Biografia di Michael Jackson- di Syl Mortilla

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    Felice festa della Mamma: Un articolo su Katherine Jackson

    di Syl Mortilla


    C'è un culto di credenze, nelle quali è promosso il credo che gli esseri umani,nell'intramezzo delle proprie esistenze terrene, si riuniscano con tutte le anime che sono destinate a incontrare nella successiva avventura corporea. La notte del 28 Agosto 1958 deve essere stato un evento del genere.

    Il giorno successivo, Katherine Jackson ha dato alla luce il suo ottavo figlio. Un altro maschio. La madre di Katherine suggerì di chiamarlo 'Ronald'. Lei - per fortuna - la ignorò, e optò per 'Michael' - un nome che significa "Chi è come Dio".

    Con la sua tipica tenacia, Katherine Jackson si rifiuta di piegarsi alle ingiustizie della sentenza nel processo contro AEG.

    I fans erano abituati a seguire la preparazione di concerti e così osservavano anche per il This Is It. E dalla conferenza stampa eccitati dal poter ascoltare notizie sulle prove , al guardarlo morire per la fatica e per lo stress , non facevamo altro che dire che non ne valeva la pena - e che avrebbe dovuto smettere di sottoporsi a così tanta pressione.

    Essendo diventato il nostro modello( da seguire), lo abbiamo accompagnato nella sua vita e sino a vette celestiali, e siamo rimasti al suo fianco nella caduta in disgrazia.

    E questa volta è morto.

    Il processo è stato un tentativo per Katherine e i bambini di Michael, di scoprire la verità sul perché e come questo è accaduto. L'anziana madre di Michael ha dovuto ancora una volta difendere la sua famiglia da un attacco ingiustificato. Lei è una donna stoica. Non solo è una donna che ha partorito dieci volte, ma è anche una persona che è riuscito a far fronte al dolore per la perdita di due di questi bambini.

    Ma nel processo contro AEG era li, sempre presente, come un attrice. Altre occasioni in cui si era vista Katherine in tribunale ogni giorno, è stato nel 2005,per sostenere suo figlio, e durante tutto il tempo è rimasta seduta composta e graziosa nella sua conoscenza stolida della verità. Eppure i dettagli salaci che Katherine ha dovuto sopportare durante il processo contro AEG mettono persino le accuse del 2005 in ombra. I dettagli minuziosi che descrivono il cammino verso la morte fisica e mentale del figlio le hanno provocato lacrime amare, sia per l'ingiustizia che per il rimorso. Il suo racconto di quando apprese che Michael era morto è a dir poco straziante, " ho sentito un urlo ed è diventato tutto buio "

    Katherine conserva nel suo cuore molti dettagli intimi sulla vita dei suoi figli, tra questi aneddoti, le disposizione dei letti nel periodo povero dei Jackson 5: un letto a castello su 3 piani - Jackie per conto suo, e gli altri 4 fratelli che condividevano gli altri due (Forse Jackie puzzava un po '.)

    Appena prima dell'iniziò del processo la difesa di AEG minacciò "mostreremo delle brutte cose." L'avvocato di Katherine, Mr. Panish le chiese: "Come ti fa sentire il sapere che diranno che Michael era una brutta persona? "e Lei rispose:" Mi fa sentire veramente male, perché so che mio figlio era una persona molto buona. Amava tutti. Ha donato in beneficenza. E' nel Guinness dei primati per essere la pop star che ha donato di più. Sono così nervosa. Mi dispiace. "

    Panish le chiese ancora "E perché sei qui a testimoniare oggi?» Katherine rispose: "Perché voglio sapere che cosa è realmente accaduto a mio figlio, ed è per questo che sono qui."

    Trenta anni fa, per il 54mo compleanno di Katherine , Michael cantò la canzone preferita di Katherine per lei:
    (video sopra)

    Tale immenso amore tra madre e figlio. La poesia che Michael scrisse per lei; le dediche negli album; persino, 'The Way You Make Me Feel' - scritta per Katherine dopo che lei le aveva chiesto una canzone con un ritmo strascicato. Come Michael stesso disse:

    "Tutto il mio successo è basato sul fatto che ho voluto rendere mia madre orgogliosa di me, per avere il suo sorriso e la sua approvazione"

    L'adorazione di Michael per sua madre è ben documentata, e in una prefazione che scrisse per un libro di ricette, rivela il suo apprezzamento per la natura magica della maternità:

    "Ti ricordi quando eri piccolo e tua madre faceva una torta per te? Quando la tagliava e te la metteva nel piatto, stava dando un po' di se stessa, nella forma del suo amore. Voleva farti sentire al sicuro. Faceva in modo che sparisse la fame, e quando eri pieno e soddisfatto, tutto sembrava a posto ... Si può anche pensare che una torta di mele è semplicemente fatta di spezie e zucchero. Ma un bambino è più saggio ... con il primo morso, sa che questo piatto speciale è l'essenza del suo amore. "

    Forse in quella riunione pre-terrestre la notte prima della nascita di Michael, Michael ha firmato per una vita corporea di sacrifici: con coraggio si è preso la responsabilità di essere un messaggero per cercare di guidare l'umanità lungo un percorso più sereno. Le madri che hanno fede nei loro figli alla fine vedono la loro fede appagata. Katherine aveva ogni fiducia in Michael, e la dimostrazione di questo è sotto gli occhi di tutti.

    Felice Festa della Mamma, Katherine Jackson.

    Il mondo sarà sempre in debito per il tuo coraggio.


    (Questo articolo, include estratti modificati da The First Book Of Michael - di Syl Mortilla)

    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.(per ottenere l'url diretto clicca sulla data)
     
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    Frozen In Time: An Article on Michael Jackson’s Next Generation




    In The First Book of Michael, I write how

    “…barely a Disney or Dreamworks animation goes by without the obligatory inclusion of the film’s characters performing the ‘Thriller’ choreography as part of the DVD extras.”

    And – true to form – the same applies to the most recent Disney phenomenon, ‘Frozen’.

    As a matter of personal principle, my children have limited access to all types of media. Nevertheless, via everyday conversation with their peers, and through the unsolicited deluge that is the gratuity of commercialism we are all naively exposed to, my daughters have become veritable connoisseurs of the characters, the songs and the storyline of said movie – in spite of them never having actually seen it.

    Any parent of preschool children will duly confirm how inescapable this phenomenon has been.

    Any parent of preschool children will also empathise with how mutable principles become, as they watch their children sitting on the couch, interminably scratching at their chicken pox.

    However, not every parent will have been so easy to manipulate as I was when my daughters managed to persuade me that – apart from the traditional treatment of calamine they already strongly emanated of – the only other recognised pacifier for chicken pox known to mankind was the song ‘Let It Go’.

    And not, they insisted, the version sang by me.

    I refused to acquiesce to their demands. But I compromised.

    I put on some Michael Jackson.

    Of course, they’d seen Michael’s videos before, and heard his music many times – he’s the sole soundtrack to any journeys in the car. But such is the terror of chicken pox – and with my daughters becoming increasingly adamant, with each video played, that Michael’s work was also a tried-and tested panacea for the condition – we ended up having a Michael video binge.

    The elder daughter had contracted the dreaded pox first, which meant that she was basically now over it. However, having been the recipient of the initial wave of neurotic parental nurturing, she assumed a war-veteran sense of experience, and ergo, an entitlement to belittle the ongoing suffering of her three-year-old younger sister. Any time the younger complained about her sickness, the older would immediately tell her that she wasn’t as poorly as she, had been the week before.

    As the ‘Smooth Criminal’ short film played, my younger daughter, feeling somewhat put-out after having stoically managed days of this perpetual undermining of her illness by her elder sister, responded to the song’s refrain, “Annie, are you okay?” by shouting defiantly at the monitor screen with the words, “No, Michael! I’m not okay! I’ve got chicken pox!”

    And her name isn’t even Annie.

    There was a fascinating instance as the girls were watching the short film, when, during the segment in which the young character Zeke is dancing outside Club 30’s, after claiming he taught Michael “everything he knows”, my elder daughter told the younger, “that’s Michael.”

    The younger acknowledged this information with no concern whatsoever for race or chronology. They simply, indiscriminately accepted that the black child representing a young Michael Jackson, dancing outside the place in which the adult, physically dissimilar Michael Jackson was simultaneously performing, were one and the same person.

    A generation of people will grow into adults that retain this same lack of prejudice. This is the pregnant power that Michael’s legacy contains. It simply cannot be overstated how culturally significant Michael’s life was. The uniqueness of the trajectory it followed, with its Truman-esque documentation and synonymous sacrifice, combined with the benefit of hindsight and the distance of history, will mean that the destiny of Michael Jackson’s very existence will ultimately become one that is universally, exponentially exalted.

    As we continued to watch ‘Smooth Criminal’, I found myself flagrantly boasting about how I could dance like Michael. After the girls requested I gave this claim credence by demonstrating ‘The Lean’, the subject of Michael being magic then came up.

    I quickly diverted their attention to the subsequent YouTube offering that began to play. After all – what better demonstration of Michael’s magic than ‘Earth Song’, in which Michael summons the divine to reorder time, so as to rejuvenate the hopeless war-torn, and resurrect massacred elephants?

    “Why is Michael making mud pies?” they enquired.

    I decided it was perhaps more age-appropriate to show some less-abstract Michael-magic. Remember The Time seemed the obvious choice.

