Memories

COMPLETA - rating verde - genere drammatico

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. AleJackson86
     
    .

    User deleted


    Grazie ragazze....siete carinissime <3

    Spero di postare domani....vedremo;)
    bacioni a tutte!!!
     
    Top
    .
  2. annie_are_you_ok?
     
    .

    User deleted


    l'ho letta solo adesso....che dire...non so mi hai lasciato speechless... :wub:
     
    Top
    .
  3. RakyJackson
     
    .

    User deleted


    Ale rileggerei la tua FF fino allo sfinimento perchè l'adoro ma soprattutto adoro te <3
    E' la FF più bella che io abbia mai letto...GRAZIE tesoro <3
     
    Top
    .
  4. FedeDiana92
     
    .

    User deleted


    Ale ci hai lasciato senza fan fiction...quando posti?? :P

    :kiss2:
     
    Top
    .
  5. AleJackson86
     
    .

    User deleted


    Scusate ragazze...ci sono stati dei problemucci,ma fra un pò posto un bel pò di roba ;)
     
    Top
    .
  6. Francina_84
     
    .

    User deleted


    Oddio che bello!! Non vedo l'ora!!! <3
     
    Top
    .
  7. AleJackson86
     
    .

    User deleted


    grazie ragazze....

    ecco a voi un'altra overdose di Memories :kiss2:


    ______

    image


    <14>


    [Tu sei oggi dove ti hanno
    portato i tuoi pensieri
    e sarai domani
    dove essi ti porteranno]
    (James Allen)





    Quando tornai a casa e dissi a mia madre che avevo intenzione di trasferirmi da Alex per un pò di tempo....lei fu molto contenta.
    Mi aspettavo che storcesse un pò il naso(sapete....per via della religione e tutto quanto),ma invece fu abbastanza comprensiva,anzi,m'incoraggiò ancor di più.

    "Figlio mio,sai come la penso in genere sulla convivenza prima del matrimonio,ma con Alex....è diverso.Devi andare.Le farà bene...e anche a te."

    "Sapevo che avresti capito ed è per questo che ti adoro."

    La baciai e ricordo che si commosse......(vabbè,lo fa spessissimo ed io sono peggio di lei!)

    "Penso che anche Dio sia orgoglioso di te,figliolo.Chi dona affetto,compagnia e sostegno alle persone bisognose non è mai in peccato.Lui lo sa.Alex ha bisogno di uno come te,adesso più che mai."

    "Beh...mamma....poi dovrai essere tu a starle accanto quando io...."

    "Oh Michael...non devi preoccuparti di questo.Voglio bene a quella ragazza come una figlia,lo sai."

    "Lo so.E' per questo che te l'affido."

    Per fortuna mia madre è sempre stata una persona molto aperta e con una mente assai elastica.Conoscevo tante donne che,andando in chiesa,diventavano bigotte e seguivano alla lettera la Bibbia senza neanche mettere in moto il cervello: "se c'è scritto,questo è!".
    Ecco,mia madre non è mai stata così.Lei è intelligente.


    Non che aspettassi il suo consenso,la sua approvazione per trasferirmi da Alex,ma sicuramente ci tenevo a saperla d'accordo alla mia scelta.Non voglio mai avere problemi con lei.L'amo tanto e ci starei male.


    I giorni passavano.Aprile era finito e le giornate si erano fatte più lunghe.
    Era bello passeggiare con Alex e con Hope....Ci divertivamo un mondo.
    Di solito uscivamo sempre al tramonto perchè a quell'ora,nei paraggi,non c'era molta gente ed io stavo abbastanza tranquillo.Per dirla tutta non c'erano nemmeno tante case intorno alla villetta di Alex e quasi tutti i vicini erano persone anziane che non mettevano mai il naso fuori casa.
    Questo andava a nostro vantaggio e così,muniti di collare e guinzaglio,camminavamo sereni per quella stradina che,seguendola,portava ad una grande radura.

    Ricordo che ci stendevamo sull'erba e i raggi rossi del sole filtravano obliqui attraverso le fronde degli alberi disposti in un casuale semicerchio.

    Era bello...Hope veniva staccata dal guinzaglio e cominciava a correre ed inseguire le farfalle,noi la guardavamo e ridevamo perchè era sempre molto buffa quella scena,poi ridendo e scherzando i nostri occhi s'incrociavano e il riso si smorzava.Gli sguardi ora diventavano dolci,ora languidi,ora complici....
    La luce del crepuscolo e le ombre del fogliame ci macchiavano i visi,a chiazze piccole e grandi.

    Alex catturava tutti i bagliori nei suoi occhi....Era di una bellezza sconvolgente.

    Qualche volta Hope ci saltava addosso felice e lei rideva con la sua solita risata cristallina e delicata,coinvolgente.Sembrava sprizzasse salute da tutti i pori in quei momenti.
    Era magico,tutto magico.Io stesso mi rilassavo anche da tutti i pensieri del tour,delle date,dell'album....di tutto.

    Beh...poi arrivava la fine di quelle,ormai quotidiane, gite:ritornare a casa.
    Eppure posso dire che non ci dispiaceva lasciare quel luogo di pace e di verde....perchè tornavamo a casa insieme e ci restavamo e poi perchè tanto sapevamo di farci ritorno l'indomani.



    Il 6 Luglio sarebbe partito il tour con i miei fratelli,ma naturalmente giorni prima avrei dovuto cominciare a preparami per le prove ed il tempo da dedicare ad Alex sarebbe finito molto prima di partire.Questo pensiero mi soffocava....Non avevo nessuna voglia di allontanarmi da lei.Non in quel momento.

    E poi...che mi rimaneva?!Solo il giorno di salutarla poco prima di volare in Missouri e dare il via alle danze.Sapevo che mi attendevano mesi stressanti.Sapevo che Frank Di Leo,il mio manager,avrebbe fatto il diavolo a quattro per cercare di non farmi allontanare o deconcentrare durante i giorni di pausa.

    Non potevo dargli torto,ma comunque la mia testa non ci sarebbe stata:avrei pensato ad Alex continuamente ed avrei patito la lontananza.Quindi non mi rimaneva che la consolazione che fosse mia madre a stare accanto a lei e che a fine novembre ci fosse stata una pausa più lunga prima di prepararmi ai concerti finali,ma stavolta in California.
    Solo allora avrei tirato un lungo sospiro di sollievo.




    Una notte la sentii piangere soffocata dal cuscino.
    Ero nel dormiveglia e lo percepii immediatamente allora mi girai su un fianco verso di lei:mi dava le spalle e se ne stava tutta rannicchiata.La vedevo nella poca luce che c'era e pensai che fosse quasi l'alba.

    "Alex...che hai amore?"

    "Mi sento triste..."

