Posts written by ArcoIris

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    Michael Jackson Album 2019: Vendite, Streaming, significativamente in aumento nonostante il documentario e il ban della sua musica.



    Ricordate quando il documentario "Leaving Neverland" sembrava aver danneggiato l'eredità di Michael Jackson?

    Ricordate tutte le richieste di bandire la musica di Jackson dalla radio, dalla cultura?

    Beh, non ha funzionato.

    Secondo i numeri di BuzzAngle, la musica di Michael è aumentata vertiginosamente nel 2019.

    Ad oggi, i numeri di Jackson per le vendite di album, inclusi streaming, download e acquisti di CD, sono aumentati del 15,7% rispetto al 2018.
    Il suo totale a questo punto lo scorso anno è stato di 425.330. Quest'anno sono 498.806.

    Le vendite di CD di Jackson sono leggermente diminuite, ma questo è vero per quasi tutti gli artisti discografici. I suoi numeri in streaming sono comunque una storia diversa. Il suo streaming (audio, video, ecc.) è aumentato del 39,7% rispetto all'anno scorso. (Usiamo lo stesso periodo di 30 settimane ogni anno.)

    Lo streaming totale di Jackson nel 2019 è di 1.127.200.908. Sì, oltre 1 miliardo. Jackson è morto nel 2009 e anche allora non aveva ancora pubblicato un record di nuovo materiale dal 2001.

    Circa un terzo delle vendite degli album di Jackson quest'anno provengono da "Thriller" e dai suoi singoli brani.

    Fonte:
    Michael Jackson Fan Site Billie Jean
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    MTV potrebbe togliere il nome di Michael Jackson dal 'Video Vanguard Awards'

    MTV potrebbe togliere il nome di Michael Jackson dai suoi Video Music Awards che si terranno il prossimo agosto: al cantante, infatti, è dedicato il Video Vanguard Awards che prese il suo nome nel 1991, ma che potrebbe perderlo a seguito delle polemiche scatenate dal documentario “Leaving Neverland”.

    Sono passati mesi dall'uscita del documentario in cui si tornava a parlare dei presunti abusi perpetrati a danno di minori, ma il nome della più grande popstar di questi ultimi anni continua a dividere il mondo della musica e non solo, nonostante le smentite, le denunce e le prese di posizione da parte della famiglia del cantante. Page Six ha scritto, attribuendo la notizia a una fonte, che MTV sarebbe in difficoltà rispetto al Premio che prende il nome del cantante, il 'Video Vanguard Awards'.

    La scelta dopo Leaving Neverland
    "C'è una discussione veemente sul come muoversi per quanto riguarda il Michael Jackson Video Vanguard Award, quest'anno, e le cose stanno peggiorando – ha raccontato la fonte al giornale americano -. C'è una discussione sul fatto se bisogna cambiare nome o sbarazzarsene direttamente. Si parla anche di chi potrebbe presentarlo e chi lo accetterebbe. un casino". Come ornai è noto, la HBO ha prodotto il documentario diretto da Dan Reed in cui i due maggiori accusatori sono Wade Robson e James Safechuck, ovvero due dei bambini che frequentavano la magione della popstar e che nel processo che assolse completamente il cantante testimoniarono in sua difesa, prima di cambiare idea qualche anno dopo.

    Le proteste della famiglia per il il Doc
    La famiglia di Michael Jackson ha sempre negato le accuse, arrivando anche a denunciare la HBO. In questi mesi sono in tanti gli artisti che si sono espressi sull'argomento e molte radio canadesi, ad esempio, hanno bannato le canzoni del cantante: "La cancellazione del nome dell'artista sarebbe l'ultima soluzione. Non hanno ancora deciso, continuano a nutrire forti dubbi, ci sono un sacco di problematicità" ha continuato la fonte. Il premio fu istituito nel 1984, vinto da Jackson nel 1988 e rinominato in suo onore nel 1991: non viene attribuito ogni anno, cosa che potrebbe regalare un po' di tempo all'emittente.

    FONTE

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    Rihanna, Beyoncé, Kanye West, Britney Spears, U2 e Jennifer Lopez (vincitrice dell'anno scorso) sono alcune delle stelle che sono state premiate.

    MTV ha annunciato i suoi candidati VMA questa settimana, con Ariana Grande, Taylor Swift, Billie Eilish e Lil Nas X in cima alla lista. Grande e Swift sono in testa alla classifica con 10 nomination ciascuna.

    Ma mentre aveva annunciato la Lopez come il destinatario MJ Vanguard lo scorso luglio, in vista della data di fine agosto, la rete finora rimane in silenzio su se c'è un destinatario quest'anno.

    MTV non ha ancora confermato o negato questo fatto.


    NOTA: Questa non è la prima volta che MTV ribattezza questo premio. Prende il nome da Michael Jackson nel 1991, abbandonato nel 2003 e ripreso nel 2011 (lo ha ricevuto Britney Spears).
    Source
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    “Moonwalk”: chiedi chi era Michael Jackson



    di Luca Cecchelli
    10 anni fa ci lasciava Michael Jackson, icona di una generazione. A oggi “Moonwalk” resta una delle biografie più interessanti per conoscere “il Re del Pop”.

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    Era il 25 giugno del 2009 quando Michael Jackson abbandonava le scene e questo mondo. Tanti i fan che lo hanno osannato in vita e nuovi che lo scoprono ancora oggi. Così come tanti sono stati i volumi pubblicati nel corso degli anni su di lui.

    Su tutti a oggi resta altrettanto iconica la biografia "Moonwalk" (1988).

    Si tratta dell’unica autobiografia scritta da Michael Jackson in persona a soli trent’anni.
    Di fatto la storia di una famiglia dell’Indiana riuscita a riscattarsi grazie al talento di cinque bambini prodigio, i Jackson 5.

    È dall’infanzia in quella formazione, divenuta modello per i suoi coetanei e simbolo contro i pregiudizi razziali, che ha avuto inizio la consacrazione della leggenda di Jackson.

    Pagine nelle quali scoprirete l’artista che ha sempre più calcato le scene mondiali per almeno quattro decadi: una vita sotto i riflettori, raccontata attraverso i segreti che hanno portato a definire quello stile in termini di danza e melodie. Mode e gusti che hanno fatto scuola, influenzando artisti di vario genere e diverse generazioni.