    And I managed to avoid spoiling the ambience of the piece – captivated as the girls were – by resisting the temptation to provide a running commentary on the profound subtleties and political nuances contained within it.

    But therein lies its genius.

    The oracular Michael Jackson consciously captures young hearts through the medium of pure entertainment. He stokes their curiosity to hold their attention for long enough, so that over time, those awestruck feelings evoked by witnessing Michael disintegrate into golden sand, mature into critical thinking – into thoughts that question why the protagonists for the Remember The Time short film are exclusively black, and why the story’s narrative concerns black royalty, when the school history books are practically devoid of such information.

    Michael knew that he was playing the long-game. That the extent of his unprecedented fame carried an inevitable longevity meaning his art would continue to be interpreted for millennia to come.

    We couldn’t quite escape ‘Frozen’, though. That golden sand I just mentioned?

    “Actually, daddy – that’s ice.”



    For an in-depth exploration into the art of Michael Jackson and its cultural significance, get a copy of my book, The First Book of Michael.

    http://sylmortilla.com/2015/03/19/frozen-in-time/
     
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    Congelato nel tempo( Frozen): Un articolo sulla Next Generation di Michael Jackson

    by Syl Mortilla


    In The First book of Michael , scrivo :

    "... Non esce un film di animazione della Disney o della Dreamworks che non includa un estratto dove i personaggi del film sono coinvolti nella coreografia del video 'Thriller' , come parte extra del DVD. "

    E - fedele alla forma - lo stesso vale per il più recente fenomeno della Disney, 'Frozen'.

    In linea di massima, le mie figlie hanno un accesso limitato a ciò che viene trasmesso . Tuttavia, chiacchierando quotidianamente con i loro coetanei, e grazie anche al mercantilismo a cui tutti siamo ingenuamente assoggettati , i miei figli sono diventati espertissimi, dei personaggi, delle canzoni e della trama del film - a dispetto del fatto che nemmeno l'hanno mai visto.

    Ogni genitore di bambini in età prescolare può confermare come questo fenomeno si sia diffuso.

    Ogni genitore di bambini in età prescolare può anche empaticamente capire la nevrosi che suscita il guardare i propri figli seduti sul divano,che non smettono mai di grattarsi per la varicella.

    Tuttavia, non tutti i genitori sono così facili da manipolare, come con me quando le mie figlie sono riuscite a convincermi che - a parte l'uso tradizionale e riconosciuto per calmare il prurito della calamina - l'unica altra alternativa consolatoria per la varicella e nota all'umanità, era la canzone 'Let It Go'.

    E non si sono accontentate della versione cantata da me.

    Mi sono rifiutato di acconsentire alle loro richieste. Ma ho accettato un compromesso, mettendo su qualche canzone di Michael Jackson.

    Naturalmente, avevano già visto i video di Michael prima, e ascoltato la sua musica molte volte - è l'unica colonna sonora dei lunghi viaggi in macchina. Ma tale è il terrore della varicella - e con le mie figlie sempre più irremovibili ad ogni video riprodotto,che è stata la dimostrazione di come il lavoro di Michael sia anche una panacea provata e testata in questo stato di cose.

    La figlia maggiore ha preso la varicella per prima, il che significava che era fondamentalmente al di fuori adesso. Tuttavia, essendo stata la destinataria della prima ondata di preoccupazione nevrotica da parte dei suoi genitori, ha assunto una sorta di atteggiamento da esperta veterana, e ergo, il diritto a sminuire la sofferenza della sorellina di 3 anni più piccola. Ogni volta che la più piccola si lamenta per una malattia, la più grande non fa che dirle che non è poi messa male come lo era lei,( che aveva avuto la varicella solo una settimana prima).

    Nel mentre 'Smooth Criminal' andava sullo schermo, mia figlia più giovane, sentendosi un pò stanca di questo sminuire perpetuo della sua malattia dalla sorella maggiore, ha risposto al ritornello della canzone, "Annie, stai bene?" gridando con aria di sfida verso lo schermo : "No, Michael! Io non sto bene! Ho varicella! "

    E il suo nome non è nemmeno Annie.

    C'è stato poi un momento , mentre le ragazze stavano guardando il cortometraggio, quando, nella parte dove Zeke balla fuori dal Night Club, e quando poi sostiene che "tutto quello che sa", lo ha imparato da Michael che mia figlia maggiore ha detto alla più giovane " questo è Michael. "

    La più giovane ha accettato questa informazione senza minimamente preoccuparsi della cronologia, l'età etc. Semplicemente,ha accettato che il bambino nero che rappresenta un giovane Michael Jackson, e che balla all'esterno, fisicamente dissimile a Michael Jackson e che esegue insieme a lui, erano la stessa persona.

    Una generazione di persone diventerà adulta mantenendo la stessa mancanza di pregiudizi che avevano da bambini. Questo è il potere che contiene l'eredità di Michael Jackson. E non può essere sottovalutato il significato culturale della vita di Michael. L'unicità dell'obbiettivo che ha inseguito, con la relativa documentazione e sacrificio , combinata con il senno di poi e la distanza nella storia, significano che il destino dell'esistenza di Michael Jackson sarà alla fine quello che è universalmente, in modo esponenziale esaltato .

    Mentre continuavamo a guardare 'Smooth Criminal', mi sono ritrovato a vantarmi di come avrei potuto ballare come Michael. Dopo le ragazze mi hanno chiesto , ho spiegato a loro il The lean, e come avveniva la magia di Michael .

    E subito dopo ho deviato la loro attenzione sul successivo video proposto da YouTube. Dopo tutto - quale migliore dimostrazione della magia di Michael di 'Earth Song', dove Michael chiama il divino per riordinare il tempo, in modo che si possa tornare ad una terra senza guerra e senza speranza e gli elefanti possano rivivere?

    "Perché Michael faceva le torte di fango?» mi hanno chiesto..

    Ho deciso così che forse non fosse ancora troppo adatto alla loro età mostrare la magia di Michael.

    E sono riuscito a evitare di rovinare l'atmosfera del pezzo - affascinato quanto lo erano le ragazze - resistendo alla tentazione di fornire commenti sulle sottigliezze e sfumature politiche in esso contenute.

    Ma qui sta il suo genio.

    L'oracolo, Michael Jackson, cattura consapevolmente giovani cuori per mezzo di puro intrattenimento. Ha la capacitò di tenere la loro attenzione abbastanza a lungo, in modo che nel tempo, quei sentimenti evocati , che vedono Michael disintegrarsi in sabbia dorata, maturino in pensiero critico - in pensieri che mettono in discussione il motivo per cui i protagonisti di Remember The Time sono esclusivamente neri, e perché la narrazione della storia riguarda i diritti dei neri, quando i libri di storia della scuola sono praticamente privi di tali informazioni.

    Michael sapeva a che gioco stava giocando. Sapeva che la sua fama senza precedenti avrebbe avuto una longevità incredibile, il che significa la sua arte avrebbe continuato a essere interpretata nei millenni a venire.

    Non siamo tuttavia riusciti a sfuggire 'Frozen', però. Quella sabbia dorata di cui parlavo?

    "A dire il vero, papà - credo sia ghiaccio"


    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.(per ottenere l'url diretto clicca sulla data)

    Edited by Valerie77 - 1/4/2015, 10:27
     
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    We Belong: An Article on Michael Jackson’s Fans

    by Syl Mortilla


    The Estate of Michael Jackson appear to be confused as to the process that funds their revenue streams. They seem to assume that Michael’s fans will naively bankroll the billion-dollar tax fine served upon them. A penalty levied as a result of their apparent ineptitude (as starkly unlikely as the excuse of incompetence may be, considering John Branca’s career success and pedigree).

    Considering Michael’s deification of his fans – with his humble acceptance of it being our love that energised him, and his oft-repeated recognition of how essential to him our unwavering support was, in spite of the ad hominem vitriol we experienced – I’d even go so far as to say that Michael deserves fan representatives on the panel of the Estate. Fans should, naturally, be entirely involved with any decision-making when it comes to potentiating Michael’s artistic and personal reputation (not cynically utilised as gullible pawns, as they were in that abysmal ‘Behind The Mask’ promo drivel).

    Of course, the current charlatanistic mercenaries at the helm of the Estate would never entertain such a concept. Though entertained by the notion they may well be, as they superciliously presume sufficient fortitude in their green paper thrones – usurped, ermine seats of ominous usury; intrinsically expecting that there exists enough terror-fuelled tenacity in said chairs to bear the weight of such flagrant, sprawling arrogance. Whilst they cough and guffaw upon costly cigars, and point with utter derision at the King of Pop’s contemptible mourning paupers.

    They dismiss us; wave away our disgruntlement in the mistaken belief that we’re little more than an imbecilic throng of zealous lunatics – willing to buy anything with Michael’s name on it, regardless of quality control.

    We need to unite. We need to demonstrate that this prejudice they possess is by no means the case.

    Our community is larger than any other fandom – but this magnitude is both our strength and our weakness – due to its manifesting so many distinct factions. Though this happening is nothing more than an inevitable consequence of the machinations that drive human nature – in particular, the intrinsic need we feel to belong. This, combined with the vast spectrum of individuals that Michael’s oracular genius managed to reach.

    The time has arrived for fans, as a collective, to overcome our trivial differences, and instead, discern our mutually agreed core issues. And stick stoically to them. After all – perhaps more than any other community – we are trained experts at steadfast support. We are comprised of doctors, lawyers, artists and journalists. We have torrents of talent; lakes of intellect. But more than this, we are a deep, deep pool of immutable, pure passion – replete as a result of myriad individual lifetimes spent dedicated to indomitable loyalty.

