Parlando di 'Dangerous' con Susan Fast

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  1. Valerie77
     
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    "The King of Pop"

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    Parlando di Dangerous con Susan Fast

    di Dancing With The Elephant


    Willa: Questa settimana sono entusiasta di poter interagire ancora una volta con la dr Susan Fast, il cui nuovo libro, sull'album Dangerous uscirà il 25 settembre edito dalla Bloomsbury Press. Voglio solo anticipare che ho letto questo libro due volte, e che ancora non mi sono ripresa. Per la prima volta ci troviamo di fronte ad una dettagliatissima e approfondita analisi di uno degli album di Michael Jackson, ed è incredibile - e fa comprendere attentamente la sua capacità di trasmettere sia attraverso la creazione musicale che le performance. Ho letto più volte alcuni capitoli , ripassando frase per frase, cercando di catturare tutti i dettagli e le sfumature significative che Susan identifica. Sono semplicemente ancora sconvolta..

    Susan, il tuo libro è un tale tesoro di idee, aggiunge nuovi significati al modo di ascoltare e pensare la sua musica. C'è così tanto di cui voglio parlare con te! Grazie mille per essere qui.

    Susan: Grazie per avermi invitata di nuovo a Dancing With the Elephant, Willa. E' un piacere scambiare idee con voi. Mi dispiace che Joie non possa essere con noi questa volta.

    Willa: Anche a me. Joie sta iniziando una nuova carriera, cosa molto eccitante, ma che la tiene molto occupata.

    Susan: Molto emozionante; Le auguro buona fortuna! E grazie per i vostri commenti incredibilmente generosi sul libro e per essere stati così utili quando lo stavo scrivendo: leggere e rileggere le bozze mi ha permesso di includere le vostre riflessioni, che hanno certamente reso il libro più forte. Ed ha contribuito a rendere il processo di scrittura meno monocorde,come invece spesso accade, come sapete bene.

    Willa: Oh, mi è piaciuto molto! E mi piace il fatto che ci si concentri su Dangerous, un album che di solito tende ad ottenere meno attenzioni rispetto a Off the Wall e Thriller. La maggior parte dei critici sembrano pensare che questi due album siano stati i punti più alti della produzione artistica di Michael Jackson, e che sia stato tutto in discesa da lì. Non so quante volte ho letto questo ...

    Susan: Sì, parlo di alcune di queste critiche nel libro; il 35mo anniversario dall'uscita di Off the Wall è appena passato e Mark Anthony Neal ha scritto un saggio , intitolato “ Jackson's signature achievement ." E' un album brillante, ma tutti gli album di Jackson sono brillanti. Ma ho cercato di riflettere su questo, in realtà non so come i suoi album possano essere confrontati; sono come le mele e le arance, ognuna nasce e si sviluppa in modo diverso da qualunque altra. Penso che per capire sia meglio allontanarci da desiderio di racchiuderli in determinate ere, quando, a mio parere, è più facile essere nostalgici per quel giovane Jackson - per svariate complesse ragioni.

    Willa: Questo è davvero un buon punto, Susan, e potremmo facilmente fare un intero post semplicemente esplorando quelle "ragioni complesse". Penso che molto sia nostalgia, come tu dici - sia per il più giovane Michael Jackson che per il nostro stesso essere stati giovani, per le persone che eravamo quando abbiamo sentito quei primi album - così come nell'avere per conseguenza una certa riluttanza nel vederlo come uomo adulto e un artista maturo.

    E in parte questo, penso che il vederlo come "uomo nero arrabbiato" sia stato motivo di disagio per molti. Quella immagine porta con sè un disagio emotivo, soprattutto negli Stati Uniti, e penso che molte persone siano state turbate dal fatto che il dolce Michael Jackson che avevano avuto di fronte, che avevamo visto crescere sotto i nostri occhi, con un identità sia come successo che come simbolo di integrazione e di armonia razziale, fosse potuto diventare un "uomo nero arrabbiato."

