Ripercorrendo le pagine: l'album di ritagli su Michael Jackson di Gail Anderson

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    [Gail Anderson] I loved me some MJ in the early 1970s. This was the Michael Jackson of the ABC and I’ll Be There days, way before all the crazy. I loved all the brothers: Michael, Marlon, Jermaine, Tito and Jackie — the original Jackson 5. But it was Michael who made my young heart race. You could call it puppy love, but that would be quoting a Donny Osmond song, and any self-respecting Michael fan knows that’s just wrong.

    My love for Michael Jackson knew no bounds. I remember entering a contest in 16 Magazine (my teen bible, along with sister publication, Spec) where fans were asked to design a costume for Michael, submit a letter and enclose a picture. The prize was, of course, a date with Michael. I’d like to report that my outfit and loving prose earned me those intimate moments with my beloved, but I never even got a rejection letter.


    I still have a stack of those Spec and 16 mags (they were never called magazines), though many of the pull-out centerfold posters are long gone, having spent time taped to the pink walls of my bedroom in the Bronx. But lots of my Michael Jackson pictures from the early ’70s ended up in not one, but two scrapbooks that were salvaged from old photo albums that my mother discarded once people started switching over to those groovy sticky-page ones that you now can’t peel the pictures off and regret ever having bought.

    I was going through some old stuff on the bottom shelf of my bookcase recently, and I pulled out a puffy green book with brittle kraft paper. I got a whiff of that great old book smell, and it was 1972 all over again. I couldn’t believe what I’d found, and was so pleased that I’d had the good sense to hang on to that little piece of my childhood: my Jackson 5 scrapbook. And then I was just a little creeped out to discover that I’d actually started a second one in a red scrapbook (but it looks like my affection was straying to Elton John about halfway through, since many of the pages were blank).

    Look at the love that went into those Jackson 5 layouts. I mean, really. The juxtapositions! The silhouettes (except for the way I cropped poor Jermaine’s ’fro)! I added captions and embellishments to make my layouts sing! I wrote headlines and designed type! I made sure to give all of the brothers decent real estate — even Randy, who wasn’t an original member of the group, and whose afro was much less impressive. I cared.

    My scrapbooks were held together with Scotch tape and Elmer’s glue, and I’m happy to report that all of the pictures are still in place. I’ve still got my original Jackson 5 Motown albums and Michael’s early solo efforts, along with a bunch of stray singles. And I’ve got my Spec and 16 mags, of course. It just wouldn’t be the same if these were all digital files and MP3s. Maybe that’s all “kids today” will have left of their Twilight and Jonas Brothers collections. But I sure hope not.

    Gail Anderson is creative director/Design at SpotCo, the New York arts and live entertainment advertising and branding agency. An AIGA medalist, Anderson is one of America’s most prominent and accomplished graphic designers. She is a graduate of SVA and now teaches there.

    Fonte: www.mohawkconnects.com/feltandwire/...son-scrapbooks/

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    Edited by ArcoIris - 11/4/2018, 02:16
     
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    Ripercorrendo le pagine: l'album di ritagli su Michael Jackson di Gail Anderson


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    [Gail Anderson] Mi sono un po' innamorata di MJ nei primi anni 1970. Era il Michael Jackson del periodo di ABC e I'll be there, prima che tutto impazzisse. Mi piacevano tutti i fratelli: Michael, Marlon, Jermaine, Tito e Jackie - gli originali Jackson 5. Ma era Michael che faceva correre il mio giovane cuore. Si potrebbe chiamare infatuazione da adolescente, citando una canzone di Donny Osmond, ma qualsiasi fan di Michael che si rispetti sa che non è proprio così.

    Il mio amore per Michael Jackson non conosceva limiti. Ricordo di aver partecipato a un concorso di 16 Magazine (la mia bibbia da adolescente, insieme con la pubblicazione sorella, Spec) in cui i fan erano invitati a disegnare un costume per Michael, inviare una lettera e allegare un'immagine. Il premio era, ovviamente, un appuntamento con Michael. Vorrei segnalare che il mio vestito e l'amorevole prosa mi hanno fatto guadagnare quei momenti speciali con il mio amato, per il fatto che non ho mai ricevuto una lettera di rifiuto.

    Ho ancora una pila di quelle riviste Spec e 16 Magazine (non sono mai state definite riviste), anche se molti dei poster estraibili della pagina centrale sono ormai andati, avendo passato il tempo a tappezzare le pareti rosa della mia camera da letto nel Bronx. Ma un sacco di mie foto di Michael Jackson dai primi anni '70 sono finite non in uno, ma in due album di ritagli che sono stati recuperati da vecchi album di foto che mia madre aveva messo da parte quando la gente aveva cominciato a scambiare quelle favolose pagine adesive da cui ora non si staccano le immagini e che mi rammarico di non aver mai comprato.

    Stavo frugando di recente tra alcune vecchie cose sul piano inferiore della mia libreria, e ho tirato fuori un libro verde gonfio con la carta fragile da pacchi. Ho sentito l'odore di quel grande vecchio libro, ed era da capo il 1972. Non riuscivo a credere a quello che avevo trovato, ed ero così contenta che avevo avuto il buon senso di conservare quel piccolo pezzo della mia infanzia: il mio album dei Jackson 5. E poi ho avuto un piccolo brivido nello scoprire che in realtà ne avevo iniziato un secondo in un album rosso (ma sembra che il mio affetto stava deviando verso Elton John circa a metà, dato che molte delle pagine erano vuote).

    Guardate l'amore che c'è in quelle 'impaginazioni' per i Jackson 5. Voglio dire, davvero. Gli accostamenti! Le sagome (tranne il modo in cui ho ritagliato l'acconciatura afro del povero Jermaine)! Ho aggiunto didascalie e abbellimenti per far cantare le mie 'impaginazioni'! Ho scritto i titoli e disegnato il modello! Ho fatto in modo di dare a tutti i fratelli uno spazio soddisfacente - anche a Randy, che non era un membro originale del gruppo, e la cui acconciatura afro era molto meno impressionante. Ci tenevo.

    I miei album sono tenuti insieme con nastro Scotch e colla di Elmer, e io sono felice di constatare che tutte le immagini sono ancora al loro posto. Ho ancora i miei album originali dei Jackson 5 alla Motown e i primi tentativi da solista di Michael, insieme con un gruppo di singoli smarriti. E ho ancora le mie riviste Spec e 16, naturalmente. Non sarebbe proprio la stessa cosa se questi fossero tutti file digitali e MP3. Forse queste sono tutte cose da "ragazzi di oggi" che lasceranno le loro collezioni di Twilight e Jonas Brothers. Ma non ne sono così sicura.

    Gail Anderson è direttore creativo/Design presso SpotCo, un'agenzia pubblicitaria di arte e intrattenimento dal vivo di New York. Vincitrice di una medaglia AIGA, Anderson è una dei grafici più importanti e affermati d'America. Si è laureata alla SVA e ora insegna lì.


    Questa traduzione è per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post, (clicca sulla data del post per ottenere l'url diretto)

    Edited by ArcoIris - 11/4/2018, 02:12
     
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