Rolf Knie racconta la visita in incognito di MJ alla famiglia Chaplin a Corsier (VD)

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    "The King of Pop"

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    Rolf Knie racconta il suo incontro con Michael e la sua visita in incognito a casa di C. Chaplin a Corsier (VD)



    Michael Jackson è andato in incognito a far visita alla famiglia Chaplin. Rolf Knie faceva da guida. L'uomo racconta l'incontro indimenticabile con un cantante educato e timido, prigioniero del suo successo.



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    Era il 17 giugno 1988 e Rolf Knie non ha dimenticato niente.
    Oltre venti anni dopo, le sensazioni associate a questo giorno speciale sono sempre profonde. La scoperta di un semplice e amabile Michael Jackson. L'indignazione per tutto quello che è stato detto di lui in seguito...
    Quel giorno, l'artista circense (clown), oggi produttore del circo Salto Natale, fungeva da guida nella rinomata Manoir du Ban, abitata dalla famiglia Chaplin, a Corsier-sur-Vevey. "Ricordo della speciale gentilezza di Michael, la sua calma e timidezza. Rievoco il modo in cui attese, con cortesia, poter parlare con Oona Chaplin, come pure non osò in primo luogo chiedere una Pepsi. Questi sono i dettagli che denotano la vera personalità di un individuo. Era semplicemente normale. Da allora, non ho mai smesso di difenderlo quando è stato attaccato dai media. I giornalisti hanno inventato orrori su di lui. Da quindici anni, non smettono di massacrarlo. "

    Devo svelare che questo incontro si concretò grazie a Geraldine Chaplin, figlia maggiore di Charlie Chaplin e Oona. A quel tempo, dopo un concerto di Michael, al quale aveva assistito, il cantante le confidò quanto ammirasse suo padre. Geraldine allora contattò Rolf Knie, un vecchio amico e abituale frequentatore della casa di famiglia, chiedendo: "A Michael piacerebbe venire a Corsier. E' possibile organizzare un incontro?" Durante il soggiorno di Michael a Basilea, Rolf Knie pensò di azzardare un contatto con l'artista: "Ho telefonato al suo albergo e ho parlato con il suo agente, Frank DiLeo. I miei colleghi mi dicevano che ero pazzo e che sarebbe stato impossibile.. "Mezz'ora più tardi, tuttavia, lo stesso Michael mi ha richiamato riferendomi che era felice dell'incontro e abbiamo concordato un appuntamento per il venerdì alle ore 15:00 di pomeriggio."

    Il giorno stabilito, le famiglie Chaplin e Knie attendevano la stella. Era giunto il momento dell'appuntamento, ma lui non era ancora arrivato. "Verso le 15:30, il portiere è accorso dicendo: 'Qualcuno ha appena chiamato, però non ho capito bene il nome.'"Era Michael. "Ho preso il telefono. Percepivo il suo imbarazzo, si è scusato mille volte, si era smarrito e chiamava da una stazione di servizio di Vevey ..." Così il nostro portiere è andato in suo aiuto. Il cantante si è presentato senza guardia del corpo, accompagnato soltanto dal suo assistente, un signore di una certa età. "E' rimasto meravigliato quando gli abbiamo mostrato l'archivio di Chaplin. Poi ha giocato innocentemente con mio figlio Gregory nel parco. Penso che i bambini lo accettassero così com'era e lui poteva finalmente comportarsi naturalmente. "

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    Un altro aspetto della star che mi ha sorpreso molto:.. "Conosceva perfettamente la vita di Chaplin, un vera enciclopedia.

    Le date dei film, i nomi degli attori, tutto. Chi l'ha etichettato come un uomo poco colto, devo dire che tutto ciò è assolutamente falso." Il parallelo tra Jackson e Chaplin appare naturale: "Un'infanzia vissuta in povertà, i procedimenti giudiziari contro di loro.

    Trasmettevano la stessa energia e sperimentarono anche gli stessi problemi con il mondo, mentre facevano solo del bene al prossimo.
    Non amavano rilasciare molte interviste. Preferivano rispondere con i loro film o musica. Se si fossero conosciuti, avrebbero trascorso intere giornate insieme. "

    Due mesi più tardi, Michael Jackson invitò Oona Chaplin e Rolf Knie al suo concerto di Losanna. "Prima dello spettacolo, gli abbiamo fatto visita nel suo camerino. C'erano diversi tavoli imbanditi con pietanze di caviale e salmone. Michael strinse le spalle: "Oh, non è per me, ma la mia squadra ha fame ..."

    Alla fine del concerto, Rolf e Oona assistono alla partenza precipitosa della stella: "La musica risuonava ancora quando in tutta fretta è entrato nell'auto in attesa dietro il palcoscenico. L'abbiamo seguito e avuto paura: Migliaia di fan ci hanno aggredito. Compresi che Michael viveva così ogni giorno. Lui era prigioniero del suo successo."
    Rolf Knie esterna la sua amarezza. "Oggi, sono indignato nei confronti di coloro che non hanno avuto pietà di lui."


