Robson - Safechuck : The Great Pretenders

"Leaving Neverland" Lies

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    continua.......

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    Perché Wade Robson sta mentendo. Timeline:

    - Wade Robson incontra Michael Jackson da bambino ed il cantante rimane colpito dalle sue potenzialità quale ballerino, lo invita a Neverland e lo fa partecipare al suo videoclip “Black or White”.

    - All’età di dodici anni, Wade Robson testimonia in una causa civile, dichiarando che Michael Jackson non gli aveva mai fatto del male e che le accuse di Jordan Chandler erano solo falsità e calunnie.

    - Wade Robson, negli anni, rimane legato alla famiglia Jackson. Nel documentario non viene citata la sua relazione di otto anni con la nipote di Michael Jackson, Brandi Jackson.

    - Tramite Michael Jackson, a Robson vengono aperte diverse porte nel mondo dello showbusiness. Diventa coreografo di Britney Spears e degli NSYNC.

    - Nel 2005 è Wade Robson (22 anni) a testimoniare a favore di Michael Jackson, dichiarando più volte, sotto giuramento, di non essere MAI stato vittima di molestie da parte del cantante.

    - Davanti alla corte, Wade Robson dichiara di essere andato a Neverland quattordici volte e solo in quattro occasioni era presente Michael Jackson. Nel documentario dichiara di essere andato a Neverland centinaia di volte.

    - Fino al 2009, Robson continua a frequentare Michael Jackson, prendendo parte a numerosi progetti sempre nell’orbita del King of Pop. Lo descrive come un grande amico.

    - Dopo la morte di Michael Jackson, Wade Robson lo descrive come “la persona migliore del mondo”. Non l’artista, la PERSONA.
    Robson viene licenziato dal residency show ufficiale Michael Jackson One – Cinque du Soleil di Las Vegas.

    - Dopo il licenziamento Wade Robson, cita in appello la Estate di Michael Jackson, chiedendo un risarcimento di milioni di dollari. Dichiara, così, per la prima volta, di essere stato vittima di abusi sessuali. La causa non va mai in porto. Il giudice aveva stabilito che Robson aveva spergiurato. E di fatto, Robson non porta alcuna prova; senza contare che il limite di tempo per un accusa del genere era già scaduto da un pezzo.

    - Sebbene Robson avesse dichiarato di aver preso coscienza dei ripetuti abusi nel Maggio 2012, esistono filmati su YouTube, risalenti al Luglio 2012 che lo vedono danzare a ritmo di “Unbreakable”, brano tratto dall’album “Invincibile” di Michael Jackson.

    - Una seconda richiesta di appello in tribunale, stavolta con James Safechuck al suo fianco. Anche questa volta, i due non ottengono nulla. Questo dato è in contrapposizione con la dichiarazione del regista secondo il quale i due non fossero stati in contatto, se non al momento della prima di Leaving Neverland, al Sundance Film Festival.

    - Wade Robson propone a diverse case editrici un libro, dove racconta la sua presunta storia di abusi, ma nessuno è disposto a pubblicarlo poiché non ha nessuna prova a favore della sua fantasiosa narrazione.


    Traete le vostre conclusioni…

    Queste le mie: come si può dare credibilità ad un personaggio con questo tipo di trascorso? Perché nel documentario non è chiara la sua vera storia e tanti fatti rilevanti sono stati omessi? Perché mai, Michael Jackson, da “molestatore”, dovrebbe far salire sul banco dei testimoni proprio una delle “sue vittime”? Mossa azzardatissima! E non ci è sembrato che il King of Pop, in quelle circostanze, avesse voglia di buttarsi nell’ignoto.
    Com’è possibile che Robson non si fosse accorto che quanto gli era accaduto era “sbagliato” finché non è diventato padre? Perché, a sua detta, non credeva di aver subito molestie sessuali, finché non si è ritrovato il suo stesso figlio fra le braccia. Vorreste dirmi che un ragazzo di 12 anni non capisce? Avete mai parlato con un dodicenne? Personalmente, li trovo molto più acuti e svegli di tanti adulti. Ok, forse non lui era un dodicenne brillante… ma a ventidue anni non è stato ancora in grado di riconoscere un abuso sessuale? Deve aspettare di aver superato i trenta? Lui stesso ha ammesso di non aver mai soppresso i ricordi a causa del trauma. Lui ricordava tutto, nel dettaglio.



    La memoria corta di James Safechuck:

    - James Safechuck, durante il suo tentativo di appello in tribunale, ha dichiarato di essere stato molestato da Michael Jackson a New York, nel 1989, subito dopo la performance del cantante ai Grammy Awards. Nel 1989 i Grammy Awards si sono svolti a Los Angeles e Michael Jackson non si è esibito.

    - La madre di James Safechuck ha dichiarato di aver esultato alla notizia della morte di Michael Jackson nel 2009, contenta del fatto che non avrebbe più fatto male a nessun bambino. James Safechuck, però, ha dichiarato di aver preso coscienza degli abusi solo nel 2013 e di averlo, solo successivamente, rivelato alla madre ed alla moglie.

    - James Safechuck ha dichiarato di aver trascorso la festa del Ringraziamento del 1987 in compagnia di Michael Jackson, nella sua casa. Eppure, in quella precisa data Michael Jackson si trovava in Australia per la tournée di 'Bad'.

    - James Safechuck ha dichiarato di aver trascorso la sua “luna di miele” con Michael Jackson a Euro Disney, nel 1980. Euro Disney è stato aperto nel 1992.

    - Tutti gli oggetti dalla collezione di James Safechuck regalati a lui da Michael Jackson (che si vedono bruciare durante i credits finali del documentario), sono in realtà dei falsi. L’intera collezione personale è stata venduta dallo stesso Safechuck su Ebay, per cifre astronomiche.


    Extra:
    Il messaggio di auguri di buon compleanno da parte di Michael Jackson a Wade Robson è in realtà un falso. Wade Robson è nato il 17 Settembre, mentre quella registrazione risale al 20 Febbraio ed era indirizzata ad un altra persona.


    Leaving Neverland è il documentario che gioca con le emozioni

    Più che documentario, è bene definire il lavoro di Dan Reed come un mockumentary, ovvero una narrazione fantasiosa, raccontata mediante il linguaggio del documentario. Il suo punto di vista è unilaterale e le persone coinvolte sono esclusivamente le due presunte vittime ed i loro familiari. Ci sono degli elementi, studiati ad hoc, che servono a toccare determinati tasti emotivi:

    - Il filtro fotografico. Sembrerà una banalità, ma il filtro freddo e la scelta dei colori, dominati dal grigio, portano lo spettatore in uno stato emotivo di sofferenza, disagio, tristezza. Per rendere i personaggi credibili e far sì che lo spettatore sviluppi una certa empatia, vengono ripresi in ambienti benestanti, ma mai sfarzosi o troppo colorati.

    - Le riprese con il drone. Alle interviste vengono alternate riprese aeree di Neverland. La proprietà è rimasta inabitata dal 2004, quindi è normale che oggi appaia così desolata. Questa immagine, di una Neverland in declino, unita ai racconti raccapriccianti, serve per fissare nella mente dello spettatore il concetto Neverland=male.

    - Hitler. Appare per qualche secondo, una fotografia inedita di Michael Jackson nella libreria di casa. Sullo sfondo, lo schermo di una televisione che proietta l’immagine di Adolf Hitler. Agisce a livello subliminale, rendendo lo spettatore sempre più agitato ed adirato. Per associazione, Hitler rappresenta il male assoluto. Sarà una foto vera o un fotomontaggio? C’è anche da dire che, tante volte anche a voi sarà capitato di imbattervi in un documentario su Hitler in tv e qualcuno avrebbe potuto farvi una foto proprio in quella circostanza. Solo che in questo caso, non si tratta di una coincidenza. Ha lo scopo di demonizzare la figura del cantante.

    - La colonna sonora. Ad accompagnare le immagini ed i racconti drammatici, un violoncello cupo dalla melodia straziante. Di certo non avrebbero potuto scegliere i Beach Boys, ma la soundtrack ci porta già verso una sensazione di malinconia.

    - Il tipo di narrazione ed il profilo psicologico dei due protagonisti. Sono due ragazzi diversi, con vite diverse, eppure il loro profilo psicologico converge. Ed è qui che torniamo nel filone del #MeeToo. Sconvolgente è il fatto che parlino dei loro abusi, come fossero donne innamorate a cui è stato spezzato il cuore. James Safechuck, sottolinea di essersi sentito tradito, trascurato e messo da parte, quando Michael Jackson ha iniziato ad interessarsi ad un altro bambino.

    Adesso non era più lui il preferito, perché la popstar aveva rapporti sessuali con un altro. Si dichiara, così, consenziente ed innamorato. Sebbene la nostra razionalità faccia fatica a digerire la cosa, a livello inconscio viene toccata la nostra sfera emotiva.
    Sempre per associazione, torniamo ad un nostro ricordo personale, a quella in volta in cui ci siamo sentiti traditi e poco speciali. Di conseguenza, aumenta l’empatia nei confronti del personaggio, soprattutto quella femminile.

    Allo stesso modo, Robson parla della sua gelosia nei confronti di Macaulay Culkin. Prosegue con il suo racconto, dicendo che i suoi ripetuti episodi sessuali con il cantante, erano rassicuranti, perché conferma del fatto che lui fosse il più importante. Sapeva che per stare con lui, era necessario farlo. Perché voleva lui, perché lo amava.
    Qui convergono le storie, questo il punto dove si fa leva nella narrazione. Un amore malsano, distorto, deviato, sbagliato. Non reale. Non si tratta di un bambino che subisce abusi senza averne coscienza, ma di un pre adolescente coinvolto in una vera e propria relazione omosessuale. Il copione di Leaving Neverland porta la narrazione ad un nuovo ed oscuro livello di perversione.



    Le reazioni a Leaving Neverland

    Dopo la messa in onda su HBO e la speciale intervista di Oprah Winfrey ai due accusatori, si scatena il dibattito sul web. Ricordiamo che Oprah non ha prestato particolari attenzioni al caso Weinstein, semplicemente perché questo è suo amico. Coerenza? Obiettività? Traete le vostre conclusioni.

    - I Simpson rimuovono dal loro vasto archivio, la puntata 3×01 “Pa-pazzo da legare” con Special Guest Michael Jackson.

    - H&M ritira dalla vendita la t-shirt raffigurante il Re del Pop.

    - Starbucks elimina le canzoni di Michael Jackson dalla playlist ufficiale su Spotify.

    - Diverse stazioni radio americane, canadesi ed australiane rimuovono le canzoni di Michael Jackson dalla programmazione.

    - Louis Vuitton ritira dalla vendita (prevista per Giugno) molti capi della collezione autunno/inverno 2019 2020 ispirati a Michael Jackson, che comprendevano calzature, giacche calzini bianchi, guanti con strass e camiceria.

    - Nel corso dell’imminente sedicesima edizione di X Factor, non sarà permesso ai cantanti in gara di cantare canzoni di Michael Jackson.

    - Anche la squadra dei Lakers bandisce il King Of Pop. La canzone “Beat it” è stata rimossa dalla Air Band Cam e sostituita con “Johnny B. Goode” di Chuck Berry.

    - Drake ha rimosso dalla scaletta del suo attuale tour la canzone “Don’t matter to me” feat. Michael Jackson.



    Non sono mancate le dimostrazioni a favore di Michael Jackson, con le dichiarazioni dei fratelli Jermaine, Tito, Jackie, Marlon, nonché i nipoti Taj e Brandi Jackson, Macaulay Culkin, Stevie Wonder, il regista Marcos Cabotà (presente alla prima), l’avvocato Tom Mesereau, Grace Rwaramba (ex tata dei figli di Michael Jackson), Paris Hilton e tantissimi altri.