    Mi si strinse il cuore.E ora?!Cosa le prendeva?!Perchè avevoi sentito?!Desiderai egoisticamente non averla mai sentita piangere perchè subito mi pervase un'ansia atroce che mi toglieva il respiro e le parole di bocca.Era da tanto che non la provavo....
    C'erano stati giorni sereni tra noi.Ci eravamo distratti,pensai....E adesso?

    L'abbracciai,ma sentii i miei occhi farsi umidi e sperai di non essere visto perchè altrimenti non le avrei dato coraggio.Ma cosa potevo fare?!Anche io avevo i miei crolli,non potevo certo stare sempre a trattenere...Sarei scoppiato.Il fatto che vivessi con lei non mi permetteva i miei soliti sfoghi di rabbia e di pianto.Ammetto che per la prima volta dopo tanto mi sentii ancora troppo debole per riuscire a infonderle la forza necessaria.....Neanche io l'avevo.
    Cominciai a carezzarle le spalle e la schiena,come per farla calmare un pò.Ci riuscii,per fortuna.

    "Ora mi dici perchè sei triste?"

    "Domani è il 22 Maggio...."

    "E allora?!Ti emoziona il tuo compleanno?"

    Scherzai.

    "Mi spaventa"

    "Non deve."

    "Invece ho proprio il terrore,Michael..."

    "Io sono felice perchè domani è il tuo primo compleanno con me,invece..."

    "Io sono triste perchè è il primo e forse l'ultimo"

    No...non poteva esser vero!!!Alex stava di nuovo sprofondando nel baratro.

    "Hey...amore..."

    "Che c'è?"

    "Forza.Ci vuole forza.Ora più che mai.
    Non darla vinta a questi momenti bui."

    "La notte è terribile,Michael"

    "Lo so...la notte ci porta a pensare tanto....Ma poi spunta il giorno ed i fantasmi svaniscono."

    "Non è vero.Il mio rimane"

    "Sai che non è così....Sai che noi riusciamo a mandarlo via...lo sai."

    "Si,lo so."

    "Voltati e baciami allora.Asciuga le lacrime."

    Si voltò e mi baciò.Parve finire tutto li quando....

    "Come farò quando non sarai qui con me,la notte?Come farò Michael?"

    "Ti prego,Alex...non pensarci adesso.Non voglio farlo nemmeno io.Quando ci penso....Dai basta."

    "Scusa..."

    "Non scusarti...E' comprensibile.Ti capisco perchè mi mancherai allo stesso modo."

    "Davvero lo pensi?"

    "Secondo te...Pensi si possa vivere senza cuore?"

    "Che vuoi dire?"

    "Rispondi:il cuore ci tiene in vita,giusto?"

    "Si...ma..."

    "Alex!Ma non hai capito?E' l'unica parte di me che lascerò quì con te e non vedrò l'ora di ritornare per riprendermela perchè fino a quel giorno io.....sarò 'morto'..."

    Le dissi queste parole e lei mi strinse fortissimo.Mi asciugai le lacrime segrete e quando sorse il sole e ci illuminò i visi vedemmo solo i nostri sorrisi.

    "Auguri di buon compleanno amore..."

    "Grazie..."

    "Che si fa?"

    "Gita!"

    "Perfetto...Andiamo"

    Ci alzammo e ci lavammo.Alex volle andare in quella radura a fare un pic nic soli io,lei e Hope.
    Indimenticabile.
    Il resto poteva attendere.


    ________


    image


    <15>


    [Dentro quali giorni te ne andrai
    Dentro quali giorni senza me
    ma tu
    se domani un po' mi cercherai
    fra le parole che non sai,
    fra quelle che imparammo insieme,
    fra tutte quelle che non ti ho detto mai.
    Dentro quali giorni te ne andrai
    Dentro quali notti senza me
    non ti svegliare che
    ne morirei
    solo a dirti vado via
    via da qui
    Meglio un ricordo
    come se
    fossi qui
    qui con te...]
    ("Io con te,via da te"-Dirotta su Cuba)







    Dovevo andare.Il momento era giunto....Mancava ancora l'ultima notte da passare con Alex.



    L'avrei stretta,l'avrei fatta mia ancora una volta,un'ultima struggente volta,avrei accarezzato la sua pelle fresca d'estate millimetro per millimetro e l'avrei cosparsa di baci come a farne un sottile vestito sul suo corpo, aspettando di tornare da lei per rispogliarla di me e rivestirla, ancora, di me.




    Lo so...sono un romanticone,ma questo era ciò che seriamente pensavo,immaginavo fare con lei,per lei,di lei....Sapevo che sarebbe stato triste e doloroso separarci,ma non potevo fare altrimenti.


    Dovevo andare.







    Alex quella sera di fine giugno mi guardava muta.Cenavamo e lei mi osservava.Anche se non avevo la forza di alzare il mio sguardo su di lei sapevo che mi stava osservando.Quando mi sentivo libero da quella pressione,solo allora alzavo gli occhi a lei cercando di non farmi vedere.




    Non so perchè ci comportammo così...so solamente che forse se i nostri occhi si fossero incrociati e persi gli uni negli altri...beh...sarebbe stata la fine.


    Alex non doveva essere triste.Non volevo patisse il distacco come lo pativo io,ma questo per me era impossibile ottenerlo perchè in fin dei conti percepivo che quel silenzio non era altro che un preludio di disperazione.Lei soffriva anche se si sforzava di risultarmi tranquilla e serena.


    In realtà lei voleva la stessa cosa per me: non voleva vedermi triste.







    "Buonissima,come sempre,amore...Stai diventando ogni giorno più brava ai fornelli....Finirai per farmi ingrassare,lo so!"



    "Impossibile Michael...ti muovi troppo."



    Scoppiammo a ridere e fu una piccola liberazione,un sollievo per entrambi.



    "Vieni qui..."




    L'attirai a me e,togliendole velocemente i piatti dalle mani,la strinsi e la baciai ancora una volta,vicino quel tavolo di legno che aveva un giorno ospitato la nostra passione.Si staccò piano e fu allora che ci guardammo dritto negli occhi.




    "Non voglio rimanere sola,Michael."




    "Ci sarà mia madre,amore...Non ti preoccupare perchè ti parlerà tutti i giorni di me,son sicuro.Sai...lei non la ferma nessuno ogni volta che prende il via.Penso anzi che,di quanto ti riempirà la testa,non vorrai sentir più parlare di me per i prossimi dieci anni almeno."



    Le strappai un sorriso,finalmente e...me lo regalai anche io.




    "Non sarà la stessa cosa....e poi...Non dirlo più che mi potrei stancare di te.Mai più."



    "Ti chiamerò ogni giorno,ti scriverò perchè le mie parole non siano solo aria,ma ogni volta che vorrai,quando lo vorrai,potrai sempre rileggerle ed allora io sarò con te.Alex...potrei essere anche dall'altro capo del mondo,ma se guarderemo la stessa luna...le stesse stelle...lo stesso sole allora staremo insieme."



