Michael Jackson - L'Artista e la sua Genialità

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    "The King of Pop"

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    Dove passava lui, dove arrivava niente pulsava più come prima
    (29 giugno 2009)


    Abbiamo perso qualcosa tutti quanti. Qualcosa che forse pensavamo ingenuamente ci appartenesse, che credevamo parte della nostra storia, quindi della nostra vita.
    Ci lustravamo i denti inorriditi vedendo sbiadire quel ricordo, scomposto nella carne, impegnati come siamo a navigare il nostro tempo insoddisfatto, surfando senza meta sulla superficie informatica delle notizie del gossip.

    Jackson, uno tra i pochissimi veri geni della musica del nostro secolo, se ne è andato spegnendo la fredda luce di quei riflettori che fino a qualche anno fa illuminavano i suoi strabilianti gesti musicali, e che ormai da tempo puntavano unicamente verso l' angolo più intimo e fragile della sua persona: l' infanzia rubata e mai restituita.
    L' impossibile. È fuggito durante la notte, con la stessa velocità con cui compariva e scompariva dal palcoscenico durante i suoi indimenticabili concerti, costosi quanto innovativi, in un fascio di luci e di ombre. Un eroe che sembrava parlare al futuro.

    Pareva conoscere leggi fisiche a noi ancora sconosciute. Cantava melodie impossibili con la stessa grazia di Steve Wonder o di James Brown, infarcendole però di grida e respiri che strappavano alle guance il sorriso della meraviglia, portandoci a cavalcare il ritmo dei suoi brani come nessuno aveva mai fatto prima.
    Un Artista vero è questo: colui che impone il suo ritmo. Dove arriva, dove cammina, niente pulsa più come prima. Che Dio lo benedica.

    http://archiviostorico.corriere.it/2009/gi...090629038.shtml
     
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    Michael Jackson, un anno dalla morte
    25 giugno 2010

    Un anno fa moriva Michael Jackson e la morte, che l’ha portato via a soli 50 anni, faceva un patto con la leggenda: la vita in cambio del mito. Uno di quei baratti già avvenuti nel 1955 quando si schiantò con la sua Porshe 550 Spyder James Dean, nel 1962 quando venne trovata senza vita nel suo letto Marilyn Monroe, nel 1977 quando in una casa di Memphis morì per arresto cardiaco Elvis Presley, nel 1980 quando fu assassinato da quattro colpi di pistola John Lennon. Così, il 25 giugno 2009, scompariva Michael Jackson, the King of Pop.

    Sconvolgendo l’ambiente musicale e milioni di fans in tutto il mondo se ne andava un genio assoluto della musica pop, cantante e ballerino eccezionale, simbolo dell’impegno nelle cause umanitarie e nella lotta contro le ingiustizie sociali. La prematura scomparsa, meschinamente manipolata da stampa e opinione pubblica, è stata al centro dell’attenzione mediatica per mesi, le considerazioni negative sul suo conto si sono sprecate, le biografie non autorizzate sono venute alla luce.

    Ma di tutto questo, alla fine, è rimasto poco; invece, quello che il cantante lascia in eredità al mondo è un patrimonio di inestimabile valore musicale ed umano.

    Dotato di sensibilità ambientale ed ecologica, Jackson denunciò le efferatezze dell’uomo su natura e regno animale (Earth Song), le disuguaglianze fra nord e sud della terra, la fame, la povertà (Why you wanna trip on me) e la violenza dei conflitti (History).

    Un costante impegno questo, umano prima che artistico, nella battaglia per l’uguaglianza delle etnie che culminò nella lotta per l’emancipazione afroamericana negli USA (Black or White) e nei messaggi di pace, fratellanza e solidarietà (Heal the World).

    Con l’intenzione di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sulle tematiche umanitarie furono scritti i suoi testi più impegnati e commoventi (We are the World e Man in the Mirror).

    'They dont’ care about us', inoltre, criticò la trascuratezza da parte del potere delle fasce deboli della società, dalle carceri ai bambini del Terzo Mondo; “I governi”, dice il testo, “non vogliono vedere […] Quello che intendo dire è che loro se ne infischiano”.

    Il suo repertorio fu comunque vasto e vario: non mancarono le difese dall’invasivo interesse dei tabloid nei suoi confronti (Tabloid Junkie, Privacy), la condanna all’isolamento procuratogli dal successo (Leave me Alone), e ancora i problemi personali (Keep the faih, Will you be there), le storie di gang e metropolitane pericolose (Bad e Beat it), l’amore e i sentimenti (She’s out of my life, Dirty Diana, The girl is mine).

    Di lui saranno ricordate poi le memorabili interpretazioni come quella del 25 marzo 1983, serata di celebrazione dei 25 anni di vita della Motown, quando Jackson si presentò in giacca nera scintillante, cappello e guanto bianco ed iniziò a ballare sulle note di Billie Jean. In quel momento, forse, la leggenda di Jackson nacque alla musica.