    Ma parliamo di questo, di questi suoi lampi di rabbia negli album successivi. Canta certamente con una voce matura, come sottolinei nel tuo libro. Mi ha interessata il fatto che tu veda Dangerous come una pietra miliare in questo tipo di progressione. In realtà, inizi il tuo libro con un affermazione molto forte, sostenendo che "Dangerous è l'album della maturità di Michael Jackson." Mi piace questo! In parte perché contraddice coraggiosamente la saggezza convenzionale che afferma che Dangerous sia stato semplicemente un'altra tappa nel suo declino.

    Susan: Identificarlo come l'inizio del declino è così sbagliato, a mio parere, ma come dici tu, dipende da quello che stai cercando e dalla propria esperienza intrinseca con la musica di Jackson. Ho amato l'album Dangerous per tanto tempo e l'ho sempre pensato come una dichiarazione artistica immensamente significativa. Avere l'opportunità di trascorrere così tanto tempo con lui è stata un'esperienza straordinaria; sono grata che gli editori abbiano pensato che fosse un progetto utile. E sono davvero entusiasta che abbiano scelto di fare questo libro, l'unico su Jackson nella serie, al volume 100°. Sono sicura che questo in parte abbia a che fare con le scadenze delle opzioni dei singoli autori, ma mi scalda il cuore sapere che un artista così importante occuperà un punto di arrivo così significativo.

    La serie - ogni libro è dedicato ad un unico album - non da una lettura su come gli album debbano essere interpretati, nei libri non ci sono formule - anzi, alcuni capitoli non parlano molto di singoli brani o di come siano strutturati. Ma, in parte perché sono una musicologa, e in parte perché c'era scritto così poco su come siano nate le canzoni di Michael Jackson , per cui ho cercato di concentrarmi su questo, sempre tenendo presente, ovviamente, che il modo in cui i musicisti organizzano il suono è indissolubilmente legato al sociale. Il suono musicale non trascende tempo e luogo; viene da qualche parte, aiuta a definire quel 'da qualche parte'.

    Willa: Sì, mi piace il modo in cui esplori l "anatomia" delle sue canzoni, come l'ha chiamata lui in più di un'occasione, e anche come fornisci importanti contesti storici in prossimità di Dangerous. Ad esempio, prima di dare uno sguardo in profondità alle sue canzoni di passione e desiderio, hai colto la "patologizzante [della] sessualità di Jackson," come dici tu. Penso che la discussione sia incredibilmente importante, soprattutto perché tu sei il primo critico che ho letto che confermi ciò che molti fans hanno detto per anni: che era incredibilmente hot! Ovviamente! E non solo negli anni '80, ma per tutta la sua vita. E' stato così liberatorio per me leggere questo. E' stato come, Sì! Finalmente! Ecco un critico che realmente coglie, che capisce il potere della sua musica e della sua performance e la presenza pura del suo corpo a diversi livelli.

    Susan: La negazione da parte di tanti critici della sessualità di Jackson, o più spesso, la retrocessione sulla sua presenza sessuale elettrizzante nella performance - in altre parole, come posta sul palco, ma come se non fosse "reale" (qualunque cosa significhi) - è qualcosa che mi sono sentita in dovere di affrontare, soprattutto perché il sesso e la lussuria sono temi presenti in modo ben visibile in questo album. La cosa che ai critici manca è che non fa assolutamente alcuna differenza se la persona che Jackson è stato sul palco fosse portata li da ciò che lui era nella vita o no; la recitazione anche mimica nelle sue performance è potente .

    Willa: Questo è vero. Lui lo ha fatto.

    Susan: Inoltre, non vedo l'incongruenza tra il suo essere aggressivo e sexy sul palco e il suo essere tranquillo e timido fuori dalla scena , mentre questo per molti critici è un problema. E' un problema solo se pensiamo a tenuta stagna; Michael Jackson era troppo oltre però per un tipo di pensiero schematizzato..

    Willa: Sì e come fai notare nel tuo libro, quell' intrigante contrasto della presenza audace sul palco con il contegno timido fuori dalla scena era molto sexy di per sé per un sacco di donne, me compresa.