    The memory of Michael cannot be tainted or bastardised anymore. We cannot afford to negligently allow the miscarriage of the pregnant potential inherent in Michael’s unrivalled fame. Certainly not because of pettiness and a stubbornness to build bridges.

    To do so would be a tragedy, in the sincerest sense of the word.

    Two fundamental issues I’m convinced we can all reach consensus on, are the continuous defence of Michael against the slanderous perception of his having been a danger to children (as we all know, the polarity is the actuality), and that his sacrosanct canon of work must be handled with a diamond-encrusted glove – that is, with the relevantly exalted reverence it deserves due to its unique beauty. Particularly with regards its unprecedented potential for shaping the world into a better place, through its inspired intention for peace amongst humanity.

    We all feel the need to belong. And we all do. We are blessed to belong to Michael. We must do the regency of his memory proud – by working together to prevent the denigration of his legacy at the expense of corporate greed.



    The themes in this article concerning why Michael’s fans are so easily and so often branded as lunatics, and what the responsibilities of Michael’s fans and Estate might be, are explored in more depth in my book, The First Book of Michael.

    http://sylmortilla.com/2015/03/24/we-belong/

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:19
     
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    Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema

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    Noi sentiamo di appartenere : un articolo sui fans di Michael Jackson


    di Syl Mortilla

    L’Estate di Michael Jackson sembra essere confusa sul processo che finanzia i suoi flussi di reddito. Sembra pensare che i fans di Michael pagheranno ingenuamente la tassa di miliardi di dollari . Una sanzione applicata a causa della loro apparente inettitudine (il che è decisamente improbabile come lo è la scusa dell’ incompetenza, visto il successo della carriera di John Branca ed il suo pedigree).

    Considerando la deificazione di Michael da parte dei suoi fans - con la sua umile accettazione del nostro amore per lui, e il riconoscimento, spesso da lui ripetuto, di quanto fosse essenziale il nostro sostegno incrollabile, nonostante il vetriolo ad hominem che abbiamo sperimentato - mi piacerebbe anche arrivare al punto di dire che Michael merita delle rappresentative di fans nel comitato dell’Estate. I fans dovrebbero, naturalmente, essere del tutto coinvolti in qualsiasi processo decisionale, quando si tratta di sostenere la reputazione artistica e personale di Michael (e non essere cinicamente utilizzati come ingenue pedine, com'è successo in quell'abissale promo di sciocchezze di 'Behind The Mask' ).


    Naturalmente, gli attuali mercenari ciarlatani alla guida dell’Estate non lo prenderebbero mai in considerazione. Sebbene divertiti dal sapere che potrebbero , sebbene sdegnosamente confidenti nel valore dei loro troni di carta verde - essere usurpati dei sedili di ermellino di usura nefasta; aspettandosi intrinsecamente che ci sia abbastanza terrore alimentato con tenacia in dette sedie per sopportare il peso di tale flagrante, tentacolare arroganza. Mentre tossiscono e ridono con sigari costosi, e guardano spregevoli, con totale scherno i poveretti in lutto per il Re del Pop.

    Ci respingono; allontanano il nostro malcontento nella convinzione che siamo poco più che una folla di zelanti pazzi imbecilli - disposti a comprare qualsiasi cosa con il nome di Michael sopra, indipendentemente dal controllo di qualità.

    Dobbiamo unirci. Dobbiamo dimostrare che non è per niente il caso che abbiano questa convinzione.

    La nostra comunità è più grande di qualsiasi altra famiglia di fans - ma questo è sia la nostra forza che la nostra debolezza – e per questo ha in sé tante fazioni distinte. Anche se questo evento non è altro che una conseguenza inevitabile delle macchinazioni che guidano la natura umana - in particolare, la necessità intrinseca di appartenenza che sentiamo. Questo combinato con la vasta gamma di individui che il genio profetico di Michael è riuscito a raggiungere.

    Come collettività, per i fans è arrivato il tempo di superare le nostre differenze banali e distinguere invece le questioni fondamentali di comune accordo. E concentrartici stoicamente. Dopo tutto - forse più di ogni altra comunità - siamo esperti addestrati al sostegno incrollabile. Siamo costituiti da medici, avvocati, artisti e giornalisti. Abbiamo torrenti di talento; laghi di intelletto. Ma più di questo, siamo un profondo, profondo pozzo di immutabile, pura passione - pieno della miriade di singole vite trascorse a dedicarsi a un'indomabile lealtà .

    Il ricordo di Michael non può più essere contaminato o svilito. Non possiamo permettere l’aborto spontaneo, per negligenza, del potenziale insito nella fama senza pari di Michael. Non certo a causa di meschinità e dell'ostinazione nel mediare .

    Farlo sarebbe una tragedia, nel vero senso della parola.

    Sono convinto che su due questioni fondamentali, tutti possiamo raggiungere il consenso, siamo la costante difesa di Michael contro la percezione diffamatoria del suo essere stato un pericolo per i bambini (come tutti sappiamo, l'attrazione è la realtà), e che il suo sacrosanto lavoro debba essere maneggiato con un guanto tempestato di diamanti - vale a dire, con la somma pertinente riverenza che merita, per la sua bellezza unica. In particolare per quanto riguarda il suo potenziale senza precedenti per rendere il mondo un posto migliore, attraverso il suo ispirato proposito per la pace tra gli uomini.

    Noi tutti sentiamo il bisogno di appartenenza. E tutti lo facciamo. Siamo benedetti di appartenere a Michael. Dobbiamo preservare la sua memoria con orgoglio - lavorando insieme per impedire la denigrazione della sua eredità per l’ avidità della società.

    I temi di questo articolo, sul motivo per cui i fans di Michael siano così facilmente e così spesso bollati come pazzi, e quali potrebbero essere le responsabilità dei suoi fans e dell’Estate, vengono esplorate in maniera più approfondita nel mio libro,The First Book Of Michael.

    Disponibile in edizione economica e su Kindle su http://amzn.to/1GycUw1 e per tutte le altre opzioni di eBook su www.smashwords.com/books/view/511371


    Traduzione a cura di Billa70 - MJGW

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:20
     
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    Defenders Assemble: A Call to Arms for Michael Jackson Fans

    by Syl Mortilla

    michael_jackson_20050713_54671


    What with his having been the most famous man on the planet, the ripples of Michael’s crash-landing on Earth over fifty-five years ago continue to ruffle the leaves and pique the libido of tabloid media editors worldwide, and will long persist in doing so. Just as a murder of media crows circled our martyred Michael whilst he lay on his deathbed in hospital, so they continue to do so now – perched like vultures around their tabloid junkyard, perpetually alert to the possibility of picking at any scraps thrown from a carcass being ravaged by shameless opportunists. To whom, it has suddenly dawned upon that work opportunities have dried up, and financing the upbringing of their own children – who have become accustomed to a particular standard of living – is going to prove expensive. Now that Michael is dead, these parasites feel no guilt in cashing in on their friendship with him, regardless of whatever nefarious means they are forced to employ. In the process, they put Michael’s children through hell.

    All of us.

    Michael understood that history is a weapon in the battle for objectivity. Indeed, this is precisely why he conceived the Remember The Time video – in an attempt to remind the world that there was a time when those in power were black.

    Tempering the persistent attempts at undermining Michael’s importance as a culturally historical figure is an omnipresent motivational factor in the daily lives of fans.

    The fable of Beauty and the Beast tells the tale of how decency is perennially ostracised by the cynicism of a society obsessed with superficiality. How scapegoating, promoted by the insecurity of bullies fearful of deviants, manifests in the Beast as his becoming more and more isolated. The love story in the fable demonstrates how two people find solace in each other after this rejection from society. This is the same as between Michael and his fans. Michael would not give up because he had the love from his fans. And we would not, and will not, give up because we had his.

    With the increasing brutality Michael endured, the more we were drawn to him. The poor black boy born as a single permutation of the infinity of fate into – to borrow Janet’s phrase – “a world sick with racism”, who went on to defy the odds by escaping poverty and using his sacrifice of self to influence and help transform the world into a better place.

    Michael’s mission stalled when, after perceived provocations, he was arrested, and his character assassinated. How Michael’s message is interpreted is vitally important to humanity, considering the unique stature that lends itself to the totemic.

    Michael always said it was his stature that made him such an easy target for the sheer volume and size of rocks that were thrown at him. But it is also this stature that enables his utilisation as a global symbol for love and peace. The attacks continue, of course. They will never let him rest in peace, which is why the fan community is so important. He rescued so many of our childhoods, and it’s our duty to protect and defend him in his death. It is us, the fans, who must defend against the apparently compulsory attacks undertaken by those happy to be pseudo-educated by sensationalist tabloid headlines and clickbait links.

    Now. Wouldn’t it be great if we could all get along in the fight against that?

    The loyalty of Michael’s fans is akin to that within a family. A family such as the Jacksons themselves. Any large community is not only a reflection, but a macrocosm of the family condition, with the identifiable stereotypes that that contains: stoic matriarchs, scapegoated sons, reliable aunts, reclusive uncles, embarrassing patriarchs and vulnerable teenagers.