    "Continua Michael....parlami,promettimi..."



    "Non sono un poeta,Alex però queste parole mi escono dal cuore e forse è per questo che ti piacciono.Forse sono anche colorate di rosso e se questo colore ti piace,usalo per dipingere il nostro amore quando dormiremo a chilometri di distanza,ma nelle nostre notti,nei nostri sogni ci riabbracceremo.Attenderò che il giorno cali per presentarmi al nostro serale appuntamento,ma prima ti scriverò."


    "Dici che non sei un poeta,ma Michael...ti giuro...potresti essere una canzone,adesso.La nostra canzone"






    Ce ne stavamo ancora abbracciati e immobili,in piedi nel bel mezzo della stanza.Non riuscivo a sentire il mio corpo...Sentivo solo quello suo.



    Lentamente mi condusse in salotto.



    Attraversammo la camera dalla grande vetrata e fuori era buio.Il pianoforte luccicava sotto la flebile lucina gialla di una vecchia lampada sul tavolino.


    Alex mi guidò sul divano.


    Ci sedemmo vicinissimi e poi mi abbracciò.










    Sento ancora il dolce profumo di vaniglia intriso in quel colorato foulard che avvolgeva la sua testa ancora troppo nuda e se provo a chiudere gli occhi la rivedo poggiata di schiena sul mio petto con le mie braccia intorno al suo e lei che mi stringe le mani.Sento ancora le sue dita intrecciate alle mie, torturate dolcemente e nervosamente da piccole morse.



    "Aspetta!"



    Si alzò di scatto e si diresse verso un piccolo baule in fondo alla parete difronte a noi.Vidi che aprì il cassetto di una piccola credenza e dedussi che quell'oggettino scintillante nella sua mano fosse una chiave.


    Aprì il lucchetto del baule.





    C'erano tante cose:libri,bambole,giocattolini di legno,souvenir,cartoline...un pò di tutto e un pò di polvere.



    "Che fai..?"



    "Cerco un libro..."



    "Che libro?"



    Lei continuava a cercare mentre la mia curiosità si faceva sempre più intensa.



    "E' un vecchio libro di mia madre....Del suo poeta preferito."




    "Ah si?Bello...adoro le poesie"



    "Me l'hai fatto ricordare tu con le belle parole che mi hai detto....Mi è sovvenuta una bella poesia.Te la voglio far leggere se solo...."



    "Vuoi una mano?"



    "No fa nien...ECCOLO!"



    S'illuminò in viso ed estrasse dal baule un vecchi ed impolverato libro con una copertina scura.


    Vi soffiò su piano e cio le dita cercò di far riemergere penso il titolo e il nome dell'autore.





    "Ecco come si chiamava...:Neruda.Pablo Neruda."



    Fantastico,pensai...Lo struggente Pablo.


    Mi sentii però soddisfatto di averle suscitato una connessione tra i miei pensieri per lei e le stupende opere di quel poeta grandioso.


    Venne di nuovo accanto a me e si accomodò ancora una volta al mio fianco,incrociando le gambe e posandovi su il pesante libro.

    Era proprio ben fatto con la copertina rigida,elegante,blu scuro e rilegato perfettamente.









    Pablo Neruda.


    Solo questo vi era inciso a lettere cubitali.Non c'era un titolo,ma doveva essere la raccolta delle più belle poesie,pensai.






    "Mia madre amava questo poeta.La vedevo spesso leggere questo libro.Un giorno,incuriosita,le feci delle domande e lei mi raccontò una storia bellissima:la storia che la legava a questi versi.Vedi...quando i miei erano ancora fidanzati,mio padre regalò a mia madre un bell'anello con un mazzo di fiori stupendi.Dentro il mazzo c'era un bigliettino molto romantico.Mia madre sapeva che non era stato mio padre a scriverlo perchè riconobbe quei versi immediatamente:era Neruda e la poesia era 'Per il mio cuore'..Mio padre le disse che non aveva trovato parole più adatte da dedicarle se non quelle già scritte e recitate da un 'altra persona,ma le disse anche che quelle erano le parole più giuste per esprimerle il suo profondo amore e per darle la sua promessa."




    "E' una storia molto romantica....I tuoi si amavano molto,immagino..."





    "Oh..si,tantissimo.Pensa che questo libro fu acquistato in Spagna da mio padre durante il loro viaggio di nozze.Ci tenevano ad andare a visitare quella terra del sole e della passione.Un giorno vorrei andarci anch'io."




    "Ti ci porterò,amore..."




    "Non promettermi sogni che non si avvereranno mai...."




    "Alex...sai che ti dico?Vivi per questi sogni e solo così potrai riuscire a farli avverare."



    "Tu dici?"



    "Si...deve essere la tua meta.Devi convincerti che saremo abbastanza forti e così uniti da viverli insieme e saremo già lì."



    "Ti amo..."



    "Anch'io....ma adesso sono curioso di sapere quali versi hanno fatto innamorare i tuoi genitori...Dai...pesca questa poesia..."




    Sfogliò le pagine poi si fermò.



    "Ecco....ascolta:


    'Per il mio cuore basta il tuo petto,


    per la tua libertà bastano le mie ali...'

    questi due versi soltanto bastarono a far girare la testa a mia madre...."









    "Beh...ma poi continua...non finisce così..."


    "Oh si,Mike,continua...starei qui a leggerle tutte,ma non c'è tempo abbastanza...ahahah"






    Rise.Risi.


    Sembrava che quel vecchio libro ci avesse trasportato in un mondo di pace e tranquillità.Ci eravamo dimenticati che l'indomani sarei dovuto partire....





    "Posso...?"




    "Tieni...certamente."



    Mi passò il grande libro e presi a sfogliare anch'io....I miei occhi passavano veloci su quelle pagine di geniale sensibilità fino a che il mio dito puntò un titolo.Lessi a mente.Rabbrividii per quanto esprimeva ciò che sentivo.Rispecchiava quel momento della mia storia con Alex.




    "Michael..?Ti piace questa?Leggila...ad alta voce,su.T'ascolto."



    E allora lessi ad alta voce:



    " Leggo eh...?...



    'Se tu mi dimentichi...'


    'Voglio che tu sappia una cosa.Tu sai com'è questa cosa:


    se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,

    se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna

    tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
    metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
    Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
    cesserò d?amarti a poco a poco.
    Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
    Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
    ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
    che in quel giorno, in quell? ora
    leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
    Ma se ogni giorno,ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
    se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
    ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
    in me nulla si spegne né dimentica
    il mio amore si nutre del tuo amore, amata,e finché tu vivrai starà
    tra le tue braccia senza uscire dalle mie.' "










    Guardai Alex appena finii di leggere quei versi stupendi e....piangeva,ma sorrideva dolcemente.



