"The King of Pop"
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Jonathan Morrish: I was honoured to work with him
Saturday 27 June 2009
I was incredibly fortunate and privileged to work with Michael, well, in fact the Jacksons, when they joined CBS from Motown in 1976, and also to have stayed involved in his career until his last album,
Invincible, in 2001.
Quite simply Michael Jackson was the greatest song and dance man of all time and his death is not just a huge and tragic loss but it sadly heralds the end of an era. Michael changed music-making and the music industry. His videos raised the bar to new standards and his tours around the world took music theatre to unprecedented levels of artistic and technical excellence. He leaves behind a body of work that will be listened to by generations to come.
The group's success, and his own solo success, which took off with Off The Wall in 1979, meant that he came to England, a country he genuinely loved, a lot in that time.
As a child star, which is probably the hardest mantle to carry, he was a man whose trust you rightfully had to win. He understood the dynamics of show business – the discipline, the need for perfection, the eye for detail – and he expected that, again rightfully, from the people he worked with.
But he could be mischievously humorous. Once in Germany just before a television show, he insisted that I stand behind the cameraman so that, if he felt so minded, he could call on me to stand in for him. Needless to say after a few minutes he beckoned to me and I dutifully came forward – and this was live television in front of 30 million people – to take my place while he went off! I didn't mind. I think it was his way of having fun and setting challenges.
He had an engaging mind and on our travels around the world and the cities in which he was playing made sure that he visited galleries and saw the sights. Yes, he liked to go out shopping, and of course stores would close for him given the impossibility of the world's most famous man shopping in usual opening hours. But he made it fun for everyone around him and he was incredibly generous.
As he was as a performer, giving everything on stage to the fans who had paid to see him. Give them what they want and like and do it with style, passion, energy and to the highest technical specification.
My thoughts are with his family.
The writer is Director of PPL, the music licensing company, and a former Sony Music executive
Source: www.independent.co.uk/arts-entertai...im-1721529.html
Jonathan Morrish: "Ho avuto l'onore di lavorare con lui"
“Sono stato incredibilmente fortunato e privilegiato nel lavorare con Michael; beh, in realtà con i Jackson quando si unirono alla CBS dalla Motown nel 1976 e di essere rimasto legato alla sua carriera fino al suo ultimo album, Invincible nel 2001.
Semplicemente, Michael Jackson è stato il più grande cantante e ballerino di tutti i tempi e la sua morte non è solo una perdita immensa e tragica, ma preannuncia purtroppo la fine di un'era. Michael ha cambiato il modo di fare musica e l'industria musicale. I suoi video hanno innalzato le barriere verso nuovi standard e i suoi tour mondiali hanno portato la scena musicale a livelli senza precedenti di eccellenza artistica e tecnica. Si lascia alle spalle un'eredità che verrà ascoltata dalle generazioni future.
Il successo del gruppo, e il suo stesso successo da solista, che è decollato con 'Off The Wall nel 1979', ha fatto sì che venisse in Inghilterra, un paese che ha veramente amato molto in quel periodo.
Come bambino prodigio prima, che è probabilmente il fardello più difficile da sopportare, e come uomo dopo, era uno la cui fiducia dovevi guadagnartela legittimamente. Capiva le dinamiche del mondo dello spettacolo, - la disciplina, la necessità di perfezione, la cura per i dettagli – e si aspettava, giustamente, la stessa cosa dalle persone che lavoravano con lui.
Ma poteva anche essere maliziosamente divertente. Una volta in Germania, poco prima di uno show televisivo, ha insistito che rimanessi dietro al cameraman in modo che, se si fosse distratto, mi avrebbe chiamato per sostituirlo. Inutile dire che dopo pochi minuti mi fece cenno e andai doverosamente a prendere il mio posto (era una diretta TV davanti a 30 milioni di spettatori) mentre lui se ne andò! Non mi è dispiaciuto Penso che sia stato il suo modo di divertirsi e di impostare delle sfide.
Aveva una mente affascinante e nei nostri viaggi in tutto il mondo, mentre si esibiva nelle varie città, si assicurava di poter visitare le gallerie d'arte e i luoghi più interessanti. Sì, gli piaceva lo shopping e, naturalmente, i negozi chiudevano per lui, data l'impossibilità per l'uomo più famoso del mondo di fare acquisti nei normali orari di apertura. Ma lo faceva diventare divertente per tutti quelli intorno a lui.. ed era incredibilmente generoso.
Come lo era come artista, dando tutto se stesso sul palco per i suoi fan che avevano pagato per vederlo. Dare quello che a loro piaceva e volevano da lui e farlo con stile, passione, energia e con le migliori condizioni tecniche ".
I miei pensieri sono con la sua famiglia.
Jonathan Morrish - Direttore della PPL, la società di licenze musicali, ed ex dirigente Sony Music
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Aneddoto:
Accompagnai due vincitori di un concorso per incontrare Michael a San Diego. Quando stavamo per andare via, lui mi chiese: "Che fai dopodomani?" Mormorai qualcosa di tornare al mio albergo. "Perché non vieni a casa mia?", chiese Michael.
E 48 ore dopo ero lì a mangiare il gelato con Michael, sua madre e il boa constrictor, Muscles, nella cucina della sua casa di Encino. "
Jonathan ha organizzato molti eventi per Michael ogni volta che ha visitato il Regno Unito: il museo delle cere di Madame Thussaud, la cena da Guildhall ... ogni volta..
UK loves MJ | Facebook - Foros Michael Jackson's HideOut
Traduzione: MJGW
Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 04:11
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