    Tre fan club francesi (MJ Community, MJ Street e On The Line) hanno denunciato Jimmy Safechuck e Wade Robson. L’udienza è fissata per Luglio, presso il tribunale di New Orleans. Numerose sono state le manifestazioni dei fans, con una rete di proteste in Inghilterra, Francia, Messico, Brasile, Olanda e Cina.


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    Leaving Neverland è un insulto a chi ha davvero subito violenze, ma non solo. È una vera e propria manipolazione mentale che ci porta ad accusare un innocente di atti orribili, senza alcun tipo di prova, ma esclusivamente per reazione emotiva.
    Quella stessa reazione che ci fa perdere razionalità e ci porta a non giudicare in modo obiettivo una circostanza. Una narrazione cinematografica che non può diventare realtà ai nostri occhi, poiché solo illusione.
    Leaving Neverland, può, però, segnare una presa di coscienza. Un modo per osservare ed osservarci. Non possiamo lasciare che uno schermo ci dica cosa provare e cosa pensare. È come per la pubblicità di un prodotto, che stimola i nostri sensi facendoci credere che tale oggetto sia indispensabile nelle nostre vite, mentre non è così.

    Ma Leaving Neverland fa parte di un piano molto più ampio.


    Se nel 2005, con un processo penale in corso, Michael Jackson non si trovava ad essere bandito da Simpson ed altri importanti marchi globali, perché, OGGI, senza alcuna prova ed a fronte del rifiuto del sistema giudiziario di prendere provvedimenti in merito ci ritroviamo a questo punto?

    Chi vuole davvero mettere a tacere Michael Jackson?
    Chi vuole infangare la sua memoria e seppellire la sua eredità?
    Chi può dire a colossi come Louis Vuitton o H&M di ritirare una collezione?
    C’è qualche forza più grande che sta agendo?
    Chi ha finanziato questo documentario?
    Perchè Michael Jackson è morto?
    Perché Michael Jackson, poco prima della sua morte, ha confidato di essere preoccupato per la sua incolumità?
    Chi minacciava Michael Jackson?
    Chi voleva uccidere Michael Jackson?
    Chi guadagna dal fallimento dell’Estate di Michael Jackson?

    FONTE

    Edited by ArcoIris - 10/5/2019, 00:23
     
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    Leaving Neverland: chi c'è davvero dietro al documentario su Michael Jackson?

    Un avvocato di Hollywood sostiene che il documentario 'Leaving Neverland' di Michael Jackson è stato finanziato da Oprah e Harvey Weinstein.

    Secondo un avvocato che si fa chiamare 'Enty', il risorgere di accuse precedentemente screditate che Michael Jackson ha molestato i bambini fa parte di uno stratagemma di un gruppo di élite hollywoodiane per distogliere l'attenzione dai veri autori di abusi sui minori .
    …...........

    L'onnipotente e influente uomo d'affari Harvey Weinstein, accusato di aver abusato di oltre 60 donne, è uno dei maggiori sostenitori del documentario diffamatorio su Michael Jackson. E lui non è il solo.

    Sembrava che neanche il denaro e l'influenza di Harvey Weinstein sarebbero riuscite a far ritirare le accuse nei suoi confronti né poteva interferire con i media.
    Ma prima che Weinstein apparisse sui media, accadde qualcosa di veramente straordinario - come se qualcuno avesse fatto un cambio..

    Lo stesso giorno dell'articolo della BBC su Harvey Weinstein apparve un articolo su Fox:
    10 gennaio 2019 Fox News riporta che il Sundance Film Festival annunciava due iscrizioni dell'ultimo minuto nella programmazione del 2019: una era 'Leaving Neverland'.

    Per coincidenza, "Untouchable: The Harvey Weinstein Story" doveva essere trasmesso il 25 gennaio al Sundance. In effetti è stato presentato varie volte ma ormai i media erano già in piena guerra contro Michael Jackson.


    Va bene, ora Leggi l'altro lato della storia e e presto vedrai come queste storie apparentemente non correlate si intrecciano tra di loro

    Oprah ha festeggiato il suo 65° compleanno a bordo dello yacht di David Geffen, The Rising Sun, su un'isola privata nei Caraibi con altri personaggi famosi e benestanti, come qualsiasi persona normale (eye roll).
    Questa storia ha attirato la mia attenzione per 2 motivi. Innanzitutto, ho trovato strano e casuale il fatto che fosse così intenzionalmente menzionato che il gruppo, che includeva David Geffen, Gayle King, Oprah e altri, avevano guardato LEAVING NEVERLAND.

    In secondo luogo, se ricordi, allo stesso tempo, la storia di John of God si stava spalancando.
    Stavamo scoprendo che un uomo che Oprah ha lanciato alla mega celebrità stava letteralmente allevando bambini attraverso la schiavitù sessuale di ragazze molto giovani e vendendo bambini in tutto il mondo al miglior offerente.

    John of God è collegato a molte celebrità d'élite come Bill Clinton, Naomi Campbell e Marina Abramovic, che ha filmato un documentario nel suo complesso in Brasile nel 2016.
    Pochi giorni dopo, Sabrina Bittencourt, la donna che ha denunciato i fatti sopra citati, si è tolta misteriosamente la vita.
    Sui social suo figlio ha detto: "Hanno ucciso mia madre".

    Ricorda due cose: Oprah e Weinstein sono grandi amici …
    E poi c'e il recente scandalo su Weinstein e il traffico sessuale, non molto diverso dalla storia di John di God / Oprah.
    Quindi, cosa è successo dopo?

    Beh, Oprah tornò a casa dalla sua gita a Rising Sun (casualmente, a pochi chilometri dalle isole di Epstein e Branson) e non solo prontamente ha dato il suo sostegno a Living Neverland, ma ha anche organizzato un'intervista con i due presunti sopravvissuti che sono presenti nel documentario, Wade Robson e James Safechuck. Proprio così! Quasi come se tutto ciò fosse stato pianificato in anticipo!

    Ora, se non sei completamente nuovo sul pianeta terra, devi ricordare che al processo di Michael Jackson, Robson ha testimoniato sotto giuramento, che NON aveva subito abusi. E se ricordi, MJ è stato assolto dalle accuse di molestie su minori.
    Così ora, abbiamo questi due che proclamano false testimonianze e Oprah che prende posizione pubblicamente come difensore delle vittime di abusi ... Sì, ok.

    E adesso sedetevi…

    Enty, il nostro avvocato sotto copertura preferito, sostiene che LEAVING NEVERLAND sia stato finanziato nientemeno che da Oprah, Gayle King, David Geffen, Harvey Weinstein e dal fondatore di TMZ Harvey Levin ... COOOOSA?????
    E, solo per alzare la posta,, Lisa Marie Presley [l'ex moglie di Michael Jackson] sarebbe furiosa con l'intera oscura elite.

    …................................................

    LA MIA DOMANDA È QUESTA

    Chi ha davvero finanziato LEAVING NEVERLAND? Oprah e Geffen e altri della gang? Questa è LA domanda fondamentale per svelare una storia di proporzioni assolutamente storiche.
    Se è questo gruppo di élite quello implicato nelle più oscure azioni, questo apre un enorme vaso di Pandora, uno che questo pianeta ha aspettato millenni nel vederlo esposto.

    So una cosa di sicuro. Se è vero, troveremo ancora molte prove. È tempo di scavare ragazzi!

    FONTE

    Edited by ArcoIris - 1/4/2019, 02:26
     
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    LA CREDIBILITA' STA LASCIANDO " LEAVING NEVERLAND"



    *** Prima di iniziare con la traduzione di questo articolo, volevo informare ( visto che qui siamo in Italia) e come già abbiamo fatto sui social che anche in Italia la messa in onda del DocuSchif è stata un autentico flop. Lo share si è aggirato intorno al 2% nella prima sera e meno del 1,8% nella seconda. Abbiamo anche assistito su twitter ad un autentico plebiscito, in maggioranza promosso da NON FAN , di persone che scrivevano commentando quello che stavano vedendo in tv senza credere ad una parola di questi 3 bugiardi ( potete leggere ,molti di questi commenti sul nostro account Twitter MJGOLDWORLD. Probabile non abbiamo fatto notizia per il solo e semplice fatto che in italia Dan Reed il regista non è stato chiamato in nessuna trasmissione e quindi non ha fatto interviste. Anche in Spagna i risultati sono stati bassissimi. Il polso della situazione mentre aspettiamo che venga trasmesso in Germania , è quello di un Europa sicuramente meno influenzata dalla pessima recitazione delle due " Vittime" e di un regista decisamente di parte e poco incline a mettersi in discussione. ***

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    Finalmente iniziamo ad assistere a qualche spaccatura nei Media. Molti rapporti sui media in Francia hanno iniziato a mettere in discussione la credibilità del cosiddetto "Leaving Neverland".

    Il film in 2 parti è andato in onda in Francia sul canale M6 e il numero di spettatori non è stato eccezionale: 1,8 milioni per la prima parte e 1,1 milioni per la seconda parte.

    Inoltre, molte delle scene in esso rappresentate sono state messe in discussione in Francia , grazie al giornalista Olivier Cachin,e anche grazie ad alcuni fan come il Youtuber Hector Barjot che hanno affrontato Dan Reed ( in una trasmissione televisiva) mettendo in dubbio la sua capacità di essere un documentarista o semplicemente un regista.

    Tali sono stati i dibattiti nel web, che i media hanno iniziato a guardare da vicino il documentario e i fatti e hanno riportato le discrepanze e le scene tagliate o le parti modificate del film. Alcuni media hanno anche commentato che cancellare le scene che sono state confutate dai fan è un chiaro tentativo di nascondere la verità.

    Ora, il più grande canale in Francia: TF1 trasmetterà un documentario pro-Michael il 25 giugno. Questo documentario includerà familiari e amici e mostrerà anche quanto sia stato vulnerabile Michael Jackson e come sia stato manipolato da persone in cerca di denaro.

    Dopo la trasmissione francese, HBO / Channel4 / Dan Reed hanno pubblicato alcune foto promozionali di quelli che sembrano essere i 3 "moschettieri" nella rivista Billboard. Quei servizi fotografici non sono stati ben accolti da alcune associazioni di vittime o vere vittime e hanno iniziato a diffondere la verità dietro il documentario: "Il denaro e la fama sono chiaramente il loro movente" ha dichiarato una vittima sui social media; "Non credo nemmeno per un attimo che quegli uomini siano stati abusati da chiunque".

    Per non parlare di Billboard che avendo promosso enormemente il film e quei 3 bugiardi da quando è stato presentato al Sundance Film Festival, ha svelato così le sue vere mire finendo per essere fortemente messo in discussione in quanto a credibilità nel panorama dell'industria musicale.

    Il "documentario" sarà trasmesso in Germania fra poche settimane, e speriamo che anche i media inizino a guardare quei fatti che dimostrano come Leaving Neverland di Dan Reed sia solo un film di finzione.


    SOURCE

    Edited by ArcoIris - 28/5/2019, 14:38
     
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    DAN REED E' "COLPEVOLE"


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    Diffamare una persona viva o morta, senza fatti, è un Crimine morale.

    Puoi considerarla una lettera aperta, o un messaggio da parte di milioni di persone di tutto il mondo che mettono in discussione l'integrità del tuo film #LeavingNeverland.

    Stranamente, ammiro le tue abilità artistiche. Gli effetti, la regia, la narrazione, i dialoghi, sono davvero intriganti e avvincenti. Sei diventato un grande regista......ma un patetico essere umano. Si, sei stato giudicato anche tu! Nel tuo caso, lo stai dimostrando da solo.