    "Oh Michael....ma allora questo Neruda è il poeta di tutti gli amanti..?!E' una poesia dolcissima e....Michael...è così..'per noi'...Vero?"




    "Si,è per noi..."



    "Abbracciami Michael....Io non potrò mai dimenticarti,lo sai vero?"




    "Lo so e neanche io.Ti penserò ogni singolo momento amore mio....Ci rincontreremo presto,vedrai che se mi penserai ed io ti penserò sarà come se non ci fossimo mai separati."





    Quella sera andammo a letto tardi.La mattina la baciai sulla bocca,piano e senza svegliarla...Me lo aveva chiesto lei.Mi aveva chiesto di non volermi vedere andare via perchè sarebbe stato troppo triste.


    Concordai.






    Mia madre sarebbe giunta da lei la mattina stessa dopo la mia partenza.


    Attraversai il giardino e valicai la staccionata bianca senza guardarmi indietro per la paura di non potermi più staccare da lei.Ma il lavoro mi chiamava.





    Dovevo andare.




    _____

    *La musica è(si è lui,sempre lui ) Giovanni Allevi "La notte prima"




    CI VEDIAMO PRESTO RAGAZZE...
    INTANTO SPERO ABBIATE GRADITO QUESTI DUE CAPITOLI ;)
    BACIOZZI <3 :kiss2: :kiss2:
     
    Top
    .
  8. Francina_84
     
    .

    User deleted


    Quella poesia ha commosso anche me... E questi due capitoli sono davvero bellissimi..!
    :love:
     
    Top
    .
  9. 0marta0
     
    .

    User deleted


    sempre più belli!!! sei davvero bravissima!!!
     
    Top
    .
  10. FedeDiana92
     
    .

    User deleted


    Secondo te...Pensi si possa vivere senza cuore?

    Stupendi anche questi capitoli :love: complimenti!!! :kiss2:
     
    Top
    .
  11. AleJackson86
     
    .

    User deleted


    Scusate il ritardo ragazze...
    Ecco a voi <3

    ________


    image


    <16>

    [Ah,che nostalgia ho di te,
    angelo mio!Almeno in sogno,
    almeno in sogno mostrati!
    Anche se molto dovrò patire,
    trepidante lottare cogli spiriti,
    e al risveglio affannare.
    Ah,che nostalgia ho di te,
    ah, quanto cara mi sei
    anche nei sogni più cupi!]
    ("Ah, che nostalgia ho di te"-J.W.Goethe)






    (G.Allevi-"Go with the flow")



    Come avevo promesso cominciai a scrivere giornalmente ad Alex...
    Ogni sera,a fine concerto prendevo carta e penna ed aprivo il mio cuore.La mattina era un mio fidato collaboratore ad occuparsi di spedire le buste.

    Alex non mi scriveva sempre invece,ma solo perchè recapitarle a me non era tanto semplice:mi spostavo continuamente da un posto dell'America ad un altro e il mio indirizzo cambiava repentinamente.
    Certo poi ero anche io a chiederle di non scrivermi sempre, se non poteva, tanto l'avrei chiamata poi al telefono.
    Quello che le scrivevo non era mai quello che ci dicevamo a voce attraverso una cornetta,no.
    Erano sempre parole nuove le nostre....Era come se le nostre menti ed i nostri cuori non facessero altro che secernare pensieri d'amore e di nostalgia.

    Io le mancavo,lei mi mancava.

    Ok:prevedibile....ma non immaginavo fosse stata tanto dura.
    Alex mi diceva che le capitava di svegliarsi nel cuore della notte perchè al minimo rumore saltava fuori dal letto credendo che fossi io al piano di sotto che rientravo a sorpresa.

    Ah quante volte avrei voluto farle una sorpresa del genere,ma avevo il tempo contato con una clessidra che non appena cadeva l'ultimo granello di sabbia subito si capovolgeva e ricominciava a scorrere via.I giorni passavano,i mesi pure ed eravamo già a fine agosto.



    "Amore...come stai?"

    "Tutto bene...Michael,domani è il tuo compleanno,vero?"

    "Si..."

    "Me l'ha detto tua madre poco fa..."

    "A proposito..."

    "Si?"

    "E' ancora lì?"

    "No tesoro...è andata via.Domattina tornerà...al solito"

    "Ah ok..."

    "Perchè...?Volevi dirle qualcosa?"

    "No,nulla...Era tanto per sapere"

    BUGIA.
    Bugia colossale.Almeno per telefono sapevo mentirle...Alex mi sembrava un pò stanca dalla voce,un pò....boh...avevo una strana sensazione,ecco.
    Ma poi avrei chiamato mia madre,oh si...

    "Ah ok...senti Michael"

    "Si Alex?"

    "Tua madre è una persona squisita...E' fantastica davvero.Avevi ragione...mi è d'enorme sostegno."

    A quelle parole il mio cuore mi parve s'allargasse insieme al mio lungo sospiro.Sorrisi.

    "Amore mio...le tue parole mi danno forza.Grazie...penso che stanotte riuscirò a dormire più sereno."

    "Ah,ma non esci?"

    "Uscire?!Alex....i miei fratelli escono,sì..."

    "Vai con loro.Svagati,Mike...Ti farà bene.Troppo stress e pensieri non è cosa buona..."

    "Non mi va..."

    "Vai"

    "Vorrei solo sdraiarmi un pò e....dormire.Mandare avanti i giorni velocemente,non stare lì a trattenerli,mi capisci Alex?E' per questo che aspetto la notte,io..."

    "Michael...che parole che mi dici...Vuoi accelerare il tempo...vuoi vedermi..."

    "Si...hai qualche dubbio?!"

    Scoppiammo a ridere.

    "No...è quello che voglio anche io,amore."

    "Bene,allora...buonanotte tesoro.Ti chiamo domani"

    "Ah già...domani ti farò gli auguri...anzi!!"

    "Anzi..cosa?!"

    "Beh...è da qualche minuto che siamo già al ventinove agosto...quindi:AUGURI amore!"

    "Oh già è vero...grazie tesoro.Sei la prima..."

    "Ahahah...già.Che fortuna"

    "Che fortuna che ho io,invece...Tu sei la prima in tutto ciò che mi riguarda Alex..."

    "Ti abbraccio Michael..."

    "Ciao Alex"

    Fondamentalmente le nostre chiamate erano tutte così...Cercavamo però di stare allegri.Ci consolavamo a vicenda....Ci ripetevamo fino alla nausea che ci saremmo rivisti presto,che mancavano pochi mesi.
    Oddio...in realtà poi ci pensavo e Novembre mi sembrava irraggiungibile.


    Chiamavo mia madre quasi tutti i giorni e con lei,invece,parlavo d'altro.
    Perlavamo di ciò che facevo finta d'ignorare durante le mie conversazioni con Alex.

