"The King of Pop"
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"Michael veniva a casa mia -" Posso prendere in prestito alcuni dei tuoi nastri, Mr. D "? E andava nella mia biblioteca privata a prendere quello che voleva degli spettacoli che avevo fatto. Venne a farmi visita a Monte Carlo, nel luglio del '88, e mi disee: "Sai, ho rubato qualche tua mossa, gli atteggiamenti." Lo sapevo. E' terribilmente lusinghiero sentirsi in quel modo. Soprattutto con Michael, che credo sia il professionista estremo. Un sacco di giovani artisti sono diventati multimilionari con dieci grandi album, ma non sanno come inchinarsi e lasciare il palco. Tutto quello che Michael fa sul palcoscenico, però, è esattamente la cosa giusta "~ Sammy Davis, Jr.
“Michael used to come by my house – “Can I borrow some of your tapes, Mr. D?” And he’d go to my library and take what he wanted of the shows I’d done. Visiting me in Monte Carlo in July of ’88, he said, “You know, I stole some moves from you, the attitudes.” I’d known that. It’s terribly flattering for the young to feel that way about you. Especially Michael, who I think is the ultimate professional. A lot of young performers have become multimillionaires on ten big records, but they don’t know how to bow and get themselves off stage. Everything Michael does on a stage, though, is exactly right.” ~ Sammy Davis, Jr.
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"Potrei vantarmi delle mie esibizioni in concerto, ma tutto quello che devo fare è dare uno sguardo ai tour di Michael Jackson per mettermi di nuovo in riga!" ~ Smokey Robinson nella sua autobiografia 'Inside My Life'
“I could ego trip about my big concert dates, but all I have to do is look over at Michael Jackson’s tour to put myself back in line!” ~ Smokey Robinson in his autobiography ‘Inside My Life’
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Nel novembre 2002, Michael si recò a Berlino per ricevere il Bambi Award. Io e la mia amica siamo andate al suo albergo, e nonostante il freddo gelido c'erano centinaia di appassionati provenienti da tutta Europa e oltreoceano che lo aspettavano. Ogni volta che guardava fuori dalla finestra, tutti urlavano si agitavano e mostravano i loro striscioni, erano felici, è stata una sensazione incredibile. Solo Michael poteva creare questa atmosfera che abbiamo sperimentato di fronte a allo splendido hotel Adlon vicino alla Porta di Brandeburgo.
Siamo andati al suo albergo la mattina presto il 21 novembre e solo aspettato e aspettato nel freddo inverno. Intorno a mezzogiorno, dopo che si è svegliato, Michael è venuto subito alla finestra per salutare e giocare con i fans, con ancora indosso i pantaloni del pigiama. Gli abbiamo mostrato i nostri striscioni e lui che indicava noi. Lo abbiamo visto spiegare qualcosa alla sua guardia del corpo che apparve all'ingresso dell'albergo a pochi minuti più tardi ci ha chiesto di andare dentro.
Ero eccitata e nervosa allo stesso tempo, perché sapevo che qualcosa di grosso stava per accadere! In realtà non ho mai mai aspettato di incontrare Michael, perché ho pensato che fosse impossibile. Per fortuna non ho avuto molto tempo per pensare e solo pochi minuti dopo eravamo davanti a Michael nella sua camera d'albergo.
Ci ha accolto, e fin dal primo momento ci siamo resi conto che bello, semplice, divertente e dolce che era. Deve aver capito che questa era la nostra prima volta che lo incontravamo e quindi penso che ha fatto in modo che ci sentissimo a nostro agio. Assolutamente non sentivamo di essere di fronte a una superstar distante. Scherzava, sorrideva molto, ed era molto molto alla mano.
Michael addirittura ci ha invitato a sedersi sul suo divano, ci ha chiesto di dire alcune parole circa i nostri banner che avevamo fatto per lui, gentilmente ha firmato degli autografi - in realtà la sua guardia del corpo ci ha detto che se volevamo ottenere qualcosa di firmato potevamo chiedere.