    Ogni tuo tweet e intervista è direttamente finalizzato ad umiliare Michael Jackson......lo deridi, lo schernisci, lo sminuisci! Ti stai orgogliosamente presentando come un Ossessivo Bullo Sadico, e tutto mentre dimentichi che questo film NON RIGUARDA MICHAEL JACKSON!
    Allora, dove sono di nuovo le vittime??

    E' davvero disdicevole per un documentarista, ignorare il fatto che "Ogni proclamato crimine deve avere le prove".

    Una storia e una versione può essere presentata da un bambino di 5 anni di questi tempi, grazie a Internet. La verità, Sig. Reed, non può essere trovata su Internet.

    A causa dell'assenza di ciò, hai reso la sua necessità cosi irrilevante per il tuo documentario, che non è solo tecnicamente, ma anche moralmente fallace.

    Incomprensibilmente, ci sono DOMANDE. Ma non hai NESSUNA RISPOSTA.

    Quindi fai quello che ti riesce meglio. Quello che è iniziato come non RIGUARDARE MICHAEL JACKSON, si è trasformato completamente su di lui. Hai iniziato a fare un uso sfrenato dei social Media per rovinare il suo nome, per ampliare l'attenzione, e distogliere l'interesse da quel requisito obbligatorio chiamato "PROVA" che è necessario per esporre la verità.

    Hai eluso le domande dei fan chiamandoli fanatici. Ma l'unico ovvio fanatico qui sei TU!

    Loro stanno solo ponendo domande e tu hai la responsabilità morale di rispondere loro. Insultarli non è una risposta, ma un'ammissione di fallimento.

    Se davvero credi che il tuo film riguardi la verità, allora osa presentare le prove e i fatti.
    In conclusione, sei colpevole di chiamare un uomo che non può parlare "COLPEVOLE", e di ferire i sentimenti delle persone che lo hanno amato nel corso degli anni, le cui vite lui ha cambiato in diversi modi di quanto la tua piccola mente possa immaginare. Loro non sono fanatici.....sono solo riconoscenti.

    Sei colpevole di aver preso ogni centesimo da questo film, perchè quello, lo hai guadagnato diffondendo odio e ferendo i sentimenti delle vere vittime.

    Sei colpevole di aver usato gli abusi su minori come argomento di conversazioni all'ora del tè.
    Gli abusi su minori, per tua informazione, sono un'esperienza molto dolorosa e traumatica per i bambini che ci sono passati. E' molto difficile credere che i genitori di questi bambini si siederebbero su quel divano per esporre al mondo il trauma dei loro figli e cercare di trarre denaro da questo! Perchè a prescindere da qualunque modo cerchi di giustificare il loro punto di vista, non puoi spiegare come loro otterranno GIUSTIZIA?

    Mi chiedo davvero, se le cose sarebbero state gestite in modo diverso, se questi uomini fossero stati abusati da un uomo qualunque, non varrebbe un centesimo?

    E ora per il mio preferito contesto di credere senza fatti, è come vivere in un paradiso di stolti, E tu, Sig. Dan Reed, governi quel paradiso!


    Traduzione a cura della pagina sociale Michael Jackson - Tief Of Hearts

    ORIGINAL SOURCE



    Dan Reed is 'GUILTY'


    You can view this as an open letter, or a message by millions of people around the world who question the integrity of your film #LeavingNeverland.

    Strangely, I admire your artistic capabilities. The effects, the direction, the narrative, the dialogues, are truly intriguing and compelling .You do make a great director....but a pathetic human being.Yes, you are being judged too!In your case, you are providing the evidence yourself.

    Your every tweet and interview is directly aimed at demeaning Michael Jackson.. you mock him, scoff him, belittle him! You are proudly presenting yourself as an Obsessive Sadistic Bully, all the while forgetting that this movie is NOT ABOUT MICHAEL JACKSON!

    So where are the victims, again??

    It is truly unbecoming of a documentary filmmaker, to dismiss the fact that 'Every declared crime must have evidence.'

    A story and a narrative can be presented by a 5- year- old these days, thanks to the internet.Truth, Mr Reed, cannot be found on the internet.

    Due to the lack of it,you made its need so irrelevant to your documentary,that it is not only technically, but also morally flawed.

    Understandably,there are QUESTIONS.But you have NO ANSWERS.

    So you do what you can do best.What started as not being ABOUT MICHAEL JACKSON, has become all about him. You begin the rampant use of social media to ruin his name, to diffuse the attention and shift focus from that mandatory requirement called 'EVIDENCE' which is needed to expose the truth.

    You evade the questions by the fans, calling them fanatics. But the only obvious fanatic here is YOU!

    They are only asking questions and you have a moral responsibility to answer them.Insulting them is not an answer, it is an admission of failure.

    If you truly believe that your movie is about the truth, then dare to present the evidence and facts.

    Conclusively ,you are guilty of calling a silent man 'Guilty' and hurting the sentiments of people who have loved him over the years and whose lives he has changed in more ways than your small mind can imagine.They are not fanatics... they are just grateful.

    You are guilty of making every cent out of this movie, because that ,you have earned by spreading hate and hurting the emotions of real victims.

    You are guilty of using child abuse as a topic of tea time conversations.

    Child abuse, for your knowledge is a very painful and traumatic experience for children to go through. It is so hard to believe that parents of such children would sit on that couch and expose their child's trauma to the world and try to make money out if it! Because no matter whichever way you try to justify their point of view,you cannot explain how will it get them JUSTICE?

    I truly wonder, if things would be handled differently, had these men been abused by an ordinary man,not worth a penny?

    And now for my favorite line-Believing without facts, is like living in a fool's paradise. And you , Mr Dan Reed , rule that paradise!

    Edited by ArcoIris - 29/5/2019, 01:53
     
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    ETIENNE JEAN MARIE ( La sua testimonianza )


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    25 Marzo 2019

    Ero incerto…titubante…ho scelto molti anni fa di non esprimere più concetti personali nei social e di utilizzare il mondo virtuale solo per lavoro.
    Tuttavia il recente caso Michael Jackson ha sconvolto tutti quelli vicini a lui e quindi anche ME.

    Molti hanno scelto per i loro motivi di non vedere il documentario ,IO l'ho voluto vedere tutto.
    Era importante constatare ciò che sarebbe uscito.
    Potrei non essere obiettivo direte (per chi mi conosce), ho sempre dichiarato che fin da piccolo Michael è stato fortemente il mio mentore artistico, come per la maggior parte di artisti in generale.

    Non sono un FAN , non l’ho mai considerato come un IDOLO.

    Ho sempre visto Michael come la persona artistica che mi ha ispirato un sogno su cui aggrapparmi e farmi emergere da tutto e tutti.

    Piccole premessa per cercare di chiarire la mia posizione...
    Ma veniamo al punto di ciò che voglio esprimere!

    Nel 2003 ero a Los Angeles , mi ero trasferito per riuscire a lavorare lì ,dopo molte esperienze europee ,volevo misurarmi con il meglio che questo ambito poteva offrirmi.

    Dopo un mese di porte in faccia, sbloccai la prima e fui scelto per ballare nel video di Musicology di Prince.

    In seguito fui chiamato per ballare con Jc-Chasez ex cantante degli N-Sync.

    Lo show era importante, veniva presentato il suo singolo da solista live in America su MTV!
    La trasmissione era La Finale del “The Wade Robson Project”

    Non conoscevo #waderobson di persona ma sapevo chi era, ero emozionato, il mio primo ingaggio visto live in U.S.A

    Ero eccitato, stavo coronando un altro sogno, sentivo che tutto ciò che avevo ambito si stava concretizzando.

    Wade era molto entusiasta perché faceva un tributo a Michael Jackson e raccontava ai due coreografi per cui lavoravo quanto fosse eccitato dall’idea di rendere omaggio alla sua guida artistica e mentale.
    Era orgoglioso e i suoi occhi brillavano mentre parlava di Michael Jackson!!!

    Ascoltavo in silenzio, felice perché pensavo:
    “Quante persone Michael hai fatto sognare e fatto nascere il desiderio di diventare artisti”

    Ero felice di essere li, contento di quell’energia, pieno di gioia di vivere tutto quello, pensando a Michael Jackson, per come, in qualche modo avesse unito tutti, in un grande sogno.

    E poi …..invece…..LA BATOSTA!!!

    Questa la mia opinione!!!
    Non credo a Wade, al tempo aveva la fama della persona poco umile, tuttavia non è quello il problema.

    Il problema sono i SOLDI!!
    Sempre e solo i maledetti SOLDI!!!

    Tutti coloro che si sono documentati, sanno che Wade dopo essere stato licenziato dallo show Cirque du Solei in onore di Michael, ha intentato varie cause a chi gestisce il suo patrimonio...
    Cause che Wade ha perso e che hanno fatto disperdere molti dei suoi soldi.
    Da lì è scattata la vendetta, la più maligna delle maligne.

    Diffamare e uccidere nuovamente Michael per ottenere SOLDI!!!!

    L’essere umano è la specie più ripugnante...troppe volte ho visto una cattiveria VOLUTA, in troppe occasioni ho notato quanto gelosia e invidia scatenino le peggiori azioni con l’intento di distruggere emotivamente e fisicamente una persona.

    Con Michael è sempre stato così!

    Wade ,l’hai fatta grossa!!!

    Avresti potuto essere d’esempio artistico per molte persone, come Michael, invece hai scelto di essere famoso in tutto il mondo per questa schifezza dichiarata e per avere SOLDI, che non ti daranno nessuna pace interiore, perché porterai dentro di te fino alla tua morte il peggiore dei fardelli!

    Questa volta in eccezione, dopo questo ennesimo episodio di CATTIVERIA UMANA non riesco a stare in silenzio!
    Fosse stato vero quello che hai detto, questo atto non ti sarebbe per niente stato utile, tutt’altro!
    Il modo in cui hai descritto tutto il marcio e dico TUTTO, per me, non è veritiero.

    Ognuno è fatto a suo modo… ma… DUBITO FORTEMENTE che TU bambino che vieni molestato pesantemente dai 7 ai 14 anni possa in seguito, CRESCIUTO, fare di continuo TRIBUTI A FAVORE DELLA PERSONA CHE AVREBBE ABUSATO DI TE...PER 7 ANNI DI CONTINUO!!!!

    Come minimo e dico minimo, eviteresti la vicinanza e contatti con l’uomo orco e di certo non porteresti la tua ragazza a casa sua continuando a glorificarlo come facevi, nonostante da adulto sapessi riconoscere che abusi sessuali su minori fossero reati molto gravi, ma tu stranamente dici che al tempo fino a pochi anni fa, non te rendevi conto, Wade Robson per favore!!!


    Tributi, testimone chiave alle udienze a favore di Michael, presenza al funerale con tutta la tua famiglia con pianti e dolore, spettacolo con Janet (SUA SORELLA) in onore suo, gratitudine per coreografare lo show del "Cirque du Solei Michael Jackson" ( ti licenziano e pufff sparisce orgoglio e stima ventennale)... !!!

    Il titolo del tuo squallido documentario #leavingneverland è sbagliato!! Cambialo con :

    Living my BIG LIE Neverland

    ORIGINAL SOURCE

    Edited by ArcoIris - 29/5/2019, 02:12
     
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    Michael Jackson & gli Avvoltoi

    Quest'anno sarà il decimo anniversario della scomparsa di uno degli artisti più incredibili che il mondo abbia mai visto, Michael Jackson! Per me, Michael è stato il più grande artista che sia mai vissuto e fino ad oggi non c'è nessuno che possa paragonarsi a lui.

    Pensereste che festeggeremo la sua incredibile eredità mentre ci avviciniamo al decimo anniversario, ma purtroppo c'è in corso un altro tentativo di offuscare il nome di Michael per soldi da due traditori che, negli ultimi anni, improvvisamente si sono ricordati di essere stati abusati da lui, nonostante avessero ripetutamente affermato per anni che non fosse successo mai nulla e di come MJ fosse stata una tale fonte d'ispirazione per loro.