    C'erano anche importanti ragioni culturali e storiche per il suo essere cauto nel modo in cui si presentava fuori dalla scena, soprattutto con le donne bianche. Eleanor Bowman, che è stata con noi a volte qui, ha recentemente scritto un pezzo su NPR riguardo Billy Eckstine, uno dei primi artisti neri che ha affrontato la scena di fronte ad un pubblico di bianchi. Per essere onesti, non avevo mai sentito parlare di lui prima, ma il suo biografo, Cary Ginell, ha detto a NPR che un tempo "la popolarità di Eckstine rivaleggiava con quella di Frank Sinatra." Tuttavia, la sua carriera finì dopo una foto scattata dalla rivista LIFE:

    "La foto di Eckstine venne scattata mentre esce da un nightclub di New York City, ed è assalito da ragazze adolescenti bianche", dice Ginell. "Se si guarda la foto, sembra molto innocua e molto innocente. Ciò che in realtà l'America dovrebbe essere, senza tensioni razziali, nessuna separazione razziale, solo amore onesto e la felicità tra le razze. Ma l'America non era pronta per questo nel 1950. L'America bianca non voleva Billy Eckstine in mezzo alla loro figlie."

    La carriera di Eckstine si interruppe bruscamente con quella fotografia: "Eckstine continuò a registrare e esibirsi, ma nessun disc jockey bianco avrebbe mai più mandato in onda le sue canzoni." Un pò come se fosse stato volutamente cancellato dalla memoria pubblica - almeno, dalla memoria dei bianchi. Ma Michael Jackson era uno studente che leggeva molto, leggeva storia, storia soprattutto nera, e sono sicura che era informatissimo da chi aveva vissuto determinate cose prima di lui , o da come alcuni artisti erano stati percepiti come troppo gentili con le donne bianche - persone come Jack Johnson e Chuck Berry e Billy Eckstine.

    Susan: Una storia molto tragica. Nel libro il punto generale su Dangerous è che la persona adulta politicizzata e sessualizzata che Jackson aveva rivelato su questo album e sui relativi cortometraggi, era incredibilmente minacciosa. E come dici tu, penso che lui sapesse di dover stare attento, considerata la storia di Eckstine e quelle di molti altri, ed è per questo che il personaggio pubblico era più morbido e dolce, fuori dalla scena, ed era così importante. Allo stesso tempo, però aveva anche cercato di togliere questo involucro di omertà - incontrando donne bianche di alto profilo, per esempio. Io mi rivolgo a questo nel libro. Per parecchio tempo ha mantenuto questo profilo delicato ed equilibrato, ma alla fine, quando ha iniziato a presentarsi come un adulto, più auto-sessualizzato alla fine del 1980 e all'inizio del 1990, questo equilibrio è stato spazzato via. E a quel punto la sua arte non poteva essere certo facilmente messa a tacere.

    E quel che c'è di così interessante per me è che molti critici e altri non potevano, non volevano, e ancora non potevano vederlo come un adulto - non crederlo tale - e credo che questo sia uno dei motivi per cui così spesso è stato diffamato o infantilizzato. Lo testimonia la storia da tabloid recente in cui dei camerieri senza nome, che presumibilmente hanno lavorato a Neverland, hanno riferito che lo hanno visto far "pipì" in casa sua e a minacciarli di tirargli "palle fatte di cacca di animali" all'occorrenza; questo è un particolare tipo di denigrazione - tra cui la lingua infantile utilizzata - che mette a nudo Jackson nella sua età adulta. Potremmo dire che è come spogliarlo di molti aspetti - la dignità, la capacità di essere preso sul serio, forse della sua umanità ...

    Willa: Sono d'accordo! Si nega la sua umanità in un senso molto letterale: la pipì sul pavimento e gettare le feci è qualcosa che farebbe una scimmia, che farebbe un animale non un essere umano. Quando ho sentito quelle storie, ho subito pensato al coro di "Monster":

    mostro
    (E 'come un animale)
    Lui è un mostro
    (Proprio come un animale)
    Lui è un animale

    Penso che avesse capito questo genere di impulsi da parte di alcuni che volevano vederlo come un mostro, un animale, uno spauracchio, un Altro, e lui ci ha costretti a riconoscerlo.