    Ancora oggi la testimonianza di una carriera confessata con un linguaggio schietto.
    Jackson racconta le emozioni provate attraverso tappe fondamentali come il momento in cui Thriller (1982), l’album più venduto al mondo, si trovò all’apice delle classifiche.

    Oppure la creazione del suo personaggio, dagli occhiali scuri ai capelli di feltro. E ancora riconoscimenti e impegni quotidiani, talk show, gare musicali, ore di prove, viaggi e concerti che hanno scandito e segnato la sua vita.

    Per scoprire l’uomo fragile dietro l’icona. Una fragilità legata ad una sensibilità profonda quanto il suo talento.

    FONTE
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    Non è mai troppo tardi per arricchire questa sezione con articoli che (per svariate ragioni) sono passati quasi inosservati...




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    Michael Jackson: moriva 10 anni fa una delle più grandi icone
    che la musica abbia mai conosciuto



    10 anni fa il mondo perdeva uno dei più grandi artisti che abbia mai avuto, un'icona fondamentale per l'evoluzione dell'arte musicale. Ecco cosa ha reso Michael Jackson unico più che speciale.

    By Umberto Antonio Olivo
    Molti artisti non sono bravi, talentuosi ed appassionati, ma non tutti posseggono un talento, una creatività ed un’attitudine al loro lavoro tali da renderli semplicemente unici, irripetibili, iconici.

    Michael Jackson fa sicuramente parte di questa seconda categoria: un performer straordinario e carismatico come nessuno, in grado di infiammare il palco con coreografie semplicemente incredibili ed eseguite come pochi altri potrebbero; un autore capace di creare testi tanto impegnati quanto orecchiabili, di plasmare qualsiasi concetto sotto forma di musica, di creare tanto pezzi pop disimpegnati quanto brani aventi l’intenzione di provare a cambiare al mondo; un cantante con un timbro unico, capace di interpretare qualsiasi testo con un’enfasi pazzesca.

    Il mondo conosce Michael Jackson come il re del pop, ed in parte questa definizione è giusta: un miliardo di copie vendute (e forse anche qualcosa in più) e l’album “Thriller” che da solo ha venduto 131 milioni di unità ne fanno sicuramente la popstar di maggior successo di sempre, ma il pop non è mai stato l’unico universo musicale in cui Michael si muoveva.
    Michael è stato anche uno dei re dell’R&B, genere di cui del resto è permeata la quasi totalità della sua discografia: i ritmi cadenzati, energici ed emozionanti tipici dei vari sottogeneri dell’R&B sono riscontrabili in tutte le sue hit: pensiamo alle potentissime “Billie Jean” e “Bad”, oppure alle riflessive “Heal The World” o “We Are The World”, sempre brani che ruotavano attorno all’asse del rhythm and blues.

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    Una famiglia, quella di Michael, straricca di talento e passione: insieme ad alcuni suoi fratelli egli formava l’iconica band dei Jackson 5, che prima ancora della sua carriera da solista ha monopolizzato le classifiche di tutto il mondo nonostante la tenera età dei suoi componenti.
    In più, anche le donne della famiglia hanno mostrato enormi capacità: basti pensare a Janet Jackson, che nonostante l’ingombrante fratello è riuscita anche lei a diventare una pietra miliare del pop e dell’R&B, un artista e performer fra le più apprezzate di sempre.
    L’unione dei loro talenti ha del resto creato una delle canzoni di maggior successo di tutti i tempi, la meravigliosa “Scream”, brano che vanta fra l’altro il video musicale più dispendioso di tutti i tempi.

    Video musicali. Già. Un concetto che Michael Jackson ha saputo sviluppare meglio di chiunque altro: è proprio con lui che essi acquisiscono importanza come opere a sé stanti, non solo come unione di immagini che diano un supporto visivo alla musica.
    Michael è stato il primo a creare vere e proprie trame e storie con i suoi video, a farne quindi delle opere dalla duplice natura di supporto ed opera d’arte in sé e per sé, e l’importanza rivestita da questo punto di vista è stata cruciale nell’assegnare una direzione precisa alla successiva evoluzione della musica intera, non solo dei singoli generi in cui l’artista si muoveva. In questo ambito non si può non citare “Thriller”, un vero e proprio cortometraggio horror che supportava uno straordinario brano musicale.


    Un discorso simile a quello fatto per i video musicali e per le singole canzoni può essere fatto anche per le sue performance e per gli interi album. Qualunque cosa che Michael abbia mai creato era sempre del materiale artistico completo, considerabile come un’opera d’arte a sé stante, ma anche inquadrabile in un più ampio discorso della sua arte.
    Immaginate i suoi album, le sue esibizioni, qualsiasi forma abbia mai assunto la sua arte, come tanti quadri meravigliosi ed unici, ma anche come tasselli di un puzzle che assume tutt’altra forma se visto in un tutt’uno.
    Questo era Michael Jackson, un uomo la cui intera produzione costituisce una forma d’arte inarrivabile, un talento immenso in qualsiasi cosa abbia mai fatto.

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    A completare la torta, nel suo caso troviamo non una ma ben due ciliegine: dal punto di vista vocale un timbro unico, riconoscibile fra mille ed in grado di imprimere una firma indelebile su qualsiasi cosa abbia toccato; dal punto di vista scenico, uno stile di ballo non solo formidabile e tecnicamente perfetto, ma anche unico e riconoscibile fra milioni, con movenze che prima di lui nessuno aveva mai proposto ma che in seguito tutti i migliori performer hanno imitato.

    Che dire, è davvero difficile racchiudere in un solo articolo tutto ciò che Michael Jackson era come artista, tutto ciò che ha dato alla musica, ma una cosa è certa: mai come nel suo caso il titolo di leggenda è meritato, vivo o morto che sia.
    Dispiace solo che la conclusione della sua esperienza artistica sia stata coatta, innaturale: chissà cos’altro avrebbe potuto darci se solo quel giorno le cose fossero andate diversamente. Riposa in pace Michael, ovunque tu sia.

    FONTE ORIGINALE: Periodico Daily

    Edited by ArcoIris - 28/7/2019, 16:34
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    Estratti di un articolo del 2010: riflessioni e sintesi di fatti reali che né il tempo, l'avidità, l'invidia e il pregiudizio riusciranno a smentire o cancellare... MAI!



    Vi consiglio di rileggerlo tutto: QUI



    …............................................