    Out of this quagmire of inextricably linked characters and personality disorders emerges the ubiquitous backstabbing, name-calling and oneupmanship of human beings that know precisely which buttons to press in order to garner a reaction from their kin. What also emerges, however, is the unparalleled capacity for forgiveness, understanding and unwavering support in the face of cruel adversity. Such as being at your brother’s side throughout a gruelling trial in which he is accused of molesting children.

    The Michael Jackson fan community is much less divided, as it is obliterated into smithereens; comprised, as it is, of as many factions as to rival the Christian church, with each cohort manipulating the belief system in a way to suit their specific requirements. And within a fanbase as vast as an artist such as Michael’s is, it is right and inevitable that these variations will exist.

    One of the reasons it’s so hard to consider the idea that fans in the opposing corner might be motivated by love, is because that would suggest that their opinions must therefore have credence. Yet, those two issues are entirely unrelated. A great deal of arguing just assumes the hate-based motivations of the other side as standard. The strategy in such opining is rarely to change enemies’ perceptions. A project for change would surely be better advantaged by accepting the idea that those fans with opposing views also think of themselves as decent, loving people. When you believe your enemies are also galvanised by love, it must be more likely that a compromise can be reached. You don’t need to like your opponent – let alone acquiesce to their argument – in order to understand that they really like themselves, and that this liking of themselves probably means more to them than does their disliking of you.

    Progress in resolving conflicts within the fan community will only come about when we all understand that the love each and every one of has for Michael is sincere, regardless of which pane of the prism we peer at him through. Michael effortlessly inspires sincerity.

    As Michael sang, “This is our mission, to see it through / This is our planet, you’re one of us / “You’re just another part of me” – we’re just another part of each other, with Michael as a conduit.

    Michael holds up a mirror to humanity. His fans were given the opportunity to perceive the world through his own particular pane of the prism: one painful, yet privileged. Each of us fans as individuals is in some way a reflection of the man himself, with his common goal: to help heal the world. Those who project themselves onto Michael and see a monster are merely construing themselves. The only monster is the one interpreted. There is no evidential basis whatsoever for a belief in Michael as a monster. It was envy and extortionists that did that. As Michael sang, “The heart reveals the proof / Like a mirror reveals the truth.”

    If I could wish for anything, it would be that everyone could perceive Michael the way we do, regardless of our political stance.

    The perpetuation of the lie of Michael being a child molester undermines his life’s work, his message and his mission. This is the single issue, above all others, which is the most crucial with regards Michael’s legacy. To fight against this, we can disregard our other differences. This is the true cause that unites the Michael Jackson fan community.

    Indeed, if the success of a leader is measured by the loyalty of his followers, there is none stronger than Michael, regardless of which faction of fans you might represent. Michael refused to change direction with his beliefs. And we must remain just as unwavering in our defence of him. We must remain fortitudinous in the fulfilling of his mission: each of us taking pride in our position as a requisite speck of light on the peacock’s coalescent coat, in order that we contribute to its immortality. And that we do so – in triumph.

    Love survives. It is forever. From the physical ecstasy married with the discovery of true love, to the spiritual repercussions found in a steadfast love that has matured, fortified and been vindicated by faith.

    As Michael mused,

    “Hope is such a beautiful word, but it often seems very fragile. Life is still being needlessly hurt and destroyed. Because I believe the answer to be faith; not hope.”

    Yet, our stance on Michael’s message and his innocence is not about mere angles of moral perspective. It is about defending the reputation of an inordinately good man – in light of the facts, not faith.

    We must incorporate arguments such as those contained within my book into Michael’s legacy. So that the truth and the love survives, regardless of the level of nefarious bombardment it has to endure. One of the main motivations for writing my book was to assist in ensuring that there is something out there, somewhere, that exposes not only the extent of Michael’s genius, but how he chose to utilise the success resulting from it with an intent of such purity. Michael’s legacy will endure to legend. The only question is what the myths entwined within that legend will entail. My book is an effort to balance the legend in Michael’s favour: ballast that counters the attempted promulgation of him as a monster, and promotes him as a prophet.

    This article is comprised of edited extracts from The First Book of Michael by Syl Mortilla.

    http://sylmortilla.com/2015/04/08/defenders-assemble/

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:21
     
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    I Difensori si radunano: Una chiamata alle armi per i Fans di Michael Jackson

    di Syl Mortilla


    Grazie al suo essere stato l'uomo più famoso del pianeta, le onde dell'energia di Michael hanno continuato ad atterrare sulla terra per oltre 55 anni , quelle stesse onde sembrano continuare a stimolare la libido degli editor dei tabloid di tutto il mondo, e continueranno così per ancora un bel pò di tempo . Proprio come questi corvi Multi Mediali hanno accerchiato il nostro Michael martire mentre giaceva sul letto di morte in ospedale, continuano a farlo adesso - arroccati come avvoltoi intorno alla loro discarica da tabloid, con la perenne attenzione verso la possibilità di raccogliere qualche carcassa gettata loro in pasto da opportunisti senza vergogna. Per coloro ai quali è in questo modo sopraggiunto un lavoro, in grado di sistemare le finanze prosciugatesi, e pagare così l'educazione dei propri figli - ed a questo standard di vita erano abituati - tutto questo sta per diventare veramente costoso. Ora che Michael è morto, questi parassiti , non si sentono in colpa ad incassare attraverso quella che era una loro amicizia con lui, indipendentemente da qualsiasi mezzo siano costretti ad utilizzare. Nel processo, hanno messo i figli di Michael dentro un inferno.

    Tutti noi.

    Michael capì che la storia è un'arma nella battaglia per l'obbiettività. In effetti, è proprio questo il motivo per cui ideò il video Remember the Time- nel tentativo di ricordare al mondo che c'è stato un tempo in cui chi era al potere, era nero.

    I continui tentativi di minare l'importanza di Michael come figura culturalmente storica è un fattore motivazionale onnipresente nella vita quotidiana dei fan.

    La favola della Bella e la Bestia racconta la storia di come il decoro è perennemente ostracizzato dal cinismo di una società ossessionata con la superficialità. Come capro espiatorio, promosso dalla insicurezza dei bulli timorosi e deviati,la Bestia finice sempre più isolata. La storia d'amore nella favola dimostra come due persone possano trovare conforto l'un l'altro nonostante e dopo il rifiuto da parte della società. E questo è quanto succede fra Michael e i suoi fan. Michael non avrebbe rinunciato perché aveva l'amore dai suoi fans. E noi, non abbiamo mai rinunciato perchè avevamo il suo amore.

    Più cresceva la brutalità che Michael era costretto a sopportare, più eravamo attratti da lui. Il povero ragazzo nero che ha sopportato tutto questo come un ineffabile segno del suo destino - per prendere in prestito una frase di Janet - "nato in un mondo malato di razzismo", che ha continuato a sfidarlo, nella speranza di uscire dalla povertà e , con sacrificio a insistentemente contribuito, per invogliare l'umanità a trasformare il mondo in un posto migliore.

    La missione di Michael è in fase di stallo, quando, dopo le numerose provocazioni, è stato arrestato, e la sua anima, la sua personalità è stata uccisa. Il modo in cui il messaggio di Michael viene interpretato è di vitale importanza per l'umanità, considerando la sua statura di oratore totemico.

    Michael ha sempre detto che era la sua statura che lo rendeva un bersaglio facile , e che per questo la grandezza delle pietre che venivano gettate su di lui era enorme. Ma è ed era la stessa statura che lo rendeva un simbolo globale di amore e di pace. Gli attacchi continuano, ovviamente. Non lo lasceranno mai riposare in pace, e questo è il motivo per cui la sua community è così importante. Ha salvato la nostra infanzia, ed è nostro dovere proteggere e difenderlo nella sua morte. E siamo noi, i fans, che dobbiamo difenderlo contro gli attacchi apparentemente obbligati ed educare chi non sa rispetto alla realtà dei titoli sensazionalistici e i link pubblicati quali specchietto per le allodole.

    Ora. Non sarebbe bello se tutti potessimo andare daccordo e lottare uniti contro questo?

    La fedeltà dei fan di Michael è simile a quella all'interno di una famiglia. Una famiglia come quella anche dei Jackson stessi. Qualsiasi grande comunità non è solo un riflesso, ma un macrocosmo della condizione familiare, con stereotipi identificabili come: le stoiche matriarche , i figli capro espiatorio, le zie,gli zii affidabili o inaffidabili, patriarchi imbarazzanti e adolescenti vulnerabili.

    Al di fuori di questo assemblaggio di personaggi indissolubilmente legati , emerge uno stuolo di pugnalatori alle spalle onnipresente, che con insulti e la sola parvenza da esseri umani sanno esattamente quali tasti premere per raccogliere una reazione dai parenti del /dei capo/i espiatorio/i. Ciò che emerge anche, e tuttavia, è la capacità senza pari di perdono, comprensione e sostegno incrollabile di fronte alle avversità crudeli. Come lo stare a fianco di un fratello durante un processo estenuante, in cui è accusato di aver molestato dei bambini.

    La comunità dei fan di Michael Jackson è molto meno divisa di come viene definita, in mille pezzi; è compresa di molte fazioni , come in molte altre situazioni, si presta anche a manipolare a volte le credenze, in un modo da soddisfare le proprie specifiche esigenze. E all'interno di una fanbase vasta, come quella di un artista come Michael , è anche giusto e inevitabile che esistano queste differenze.