    Susan: Sì, di sicuro. Ma penso che l'uso di linguaggi infantili sia molto specificato dal desiderio di relegarlo alla prepubescenza, all'infanzia - in un brutto modo, non nel modo in cui lui avrebbe voluto! Nella sua penetrante analisi del cortometraggio per "Black or White", Eric Lott dice che all'inizio della danza della pantera "qualcosa di così straordinario accade in quel momento, qualcosa che il pubblico almeno all'inizio non ha saputo cogliere."

    Willa: Sono d'accordo!

    Susan: Anch'io. Elizabeth Chin approfondisce questo dicendo che molti hanno trovato la danza della pantera "incomprensibile" nel modo in cui definirebbero qualcosa di poco familiare; lei usa il concetto di Freud del perturbante, "riconoscimento di una verità che è stata soppressa," per aiutare a descrivere ciò che è accaduto a molti spettatori in quel particolare momento. Penso che questo si possa dire su Jackson in generale, tanto più che lo aveva raggiunto più da maturo e aveva iniziato a sfidare il suo pubblico più profondamente sulle questioni sociali. I critici e alcune persone del suo pubblico non potevano coglierlo, non potevano vedere quello che stava dicendo, o facendo.

    Willa: Questo è vero. E questo è un ottimo modo di descrivere gran parte del suo lavoro successivo, non è vero? Ci costringeva, a un certo livello di coscienza, a riconoscere "una verità che era stata soppressa"? E la danza della pantera è un esempio incredibile di questo. Più di 20 anni dopo, stiamo ancora cercando di scoprire la "verità" su quella performance, ne siamo ancora storditi e non possiamo cogliere tutto, per parafrasare Lott.

    Così Susan, leggendo il tuo libro sono stata più volte spiazzata dalla penetrante analisi del' "anatomia" o struttura musicale dei brani specifici, così come l'album nel suo insieme. Una cosa che subito ha attirato la mia attenzione è come si veda la struttura complessiva di Dangerous come fosse un libro a "capitoli", o gruppi di canzoni che esplorano un tema collegato. In realtà, utilizzi una struttura simile nel tuo libro, in modo che rispecchi Dangerous, capitolo per capitolo.

    Susan: Sì, sento Dangerous come un concept album; il concetto è diluito, ma è lì. Naturalmente i brani possono essere ascoltati e apprezzati singolarmente, ma penso che Jackson stesse puntando a qualcosa di più grande, più coeso, una narrazione onnicomprensiva. E' un approccio sorprendentemente diverso da quello che aveva usato su Thriller o Bad, che - almeno per quanto io possa sentire - non hanno questo tipo di coesione narrativa. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di cominciare a pensare a ogni album individualmente, prestando attenzione ai profili, temi ed idee.

    È interessante notare quello che aveva detto nella sua intervista con Ebony nel dicembre 2007 (e detto in molte altre occasioni) che l'approccio di Thriller è stato quello di renderlo un album di hit singole. Con le sue parole:

    Se si prende un album come Lo Schiaccianoci [da Tchaikovsky], ogni canzone è un killer, ognuna. Così mi sono detto, 'perché non può esserci un album pop dove ogni canzone ...' La gente è abituata a fare un album in cui c'è una buona canzone e il resto sono come lati B. Le chiamano "le canzoni dell'album" - e dico a me stesso: 'Perché non possono tutte essere canzoni di successo? Perché ogni canzone non può essere così grande che la gente voglia comprarla, e rilasciabile anche come singolo? 'Così ho sempre cercato di lottare per questo. Quello era il mio obiettivo per il prossimo album [Thriller].

