Posts written by Betelgeuse

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    Stephen Dewey: LUGLIO 1990 - I PRIMI SPOT DELLE SCARPE LA GEAR



    Michael Jackson - da Remembering the Times

    Nel luglio del 1990 le prime immagini della campagna pubblicitaria LA Gear di Michael cominciarono a circolare sulle riviste, così come il primo spot televisivo che mostrava Michael ballare in strada con la nipote Brandi. C'era lo straordinario sound designer Stephen Dewey dei Machine Head. Ricorda di aver lavorato con Michael Jackson nel famoso "Street" spot per LA Gear ... ecco alcuni dei suoi ricordi:
    "Poco dopo aver intrapreso la fase di sound designer della mia carriera, ho ricevuto una chiamata per lavorare su uno spot LA Gear riguardo a delle scarpe di Michael Jackson.

    Questo lavoro, si è scoperto, era un po' fuori dal comune! Non sono venuti loro da me, mi è stato chiesto di mixare il sonoro di un film in uno studio nella valle, Todd-AO, ricordo. Misi il mio computer Fairlight da £ 100 e vari altri gadget in macchina e partii veloce alle 9 del mattino. Questo era nel giorno delle riprese video. A quel punto, i teatri di posa erano ancora molto basati sui film, quindi una cosa del genere suscitò molto scompiglio, per non parlare del suono di un computer . Ciambelle cadevano ovunque. Circa un'ora dopo, con il video e il SMPTE time code che scorreva liberamente, ero pronto, aspettando nervosamente Michael Jackson. Avevo trascorso molte ore in studio con Michael in una precedente incarnazione , come programmatore audio, lavorando all'album "Bad". Così avevo un'idea generale di cosa aspettarmi.
    Abbastanza presto, una esile, calma, ma estremamente carismatica presenza entrò nella stanza, salutando tranquillamente ma allegramente. Passò un po 'di tempo a chiacchierare con Sandy, il proprietario di LA Gear, che era lì per osservare il procedimento. Abbiamo iniziato il lavoro visualizzando il taglio, osservando, individuando che tipi di suoni avremmo usato. Dal momento che lo spot era caratterizzato da un assolo di Michael che ballava alla luce di una lampada in un vicolo deserto, avrei fatto un piccolo uso della mia libreria di suoni. Sapevo che a Michael piaceva fare lui il sonoro, e certamente anche l'attore, e fu felice quando gli parlai del mio piano. lo studio non doveva essere uno studio con rumoristi ( coloro che ricreano i suoni necessari a un film . N.d.T ), ma sarebbe stato una sala mix pura, quindi non doveva esserci molto, a parte i divani, una console gigante, un po 'di spazio sul pavimento e lo schermo!

    Abbiamo improvvisato molto. Per i suoni del piede di Michael, abbiamo tirato un cavo microfonico lungo dal retro della sala studio al parcheggio, dove lui eseguiva una serie di giri, salti, slittamenti e passi pesanti. Dopo, siamo tornati in studio e messo il microfono di fronte allo schermo. Durante la riproduzione del film, Michael replicava le mosse e ho catturato il suono dei sui vestiti, dei suoi respiri, i movimenti del corpo e varie grida. Quando abbiamo finito con questo ho cominciato a riordinare i suoni che avevo ottenuto finora e a creare una traccia da abbinare all'azione. Questo gli è piaciuto immensamente, e mentre lavoravo, Michael chiacchierava , raccontando aneddoti e in generale essendo la persona giocosa che era. Molto gentile e sempre rispettoso, era divertente starci insieme. Dopo aver stabilito la parte di Michael della pista, ho poi aggiunto suoni aggiuntivi per completarla.

    Ci stavamo avvicinando alla fine del pomeriggio, e siamo passati dalla fase di costruzione a quella di mixaggio, la regolazione del volume relativo dei suoni fino a quando, poche ore dopo, abbiamo avuto il pezzo finito. Ero stanco, ma è stato divertente. Anche se Michael era estremamente piacevole, stavo creando - per lo spot- una intera colonna sonora da zero con una delle persone più enigmatiche e famose del pianeta. Nessuna pressione !! E' stato con grande soddisfazione che ho caricato il computer in macchina e mi sono diretto a casa. "



    Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 15:41
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    Stephen Dewey: JULY 1990 - THE FIRST SPOT OF SHOES LA GEAR



    Michael Jackson - from Remembering the Times

    In July 1990 The first publicity pictures of Michaels ‘LA Gear campaign begin to circulate in magazines as well as the first TV commercial showing Michael dancing in the street with his niece Brandi. Here is a sound designer extraordinaire Stephen Dewey of Machine Head. He mentioned that he'd worked with Michael Jackson on the famed "Street" spot for LA Gear...here are some of his recollections:
    "Shortly after I embarked on the sound designer phase of my career, I received a call to work on an LA Gear advert for a Michael Jackson shoe.

    This job, it turned out, was going to be a little out of the ordinary! Instead of people coming to me, I was required to appear at a film mixing sound stage in the valley, Todd-AO, as I recall. I hefted my hundred pound Fairlight computer and various other gadgets into the car and headed over for a brisk nine am start. This was back in the day of video tape. At that point, film sound stages were still very much film-based, so deploying a 3/4 video deck caused quite a kafuffle, let alone a sound computer. Doughnuts were dropping everywhere. An hour or so later, with video and smpte time code flowing freely, I was ready to roll, waiting nervously for Michael Jackson. I had spent many hours in the studio with Michael in a previous incarnation of myself, as a sound programmer, working on the "Bad" album. So I had a general idea of what to expect.
    Soon enough, a slender, quiet, but massively charismatic presence entered the room, uttering quiet but cheerful hellos. A little time was spent chatting with Sandy, the owner of LA Gear, who was there to observe proceedings. We began work by viewing the cut, spotting, identifying what sort of sounds would go where. Since the spot featured a solo Michael dancing in a lamp lit deserted alley, I was going to have little use for my library of sounds. I knew that Michael would like to act out the sounds himself, and sure enough, ever the performer, he was delighted when I told him of my plan. The stage wasn't a foley stage, it was purely a mix room, so there was not much there, other than the sofas, a giant console, some floor space and the screen!