    Oppure il 20 gennaio 2003, quando al Gran Gala per l’elezione del Presidente americano Bill Clinton, Jackson eseguì Gone too soon e chiese al presidente democratico di sostenere il più possibile i fondi per la ricerca contro l’AIDS che aveva ammazzato il giovane Ryan White cui era dedicato il brano.

    I suoi passi, scanditi ed eleganti, perfezionati fino all’ossessione, suscitavano grande emozione e meraviglia; la sua voce, così flebile ed acuta, diventava una potenza sul palcoscenico. Così, il suo stile viene ripreso in ogni angolo della terra: dalle Accademie di danza alle piazze del mondo. Da Stoccolma a Roma, da Parigi ad Hong Kong non si smette di celebrare Michael Jackson, imitato da adulti e bambini, uomini e donne, bianchi e neri, ricchi e poveri.
    Le danze di massa sono moltissime ma il più grande flashmob in suo onore si è tenuto a Mexico City dove 13.900 persone hanno ballato contemporaneamente la danza degli zombie sulle note di Thriller, il suo pezzo più famoso nonché l’album più venduto nella storia della musica e tesoro nazionale della Libreria del Congresso Americano.

    Il suo talento musicale si fondeva con una sensibilità umana tale da gettar luce sulle sofferenze della terra, dell’uomo e sui loro annosi problemi, uno su tutti: l’eterna dominazione dei forti sui più deboli.
    Fu con le sue canzoni che Jackson si batté per un mondo migliore; a un anno dalla sua morte, invece, il mondo è solo un po’ più buio.

    www.caffenews.it/mezzogiorno-sud/90...no-dalla-morte/

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 04:17
     
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    Morricone: «Un gigante dell'arte contemporanea»

    ROMA (27 giugno) - Con Michael Jackson se n’è andato un artista che ha fortemente incrementato il mercato dei dischi e ha dato un contributo eccezionale di fantasia, generosità, partecipazione a quella forma di arte contemporanea che sta a cavallo tra musica ed immagine. Sì, parlo di quell’arte che in qualche ghetto intellettuale viene ancora considerata di serie B, ma appartiene invece al nostro tempo, a pieno titolo. Ed è un peccato che Jacko, un vero campione, se ne sia andato così, all’improvvisio, stroncato probabilmente da quella tensione continua alla quale ha sempre sottoposto il suo corpo. Ci mancherà, mancherà a tutti la sua vitalità sconfinata che ha generato prodotti di altissima qualità.

    Dico prodotti senza complessi, in quanto i video di Jackson rappresentano un mix portentoso di musica e immagini, e hanno il merito di arrivare in eguale misura all’udito e alla vista.

    Sono autentici film in cui il suono è purissimo, senza infiltrazioni né contaminazioni esterne.

    All’opposto, penso a quante volte noi compositori ci lamentiamo perche il missaggio del cinema ”sporca” le nostre note...E penso che Thriller, il video più famoso della storia, è un capolavoro assoluto in cui il protagonista lascia la possibilità di esprimersi anche agli altri, ai coreografi, ai ballerini, in un vortice pirotecnico di fantasia e colori.

    Fu Sergio Leone il primo a parlarmi del talento di Michael Jackson: era un suo fan e mi insegnò ad apprezzarlo. Oggi se dovessi citare i titoli dei successi della popstar appena scomparsa, sarei impreparato, anche se quelle musiche stupendamente arrangiate da Quincy Jones mi sono entrate dentro. E se dovessi immaginare un erede di Jacko, non saprei chi indicare. Forse Madonna, per la sua capacità straordinaria di creare un’immagine e di trasformarsi continuamente come icona pop. Ma non saprei dire se musicalmente, e non solo, la signora Ciccone sarebbe all’altezza di Jacko.

    Da "IL MESSAGGERO" del 27 giugno 2009

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 03:02
     
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    Di Valerio Costa
    " Michael Jackson...che uomo "pericoloso"..per l'appunto "Dangerous".. dietro quella cornice piena zeppa di simboli, c'erano due occhi che ti guardavano..che ti scuotevano e che ti invitavano a lasciar andar tutto, a entrare in quel mondo musicale e testuale.

    Semmai tu avessi deciso di esplorare il contenuto, melodie e testi,parole e voce..be,saresti rimasto lì dentro per anni. Noi tutti che abbiamo scelto di sfidare quel "pericolo",di andare oltre la maschera dell'uomo pericoloso..siamo ancora affascinati da quello che abbiamo scoperto,vissuto.
    E' stata meraviglia,energia pura,emozioni forti. Dentro "Dangerous"c'era una visione, c'era il sogno,potenza, c'era la pace e l'amore che ancora adesso suonano e incantano.
    C'e "Heal the World", un motto spirituale e di integrazione multiculturale e razziale, c'e "Keep The faith"..un gospel che ti ricarica l'animo, c'e "Jam"..una scarica di adrenalina e ritmo, c'e "Gone too soon" dedicata ad un bambino malato di emofilia a cui l'artista è rimasto accanto fino ai suoi ultimi giorni.