    L'uomo più famoso della terra, ha letteralmente fermato il mondo e Internet quando è diventato immortale il 25 giugno 2009. Michael Jackson è stato quel qualcuno che ha rappresentato una figura che potrebbe essere descritta come - "un cheerleader" per l'umanità, una forza per la coalescente compassione e la mobilitazione di forze globali per il cambiamento, un filantropo e un riformatore sociale.

    Un messaggero globale che ha dovuto far fronte all’aumento della sua notorietà che gli ha concesso una visibilità su una piattaforma mondiale da cui partire per trasmettere il suo messaggio. La sua audacia e maestria hanno attirato l'attenzione e Michael sapeva come ottenere attenzione. Quando ha tirato a se abbastanza persone e avuto l'attenzione di tutti ha espresso con forza il suo messaggio. E gli ha dato una forma che potesse arrivare a tutti - il linguaggio universale della musica.

    ….

    La maggior parte del lavoro di Michael ci chiede di essere emissari del cambiamento e dell’evoluzione della coscienza umana. L'Uomo ha lasciato sulla sua scia un patrimonio umanitario ineguagliabile, come un "ostetrico planetario" ha utilizzato il potere alchemico del Bodhisattva per migliorare l'umanità e il pianeta. Ha usato la voce, la magia, la maestà, l’arte, la danza, il mistero, la sensualità, il genio musicale, l’incanto e il talento colossale per ottenere l’attenzione, attirando le persone ha schierato le forze e messo a disposizione il suo messaggio affinché fosse disseminato in ogni dove: "guarire il mondo, per farne un posto migliore; fai quel cambiamento e cambierai il mondo ".

    Se si scava sotto il sensazionalismo montato ad arte, e la rappresentazione medialoid** di Jackson, si trova un visionario e un vero umanitario. Se si guarda oltre l'etichetta di "folli" attribuita ai suoi fan, ciò che si trova sono persone intelligenti e riflessive che sono la più grande eredità che ha lasciato in questo mondo.
    **Medialoid: un fenomeno che si pensa sia nato negli anni '80 e che intende promuovere gli indici di ascolto. Questo è quello che ci ha portato a non avere più una netta distinzione tra il giornalismo etico e il sensazionalismo dei tabloid.

    Es: L'attacco Medialoid di Michael Jackson lo ha reso colpevole e lo ha condannato alla corte dell’ opinione pubblica dalla quale non è mai stato pienamente vendicato a dispetto dell’assoluzione giuridica.
    ….

    Come il più famoso umanitario del mondo e “cheerleader” con la più grande visibilità globale, egli lascia dietro di sé una famiglia in tutto il mondo di 250 milioni di ammiratori che stanno prendendo sul serio i suoi insegnamenti. Michael ha sempre detto ai suoi fan che sono la sua eredità.



    La sua genialità è lì per chi vuole dare un'occhiata più da vicino, è lì per chi vuole la verità e non la caricatura dei tabloid. Se fosse stato riconosciuto per le cose che ha realizzato veramente, avremmo visto un genio incompreso e visionario, un maestro spirituale tra di noi che si nascondeva in bella vista fingendosi un Moonwalking Maker of Magic.

    Se senti la spinta a dare uno sguardo da vicino puoi rimanere a bocca aperta e la tua sorpresa sarà sconcertante. E si potrebbe anche arrivare a capire la ‘Force’ che è stato Michael Jackson, ed è così che la vera leggenda continua.
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    Molto spesso si diceva che i 'Ripples & Waves' fossero i 'Jackson 5'. Nel 1991 il biografo J. Randy Taraborrelli dichiarò in 'The Magic and the Madness' che era un nome che il gruppo aveva usato prima di chiamarsi Jackson Five.
    Ma non era così. 'Ripples & Waves' era un gruppo con un piccolo cantante di nome Michael Rogers, e 'The Jackson 5' era un altro gruppo con un piccolo cantante di nome Michael Jackson.

    FONTE
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    Una copia dell'Honolulu Star-Bulletin del 4 gennaio 1997, con un articolo sull'ultimo concerto di Michael Jackson-HIStory Tour negli Stati Uniti, dove una folla di oltre 35.000 persone era ipnotizzata dalle sue esibizioni.

    Nel titolo del giornale possiamo leggere 'ESPLOSIVO: il Re del Pop regna nonostante la minaccia della pioggia'.
    La copia del giornale è firmata da Michael, con un pennarello nero, che recita:
    "Per Scott, Love Michael Jackson."
    FONTE
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    Imitatore : si chiama Ben Jackson

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    FONTE

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    Stop Questioning The Morality of Michael Jackson Fans



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    After the airing of ‘Leaving Neverland’, people took to social media to question how Michael Jackson fans can still be loyal to him after what was “revealed” in Leaving Neverland.

    They asked, how can we still be fans of this “pedophile” after they watched this 4-hour “detailed” and “compelling documentary”.
    I just want to point out that “detailed” and “compelling” doesn’t mean truthful …

    To the people who continue to question our morality, please keep these statements in mind:

    Unfortunately, we don’t have the luxury of just enjoying Michael’s music and his wonderful contributions to the world.

    We’re not just some rabid fans who are brainwashed as some have said about us.

    We’re not in a cult where Michael Jackson is our cult leader.

    We have to go through a Michael Jackson 101 course if you will.

    Unfortunately, it’s as if we have no choice but to familiarize ourselves with the lies that are/were told on Michael so we can shut them down with the truth if they’re brought up in our presence.

    We have to be prepared to read, dissect, and disseminate false information.

    We have to know more than the average person.

    The average Michael Jackson fan knows more about the 1993, 2003, and 2013 cases than the average journalist and the average person.
    Michael Jackson fans are some of the best researchers, analyzers, investigators, financial reporters, biographers, and fact-finders you will ever come across.

    Some of us are walking encyclopedias regarding the false allegations against Michael Jackson.

    We have fans within our community who were sexually abused as children and defend Michael. They did their research and came to the same conclusion regarding Michael: he was INNOCENT.

    We know that pedophilia, child sexual abuse, child molestation are wrong, heinous, disgusting, immoral, perverted, sick, and nasty.

    We also know that Michael Jackson is INNOCENT of those heinous acts he was accused of and that’s why we defend him as much as we do.

    We’re not oblivious to the fact that Michael’s naivete and kindness put him in situations that left him vulnerable to false molestation accusations.

    Unlike the average person, the MJ community has been well aware of "Wade Robberson and James “Safecheck“ shenanigans since 2013/2014. Where have ya been?
    Viewers watched this one-sided hit-piece with no third party interviews or corroborating evidence and all of a sudden their experts on this whole charade.