    We improvised a lot. For Michael's foot sounds, we ran a long mic cable out of the back of the studio lounge and into the parking lot, where he performed a variety of spins, jumps, skids, and stomps. Following that, we came back in the studio and set up the mic in front of the screen. While playing the film, Michael replicated the moves and I captured the sound of his clothing, his breaths, body hits and various shouts. When we had finished with that I began to sort through the sounds we had so far and create a track to match action. This he enjoyed immensely, and as I worked, Michael chatted away, swapping anecdotes and generally being the playful joking person that he was. Very polite and always respectful, he was fun to be with. Having established the Michael portion of the track, I then added in the additional sounds to complete the track.

    We were approaching the end of the afternoon, as we moved from a building phase to the mixing phase, adjusting the relative volume of the sounds until, a few hours later we had a finished piece. I was tired, but it was fun. Although Michael was perfectly pleasant, I was still creating - on the spot - an entire soundtrack from scratch with one of the most enigmatic and notorious people on the planet. No pressure!! It was with great satisfaction that I loaded the computer back in the car and headed home."


    Source : www.facebook.com/MJRTT/photos/a.11...10194259018529/

    Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 15:39
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    Robin Ross post 25 giugno ~ Ricordando oggi Michael Jackson e la registrazione della canzone 'Be Not Always' ~



    Aver avuto il piacere e l'esperienza di lavorare con Michael Jackson è stato il punto culminante della mia carriera. Tutto è iniziato con una telefonata di Ben Wright, (un'icona lui stesso per i suoi incredibili arrangiamenti funk) una mattina della primavera del 1981. Alla domanda se ero disponibile per una sessione quel giorno più tardi ho accettato. Non sapevo chi fosse finché mi hanno chiamato alle 04:00 del pomeriggio che si trattava di Michael Jackson a casa sua a Encino, e che sarei dovuto essere lì per le 18:00.
    Arrivo e, appena entrato nell'ascensore del suo complesso, sto per premere il pulsante per il piano e Michael dice: "Sei Robin?" con la sua voce così riconoscibile (mi sciolgo un attimo .... ma dovevo essere professionale). Michael mi accompagnò alla sua residenza. Abbiamo dovuto aspettare un altro musicista, il chitarrista Greg Parenzo, (musicista straordinario), che era in ritardo. C'era Janet Jackson (aveva meno di 16 anni all'incirca), e mi offrì il tè, mentre Michael mi faceva domande su quando, dove e come avevo iniziato a suonare la viola.

    Voleva sapere se ero andato a una scuola pubblica con lo strumento e se ero stato preso in giro o ero stato vittima di bullismo. Ho pensato che volesse sapere di più su un'infanzia "normale". Infine Greg arrivò e cominciammo a lavorare. Michael istruì entrambi su quello che voleva musicalmente: la melodia, gli accordi per Greg e che cosa e quando voleva un controcanto da parte mia. Egli esprimeva quello che voleva per questa canzone (voce, chitarra e viola). Abbiamo registrato questo brano su uno stereo portatile nel suo soggiorno.

    Meno di due anni dopo, Greg ed io fummo chiamati a registrare davvero questa canzone in uno studio di Hollywood. Si trattava di una splendida delicata melodia chiamata "Be Not Always" e doveva far parte dell'album dei Jackson Five "Victory", in uscita nell'estate del 1983. Ora il desiderio di Michael era di fare questa canzone per sola voce, chitarra e viola, l'ho sentita alla radio per la prima volta e sono stati aggiunti gli archi.
    Spero che possiate ascoltare questa bellissima melodia ...........
    Grazie Michael Jackson per questa opportunità.
    Robin Ross


    Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 15:35
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    Robin Ross post June 25~Remembering Michael Jackson today and recording today's song 'Be Not Always' ~



    Having had the pleasure and experience of working with Michael Jackson was a highlight of my career. It started with a phone call from Ben Wright,( an icon himself for his amazing symphonic funk string arrangements) one spring morning in 1981. Asked if I was available for a session later that day and I accepted. Did not know who it was for till I was called about 4pm that it was for Michael Jackson at his place in Encino, and to be there by 6pm.
    I arrive and just entered the elevator of his townhouse facility and ready to push the button to go to the next floor, Michael says, "Are you Robin?" in his very recognizable voice.( I melted for a moment....but had to be professional). Michael escorted me to the townhouse. we had to wait for one more musician, guitar player Greg Poree, (first call studio guitar musician extroidinare) he was running late. So Janet Jackson was there (all but about less then 16) and offered me tea, while Michael asked me questions about when, where and how I started playing the Viola.

    He wanted to know about going to public school and carrying my instrument to school and was I made fun of or bullied. I figured he wanted to know more about a "normal" childhood. Finally Greg arrives and we get to work. Michael instructs both of us what he wanted musically: the tune, chords for Greg and what and when he wanted a counter melody from my part. He express the fact he wanted this combination for this song (voice, guitar and viola). We recorded this tune on a "ghetto" boom box in his livingroom.

    About less then two years later Greg and I were called in to actually record this song at a Hollywood studio. It is a gorgeous sensitive tune called "Be Not Always" and was to be part of the Jackson Five "Victory" album, released in the summer of 1983. Now Michael's wish was to have this song for only voice, guitar and viola, well I heard it on the radio for the first time and they added strings.
    Hope you have a listen to this beautiful tune...........
    Thank you Michael Jackson for this opportunity.
    ~Robin RoHaving had the pleasure and experience of working with Michael Jackson was a highlight of my career. It started with a phone call from Ben Wright,( an icon himself for his amazing symphonic funk string arrangements) one spring morning in 1981. Asked if I was available for a session later that day and I accepted. Did not know who it was for till I was called about 4pm that it was for Michael Jackson at his place in Encino, and to be there by 6pm.
    I arrive and just entered the elevator of his townhouse facility and ready to push the button to go to the next floor, Michael says, "Are you Robin?" in his very recognizable voice.( I melted for a moment....but had to be professional). Michael escorted me to the townhouse. we had to wait for one more musician, guitar player Greg Poree, (first call studio guitar musician extroidinare) he was running late. So Janet Jackson was there (all but about less then 16) and offered me tea, while Michael asked me questions about when, where and how I started playing the Viola.