    Il citare Tchaikovsky come esempio è così interessante per me:quale musicista pop di successo ha mai preso come esempio un disco di musica classica ?? Ma l'idea di Tchaikovsky non era lontana da Jackson. Il balletto lo Schiaccianoci è lungo, complicato, e richiede un sacco di risorse per montarlo; perché non creare una suite "Greatest Hits" che potesse essere eseguita come un pezzo da concerto? Penso che sia anche interessante che ci siano otto pezzi nello Schiaccianoci, la maggior parte di loro abbastanza breve - il tutto dura circa 25 minuti. Non posso fare a meno di vedere un parallelo con la struttura di Thriller: nove canzoni, circa 42 minuti di musica.

    Willa: Wow, questo è un modo davvero interessante di interpretare quella citazione.Sai, ho visto quel balletto molte volte, e alcune parti della partitura sono molto popolari - sembra che ovunque tu vada a Natale si senta la musica per la Danza della Fata Confetto in sottofondo, ed è stato inclusa anche in Fantasy della Disney. Ma non credo di non aver mai davvero ascoltato la musica de Lo Schiaccianoci fino in fondo, separato dal balletto, e non ho mai pensato alla Suite come ad un album. E' così interessante, soprattutto quando lo si mette fianco a fianco con Thriller ...

    Susan: Sì, quello era l' obiettivo di Tchaikovsky nella creazione della Suite: voleva il pezzo eseguito più spesso, si era reso conto che non poteva farlo come pensato perchè era troppo lungo, e così lanciò quelle che lui pensava fossero le "greatest hits" e creò la Suite.

    Ma torniamo a Thriller, la lunghezza è nella media di un album pop, ma il numero di canzoni è invece ridotto, in realtà, forse il numero più basso che ci sia mai stato in un album pop. E, come sappiamo, quasi ogni canzone di Thriller è stata un singolo di successo. La mia sensazione è che la gente in generale considero questo semplicemente come il modo in cui lui aveva deciso di mettere insieme gli album , ma io non credo che questo sia vero (in realtà se si guarda la citazione di cui sopra con attenzione, vedrete che lui fa particolare riferimento a Thriller ). Thriller è un particolare e insolito esempio coinciso di come un artista amava essere espansivo.

    In un'intervista del maggio 1992 con Ebony, una delle domande dell'intervistatore fu quale fosse il "concetto" di Dangerous; Penso che sia una domanda abbastanza sorprendente per la ragione che gli album di Jackson non erano stati particolarmente "concettuali", fino a quel momento: ma cosa aveva fatto sospettare l'intervistatore che ci fosse un concetto? L'opera nella cover? Qualcosa sulla musica? In ogni caso, nel rispondere Jackson citò di nuovo Lo Schiaccianoci, ma in questo caso il pensiero era molto diverso:

    Volevo fare un album che fosse come quello di Tchaikovsky, la Suite de Lo Schiaccianoci. In modo che fra un migliaio di anni da oggi, le persone stiano ancora ad ascoltarlo. Qualcosa che avrebbe vissuto per sempre. Mi piacerebbe vedere i bambini e gli adolescenti e i genitori e tutte le razze di tutto il mondo, fra centinaia e centinaia di anni, che ancora tirano fuori le canzoni di quell'album e le analizzano. Io voglio che viva.

    Beh, la dissezione è iniziata! Devo ammettere che, mentre avevo letto questa intervista, prima, non mi sono ricordata di questa frase se non dopo aver finito il libro: che vergogna. Ma mi sento un po' rincuorata dal pensiero che Jackson lo avesse fatto infatti, che avesse voluto un concetto generale per questo disco, che non lo avesse pensato in termini di singoli di successo (o non esclusivamente o principalmente), ma in una serie di canzoni interconnesse, disposte in un ordine particolare, che ci raccontano una storia. E una storia piuttosto complessa anche, quella che puoi vedere solo analizzandolo nel dettaglio (l'idea che un artista voglia che la sua opera sezionata sia abbastanza emozionante per una come me).