    People often say “oh but I bet MJ fans didn’t even watch “Leaving Neverland” and guess what, some of us DID watch it because we had to do the laborious work of separating fact from fiction (something … you know, an investigative journalist should do).

    MJ Fans and Non-MJ Fans debunked Leaving Neverland lies.

    Michael Jackson would have been vindicated in the court of public opinion decades ago if we had the current internet/computer technology and social media platforms back then.

    The overwhelming information speaks for itself;
    Michael Jackson WAS INNOCENT from DAY ONE.

    SOURCE: MICHAEL JACKSON – FACT OR FICTION


    Smettetela di mettere in discussione la Moralità
    dei Fan di Michael Jackson


    Dopo la messa in onda di "Leaving Neverland", la gente si è rivolta ai social media per chiedere come i fan di Michael Jackson possano ancora essergli fedeli dopo quello che è stato "rivelato" in Leaving Neverland.

    Hanno chiesto: come possiamo ancora essere fan di questo "pedofilo" dopo aver guardato questo "dettagliato" e "coinvolgente documentario" di 4 ore?

    Voglio solo sottolineare che "dettagliato" e "coinvolgente" non significa veritiero........

    Per le persone che continuano a mettere in discussione la nostra moralità, vi preghiamo di tenere a mente queste dichiarazioni:
    Sfortunatamente, non abbiamo il lusso di poterci semplicemente godere la musica di Michael e i suoi meravigliosi contributi per il mondo.
    Non siamo solo dei rabbiosi fan che hanno subito il lavaggio del cervello come alcuni hanno detto di noi.

    Non siamo in una setta dove Michael Jackson è il nostro leader di culto. Dobbiamo affrontare un corso di base di Michael Jackson, per cosi dire.
    Purtroppo, è come se non avessimo altra scelta che familiarizzare con le bugie che sono/ erano dette su Michael cosi da poterle distruggere con la verità se le tirano in ballo in nostra presenza.

    Dobbiamo essere pronti a leggere, sezionare, e diffondere false informazioni.
    Dobbiamo sapere più dell'individuo medio.

    Il fan medio di Michael Jackson sa di più sui casi del 1993, 2003 e 2013 del giornalista medio e individuo medio.

    I fan di Michael Jackson sono tra i migliori ricercatori, analizzatori, investigatori, giornalisti finanziari, biografi, e cercatori di fatti in cui potrete mai imbattervi.

    Alcuni di noi sono enciclopedie viventi riguardo alle false accuse contro Michael Jackson.

    Abbiamo fan nella nostra collettività che sono stati abusati sessualmente da bambini e difendono Michael. Loro hanno fatto le loro ricerche e sono giunti alla stessa conclusione su Michael: lui era INNOCENTE.

    Sappiamo che la pedofilia, gli abusi sessuali su minori, le molestie su minori, sono sbagliate, efferate, disgustose, immorali, perverse, macabre e terribili.

    Sappiamo anche che Michael Jackson è INNOCENTE di quegli atti efferati di cui è stato accusato ed è per questo che lo difendiamo esattamente quanto facciamo.
    Non siamo ignari del fatto che l'ingenuità e la gentilezza di Michael lo hanno messo in situazioni che lo hanno reso vulnerabile alle false accuse di molestie.

    A differenza dell'individuo medio, la comunità di MJ è stata perfettamente a conoscenza degli imbrogli di "Wade Robberson e James “Safecheck“ fin dal 2013/2014. Voi dove eravate?

    Gli spettatori hanno guardato questo pezzo di richiamo unilaterale senza interviste di terze parti o prove corroboranti e all'improvviso sono esperti su questa intera buffonata.

    La gente dice spesso: " oh, però scommetto che i fan di MJ neanche hanno guardato "Leaving Neverland", e indovinate un po, alcuni di noi lo hanno GUARDATO perchè dovevamo fare il laborioso lavoro di separare i fatti dalla finzione (qualcosa.......sapete, che un giornalista investigativo dovrebbe fare).

    I Fan di MJ e i Non fan di MJ hanno smascherato le bugie di Leaving Neverland.

    Michael Jackson sarebbe stato discolpato agli occhi dell'opinione pubblica decenni fa se allora avessimo avuto l'attuale tecnologia internet/computer e piattaforme di social media.

    Le schiaccianti informazioni parlano da sole;
    Michael Jackson ERA INNOCENTE dal PRIMO GIORNO.

    Traduzione: MJ Thief of Hearts
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    Ritratti Musicali - Michael Jackson: 'The King of Show'



    Da 'Billie Jean' al 'Dangerous World Tour', Michael Jackson rivoluzionò il mondo della musica e dello spettacolo: dopo di lui, nulla fu più come prima.



    Michael Jackson è nato a Gary, il 29 agosto 1958 e morto a Los Angeles il 25 giugno 2009. E’ considerato uno degli artisti più influenti di maggior successo di tutti i tempi, nonché il più grande intrattenitore mai esistito.

    Era il 25 marzo 1983 quando, in occasione del concerto celebrativo dei 25 anni della Motown Records, Michael Jackson, un giovane artista dell’etichetta discografica si esibiva cantando 'Billie Jean', il suo ultimo singolo.

    Dopo aver interpretato assieme ai suoi fratelli alcune delle canzoni più famose dei Jackson 5, quali' I’ll be there' e 'Never can say goodbye', il gruppo con cui iniziò a cantare prima di dedicarsi alla carriera da solista, Michael, con uno sguardo ammiccante rivolto agli spettatori, disse:
    “I like a lot those songs, but, especially, i like the new songs”.

    Indossò il cappello e, appena cominciò il brano, “Il pubblico in sala esplose letteralmente per l’euforia. Non fu un boato, ma piuttosto il suono di un intero auditorium che inizia a gridare in contemporanea, come per un’improvvisa paura generale…”
    Questa fu la testimonianza di Cristopher Smith, uno dei giornalisti presenti in sala, il quale non si aspettava affatto una reazione così euforica da parte degli spettatori. Non fu tanto il fascino della canzone a scatenare gli animi del pubblico, bensì la memorabile performance di Jackson.
    Infatti, sebbene fin da bambino esibendosi con i Jackson 5 avesse già palesato una spiccata vocazione per il ballo, quella sera stupì i suoi fans (e di lì a poco il mondo intero) sfoggiando alcuni dei suoi passi di danza più famosi, tra cui il celebre Moonwalk, la camminata sulla luna.