    Sì,si parlava della malattia,di come procedevano le cure e soprattutto se c'erano miglioramenti.Mia madre era sempre molto tranquilla e mi spiegava minuziosamente tutto ciò che Alex assumeva e tutto ciò che il medico le diceva.
    A breve avrebbe fatto un'altra risonanza magnetica per verificare a che stato fosse il male e se fosse stato necessario un altro ciclo di chemioterapia.
    Mi augurai di no,naturalmente.Volevo che il dottore dicesse che tutto era scomparso,che Alex non aveva più nulla da temere,che avrebbe finalmente ripreso in pugno la sua vita.
    Insieme potevamo ricominciare,me lo sentivo.
    Stavo in ansia per lei come se fossi stato io ad esserne coinvolto in prima persona.
    Il malato ero io.



    Una notte sognai di camminare per un sentiero abbastanza buio.La strada era lunga e ricordo che nel sogno avevo il respiro affannato.La cosa strana è che camminavo senza sapere perchè nè dove mi stesse portando quella strada a me sconosciuta.Dentro di me,però,inconsciamente sentivo di dover proseguire.Quando mi convincevo di andare avanti,finalmente,riuscivo ad intravedere una piccola luce in fondo alla strada.Correvo allora,sempre più veloce ed altrettanto lentamente,rallentato non so da quale perfida mano,ma sapete quanto è terribile sognare a volte.Più ci sforziamo di gridare e più la voce non esce,ma c'è solo la nostra bocca spalancata priva di suono.
    La stessa cosa si prova quando vuoi correre e sei impossibilitato a farlo perchè la strada comincia a sembrarti un'ardua salita e il terreno sembra scorrere sotto i tuoi piedi mosso da un gigantesco tapis-roulant immaginario....
    Oddio...ricordo che quella notte sudai parecchio e mi svegliai di colpo sedendomi sul letto.

    Mio fratello mi sentii forse emettere un piccolo urlo perchè me lo ritrovai accanto a scuotermi la spalla per sapere se stessi bene.

    Stavo....bene?Stavo male?Non so però quella stradina buia mi aveva inquietato parecchio.

    Pensai ad Alex,in quel momento: se ci fosse stata lei a fianco a me,sicuramente mi avrebbe dato una delle sue spiegazioni fantasiose ed ottimistiche.
    Se si trattava di tirarmi su il morale beh...allora lei inventava qualsiasi storiella e riusciva ad allietarmi anche gli incubi peggiori.Purtroppo invece,se si trattava di lei,non riusciva a guardare al futuro con lo stesso ottimismo.Ma per lei....c'ero io.E più pensavo questo e più volevo correre da lei perchè forse....aveva bisogno di me!Chi c'era con lei la notte se qualche incubo la minacciava?Dov'ero io?!Il mio posto era con lei...

    Turbato,allora,decisi di fare una cosa assurda,forse,ma ne avevo bisogno o non avrei resistito e avrei mollato tutto.

    La chiamai.

    Mi aspettavo di sentire squillare il telefono almeno tre o quattro volte e invece al primo squillo...

    "Michael!"

    "Amore mio....ma eri già sveglia?"

    "Non ho chiuso occhio,in effetti..."

    "Stai male?"

    "No...ti pensavo ecco...."

    Il cuore mi voleva uscire dal petto,lo sentivo.Faceva male...

    "Alex..."

    No Michael.Non piangere!Quante volte hai detto tu a lei di non farlo?!Bene...non puoi farlo tu.Non puoi piangere perchè lei starebbe male sentendoti singhiozzare.

    Pensavo questo mentre lei continuava a chiamare il mio nome per telefono ed io....
    Presi un bel respiro e mi schiarii la gola mandando giù un groppo che non ne voleva sapere di abbandonarmi il petto.

    "Michael...?Ci sei?"

    "Mmmh ehm... sì,tesoro.Son quì.Scusa mi era caduta una cosa per terra..."

    "Come mai....beh...chiami a quest'ora?"

    "Alex,non so nemmeno che ore sono,per la verità...So che è notte."

    "Aspetta...vedo.
    Ah!Sono solo le tre..."

    Mi giunse la sua risata confortante.

    "Volevo sentirti,Alex.Scusa per l'orario io...."

    "Tu chiami quando vuoi e basta,Michael.Non ti devi scusare.Io sono qui per te.Sempre."

    "Bene perchè devo raccontarti una cosa...."

    "Dimmi.T'ascolto"


    Come un bambino svegliato da un incubo pazzesco va a rifugiarsi nel lettone con mamma e papà,allo stesso modo io telefonai ad Alex per essere consolato dal mio di incubo.Ricordo la sua voce così limpida,pacata,dolcissima respirare attraverso il microfono del telefono e sussurrarmi di star tranquillo.

    Mi disse che la luce che vedevo in fondo alla strada era la sua staccionata bianca appena ridipinta e mi fece ridere,ancora una volta.
    Le dissi che allora sarei corso a dormire perchè così avrei tentato di raggiungerla e scavalcarla.

    "Sta solo attento a non sporcarti di vernice,amore..."

    Ma come faceva a farmi sorridere sempre?L'adoravo per questo.

    "Macchiarmi è l'ultimo pensiero,Alex...Piuttosto....magari fosse così facile venirti a trovare..."

    "Non essere triste perchè tanto ci rivedremo presto.Non voglio sentirti triste, Michael"


    Provai a rispettare quella promessa,ma sapevo che sarebbe stato difficile.
    Alla fine,quella notte dopo la telefonata,mi rimisi a dormire e...strano:sognai di riuscire ad arrivare in fondo alla stradina buia.

    C'era una staccionata bianca.
    Sorrisi e poi fui svegliato da mio fratello che era già mattina.

    Ma almeno fui felice di aver scoperto che i miei sogni potevano diventare quello che volevo diventassero.Almeno quelli...

    La realtà,purtroppo è ben diversa.


    Non sapevo se mi avesse aspettato un terribile risveglio dal sogno nel quale mi illudevo ogni giorno,rivedendo Alex sana nei miei desideri oppure,sperando,mi sarei ritrovato ben più felice di constatare che in realtà il sogno sarebbe cominciato se fosse finito quell'incubo in cui già vivevo da tanti mesi ormai...



    ________


    image

    <17>


    [L'uso migliore della vita
    è di spenderla
    per qualcosa
    che duri
    più della vita stessa]
    (William James)







    Tutto quel trambusto di voci,di urla di fans scatenati,di notti movimentate(per gli altri,quando io cercavo il mio silenzio),di posti affollati,di flash impazziti,di ore piccole....


    Mi sentivo nel bel mezzo di un vortice e tutto mi girava intorno.Mi sentivo frastornato,a volte,anche dalla stessa musica e quando la musica,la mia musica,mi giunge come rumore allora capisco che ho proprio toccato il fondo....Sento che qualcosa più non va,ma in me.
    Dentro me.


