Dove c'è Amore - by Syl Mortilla

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    Where There Is Love

    by Syl Mortilla



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    I never met Michael. The closest I came to it was hanging like an idiot off the back of the car he was in. It’s easy to judge those of us that did things like that, but the euphoric frenzy the man inspired, the piquing of anticipation, was like nothing else. The collective sense of butterflies in the stomach, being experienced by hundreds of people simultaneously, was inimitable. His presence had a unique property. I’ve spoken before about he could somehow osmotically transform the atmosphere in a room, a change sensed by fan and non-fan alike. At least, you used to be a non-fan. One of the tragedies of his death is the knowledge that we can never experience that feeling again. The last time I experienced this was at the O2 press conference. Though that time the feeling was mixed in with a strange potion of triumph and niggling concern.

    Besides, I don’t think Michael minded my manic fan behaviour too much (of course he didn’t – he would stand on top of cars to ignite delirium), as he sent us pizza and blankets that night, as we waited outside the arena in subzero temperatures, in order to ensure we acquired front-row positions.

    Acts of caring such as these were the reason why a teenage boy covered his bedroom window with the words MJ IS INNOCENT. Michael had saved my life, and he continues to do so. He gathered the waifs and strays, the lost children, and led them to a land of escapism. Not only in the physical manifestation of Neverland, that snapshot of eternal youth Michael built for himself and deprived children, but on a much larger scale, through his art and his mantra of following one’s dreams.

    Certain people cried for Michael to have his children taken away from him after the second wave of allegations. They stormed and ransacked his house, a strange-but-fruitless examination of anything they could find, carried out by the light of their metaphorical burning crosses; insisting that the ‘monster’ left the village. Imagine what that would have done to him? It was no wonder he would never return. As he sang himself, his children were his life. There’s a reason Michael had less time for his artistry in his final decade on Earth: he was a hands-on single father. Though, in spite of this, he ultimately died as a result of attempting to produce one last show: both to please his fans, and to raise the capital to support his children, with him being under the misinformed belief that he was poverty-stricken.

    I too have the privilege of being a father; the divine gift of listening to a four year old and a two year old serenade me with somewhat-less-than-faithful-to-the-original adaptations of Jackson 5 songs. They possess quite different musical tastes. Whereas the elder daughter likes to pirouette and float gracefully to ballads, the younger likes to head-bounce to funk. Running around in circles with a single-minded determination to catch up with themselves is a favourite dance move of both of them, however, and the one song they do agree on is ABC by the Jackson 5. Yeah. It’s on a lot, that one. The younger’s favourite is Dancing Machine (and at the drop of a coin, she comes alive), whereas Dancing Machine is ridiculed by the elder for containing the lyric, “croc-oc-odile” (it doesn’t, it says “watch her get down”, but if you listen, you can tell exactly what she means). The elder’s favourite is I’ll Be There. Or, as she sings it, “I’m A Bear”.

    Imagine if someone threatened to take them away from me?

    I’ll Be There is an anthem for the bereft; anyone plaintive for anyone missed. It is just one of the three concert mainstays that survived the forty years since the Jackson 5 era, and the only one given the honour of being played at full-length. The sentiment it carries of erstwhile or elsewhere loved ones nevertheless being present wherever love is found, is a powerful and healing one.

    One that has taken on an extra special meaning in recent years.

    http://sylmortilla.com/2014/01/24/where-there-is-love/

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    Dove c'è Amore

    di Syl Mortilla



    Non ho mai incontrato Michael. Il più vicino possibile che io sia mai stato, è quando mi sono attaccato come un idiota alla parte posteriore della sua macchina mentre filava via . E' facile giudicare quelli che fra noi hanno fatto cose del genere, ma la frenesia euforica che The man suscitava, anticipava di gran lunga l'imbarazzo, come nulla altro al mondo. Il senso collettivo di avere le farfalle nello stomaco, vissuto da centinaia di persone contemporaneamente, era inimitabile. La sua presenza aveva un'aurea unica. Ho già parlato di come riuscisse osmoticamente a trasformare l'atmosfera in una stanza, un cambiamento percepito dai fan e non-fan nello stesso modo. Una delle tragedie della sua morte è la consapevolezza che non potremo mai più provare quella sensazione. L'ultima volta che ho avuto modo di sperimentarla è stato alla conferenza stampa all'Arena O2. Anche se in quel periodo quel sentimento era confuso assieme ad una straordinaria porzione di trionfo e preoccupazione cronica.

    Inoltre, non credo che per il modo di pensare di Michael il mio comportamento fosse ritenuto da fan troppo maniacale (ovviamente no - se ne stava sul tetto dell'auto appositamente per accendere il delirio), considerato che ci fece arrivare della pizza e delle coperte per passare la notte in attesa e fuori dall'Arena a temperature sottozero, per assicurarsi che avremo conquistato i posti in prima fila.