    Insomma c'e Michael Jackson,quell'uomo che appena toglievi "la cornice"di pettegolezzi, scoprivi quanto fosse Artista,quanto fosse ispirante,fuori dal tempo e dal nostro spazio terrestre. A distanza di 22 anni quella voce ancora sa conquistarti.Un saluto a chi ha condiviso questo percorso very very Dangerous".

    Fonte: Michael Jackson annichilito dal fango mediatico

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 03:03
     
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    "Sente il suono e la sistemazione di tutta la canzone che ha in testa ... questo è generalmente il modo in cui è. Riempie il tutto con i testi più tardi. Lui può comunicare con la sua voce come nessuno. Non solo cantando il testo della canzone ma è in grado di trasmettere una sensazione in una parte di batteria o in una parte del sintetizzatore. "
    Bill Bottrell

    ♦ Cosa più importante per Jackson era il modo in cui lavoravano assieme, " Michael era sempre disponibile ad ascoltare e riporre in me la sua fiducia, ma al tempo stesso era una sorta di guida tutto il tempo”, ricorda Botrell, “Sapeva perché ero lì e, tra tutte le canzoni su cui stava lavorando, sapeva cosa voleva ottenere da me e dal mio lavoro… Aveva degli istinti musicali ben chiari. Aveva un intero spartito nella sua testa e era sempre alla ricerca del modo di liberarlo, anche grazie alla collaborazione di altre persone. Ma il suo vero lavoro era quello di estrarre dai musicisti, dai produttori e dai tecnici la stessa musica che lui sentiva nella sua testa quando si alzava la mattina".
    Bill Bottrell

    ♦ "Superstar" è diventata una parola priva di significato in confronto alla potenza e alla grazia di Michael Jackson sul palco»
    Gregory Sandow - " Los Angeles Herald Examiner"(Inviato del Bad Tour all' Arena Kemper di Kansas City in Missouri).

    ♦ " Michael Jackson è stato straordinario. Quando abbiamo lavorato insieme in Bad, ero in soggezione della sua assoluta padronanza del movimento, da un lato, e della musica, dall'altro. Ogni passo che faceva era preciso e fluido allo stesso tempo. Era come guardare l' argento veloce in movimento. E 'stato meraviglioso lavorare con un professionista assoluto in ogni momento. Un vero artista “
    Martin Scorsese

    " La sua intelligenza era fatta di istinto creativo ed emotività, come quella di un bambino. Se nessun artista si sforzasse di proteggere questa innocenza da bambino, allora perderebbe buona parte della sua forza creativa. Così Michael si è circondato di un mondo adatto a proteggere questa creatività."
    Jane Fonda

    silhouette
    ♦ "Jackson ha tutto quello che vorresti in un ballerino. E' molto veloce, e, ora che la muscolatura adulta si è sviluppata, tutto il suo corpo viene "lavorato". (Questo significa che ogni muscolo è allungato, e opera al servizio della danza. Niente è sfocato.)
    Come risultato, ha una nitida impostazione e meravigliosa chiarezza. Guarda per esempio, in "The Way You Make Me Feel", danzando, proiettato a fianco di altri uomini e facendo gli stessi passi. Non è possibile vedere le facce, ma sai quale di loro è lui. Si tuffa in un passo più intensamente e lo mostra a noi più precisamente, più di chiunque altro.
    "Joan Acocella, The New Yorker
    MjsMOONSHINE / TRUEMICHAELJACKSON


    Edited by ArcoIris - 5/4/2018, 02:25
     
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    ETTA JAMES


    tratto da: "The Magic and the Madness"


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    “Mi ricordo del suo talento,era gentile e anche molto interessato.

    Stavo facendo il mio spettacolo e mentre cantavo "Tell Mama", vedo questo ragazzino nero che mi guardava da dietro le quinte e ho pensato: “Chi è questo ragazzo? Mi sta distraendo”.
    Così andai verso di lui, mentre c'era una parte strumentale e il pubblico applaudiva e gli sussurrai: “vattene via, mi stai distraendo. Vai a sederti fra il pubblico”.
    Era smarrito ed ebbe paura, aveva dei grandi occhi marroni,mi guardò e corse via spaventato.
    Dieci minuti dopo vidi ancora quel ragazzo, era di nuovo in piedi ai lati del palco e stava guardando come lavoravo.”
    Dopo lo show, quando Etta era nel suo camerino per struccarsi,sentii bussare alla porta.
    “Chi è?” chiese. “Sono io” “ ma io chi?”
    “Michael”-rispose la giovane voce- “Michael Jackson”. “Ma io non lo so chi è Michael Jackson”-rispose Etta
    “Si che lo sa!! sono il bambino a cui ha detto di andare via”
    Etta, che era una donna nera robusta con i capelli tinti di biondo e una grande voce tonante, aprì la porta e guardò verso il basso per incrociare lo sguardo di questo bambino di 9 anni e gli domandò: “ Che cosa vuoi,ragazzo?” In un modo che non era affatto timido, Michael rispose: “Miss James, mio padre mi ha detto di venire qui per chiederle scusa.
    Mi dispiace, signora, ma io la stavo guardando perchè lei è molto brava. Tanto brava. Come si fa a essere così? Io non ho mai visto il pubblico applaudire così.” Etta ora era lusingata, sorrise e accarezzò il ragazzo sulla testa. “Vieni qui e siediti con me, posso insegnarti un paio di trucchi” gli disse. “Non mi ricordo cosa gli dissi, ma ricordo di aver pensato: ora, qua c'è un ragazzo che vuole imparare dai grandi affinché un giorno lui stesso possa diventare il migliore”.