    A mio modo di vedere, quella storia parla molto di grandi idee: si tratta di esaminare e di contestare la situazione del mondo contemporaneo con l'energia e la resistenza e lasciarsi perdere in tutte le complessità dell'amore (e della lussuria!) , del sentimento della speranza, rinvigoriti ... e poi di essere profondamente, profondamente, traditi e feriti, non solo dall' amore, ma da tutti e da tutto. Dal mio punto di vista, non ci si riprende mai completamente da quel senso di tradimento in questo disco, anche se ti trasporta in una profonda ricerca interiore. Le canzoni sono raggruppate, consentendo di esplorare idee a notevole profondità, esaminate attraverso diverse lenti musicali e liriche.

    Willa: Sì, questo è stato così interessante per me. Non avevo mai pensato ai suoi album così prima, che comprendessero gruppi di canzoni correlate, come capitoli di un libro, e che ci si muovesse attraverso una sequenza di esperienze emotive, come fa un romanzo. Ma ora che hai fatto notare questa struttura in Dangerous, la vedo in HIStory e pure in Invincible.

    Ad esempio, Invincible inizia con tre canzoni dolorose riguardo un rapporto disastroso con una donna indifferente: lei sta cercando di fargli del male, lei non lo capisce, lei lo rifiuta senza dargli la possibilità di spiegare o di conquistarla. E interessante, questo riflette il suo rapporto con il pubblico in quel momento: la stampa (ed anche la polizia) erano davvero lontani dal farlo, la gente non lo capiva, ed aveva respinto i suoi album successivi e non avrebbe dato loro - o a lui - una possibilità.

    Fa seguito una serie di 5 canzoni dove lui sta immaginando scene d'amore autentico e passione sessuale . E' come se stesse cercando di evocare l'immaginazione, l'amore e il desiderio che gli erano stati negati nelle prime tre canzoni.

    Susan: Sì, questi due gruppi sono indubbiamente presenti in Invincible. Sembrava voler esplorare un tema attraverso più di una canzone, in tracce back-to-back, negli album album successivi. Vedere lo stesso concetto da più angolazioni.

    Willa: Esattamente.

    Susan: Un'altra strategia narrativa su un album successivo da cui sono stata colpita è la sua decisione di terminare History con "Smile". Tutta quella rabbia e veleno, tutto quello che va a commentare sulle ingiustizie sociali sia personali sia ampiamente culturali, espresse attraverso alcune delle scanalature più aggressive che abbia mai creato, lui conclude l'album con quella tragica ballata e quel suggerimento a "sorridere anche se il tuo cuore si sta spezzando" (il suo deve esserlo stato), è molto potente.

    Willa: Lo è davvero, soprattutto se si considera che "Smile" è stata scritta da Charlie Chaplin, la cui storia di vita è parallela a quella di Michael Jackson in modo significativo. Chaplin era immensamente popolare negli anni 1920 e '30, ma poi fu falsamente accusato di aver concepito un figlio fuori dal matrimonio. Ci fu un processo molto pubblico, e un test di paternità dimostrò che lui non era il padre. Ma fu trovato colpevole in ogni caso, sia in tribunale che sulla stampa, e il pubblico si rivoltò contro di lui. Trascorse il resto della sua vita in esilio, in una sorta di apatia sociale.

    Dato questo contesto, immagino che "Smile" abbia parlato a Michael Jackson in un modo molto potente. E poiché la storia per certi aspetti è una risposta alle accuse contro di lui, ha senso che lui abbia finito l'album con "Smile". Raramente lui aveva incluso cover songs sui suoi album, ma ha fatto un'eccezione per "Smile". Era importante per lui.

    Susan: Precisamente. Il punto sulle cover songs è davvero significativo. Come dici tu, non le aveva mai usate in realtà. L'unica altra cover che appare sul suo album da solista è "Come Together" in Bad. Sono sempre stata incuriosita da quella scelta.

    Willa: Ce l'ho anche io questa curiosità! Ha usato "Come Together", in un posto molto importante alla fine del Moonwalker, e come ha detto Frank Delio, quel film era molto importante per lui - ci mise un sacco di tempo ed energia, e il proprio denaro, per farlo uscire. Così si percepisce che anche su "Come Together" c'è qualcosa di importante da scoprire. Forse possiamo fare un altro post su questo e cercare di capirlo.