    Di lì a poco il mondo intero avrebbe ammirato lo straordinario talento dell’artista, riconoscendo Michael Jackson come The King of Pop.


    [...]

    Dalla sera dell’anniversario della Motown Records, il nuovo Elvis Presley, come lo definì la stampa, inscenò centinaia di concerti migliorando negli anni la qualità dell’intrattenimento che proponeva.
    Gli anni ’80 e ’90, infatti, videro coinvolti Michael e i suoi collaboratori artistici a preparare alcuni degli spettacoli più memorabili di sempre: dalla modesta scenografia dell’One Man Show nel teatro della Motown alle strabilianti coreografie del 'Bad World Tour' nel 1987, fino all’indimenticabile 'Dangerous World Tour' (1992), ricco di colpi di scena ed effetti speciali mozzafiato.


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    Dangerous 1992: il Tour che cambiò la storia


    Se oggi andare a vedere un concerto musicale è ritenuta un’esperienza estremamente emozionante e sensazionale, è anche grazie a Michael Jackson.

    Il 'Dangerous World Tour' segnò senza dubbio l’inizio di una nuova era dello spettacolo: esplosioni, effetti pirotecnici, giochi di illusionismo e scenografie quasi cinematografiche. Per cominciare lo show, il cantante si catapultava sul palco da una botola sottostante, scatenando le grida di eccitazione degli spettatori. Al ritmo di “Jam”, “Smooth Criminal” e “Thriller”, l’artista sapeva come far impazzire letteralmente i suoi fans, alcuni dei quali svenirono per la troppa emozione, proprio come spesso succedeva negli anni ’60 ai concerti dei Beatles o di Elvis Presley.

    Ogni esibizione era curata nei minimi dettagli quasi in modo ossessivo dal cantante, come poi raccontarono alcuni dei suoi collaboratori: dai vestiti di scena alle coreografie spesso molto complicate, che quasi sempre comprendevano decine di ballerini, fino agli innumerevoli effetti speciali, tra i quali l’utilizzo di un Jet pack con cui volava sopra la folla alla fine del concerto.



    Il segreto di Michael Jackson è nel ballo


    Eppure, se ancora oggi Michael Jackson è considerato uno dei più grandi intrattenitori di tutti i tempi, non fu di certo solamente grazie agli effetti si scena che lui stesso escogitava per rendere strabilianti le sue performance, come ad esempio il celebre 45° Degree Lean (inclinazione antigravitazionale), eseguito durante 'Smooth Criminal'.

    Il suo talento nella danza era sicuramente una delle peculiarità più strepitose e impressionanti di questo artista. Non per altro, infatti, nei suoi concerti era spesso prevista un’esibizione puramente di ballo, in cui Jackson si esibiva in alcuni passi della Street Dance e dell’Hip hop, degli stili di danza che grazie al successo ottenuto dal cantante sono divenuti negli anni molto popolari in tutto il mondo.

    Eppure, Michael Jackson non fu l’unico artista capace di intrattenere il pubblico con il ballo. Infatti, anche artisti del calibro di James Brown ed Elvis Presley divennero famosi e apprezzati per i loro passi di danza che spesso eseguivano durante le esibizioni: dalla Camel Walk del cantante funk al celebre movimento di bacino di Elvis the Pelvis, come fu soprannominato dalla stampa.

    Tuttavia, a differenza dei suoi precursori, Jackson non ballava per accompagnare le sue canzoni, bensì per lui la danza rappresentava il fulcro dell’esibizione stessa. È pressoché impossibile immaginarlo mentre canta 'Billie Jean' senza eseguire il 'Moonwalk' o 'Bad' senza ballare per il palco.
    La maggior parte dei suoi brani, infatti, furono concepiti per esprimere la sua arte anche attraverso la danza, senza la quale le sue canzoni non avrebbero di certo conquistato il mondo intero con lo stesso pathos emotivo.



    Lo sguardo di fuoco di Michael Jackson


    In un’intervista rilasciata dopo la morte dell’artista, Luca Tommassini, ex ballerino per Jackson e Madonna, raccontò che quando iniziò a lavorare con Michael era ancora intimidito e insicuro e non osava distogliere lo sguardo dal pavimento durante le prove.

    Così, il cantante si avvicinò e gli disse:
    “Ricordati che quando balli devi sempre avere un segreto negli occhi, devi sempre guardare chi hai davanti e aggredirlo con lo sguardo, come se gli volessi dire qualcosa ma non puoi usare la parola.”
    Era questa la vera chiave segreta di Michael, capace di aprire i cuori delle persone attraverso la danza e la musica, regalando un pezzo della propria anima in ogni sua esibizione.

    In quella storica serata alla Motown, appena iniziò a ballare sulle note di 'Billie Jean', gli spettatori presenti non seppero più distogliere lo sguardo da quella scintillante giacca di Paillettes: ma, in effetti, chi c’è mai riuscito?

    di Leonardo Capobianco
    FONTE

    Edited by ArcoIris - 9/7/2019, 17:24
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    AGGIORNAMENTO

    La famiglia della pop star spera che l'azione "alimenterà un movimento" per cambiare le leggi sulla diffamazione negli USA

    [...]
    È interessante notare che i fan club cercano solo un risarcimento simbolico di un euro ciascuno. Ma John Branca, co-esecutore degli eredi di Jackson, ha spiegato che la decisione di fare causa in Francia faceva parte di un più ampio sforzo per cambiare le leggi sulla diffamazione negli USA.


    “La famiglia sostiene pienamente l’avvocato Emmanuel Ludot nello sforzo che, per conto di Michael e dei suoi amati fan in Francia e in tutto il mondo, la verità alla fine prevalga”, ha detto Branca. “Continuiamo a sperare che una vittoria in Francia possa presto alimentare un movimento negli Stati Uniti per esplorare finalmente modifiche alla legge per garantire la protezione dalla diffamazione per i defunti”.

    Robson e Safechuck per ora non hanno commentato la notizia. Lo stesso vale per Emmanuel Ludot, anche se la dichiarazione fornita dalla famiglia di Jackson citava Ludot, definendo le accuse contro Jackson “estremamente gravi” e paragonandole a un “vero linciaggio”.
    [...]

    Fonte: ROLLING STONE

    ----------------------------------
    Billboard riporta che si è tenuta un'udienza giovedì 4 luglio, ad Orleans, a cui era presente anche un avvocato in rappresentanza di Robson e Safechuck.
  11. .