    Uno dei motivi per cui è così difficile prendere in considerazione l'idea che i fan in opposizione, potrebbero essere motivati ​​dall'amore, è il nemmeno vago sentore che le loro opinioni debbano essere anche credibili. Eppure, questi due aspetti sono del tutto estranei. Una grande quantità di persone, non fanno che occuparsi e quotidianamente e solo di perpetrare odio verso il lato di pensiero diverso, come standard. La strategia in questo metodo non è certo quella di far cambiare la percezione dei nemici. Un progetto tale, sarebbe fattibile solo accettando l'idea che quei fans con pareri e opinioni diverse pensano per lo più per se stessi. Ma se invece pensate che i vostri nemici sono anch'essi spinti dall'amore, la probabilità che si possa giungere ad un compromesso può e deve esserci. Non è necessario essere come il proprio avversario - e men che meno condividere la sua tesi- per capire che in realtà e come lui, questa simpatia che ha per se stesso, probabilmente significa più di quanto non faccia la sua antipatia per te.

    I progressi nella risoluzione dei conflitti all'interno della comunità dei fan arriveranno solo quando capiremo tutti che il nostro amore per Michael è sincero, a prescindere da quale riquadro del suo prisma stiamo osservando o accettando. Michael ispira uno sforzo sincero.

    Quando Michael cantava, "Questa è la nostra missione, per vedere attraverso / Questo è il nostro pianeta, sei uno di noi /" Sei solo un'altra parte di me "- siamo solo un'altra parte di lui, con Michael come nostro condottiero.

    Michael ci mostra lo specchio della nostra umanità. I suoi fan hanno avuto la possibilità di percepire il mondo attraverso il suo prisma: doloroso, ma privilegiato. Ognuno di noi , come individuo è in qualche modo un riflesso di Michael, con il suo obiettivo comune: aiutare a guarire il mondo. Coloro che si proiettano su Michael e vedono un mostro , vedono in realtà solo se stessi. L'unico mostro che esiste è quello di se stessi e che cercano di combattere
    ( n.d.r lo stesso sputato concetto ce lo ha raccontato Il Reverendo Barbara Kaufmann, e nelle analisi di Helena( Vindicate MJ) al fine si dice la stessa cosa.. quando osserviamo che coloro che sostengono Robson sembrano nemmeno tanto vagamente particolarmente morbosi sui dettagli e tutto ciò che riguarda gli abusi.. contrariamente a quanto dovrebbero invece essere li a difendere etc etc). Non vi è alcuna base probatoria di alcun tipo che dimostri che Michael era un mostro. E' stata l'invidia e gli estorsori a creare questo. Come Michael cantava, "Il cuore lo dimostra/ Come uno specchio rivela la verità."

    Se potessi desiderare qualsiasi cosa, sarebbe che tutti potessero percepire Michael in questo modo, a prescindere dalla nostra posizione o fazione..

    Il perpetuare la menzogna che Michael era un molestatore di bambini mina il lavoro di tutta la sua vita, il suo messaggio e la sua missione. Questa è la questione, sopra ogni altra, più cruciale per l'eredità di Michael. Per combattere questo, possiamo trascurare le differenze. Questa è la vera causa che unisce la comunità dei fan di Michael Jackson.

    Infatti, se il successo di un leader si misura con la fedeltà dei suoi seguaci, non ce ne una più grande di quella della comunità di Michael, a prescindere da quale fazione di fans si rappresenti. Michael si rifiutò di cambiare e ha sempre portato avanti le sue convinzioni. E dobbiamo rimanere altrettanto incrollabili nella nostra difesa verso lui. Dobbiamo rimanere statuari nel compimento della sua missione: ciascuno di noi nell'orgoglio di ciò che siamo è come un granello li luce un puntino colorato nel manto di un pavone, ognuno di noi può contribuire alla sua immortalità. E se lo facciamo- sarà un trionfo.

    L'amore sopravvive. E'per sempre.

    Come Michael disse:

    "La speranza è una bella parola , ma spesso è molto fragile. La vita è ancora inutilmente ferita e distrutta. Ecco perchè credo che la risposta sia la fede; non la speranza. "

    Eppure, la nostra posizione riguardo il messaggio di Michael e la sua innocenza non è in base ai propri punti di vista personali. Si tratta di difendere la reputazione di un uomo - alla luce dei fatti, troppo buono - non la fede..

    E dobbiamo far nostri argomenti, come quelli contenuti nel libro che Michael ci ha lasciato in eredità. In modo che la verità e l'amore sopravvivano, indipendentemente dal livello di bombardamenti nefasti che dobbiamo sopportare. Una delle principali motivazioni per cui ho scritto un libro è stata quella di contribuire a garantire che ci sia qualcosa là fuori, da qualche parte, che propaga non solo l'estensione del genio di Michael, ma come lui ha scelto di utilizzare il successo che ne deriva attraverso un intento di tale purezza . L'eredità di Michael durerà , la leggenda anche. La domanda è quali miti si intrecceranno all'intero di questa Leggenda. Il mio libro è un tentativo di bilanciare la leggenda a favore di Michael, togliere quella zavorra che cerca in tutti i modi di perpetrarlo come un mostro, e promuoverlo come un profeta.

    Questo articolo è composto da estratti modificati da The First Book Of Michael - di Syl Mortilla


    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.( per ottenere l'url diretto clicca sulla data)


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    Brotherhood: An Article on Taj Jackson and his Heroism


    By Syl Mortilla
    09 Thursday 2015


    During the AEG trial of 2013, the general fan consensus was of a watertight faith in a positive outcome for Michael’s mother and his children – it being seemingly inevitable that justice would prevail. The expectation to win was almost palpable. The facts, after all, were starkly evident.

    However, upon AEG being backed into a corner by the terrible truth, they became a dangerous animal. Although wounded, the company possessed a great deal of power within the media; a power they were not afraid to wield. Thus commenced the first of several smear campaigns, the first one promulgated by AEG-affiliated UK tabloid newspaper The Mirror. The timing of the rehash of twenty-year old allegations was deemed “suspicious” by Michael’s 2005 attorney, Tom Mesereau. AEG stooges had to up the ante in their Public Relations war, hence the front-page tabloid frenzy. Oblivious as usual to fact-checking, and with the requisite attempt at maximum reputation assassination, the truth was that the tapes forming the foundation of this slandering had been discredited ten years ago: to the extent that they were dismissed as useless and baseless by investigators involved in the farcical 2005 trial.

    In a barely-mustered effort to appear neutral, the tabloids then afforded a small article to Prince Jackson’s damning eyewitness testimony of AEG’s negligence in the care of his father; one that included a mention of his cousin’s testimony, incorporating what would normally be the earth-shattering comment that he believed Michael had been murdered.

    These perennial reappearances to the forefront of the public eye returned once again in the 2014 historical allegations of anal rape. These accusations took us to a hitherto unmentioned level of bestiality, beyond the allegations of mutual masturbation and plying of alcohol to minors. The ante was upped because those previous ‘lesser’ accusations were discredited in a court of law. The maids quoted by tabloids in an attempt to lend credence to the stories had already been dismissed off-hand by the 2005 jury as “liars”. The loaded terminology of ‘anal rape’ was specifically chosen to leave an indelible smear on the psyche of those that heard it.

    In an attempt to counteract such flagrant tabloid mendacity, Michael’s nephew Taj Jackson has twice now filed claims to ombudsman authorities. His first appeal was to the Press Complaints Commission (PCC).

    However, when the Estate of Michael Jackson got wind of Taj’s efforts, they then filed their own complaint to the PCC. So, due to the Esate being considered the official point of reference for “all things Michael Jackson”, their appeal then superceded Taj’s, whose complaint then became all-but sabotaged.

    Subsequently – as evidenced on the PCC’s public complaints logging system – the Estate neglected to respond to the PCC’s follow-up emails, and the case was dismissed.

    Taj has also responded to the latest round of baseless tabloid slander. His initial counterfire included the Tweet:

    “Dear media, before you print/post stories about my family, please consider & question the “credibility” and “agenda” of your $ource. Thanks”

    Which was swiftly followed by:

    “MJ Fam… I filed a complaint to the @IpsoNews on April 6th. Patiently waiting to hear back :-) #MJlegacy”

    Furthermore, the Wade Robson accusation elicited a very personal and courageous defence of Michael by Taj, with it prompting him to publically announce himself as an abuse survivor. Taj revealed that he had been abused by a male relative on Katherine’s side of the family, and that it was Michael who had helped him overcome the trauma of it.

    During their heyday, I went to see 3T a number of times. My father was a photographer, which enabled him to acquire tickets for such events as Top Of The Pops Live, in which 3T would often perform. My younger sisters especially enjoyed this privilege, with them fully appreciating the toned abs that featured so prominently on their bedroom posters coming to life before their very eyes. As a fifteen-year-old boy, I’ll admit, I wasn’t quite as enthused – especially after having endured Peter Andre and Ronan Keating. However, the tangible pain inherent in 3T’s self-penned song ‘Anything’ (reputedly inspired by the grief of losing their mother), as well the tracks ‘Why’ and ‘I Need You’ in which Michael features so majestically (those adlibs!), combined with the fact that the brothers performed a Jackson 5 tribute in their live set, meant I couldn’t help but be a fan, as hard as my pubescent sensibilities tried.

    These days, however, I accept my 3T fanhood with pride and honour.

    Taj Jackson is a hero.