    Susan: Grande idea!

    Willa: Quindi è davvero affascinante guardare i suoi album successivi come costituiti da "capitoli" di canzoni e quella struttura che sembra iniziare con Dangerous. Come hai sottolineato con le due citazioni de Lo Schiaccianoci (e com'è interessante che vi abbia fatto riferimento due volte, in modi così diversi!) non sembra aver usato questo approccio con i suoi album precedenti. Thriller è più una raccolta di singoli di successo, come hai detto. Ma con Dangerous, sembra portare gli ascoltatori in un viaggio emozionante man mano che procediamo attraverso l'album - che suggerisce che qualcosa si perde quando ascoltiamo queste canzoni in modalità casuale sul nostro iPod.

    Susan: O dobbiamo solo avere un diverso tipo di approccio, forse troppo sottile. Mi piace guardare le strutture formali, però, e penso che sia interessante per vedere l'album nel suo insieme. "Jam", per esempio, serve come una sorta di ouverture su Dangerous . Sono anche colpita dai particolari strutturali, per esempio la prima volta che sentiamo Jackson in Dangerous è attraverso il respiro - prima che cominci a cantare - all'inizio di "Jam"; questo uso aggressivo del respiro ritorna nell'ultima canzone dell'album, "Dangerous", portando in effetti il disco a completare il cerchio. Non credo che un dettaglio come questo sia una coincidenza; quando si ascolta la musica con orecchie aperte si inizia a sentire com'è intrinsecamente costruita, come sfumata.

    Willa: Sì, ci sono rumori in questo album che non avevo mai notato o ai quali non avevo dato peso, come l'uso del suo respiro, o il suono ricorrente di vetri infranti, o l'immagine visiva del globo che compare più volte nei video di questo album (in Jam, Heal The World, Black or White, Will You Be There) e che occupa una posizione centrale sulla cover dell'album. E come fai notare nel tuo libro, il significato di questi motivi sembra evolvere nel corso dell'album.

    Ad esempio, il vetro infranto, guadagna un significato una volta che hai visto tutti i vetri rotti nella danza della pantera in Black or White - in particolare, possono essere letti come espressione di rabbia per l'ingiustizia razziale. E una volta che hai fatto questo proposito, è molto interessante per poi tornare indietro e ascoltare gli altri momenti di vetri infranti e vedere come questo influenzi il significato anche lì. Ad esempio, penso che ci sia una componente razziale in In the Closet, come Joie ed io abbiamo discusso in un post di qualche tempo fa, e abbiamo saputo riconoscere il significato dei vetri infranti in quella canzone e nel video. E l'album nel suo complesso inizia con il rumore di vetri infranti, un modo, come, di darci un segnale per comprendere quello che andremo ad ascoltare?

    Susan: Infatti. Il suono "non-musicale" di questo album è davvero importante da prendere in considerazione, contribuisce a plasmare la narrazione. Il rumore dei vetri infranti ricorre in vari luoghi, come dici tu, e penso che il suo significato sia molteplice e complesso. Ma uno dei modi nei quali io interpreto il suono com'è usato all'inizio del disco, è come fosse la metafora di un mondo lacerato.

    Willa: Oh, molto significativo, Susan. E si adatta davvero con l'immagine ricorrente del globo, e la sensazione che stia concentrandosi su "molte grandi idee" su questo album, come hai detto prima.

    Ci sono anche alcune tecniche musicali ricorrenti che si identificano nel tuo libro che ho trovato davvero intriganti. Ad esempio, sia "Jam" che "In the Closet" comprendono una linea di basso nel coro, ma non nei versi - una marcata assenza, se questo ha un senso. E che crea una sensazione molto instabile nei versi, come fai notare, come stessimo a penzoloni su un vuoto senza terra sotto i piedi. Mi piace quell'immagine perché descrive perfettamente il mio disagio durante l'ascolto di "Jam" - qualcosa che sento piuttosto intensamente, ma non ci avevo mai pensato prima o non ero risalita alle sue origini, e certamente non l'avevo mai associata alla mancanza dei bassi. E quella sensazione instabile si adatta al significato dei testi, perché in entrambi i brani i versi descrivono un problema: un mondo lacerato, un conflitto romantico.