    traduzione: Emanuela Arezzi


    Un breve estratto di una pubblicazione interamente dedicata a Michael Jackson


    Il titolo "Re del Pop" è stato meritato da un solo uomo che è stato l'animatore di maggior successo al mondo..[...] Michael Jackson, l'uomo normale che è nato per essere la vera superstar e il vero re del pop.

    – Per descrivere questo fragile e delicato giovane incorniciandolo come cantante sarebbe un'ingiustizia. Chiamarlo ballerino sarebbe un eufemismo. Chiamatelo “sensazione di divertimento” e sarete più vicini alla verità. Michael Jackson è un autonomo. E' magnetico. Controlla al cento per cento l'attenzione.. e la riceve. -
    Dopo aver studiato la sua carriera, letto giornali e articoli di riviste, libri, guardato ore di notizie, visto video e performance tv, e frequentato numerosi concerti sia del Victory e Bad Tour, non potrei essere più d'accordo!

    www.ukessays.com/essays/media/micha...media-essay.php

    Edited by ArcoIris - 20/5/2017, 01:09
     
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    Colui che ballò sui minuti del futuro
    14 giugno 2013

    I Video che hanno fatto la storia - THRILLER di Michael Jackson

    Ci sono momenti nella musica fossilizzati nell'ambra proprio come quei minuti di tanti anni fa.
    Quando John Frusciante uscì dal gruppo. Quando i Metallica pubblicarono il Black Album. Quando un pazzo uccise John Lennon. Quando il pazzo dentro Kurt Cobain uccise Kurt Cobain.
    A questi aggiungerei il primo vero videoclip della storia, il primo con una vera trama e una sceneggiatura: fu "Thriller" di Michael Jackson. Si, perchè sino ad allora i clip servivano solo come accompagnamento e non aggiungevano nulla alla canzone.
    Galeotto fu "Un lupo mannaro americano a Londra", film di John Landis che stuzzicò il genio di Jackson. Lo colpì a tal punto da voler creare con Landis un cortometraggio sulle note di "Thriller".

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    I discografici - il male della musica da sempre e per sempre - dissero che non se ne parlava proprio: sarebbe costato troppo e il disco era già uscito da un anno, raggiungendo buonissimi risultati. Insomma, non serviva.
    Michael se ne fregò, cacciò fuori i dollaroni di tasca sua e girò un clip che era sul serio un piccolo grande film a tinte horror. 4 minuti come i normali video attuali? Macchè, quasi 14 minuti nella sua versione completa!
    Inizia tutto come un banale teen-film, con un giovanissimo e ancora scurissimo Michael che si apparta nel buio con una elegante donzella (la deliziosa Ola Ray), e con un dialogo altrettanto stucchevole.
    Lui teneramente le chiede se vuole diventare la sua ragazza.
    Sembra talmente impedito che in italiano avrebbe detto "Ti vuoi mettere con me?" come si faceva alle scuole medie.
    Chiaramente la fanciulla ha gli occhi a cuoricino e acconsente, ricevendone un cadeau anellare che la manca ancor di più in brodo di giuggiole. Tutto molto zuccheroso, stile Candy Candy, ma attenti: non durerà.

    "Io non sono come gli altri ragazzi." ammette lui.
    "Lo so, è per questo che ti amo."
    "No, intendo dire che sono diverso."
    "Di che stai parlando?" chiede lei e allora le nuvole volano via liberando una maestosa Luna piena, che scatena il diverso che c'è in Michael. Si trasforma in licantropo, il lupo mannaro americano del pop, orribile e dalle fattezze diaboliche. Dalla comedy si passa in pochi attimi all'horror.
    L'Uomo Lupo rincorre la Bella e le salta addosso ma è tutto fasullo, è finzione, un film nel film.
    Michael e fanciulla sono dei comuni spettatori al cinema e mentre tutta la platea è spaventata, Michael si sta divertendo come un matto, sgranocchiando pop-corn e sorridendo.
    Lei si allontana - il film la terrorizza - e lui le va dietro, di malavoglia. Finalmente parte la musica, a 4 minuti e 13 secondi dall'inizio.
    I due si incamminano e il Re del Pop comincia a cantare e ballare, e sono regali del passato agli occhi del futuro.