    This article includes edited extracts from the First Book of Michael by Syl Mortilla, available in paperback and on Kindle at http://amzn.to/1GycUw1 and for all other eBook devices at www.smashwords.com/books/view/511371



    Source : http://sylmortilla.com/2015/04/09/brotherhood/

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:22
     
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    Fratellanza : un Articolo su Taj Jackson e il suo Eroismo


    Di Syl Mortilla

    Durante il processo AEG del 2013, l'atteggiamento generale dei fan era di fede incrollabile in un risultato positivo per la madre di Michael ei suoi figli - sembrava inevitabile che la giustizia avrebbe prevalso. L'aspettativa di vittoria era quasi palpabile. I fatti, dopo tutto, erano crudamente evidenti.

    Tuttavia AEG, confinata in un angolo dalla terribile verità, è diventata un animale pericoloso. Anche se ferita, la società manteneva un grande potere all'interno della media; un potere che non ha avuto paura di esercitare. Così ha iniziato la prima di una serie di campagne diffamatorie, la prima promulgata dal tabloid britannico affiliato The Mirror. La tempistica della rielaborazione delle accuse di vent'anni è stata ritenuta "sospetta" dall' avvocato del 2005 di Michael, Tom Mesereau. I tirapiedi di AEG hanno dovuto alzare la posta nella loro guerra delle Relazioni Pubbliche, ecco la foga delle prime pagine dei tabloid. Incuranti come al solito del controllo dei fatti, e con il tentativo di fornire la massima credibilità alla diffamazione, la verità è che i nastri che costituiscono il fondamento di questa diffamazione erano stati screditati dieci anni fa: nella misura in cui sono stati giudicati inutili e senza fondamento dagli investigatori coinvolti nel processo-farsa del 2005.

    Nello sforzo appena simulato di apparire neutrale, i tabloid hanno poi riservato un piccolo articolo sulla schiacciante testimonianza oculare di Prince Jackson sulla negligenza di AEG nella cura di suo padre; e uno che comprendeva una testimonianza di suo cugino, con quello che normalmente sarebbe un commento stupefacente sul fatto che Michael fosse stato assassinato.

    Questi riapparizioni perenni alla ribalta della scena pubblica ritornano ancora una volta nel 2014 con le accuse storiche di stupro anale. Queste accuse ci portano ad un livello finora taciuto di bestialità, al di là delle accuse di masturbazione reciproca e di far bere alcol ai minori. La posta è stata alzata perché quelle minori precedenti avevano perso credibilità in tribunale . Le cameriere citate dai tabloid nel tentativo di dare credibilità alle storie, erano già state liquidate dalla giuria del 2005 come "bugiarde". La terminologia tendenziosa di 'stupro anale' era stata appositamente scelta per lasciare una traccia indelebile sulla mente di coloro che l'avevano udita.

    Nel tentativo di contrastare tale flagrante menzogna dei tabloid , il nipote di Michael Taj Jackson ha per due volte presentato reclami alle autorità del difensore civico. Il suo primo appello è stato alla Press Complaints Commission (PCC).

    Tuttavia, quando l'Estate di Michael Jackson ha avuto sentore degli sforzi di Taj, ha poi presentato una propria denuncia al PCC. Così, essendo considerata l' Estate il punto di riferimento ufficiale per "tutto ciò che riguarda Michael Jackson", il suo appello ha quindi superato quello di Taj la cui denuncia poi è diventata quasi inutile.

    Successivamente - come evidenziato dal sistema di registrazione del PCC - l'Estate ha trascurato di rispondere alle e-mail di approfondimento del PCC, e il caso è decaduto.

    Taj ha anche risposto all'ultima tornata di calunnie infondate dei tabloid . Il fuoco di fila di risposte comprende i Tweet:

    "Cari media, prima di stampare/postare storie sulla mia famiglia, prego di considerare e interrogarvi sulla " credibilità "e i " secondi fini " delle vostre $ource ( fonti ). Grazie "

    Che è stato rapidamente seguito da:

    "MJ Fam ... Ho presentato una denuncia a @IpsoNews il 6 aprile. Pazientemente in attesa di risposta:-) #MJlegacy "

    Inoltre, l'accusa di Wade Robson ha suscitato una difesa molto personale e coraggiosa di Michael da parte di Taj, spingendolo a dichiararsi pubblicamente come sopravvissuto a un abuso. Taj ha rivelato di essere stato abusato da un parente di sesso maschile da parte della famiglia di Katherine, e che era stato Michael ad aiutarlo a superare il trauma.

    Durante il loro periodo di massimo splendore, sono andato a vedere i 3T un certo numero di volte. Mio padre era un fotografo, il che gli consentiva di acquistare i biglietti pereventi come il Top Of The Pops dal vivo, in cui i 3T si esibivano spesso. Le mie sorelle più giovani particolarmente apprezzavano questo privilegio, dei quali amavano gli addominali sui manifesti che occhieggiavano nelle loro camere da letto . Essendo un ragazzo di quindici anni, lo ammetto, non ero così entusiasmato - soprattutto dopo aver sopportato Peter Andre e Ronan Keating. Tuttavia, il dolore tangibile inerente alla canzone 'Anything' dei 3T (presumibilmente ispirato dal dolore della perdita della loro madre), come " Why " e 'I Need You' in cui Michael si esibisce così maestosamente (che improvvisazioni! ), combinato con il fatto che i fratelli eseguivano un omaggio ai Jackson 5 nel loro live set, significa che non potevo fare a meno di essere un fan, come la mia sensibilità da adolescente mi permetteva .

    In questi giorni, però, io accolgo il mio essere fan dei 3T con orgoglio e onore.

    Taj Jackson è un eroe.

    Questo articolo include estratti modificati dal primo libro di Michael di Syl Mortilla, disponibile in edizione economica e Kindle su http://amzn.to/1GycUw1 e per tutti gli altri dispositivi di eBook


    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:24
     
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  10. Who's Bad?
     
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    User deleted


    Grazie per le traduzioni di questi due meravigliosi articoli, Syl è DAVVERO fantastico! Il modo in cui scrive è unico. :clapping: :comm8jk.gif:
    Riguardo all'abuso che aveva subito Taj, ero completamente a sconoscenza, :( ma non mi sorprende che sia stato Michael ad aiutarlo a superare l'accaduto...
     
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    Roadmap: Michael Jackson Fans United

    By Syl Mortilla

    The formative Jackson 5 years left no-one in doubt with regards Michael Jackson’s capacity for conveying emotion through his voice. Though it was not until he left Motown that we were requited with this voice singing songs he had authored himself. With ‘Blues Away’ came the epiphany – many artists never write a song as important as this in their entire career. Yet, this track – from the eponymous The Jacksons album – the group’s first LP after unshackling themselves of the artistic constraints that had bound them at Motown – was a mere taster; a tantalising teaser of what was to come.

    Whereupon one need look no further than Destiny – the subsequent Epic release from The Jacksons.

    The opening track – the bassline bonanza that is ‘Blame It on the Boogie’ – is the sole song on the record not written by the brothers (though, coincidentally, it was penned by a Michael Jackson namesake). The album palpably throbs with both joy and heartbreak. The autobiographical nature of the lyrical themes are prescient of the standard ideas we would come to recognise in Michael’s solo work, referencing as they do: insecurity and success as bedfellows; the escapism of dance; and the loneliness of being misunderstood.

    Concerning the latter theme, the song ‘Bless His Soul’ is perhaps the most touching: not merely in the context of the Destiny album, but also when considering Michael’s canon of work as a whole. The bridge contains the refrain, “The life you’re leading is dangerous,” with the melody in that final word ‘dangerous’ reminiscent of the chorus of the title track that Michael would record thirteen years later. What with the theme of ‘Bless His Soul’ addressing how, “You gotta start doing what’s right for you / ‘Cos life is being happy yourself” – and how when not living by this philosophy, life becomes “dangerous”, the mirroring becomes poignantly prophetic. Of course, when Michael eventually did begin living how he desired, his life became very dangerous indeed.

    The Jacksons’ ensuing release after Destiny was the album Triumph. The short film for the opening track features this Michael-penned voiceover:

    “In the beginning, the land was pure – even in the early morning light, you could see the beauty in the forms of nature. Soon, men and women of every colour and shape would be here too – and they would find it all-too easy not to see the colours, and to ignore the beauty in each other. But they would never lose sight of the dream of a better world that they could build together – in triumph.”

    It is spoken as the camera pans across a gorgeous vista of daybreak over a deserted landscape. The conclusion of the voiceover is the signal for the horns to ignite the iconic rhythm of The Jacksons classic, ‘Can You Feel It’.

    In spite of the short film’s inclusion in a 2001 poll listing the 100 Greatest Music Videos, the spectacle that is the ‘Can You Feel It’ promo is nowadays often overlooked. However, in 1981 – the year of its release – the short film’s state-of-the-art visual effects popped the eyes and dropped the jaws of anyone that saw it, as demonstrated quite clearly by the host’s gasp of disbelief when introducing its premiere on American Bandstand. Prior to ‘Can You Feel It’, the accepted format of music videos had been that of a band in a studio, pretending to sing and perform their instruments in front of a static camera. The conception and execution of the ‘Can You Feel It’ project was nothing short of revolutionary. It was a vanguard; it was the work of a visionary.

    (The MTV Michael Jackson Video Vanguard Award was named after Michael in 1991, in honour of the culture-altering contribution that was his dedication to promoting the music video as a credible artistic medium. Still, between the years of 1993 and 2005, the award was only intermittently presented. 1997 was one of the years in which it was – when Mark Romanek was granted the prize, after having directed the short film, ‘Scream’. However, since 2005, when Michael was cleared of the child molestation allegations, the eponymous award has been a frequent feature of the MTV Video Music Awards show. MTV would do well to remember that they would not even exist if it were not for Michael.)