    "Reclaiming Neverland":
    le storie di Michael Jackson a casa,
    raccontate da amici e dipendenti


    di Kerry Hennigan


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    "Neverland sono io... rappresenta la totalità di ciò che sono".


    Questo è ciò che Michael Jackson ha detto sulla sua casa nella Santa Ynez Valley in California nel 2002..
    "Quando stavo creando Neverland, stavo creando un mondo nel modo in cui mi piacerebbe vederlo", ha continuato, "Volevo che fosse un posto dove portare i bambini malati ​​e svantaggiati di tutto il mondo ... Un rifugio per loro, dove potevano sentirsi sicuri e avere qualche scappatoia. O bambini che non hanno mai avuto modo di vedere questo tipo di cose nelle città, per respirare aria fresca, vedere montagne e tutto il resto. “

    Grazie ai molti tentativi fuorvianti e deliberati dei suoi critici di dipingere Neverland Valley Ranch di Michael Jackson come un posto sinistro, la verità è esattamente l'opposto.
    Prima di essere “saccheggiata” con false accuse, incursioni della polizia e giornalisti ossessionati nel voler proiettare negatività dove non c'era (ad esempio Bashir con “Living with Michael Jackson” 2002) Neverland era esattamente quello che Michael aveva creato - un luogo di felicità.

    Fortunatamente, ci sono testimonianze scritte da persone che conoscevano il Re del Pop mentre si trovava nella residenza. Mentre i loro libri non sono i soliti, i testi delle risorse annotate fanno più che altro riferimento a MJ Studies, e nonostante alcuni errori temporali minori rispetto a quanto accaduto durante la vita frenetica e la carriera di Michael Jackson, questi titoli, scritti principalmente dalla memoria, contengono informazioni che mancano nella maggior parte di altri libri.

    Iniziando con l'acquisto della proprietà da parte di Jackson: Il libro del 2010 di Gloria Rhoads Berlin "Michael Jackson: In Search of Neverland" è il suo punto di vista personale come agente immobiliare di Michael. Ma lei conosceva lui e la sua famiglia molto tempo prima, essendo una vicina di casa della famiglia Jackson nella periferia di Encino, dove Michael viveva prima di acquistare la sua proprietà da sogno.

    Come l'autrice spiega, l'acquisto di Neverland è stata l'occasione per Jackson di vivere da solo lontano dagli altri membri della sua famiglia; avere lo spazio per i suoi amati animali; costruire il suo parco divertimenti e ospitare bambini malati e svantaggiati. Cita anche il lato spirituale di Michael e di quando pregava insieme a lui nel ranch. Scrive della sua fede nel potere curativo della musica.
    Racconta della sua solitudine quando è in tour; il suo sforzo per eccellere nel suo mestiere e il suo amore per i bambini ma teme (allora) di non poter avere figli suoi.

    Il libro della signora Berlin può essere letto come preludio di un volume altrettanto sottile ma perspicace di uno dei vicini di casa di Jackson, William B. Van Valin II. “Private Conversations in Neverland with Michael Jackson” è un'altra raccolta di aneddoti e vignette di vita a Neverland.

    Valin racconta di visite fino a tarda notte a casa di Michael, l'incontro con i suoi figli, il suo staff, i suoi amici e di aver ricambiato la sua ospitalità... Alcuni fatti richiamano l'attenzione - ad esempio, quando gli elefanti hanno rovinato una festa di compleanno durante loro passeggiata quotidiana fino alla casa e il furto di oggetti d'antiquariato da parte di alcuni membri dello staff di Michael.

    Ci sono molti aneddoti di Michael Jackson che si comporta come un ragazzo grande, si diverte e incoraggia gli altri a divertirsi insieme a lui; che si tratti di guardare un film nel suo cinema privato, di giocare a videogiochi arcade, di guidare le auto dell'autoscontro (di cui era l'autista più spericolato!) o semplicemente di uscire, guardare DVD mangiando spuntini fino a tarda notte.

    Questo è coerente con ciò che abbiamo sentito da altri "addetti ai lavori" e osservatori di MJ e conferma la mancanza di qualsiasi cosa di natura sinistra nelle attività di Jackson.

    La moglie del Dr. Valin, Criss, dà anche la sua opinione su Michael nel libro di suo marito.<em> "Anche se non fosse mai diventato famoso, saresti comunque rimasto colpito da lui, indipendentemente da quello che ha fatto. E' stato bello stargli vicino, Ho amato ogni minuto che abbiamo trascorso insieme. Era affascinante e divertente e mi sento fortunata ad aver potuto considerarlo un amico ".< /em>

    Un altro libro proviene da un ex dipendente che ha più che apprezzato l'opportunità di lavorare a Neverland. “Behind the Gates of Neverland. Conversations with Michael Jackson”, di Ray Robledo (co-autore con Lori Armstrong) fornisce informazioni sulla gestione quotidiana del ranch.

    Attraverso Robledo incontriamo altri che lavoravano lì, tra cui Marvin e Linda che si occupavano degli animali nello zoo di Michael - la giraffa, il leone, gli scimpanzé e altri ancora. Dal momento in cui prende in carico la cura e il controllo del parco divertimenti, Robledo racconta che il boss gli disse: "Chiamami Michael, per favore". E fu allora che iniziò la loro amicizia...
    Robledo scrive che Jackson aveva un lato umano che era abbastanza semplice " era l'opposto alla strana raffigurazione di lui da parte dei media giudicanti. “


    Inizialmente pubblicato come eBook, 'Behind the Gates of Neverland' è ora disponibile anche in edizione tascabile. L'unica cosa che dirò su quest'ultimo è che è un peccato che le due fotografie di Jackson usate sulla copertina del tascabile siano state entrambe scattate prima del suo acquisto di Neverland e sono ovviamente (per i fan di vecchia data) usate al di fuori del contesto rispetto al periodo coperto nel libro.
    Come nei piccoli errori nella narrativa, la scelta delle immagini di copertina mette inutilmente in discussione la credibilità del libro.


    Infine, “ Maker of Dreams: Creating Michael Jackson’s ‘Neverland Valley Park' " di Robert E. "Rob" Swinson è un libro fotografico di grande formato che documenta con parole e fotografie a colori la creazione del parco divertimenti del ranch.
    Le fotografie qui raffigurate sono presentate nel contesto del testo. Swinson spiega in The Forward come il consueto accordo sulla privacy richiesto a tutti i visitatori di Neverland sia stato ribaltato per lui in modo che nei primi anni Novanta potesse scattare centinaia di foto in giro per il ranch. L'unica altra persona autorizzata da Michael ad avere tale licenza era il suo videografo che documentava vari eventi, "come la vigilia di Halloween del 1990," scrive Rob, "quando fu inaugurato il nuovo Grand Carousel di Michael di 50 piedi.