    He wanted to know about going to public school and carrying my instrument to school and was I made fun of or bullied. I figured he wanted to know more about a "normal" childhood. Finally Greg arrives and we get to work. Michael instructs both of us what he wanted musically: the tune, chords for Greg and what and when he wanted a counter melody from my part. He express the fact he wanted this combination for this song (voice, guitar and viola). We recorded this tune on a "ghetto" boom box in his livingroom.

    About less then two years later Greg and I were called in to actually record this song at a Hollywood studio. It is a gorgeous sensitive tune called "Be Not Always" and was to be part of the Jackson Five "Victory" album, released in the summer of 1983. Now Michael's wish was to have this song for only voice, guitar and viola, well I heard it on the radio for the first time and they added strings.
    Hope you have a listen to this beautiful tune...........
    Thank you Michael Jackson for this opportunity.
    Robin Ross


    www.facebook.com/robin.ross.3551?fref=nf



    Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 15:33
  5. .

    Michael Jackson al ranch 'Skywalker' di George Lucas



    Nel 1978, il gran successo di Star Wars consentì a George Lucas di realizzare un progetto che sognava da anni: creare un luogo dedicato alla concezione cinematografica tenuta ai margini del sistema hollywoodiano. Così lo Skywalker Ranch, un enorme proprietà in California, che si trova a Nicasio (nella contea di Marin), due ore a nord di San Francisco, nacque.

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    Oggi , esteso per circa 19 km quadrati, in un immensa valle verde (The Valley Lucas, nome non correlato a George Lucas!), Il ranch è di proprietà di diverse società, la Lucas film Ltd , la Skywalker Sound e la Lucas Licensing e ha, oltre agli uffici, una grande biblioteca, stalle, vigneti, un giardino con un frutteto e un orto i cui raccolti sono utilizzati nelle mense aziendali, una piscina all'aperto, un centro fitness, una sede dei vigili del fuoco, un lago artificiale dal nome di "Ewok", molte sale cinematografiche e un parcheggio sotterraneo .

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    Ogni anno dal 1979, il ranch Skywalker organizza per i suoi dipendenti un picnic annuale in occasione del 4 luglio, festa nazionale americana. I numerosi ospiti si riuniscono attorno alle attività sportive e ai barbecue, vicino al lago.

    Michael Jackson ha visitato più volte lo Skywalker Ranch e due volte durante questo picnic molto famoso nel mondo del cinema.

    Nel 1982, il pittore Frank Ordaz lavorava per la Industrial Light and Magic e per la Lucas Film. Ed era, allora, responsabile degli effetti ottici/speciali fra cui il Matte painting( è una tecnica cinematografica per dipingere gli sfondi di paesaggi etc) . Nel luglio del 1982, durante il picnic della LucasFilm incontrò Michael Jackson e Quincy Jones. Parla dei suoi ricordi nel 2009 sul suo sito web :

    " Una parte di me avrà sempre un debole, per l'uomo-bambino che ho incontrato quando lavoravo per la Lucas film. Non mi ricordo a che film stavo lavorando. Lui si avvicinò con Quincy Jones e stavano visitando la zona. Indossava la sua famosa mascherina bianca quel giorno. Quello che mi colpì nell'immediato fu la sua voce morbida e l'accorgermi quanto era timido. Quincy Jones chiedeva precisazioni , catturando così l'interesse della sala. Quando Michael, ad un certo punto, venne da me, e guardando il mio Matte Painting mi disse ... "Se potessi dipingere come vorrei smetterei di cantare" .... pensai che stesse scherzando, naturalmente, ma fu molto bello.

    Durante il picnic di quel 4 luglio allo Skywalker Ranch, Michael Jackson e Quincy apparvero alla festa. Io sono un appassionato di jazz e avevo seguito la carriera di Quincy. Andai verso di lui mentre era con la sua allora moglie, Peggy Lipton, un bambino e con Michael e gli dissi: "Quincy, sono Frank, volevo solo conoscerti e dirti che possiedo il tuo album Walking In Space e penso che la canzone Killer Joe sia la più incisiva ". Rimase fermo per un attimo, lasciando perdere quello che stava facendo e mi rispose "Hai questo album?" e io "Sì" ... Lo ascolto continuamente "e gli canticchiai qualche pezzo. Quincy disse una cosa tipo" Sono contento che qualcuno ancora apprezzi il jazz ". E poi mi invitò a stare un pò insieme a loro . Così passai buona parte della giornata, in giro con Quincy Jones a parlare di jazz.

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    Nel frattempo, Michael , stava da solo, mentre centinaia di dipendenti della Lucasfilm con le loro famiglie , andavano e venivano. Sembrava in un altro mondo. La mia ragazza all'epoca andò da lui e gli chiese: "Va tutto bene ... Vuoi qualcosa?». E lui rispose : "Non far caso a me" Voleva solo stare da solo. Quest' immagine di Michael Jackson, da solo in mezzo alla folla, è sempre rimasta nella mia mente. "

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    Jackson parlò delle sue frequenti visite a George Lucas, nel suo libro Moonwalk, mentre preparava Captain EO: "Ho volato diverse volte a San Francisco, a far visita a George nella sua casa , lo Skywalker Ranch; poco per volta, abbozzammo lo scenario per un cortometraggio in 3D ".

    Alla fine degli anni '80, Michael tornò al picnic annuale allo Skywalker Ranch. Diana Dawn, una ex conduttrice radiofonica e attrice americana, e che ha doppiato per molto tempo Marilyn Monroe, era presente quel giorno, su invito di sua sorella, impiegata presso la Lucas Film. Anche lei nel giugno del 2009 parla dei suoi ricordi:

    "Ho incontrato Michael Jackson durante l'estate del 1986 o 1987 allo Skywalker Ranch nella contea Marin , dove partecipavo al picnic annuale della Lucas Film.
    Stavo parlando con George Lucas e c'erano alcuni bambini intorno a noi. Michael venne a salutare Lucas. Era con la sua guardia del corpo e un bellissimo pastore tedesco. Così ebbi modo di vederlo da vicino e scattargli delle foto.

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    Era tutto vestito di nero, con gli occhiali e indossava la tipica mascherina chirurgica, ma quando si accorse che volevo fare delle foto, se la tirò giù, giusto il tempo di sorridere alla telecamera. Aveva un bel sorriso.