    Apparire normale ,agli occhi degli altri, mi veniva così bene che quasi mi spaventava...Non potevo fare altrimenti,comunque.
    Sono sempre stato abbastanza professionale.
    Professionista nel vero senso del termine e questa è l'unica certezza che ho sempre avuto,oltre il mio amore per quello che faccio.


    Sono sempre stato orgoglioso del mio lavoro e in tutti questi anni mi sono sacrificato tante volte,forse troppe.Mi sono anche privato di molte amicizie,di chissà quali possibili amori nascosti dietro occhi di milioni di donne,di ragazze,che sembravano volermi donare il cuore o il Mondo eppure io ne ho sempre avuto il terrore.
    Mi sono sempre chiesto cosa si celasse dietro quegli sguardi amorevoli e premurosi,quanto effimere fossero quelle tacite promesse...ma perchè?
    La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo perchè è un semplice "non lo so".



    Sono fatto così e basta,ma non ho una pietra al posto del cuore,no....Piuttosto ho un cuore corazzato.La mia intera vita è stata una lotta con gli altri e con me stesso principalmente.E' normale farsi un'armatura invisibile che serva a proteggerti da qualsiasi possibile attacco esterno.


    Ne ho passate tante...Periodi bui e notti nere e fonde...Come biasimarmi?


    Sono certo che se andassi su Marte vi troverei qualche indigeno verde che sfoglia il The Sun e che una volta accortosi della mia presenza corra ad additarmi col suo sferico polpastrello alieno.Si...sono sicuro che anche un extra-terrestre mi considererebbe un Wacko Jacko.




    Sono stato tanti Michael, io:bambino nero dell'Indiana,sconosciuto a tutti tranne che alle quattro mura della mia modestissima e ristretta casa a Jackson Street(neanche a farlo apposta...eppure tanto auspicante come indirizzo,no?!);
    poi sono stato il Michael degli esordi musicali,dapprima nero fondente poi sempre più tendente al colore gianduia(eppure mi sento e sono ancora adesso un afro-americano purosangue.Mi vedo nero nel mio riflesso patologicamente bianco).
    Sono stato il Michael dai molteplici travestimenti,o meglio...dalle mille facce,eppure di me ho cambiato solo ciò che mi faceva star male con me stesso.Non potendo cambiarmi totalmente ho scelto la parte fisica che più mi hanno fatto odiare.


    E chissà come sarebbe stata la mia vita SE...


    Sapete quante volte mi sono posto questa domanda?!Oh...una marea di volte,ma mi son risposto che oggi sono tale perchè tutto questo è avvenuto.
    Perchè DOVEVA andare così.Chi siamo noi per cambiare il nostro destino?Al massimo possiamo modificare il pasto del giorno,ma nulla più.Se vi state chiedendo come mai e perchè o come ho fatto a resistere a tutto quello che mi è successo vi risponderò soltanto che sono sopravvissuto aiutato solo dalla fede nel Destino oltre che in un Dio che per me,nel tempo ha cambiato Persona,ma non ruolo.



    Se oggi sono ciò che sono è grazie a tutto questo.Mi sono forgiato con tanti ingredienti,io,ma sono felice perchè l'ho fatto da solo.
    Freak,pervertito,visionario folle.C'è altro?!



    Non mi sento neanche più di ribattere,lo giuro...
    Non mi sono mai spiegato come mai la gente si sforzi di giudicare una persona senza prima guardarsi dentro.
    Nessuno di noi ,infondo,conosce bene se stessi e allora come mai tutti hanno sempre avuto la superbia di sapere come sono fatto veramente io?!Nemmeno io lo so.
    Tutto questo è assurdo.



    Vi starete chiedendo cosa c'entri in questo Alex,vero?!Ve lo spiego subito....
    In tutta questa confusione, che da sempre mi perseguita, c'è anche il lato bello(dapprima era solo bello,in effetti...):
    essere chi sono




    è stato innegabilmente una grande fortuna e non rimpiango nulla perchè ho ricevuto anche tanto amore.



    Sapete benissimo che Alex è stata l'unica che mi ha fatto essere un nuovo personaggio di me stesso,quello più vero,semplicemente me.Con Alex ero solo Michael.Alex è stata l'unica donna della mia vita che ha conosciuto il vero Michael.E' stata anche l'unica cosa,in tutto questo vortice di eventi,a rimanere immutata nel tempo.Il miei ricordi con lei non mi hanno mai lasciato e sono gli unici che conservo ancora intatti.
    Niente,nemmeno un minuto vissuto con lei,è stato dimenticato.Alex mi ha donato l'unica cosa che da sempre mi è mancata:la mia vita normale.Lei era fuori dal turbine che mi avvolgeva....era la mia àncora di salvezza.E sempre lei era l'unica a guardarmi con occhi sinceri e disinteressati a tutto ciò che di superfluo esiste:mi amava per quello che ero e da me voleva in cambio solo altrettanto amore.



    Immaginate me ai tempi del Victory Tour quando vi dico che anche se i miei fratelli,il mio impresario,tutti quelli che mi conoscevano come persona notavano la mia malinconia,la mia apprensione,la mia solitudine fuori dalle scene.


    Giù dal palco si spegnevano le luci e s'illuminava una piccola candela nella mia anima.L'unica a farmi compagnia.Il mio solo riflettore che come un occhio di bue m'illuminava da lontano e da dentro.





    Mi pesavano come macigni le tante pacche sulle spalle che ricevevo un pò da tutti.Mi scrollavano la mente e i pensieri quando invece volevo rimanermene solo con me stesso.Sentivo quasi dolore a quei contatti con la vera realtà.
    Nessuno sapeva cosa avevo dentro,nessuno vedeva nei miei occhi il bianco luccicante di quello steccato tanto lontano dalla mia vista eppure sempre impresso nel riflesso delle mie pupille nere.Lo vedevo solo io.



    Usciamo!Vieni con noi!Non pensarci!Vedrai che sta bene!
    Erano i tentativi di scuotermi,ma niente.Più ci pensavo e più ascoltavo quelle parole e maggiore diveniva la mia ansia,si allungava l'attesa.




    Eravamo già a fine Novembre...Alex mi aspettava ed io aspettavo terminassero anche gli ultimi concerti,ma stavolta ero tornato in California!


    La sentivo già più vicina eppure dovevo farmi bastare quello perchè ancora il nostro incontro avrebbe dovuto essere posticipato.


    "Michael,non se ne parla.Scordatelo!Mi dispiace,ma non possiamo bruciarci un successo di mesi per gli ultimi nove giorni...Cerca di tenere duro."


    "Frank...senti...è solo un saluto poi.."


    "Decidi tu della tua vita,Michael."