    Il basso appare poi nel ritornello, che, come fai notare nel libro, fornisce una sensazione di rassicurazione - come, Wow! Ora siamo di nuovo su un terreno solido! E questo rafforza il significato dei testi anche perché il coro suggerisce una soluzione. In "Jam", ci dice la soluzione ad un mondo lacerato che è quella di "jam", di vivere insieme come una comunità e fare musica insieme, letteralmente e simbolicamente. Così le idee e le emozioni espresse nel testo sono rinforzate in modo sofisticato dalla musica.

    Susan: Sì, questo è un grande esempio di come i suoni musicali scivolino su idee sociali. Come ti fa sentire quando quella quando il sottofondo di basso non c'è? Come funziona la parte che quasi rispecchia la linea vocale della tastiera - ma di un'ottava più alta e con un timbro che ci fa sentire tesi, che contribuisce al senso di ansia in questa canzone? Per non parlare della voce brillante di Jackson nei versi, che si percepisce: lui è sempre in vista sul ritmo - di proposito, naturalmente (questo è davvero difficile da fare in modo coerente, tra l'altro).

    Willa: Amo il modo in cui la metti, Susan: ". Come i suoni musicali scivolano sulle idee sociali" Per me, questa è davvero l'essenza di ciò che è così affascinante nel tuo libro. Non so abbastanza di musica per scoprire questo da sola, per capire come specifici dettagli musicali si traducano nella creazione di un significato ed emozione. Non avevo nemmeno notato molti di questi dettagli, fino a quando li hai segnalati nel libro, e poi, Wow! E' come se fossero elementi di queste canzoni sentiti per la prima volta - come quello dell'inquietante linea alta nella tastiera in "Jam" che hai appena citato. L'ho sentita così chiaramente adesso da quando ho letto il tuo libro, ma non ricordo di averla mai sentita prima. Così si apre un nuovo aspetto della sua genialità che era oscuro per me, senza l'aiuto tuo o di Lisha o di altri con la vostra esperienza.

    Susan: Spero che sia utile. Quando la gente dice che Jackson era un perfezionista, è di dettagli come questo che stanno parlando (con i testi, la sua danza - della quale io non ho le competenze per dire molto, ecc): la scelta di un particolare strumento o il timbro, il posizionamento di un soffio, la decisione di creare una canzone in un genere particolare, o l'idea di aggiungere un suono inquietante (uno degli esempi più interessanti di questa ultima idea - almeno per me - sono le percussioni che si sentono dopo l'ultima interazione del coro in "They Don’t Really Care About Us", appena prima che torni la chitarra. E' proprio un punto di vista sonoro interessante in sé e per sé, ma perché la dissonanza in quel punto, perché una nuova timbrica che non era stata sentita prima nella canzone?). Alcune di queste idee venivano dai suoi produttori, ne sono sicura, ma lui le ha condivise. Il punto è, che aveva capito e apprezzato la potenza del dettaglio musicale. Per non dire altro.

    Willa: Assolutamente. Beh, mi sento un pò come se avessi affrontato però solo un dettaglio del primo capitolo del tuo libro - c'è molto di più da discutere ed esplorare! Spero che ti unirai a noi ancora qualche volta. E' sempre così divertente parlare con te.

    Susan: Sì ... e abbiamo elaborato su ciò che in quel primo capitolo in qualche modo c'è di interessante! Grazie per l'opportunità di esplorare queste idee con voi; Sarei felice di unirmi a voi di nuovo.


    Questa traduzione è a opera di BILLA70 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post, (clicca sulla data del post per ottenere l'url diretto)

    Edited by Wivvy - 15/1/2015, 21:40
     
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