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    Poco dopo, vidi Michael seduto a un tavolo da picnic all'ombra. Chiesi alla sua guardia del corpo se potevo salutarlo e chiedere un autografo. Mi rispose di chiedere a Michael così mi sedetti e scivolai verso destra e verso di lui. Ci guardammo negli occhi, ci scambiammo un sorriso e all'unisono dicemmo "Ciao!" con grande timidezza. Gli dissi che amavo molto la sua musica e lui: "Grazie, significa molto per me, davvero grazie!". Poi gli domandai se poteva firmare la mia piastrina della Lucas film. Gentilmente accettò e mise la sua firma accanto a quella di George Lucas.

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    Più tardi, mentre camminavo lungo le strade polverose dello Skywalker ranch , vidi arrivare un camion dei pompieri a clacson e sirene spiegate, e d'istinto mi buttai di lato pensando che avesse bisogno di spazio per passare..

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    Ma quando, con mia grande sorpresa, sentì che suonava ancora, mi voltai indietro a guardare, e vidi Michael, sporto fuori dal finestrino e dal lato del passeggero che si sbracciava tutto contento. Mi girai, pensando stesse salutando qualcuno dietro di me, ma non c'era nessuno. Poi capì che era me che salutava e gli sorrisi, sbracciandomi a mia volta. Sembrava emozionato come bambino che per la prima volta sale su un camion dei pompieri.

    Non dimenticherò mai questo incontro ... "

    Ne siamo convinti.


    Fonte : www.onmjfootsteps.com/archives/2015/06/21/32251576.html

    Traduzione a cura di Valerie77 - MJGW



    Michael Jackson au Skywalker Ranch de George Lucas



    En 1978, le succès de Star Wars permet à George Lucas de concrétiser un projet dont il rêvait depuis plusieurs années: créer un endroit dédié à la conception cinématographique en marge du système hollywoodien. Ainsi le skywalker Ranch, immense propriété californienne, situé à Nicasio (dans le comté de Marin), à deux heures au nord de San Francisco, voit-il le jour.

    Aujourd’hui étendu sur 19 km2, au sein d’une vallée verdoyante (The Lucas Valley, sans aucun lien avec George Lucas!), le ranch abrite plusieurs filiales de la société Lucasfilm Ltd. telles que Skywalker Sound ou Lucas Licensing et possède, en plus des bureaux, une immense bibliothèque, une étable, des vignobles, un jardin avec un verger et un potager dont les récoltes sont utilisées dans les restaurants du personnel, une piscine extérieure, un centre de fitness, sa propre brigade de pompiers, un lac artificiel baptisé "lac Ewok ", de nombreuses salles de projection et un parking souterrain afin de préserver le paysage.

    Chaque année depuis 1979, le ranch Skywalker organise pour ses employés un pique-nique annuel à l’occasion du 4 juillet, fête nationale américaine. Les nombreux invités se rassemblent autour d’activités sportives et d’un barbecue, tout près du lac.

    Michael Jackson s’est rendu plusieurs fois au Skywalker ranch et à deux reprises à ce pique nique très réputé dans le monde du cinéma.

    En 1982, le peintre Frank Ordaz travaille pour ILM (Industrial Light and Magic) Lucas Film. Il est alors chargé des effets visuels notamment par le biais des Matte paintings. En juillet 1982, il se trouve au pique nique annuel de LucasFilm et rencontre Michael Jackson et Quincy Jones . Il évoque après la disparition de Michael en 2009, sur son site, ses souvenirs:

    “Une partie de moi a gardé un faible pour l'homme-enfant que j'ai rencontré lorsque je travaillais à Lucasfilm. Je ne me souviens pas sur quel film nous travaillions. Il est arrivé avec Quincy Jones et il faisait le tour des installations. Il portait son célèbre masque blanc à l'époque. Ce qui m'a frappé immédiatement c’était sa voix douce et de voir à quel point il était timide. Quincy Jones posait des questions et jetait les bonnes vibes à toutes les personnes présentes dans la salle. Quand Michael est arrivé vers moi il a regardé mon Matte Painting et a dit ... "Si je pouvais peindre comme ça j’arrêterais de chanter" .... il plaisantait bien sûr, mais c’était très gentil.

    Puis ILM a organisé son 4 Juillet au Ranch Skywalker et Michael Jackson et Quincy sont apparus lors de la fête. Je suis un fan de jazz et j’avais suivi la carrière de Quincy. Je suis allé vers lui alors qu'il était avec sa femme d’alors Peggy Lipton, un enfant et avec Michael et j’ai dit: "Quincy, je suis Frank, je voulais juste vous rencontrer et vous dire que j’ai votre album Walking In Space et je pense que la chanson Killer Joe est celle qui groove le plus". Il a arrêté ce qu'il faisait et et m’a dit "Vous avez cet album?" J’ai dit "Ouais" ... je l'écoute tout le temps "et j’ai fredonné quelques morceaux. Quincy a dit quelque chose dans le genre "Je suis content que quelqu'un groove encore sur du jazz". Puis il m'a invité à rester avec eux un moment. J’ai donc passé une bonne partie de la journée à traîner avec Quincy Jones et à parler Jazz.

    Pendant ce temps, Michael était seul tandis que des centaines d'employés de LucasFilm et leur famille allaient et venaient. Il semblait dans un autre monde. Ma petite amie de l’époque est allée vers lui et lui a demandé: "Tout va bien ... Est-ce que vous voulez quelque chose?". Il a répondu: "Ne faites pas attention à moi". Il voulait juste être seul. Cette image de Michael Jackson, seul dans la foule, m’est toujours resté à l’esprit”.

    Michael Jackson évoque dans son livre Moonwalk ses fréquentes visites chez George Lucas, alors qu’ils sont en pleine préparation de Captain Eo: “J’ai pris l’avion plusieurs fois pour San Francisco, pour render visite à George, chez lui, au ranch Skywalker; petit à petit, nous devions ébauché le scenario d’un petit film en 3D (trois dimensions)”.