    Mi guardò con occhi seri,severi e anche comprensivi,paradossalmente,ma sapeva in parte cosa mi premeva ed era a conoscenza della mia storia con Alex.


    Lo ammetto:non è mai stato un tipo molto "permissivo " quando si parlava di fidanzate di Michael(credeva che qualsiasi donna avesse potuto compromettere la mia carriera...Che una storia d'amore avrebbe rovinato tutto),ma quando gli parlai di Alex,col cuore in mano,lui si limitò a socchiudere gli occhi e sospirare il suo sigaro.Poi mi sorrise.
    Mi bastò.



    Lo so,vi avevo detto che di Alex non avevo parlato a nessuno,ma con nessuno intendevo con il resto del Mondo.Chi mi stava accanto,chi reputavo potesse aiutarmi a stare accanto a lei doveva sapere di Alex e di me.


    Frank,comunque,a suo modo mi aiutò.
    Il suo NO era stato sufficiente a riportarmi con i piedi per terra e a non farmi sopraffare dalle emozioni.Aveva ragione perchè se avessi visto Alex forse non avrei più potuto rendere come dovevo,con la testa ed il cuore a mille.No...aveva ragione:dovevo "soffrire" ancora per qualche giorno e tenermi concentrato.



    Dovevo fare solo una cosa:avvertire Alex di quel cambiamento di programma.Sapevo già che avrebbe capito,ma infatti la mia telefonata fu forse una consolazione per me stesso,più che per lei...


    "Ti aspetto qui.Io non mi muovo.Non mi sono mai mossa da dove tu mi hai lasciata,amore mio"


    Bene...ora ditemi se non era la dolcezza fatta persona,la mia Alex...




    1...2...3..4...5..6...7...8...9...ed eccomi al 10 Dicembre dell'84.


    Mi ricordo che volevo uscire i piedi fuori dalla grande limousine per cercare di far più in fretta possibile.




    "ENCINO"...



    Quel cartello stradale me lo ero sognato così tante volte che mi ritrovai a strofinare gli occhi per vedere se fosse tutto vero o solo un'altra illusione.
    Ormai mi distanziavano da Alex solo pochissimi metri ed altrettanti minuti.



    L'avrei riabbracciata....Non stavo più nella pelle.


    Arrivai a casa e nemmeno svuotai le valigie.


    Che emozione ripercorrere quel sentiero che tante volte mi aveva condotto da Alex...Mi sembrava quasi di rivedere i miei passi sul selciato,impressi come le orme sulla Walk Of Fame di Hollywood...



    Un fremito al cuore.
    Mi sembrava di vedermi fuori dal mio corpo perchè già la mia anima mi attendeva al varco di quella staccionata e mi attirava sempre di più per potermi rientrare dentro.



    "ALEX!!!! SONO QUI!!"



    Finestre sbarrate.
    Silenzio.
    Cuore fermo.
    Tu-tum-STOP.

     
    Top
    .
  12. 0marta0
     
    .

    User deleted


    o mamma! ma non puoi finire così!!! mi fai venire un colpo!!!
    che altro dire...sei bravissima!!!!! continua presto perchè ora sono più curiosa che mai!!!
     
    Top
    .
  13. Francina_84
     
    .

    User deleted


    Oddio che bella... Però non può finire così e lasciarci sulle spine!! non si fa.. :sese:
     
    Top
    .
  14. oOJackson_GirlOo
     
    .

    User deleted


    nooooo ti prego continua!! CONTINUA! 6 bravissima,l'ho letta tutta d'un fiato!!!
     
    Top
    .
  15. AleJackson86
     
    .

    User deleted



    Grazie di cuoooooore :hug: :hug: :comm8jk.gif:
    ecco a voi... :ok:

    image

    <18>



    [Dobbiamo accettare la
    delusione che è limitata,
    ma non dobbiamo
    mai perdere
    l'infinita speranza]
    (Martin Luther King)




    Correre indietro.


    Correre disperatamente...Aprire nuovamente la porta di casa e chiedere aiuto.
    Con il fiatone e tutto tremante cercai di trovare la voce per gridare.


    Vidi Magda,la nostra domestica di allora,avanzare verso di me,preoccupata.


    "Magda..che succede?!Dimmelo!"


    "Michael ma non hai letto il biglietto?Non sai.."


    "COSA DOVREI SAPERE?PARLA MAGDA!"


    Non ragionavo più.Gli occhi ambrati e tondi di Magda mi fissavano vitrei.Io non sapevo cosa pensare.


    Quale biglietto?!Io non avevo visto nulla....e poi...PERCHE' NON CHIAMARMI?!Un biglietto....Dio....La mia vita appesa ad un biglietto.Dovevo leggerlo.Dov'era?!


    "Ecco..."


    "Dov'era, Magda?! Non l'ho visto...Dio...non l'ho visto prima..."


    Lessi:
    "Michael sono la mamma.Alex non si è sentita tanto bene.Siamo in clinica adesso.Raggiungici quando torni.
    Scusa il modo.Ti spiegherò.
    Siamo qui:
    Clinica San Miguel
    1437 South Atlantic Boulevard, Los Angeles "



    Nella testa mi frullavano le ultime parole di Alex "Ti aspetto qui.Io non mi muovo" e non mi davo pace...
    Mi sentii mancare la terra sotto i piedi.
    Ero come investito da una corrente fortissima che,sbattendomi sul viso,non mi lasciava ossigeno,tanto era la pressione.
    Una sensazione che non auguro a nessuno,la mia.



    Il cuore ricominciò a pompare sangue e mi sentii mancare,per un attimo.


    "Michael...non stai bene.Siediti un pò.Ti porto dell'acqua."


    "No Magda...Devo andare adesso."


    L'afferrai piano per le spalle e la guardai dritto negli occhi.Quel suo sguardo impaurito era misto a compassione e preoccupazione.Mi fece più male.



    Come un folle mi ritrovai a guidare spericolato come sempre e pericoloso per tutti.Me stesso compreso.Non vedevo la strada davanti a me.Solo e pazzo divorai quei pochi chilometri con la vista appannata da due laghi caldi e mobili.Non sentivo le lacrime sul viso,le vedevo nei miei occhi.


    Finalmente arrivai al San Miguel.
    Non m'importò di tutti quegli occhi curiosi che cominciarono a farsi il passaparola gli uni con gli altri.Non vedevo nemmeno loro in quel momento e francamente non m'importava nulla.


    Corridoi,camici bianchi,stanze,numeri...vidi mia madre!


    "Michael!"


    "Mamma ti prego dimmi che sta bene...!"


    "Non piangere,calmati...."


    La sua mano cominciò ad accarezzarmi la schiena e smisi per un pò di tremare quando mi afferrò il viso e mi guardò con la sua solita espressione buona e rassicurante.Mi sorrise.A quel punto mi asciugai le lacrime,ma ancora confuso.


    "Alex....sta riposando adesso."