    Hanno cercato di ottenere soldi dalla tenuta di MJ prima, ma non ha funzionato e ora hanno realizzato un documentario proiettato al Sundance Film Festival. …HBO, Channel 4 ..

    Sebbene Michael sia stato riconosciuto innocente da tutte le accuse durante quel ridicolo processo nel 2005 e l'FBI abbia condotto un'indagine di 10 anni senza aver trovato nulla, dobbiamo ancora difenderlo e ricordare alle persone tutte le cose ha fatto. Ha abbattuto le barriere raziali. Ha battuto il record mondiale per la maggior parte delle associazioni di beneficenza mai supportate da una pop star (Guinness World Records). Ha cambiato video musicali e l'industria musicale. Ha unito persone di varie provenienze e fedi con la sua musica. Ha ispirato ballerini, musicisti e artisti in tutto il mondo. Queste sono le cose per cui dovrebbe essere ricordato perché merita di essere celebrato per la persona innocente, gentile e meravigliosa che era.

    Michael è stato vittima di vari tentativi di estorsione e le persone che una volta erano amici, persone che ha aiutato, gli hanno voltato le spalle per soldi e pubblicità.

    Fortunatamente Michael ha una fantastica base di fan, la 'MJ Fam', che si dedica a mantenere viva la sua straordinaria eredità e ha anche veri amici e familiari che lo sostengono e mantengono vivo il suo ricordo.

    E' una scelta malsana trasmettere questo documentario proprio quest'anno.. un orribile tentativo di fare soldi e aumentare il rating. Sono scioccato dal fatto che HBO, Channel 4 e il Sundance Film Festival siano coinvolti in questa immondizia. Avvoltoi dappertutto!

    Nessuna di queste persone si è fermata a pensare a come questo influenzerà i figli di MJ, la sua famiglia, i suoi fan. Michael lo aveva detto nel testo del brano “Money” :
    ''They don't care, they use me for the money''.

    Quando ho saputo di questo documentario ero fuori di me. Poi ho visto un tweet del nipote di Michael 'Taj' ed ero felice di leggere che stava progettando di realizzare un documentario che celebrasse l'eredità di suo zio, e che ( una volta per tutte) farà saltare via il coperchio di tutti i tentativi di estorsione, le bugie, i ricatti e mostrerà il vero inferno che Michael ha vissuto per mano di persone avide ed egoiste.
    FONTE



    MICHAEL JACKSON & THE VULTURES


    This year will be the 10th anniversary of the passing of one of the most amazing entertainers the world has ever seen, Michael Jackson! To me, Michael was the greatest entertainer that ever lived and even to this day there's nobody that can compare to him.

    You'd think that we'd all be celebrating his amazing legacy as we look towards his 10th anniversary but sadly we have another attempt at tarnishing Michael's name for money by two backstabbers who have suddenly decided in recent years that they were abused by him, despite the fact that they'd repeatedly said for years that nothing ever happened and how MJ was such an inspiration to them. They've tried to get money out of MJ's estate before but that didn't work and now they have made a documentary which will be shown at the Sundance Film Festival. HBO (have also backstabbed Michael for money, despite the fact that MJ gave them their highest rated special ever in 1992) and channel 4 over here in the UK have plans to broadcast it around spring.

    Despite Michael being cleared of all charges during that ridiculous trial in 2005 and the FBI conducting a thorough 10 year investigation into him to only find nothing, We still have to keep defending him and reminding people of the racial barriers that he had broken down, the things that he achieved, Michael broke the world record for the most charities ever supported by a pop star (Guinness World Records). He changed music videos and the music industry, he united people of various backgrounds and faiths with his music. He inspired dancers, musicians and artists all over the world. These are the things that he should be remembered for because he deserves to be celebrated for the innocent, kind and wonderful person that he was.

    Michael's been an inspiration to me since childhood and I remember as a 9 year old writing to a newspaper telling them to leave him alone. Michael was unique, child like and had a love for children which sinister people have tried to twist in order to make money out of him. Michael has been the victim of various attempts at extortion and people who were once friends, people who he helped, have turned their back on him for money and publicity.

    Luckily Michael has an amazing fan base the 'MJ Fam' who are dedicated to keeping his amazing legacy alive and he also has true friends and family members who have supported him and still keep his memory alive.

    It's very sick that this documentary of lies will be shown when this year marks 10 years since Michael died, a horrible attempt at making money and boosting ratings.

    I'm shocked that HBO, Channel 4 and the Sundance Film Festival would want to be involved with such garbage but of course they'll only be thinking of the money and the ratings that they can make from it. Vultures everywhere!

    None of these people have stopped to think of how this will affect MJ's children, his family, his fans.

    Michael said it best in his song 'Money' about these types of money grabbing people - ''They don't care, they use me for the money''.

    When I found out about this documentary I was seething. Last night I read a tweet from Michael's nephew 'Taj' and I was excited to read that he is planning to create a documentary which is going to celebrate his uncle's legacy but will also (for once and for all) blow the lid off of all the extortion attempts, the lies, the blackmail and show the true hell that Michael had to go through at the hands of greedy, selfish people.

    -----------------------------------------------------------------------------

    CITAZIONE
    un documentario proiettato al Sundance Film Festival

    NB:
    lo STESSO giorno in cui è stato proiettato il docum. su Harvey Weinstein.. ma “curiosamente” non ha ricevuto la copertura mediatica riservata a 'Living Neverland' , anzi, è passato quasi inosservato.
    E la cosa più “strana” è che la maggior parte dei media (tranne poche eccezioni) e, specialmente, i molti detrattori che nei social stanno dando fiato alle trombe contro Michael Jackson si sia chiesto : COME MAI?.
    Questo produttore è stato accusato da più di 70 donne di aver subito abusi sessuali da parte sua, accuse che hanno dato il via al movimento #METOO ecc. ecc., eppure... NIENTE, NOTHING, NADA!!! .. un motivo ci sarà.
    Ma non sarà che qualcuno ci ha messo lo zampino dirottando l'attenzione da questo “gentiluomo” (ancora vivo, giudicabile e CONDANNABILE se le accuse a suo carico verranno dimostrate non sul WEB ma davanti a un Tribunale di Giustizia) verso un altro che è morto da quasi 10 anni la cui reputazione, secondo le Leggi Americane, non ha più diritto di difesa?
    Meglio prendersela con i morti piuttosto che con i vivi perché si va sul sicuro.

    Per tanti, la via più facile è rimanere fedeli al popolo degli i***** piuttosto che fare ricerche, approfondire sui punti un po' dubbiosi e trarre le proprie conclusioni dalle informazioni che arrivano da ogni dove, senza manipolazioni esterne! (sia se si tratta di MJ o di chiunque altro) .
    Oh no! ma che dico???? troppo impegnativo il volersi distinguere dagli altri.. si rischia il suicidio SOCIAL . Una tragedia.:pJUU7Mz:

    Edited by ArcoIris - 29/5/2019, 02:21
     
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    Dovere di cronaca.....

    Michael Jackson: l’opinione di Rockol su “Leaving Neverland”

    La notizia che abbiamo pubblicato in cui si segnalava la messa in onda sul canale 9 del documentario “Leaving Neverland”, ha suscitato critiche sul nostro Facebook. Siamo stati accusati di “pubblicizzare” il documentario, e quindi indirettamente di schierarci dalla parte degli accusatori di Michael Jackson. Niente di più sbagliato; come abbiamo scritto, “guardate e deciderete”.
    Abbiamo guardato la prima parte, e qui di seguito troverete la nostra opinione.

    “Leaving Neverland” ha un limite (evidentemente) intrinseco: raccoglie le dichiarazioni di due persone che sostengono di essere state molestate sessualmente da Michael Jackson, e lo fa senza che i loro racconti siano stati verificati - e senza che siano verificabili.
    Per quanto mi riguarda, non sto da una parte né dall’altra: non faccio parte di una giuria di tribunale, né mi compete stabilire se e quanto siano attendibili i ricordi di James Safechuck e Wade Robson.

    I fedelissimi fan di Michael Jackson hanno già deciso da che parte stare, e non ha alcun senso dar loro torto o ragione. Personalmente ritengo, e lo dico in totale sincerità, che i comportamenti personali di un artista non debbano influenzare la mia opinione sulle sue produzioni - che siamo musicali, cinematografiche o letterarie. Non mi sognerei mai di mettere in discussione le fantastiche capacità attoriali di Kevin Spacey (e considero eccessivo l’ostracismo al quale è stato sottoposto). Analogamente, la mia opinione sull'importanza e sulla qualità della produzione musicale di Michael Jackson non è condizionata dalle accuse che riguardano il suo comportamento privato.

    Ho guardato martedì sera la prima parte del documentario, ed è stata un’esperienza piuttosto disturbante. Appesantito da un doppiaggio italiano inutilmente melodrammatico, che ha reso troppo “recitate” le testimonianze di Safechuck e Robson, “Leaving Neverland” mi ha messo a disagio, soprattutto per l’insistenza morbosa sui dettagli delle presunte interazioni sessuali fra i due e Jackson. Non sono una verginella, intendiamoci, ma a mio avviso non ci sarebbe stato bisogno di specificare con tanta insistenza quante volte, dove e come si sarebbero consumate le molestie sui due (allora) bambini. Mi è parsa pornografia, nel senso stretto del termine (“descrizione esplicita di un atto sessuale”); una pornografia fredda e clinica, oltre che moralistica, quindi ancor più sgradevole.

    Le quasi due ore di visione mi hanno lasciato però con una convinzione precisa: ed è che le due autodichiarate vittime, ammesso che lo siano state, di Jackson, lo sono state però sicuramente di madri ambiziose, abbagliate dalla celebrità quanto e più dei loro figli, e che dal rapporto “speciale” che questi avevano con il cantante si sono sentite personalmente gratificate e beneficate, sia socialmente sia economicamente.

    Più volte, guardando il documentario, mi sono chiesto se mia moglie ed io avremmo lasciato che nostro figlio bambino frequentasse tanto assiduamente, e spesso da solo, un adulto - chiunque fosse questo adulto. E mi sono risposto che no, non l’avremmo permesso. “Ci sembrava una favola, avevamo perso il senso della realtà”: è in questa frase di una delle due madri che condenserei il comportamento delle famiglie - piuttosto disfunzionali - Safechuck e Robson.

    E sinceramente mi domando con quale coraggio le due signore abbiano acconsentito a farsi intervistare ammettendo candidamente la loro, chiamiamola così, “leggerezza”. Le colpe di queste due madri sono gravi e imperdonabili, e accertate, anzi ammesse e quasi dichiarate; quelle di Michael Jackson sono tutte da dimostrare, e lo rimarranno per sempre.

    Franco Zanetti
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    Un po' "risicato" ma meglio di niente...


    Un biografo inglese: 'False due accuse di Robson e Safechuck in 'Leaving Neverland'. Ecco le prove'

    Due accuse di molestie sessuali rivolte allo scomparso Re del Pop da Wade Robson e James Safechuck nel controverso documentario "Leaving Neverland" sarebbero false: ne è convinto il giornalista britannico Mike Smallcombe, autore del volume biografico dedicato a Michael Jackson "Making Michael", che - riferiscono diverse testate britanniche come il Mirror e il New Musical Express - ha trovato le prove in grado di confutare quanto sostenuto dalle due presunte vittime nel lungometraggio prodotto dalla HBO.

