25 GIUGNO 2015 - 6 anni

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  1. ArcoIris
     
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    "The King of Pop"

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    Michael Jackson, 6 anni fa la morte: perché resta ancora il Re del Pop



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    24 giugno 2015
    Il Re del Pop è qui. Ancora qui. Sempre qui. E’ morto 6 anni fa - il 25 giugno del 2009 in circostanze rimaste misteriose - eppure Michael Jackson continua ad essere fonte d’ispirazione per artisti affermati, emergenti e ragazzi che sognano di diventare delle star.
    Per i suoi brani, in primis.
    Ma anche per il suo stile, i suoi acuti, il suo look, i suoi passi di danza diventati marchio di fabbrica e il suo impegno nel sociale (ambiente e bambini) nonostante i processi (presunta pedofilia) e quell’immagine offuscata dalla mostruosa trasformazione della pelle e del naso.
    Eppure Jacko, un po’ come i Grandi Maledetti del pop e del rock (da Jimi Hendrix e Janis Joplin, passando per Jim Morrison e Amy Winehouse) è ancora un limone da spremere e una gallina dalle uova d’oro oltre che un continuo viaggio nel mondo onirico rappresentato dalla sua storia. Un ragazzino vissuto nello squallore e nella violenza, il padre abusava di lui e lo prendeva in giro per il suo faccione tondo che, dopo l’esplosione con i Jackson 5, ha scalato da solo le hit diventando un’icona senza tempo.


    LE INFLUENZE
    Thriller, Bad, Billie Jean, Beat it, Black or white, Liberian girl, Man in the mirror, Smooth criminal e We are the world (da lui scritta insieme a Lionel Richie, quest’anno ricorrono 30 anni esatti) sono solo alcuni dei pezzi che hanno mille anime: soul, gospel, funky, blues, R’n’B, rock. Mai tanta contaminazione e influenze erano state utilizzate, in chiave moderna, da altri artisti del passato. Mai nessuno aveva osato toccare le corde dei Mostri Sacri restando ancorati al presente e sfidando i suoni del futuro.
    Con oltre un miliardo di dischi venduti e con Thriller (1982) album più venduto di sempre, Jackson viene soprannominato il Re del Pop.
    E, in parte, lo è ancora oggi. I dischi postumi (Michael nel 2010, Exscape nel 2014), lanciati ad arte nel nome del dio denaro che con la musica fa più affari con i morti che con i vivi, hanno comunque toccato le vette delle hit parade di mezzo mondo.


    AFFARI, EREDI E OMAGGI
    Dici MJ, pensi anche ai dollari. Al giro d’affari che ancora muove il suo nome. In rete proliferano siti che mettono in vendita o all’asta gadget di ogni tipo: poster, cd e vecchi dischi, magliette, spille, cappellini. E band che propongono cover o medley inediti.
    Proprio domani a Milano arriva per la prima volta, con il suo Michael Jackson live tribute show, Sergio Cortes al Linear4Ciak. Accompagnato da una band live e da un corpo di ballo composto da 8 elementi, Cortes porterà in scena i più grandi successi di Michael Jackson, da Dangerous a Billie Jean e Thriller, da Smooth criminal a Heal the world in uno spettacolo di oltre due ore pieno di effetti scenici. Sono tanti i cantanti che vogliono essere Jacko.
    Non lo ha mai nascosto Justin Timberlake, tanto da essere riuscito a inventarsi un duetto nel 2014 (Love never felt so good) grazie alla tecnologia digitale.
    Oggi però, chi fa più il verso al King of pop è Bruno Mars: impressionante la somiglianza vocale, imbarazzante l’espressività, a tratti incredibile il modo in cui si muove. Al momento, Mars è l’unico lontano parente (musicale) erede di Jacko. E, a proposito di eredi, i tre figli sono in attesa di sapere se qualcuno vorrà acquistare alla folla cifra di 100 milioni di dollari Neverland, il ranch da sogno a Santa Barbara trasformato da Michael nel santuario del divertimento e dell’opulenza.
    Domani è previsto il classico pellegrinaggio di fan. Fiori, bigliettini e preghiere per tenere (ancora) vivo il più grande artista di tutti i tempi.

    http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/...a/1426969.shtml




    Michael Jackson, 6 anni fa la morte improvvisa. Il mondo della musica lo ricorda



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    24-06-2015
    Sono passati 6 anni da quando il mondo apprendeva della scomparsa del Re del Pop. Un idolo indiscusso per le generazioni passate e per quelle che verranno, l'artista di maggior successo di tutti tempi (una carriera lunga 45 anni) e con un miliardo di dischi venduti.
    Tutto questo era Michael Jackson. E forse, molto di più. Michael Jackson era stile, look, passi di danza imitati in tutto il mondo, attivista sociale e scandali.
    Il suo indimenticabile moonwalk, il passo di danza che è diventato il suo marchio distintivo, continua ad essere imitato e, con lui, il Re del Pop rivive. Le operazioni di sbiancamento a cui ha sottoposto la sua pelle accompagnate dalla trasformazione del naso che lo hanno portato, di anno in anno, a mutare completamente la sua persona. Il tutto condito da critiche e satira che lo hanno consacrato idolo dalla personalità eccentrica di cui non si poteva fare a meno di parlare. Nel bene o nel male. E il male prende forma con quelle accuse di pedofilia che hanno accompagnato gli ultimi anni della sua vita e che, a distanza di 6 anni dalla morte, ne accompagnano la memoria.

    Più di 40 anni di carriera e di scandali scanditi dal suono di Black or White, Man in the mirror, Thriller, Smooth criminal, We are the world (di cui quest'anno ricorre il 30esimo anniversario) e la lista è lunga. Collaborazioni che fanno rabbrividire (quella con Paul McCartney, solo per citarne una), videoclip le cui immagini sono impresse nella mente del mondo (Fu Martin Scorsese a curare quella di Bad) e che hanno portato al successo MTV.

    Nelle canzoni di Michael Jackson rivivono mille anime diverse: gospel, funky, R'n'B, blues, rock, soul. Nessun altro prima di lui avevamo mai osato mettere in atto una contaminazione tale da sfidare i grandi del passato, da stravolgere i dogmi del presente, da influenzare il futuro. L'album Thriller resta il più venduto nella storia della musica, con 115 milioni di copie all'attivo e 8 premi Grammy vinti.
    Dopo la morte la sua musica continua a diffondersi ad un ritmo incredibile nel mondo: esattamente un anno dopo, nel 2010, Michael Jackson divenne l'artista più scaricato di tutti i tempi.
    Il 25 giugno 2009, per il Re del Pop cala il sipario: sarà un'eccessiva dose di Propofol somministratagli in seguito ad un malore a portarlo via mentre si trovava nella sua casa di Los Angeles. E come tutte le anime dannate della storia della musica, anche la sua morte si accompagna a misteri irrisolti riguardanti quel famoso 25 giugno una data che, a distanza di 6 anni, riecheggia ancora nel mondo della musica.
    (...)

    www.pontilenews.it/articolo.php?ID=685&cat=CULTURA
     
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