    In Michael’s autobiography, Moonwalk, he recalls an incident when the Jackson 5 were being interviewed, with their answers being scrutinised by Motown coaches sensitive to subjects that could be considered controversial. A black interviewer attempted to garner their views on the civil rights movement, but the Motown public relations representatives refused to let the Jackson 5 respond. Michael remembers how he and his brothers threw up the black power salute as they left the interview.

    Michael grew up immersed in the social tumult generated by the assassinations of both Dr Martin Luther King Jr. and Malcolm X. A sixteen-year-old Michael, in 1974, even performed backing vocals on Stevie Wonder’s anti-Nixon track, ‘You Haven’t Done Nothing’.

    The significance of a group of black men – products of the decade that brought an end to racial segregation in the United States – wielding their substantial influence cannot be understated. Their message was to encourage progression – that, in spite of their forefathers having suffered the torture and inhumanity of slavery, any ambitions of world peace involve every one of us moving forward, celebratory of our differences, but united.

    ***

    A recurring theme in this blog concerns the tragic reality of the factions within the Michael Jackson fan community. Indeed, the primary purpose behind my writing The First Book of Michael was to suggest ways to rectify this situation.

    Cue the irony (to those with the intellectual capacity to appreciate such a thing).

    Prior to the publication of my book, to say I was naïve regards the extent of the backlash I would encounter from some fans, is an understatement at best. There I was, after a lifetime of personal sacrifice in defending my hero, optimistically attempting to provide some kind of reconciliatory framework for the fans to work with. Then, before the book was even published, I was somehow being framed by ignoramuses as some kind of opportunistic hater.

    One of the more significant of these divisions that exists is between the battle-worn acolytes extant prior to Michael’s death, and those that were inspired to follow Michael subsequent to his passing.

    There is a general feeling amongst the pre-2009 fans, that, considering the abhorrence of the ad hominem opprobrium we had to endure for so long, the post-2009 fans are somehow inferior.

    This feeling has been reinforced by what the pre-2009 fans consider as the general support by the post-2009 fans of the abject disrespect of Michael by utilising vocal imposters on posthumous tracks, as well as the use of a physical imposter for a hologram, in order to make money for people that refuse to engage with some crucial questions concerning their true intentions for the legacy of our hero. A man we invested a great deal of our very existences into supporting.

    Even Mr. Tom Mesereau himself has deemed the current lot in charge “not fit for purpose”.

    It is impossible to relay to anyone the gravity of loyalty involved in supporting Michael through his trial and tribulations. We were attacked on a daily basis. Though with every attack, our resolve to defend Michael was reinforced exponentially. Equally, it is impossible to express the exquisite ecstasy that we felt, both in Michael’s artistic riposte of 1995, and his judicial vindication in 2005.

    We are precious about any tinkering with Michael’s legacy. Still. Pre-2009 fans remain keen to recruit for Michael’s cause. But we cannot allow our efforts during those times of personal Gethsemane to be diluted by the apathy of unchecked history. We want the preservation of Michael’s soul. We want the memory of his genius sanctified. Not only due to its uniqueness of quality, but because of the potency in its potential to bring to fruition Michael’s hard-earned desires in making the world a better place.

    Yet, discovering Michael, before automatically falling helplessly in love with the truth of his nature, is a common phenomenon; one explained by how Michael’s message appeals to the essence of humanity, due its intrinsic idea of hope. It is a phenomenon unbridled by chronology.

    Michael’s Estate purport that he left behind a “roadmap”. This “roadmap” has never been made publically available, with the only evidence of such a thing existing being a note that Michael made to himself. A note specifying future plans to work with either Warner Brothers or Universal. With, for understandable reasons, no mention of the Estate’s preferred partner of choice, Sony – a company that the man who Michael had fired, yet is now somehow at the helm of his Estate, has financial ties to. Most people leave their “roadmaps” in their wills. Though due to the unexplained anomaly that is Michael’s apparent ability to quantum leap in order to have signed the document, the contents of the will are inherently undermined.

    However, Michael did indeed leave a roadmap behind.

    Due to its presence on a posthumous poster, there is one quote from Michael that has become particularly prominent. It encapsulates his philosophy, one borne of hard-earned wisdom,

    “If you enter this world knowing you are loved and you leave this world knowing the same, then everything that happens in between can be dealt with.”

    This must be the fans’ mantra.

    Any ambitions of world peace involve every one of us moving forward, celebratory of our differences, but united.

    This article includes edited extracts from The First Book of Michael by Syl Mortilla.

    http://sylmortilla.com/2015/04/15/roadmap/

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:25
     
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    Tabella di Marcia: I fan di Michael Jackson Uniti

    di Syl Mortilla

    Gli anni formativi con i Jackson 5 , non hanno certamente lasciato alcun dubbio sulla capacità di Michael Jackson di saper esprimere emozioni attraverso la propria voce. Anche se, solo quando ha lasciato la Motown , abbiamo potuto apprezzare queste capacità vocali nelle canzoni di cui era anche il creatore. Dopo 'Blues Away' - molti artisti difficilmente sarebbero stati capaci di scrivere una melodia più importante di questa. Eppure, quella traccia - dal omonimo album The Jacksons - il primo LP del gruppo , dopo l'essersi svincolati dalla Motown - era un semplice assaggio; un teaser allettante di quello che sarebbe venuto.

    E basta quindi guardare a Destiny - il successivo album rilasciato con etichetta Epic, dei The Jacksons .

    Il brano di apertura - 'Blame to the Boogie' - è l'unica canzone dell'album non scritta dai fratelli (anche se, guarda il caso, è stata scritta da un omonimo di Michael Jackson). L'album pulsa palpabilmente di gioia e di dolore. La natura autobiografica dei temi è come una sorta di preveggenza di quello che poi avremmo visto meglio nel lavoro solita di Michael: l'insicurezza e il successo come compagni di vita; l'evasione della danza; e la solitudine dell'essere frainteso.

    Per quanto riguarda il secondo tema, la canzone 'Bless His Soul' è forse la più toccante: non solo nel contesto dell'album Destiny, ma anche considerando complessivamente il lavoro di Michael. Il bridge, contiene questo ritornello "La vita che stai facendo è pericolosa", con la melodia , che nell'ultima parola 'Dangerous' ricorda il coro della title track che Michael avrebbe registrato tredici anni più tardi. Il tema di 'Bless His Soul' affronta come, "Devi iniziare a fare ciò che è giusto per te / 'Fare in modo che la tua vita sia felice" - e come , il non seguire questa filosofia diventi "dangerous-pericoloso", il riflesso, di quanto sarebbe poi accaduto in seguito è molto profetico se pur al contrario. Naturalmente, quando Michael ha finalmente iniziato a vivere come lui desiderava, la sua vita è diventata molto pericolosa davvero.

    L'album successivo dei The Jacksons fu Triumph . Nel cortometraggio del primo estratto dall'album, si sente questa intro parlata e scritta da Michael:

    "In principio, la terra era pura. Anche nella luce del mattino, si poteva vedere la bellezza nelle forme della natura. Presto gli uomini e le donne di ogni colore e razza sarebbero arrivati qui, e avrebbero trovato sin troppo semplice non vedere i colori e ignorare la bellezza gli uni degli altri. Ma non avrebbero mai perso di vista il sogno di un mondo migliore che potesse unirli , per costruire insieme un trionfo. "

    Nel mentre dell'intro parlato, la telecamera si sposta lentamente sulla vista di una splendida alba su un paesaggio deserto. Nel finale dell'intro, il segnale di una cornamusa, annuncia l'inizio del ritmo iconico e classico dei The Jacksons , in 'Can You Feel It'.

    Nonostante questo short-film sia finito in un sondaggio del 2001 , fra i 100 migliori video musicali di sempre , la spettacolarità di 'Can You Feel It' è ancora oggi piuttosto trascurata. Tuttavia, nel 1981 - l'anno della sua uscita - gli effetti speciali del cortometraggio , fecero spalancare gli occhi e cadere le mascelle a coloro che lo vedevano per la prima volta.. Prima di 'Can You Feel It', il formato standard dei video musicali era quello di una band in studio, che fingeva di cantare e suonare gli strumenti di fronte ad una telecamera fissa. La concezione e la realizzazione del ' progetto Can You Feel It ' fu a dir poco rivoluzionario. Era all'avanguardia; era il lavoro di un visionario.

    (Il premio Michael Jackson Video Vanguard Award ,di MTV è stato aggiunto nel 1991, in onore al suo contributo nell'impegno di promuovere i video musicali come mezzo artistico credibile. Eppure, tra gli anni 1993 e il 2005, questo premio è stato incluso solo quando Mark Romanek, lo ricevette nel 1997 per la realizzazione del video 'Scream' .Ma anche dopo il 2005, quando Michael venne scagionato dalle accuse di abuso su minore, il premio omonimo è finito raramente nella scaletta dei Video Music Awards di MTV. MTV farebbe bene a ricordarsi che non esisterebbe nemmeno se non fosse per Michael.)

    Nell'autobiografia Moonwalk,Michael ricorda un episodio in cui i Jackson 5 venivano intervistati, nel mentre i manager della Motown controllavano l'iter delle risposte a loro insegnate. Un intervistatore nero cercò di avere le loro impressioni, riguardo i movimenti dei diritti civili, ma i rappresentanti della Motown non permisero ai Jackson 5 di rispondere. Michael ricorda come , sia lui che i suoi fratelli, nel lasciare la zona dell'intervista salutarono con il gesto indicativo del potere nero.