    La prima accusa a venire smontata è quella avanzata da Robson, che sostiene di essere stato molestato la prima volta quando la sua famiglia lo lasciò a Neverland per recarsi in gita al Grand Canyon. Smallcombe ha trovato una testimonianza giurata della madre di Robson risalente al 1993 secondo la quale lo stesso Wade, all'epoca solo un ragazzo, si sarebbe unito alla famiglia nel viaggio presso la nota attrazione naturalistica.


    ms1


    "Joy Robson [la madre di Wade] non aveva ragione per mentire, al proposito", conclude Smallcombe: "Ha ammesso candidamente che Wade, in altre occasioni, era stato da solo con Jackson".

    Riguardo una delle accuse rivolte alla voce di "Thriller" da James Safechuck - quella di essere stato abusato in una stanza al piano superiore di una stazione ferroviaria fatta costruire nel parco di Neverland tra il 1988 e il 1992, cioè tra i 10 e i 14 anni, Smallcombe osserva:
    "La costruzione della stazione ferroviaria di Neverland non iniziò prima della fine della parte finale del 1993, e la struttura non fu aperta fino alla prima parte dell'anno successivo, il 1994, cioè fino a quando Safechuck non aveva 16 anni. Quindi le violenze nella stazione non possono aver avuto luogo, se - come sostiene lui nella sua testimonianza - sono finite nel 1992: ci sono due anni di differenza".


    ms2


    "Queste due storie - raccontate in modo molto dettagliato, e rappresentate come svolte chiave nel documentario - sono false in modo dimostrabile", ha concluso Smallcombe all'NME: "Tutto ciò non esclude che Jackson abbia abusato effettivamente di loro, ma pone un interrogativo: se queste due storie sono false, cosa pensare delle altre?".
    FONTE
     
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    Michael Jackson non verrà rimosso da Madame Tussauds e dalla R'n'r Hall of Fame



    Anche in Inghilterra e in America non accennano a placarsi le polemiche suscitate da "Leaving Neverland", il documentario su Michael Jackson recentemente trasmesso pure in Italia.

    Come noto, l'opinione pubblica è divisa: da un lato i fan di Jackson, che protestano contro le accuse del documentario, ritenute infondate, e propongono di boicottarlo; dall'altro chi - sulle base del racconto di James Safechuck e Wade Robson che sostengono di essere stati vittime di molestie sessuali da parte di Michael Jackson - si sta battendo per rivistare la figura dell'artista, di fatto rimuovendola dal pubblico. Alcune radio hanno deciso di non trasmettere più le sue canzoni (ma la notizia che fosse stato "bannato" dalla BBC si è rivelata una bufala) e il National Football Museum di Manchester ha deciso di rimuovere la sua statua, voluta dell'amico dell'artista Mohammed Al Fayed, già presidente del Fulham.


    Posizione opposta, invece, quella di Madame Tussauds, storico museo di statue di cera fondato a Londra più di due secoli fa (e con sedi anche a Amsterdam, Berlino, Istanbul, Hong Kong, Las Vegas, New York, Shanghai, Washington, Vienna, Sydney, Blackpool, Orlando e Los Angeles).
    Nella giornata di ieri, i responsabili dell'esposizione hanno diffuso una dichiarazione che non lascia dubbi sulla loro posizione: Michael Jackson resta dov'è, nel museo e nella cultura popolare:

    Le statue in mostra a Madame Tussauds riflettono i profili che hanno avuto un impatto sulla cultura popolare e che i visitatori si aspettano di vedere
    Michael Jackson è stato ed è tuttora una caratteristica delle attrazioni di Madame Tussauds in tutto il mondo. Monitoriamo regolarmente la nostra scelta di figure in mostra sulla base di eventi esterni e feedback dei visitatori.


    Una posizione simile è stata presa, secondo quanto riportato da TMZ, dalla Rock 'n' roll Hall of Fame, che cita la posizione di un dirigente: "La musica è musica". Jackson non verrà rimosso dalla lista degli artisti celebrati dalla prestigiosa istituzione: si può venire "ammessi" solo dopo 25 anni carriera e una nomination votata dagli addetti ai lavori.
    Jackson è stato ammesso due volte, la prima con i Jackson 5 nel 1997 e nel 2001 come artista solista.

    FONTE

    -----------------------------------------------------------------------------
    NB:
    In questi giorni anche Janet Jackson è stata inclusa nella Rock 'n' roll Hall of Fame ma si è rifiutata di esibirsi perchè l'emittente che l'avrebbe trasmesso è la HBO...

    [...]
    .. finalmente Janet Jackson, leggenda della musica, è entrata nella 'Rock & Roll Hall of Fame'. Insieme a lei sono stati insigniti del più prestigioso riconoscimento musicale anche Stevie Nicks, Radiohead, Roxy Music, Def Leppard, The Cure e Zombies nella cerimonia-evento al "Barclay's Center" di Brooklyn, a New York.
    Ma Janet, a differenza di tutti gli altri premiati, ha fatto solo un discorso di ringraziamento ai suoi fratelli, i mitici Jackson Five ma ha rifiutato di esibirsi per rispetto a suo fratello Michael Jackson, travolto dalle polemiche del documentario “Leaving Neverland” della HBO che avrebbe una partnership esclusiva con la 'Rock & Roll Hall of Fame', godendo dei diritti di trasmissione dell’evento.
    [...]

    Il Giornale

    Edited by ArcoIris - 6/4/2019, 14:58
     
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    Oprah Winfrey esclude qualsiasi riferimento con Leaving Neverland

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    Ha finanziato il ' mocumentario ' e ora vuole dissociarsi come se non fosse successo nulla. Oprah Winfrey sta cancellando ogni relazione con Leaving Neverland.

    Molti sui social media ipotizzano che Oprah stia cercando di prevenire una potenziale reazione contro di lei - e la sua nuova avventura con il servizio di streaming di Apple.

    Ecco la conferma di Sadjad Frogh (via Twitter)

    @Oprah ha appena cancellato tutti i video sul proprio canale / social media sul "documentario" Leaving Neverland. Compresi i clip dell'intervista che ha avuto con le "vittime".

    Oprah ha mandato in onda uno speciale dopo la trasmissione del documentario di Dan Reed, dove si ribadivano le accuse di abuso contro Michael Jackson dalle testimonianze di Wade Robson e James Safechuck.

    Il documentario non mostra prove dirette che uno degli uomini stia dicendo la verità. E da allora, abbiamo appreso che sia Wade & James hanno fatto le loro prime accuse pubbliche contro Michael nel 2012 - dopo aver presentato una causa da $ 1,5 miliardi. Prima di ciò, entrambi gli uomini dichiararono pubblicamente che Michael non li aveva mai molestati.

    HBO e OWN hanno trasmesso lo special organizzato da Oprah Winfrey dal titolo “Oprah Winfrey Presents: After Neverland”.

    Nel corso dell'intervista la conduttrice non ha mai messo in dubbio le argomentazioni dei due accusatori e del perché hanno impiegato così tanto tempo a riferire gli abusi.

    "La questione dell'abuso sessuale è troppo importante per rimanere in silenzio, indipendentemente da quanto il programma faccia infuriare i fan", aveva detto.

    Oprah, pensava di poter lanciare sassi e nascondere la mano. Ha completamente sottovalutato i fan di Michael Jackson, le loro abilità investigative e la capacità di mobilitarsi. Se pensava di avere la comunità nera a suo favore, ha sbagliato di grosso.

    E' troppo tardi Oprah. Ti sei già esposta. Cancellata..

    FONTE
     
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    Perché la stampa Statunitense tace la verità su Leaving Neverland mentre quella Britannica no?

    In un mondo razionale, i media americani avrebbero completamente rivisitato le pretese centrali di questo film:

    Un mese fa, la HBO trasmetteva un 'documentario' esplosivo chiamato Leaving Neverland, che raccontava storie orribili di abusi sessuali su minori da parte di due accusatori dell'icona pop Michael Jackson. All'indomani della sua anteprima, che è stata quasi universalmente abbracciata dai media mainstream, ho scritto tre storie diverse, inclusa una che includeva interviste con argomenti importanti che il film ignorava, gettando dubbi sul fatto che il film dovesse essere considerato per lo più, o addirittura in parte, reale.

    Da allora, è stato riscontrato che la produzione ha numerosi problemi sostanziali e la sua narrazione è ora piena di buchi significativi. Ma stranamente, mentre la stampa scandalistica del Regno Unito ha pubblicato la mancanza di credibilità del film, negli Stati Uniti c'è stato un blackout completo nei media.

    La rivelazione che ha ricevuto maggiore attenzione ( in almeno tre dei più importanti tabloid del Regno Unito), tratta la storia dell'accusatore James Safechuck, che in origine era ritenuto il più credibile tra le due presunte vittime. È incentrato sulla dichiarazione dettagliata di Safechuck nel film che è stato costretto a fare sesso con Jackson, all'inizio del suo abuso, al secondo piano della stazione ferroviaria di Neverland Ranch.

    Nel film e nella sua deposizione legale, Safechuck afferma che il suo abuso da parte di Jackson si è concluso nel 1992, quando aveva circa 14 anni. Una parte importante del racconto del film è che Jackson ha perso l'interesse sessuale in questi ragazzi quando hanno raggiunto l'età di 14 anni, cioè, l'eta della pubertà (anche se il ragazzo americano bianco medio inizia la pubertà intorno ai dieci anni).

    Tuttavia, ora c'è un grosso problema con l'accusa di Safechuck. La costruzione dell'edificio della stazione ferroviaria è stata avviata verso la fine del 1993 e completata a metà del 1994, e dopo quel periodo, Jackson, che si era appena sposato con Lisa Marie Presley, raramente si è recato a Neverland negli anni successivi.

    Ciò suggerisce che Safechuck, sulla base della sua stessa testimonianza, e della premessa più importante del film, ha inventato la storia dell'abuso nella stazione ferroviaria. Ciò sarebbe problematico per chiunque non abbia corroborazione per queste sue drammatiche affermazioni, e che alla fine si sia fatto avanti 21 anni dopo specialmente nell'era di #MeToo data la notevole ampiezza che viene data alle affermazioni di abuso, difficilmente sarebbe devastante di per sé.

    Ma questo è cambiato radicalmente quando il regista del film, Dan Reed, che ha recitato in modo efficace la parte di direttore delle pubbliche relazioni per la massiccia causa che questi accusatori hanno intentato contro la proprietà di Jackson, ha inspiegabilmente versato benzina sul fuoco.
    Invece di dire semplicemente che Safechuck era in errore ( il che sarebbe stato visto solo come piuttosto strano), Reed ha continuato a sostenere la storia che Safechuck era stato effettivamente abusato nella stazione ferroviaria, ma la sua vittima/ stella aveva sbagliato l'anno.

    A parte il fatto che questa spiegazione semplicemente non funziona, mette in dubbio la veridicità di enormi porzioni del film di Reed. Anche se ammettiamo che Safechuck si è sbagliato riguardo all'episodio della stazione ferroviaria che si è verificato all'inizio dell'abuso (iniziato secondo lui nel 1988), Safechuck aveva già compiuto almeno 16 anni quando è stata costruita.

    Quindi, secondo il regista del film, Safechuck ha mentito sotto giuramento, mentito nel film, e il suo abuso all'età di 16 anni, età che va oltre la pubertà, fa saltare l'intera teoria del film e del perché Jackson presumibilmente preferiva solo la compagnia di ragazzi molto giovani. Ma per quanto questo episodio metta in dubbio la credibilità di Leaving Neverland, continua ad essere un grande enigma.

    Qui di seguito ci sono solo alcune delle altre rivelazioni recenti che in un mondo razionale, i media americani avrebbero completamente rivisitato le affermazioni centrali di questo film:

    -. L'altro accusatore, Wade Robson, afferma nel film che è stato abusato per la prima volta da Jackson quando era da solo con lui mentre la sua famiglia era in vacanza nel Grand Canyon. Tuttavia, sua madre, Joy Robson, una figura centrale in questa saga, ha testimoniato due volte sotto giuramento che Wade era con loro in questo viaggio (si dovrebbe anche notare che c'è un'intervista radiofonica che Joy ha fatto nel 2011 e che lancia più dubbi sugli altri aspetti della timeline di Wade. Questa intervista è stata misteriosamente rimossa da YouTube).