    Gesti di attenzione( verso di noi) come questi, sono stati il ​​motivo per cui un ragazzo ha tappezzato la finestra della sua camera da letto con le parole" MJ è innocente". Michael gli aveva salvato la vita, e lui continua a farlo ancora adesso. Ha raccolto i derelitti , i bambini disagiati, e li ha portati con se in un mondo di evasione, e non solo nella magnificenza di Neverland, che è un'istantanea in onore della giovinezza eterna che Michael ha costruito per sé e per i bambini indigenti, ma su una scala molto più ampia, attraverso la sua arte e il suo mantra che è sempre stato quello di seguire i propri sogni.

    Queste persone hanno pianto nel vedere Michael portato via dai suoi figli
    ( n.d.r il giorno dell'arresto trasmesso in diretta ..), dopo le seconde accuse. Hanno fatto irruzione e perquisito la sua casa, l'hanno sottoposto ad un perverso esame, ma e inutilmente cercando un qualcosa che non potevano trovare, alla luce delle loro croci metaforicamente infuocate, mentre insistevano che il 'mostro' aveva lasciato il villaggio(n.d.r citazione da Threatened.. album Invicible). Immaginate, cos'altro avrebbe potuto fare? Non c'era da meravigliarsi che non ci sarebbe più tornato. Come egli stesso cantava, i suoi figli erano la sua vita. C'è un motivo per cui Michael ha avuto meno tempo per dedicarsi alla sua arte nel suo ultimo decennio sulla Terra: l'essere un padre single. Anche se, a dispetto di ciò, e in ultima analisi, è morto a causa e nel tentativo di darci un ultimo spettacolo: sia per accontentare i suoi fans, che per aumentare il capitale a sostegno dei suoi figli, con lui convinto attraverso disinformazioni di essere diventato un miserabile .

    Anch'io ho il privilegio di essere un padre, il dono divino di ascoltare una serenata fatta da una bimba di quattro anni e un bimbo di quasi 2,composta da riadattamenti vagamente fedeli della canzoni originali dei Jackson5. Amano diversi gusti musicali. Considerando che la figlia maggiore ama volteggiare e saltellare con grazia sulle ballate, il più giovane ama maggiormente scuotere la testa sul ritmo della musica funk. Correre in cerchio, con determinazione sincera nel tentativo di raggiungersi fra di loro è invece un tipo di danza preferita da entrambi, però, ma se la concedono su un unica canzone, ABC dei Jackson5. Già. La canzone favorita del più giovane è Dancing Machine (e al tintinnio della moneta , si anima ), e mentre la canta la più anziana lo prende in giro per il suo interpretare la frase in "croc-oc-odile" (infatti la canzone non lo dice, dice "“watch her get down”(guarda il suo modo di scendere) , ma ascoltandola non si capisce esattamente quello che vuole dire). La preferita della maggiore è I'll Be There . O, come lei la canta: "“I'm A Bear”(Sono un orso :lool: ).

    Immaginate se qualcuno mi minacciasse di portarmeli via ?

    I'll Be There è un inno alla perdita, per chiunque soffra per la perdita di qualcuno. Ed è uno dei tre pilastri , nei concerti che sono sopravvissuti in oltre 40 anni, dall'era dei Jackson 5, e l'unica a cui è stato dato l'onore di essere nella scaletta in versione integrale. Il sentimento che trasmette è che coloro che ci sono cari e che abbiamo perso, saranno sempre presenti ovunque c'è amore , ed è un potente messaggio di guarigione.

    Uno tipo di sentimento,che ha assunto un significato particolare in più... negli ultimi anni.


    Edited by ArcoIris - 14/4/2018, 03:06
     
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    La sua presenza aveva un'aurea unica. Ho già parlato di come riuscisse osmoticamente a trasformare l'atmosfera in una stanza, un cambiamento percepito dai fan e non-fan nello stesso modo.

    E non è l'unico ad affermarlo! Non si tratta di una sensazione percepita solo da pochi.. è comune a tutti quelli che hanno avuto occasione di stargli vicino (o almeno nei paraggi). Non è un commento dettato da "frenesia fanatica" ma di qualcosa che va ben oltre la normale comprensione....
     
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  3. Wivvy
     
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    Ecco, una vocina mi diceva di non leggerlo questo articolo...perché non l'ho ascoltata?
    Adesso non sarei qui con un fazzoletto in mano...parole bellissime per un uomo avrebbe meritato solo questo e non umiliazioni e sfregi di ogni genere...ma certo, tutto questo sarebbe potuto accadere solo in un mondo giusto e leale cosa che, purtroppo, non è il nostro.
     
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    Ah Wivvy, come credo di aver già detto Syl, ti prende dentro.. ti afferra le emozioni e le scuote un pò, indipendentemente da quale sia l'argomento che affronta su Michael.. Ha un grandissimo dono.. quello di farti vivere quello che prova lui stesso .. in poche parole, precise .. decise..ma dirette.. al cuore.
     
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    Davvero bellissimo, ora vado a leggermi qualche altro pezzo suo!!!
     
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    Michael è unico ed il migliore, grazie per la splendida testimonianza Valerie
     
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