Michael e L'Ombra - di Barbara Kaufmann

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  1. Wivvy
     
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    Articolo bellissimo che dice talmente bene tutto che non c'è molto altro da aggiungere: descrive perfettamente quelli che sono i meccanismi psichici dell'essere umano.
    Il punto centrale per me è questo, quando scrive: "Un ombra non compresa e guarita ci fa sentire indegni o incapaci di amare, ed è questo che ci rovina la vita". La difficoltà più grande che ognuno di noi si trova a dover affrontare è proprio quella di prendere contatto con la propria personale 'ombra'.
    E quindi accoglierla, accettarla, capirla arrivando a sentirsi degni e appunto 'amabili' e 'capaci d'amore'. Perché è appunto la natura umana che è fatta così, non è solo luce O ombra ma un impasto micidiale di entrambe.
    Allora sì che diventa possibile tenere questo nostro lato oscuro in uno spazio (mentale) che sia nostro e non gettarla su altri, in questo crudele gioco di proiezioni. Smette di farci così tanto paura.
    E invece era su Michael che veniva riposta massicciamente perché lui era 'schermo bianco', contenitore aperto e fiducioso, pronto ad accogliere, forse perché con la sua parte oscura aveva combattuto da una vita. E nei bambini trovava quello spazio 'innocente' e 'speranzoso' che lo aiutava a non dimenticarsi quanto fosse amabile e speciale. Perché è così che ti fanno sentire i bambini, perché davvero come dice l'articolo (e scrissi anche io tempo fa a proposito di un'altra questione) loro vanno solo dove sentono che c'è del buono, perché ancora sono in grado di riconoscerlo sul serio. Crescendo perdiamo questa capacità perché sempre più alla nostra ombra si accosta l'ombra collettiva di cui parla la Kaufmann (avrà letto Jung?).
    E investendo nell'infanzia, volendola proteggere e preservare il più possibile Michael cercava di mettere le basi per un futuro che fosse più 'pulito', meno inquinato dalle ombre 'adulte' che poi non sono altro che la paura, il terrore di essere se stessi.
    In 'It is scary' come in 'Ghost' Michael parla di questo: domanda di chi si ha paura. È davvero lui il mostro?
    No, lui é stato 'semplicemente' il raccoglitore esposto e disponibile delle nostre paure, di quell'ombra oscura che ci ostiniamo a vedere sui muri degli altri e mai nei nostri.
    Lui credo che questo lo avesse ormai capito ma ciò non gli ha impedito di soffrirne moltissimo e, con ogni probabilità, di morirne.
     
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3 replies since 3/4/2015, 14:41   297 views
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