    A la fin des années 80, Michael est à nouveau présent au pique nique annuel du Skywalker Ranch. Diana Dawn, ancienne animatrice radio et actrice américaine, qui a longtemps été sosie de Marylin Monroe, était présente ce jour là, invitée par sa soeur, employée chez LucasFilm. Elle a également évoqué ses souvenirs en juin 2009:

    "J’ai rencontré Michael Jackson durant l'été 1986 ou 1987 au ranch Skywalker dans le Comté de Marin, lorsque je suis allée à un pique-nique LucasFilm.
    Je parlais à George Lucas et il y avait quelques enfants autour de nous. Michael est arrivé pour saluer Lucas. Il était avec son garde du corps et un magnifique berger allemand . J’ai donc pu le voir de près et prendre les photos.

    Il était vêtu tout en noir, avec des lunettes et portait son masque chirurgical mais quand j’ai voulu le prendre en photo, il l'a alors retiré, le temps de sourire à l'objectif. Il avait un sourire magnifique.

    J’ai revu Michael assis à une table de pique-nique, à l’ombre, un peu après. J'ai demandé à son garde du corps si je pouvais lui dire bonjour et avoir un autographe. Il m'a dit de voir avec Michael donc je me suis assise et faufilée juste à côté de lui. Nous nous sommes regardés droit dans les yeux, avons échangé un sourire et nous nous sommes dit "Salut !" avec beaucoup de timidité. Je lui ai expliqué que j'aimais vraiment sa musique et il m’a répondu: “Merci, cela signifie beaucoup pour moi, vraiment merci!”. Puis je lui ai demandé s'il pouvait signer la plaquette de Lucasfilm pour moi. Il a gracieusement accepté et a apposé sa signature juste à côté de celle de George Lucas.

    Un peu plus tard, je descendais la route poussiéreuse du ranch Skywalker quand j'ai vu un camion de pompiers arriver sur la route dans un concert de klaxons, la sirène en marche. Je me suis donc poussée sur le bas-côté, pensant qu'ils avaient besoin de plus de place car la route était étroite.

    A ma grande surprise, ils ont de nouveau klaxonné et quand je me suis retournée pour regarder en arrière, j'ai vu Michael, penché par la fenêtre du camion côté passager, agitant les bras avec enthousiasme. Je me suis retournée, pensant qu'il faisait signe à quelqu'un d'autre mais il n'y avait personne. J'ai alors réalisé que c'était à moi qu'il s'adressait et je lui ai souri et lui ai fait un signe en retour. Il paraissait aussi excité qu'un gamin montant pour la première fois dans un camion de pompiers.

    Je n’oublierai jamais cette rencontre…”

    On veut bien la croire……..


    Edited by ArcoIris - 1/7/2015, 21:29
  6. .
    Quando MJ era a Dubai c'è una foto dove è tutto coperto da una djellaba nera ma... con i mocassini :ihih: :ihih: :ihih:
    Il travestimento perfetto! :ihih:
  7. .
    Ma chi ha scattato la foto ? Lei?
    E l'uccello canterino sarebbe il gabbiano? :noncelaposso:
  8. .
    Volponi che per altro in giro non mancano , come si è visto.
    Sono assolutamente d'accordo Wally, tranne sul '93.
    Lì MJ avrebbe fatto meglio a non accordarsi, secondo me... proprio per i volponi successivi
  9. .
    Questo augurio lo trovo molto carino, originale.
    E lo sottoscrivo in pieno !
  10. .
    Bell'articolo davvero.
    Non sono solo d'accordo con la conclusione: Chiacchiere che il tempo porta via.
    Purtroppo , non è tanto così .
    Ma finalmente un bel momento .
  11. .
    Ma chi ha cominciato? :shifty:
  12. .
    Ussignur!!!! :alcool:
  13. .
    Ma che orrore!!!!!!!!
    Ne faccia a meno, la smetta .
    Chi ha bisogno di questo???
  14. .

    La formula del Genio : Michael Jackson e Steve Jobs


    27 febbraio 2015 morinen

    "... Michael era un po 'come Steve Jobs per il fatto che ogni nuovo prodotto - fosse un album o un video o singolo - era un evento. C'era ogni tipo di battage pubblicitario e anticipazione. Così il marchio stesso era eccitante , perché si sapeva che quello che veniva pubblicato sarebbe stato all'avanguardia, unico e di altissima qualità. <...>

    Penso che la cosa principale che un imprenditore o un businessman potrebbe imparare da Michael Jackson è che fare qualcosa di grande richiede sia lungimiranza che lavoro. Michael si avvicinava ad ogni nuovo progetto con passione sconfinata, e l'energia era contagiosa per i collaboratori . Ma quello che realmente colpiva coloro che lavoravano con lui, era la capacità di portare le sue idee a buon fine. Sognava in grande e quindi lavorava instancabilmente fino a quando i suoi sogni si avveravano ".

    - Joseph Vogel in un'intervista al Business Daily News


    Steve Jobs. Un paio di anni fa, poco dopo la morte di Steve Jobs ',mi sono accostato alla sua biografia scritta da Walter Isaacson (il libro stava vendendo moltissimo al momento). Quel periodo per me era un periodo di fascinazione ossessiva con Michael Jackson, e vedevo il mondo intero, alla luce del suo destino e della personalità. Così, mentre leggevo la biografia di Steve Jobs, non ho potuto fare a meno di notare parallelismi tra queste due figure di spicco del tardo 20 ° secolo. Inoltre, sono sempre stato interessato ai geni e alla natura del genio, così ho colto al volo l'opportunità di confrontare le due personalità, e di dedurre una "formula" del genio, per così dire.