A Michael non importava se avevo portato diverse cose da firmare per i miei amici. Ci ha abbracciato ed è stato così aperto e fiducioso da farci vedere suo figlio Prince. Quando una amica, che stava ancora in piedi giù in strada visto che non era venuta con noi, mi ha chiamato al telefono, ho dato il mio telefono a Michael per farle una sorpresa. Lui ha preso il telefono e ha parlato con lei. Era semplicemente incredibile.
La "porta finestra" di un balcone alla francese è stata aperta nel suo soggiorno mentre eravamo lì e abbiamo potuto sentire i fans che cantavano "Sony fa schifo" (che Michael ha apprezzato e ripetuto) o semplicemente chiamandolo ad affacciarsi fuori dalla finestra. A un certo punto ha deciso di farlo e siamo andati con lui. Questo era vero divertimento!
Visto che eravamo abituati a cantare con gli altri fans giù per la strada, quando Michael si era affacciato durante il giorno precedente, non abbiamo potuto fare a meno di unirci a loro eccitazione, anche se ora eravamo proprio accanto a lui guardando fuori. Michael pensava che questo era davvero divertente e ha iniziato a ridere veramente forte - deve aver sperimentato ciò che stava accadendo in strada per essere proprio in mezzo a noi.
Io e la mia amica non dimenticheremo mai quei 20 minuti che abbiamo trascorso vicino a Michael e sono molto grata per l'amore e l'esperienza che ci ha regalato. FAN STORY
“In November 2002, Michael travelled to Berlin to receive the Bambi Award. Me and my friend went to his hotel, and despite of the freezing cold there were hundreds of fans from all over Europe and overseas waiting for him. Each time he looked out of his window, everyone was screaming and waving to him, showing their banners, just being happy, it was an incredible feeling. Only Michael could create this atmosphere that we have experienced in front of this beautiful hotel Adlon near the Brandenburger gate.
We went to his hotel early in the morning on the 21st of November and just waited and waited in the cold winter. Around noon, after he woke up, Michael immediately came to the window to greet and play with the fans, still wearing his pajama pants. We kept showing him our banners and he pointed at us. We saw him explaining something to his bodyguard who appeared at the entrance of the hotel a few minutes later and asked us to go inside. I was both, really excited and nervous at the same time, because I knew that something big was going to happen! Actually I never ever expected to meet Michael because I thought it was impossible. Fortunately I did not have much time to think about this as only a few minutes later we were already standing in front of Michael in his hotel room.
He welcomed us, and from the very first moment we realized how nice, straightforward, funny and sweet he was. He may have realized that this was our first time meeting him and so I think he made sure that we feel comfortable. We absolutely did not feel the fan-superstar distance. He joked, smiled a lot, and was very down to earth. Michael even invited us to sit down on his sofa, he asked us to say some words about our banners we had made for him, he kindly gave us autographs – actually his bodyguard told us that if we wanted to get something signed we could ask.
Michael did not mind that I had brought several things to get them signed for my friends. He hugged us and he even was so open and trusting to show us his son Prince. When a friend, who was still standing down on the street as she did not come up with us, called me on the phone, I gave Michael my phone to pick it up to surprise her. And he did and talked to her. He was simply amazing.
The “window door” to a French balcony was open in his living room while we were there and we could sometimes hear the fans chanting “Sony sucks” (which Michael joined in the room and repeated) or simply calling him to look out of the window. At one time he decided to do so and we went with him. That was real fun!
Because we were used to chanting with the other fans down on the street when Michael used to look out a lot during the previous day, we couldn’t help but join their excitement, although we now were right beside Michael looking out. Michael thought this was really funny and started to laugh really loud – he must have experienced what was going on down in the street by being right in the middle of us.
Me and my friend will never forget those 20 minutes we got to spend with Michael and are very thankful for the love and experience he gave to us.” FAN STORY
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Quella era la sua priorità principale, ed era così entusiasta. Era come, "Man!. Abbiamo venduto questo in un minuto.
I miei fan sono ancora lì. Mi amano ancora."
Questo lo ha motivato più di ogni altra cosa." ~ Akon
“He had put everything aside just so he could focus on this tour over at the O2 in Europe. That was his main priority, and he was so excited about it. He was like, “Man. We sold this out in a minute. My fans are still there. They still love me. They’re alive.” That motivated him more than anything.” ~ Akon
Source: mjsmoonshine.blog.
Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 16:27
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