    Oltre ai dettagli sullo sviluppo del parco divertimenti e di tutte le sue attrazioni, il libro di Swinson viene fornito con alcune risorse molto utili in Appendice, tra cui una trascrizione parziale di un'intervista rilasciata dall'autore a Brad Sundberg sul programma radiofonico "A Place In Your Heart" del defunto Rev. Dr. Catherine M. Gross. Rob elenca anche fonti online per articoli e video di Neverland e interviste con alcuni degli altri stretti collaboratori di Jackson, come Sundberg e l'artista David Nordahl.

    Alla fine, ovviamente, Neverland fu crudelmente 'invasa' dal mondo esterno. E' stata perquisita due volte dall'ufficio dello sceriffo della contea di Santa Barbara e della LAPD (rispettivamente nel 1993 e nel 2003) e nonostante il verdetto "Not Guilty" nel processo penale del 2005, il ranch era stato violato per Michael. Il suo avvocato, Thomas Mesereau, lo avvertì che per continuare a vivere lì doveva rimanere un bersaglio. Così, l'uomo che voleva essere Peter Pan e rimanere per sempre un bambino nel cuore, lasciò il paese di nascita per un anno e mezzo, e al suo ritorno, si stabilì a Las Vegas prima di trasferirsi a Los Angeles prima di iniziare le prove per "This Is It"...
    [...]


    FONTE: 'Reclaiming Neverland': sourcing stories of Michael Jackson at home as told by his friends and employees By Kerry Hennigan

    Edited by ArcoIris - 1/7/2019, 01:20
  12. .
    .... questa mi era sfuggita.


    Michael Jackson: 10 anni dalla scomparsa del Re del Pop



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    FONTE
    Era il 25 giugno 2009 quando tutti i media mondiali, impazzendo sin dal mattino, gridavano all’unisono una notizia struggente: Michael Jackson è morto.

    Il Re del Pop, di origine afroamericana, è volato via in punta di piedi nella sua casa a Los Angeles a causa di un arresto cardiaco dovuto ad una intossicazione da medicinale. Negli anni è stata fatta chiarezza e l’intossicazione è stata provocata dall’allora medico curante Conrad Murray.

    Avrebbe iniziato solo tre settimane dopo una serie di concerti a Londra, precisamente all’O2 Arena dopo quasi dieci anni dalla sua ultima esibizione live.
    I fan di tutto il mondo erano increduli, l’immagine di Jackson, oltre a quella di miglior performer di sempre, era anche di un uomo forte che nonostante le numerose problematiche subite riusciva sempre a riemergere.

    Di battaglie ne aveva vissute davvero tante. Era continuamente sotto attacco da parte dei media per il cambiamento del colore della sua pelle e per le sue trasformazioni fisiche.
    Jackson soffriva di vitiligine e lupus;
    in particolare la vitiligine comporta macchie più chiare o più scure, in base al colore di nascita, pertanto il cantante, non volendo rimanere a macchie aveva deciso di schiarirsi completamente la cute.

    Le accuse di pedofilia, mosse contro Michael Jackson, agli inizi degli anni ’90 e nuovamente all’inizio degli anni 2000, hanno fatto discutere i media anche ultimamente, nonostante entrambe si siano risolte positivamente per il cantante dimostrando la sua innocenza.

    Innumerevoli traguardi sono stati raggiunti durante la sua carriera. Michael è il cantante che ha venduto più dischi e singoli nella storia della musica, si parla di circa un miliardo in tutto il mondo; con ben 14 brani che hanno dominato le classifiche statunitensi, posizionandosi in vetta, si conferma l’unico artista maschile a detenere questo record.

    Di record ce ne sarebbero tanti altri da citare, si può aggiungere che dopo la morte, il film-documentario 'This is It' è stato campione d’incassi e la diretta della sua cerimonia funebre ha registrato circa 3 miliardi di telespettatori.

    Con l’album solista 'Off the wall' , contenente il singolo 'Don’t stop ‘til you get enough', il cantante raggiunge un successo immediato. Il 1982 è l’anno di 'Thriller', il secondo album più venduto al mondo, con cui Michael Jackson si consacra ufficialmente Re del Pop grazie a 'Billie Jean' e all’introduzione del celebre passo di danza Moonwalk nelle scene musicali. La canzone raggiunse talmente tanto successo che fu ripresa anche nello spot commerciale della Pepsi.


    Negli anni a seguire vennero pubblicati gli album 'Bad', 'Dangerous' e 'HIStory' tutti seguiti da un tour mondiale. Successivamente, senza tour mondiali ma con sporadiche apparizioni, seguirono gli album 'Blood on the dance floor' e 'Invincible'.

    Proprio nel 2009 Michael Jackson stava preparando un nuovo album solista che però, a causa del decesso, non portò a termine, ma parte delle canzoni già definitive furono pubblicate nei dischi 'Michael' e 'Xscape'.

    Il cantante viene ricordato anche per il suo altruismo e amore verso la collettività. Appena gli era possibile andava negli ospedali a fare visita ai bambini ammalati ed inoltre si contano almeno 39 associazioni che abbiano ricevuto una donazione in denaro da parte sua.


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    Noi di Radio Bicocca lo vogliamo ricordare con una citazione proveniente dalla canzone Man in the mirror:

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    Bentornata Viviana :welcome:

    Sai, alcuni ricordi piacevoli possono essere accantonati per qualche tempo ma prima o poi ritornano! ... Michael, il suo carisma, la sua storia e il suo ricordo sono sempre presenti in ognuno di noi... ecco perchè non c'è da meravigliarsi che la sua MJFAM sia così numerosa.
    Il forum è ancora qui, siamo rimasti in pochi, ma anche se "zoppicante", in fondo la voglia di continuare a raccontare Michael non è mai venuta meno...

    P.S.
    molto carina la tua presentazione. :yes:

    Edited by ArcoIris - 29/6/2019, 23:56
  14. .
    JackSTONE!!! 🤣
  15. .