    Naturalmente, Michael Jackson e Steve Jobs avevano caratteri molto diversi, temperamenti e interessi. Ma entrambi erano persone eccezionali che hanno raggiunto un eccezionale successo nella vita, e il successo non è caduto nelle loro mani da solo. Quando si guarda alle loro vite in retrospettiva, si può chiaramente vedere che, oltre al talento naturale, avevano un certo numero di caratteristiche molto simili che li ha aiutati a raggiungere questi risultati. Questi sono le componenti più evidenti del loro successo:

    1. Il lavoro non per soldi, ma per cambiare il mondo
    Sebbene sia Michael e Steve siano diventati favolosamente ricchi in gioventù, non hanno mai visto lo scopo della vita nel denaro e benessere personale. Steve Jobs aveva un interesse competitivo nella costruzione di aziende di successo, ma l'obiettivo non è mai stato il profitto personale. Dopo aver lasciato Apple negli anni '80, ha venduto tutte le sue azioni, e più tardi, quando ha deciso di tornare, non era d'accordo a diventare il CEO ed ha lavorato per alcuni anni come consulente con uno stipendio annuale di $ 1. Non costruì palazzi per se stesso e non godeva di shopping sontuosi o vacanze costose - non aveva tempo per questo. Inoltre, non si concentrava sul gruppo o faceva ricerche di mercato perché non gli interessava la giustificazione finanziaria delle idee. Egli credeva che se fai un buon prodotto , la gente lo comprerà. Allo stesso modo, Michael ha dato via i profitti di interi tour mondiali in beneficenza - tour che erano fisicamente faticosi per lui. Ma i suoi concerti erano sempre fantastici perché la qualità veniva misurata non in denaro, ma nella soddisfazione del pubblico. Questo spiega anche la loro modestia nella vita privata. Pur facendo uso di comfort, non li adoravano. Jobs viveva in una casa quasi non senza mobili e gli piaceva camminare a piedi nudi. Michael spesso dormiva su un materasso sul pavimento o in un sacco a pelo.

    Questo sembra generalmente essere il principio fondamentale per creare qualcosa di grande - niente di eccezionale nasce dalla l'obiettivo di massimizzare i profitti. Bisogna avere un'idea romantica. Per cambiare il mondo, è necessario pensare al futuro bello del genere umano. Un genio del 20 ° secolo deve pensare in termini di mondo, non meno, e con tutto il cuore credo che possa cambiarlo. Né Michael né Steve ne hanno mai dubitato . Non ci sono limiti a quello che si può fare, sosteneva Jackson . Hai solo bisogno di credere in te stesso. "Non voglio essere un 'altra lattina sulla catena di montaggio", era solito dire. "La mia priorità nella vita è quella di fare la differenza, calcare , un territorio sconosciuto, inesplorato e lasciarmi alcuni sentieri alle spalle." Jobs allettava i dirigenti di talento con una semplice domanda: "Vuoi vendere acqua zuccherata per il resto della tua vita? O vuoi venire con me e cambiare il mondo? "

    2. Carisma e capacità di ispirare
    Qualsiasi prodotto di talento, anche uno ideato da un genio, è alla fine un prodotto del lavoro di squadra. Quindi non è sufficiente voler cambiare il mondo - si deve saper ispirare questo desiderio in altri. Jobs è stata una persona incredibilmente carismatica che poteva convincere la gente intorno a lui nella possibilità dell'impossibile. I suoi colleghi scherzavano sul fatto che aveva un "campo di distorsione della realtà" - le persone che si trovavano intorno a lui erano impregnate della sua visione e perdevano la capacità di vedere le cose chiaramente. Michael similmente ispirava le persone con le sue idee. Basta ascoltare i suoi colleghi e i ballerini provenienti da "This Is It", leggete le loro memorie - tutti hanno lavorato con entusiasmo giorno e notte, per inventare cose nuove, essere creativi, perché tutti avevano la sensazione che stavano facendo la storia.

    3. Il perfezionismo
    Michael Jackson. E' impossibile produrre qualcosa di veramente buono a meno di non essere un perfezionista che passa un sacco di tempo su ogni cosa più piccola e guida gli altri oltre il muro con la scelta dei dettagli. Perché se non vi preoccupate della qualità del prodotto, il consumatore lo coglierà immediatamente . Jobs è diventato isterico quando un computer è stato assemblato con un'unità disco sbagliata - con un pulsante in più. Jackson ha pianto quando l'album non suonava come previsto, e l'ha fatto remigare ai suoi ingegneri tutto da zero. Jobs annunciava date di uscita con introduzione di migliorie senza fine nel suo prodotto; Jackson ha registrato venti tracce di una parte vocale, anche se spesso il mix finale finito conteneva la prima. A nessuno era permesso di vedere il prodotto non finito. Il pubblico avrebbe dovuto avere niente di meno della perfezione.

    E misero standard altrettanto elevati per tutto ciò che stava intorno. Michael era estremamente cortese e gentile spiegando al miglior produttore del settore che nessuna delle sue 20 canzoni era abbastanza buona; Steve non era timido nel dire alla gente che avevano fatto schifo, ma in sostanza, ognuno con i propri metodi, che si tratti di una frusta o una carota, sapevano ottenere il meglio dalle persone. "Lui ci ha insegnato a fare tutto nel miglior modo possibile: Michael era un perfezionista e abbiamo dovuto partire da zero per produrre musica nel miglior modo possibile", hanno detto i colleghi su Jackson. "La sua forza, l'integrità e amore per la vita ci ha reso tutti più buoni", hanno scritto i colleghi della Pixar di Jobs.

    4. Meno è meglio
    Con tutto questo perfezionismo, l'esame infinita di opzioni e la ricerca instancabile, entrambi, però, avevano capito il valore della semplicità e il minimalismo estremo. Al ritorno in Apple, la prima cosa che Steve fece fu abolire la lunga linea di prodotti e lasciare solo quattro modelli. Ognuno di loro doveva avere l'interfaccia più semplice possibile. Ha sollevato il consumatore dall'onere della scelta e l'onere di dover imparare funzioni inutili. "Steve Jobs ha progettato un potente computer che un analfabeta di sei anni può usare senza istruzione", scrisse un editor di Forbes . "Se questo non è magico, non so cosa sia." Le melodie devono essere semplici, Michael Jackson era solito dire del suo mestiere. Un grande melodia è quella che ogni bambino può cantare. Negli ampi saloni dell' Apple Store solo quattro modelli di portatili sui tavoli, ma la scelta su quattro è molto più piacevole che su 44. Jackson ha pubblicato 7 album in 30 anni, ma ogni canzone in essi era perfetta. Ogni prodotto dalla breve lista di Apple è l'ideale per l'utente. Ciascuno dei sette album di Michael è prezioso. Ed è per questo che l'annuncio di un nuovo prodotto di Apple, così come l'annuncio di un nuovo album di Michael Jackson, è sempre stato un grande evento.