    Dio sia Lodato!! Pensai.Era viva.


    "Michael...scusami,ma presi dalla fretta....cioè....Vedi...il fatto è che non volevamo...No.Non ho scuse,lo so.
    Dovevo chiamarti.Non ho avuto il coraggio,però.Non mi avresti fatto finire di parlare,ti conosco bene...."


    "Ok mamma,ma scusa...così è stato molto peggio,te lo assicuro."


    "Scusa...è solo che Alex..."


    "Cos'ha?Ti prego dimmi cosa le è successo!"


    "Ha avuto una crisi respiratoria,Michael.Per un pò ha smesso proprio di respirare.Ho avuto tanta paura allora ho scritto subito il biglietto e sono corsa qui."


    "Ma adesso....Cioè..i dottori che dicono?"


    "Il dottor James ha detto che..."


    Si fermò.


    "Non andare avanti mamma.Ti prego,non andare avanti.Voglio vederla.Portami da lei."


    Arrivai davanti la porta bianca e presi un lungo respiro.








    "Only Hope(A Walk to Remember)"by Mandy Moore(cover)



    Entrai.


    "Mamma...lasciami solo con Alex.Ti prego."


    Il mio amore stava lì,immobile.Indossava la maschera dell'ossigeno,ma riuscivo a vedere ancora quanto fosse bello il suo viso.Mi sedetti accanto a lei e le presi una mano.La baciai e la tenni stretta tra le mie.


    Non era questo il modo in cui dovevamo rincontrarci....L'avevamo progettato ed immaginato diversamente...Molto diversamente.


    Avevo solo paura,adesso.Poggiai la testa sul materasso e ricominciò il mio pianto.Le mie lacrime erano silenziosissime,ma avevo fremiti per tutto il corpo.Avrei voluto strapparla da quel letto e portarla via con me.
    Fuori c'è aria abbastanza,pensavo.
    Non volevo vederla lì,in quella stanza.



    Neanche dieci minuti,non so....forse meno,ma la sua mano si mosse dentro le mie.Un tonfo nel petto e il mio stomaco si contorse d'emozione.Un'emozione strana,mista a felicità e paura.


    Poi la sua vocina flebile che mi chiamava.


    "Michael...sei tu,amore mio....fi...finalmente"


    "Shhhh!Non parlare tesoro.Non parlare."


    La mia mano sulla sua fronte.Cominciai ad accarezzarla dolcemente.


    "Mi sei mancato tanto..."


    "Anche tu,Alex.."


    Mi fermai ancora sull'orlo del pianto.Non ce la facevo...


    "Scusami Michael...non era così che dovevo accoglierti,lo so..."


    "Non dirlo più!Smettila Alex...Non c'è nulla di più importante adesso che te e basta.Non m'importa di come doveva essere.Non m'importa più.Voglio solo che sia tutto rimandato a dopo.Lo spero con tutto il cuore,con tutta l'anima,amore mio...."


    "Non so se darti ragione...Michael.Non stavolta."


    "Che vuoi dirmi?!"



    E se fossero state le parole che poco prima non volli sentirmi dire da mia madre?!E se fossero state le parole del dottor James?!Dovevo sapere?!Lo volevo veramente?!Non ne ero più tanto sicuro.La paura si era impossessata anche della mia più piccola cellula.


    Alex era tranquilla e strana.La solita espressione inquietante di chi con coraggio e rassegnazione sa cosa deve accadere,ma si sente impotente e sicura al tempo stesso.


    "Non è stato un bel risultato l'ultimo esame,Michael....Nulla di confortante.Devi saperlo.Il medico è stato chiaro,ma non mi spaventa morire.Non voglio lasciare te.
    Dio...è così complicato adesso...E' tutto complicato,Mike.Per questo non dovevamo amarci.Lo sapevo io....Dovevi ascoltarmi."


    Fu qui che pianse.
    Non vorrei descrivervi la mia di faccia,in quel momento.Fu la prima volta che non trovai la forza per frenare le mie lacrime e le sue.Forse era giusto sfogarsi così.Forse no,ma che importanza aveva ormai?!


    "Tu non devi stare qui,Alex.Io ti porto a casa...A costo che m'arrestano o non so cosa...Io ti porto via di quì."


    "Michael...sii ragionevole,tesoro.Così non mi aiuti..."


    "Hai ragione,Dio Santo...Hai ragione.Terribilmente ragione!"


    Ero fuori di me.Mia madre sentì la mia voce ed entrò.


    "Michael...non farla stancare,caro."


    "Scusami.Scusate tutt'e due...Io vado."


    Mi avvicinai ad Alex che non piangeva più,ma mi fissava spaventata.


    "Tesoro mio....ti amo così tanto che...."


    "Lo so..."


    Quel suo sorriso mi tagliò in due il cuore.


    "Scusami piccola mia...Io devo andare,adesso.Non posso continuare a star qui.Domani tornerò più sereno.Credimi...mi conosci.Ti farei del male e me ne farei anche io.Ho bisogno di stare solo."


    "Vai.Io ti capisco.Non giustificarti con me."


    La baciai piano sulle labbra aride e....lei "bevve di me".
    La lasciai così.




    Sulla via di casa guardavo il paesaggio,i passanti.
    Un parco:tanti sorrisi spensierati.Fermai l'auto e poggiai le mani sul volante appoggiandomi col mento sulle mie braccia.
    Vidi una coppietta,giovane,bella.Giocavano con un piccolo cucciolo al guinzaglio.Baci e strette e tante risate...


    Pensai a me,pensai ad Alex.Una sola domanda:saremmo mai ritornati così?Forse no,ma mi ritrovai più sereno rubando uno scorcio di spensieratezza altrui,come triste consolazione.


    Eccomi:Michael Jackson.L'uomo che aveva tutto e non aveva niente.Invidioso di qualcosa che non poteva comprare.
    Ladro di felicità.




    Accesi la macchina e guidai dove mi portò l'istinto.
    Staccionata bianca.


    Aprii il cancelletto,percorsi il giardino e fui dentro casa.
    Hope mi saltò al collo.


    "Hope....mi sei mancata anche tu."


    Mi sedetti sul divano accanto alla vetrata e guardai fuori il sole al tramonto.
    Hope sulle mie gambe.
    Sentivo il calore di quel corpo peloso e morbido...Mi riscaldò,per un pò.Non era freddo il mio,era gelo,ma non dipendeva da quella giornata tanto mite e serena.Il freddo mi giungeva dall'interno.


    Apatico e imbambolato mi lasciai riscaldare pian piano dai raggi obliqui e rossi e da quel tenero animale che portava il nome di un'utopia,ormai.


    Eppure,pazzo me,provai ad addormentarmi sognando la mia speranza.

     
    Top
    .
53 replies since 19/2/2010, 20:29   931 views
  Share  
.
Top