michael da consentirle di creare un museo o mostra perchè i fan possano goderne e onorare Michael nel modo più appropriato . Tutti i fan che hanno partecipato al Michael Jackson Fan Fest ,tenutosi a Las Vegas lo scorso anno ,hanno visto questo. Tutto ciò che faceva parte di quella mostra era e rimane di proprietà dell'Estate e ci sono "altri"oggetti che non sono stati messi in mostra. Anche se è prematuro pensarlo adesso, l'Estate non vede l'ora di condividere i suoi progetti futuri con i fans, quando il momento lo renderà più opportuno.
     
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    LO STILE DI MICHAEL JACKSON. PARLA IL COSTUMISTA DEL RE DEL POP



    Per venticinque anni ha realizzato il guardaroba personale del cantante idolo delle classifiche internazionali. Michael Bush racconta in un volume inedito segreti e retroscena di una carriera scintillante a stretto contatto con Jackson: artista discusso, ma di grande umanità

    Di lui si è detto di tutto e, a tre anni dalla morte, le illazioni su manie, scandali, eredità da sogno e paternità vere o presunte alimentano il gossip. Ma Michael Jackson, con un miliardo di dischi venduti e centinaia di premi vinti, è stato innanzitutto l'artista di maggior successo di tutti i tempi, nonché un'icona di stile che, con i suoi costumi di scena appariscenti e preziosi, resterà per sempre nell'immaginario comune.
    Gli artefici dei look del "Re del pop" erano il costumista personale Michael Bush e il socio di lui, Dennis Tompkins, scomparso nel 2011. Oggi il designer ha deciso di raccontare venticinque anni di carriera al fianco della star nel libro The King of style. Dressing Michael Jackson, presentato in un book signing tour negli Hard Rock Cafè europei. Sfogliando il volume si scopre quale fossero i capi preferiti del cantante: la "DinnerJacket" del Dangerous Tour e una giacca intarsiata di perle indossata ai Grammy del 1993. Tra le creazioni di Bush, il pettorale in oro zecchino del video Remember The Time e le scarpe indossate da Jacko nel clip di SmoothCriminal, che permettevano al cantante di agganciarsi al pavimento e inclinarsi in avanti di 60°. La coreografia prese il nome di "Anti Gravity Lean" ed entrò nella storia della danza.
    Di Michael, Bush racconta: "Non scorderò mai la sua generosità e la risata contagiosa. Faceva di tutto per accontentare i fan e si preoccupava davvero per loro."
    Quali erano i dettagli che Jackson richiedeva sempre nei suoi costumi di scena?
    Voleva che gli abiti fossero parte integrante dello show, dovevano essere loro stessi uno "spettacolo". Michael studiava ogni outfit anche nella vita privata, ciò che indossava veniva disegnato su misura e serviva a costruire un personaggio. Andava pazzo per lo stile militare, amava il colore rosso e il velluto: un tessuto confortevole e caldo, che gli permetteva di muoversi bene. Dovevamo fare un modo che ogni capo gli consentisse di ballare senza costrizioni.
    Quali sono i capi "iconici" dello stile di Michael?
    Se penso a lui mi vengono in mente la fedora e i celebri guanti ricoperti di strass: li adorava.
    Jackson è stato un artista controverso, amato e odiato. Ci racconta un aspetto di lui che non tutti conoscono?
    Michael era la persona più divertente, altruista e talentuosa che abbia mai conosciuto. Quando sei costantemente sotto i riflettori, c'è sempre chi tenta di dipingerti nella maniera sbagliata. Io ho lavorato al suo fianco per un auqrto di secolo e posso dire che era brillante, ma soprattutto premuroso e di una gentilezza unica. Si preoccupava molto di più del prossimo che di se stesso.
    Lei fu contattato dalla famiglia Jackson per vestire Michael in occasione del suo funerale. Cosa ricorda di allora?
    Ho vissuto quell'incarico con grande responsabilità: volevo renderlo orgoglioso, perché eravamo grandi amici. Se oggi fosse di fronte a me, farei di tutto per fargli capire che la gente lo amava sul serio. Vorrei dirgli grazie per l'affetto che mi ha dimostrato negli anni e per i meravigliosi ricordi che, grazie a lui, mi porto dentro.


    Original source: www.style.it/star/star-style/2012/1...costumista.aspx

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 05:06
     
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