"The King of Pop"
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Le migliori canzoni del 2014 secondo Pitchfork
La rivista di musica indipendente statunitense ha scelto i migliori brani dell’ultimo anno.
Pitchfork è una rivista online statunitense che si occupa soprattutto di musica alternativa e indipendente. Nata nel 1995 è diventata una specie di Rolling Stone online, un riferimento per gli appassionati di musica alla ricerca di cosa nuove.
Pitchfork è famosa per la sua attenzione alla scena musicale americana e per una grande severità nelle recensioni (da quando è nato nel 1995 il sito ha dato, escludendo ristampe e compilation, il punteggio massimo di 10/10 a meno di venti dischi).
Ogni anno, a fine anno, Pitchfork fa il punto della situazione e pubblica delle classifiche che riassumono gli ultimi 365 giorni in musica: migliori copertine, migliori video, migliori citazioni e, naturalmente, migliori canzoni.
Pitchfork ha scelto le 100 migliori canzoni del 2014, ma noi vi proponiamo solo la top-ten.
10. Love Never Felt So Good (Original Version) di Michael Jackson
9. Move That Dope [ft. Pharrell, Pusha T, and Casino] dei Future
8. Queen dei Perfume Genius
7. ***Flawless [ft. Chimamanda Ngozi Adichie] di Beyonce
6. Close Your Eyes (And Count to Fuck) [ft. Zack De La Rocha] di Run the Jewels
5. Red Eyes die The War on Drugs
4. Can’t Do Without You di Caribou
3. Two Weeks di FKA twigs
2. Club Going Up on a Tuesday [ft. Drake] dei iLoveMakonnen
1. Seasons (Waiting on You) dei Future Islands
www.linkiesta.it/migliori-canzoni-2014-pitchfork
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The Year in music 2014 - The 100 Best Tracks
Few publications touch on as many genres as Pitchfork, which is probably why we trust their list of the Top 100 tracks of the year more than others. Keep an eye for Music Times own list of the Top 25 tracks of the year later this month but for now check out the full Pitchfork list here. Here's the Top 10 for those who don't want to waste time counting down from 100:
10) "Love Never Felt So Good" by Michael Jackson
Despite claims of endlessly fruitful archives, Michael Jackson’s forgettable first posthumous album, 2010’s Michael, suggested otherwise. Soon enough, the nagging worry that we would never hear another great unreleased Jackson song ever again began to harden into sad fact. And then: "Love Never Felt So Good". The track was released in three separate versions this year, including a winning, swing-laden disco take and a contemporized Timbaland/Timberlake update, but it’s this spare piano-and-vocal demo put to tape in the first half of 1983 that sounds the most lasting.
Jackson wrote and recorded the track with Vegas crooner—and onetime child star—Paul Anka, who was attempting a comeback at the time and wanted to place a duet with Michael on his new album. But at the start of '83, Thriller was just starting to become the universe-expanding behemoth we all now know. Realizing a collaboration with an aging lounge act may not be the best career move for the biggest pop phenomenon since the Beatles—in modern terms, this would be a little like Drake suddenly dropping a single with Engelbert Humperdinck—Jackson backed out at the last minute. Given Michael’s artistic trajectory, this also makes sense, because "Love Never Felt So Good" is the sort of unabashedly joyous pop song the singer was trying to grow out of back then. But after decades of paranoia, angst, and dwindling musical returns leading up to his grim 2009 death, the track now sounds like a much-needed respite from the darkness.
Without any extraneous embellishments, the demo functions as a singing clinic, with Jackson putting enough force through his lungs to make the the hook’s stacked vocals sound three dimensional. Meanwhile, his finger snaps and beat-boxed hi-hats could very well serve as this year’s most swinging percussion. At the end of the song, we hear him coming down to Earth: "All right, that’s fine," he deadpans, ostensibly following a vocal take, not sounding tremendously impressed. In 1983, "Love Never Felt So Good" was another classic-sounding song made by someone hell bent on the future; in 2014, it’s a reminder of why everyone fell in love with Michael Jackson in the first place. —Ryan Dombal
http://pitchfork.com/features/staff-lists/...acks-of-2014/1/
TRADUZIONE
Pochi album sono stati stroncati così da Pitchfork (o da qualsiasi altro media musicale) come Xscape, la postuma collezione di nuova musica di Michael Jackson. Gli editori ci hanno ovviamente trovato qualcosa da amare, come il singolo "Love Never Felt So Good".
Nonostante le affermazioni di archivi infinitamente fruttuosi, il dimenticabile primo album postumo di Michael Jackson, Michael, del 2010, ha suggerito il contrario. Ben presto, l'assillante preoccupazione che non avremmo mai più sentito un altro grande brano inedito di Jackson cominciò a divenire un triste fatto.
Poi, ecco "Love never felt so good". Il brano è stato rilasciato in tre versioni distinte quest'anno, tra cui una vincente, carica di swing da discoteca e aggiornata da Timbaland / Timberlake, ma è questa frugale demo pianoforte-e-voce registrata su nastro nel primo semestre del 1983 che suona come la più duratura.
Jackson ha scritto e registrato il brano con il crooner di Las Vegas - e un tempo star bambina - Paul Anka, che stava tentando un ritorno a quel tempo e volle inserire un duetto con Michael per il suo nuovo album. Ma, all'inizio del '83, Thriller stava appena cominciando a diventare il colosso universale in espansione che tutti noi oggi conosciamo.
Realizzare una collaborazione con un atto di “invecchiamento” non poteva essere la mossa migliore per la carriera del più grande fenomeno pop dai tempi dei Beatles - in termini moderni, questo sarebbe un po’ come se Drake improvvisamente facesse uscire un singolo con Engelbert Humperdinck - e Jackson si tirò fuori all'ultimo minuto.
Data la traiettoria artistica di Michael, questo ha anche un senso, perché "Love Never Felt So Good" è il tipo di canzone pop sfacciatamente gioiosa dalla quale il cantante stava cercando di emanciparsi allora. Ma dopo decenni di paranoia, angoscia e di ritorni musicali calanti che portarono alla sua triste morte del 2009, il brano suona ora come una necessaria tregua dalle tenebre.
Senza abbellimenti estranei, la demo funziona come una clinica di canto, con Jackson a mettere sufficiente forza nei polmoni da rendere la voce proporzionata del gancio un suono tridimensionale. Nel frattempo, i suoi schiocchi di dita e il beat-box potrebbero benissimo essere adatti come le percussioni più swing di quest'anno.
Alla fine della canzone, lo sentiamo tornare sulla Terra: "Bene, questa è buona," dice impassibile, apparentemente a seguito di un take vocale, non sembrando neanche tremendamente impressionato.
Nel 1983, " Love Never Felt So Good " era un'altra canzone dal suono classico fatto da qualcuno dannatamente piegato verso il futuro; nel 2014, ci ricorda perché allora tutti si innamorarono di Michael Jackson.
traduzione a cura di Miss Piggy - Michael Jackson FanSquare Forum
Edited by Valerie77 - 18/5/2018, 10:40
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