    -. Si è scoperto che Joy ha frequentato molti dei gruppi di fan di Michael Jackson su Facebook dopo che suo figlio è andato al Today Show nel 2013 per parlare degli abusi, e che aveva 'gradito' diversi post pro-Jackson molto dopo quell'evento. Poi, nel giro di poche ore, dopo che qualcuno ha twittato di questa scoperta, quei 'mi piace' sono improvvisamente scomparsi.

    -. Il film cerca disperatamente di spiegare perché Robson è stato il principale testimone di Jackson nel suo processo penale del 2005 e cerca di fare un resoconto di una cena svoltasi a Neverland che ha influenzato la sua decisione di mentire per conto di Jackson (il che è strano perché sostiene anche di non aveva realizzato ancora di essere stato effettivamente abusato). Tuttavia, le persone che erano presenti alla cena dicono di essere sicuri che ciò sia avvenuto dopo la testimonianza di Robson, non prima.

    -. Robson ha testimoniato nella sua causa che ha capito di essere stato abusato mentre era in terapia nel maggio del 2012. Tuttavia, c'è un'intervista con lo stesso Robson pubblicata su YouTube nel luglio 2012, dove loda Jackson.

    -. Stephanie Safechuck, madre di James, che era straordinariamente vicina a Jackson, viene mostrata nel film che descrive in dettaglio come ha celebrato la notizia della morte di Jackson 'perché non poteva più abusare dei bambini'. Tuttavia, dal momento che James ha ripetuto numerose volte che si è reso conto di aver subito abusi quando ha visto Robson nel Today Show (quattro anni dopo la morte di Jackson) e di non averne mai parlato con nessuno, questo richiederebbe un viaggio nel tempo perché sua madre non avesse completamente inventato quella storia, con una recitazione piuttosto scarsa.

    -. Nel tentativo di promuovere la narrazione di quanto fosse malvagia la macchina PR di Jackson che può distruggere chiunque affermi di essere una vittima della popstar, Reed ha usato esplicitamente una clip del noto ex avvocato di Jackson, Mark Geragos, totalmente fuori dal contesto. Poi, rendendo le cose ancora peggiori, Reed ha risposto alla rabbia di Geragos per la manovra di editing esponendo che chiaramente non aveva fatto neanche la minima ricerca su un evento che aveva presentato nel suo film.

    Quindi, perché nessuno di questi fatti ha guadagnato interesse mediatico qui negli Stati Uniti, anche se l'ha avuto nel Regno Unito? Sembra che ci siano almeno tre spiegazioni.

    Primo, i tempi di attenzione qui sono più brevi e Leaving Neverland, specialmente nell'era di Donald Trump, è già considerato "notizia vecchia".
    In secondo luogo, l'uso strategico di Oprah Winfrey per santificare questi accusatori come legittimi ha un peso enorme nei media americani, dove lei è ancora venerata e temuta.
    Infine, l'impatto del movimento #MeToo che ha modificato radicalmente le regole su come valutiamo tali storie è molto più pronunciato qui.

    Naturalmente, nulla di tutto ciò giustifica l'interesse dei media americani che si sono immersi in questa storia. E, solo perché l'hanno fatto, non significa che Leaving Neverland sia assolutamente basato sulla verità.

    di John Ziegler: cronista senior per Mediaite. Ospita un podcast settimanale incentrato sui temi dei media ed è un regista di documentari.
    (Le opinioni espresse in questo articolo sono solo dell'autore.)
    FONTE


    Why is U.S. Media Silent on the Implosion of Leaving Neverland, While the U.K. Press is Pouncing?


    One month ago, HBO aired an explosive “documentary” called Leaving Neverland, which told horrific stories of child sexual abuse by two accusers of pop icon Michael Jackson. In the aftermath of its premiere, which was almost universally embraced by the mainstream media, I wrote three different stories, including one which included interviews with important subjects the movie ignored, casting doubt on whether the film really should be taken as mostly, or even partly, factual.

    Since then, the production has been found to have numerous substantive problems, and its narrative is now filled with significant holes. But strangely, while the tabloid press in the United Kingdom has been all over the movie’s implosion, there has been a complete blackout of these developments in the news media here in the United States.

    The revelation which has gotten the most attention (it has been featured in at least three of the major U.K. tabloids), deals with the story of accuser James Safechuck, who was originally presumed to be the more credible of the two alleged victims. It centers on Safechcuk’s detailed claim in the movie that he was forced to have sex with Jackson, near the start of his abuse, in the second floor of the train station at Jackson’s Neverland Ranch.

    In the film and in his lawsuit deposition, Safechuck says that his abuse by Jackson ended in 1992, when he was about 14 years old. A huge part of the movie’s narrative is that Jackson lost sexual interest in these boys when they reached the age of 14, supposedly because that is when puberty hit (though the average white American boy currently begins puberty at around ten years old).

    However, there is now a huge problem with Safechuck’s allegation. Construction on the train station building, which was not commenced until late 1993, wasn’t completed until mid-1994, and after that time, Jackson, who had just gotten married to Lisa Marie Presley, was rarely even at Neverland for the next several years.

    This suggests that Safechuck, based on his own testimony, and the film’s most prominent premise, made up the story about being abused in the train house. This would be problematic for anyone who has no corroboration for their dramatic claims, and who finally came forward to sue 21 years after their abuse, but given the remarkably wide latitude which abuse claims are given, especially in the #MeToo era, it would hardly be devastating on its own.

    But that radically changed when the movie’s director Dan Reed, who has been effectively acting as the PR director for the massive lawsuit these accusers have against Jackson’s estate, inexplicably poured gasoline on a brushfire. Instead of simply saying Safechuck was mistaken (which would have only been seen as rather strange), Reed decided that Safechuck had indeed been abused in the train house, but his star victim had just gotten the year very wrong.

    Except that explanation simply doesn’t work, and it causes enormous portions of Reed’s film to go down in flames. Even if we concede that Safechuck was just mistaken about the train house episode occurring at the start of the abuse (which he says began in 1988), at earliest Safechuck is at least a mature 16-years-old by the time it was built.


    So, according to the movie’s own director, Safechuck lied under oath, lied in the film, and his abuse at 16-years-old, at which time he was clearly well past puberty and even larger than Jackson, blows apart the project’s entire theory of how and why Jackson supposedly only preferred the company of very young boys. But as much as this episode brings suspicion to the credibility of the research and testimony behind Leaving Neverland, it is really only a piece of a much large puzzle.

    Here are just some of the other recent revelations which, in a rational world, would have the American news media thoroughly revisiting the claims at the center of this movie:

    The other accuser, Wade Robson, asserts in the film that he was first abused by Jackson when left alone with him as his family went on a trip to the Grand Canyon. However, his mother, Joy Robson, a central figure in this saga, testified under oath twice, including well after Wade finally announced that he had been abused, indicating that Wade was actually on that trip with his family (it should also be noted that a radio interview Joy did in 2011, which casts further doubt on other aspects of Wade’s timeline, was just recently mysteriously removed from YouTube).
    It was revealed that Joy not only remained part of a Michael Jackson fan group on Facebook, well after her son went on the Today Show in 2013 to announce that he was abused, but that she had “liked” several pro-Jackson posts way after that event. Then, within hours of someone tweeting about this discovery, those “likes” suddenly disappeared.

    The movie tries desperately to explain why Robson was Jackson’s star witness at his 2005 criminal trial, and attempts to spin a narrative that a pensive dinner at Neverland influenced his decision to lie on Jackson’s behalf (which is strange because he also claims he didn’t know yet that he had actually been abused). However, people who were at the dinner say they are sure that it occurred after Robson’s testimony, not before.
    Robson testified in his lawsuit that he realized he was abused while in therapy in May of 2012. However, there is an interview with Robson which was posted to YouTube in July of 2012 where he is still speaking of Jackson with very high praise.

    Stephanie Safechuck, mother of James, who was exceedingly close to Jackson, is shown in the movie describing in detail how she celebrated learning the news of Jackson’s death (which she says happened as she awoke in bed, even though Jackson died in the afternoon in LA where she lived) because he could no longer abuse any children. However, since James has said numerous times that he only realized that he was abused when he saw Robson on the Today show (four years after Jackson’s death) and had never told anyone at all about it, it would require time travel for his mother not to have totally made up that story, with some rather poor acting.

    In an attempt to promote the narrative that the evil Jackson PR machine can and will destroy anyone claiming to be a victim of the pop star, Reed blatantly used a clip of one-time Jackson attorney Mark Geragos totally out of context. Then, making matters even worse, Reed responded to Geragos’ anger over the editing ploy by exposing that he clearly had not done even the slightest research into an event he had featured in his film.
    So, why is it that none of this has gained any media traction here in the United States, even though it has in the United Kingdom? There appear to be at least three explanations.

    One, attention spans here are shorter and Leaving Neverland, especially in the Donald Trump era, is already considered “old news.” Second, the strategic use of Oprah Winfrey to sanctify these accusers as legitimate carries far great weight in the American media, where she is still revered and feared. Thirdly, the impact of the #MeToo movement having radically altered the rules for how we evaluate such stories is much more pronounced here.

    Of course, none of this remotely justifies the American media taking a dive on this story. And, just because they have, it doesn’t mean that Leaving Neverland is at all based in truth.


    Edited by ArcoIris - 30/5/2019, 23:47
     
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    FUORI CAMPO - LEAVING NEVERLAND

    L'uomo di paglia
    di ANTONIO SERÓN

    Internet ci ha venduto il sogno della fine dell'ignoranza. L'accesso senza precedenti alle informazioni globali ha cambiato le nostre giornate e il modo in cui ci rapportiamo nella società. È normale interrompere qualsiasi discussione solo googlando.
    Ma il lato oscuro è che ci ha introdotto nell'era post-verità. Al giorno d'oggi, il lettore deve fare uno sforzo in più per separare il grano dalla paglia in una rete in cui la cosa difficile non è tenersi informato, ma scegliere chi ascoltare.
    Questo, lungi dallo sviluppare l'occhio critico, ha permesso a molti di stabilirsi nella realtà che hanno scelto di credere. Realtà che convalidano i loro punti di vista e che non si preoccupano di contrastare. L'impatto di Leaving Neverland (Dan Reed, 2019) si basa su questo contesto.

    Il film dà voce a Wade Robson e James Safechuck, due uomini che durante la loro infanzia hanno avuto uno stretto rapporto con Michael Jackson e, dicono, di aver subito abusi da lui. Non è intenzione di questo articolo valutare la sezione tecnica. Per questo, c'è già il testo di Aaron Rodriguez in 'Divergent Cinema', che analizza con acutezza il suo trattamento visivo e le ripercussioni morali. Questo testo è focalizzato sulla messa in discussione dell'etica dietro lo schermo e sull'efficacia del suo scopo.


    L'approccio di Dan Reed è unilaterale, centrato solo sulle testimonianze delle due possibili vittime e delle loro famiglie. Presenta le due storie con apparente onestà, accompagnata, inoltre, da abbondante materiale archivistico. Entrambi i protagonisti fanno osservazioni pedagogiche sull'abuso di minori, in particolare sui tabù e sulla vittimizzazione degli abusati.
    Poi, quando il film si è guadagnato la rispettabilità, tira fuori l'artiglieria. Le storie atroci sembrano credibili, la narrativa è convincente e, soprattutto, non consente una deviazione dalla sua verità. Tutto sembra argomentato, logico e plausibile, e il sigillo HBO gli conferisce una maggiore veridicità.