    5. Curiosità
    Solo a prima vista sembra che le grandi idee nascono dal nulla. Infatti niente appare da solo - il cervello umano funziona in modo tale che può sintetizzare una novità dall'osservazione della vita, cultura, e l'esperienza precedente. Essere un genio è sapere come applicare questa esperienza a beneficio delle persone e con grande effetto. Molti hanno accusato Jobs di aver rubato la GUI da Xerox. Egli non lo ha fatto; ha approfittato del lavoro di preparazione precedente. E' stato ispirato dall'idea, l'ha esaminata a fondo, migliorata e perfezionata come Xerox non poteva fare. Jackson, inoltre, non ha inventato il moonwalk - come molti dei suoi movimenti, li vide in altri ballerini e li fece suoi. Ha adottato elementi di danza dei suoi idoli - James Brown e Fred Astaire, ha preso in prestito anche i movimenti del combattente Bruce Lee e un dinosauro computerizzato da Jurassic Park. In altre parole, ha avuto una capacità preziosa nel notare cose interessanti nel'ambiente circostante, sezionarle e riutilizzarle nel suo campo.

    "La gente si blocca quando invecchia," ha detto Jobs una volta in un'intervista. "I tuoi pensieri costruiscono modelli come impalcature nella tua mente ... Nella maggior parte dei casi, le persone si bloccano in quei modelli, proprio come solchi in un disco, e non escono da lì. E' 'una persona rara quella che incide solchi che sono un modo particolare di vedere le cose, un modo specifico di mettere in discussione le cose. E 'raro che si vede un artista di 30 o 40 anni in grado di contribuire veramente con qualcosa di incredibile. Naturalmente, ci sono alcune persone che sono per natura curiose, per sempre piccoli nello stupore della vita, ma sono rare. "

    "Credo che da bambini abbiamo tutti lo stesso livello di [curiosità]," ha detto Michael in una conversazione pubblicata con un suo amico. "Io lo credo veramente . Ma alcune persone la perdono lungo la strada. Questo è quello che mi piace nei bambini. Sono affascinati da tutto ciò. Ecco perché li vedi rompere un sacco di cose, le distruggono, perché vogliono sapere come funziona ... "

    Questa qualità, che pochi al di fuori potevano capire, hanno permesso loro di ottenere cose che semplicemente non succedono alla gente normale. E, forse, a causa di questa stessa qualità che entrambi avevano, un po 'di senso dell'umorismo infantile.

    6. La comprensione del loro ruolo
    Quando Jobs è andato da Isaacson con la proposta di scrivere la sua biografia dato che Isaacson aveva scritto quella di Einstein, potrebbe sembrare un po 'arrogante. Ma Steve aveva ragione - dopo la sua morte, il libro divenne un bestseller, e ora abbiamo una affascinante storia della vita di uno dei geni del 20 ° secolo. Quando Michael Jackson ha eretto statue di se stesso in tutta Europa, i critici potrebbero aver visto la sua presunzione come scandalosa; tuttavia, di conseguenza, quelle statue sono ricordate da tutti. E i suoi archivi di video meticolosamente raccolti sono di grande valore oggi. I contemporanei non sono affatto in grado di riconoscere il vero splendore per conto loro, così a volte è necessario spiegare loro chi è il genio. La ricetta è semplice: se si vuole passare alla storia - bisogna inscrivere se stessi in essa.

    Michael e Steve erano quasi coetanei, ed è degno di nota che per molti aspetti abbiano avuto gli stessi idoli: Disney, Edison, Chaplin, Gandhi e Martin Luther King - persone in cui videro innovatori simili capaci di un salto di qualità. Questo è ciò che la pubblicità di Apple "Think Different" significa, ed è per questo che si adatta sia Michael che a Steve così bene.


    Edited by ArcoIris - 17/5/2017, 16:00
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    The Formula of Genius: Michael Jackson and Steve Jobs




    February 27, 2015 morinen


    “…Michael was a lot like Steve Jobs in that each new product – whether an album or video or single – was an event. There was all kinds of hype and anticipation. So the brand was about that excitement, because you knew whatever he was releasing was going to be cutting-edge, unique and of the highest quality.<…>

    I think the main thing an entrepreneur or business owner could learn from Michael Jackson is that doing something great requires both vision and work. Michael approached each new project with boundless passion, and that energy was infectious to collaborators.But what really impressed those who worked with him was that he could bring his ideas to fruition. He dreamed big and then worked tirelessly until his dreams came to life.”

    — Joseph Vogel in an interview to Business News Daily




    Steve Jobs .A couple of years ago, shortly after Steve Jobs’ passing, I came upon his biography written by Walter Isaacson (the book was flying off the shelves at the time). That period for me was a period of obsessive fascination with Michael Jackson, and I was seeing the whole world in the light of his fate and personality. So while reading the biography of Steve Jobs, I couldn’t help but note parallels between these two outstanding figures of the late 20th century. Plus, I was always interested in geniuses and the nature of genius, so I jumped at the opportunity to compare the two personalities, and to deduce a “formula” of genius, so to speak.

    Of course, Michael Jackson and Steve Jobs had very different characters, temperaments and interests. But both were outstanding people who achieved exceptional success in life, and that success didn’t fall into their hands all by itself. When you look at their lives in retrospect, you can clearly see that besides natural talent, they had a number of very similar traits that helped them to achieve these results. Here are the most evident components of their success:

    1. Work not for money, but to change the world
    Although both Michael and Steve became fabulously rich in their youth, they never saw the purpose of life in money and personal well-being. Steve Jobs had a competitive interest in building successful businesses, but the goal was never in personal profits. After leaving Apple in the 80s, he sold all his shares, and later, when he decided to return, he wasn’t agreeing to become the CEO and was for a few years working as a consultant for an annual fee of $1. He did not build palaces for himself and did not enjoy lavish sprees at expensive resorts – he had no time for any of it. He also did not gather focus groups or conduct market researches because he didn’t care about the financial justification of ideas. He believed that if you make a cool product, people will buy it. Similarly, Michael gave away profits from entire world tours to charity – from tours that were physically exhausting for him. But his concerts were always fantastic because the quality was measured not in money, but in satisfaction of the public. This also explains their unpretentiousness in private life. While making use of creature comforts, they did not worship them. Jobs lived in an almost unfurnished house and liked to walk barefoot. Michael often slept on a plain mattress on the floor or in a sleeping bag.