    Michael Jackson a 10 anni anni dalla morte: tutti i segreti di quel look indimenticabile


    Sarà sempre ricordato per i suoi brani leggendari e i suoi inimitabili passi di danza, ma anche i look di Michael Jackson rimangono impressi nella memoria collettiva come cardini di una svolta di stile che ha segnato un’epoca.
    Così come la sua musica era un’ibrido di pop, soul, funk e disco, anche anche il suo guardaroba attingeva dai mondi più svariati – con riferimenti che andavano dall’hip hop anni 70 agli antichi ritratti della nobiltà europea-, e attraverso i suoi outfit eclettici e magnetici il Re del Pop si era creato un identità tutta nuova, che attraeva il grande pubblico come il luccichio dei suoi amati strass.

    Tanto imitato da aver dovuto brevettare alcuni dei suoi capi più iconici per impedire che venissero copiati indiscriminatamente, aveva contribuito alla fortuna del biker negli anni 80, dato il via alla moda delle giacche militari, reso celebri i pantaloni alla caviglia, il mocassino con il calzino bianco e gli occhiali a goccia.

    Per onorare i 10 anni dalla sua morte, riportiamo in vita i suoi dettagli di stile più celebri.


    Il guanto


    Il famoso guanto di cristalli (1200 strass cuciti a mano, per l’esattezza) era una nota ricorrente del look di Michael Jackson. Da portare scempio, ” in modo da attirare l’attenzione“, diceva. Durante la sua carriera ne ha indossati diversi modelli, quello con cui si è esibito in 'Billie Jean' (1983) è stato venduto all’asta per 350,000 dollari

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    Gli strass


    Già nel gennaio 1979, otto mesi prima dell’uscita di Off the Wall – l’album che aveva segnato il suo successo con hit come 'Don’t Stop ‘Til You Get Enough', in cui risuonavano già le vibrazioni ibride di pop, soul, funk e disco- Michael Jackson si presentava ad un evento indossando quelli che sarebbero stati i capisaldi del suo stile: camicia bianca, papillon over-size, pantaloni neri con la piega e gli irrinunciabili strass.

    Mocassini e calze bianche


    Pantaloni neri maschili alla caviglia abbinati a penny loafer e calze bianche, sono alcuni degli elementi per cui il Re del Pop è passato alla storia. Le sue scarpe non dovevano mai essere lucidate per evitare che la suola diventasse scivolosa e compromettesse le sue straordinarie performance. Mentre i calzini erano decorati con i lustrini per evidenziare i passi di danza.

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    Biker rosso


    La giacca in pelle con le zip e gli strass che Jackson indossava nel video di 'Beat It' (1983) fece immediatamente tendenza e fu spesso replicata. Per evitare che ne venissero prodotte copie non autorizzate, Jackson intentò addirittura una causa. Lui stesso ne indossò diverse varianti, come quella scelta per girare il clip 'Thriller' l’anno successivo.
    Mentre quella scarlatta creata per il 'Bad Tour' del 1988 conteneva 11mila lampadine che si illuminavano a ritmo di musica. Il capo è stato venduto all’asta nel 2011 a 1,8 milioni di dollari.


    Il blazer luccicante


    La famosa giacca ricoperta di pailettes nere indossata per il Victory tour del 1984, apparteneva alla mamma di Michael Jackson. Il cantante aveva dovuto far cucire un pezzo di stoffa al livello del collo sul retro del capo, per evitare che i riccioli si impigliassero nei lustrini.


    Le scarpe “antigravitazionali”


    Nel video di 'Smooth Criminal', la star si fletteva come un giunco verso il pavimento raggiungendo pendenze impensabli perfino per i ballerini più esperti. Il segreto stava tutto nelle celebri scarpe con le ghette: un modello brevettato con cui il tacco si agganciava al pavimento, permettendo al cantante di piegarsi all’inverosimile. La coreografia, chiamata “Anti Gravity Lean”, è entrata nella storia della danza.

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    La giacca militare


    Con le mostrine e gli alamari, la giacca militare era il capo preferiti di Michael Jackson. Tanto amata che i suoi costumisti storici Tompkins e Bush, nel 2009, decisero di seppellirlo con una replica del modello bianco indossato dal cantante ai Grammys del 1993.
    Nel libro 'The King of Style: Dressing Michael Jackson', Bush spiega che il Re del Pop era affascinato dalla storia militare britannica, e racconta come, durante i tour in Europa, visitasse spesso castelli e antiche dimore, rapito dai ritratti di re e regine che ospitavano. E infatti, per realizzare gli abiti della star, lo stilista ha studiato i capi della monarchia e delle truppe del vecchio continente, ispirandosi spesso ad Enrico VIII.


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    Aviator


    Jackson si nascondeva spesso dietro ad un paio di lenti scure, giorno e notte. Il modello di occhiali era sempre lo stesso: aviator a goccia, con una passione speciale per i Ray Ban 3025.

    Completo bianco


    Cappello fedora bianco e nero, giacca e pantaloni candidi dal taglio perfetto e camicia blu: il look del video 'Smooth Criminal' riprendeva quello di Fred Astaire nel musical Spettacolo di varietà (1953): un omaggio al suoi idolo, che a sua volta definiva Michael Jackson “il più grande ballerino del secolo”.

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    Cinture e catene


    Il video di 'Bad', diretto da Martin Scorsese, è stato una specie di sequel di quello realizzato per il brano 'Beat It': entrambi si ispiravano a West Side Story, e le fibbie, le cinghie e i dettagli metallici che adornavano la pelle nera del look erano una versione più marcate e pesante dello stile precedentemente lanciato con la famosa giacca rossa. Jackson aveva sviluppato una passione anche per le maxi cinture, che erano altissime, dorate o argentate, con le borchie e le fibbie intarsiate. Dalla fine degli anni 80 in poi i pantaloni di Michael Jackson diventano aderenti e sono spesso ricoperti da cinghie borchiate e con le fibbie argentate.

    Cappello


    Il modello “fedora”, elemento ricorrente nei look di Michael Jackson, era stato scelto dal cantante perché gli conferiva un’aria misteriosa ed elegante. Aveva esplicitamente chiesto ai costumisti di trovare qualcosa che gli desse un’aria “da spia”.

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    Il finto gesso


    Al contrario di quello che si possa credere, il finto gesso con cui spesso Michael Jackson appariva sul palco non c’entravano nulla con la salute del suo polso ma, come i calzini bianchi, era un modo per evidenziare i movimenti del braccio e della mano.
    FONTE
5438 replies since 14/9/2010
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