    Ma le testimonianze hanno due problemi. Il primo è che suonano prefabbricate. La narrazione è troppo conveniente, filata e strutturata. Non ha un singolo dettaglio di naturalezza o imperfezione, presenti praticamente in qualsisasi documentario. I discorsi sono fluidi, i silenzi drammatici, le storie straordinariamente simili e le reazioni eccessivamente uniformi. Robson e Safechuck non sembrano vittime. Sembrano guidati, supervisionati.
    Hanno il controllo delle loro emozioni degne di studio ed espongono il loro trauma con articolazione e fluidità esemplare. Sebbene, naturalmente, ciò possa essere dovuto allo scetticismo dell'osservatore. Ma poi arriva il secondo problema, le incongruenze che il film non mostra.

    Ovviamente non si tratta di credere che il cantante sia innocente perché la sua famiglia o i suoi fan lo dicono. La dura realtà è che nessuno sa se è accaduto davvero. Ma se vogliamo tener fede ai fatti, c'è troppa puzza di bruciato in questa produzione.

    Lo sfondo degli accusatori è il più sospetto: Robson e Safechuck sostengono di non avere motivazioni finanziarie ... in attesa della risoluzione di una causa legale contro la proprietà di Michael Jackson per importi stimati in centinaia di milioni di dollari; nelle dichiarazioni della causa essi commettono spergiuro e viene rivelato che da anni stanno indagando su abusi sessuali e vecchie accuse contro Jackson; c'è un'indicazione che nutrivano un rancore nei confronti della tenuta in relazione a ragioni professionali; e, come se ciò non bastasse, ci sono prove che si conoscono da cinque anni prima del documentario, qualcosa che contraddice il loro regista e mette in dubbio la credibilità del film, basato in gran parte in quella assenza di contatto.

    Niente di tutto questo è menzionato nel film. Questa mancanza di trasparenza rende un cattivo servizio all'intenzione di dar voce alle vittime. Soprattutto perché puoi cominciare a chiederti chi è la vittima.

    Ecco il nocciolo della questione. Alla fine di una lettera inviata a The Guardian, Dan Reed afferma: "Questo non è un film su Michael Jackson. Leaving Neverland è un umile tentativo di accendere un faro per coloro che, quando è il momento giusto, possono rompere il loro silenzio e affrontare il loro violentatore." Ma se decidiamo di credere o meno all'accusa, il film sta boicottando se stesso.

    Per dare validità a queste voci, il regista deve far uscire a galla quella realtà nascosta; convincere difensori e detrattori con intelligenza e trasparenza; chiarire che questa realtà è stata sempre sepolta. Ma Reed non sembra interessato a scavare. Non c'è ricerca o volontà di cercare qualcosa che non sia dolore.
    Naturalmente, in molti casi di abuso sessuale è impossibile trovare prove incriminanti. Ma dove i buoni ricercatori avrebbero costruito mille discorsi su questo vuoto, il "dare voce alle vittime" di Reed comincia a sembrare più una scusa che un destino. Il valore della sua denuncia crolla con un materiale impuntato nel non voler uscire dalla propria congettura.

    Realizzare un documentario è difficile proprio perché chiunque può farlo. Qui il viscerale è stato confuso con l'emotivo. Le testimonianze di questo film non emozionano perché mettono in luce una verità travolgente ma perché fanno appello alla più semplice empatia, all'istinto di credere a chiunque dica qualcosa di così agghiacciante.
    Ma Dan Reed nega l'opportunità di stimolare il cervello e supportare ciò che dicono questi uomini. La storia è volontariamente cieca, incapace di contribuire a nulla nonostante l'affermazione che hanno "tonnellate di prove". La verità è difficile da trovare in questo caso e davanti ad una verità elusiva qui sembra abbiano preso una scorciatoia.
    I suoi scarsi argomenti e le sue scuse per il linciaggio lasciano il film in un terreno immorale e inquietante. Anche se lo scandalo risultasse vero, Leaving Neverland sarebbe ancora un opuscolo manipolativo e ipocrita.

    Poi c'è il problema del pregiudizio. Qui è dove non c'è intelligenza o trasparenza. Oltre a dare un uso discutibile al materiale d'archivio, Dan Reed ha ritenuto che qualsiasi tentativo di ricerca "distraesse il pubblico dal messaggio". Questo non è solo indottrinamento, è un insulto al pubblico e al messaggio di "ascoltare le vittime".
    Come ascoltare quando il narratore non consente all'ascoltatore di analizzare? Come credere quando viene omesso così tanto materiale compromettente? Come fidarsi quando il film non fa alcun tentativo di far luce sugli inganni?

    Leaving Neverland aspira ad entrare nel padiglione di altri illustri documentari che rivelano orribili scandali sessuali, ma finge di farlo senza “bagnarsi”; senza passare attraverso l'esauriente lavoro di ricerca e l'analisi etica che queste storie richiedono. Questo documentario è privo di contenuti e di cuore.
    Non mostra la potente denuncia di 'Liberaci dal Male' (Amy Berg, 2006) e le sue spaventose conseguenze o il dubbio in cui 'Capturing the Friedmans' (Andrew Jarecki, 2003) ha trovato i suoi più grandi punti di forza, oppure 'Making a Murderer' (Moira Demos e Laura Ricciardi, 2015) che ha messo in luce un'enorme ingiustizia, creando una narrazione che era pura tensione.
    Nessuna di queste opere suscitava sfiducia perché erano basate su dati e fatti.
    E in assenza di dati, almeno uno dovrebbe contare con le riflessioni di un buon indagatore, come nei documentari di Werner Herzog. Ma questa trascrizione di "Making a Pedophile" non rivela né denuncia nulla. Qui, la cosa terrificante è la mentalità dietro lo schermo, che aspira a vendere un pezzo di realtà raccapricciante a qualsiasi rischio. Anche quello di non preoccuparsi se è vero o no.

    Le accuse contro Jackson sono state la metà dei discorsi dei media per trent'anni e Dan Reed non ha esitato a cercare le simpatie di #MeToo durante la prima: "Ci saranno molti casi #MeToo dopo questo. Dobbiamo solo aspettare e vedere quanto velocemente accade." Se il film provocasse una valanga di informatori senza passato discutibile, ciò chiuderebbe la questione.
    Queste reazioni sono solitamente rumorose e veloci, inghiottite dall'immediatezza di Internet e dalla popolarità del movimento. Questo era il caso di Harvey Weinstein, Bill Cosby, Kevin Spacey e altri imputati. Ma non c'è stato neanche un mormorio.

    Di recente, in un programma del canale francese M6 è stato chiesto a Dan Reed riguardo a questo e alle rivelazioni dopo la prima. Il regista evidentemente conosce meno il caso che i suoi intervistatori e si dimostra privo di argomenti ed evasivo. In che modo questo aiuta a dare voce alle vittime?

    Ma questo interrogativo specifico è una rarità. Pochi media hanno considerato la veridicità della questione. Non è un nuovo problema, è stata la costante per trent'anni. Il ritratto del cantante fatto dalla stampa è stato sempre negativo o volutamente distorto. Ancora una volta, non possiamo sapere cosa è successo nella sua camera da letto, ma parliamo di ciò che sappiamo.
    Nell'accusa del 1993, i media hanno creato molti dei miti che sono ancora considerati reali, come il fatto che il cantante abbia pagato per impedire alle famiglie di dozzine di bambini di denunciarlo o di Jordan Chandler che aveva dato una descrizione corretta dei suoi genitali (corroborata come falsa nella sua autopsia).

    Più di 2000 giornalisti hanno seguito il processo del 2005 e i loro resoconti sono stati l'antitesi di ciò che è realmente accaduto in tribunale. Questo fatto è brillantemente trattato nell'articolo di Charles Thompson: “One of the Most Shameful Episodes In Journalistic History”, in cui confronta le trascrizioni del processo con i titoli.
    Questo documentario è solo il nuovo capitolo di questa tendenza. Con questo in mente, chi può incolpare il pubblico di avere una percezione negativa quando E' Tutto Ciò Che Arriva loro dalla stampa? Ma allo stesso tempo, com'è possibile che ogni volta che un mezzo di comunicazione colpisce la stella i guadagni aumentano? (Leaving Neverland è stato il terzo miglior debutto di un documentario dell'ultimo decennio di HBO).

    Da trent'anni la crocifissione del cantante è un'attività redditizia. Non importa che Jackson abbia attraversato due indagini di polizia con sopralluoghi a sorpresa, indagini private, un processo di cui è stato assolto, uno scrutinio pubblico senza precedenti e un'indagine dell'FBI. Questo minimo dubbio non si estinguerà mai.
    La storia di questo eccentrico e infantile milionario non può finire diversamente che in tragedia. È ciò che il pubblico chiede e, di conseguenza, è ciò che i media danno.
    In un'intervista con Newsweek, Jonathan Klein, l'allora presidente della CNN, ha ricordato di aver visto il verdetto di non colpevolezza e di dire ai suoi aiutanti "Ora abbiamo una storia meno interessante".

    Ogni ricercatore ha il diritto di indagare sui fatti che ritiene essere discutibili, ma Leaving Neverland è l'esempio di come non farlo; dal processo popolare basato sul pregiudizio alla più grande vergogna e mancanza di etica.
    E più che la preoccupazione per la voce delle vittime, a cui sottoscrivo, si risveglia una profonda preoccupazione nei confronti dei media che, alla fine, non si sono evoluti così tanto nonostante il miracolo della rete.

    Leaving Neverland è uscito dal Sundance come la svolta che il mondo aspettava da anni. Lo smascheramento del mostro, la caduta del mito, un dramma sproporzionato e brutale; un filmone.
    È proprio questo il film? No, ma vogliamo farci convincere. Se gli argomenti sono discutibili, sarà irrilevante perché nulla ci priverà di guardare il film che volevamo..
    Abbiamo bisogno che la realtà superi la finzione. E se la realtà non si piega, molti sembrano disposti a continuare a forzarla affinché l'unica cosa che conti sia soltanto il film.

    FONTE: Mutaciones - Leaving Neverland
     
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    'Neverland Firsthand', ecco cosa dice il contro-documentario che difende Michael Jackson

    Michael Jackson è innocente. Il contro-documentario non è tardato ad arrivare. Neverland Firsthand è l’instant doc pubblicato su Yotube con cui la Jackson family ribatte alle pesanti insinuazioni di violenza sessuale su minorenni presenti nello scioccante Leaving Neverland. Trenta minuti di mini interviste fronte macchina e telefoniche condotte dal giovane deejay e fotografo Liam McEwan per smentire categoricamente le accuse rivolte a Jackson da parte di Wade Robson e James Safechuck. Intanto il documentario diretto da Eli Pedraza presenta una rapida sintesi dei procedimenti penali che hanno visto il re del pop in tribunale. Il primo è il caso di Jordan Chandler.

    Una causa di abusi su minore avvenuta tra il 1993 e il 1994 chiusasi con un accordo di transazione di 20 milioni di dollari che, nel documentario, specifica la voce fuori campo dell’investigatore Scott Ross che si occupò nel 2005 del più famoso processo a Jackson, “non furono soldi provenienti da Jackson ma da una compagnia assicurativa”.
    Il cantante aveva accusato la famiglia Jordan di estorsione in almeno un paio di dichiarazioni pubbliche, ma la transazione assicurativa, che va specificato non ha alcun valore legale di ammissione di colpevolezza di Jackson, mise a tacere entrambe le accuse.
    La seconda causa ripresa nel documentario è quella nata nel 2003. Ancora ipotetici abusi su minorenni, ma con perquisizioni (presenti in video) nel ranch di Neverland, nessuna prova rilevata, un lungo iter processuale (tra cui la testimonianza che scagiona Jackson da parte di Wade Robson, che poi ne diventerà principale accusatore) e la definitiva assoluzione avvenuta il 13 giugno 2005.