    La romantica passeggiata però è destinata a nuovi orizzonti. Passando vicino ad un cimitero, la terra comincia a muoversi: qualcosa, qualcuno si sta risvegliando.
    Il mondo in un amen si popola di zombie quasi fosse un film di Romero. Forse lo è, c'è anche la voce narrante di Vincent Price, uno dei più noti attori di film horror della storia della cinematografia.
    In pochi istanti, la coppia è circondata da mostri cadenti e la tensione sale.

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    Quello che la ragazza non può immaginare è che anche Michael è un mostro: si volta e se lo trova davanti in versione zombie, il più brutto di tutti, una maschera dai contorni scheletrici.

    E qui c'è il tocco di genio: improvvisamente parte un ballo di morti viventi con a capo il Re, una scena che è negli occhi di tutti gli appassionati di musica da un trentennio a questa parte ormai. Una danza macabra e decadente ma di grande impatto, con Jackson che torna normale e bello, bellissimo, perchè quando ballava era Dio in terra.

    La ragazza corre via, cerca di sfuggire alla cadaverica avanzata. Si nasconde in una casa abbandonata ma è inutile, non può fermarli.
    Il Michael Mister Hide dagli occhi spiritati le si avvicina ma quando la tocca, l'urlo della ragazza le muore in gola: appare il bonario Michael Dottor Jekill che le chiede con un sorriso: "Che succede? Qual è il problema?"
    E' stato tutto un brutto incubo? Michael si offre di accompagnarla ma mentre stanno andando via, si volta alla telecamera e sorride beffardo, con occhi gialli e pupille verticali, da licantropo. No, forse non è stato un brutto incubo...

    Dopo l'uscita di questo video, le vendite dell'album triplicarono: l'album è diventato il più venduto di sempre in U.S.A., secondo solo al Greatest Hits degli Eagles, curioso.
    I geni della casa discografica si riempirono le tasche di dollaroni e, con grande faccia di tolla visto che volevano impedirne la realizzazione, in seguito pubblicarono anche la videocassetta: e furono altre 9 milioni di copie e altri Benjamin Franklin profumati in banca.
    Certo, sarebbe potuta essere l'ennesima americanata e invece stiamo parlando di un pezzo di storia della musica, creato da John "Animal House / Blues Brothers" Landis e dal più grande artista pop di sempre.
    Chi anticipa la storia non può che essere considerato il più grande: lo ha fatto nella musica e lo ha fatto anche col media "video", spianando la strada a chi è venuto dopo.

    Su internet si trovano foto dei suoi ultimi giorni, della sua autopsia, della sua stanza da letto quando è morto... Avvoltoi, banchettano sui morti e queste cose mi fanno incazzare.
    Io preferisco viverlo ancora così, vitale e sorridente. Sembra ieri.
    Invece è oggi e lui è ancora il Re: dei Giustini Timberlake e dei Bruni Mars non so che farmene.
    Antonello Vanzelli
    http://mexicotears.blogspot.it/2013/06/col...uturo.html#more

    Edited by ArcoIris - 5/4/2018, 02:29
     
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    La genialità di Michael
    05 Maggio 2010

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    Molti si domandano dove risieda la genialità di Michael Jackson, ma pochi riescono a trovare una risposta esaustiva a questo interrogativo. Per farlo, occorre innanzitutto stabilire che cosa sia la genialità e quali elementi la caratterizzino.

    La genialità è "universalità", intesa come capacità di esprimere significati che appartengono all'umanità tutta e nei quali ogni essere umano, indipendentemente da razza, credo, età, nazionalità e condizione sociale, possa ritrovarsi e riconoscersi.

    Michael possedeva questo talento, tanto raro quanto prezioso?

    Cerchiamo di capirlo.

    I significati non si inventano: essi riposano in quel luogo immateriale che possiamo chiamare anima, spirito, essenza o inconscio e sono gli stessi per ognuno, poiché tutti siamo stati creati dalla stessa matrice. I più ignorano che esistano, ma qualcuno riesce a contattarli: in quel caso può decidere di diffonderli nell'universo, utilizzando un tramite. Quello di Michael fu la musica.

    Con la sua musica egli riuscì a superare ogni barriera, comprese quelle dello spazio e del tempo, raccontando non solo la sua storia, ma quella degli uomini che furono, di quelli che sono e di quelli che saranno, abbracciando tutte le vite. Con la sua musica egli raggiunse quell'angolo oscuro e misterioso che gli uomini custodiscono, rivelandogli di sentire esattamente ciò che loro sentivano e regalandogli la certezza di non essere soli in un mondo alieno.