    This generally seems to be the key principle of creating something great – nothing brilliant is born out of the goal to maximize profits. You have to have a romantic idea. In order to change the world, you have to think about the beautiful future of the mankind. A genius of the 20th century has to think in terms of the world, no less, and wholeheartedly believe that he can change it. Neither Michael nor Steve ever doubted it. There is no limit to what you can do, Jackson claimed. You only need to believe in yourself. “I don’t want to be another can on the assembly line,” he used to say. “My priority in life is to make a difference, to tread unfamiliar, uncharted territory and to leave some trails behind.” Jobs enticed talented executives with a simple question: “Do you want to sell sugared water for the rest of your life? Or do you want to come with me and change the world?”

    2. Charisma and ability to inspire
    Any product of talent, even one conceived by a genius, is eventually a product of the team work. So it is not enough to want to change the world – you have to know how to inspire this desire in others. Jobs was an incredibly charismatic person who could convince people around him in possibility of the impossible. His colleagues joked that he had a “reality distortion field” – people who happened to be around him got imbued with his vision and lost the ability to see things clearly. Michael similarly inspired people with his ideas. Just listen to his colleagues and fellow dancers from “This Is It,” read their memoirs – they all worked enthusiastically day and night, inventing new things, being creative, because everybody had a feeling that they were making history.



    3. Perfectionism
    Michael Jackson. It’s impossible to produce anything really cool unless you are a perfectionist who spends loads of time on every minor thing and drives others up the wall by picking on details. Because if you don’t care about the quality of your product, the consumer will immediately see it. Jobs was hysterical when the computer was assembled with a wrong disk drive – with one extra button. Jackson cried when the album wasn’t sounding as envisioned, and made his engineers remix everything from scratch. Jobs blew release dates by introducing endless improvements into his product; Jackson recorded twenty takes of a vocal part, although oftentimes the final mix ended up containing the first take. Nobody was allowed to see the unfinished product. The public was supposed to get no less than perfection.

    And they set equally high standards for all around. Michael was extremely courteous and polite explaining to the best producer in the industry that none of his 20 songs are good enough; Steve wasn’t shy to tell people that they had made crap, but essentially, each with their own methods, be it a whip or a carrot, they knew how to bring the most out of people. “He taught us to do everything the best way possible: Michael was a perfectionist and we had to start from scratch to produce music the best possible way,” said colleagues about Jackson. “His strength, integrity and love of life has made us all better people,” wrote colleagues from Pixar about Jobs.

    4. Less is more
    With all this perfectionism, endless examination of options, and tireless search, both, however, understood the value of ultimate simplicity and minimalism. Upon returning to Apple, the first thing Steve did was abolish the long product line and leave only four models. Each of them had to have the simplest interface possible. He relieved the consumer of the burden of choice and the burden of having to learn unnecessary features. “Steve Jobs has designed a powerful computer that an illiterate six-year-old can use without instruction,” a Forbes editor wrote. “If that isn’t magical, I don’t know what is.” Melodies must be simple, Michael Jackson used to say about his craft. A great melody is the one that any child can sing. In spacious halls of the Apple Store only four laptop models sit on the tables, but the choice out of four is much more pleasant than out of 44. Jackson released 7 albums in 30 years, but every song in them was perfect. Each product from Apple’s short list is ideal for the user. Each of Michael’s seven albums is precious. And that is why the announcement of a new Apple product, just as the announcement of a new Michael Jackson album, was always a big event.

    5. Curiosity
    Only at first glance it seems that great ideas are born out of thin air. In fact, nothing appears on itself – the human brain works in such a way that it can only synthesize novelty from observation of life, culture, and previous experience. To be a genius is to know how to apply this experience to people’s benefit and great effect. Many have accused Jobs that he stole the GUI from Xerox. He did not steal it; he took advantage of the preceding groundwork. He got inspired by the idea, examined it thoroughly, improved it and perfected it as Xerox couldn’t have. Jackson also did not invent the moonwalk – like many of his movements, he spotted it from other dancers and made it his own. He adopted dancing elements from his idols – James Brown and Fred Astaire, he borrowed movements even from fighter Bruce Lee and a computer dinosaur from “Jurassic Park.” In other words, he had a valuable skill to notice interesting things in the surrounding environment, dissect them and reuse them in his field.

    “People get stuck as they get older,” Jobs once said in an interview. “Your thoughts construct patterns like scaffolding in your mind… In most cases, people get stuck in those patterns, just like grooves in a record, and they never get out of them. It’s a rare person who etches grooves that are other than a specific way of looking at things, a specific way of questioning things. It’s rare that you see an artist in his 30s or 40s able to really contribute something amazing. Of course, there are some people who are innately curious, forever little kids in their awe of life, but they’re rare.”

    “I think as children we all have the same level of [curiosity],” Michael said in a published conversation with his friend. “I really believe that. But some people just lose it on the way. That’s what I love about children. They are fascinated by everything. That’s why you see them breaking a lot of things, tearing them up, because they want to know how it works…”

    This quality, that few outsiders could understand, allowed them both to come up with things that simply did not occur to regular people. And, perhaps, because of this same quality they both had a little childlike sense of humor.

    6. Understanding of their role
    When Jobs came up to Isaacson with a proposal to take up his biography since Isaacson had written about Einstein, it might have seemed a bit arrogant. But Steve was right – after his death, the book became a bestseller, and now we have a fascinating life story of one of the geniuses of the 20th century. When Michael Jackson erected statues to himself across Europe, critics might have resented his outrageous conceit; however, as a result, those statues are remembered by everyone. And his meticulously collected video archives are of great value today. Contemporaries are hardly capable of recognizing true brilliance on their own, so sometimes it is necessary to explain to them who’s the genius. The recipe is simple: if you want to go down in history – inscribe yourself in it.

    Michael and Steve were almost peers, and it is noteworthy that in many respects they had the same idols: Disney, Edison, Chaplin, Gandhi, and Martin Luther King – people in whom they saw similar innovators capable of a qualitative leap. This is what Apple’s advertising “Think Different” is about, which is why it suits both Michael and Steve so well.






    By morinen, 2014

    Source : http://en.michaeljackson.ru/michael-jackson-steve-jobs/
1210 replies since 12/5/2010
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