    Fonte: www.mjackson.fr/index.php?%2Ftopic%...2F%3Fhl=corsier



    ROLF KNIE RACONTE SA RENCONTRE AVEC MICHAEL JACKSON



    Michael Jackson est venu incognito rendre visite à la famille Chaplin, à Corsier (VD). Rolf Knie lui a servi de guide. L'homme de cirque raconte cette rencontre inoubliable avec un chanteur poli et timide, prisonnier de son succès.

    C'était le 17 juin 1988 et Rolf Knie n'a rien oublié.
    Plus de vingt ans après, les sentiments liés à cette journée particulière sont toujours profonds. La découverte d'un Michael Jackson simple et attachant. L'indignation devant ce qu'on a dit de lui ensuite...
    Ce jour là , le clown et aujourd'hui producteur du cirque Salto Natale a servi de guide à Bambi dans le célèbre manoir de Ban habité par la famille Chaplin, à Corsier-sur-Vevey. «Je me souviens de l'extrême politesse de Michael, de son calme, de sa timidité. Je me souviens de la manière avec laquelle il a attendu qu'Oona Chaplin s'asseye pour faire de même, comment il n'a d'abord pas osé demander un Pepsi. C'est à ces détails que l'on dénote quelqu'un. Il était tout simplement normal. Depuis, je n'arrête pas de prendre sa défense quand on l'attaque. Les journalistes ont inventé des horreurs sur lui. Depuis quinze ans, ils n'arrêtent pas de le tuer.»

    Il faut raconter. A l'origine de cette rencontre, il y a Géraldine Chaplin, fille aînée d'Oona et de Charlie Chaplin. Lors d'un concert de Michael auquel elle assiste, le chanteur lui confie combien il admire son père. Géraldine appelle Rolf Knie, vieil ami de la famille et habitué du Manoir. «Michael aimerait venir à Corsier. Peux-tu arranger quelque chose?»
    Lors d'un passage de Michael à Bâle, Rolf Knie se lance: il téléphone à son hôtel et atteint son agent, Frank DiLeo. «Des copains me disaient que c'était fou et impossible ... » Une demi-heure plus tard, c'est pourtant Michael qui rappelle lui même. «Il était tout heureux. Nous avons convenu d'un rendez vous pour un vendredi à 15 heures.»

    Le jour dit, les familles Chaplin et Knie attendent la star. L'heure file, il n'arrive pas. «Vers 15 h 30, le portier a accouru en disant: «Quelqu'un vient d'appeler, je n'ai pas bien compris son nom.» C'était Michael. "J'ai pris le téléphone. il était tout embarrassé, il s'est excusé mille fois. Il s'était perdu et il appelait depuis une station service de Vevey ... » Le portier va le chercher là . Le chanteur arrive sans garde du corps, juste accompagné par son assistant, un monsieur d'un certain âge. «Les archives l'ont émerveillé. Puis il a joué dans le parc avec mon fils Gregory innocemment. Je pense qu'avec les enfants, qui le prennent tel qu'il est, il pouvait enfin se montrer normal. il en était resté un grand.»
    Un autre aspect de la star l'a épaté: «il connaissait parfaitement la vie de Chaplin, un vrai lexique. Les dates des films, le nom des acteurs, tout. on l'a résumé à un type inculte, c'était tout à fait faux.» Le parallèle entre Jackson et Chaplin lui apparaît naturel: «Même enfance pauvre, même procès intentés contre eux. ils émettaient les mêmes ondes et ils ont connu des problèmes semblables avec le monde, alors qu'ils n'ont répandu que du bien. Tous deux ne donnaient pas d'interview. ils répondaient par leurs films ou leurs musiques. S'ils s'étaient connus, ils auraient passé des journées entières ensemble.»

    Deux mois plus tard, Michael Jackson invite Oona Chaplin et Rolf Knie à son concert de Lausanne. «Avant le show, nous lui avons rendu visite dans son vestiaire. il y avait de longues tables couvertes de caviar et de saumon. Michael a haussé les épaules: «oh, ce n'est pas pour moi, mais mon équipe a faim ... »
    A la fin, Rolf et Oona assistent au départ précipité de la star: «La musique résonnait encore quand il s'est vite engouffré dans une voiture située derrière la scène. Nous l'avons suivi et nous avons eu peur: des milliers de fans nous ont assaillis. J'ai alors compris ce que Michael vivait tous les jours. il était prisonnier de son succès.» Le clown en garde une amertume. «Aujourd'hui, je suis fâché contre tous ceux qui n'ont pas eu pitié de lui. Et content qu'il ait trouvé la paix.»


    Source : L'illustré, juillet 2009


    Edited by ArcoIris - 22/4/2018, 03:36
     
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