    Michael era un ragazzo nero, ma fu l'unico che riuscì a vendere la sua musica anche ai bianchi, poiché questi non ne percepivano "il colore", ma addirittura faticavano a pensarlo come un nero, ancor prima che la vitiligine ne depigmentasse la pelle. Se facciamo ascoltare i suoi brani agli undicenni, possiamo accorgerci che essi li preferiscono a quelli dei musicisti contemporanei e, nonostante non lo abbiano mai conosciuto, provano nei confronti di Michael un sentimento d'amore, dalle connotazioni quasi mistiche, che non trova eguali nella storia, non solo della musica.
    Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che Jackson sia l'artista che ha venduto più di tutti, che ha richiamato a sé il numero maggiore di persone, possiamo comprendere quanto fosse universale la natura del suo messaggio, che vanifica l'analisi di meri tecnicismi, di strutture compositive e di generi musicali, necessaria solo quando i significati sono carenti.

    Quanto scritto sopra dimostra che Michael Jackson e la sua opera possono e devono essere considerate frutto del genio umano, poiché il carattere universale della genialità unisce e non divide, consacra all'eternità e ci rivela, in sordina, che tutti siamo UNO.

    http://blog.libero.it/MJlaverita/

    Edited by Arcoiris - 19/2/2014, 15:48
     
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    :clapping: :angellove: wow, bell'articolo! Posso confermarlo: mio figlio non conosceva Michael ma gli è piaciuta subito la sua musica!!!
     
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    Michael è il n° 1 in tutto, grazie per lo splendido articolo Arcoiris
     
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    Michael Jackson, un cocktail di genialità e mistero nella vita del re del pop mondiale

    “Genio e sregolatezza di un precursore dei nostri tempi che ha anticipato il male che ci stiamo facendo”

    13 luglio 2009
    [...]
    Ci sono molte canzoni, alcune fatte per farci solo divertire, altre per lanciare un qualche tipo di messaggio, o altre basate sul ritmo e nient’altro, il più delle canzoni danno messaggi, alcuni importanti, altri molto meno… .

    In sintesi la musica da sempre è usata per comunicare qualcosa alle persone che la ascoltano… ed è una cosa bella, possiamo immaginare un mondo senza musica? Non lo credo possibile semplicemente perchè senza musica non si potrebbero chiudere gli occhi e vedere il mondo come ci piacerebbe che fosse e non potremmo scappare per un momento dalla realtà e viaggiare in un mondo parallelo dove ci sono ricordi, sogni, speranze… .

    f02686
    Ma c’è una canzone in particolare che sicuramente sarà ricordata come un tocco di genio di Michael Jackson, la canzone più bella mai fatta, si chiama “EARTH SONG”, molti la avranno ascoltata e avranno pensato che è bella, ma credo che in pochi si siano soffermati veramente “ma veramente” a capire cosa sia quella canzone e cosa significhi… .

    Personalmente ho sempre detto e pensato che gli umani sono il virus della terra e so che non mi sbaglio… questa canzone mette a nudo la verità, una verità che purtroppo ci circonda giorno dopo giorno ma in pochi la accettano, semplicemente girano le spalle pensando che cosi facendo non abbiano colpa… .
    Beh… ritengo questa canzone da mettere come monito, da amare, perchè qualsiasi persona che non sia totalmente infetta dal virus umanità, davanti a questo video si sente scendere una lacrima sul viso vedendo cosa siamo capaci di fare… cercando di riflettere e capire il male che stiamo provocando a nostra “Madre Terra”… .

    So che non servirà a niente, so che non cambierà nulla, perché la natura umana è una natura che si basa sull’egoismo e la crudeltà… ma il sentimento struggente con il quale viene cantata questa canzone merita un ascolto, cercando di capire l’errore che si sta facendo, cercando di capire che l’essere umano è un virus e va trovata urgentemente una cura… .

    Post di uomodellastrada_1948
    Articolo completo - www.abitarearoma.it/redazione/micha...ero-re-del-pop/

    VIDEO - EARTH SONG - TESTO e TRADUZIONE

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 03:03
     
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    " Prima dell'avvento della tecnologia digitale, dovevi essere creativo acusticamente ed elettronicamente. Nella canzone "Billie Jean", quando Michael canta "Non pensarci due volte" ( “Do think twice” ) alla fine della terza strofa, lui sta cantando attraverso un tubo di cartone. Spesso abbiamo registrato il suono degli elementi di un bagno (piastrelle) perché ci dava un qualità sonora diversa. Un altro esempio: Il suono principale della percussione che si ascolta nella canzone "Beat It" è Michael che batte, come se fosse un tamburo, i pannelli in legno nella sala speculare del Westlake Studio A. " - Matt Forger, a sound engineer
    truemichaeljackson.com


    Una mattina MJ arrivò in studio con una nuova canzone che aveva composto durante la notte. Abbiamo chiamato un chitarrista e Michael gli ha cantato ogni nota di ogni accordo. "Ecco la prima nota del primo accordo, la seconda nota, la terza nota. Ecco la prima nota del secondo accordo, la seconda nota, la terza nota", ecc, ecc. Quindi siamo stati testimoni della più sincera e profonda prestazione vocale, cantata dal vivo con un microfono SM57, dalla sala di controllo.
    Ci cantava l'intero arrangiamento degli archi, ogni parte. Steve Porcaro, una volta mi ha raccontato che ha visto MJ farlo con la sezione degli archi. Lui aveva tutto nella sua testa, l'armonia, le parole e ogni altra cosa. Cantava davvero tutto l'arrangiamento in un registratore di musicassette, completo di pause e passaggi musicali.