    McEwan intervista il nipote di Michael, Taj Jackson, e la nipote Brandi Jackson, così come il suo direttore tecnico di lunga data Brad Sundberg, persona che ha soggiornato regolarmente al Neverland Ranch, e che con lui ha lavorato giornalmente in sala registrazione. “Non ho mai visto un bambino vicino a Michael Jackson che poteva dirsi angosciato, ferito, maltrattato.
    Neverland era un posto tranquillo, sicuro e divertente”. Brandi Jackson invece ha spiegato nei particolari la relazione particolare (“fidanzatini”) che lei bambina di dieci anni ha avuto proprio con Wade Robson (all’epoca novenne), uno dei due principali accusatori di Jacko presenti nel documentario dello scandalo Leaving Neverland.

    “È sempre stato un po’ un opportunista”, ha spiegato Brandi, “ha sempre saputo come posizionarsi in situazioni che lo avrebbero potuto avvantaggiare dal punto di vista finanziario”. La Jackson ha poi negato che esistesse una relazione tra suo zio e quello che era il suo fidanzatino Wade. Considerazioni che, come riporta People, sono state attaccate a loro volta dall’avvocato di Robson: “La signorina Jackson non era con Wade e Michael Jackson quando si sono verificati gli abusi sessuali e, in quanto tale, non ha nulla di rilevante da dire sull’argomento”.

    Taj Jackson ha poi confermato che lo zio Michael sia divenuto bersaglio nel corso degli anni di numerose cause legali per l’eccesso di generosità verso il prossimo: “Quando sei così gentile le persone se ne approfittano”. Mentre a metà documentario ritorna la testimonianza telefonica di Scott Ross, l’investigatore assunto per la difesa di Jackson nel 2005 che spiega in modo incontrovertibile come proprio in quel clamoroso processo il testimone numero uno a difesa del re del pop, torchiato da diversi avvocati dell’accusa e dal procuratore generale, fosse proprio Wade Robson. Oramai adulto, quello che nel documentario Leaving Neverland è diventato il suo principale accusatore, nel 2005 venne ritenuto dalla giuria il più attendibile difensore dell’innocenza di Jacko.

    Ross sottolinea poi come il secondo grande accusatore del 2019, James Safechuck nel 2005 venne escluso completamente dalla corte fin dall’inizio dal gruppo di accusatore in quanto la sua testimonianza proveniva soltanto dalla sua “personale avidità”.
    Infine ancora un’ultima telefonata, quella al giornalista britannico Charles Thomson, tra i più grandi conoscitori del caso Jackson a livello mondiale che smonta di nuovo la credibilità e i ripensamenti postumi di Robson, e interviene anche nel criticare la tecnica manipolatoria di Leaving Neverland.
    Secondo Thomson il regista Dan Reed è stato molto abile a costruire una relazione stretta tra i due accusatori e Jackson servendosi di numerose foto e filmati che li vedono insieme per “corroborare la narrazione testimoniale dei due ragazzi”.

    FONTE

    Edited by ArcoIris - 8/10/2019, 01:37
     
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    *** PREMESSA: liberi di dissentire o meno con l'autore ma credo che dopotutto sia una lettura interessante, non di parte... (almeno questo è stato il mio primo pensiero. Of course, opinione personale) ***



    Leaving Neverland, operazione miserabile dove nessuno è innocente

    Un documentario cinico e di raro squallore dove Robson e Safechuck, con i loro sorrisi di circostanza e le memorie stucchevoli, superano di gran lunga la miseria umana che poteva nascondere Michael Jackson.

    La pedofilia della pedofilia, il voyeurismo allo specchio. Il bambino concupito da Michael Jackson, sul palco con lui, trent'anni dopo parla di se stesso con morbosità autoriferita e percepisci il losco, puoi quasi respirarlo nel suo darsi in pasto. Amore per i soldi? Inseguimento di una fama perduta? Ritorno alla dimensione onirica del piccolo clone a immagine e somiglianza del dio nei centri commerciali, nelle feste, vestito come lui, sgambettante come lui? Cavarci quel che ancora si può, visto che siamo diventati quello che siamo?

    È difficile non essere cinici davanti a un'operazione come Leaving Neverland, perché Leaving Neverland è una operazione cinica – e non si dà minimamente la pena di nasconderlo. Da qualsiasi parte la guardi.
    Quella della divina popstar che fagocita bambini nel suo reame di Nessunaparte. Quella dei genitori che glieli lasciano, sapendo o almeno intuendo a cosa vanno incontro. Quella di questi bambini cresciuti, ma non abbastanza, ma non più, esattamente come il dio morto e allo stesso modo cresciuti un po' troppo, che inscenano il dolore e, già che ci sono...


    PUPILLI PENTITI WADE ROBSON E JAMES SAFECHUCK

    «Michael chiamava dall'Australia, voleva mio figlio...». Il documentario, imbastito sulle rimembranze di questi due pupilli pentiti, e poi pentiti di essersi pentiti, e ancora pentiti dell'ultimo pentimento, Wade Robson e James Safechuck, con rispettive mami e papi, è di un raro squallore perfino per questi tempi decaduti che scorrono trent'anni dopo quelle prodezze.
    Squallido e noiosissimo, con quelle inquadrature fisse e gli effetti di luce scontati. Le foto d'epoca, gli spezzoni d'epoca, il feticismo delle brochure, delle giostre, dei giocattoli di Nessunaparte, le riflessioni del senno di poi, da abbecedario dell'ovvio, «a quell'età chiunque vuole sentirsi amato». Agli americani piacciono queste cose, l'orrore impacchettato nella Meraviglia, le vittime, povere vittime, che al momento giusto dicono scusate e si asciugano gli occhi con una smorfia e non si capisce bene se stanno piangendo o gli scappa da ridere. «Sono eterni bambini gli americani», diceva Albert Einstein, «e possono diventare pericolosi».



    UN DOCUMENTARIO SQUALLIDO SENZA PROFONDITÀ NÉ ANALISI

    A che serva, a che porti una roba del genere, a parte risucchiare una notorietà di risacca, con la mercede del caso, è difficile dirlo. Non c'è profondità, analisi, morale, non c'è neppure denuncia: c'è voyeurismo da un buco della serratura grande come l'insanità di chi ha messo insieme tutto questo. Chi ricorda. Chi racconta. Chi guarda.
    Dite che la figlia di Jackson, Paris, ha tentato di ammazzarsi per questo? Francamente pare un gesto spropositato per tanta risaputa pochezza. E qui, attenzione, nessuno sta difendendo l'idolo, il Lucifero caduto nella spirale di sé, di quel tagliarsi la faccia e chiudersi nelle camere iperbariche come un moderno vampiro, no, anzi diamo pure per scontato che dietro il fumo deve pur esserci l'arrosto, che un Peter Pan alienato, avvezzo a razzolare ragazzini da rinchiudere nel castello, qualcosa che non andava ce l'avesse.


    Anche se i tribunali l'avevano scagionato sulla base delle calunnie smontate, dell'avidità puntualmente sbugiardata dei suoi accusatori, del resto si sa come è la Giustizia, pensa solo a O.J. Simpson. Ma sì, mettiamoci pure che Michael pagava il silenzio e quando è morto non c'era più ragione per non mettersi a parlare.
    È che i protagonisti di questa necrofobia, con le loro acconciature e i sorrisi di circostanza, le memorie francamente stucchevoli al netto della egopornografia, superano di gran lunga la miseria umana che poteva nascondere il dio Michael.
    «A me non sembrava appropriato che mio figlio dormisse con lui... Però... Jimmy ha insistito tanto...». Quando si dice finire nelle fauci dell'orco, con un piccolo aiuto dai tuoi amici, anzi dalla tua mamma.
    Lo chiamavano:
    «Mio figlio vuole conoscerti». Lui, naturalmente, mandava subito una limousine. Chi adescava chi, in questa storia?


    PIÙ CHE IL DOLORE PER GLI ABUSI, EMERGE LA NOSTALGIA DI UN SOGNO PERDUTO

    Dal docusputtanamento vien fuori tutto quello che si sa, o si crede di sapere, o che si immagina su un “pedofilo”: la gentilezza melliflua, i modi insistenti, insinuanti, poi ossessivi, la progressiva discesa agli inferi della perversione, il contagio - «ero diventato come lui, ero lui» -, lo sfarzo indicibile, la bolla fatata: e allora? Se li portava in tour, li vestiva come lui, li faceva ballare come lui: poi se li faceva. E allora? E ancora: solo Jackson, nell'allegro circo perverso del pop-rock? E che cosa avrebbero da dire adesso questi due bellimbusti che si piangono letteralmente addosso, le loro mammine che si narrano, perché qui ciascuno parla di sé, col pretesto del caro estinto?

    Più la faccenda scorre, lunghissima, estenuante, due ore, su due puntate in Italia trasmesse da La Nove, più non si ha la sensazione di un dolore sedimentato per gli abusi sui pargoli quanto per la nostalgia per una dimensione perduta, dove niente era normale e tutto valeva la pena. Poi arriva il giorno che Jackson si mette a giocare col sesso del fanciullo, «ed è cominciata così».
    E giù cateratte di particolari francamente evitabili, ma se li eviti che senso resta a una operazione come questa? Roba talmente esplicita, e insieme patetica, che se non ci fosse di mezzo, bene o male, la distruzione fisica e morale riferita di due infanti, verrebbe da chiosare Lino Banfi nei suoi momenti migliori: «A chièppe divarichète». Ed è forte la tentazione, perché Leaving Neverland ti rende cinico contro i cinici.


    SUL CORPO DI JACKSON FIORISCE IL MERCATO DI MUSICA E PEDOFILIA

    Tutto quello che puoi immaginare è vero, però non lo immagini perché ti vien servito tutto, ma proprio tutto, sul piatto d'argento della memoria di chi c'era e parla di chi non c'è più e non può rispondere.
    Anche se dalla Jackson Corporation fioccano le richieste di risarcimento, è un circo questa storia, un maledetto circo di richieste di risarcimento, di amichetti che salvano l'idolo prima di annientarlo, capovolgono le testimonianze assolutorie in atti d'accusa spietati urbi et orbi, orgie di ritrattazioni, speculazioni, azioni, reazioni, rivelazioni e nessuna pistola fumante, fumo sì, pistola lo dicono i i cari Jimmy e Wade, e i dischi tornano in classifica e Louis Vuitton cancella precipitevolissimevolmente una linea di vestiti dedicata a Jacko nel decennale della morte e gli esperti del linguaggio del corpo si scatenano e fiorisce un macabro merchandising di musica e pedofilia e tutti sono pronti a farci soldi.


    Ah, l'America! Però se per un attimo esci da questo allucinante racconto di Leaving Neverland e torni in te, ti riscopri a domandarti: ma cos'è 'sto schifo, ma cosa mai sto guardando?
    E ti fai un po' senso e devi ricordarti che lo guardi per lavoro. Certo, a chi è sporco dentro un programma del genere lascerà grandi soddisfazioni. Ma in chi resta normale, deposita solo una profonda, desolata mestizia affogata nella noia, noia, noia, tutto il resto è noia in questa operazione miserabile dove nessuno è innocente ma forse, tutto considerato, chi è vivo e si racconta addosso lo è meno dell'idolo morto, è più repellente, è più mostro.

    MASSIMO DEL PAPA
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    Nonostante al fatto tragico a cui si ispira :( , è una perfetta rappresentazione di quello che sta succedendo al mockumentario .. a dispetto di chi ancora insiste a sostenere il contrario. Troppo bella per non condividerla!

    Pmn7MMZ
     
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