    Rob Hoffman, ingegnere del suono
    ESTRATTO da ROB HOFFMAN RICORDA MICHAEL


    Jackson non sapeva leggere o scrivere musica. Contrariamente al talento ricevuto poteva suonare un pò degli strumenti - è stato detto per esempio che se la cavava un pò con la tastiera, il sintetizzatore, la chitarra, la batteria e le percussioni, e l'ha fatto per l'album' HIStory '- ma nessuno di questi strumenti sapeva suonarlo con abilità.
    Non ha mai ricevuto lezioni o insegnamenti circa la composizione di un brano, anche se si potrebbe dire che in realtà è stato addestrato più di chiunque altro come performer da suo padre. Ma proprio come Mozart, poteva sentire intere sinfonie in testa, e Jackson , realizzava completamente le sue canzoni prima di metterle sulla carta . "I testi, gli archi, tutto arrivava nello stesso istante, come un dono dritto nella sua mente", aveva dichiarato Jackson durante il caso giudiziario del 1994 per 'Dangerous'. Un team di ingegneri e produttori lavoravano poi sulle tracce che portava in studio, ma anche loro completamente incantati dal suo genio.

    Rob Hoffman, ingegnere del suono
    ESTRATTO da L'incredibile modo con cui Michael Jackson scriveva musica
     
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    Dopo ogni spettacolo ci si sentiva come se avessimo guidato una cometa sulla luna" ~ Dorian Holley ricorda Michael [2013]


    w9OfN3D
    "Recentemente un giovane mi ha chiesto a che cosa può paragonarsi il condividere il palco con MJ. Essere sul palco con MJ era come fare un giro in un vortice. L'intera band, i cantanti e ballerini hanno accettato la sfida di fare (lo show) nello stesso modo in cui Michael lo faceva. Non ci fermavamo fino a che il treno non era arrivato fino in stazione (N.D.T. si intende fino a che non si era ottenuto il risultato voluto).
    Michael colpiva duro, molto duramente! Ogni singola serata martellava lo show come se stesse cercando di spaccare una montagna. Era sempre: "Questo è il mio ultimo show." La maggior parte di noi dice così, ma questo è il modo in cui lui lo faceva. Lui ballava con tenacia. Lui cantava con energia.
    Lui mi ha sempre colpito come un artista che era appena giunto nel business e che cercava di farsi un nome per se stesso, come se avesse qualcosa da dimostrare. Noi abbiamo cercato di fare colpo al meglio. Abbiamo cavalcato un Tyrannosaurus Rex dentro la bocca di un vulcano. Abbiamo sciato sulla lava, il pavimento
    (N.D.T. il palco) si scioglieva sotto i nostri piedi.

    Qualunque cosa MJ facesse noi lo seguivamo. Se si fermava, ci fermavamo anche noi. Se lui avesse continuato ad andare avanti, noi l'avremmo seguito. Per tutta la strada in salita. Per tutto il tragitto in discesa. Sto parlando di un grandissimo. Woooo.

    Dopo ogni spettacolo ci si sentiva come se avessimo guidato una cometa sulla luna. Io non riesco a descrivervelo. Il mio primo tour mondiale. Il primo tour da solista di MJ. Eravamo in giro a conquistare l'universo."


    Dorian Holley via UK loves MJ - www.facebook.com/permalink.php?id=...681599211908475
    Traduzione di Antonella Compagnini per Michael Jackson – Discografia


    Edited by ArcoIris - 20/5/2017, 01:11
     
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    BREVE ESTRATTO DAL LIBRO "Remember The Time: Protecting Michael Jackson in His Final Days"<

    Abbiamo iniziato a renderci conto, dai piccoli dettagli, su come la sua mente lavorava. Avevamo la musica in auto, una sinfonia classica o qualcosa del genere, e lui rimaneva bloccato su un suono riprodotto in sottofondo, uno strumento o un tono, ci chiedeva di riavvolgere e ascoltarlo di nuovo. Lo rimettevamo, "Avete sentito, ragazzi?" Lo rimetteva più e più volte, "Proprio lì. Quel suono, quel rullio proprio lì, lo sentite?". Non sentivamo nulla. C'erano suoni che solo lui sentiva e che lo ossessionavano , cose che noi non potevamo nemmeno identificare.

    Era come se una colonna sonora fosse in esecuzione nella sua testa in ogni momento. Eravamo in macchina e cominciava a canticchiare una melodia o fare le percussioni con la bocca. Nei giorni seguenti, lo sentivi lavorare con quello che aveva in mente. Niente parole, solo suoni. Come se lo facesse inconsciamente.... Ci diceva che a volte, arrivavano nella sua testa le canzoni complete, la melodia, i testi, e ogni parte strumentale e che non riusciva a togliersi dalla mente quel ritmo fino a quando non lo finiva.. Lo assorbiva completamente. Questo succedeva quando lo ascoltavano nel suo studio fino a notte fonda.

    Bill:
    Era qualcosa che volevo dire al mondo, soprattutto quando era musica che nessuno aveva mai sentito prima. A volte metteva le sue vecchie canzoni e semplicemente le ballava. A volte, lavorava su un nuovo tema o una nuova melodia. Ti veniva voglia di prendere il telefono e chiamare qualcuno e dire: "Ehi, sto ascoltando Michael Jackson cantare proprio ora." Ma non si poteva.

    Javon:
    Era solito alzare il volume. Era talmente alto al punto che mi chiedevo se non avrebbe svegliato i bambini. Vi posso assicurare che veniva fuori tutta la sua rabbia, la frustrazione e l'energia attraverso la sua musica e i sui passi di danza.. A volte andava avanti per tutta la notte.
    Facevo l'ultimo turno fino all'alba, e la luce della sua camera rimaneva accesa fino a quell'ora. Pensavo: "Ma quando dorme?” Io lavoravo tutte quelle ore ed ero stanco come un cane, e lui era del tutto sveglio.

    http://theunicoeirrepetiblereydelpopmichaelj.blogspot.it/
    Traduzione: ArcoMJ - MJ GOLD WORLD

    Edited by ArcoIris - 27/6/2018, 03:06
     
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    "Un giorno durante le prove, Michael era pronto per il numero di apertura e venne catapultato fuori da quello che abbiamo chiamato il 'tostapane' , volare fuori da un buco sul palco atterrando su entrambi i piedi.
    Indossava quell'iconica tuta metallica, con gli occhiali da sole e i capelli lunghi con uno sguardo inflessibile che fissava in lontananza.

    Il primo giorno lo fece con circa 50 membri della troupe e ballerini che lo guadavano e lui rimase lì immobile per circa quattro minuti. Ci guardavamo tutti nervosamente l'un l'altro, chiedendoci che cosa stesse facendo.
    Poi, molto lentamente alzò la mano, afferrò gli occhiali da sole e li tolse. Sembrò un'eternità e poi sferrò un calcio in aria e la musica cominciò. Così, naturalmente, mi chiesi perché si prese un tale lunga pausa.

    Beh, il motivo è che lui sapeva esattamente per quanto tempo aveva bisogno di mantenere quella posa per la folla. La prima volta che lo abbiamo fatto dal vivo allo stadio di Monaco di Baviera la sua pausa fu al secondo esatto della stessa durata, la stessa quantità di tempo nella quale l'aveva fatto durante le prove, e la folla stava impazzendo. Semplicemente, lui lo sapeva.
    "
    Source: UK loves MJ
    Traduzione: Michaelforever Love - www.facebook.com/photo.php?fbid=44...&type=1&theater

    “One day in rehearsals, Michael was ready to practice the opening number and he came catapulting out of what we called the ‘toaster’ flying out of a hole and landing on both feet. He was wearing that iconic metallic suit with the sunglasses and long hair with a rigid stare off into the distance.

    The first day he did this with about 50 of the crew and dancers watching and he just stood there for about four minutes. We were all looking nervously at each other, wondering what he was doing.
    Then, he very slowly raised his hand up, grabbed his sunglasses and took them off. It felt like forever and then he did a spin kick and the music started. So of course I’m wondering why he takes such a long pause.
    Well, the reason is he knew exactly how long he needed to hold that pose for the crowd. The first time we did it live in front of Munich stadium his pause was exactly to the second, the same amount of time that he was doing in rehearsal, and the crowd was going wild. He just knew.”


    YG9lcUQ


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    " Michael Jackson e' la dimostrazione di come sulla Terra, il motore dell'arte sia la fantasia. E' stato capace di unire innovazione e tradizione creando forme di spettacolo sempre all'avanguardia.
    E poi ha cambiato per sempre il concetto di videoclip musicale trasformandolo in una vera e propria espressione cinematografica dove la danza, il canto,la recitazione, si fondono insieme assumendo una potenza comunicativa senza precedenti .."

    SoundTrek - RaiMovie - 3 Novembre 2013
    Trascrizione: Michaelforever Love - www.facebook.com/photo.php?fbid=43...&type=1&theater

    "Michael Jackson is a demonstration of how the Earth, the engine of the art is the imagination. He was able to combine innovation and tradition, creating forms of entertainment always the vanguard. And then he has forever changed the concept of the music video, transforming it into a true cinematic expression where dancing, singing, acting, come together assuming a communicative power unprecedented .. "

    Edited by ArcoIris - 5/4/2018, 02:35
     
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