    Michael è cresciuto immerso nel tumulto sociale generato dagli omicidi di Martin Luther King Jr. e Malcolm X. Nel 1974, a sedici anni, Michael,registrò i cori contro Nixon- nella canzone di Stevie Wonder, 'You Haven’t Done Nothing'.
    Come un gruppo di uomini neri pose fine a decenni di segregazione razziale negli Stati Uniti - è di importanza fondamentale e non può essere trascurato. Il loro messaggio era quello di incoraggiare il progresso - che, a dispetto dei loro antenati che avevano subìto la disumanità della schiavitù, e nell'ambizione di avere la pace nel mondo, coinvolge tutti noi, ed è la celebrazione delle nostre differenze, ma uniti.

    ***

    Un tema ricorrente in questo blog riguarda la tragica realtà delle fazioni all'interno della comunità dei fan di Michael Jackson. Infatti, lo scopo principale dietro la mia scrittura di The First Book Of Michael è stato quello di suggerire modi per rimediare a questa situazione.

    Ironia della sorte (per quelli con la capacità intellettuale di apprezzare una cosa del genere).

    Prima della pubblicazione del mio libro, dire che ero ingenuo nell'immaginare l'entità della reazione che avrei ricevuto da alcuni fan, è un eufemismo , come minimo. Ero lì, dopo una vita sacrificata nel tentativo di difendere il mio eroe, pronto a cerca di fornire una sorta di quadro di riconciliazione per i fan e sul quale lavorare. Ma , poco prima che il libro venisse pubblicato, sono stato brandito da ignoranti che hanno cercato di dipingermi come un nemico pubblico.

    Una delle più significative divisioni che esiste, è quella fra coloro che erano fan prima della morte di Michael, e quelli che sono stati ispirati proprio dalla sua scomparsa a seguirlo.

    C'è una sensazione generale tra i fan pre-2009, considerando il rigetto dell' obbrobrio ad hominem che abbiamo dovuto sopportare per molto tempo, e cioè che i fan post-2009 sono in qualche modo inferiori.

    Questo sentimento si è rafforzato, quando i fan pre-2009, hanno considerato una enorme mancanza di rispetto, il fatto che i i fan post-2009 apprezzassero l'uso di impostori per le tracce vocali degli album postumi, così come l'uso di un impostore per l'ologramma, al fine di fare soldi,e da persone che si rifiutano di impegnarsi nel rispondere ad alcune domande cruciali sulle loro vere intenzioni e nei confronti dell'eredità del nostro eroe..

    Anche Tom Mesereau ha ritenuto la questione "non adatta allo scopo".

    E' impossibile trasmettere a qualcuno, la gravità e sofferenza che ha significato difendere Michael durante il processo e gli altri momenti difficili.
    Eravamo attaccati quotidianamente. Anche se con ogni attacco, la nostra determinazione a difendere Michael era più forte in modo esponenziale. Allo stesso modo, è impossibile esprimere l'estasi provata, quando nel 1995 Michael replicò alle prime accuse nel suo modo artistico , o quanto provato quando venne rivendicato nel 2005.

    E questo sentire è prezioso,indipendentemente da qualunque rimaneggiamento dell'eredità di Michael. Ancora. I fan pre-2009 sono sempre pronti e disposti a reclutare per la causa di Michael. E certo non possiamo permettere che i nostri sforzi vengano resi vani dall'apatia di un altra storia raccontata. Vogliamo la conservazione dell'anima di Michael. Vogliamo che il ricordo del suo genio sia sancito. Non solo per la sua unicità , ma per portare a compimento il desiderio di Michael: quello di rendere il mondo un posto migliore.

    Eppure, scoprire Michael, prima di cadere automaticamente e disperatamente innamorati della verità della sua natura, è un fenomeno comune; e quello che si scopre è il suo appello all'essenza dell'umanità, grazie alla sua idea intrinseca di speranza.

    L'Estate di Michael Jackson, va dicendo che lui ha lasciato una "tabella di marcia". Ma questa "tabella di marcia"non è mai stata resa disponibile , e l'unica cosa che la testimonia, sono note che Michael ha scritto in realtà come promemoria per se stesso, come ad esempio una nota dove prevede lavori futuri con la Warner Brothers o La Universal. Per ragioni incomprensibili, non si parla di un partner privilegiato e scelto invece dall'Estate, Sony - una società con cui Michael non voleva più fare affari, ma che ora in qualche modo è invece al timore della sua Estate, che ha con Sony forti legami finanziari. La maggior parte delle persone lasciano le proprie "tabelle di marcia" nel proprio testamento. Anche se, per colpa di un anomalia inspiegabile e tale da far sembrare che Michael sia volato da una parte del continente all'altro nello stesso giorno, proprio per firmare quel documento, il contenuto del Testamento è ovviamente discutibile.

    Ma nonostante tutto, Michael, ha davvero lasciato una tabella di marcia alle sue spalle.

    Grazie ad una foto e frase apparsa anche nel Memorial, abbiamo una citazione di Michael che è diventata particolarmente importante. Racchiude tutta la sua filosofia e saggezza.

    " Se arrivi in questo mondo sapendo di essere amato e lasci questo mondo sapendo la stessa cosa, allora tutto quello che avviene nel frattempo può essere superato."

    Questo deve essere un Mantra per i fan.

    L'ambizione a poter avere un mondo migliore , ci costringe ad andare avanti, celebrando le nostre differenze, ma uniti.

    Questo articolo include estratti modificati da The First Book Of Michael - di Syl Mortilla


    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.( Per ottenere l'url diretto, clicca sulla data)
     
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  13. Wivvy
     
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    The State of The Estate: An Article on the Mismanagement of Michael Jackson’s Memory


    Posted by Syl Mortilla

    I don’t want an Estate of Michael Jackson intent solely on the rapacious reaping of profit as rapidly as possible, inherently dismissive of the integrity of Michael Jackson’s artistic or personal reputation.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson whose business strategy acknowledges no shame in its employment of a vocal imposter out of desperation for financial gain upon discovering a dearth of profitable music for posthumous release.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson that entertains the idea of using an insentient hologram of Michael Jackson to sate its greed. I don’t want an Estate of Michael Jackson that somehow manages to further denigrate such a soulless idea by utilising the services of an impersonator to create said hologram.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson ran by a man simultaneously representing both Michael Jackson’s family’s half-share in the Sony/ATV catalogue, as well as the owner of the other half. I don’t want an Estate of Michael Jackson ran by a man Michael Jackson fired due to this conflict of interest, yet who subsequently became co-executor of a will somehow signed by Michael Jackson in a place he was provably thousands of miles away from at the time.

    I don’t want an Estate of Michael Jackson that supports the production, glorification and promotion of a posthumous movie assembled out of footage of an irrefutably frail and confused man in the final days of his life.

    I want an Estate of Michael Jackson that proudly celebrates Michael Jackson’s role in galvanising the righteous protestors of Ferguson.

    I want an Estate of Michael Jackson disinclined to portray Michael Jackson as nothing more than a Disney character. I want an Estate of Michael Jackson that acknowledges the complexity of Michael Jackson. I want an Estate of Michael Jackson that remembers Michael Jackson made videos in which he chose to be depicted as being incarcerated behind Nazi razor wire.

    I want an Estate of Michael Jackson that supports Michael Jackson’s mother and children in their attempts to garner compensation and the truth from AEG.

    I want an Estate of Michael Jackson that could easily afford to honour Michael Jackson’s bequeathing of millions of dollars to charitable organisations, had it not incurred a billion-dollar tax penalty due to its valuing Michael Jackson’s share of the Sony/ATV catalogue at $0.

    I want an Estate of Michael Jackson that will engage with Tom Mesereau as part of its defence of Michael Jackson against ongoing extortion attempts.

    I want an Estate of Michael Jackson that will fight for Michael Jackson’s personal integrity, rather than settle out of court due to its ethos of putting profit before principle.

    The First Book of Michael by Syl Mortilla, available in paperback and on Kindle at http://amzn.to/1GycUw1 and for all other eBook devices at www.smashwords.com/books/view/511371


    Fonte: http://sylmortilla.com/2015/04/24/the-state-of-the-estate/

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:27
     
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  14. Wivvy
     
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    Lo Stato della Estate: un Articolo sulla Cattiva Gestione della Memoria di Michael Jackson


    di Syl Mortilla


    Non voglio una Estate di Michael Jackson che ha come unico intento l'avida raccolta di profitto nel più breve tempo possibile, di per sé sprezzante dell'integrità della reputazione artistica o personale di Michael Jackson.

    Non voglio una Estate di Michael Jackson la cui strategia di business non conosce alcuna vergogna nell'impiego di un impostore pronto ad esprimere la propria opinione per disperazione a scopo di lucro dopo aver scoperto una carenza di musica redditizia per il rilascio postumo.

    Non voglio una Estate di Michael Jackson che accoglie l'idea di usare un ologramma di Michael Jackson privo di sensibilità per saziare la sua avidità. Non voglio una Estate di Michael Jackson, che in qualche modo riesce a denigrare ulteriormente un'idea senz'anima utilizzando i servizi di un sosia per creare il suddetto ologramma.

    Non voglio una Estate di Michael Jackson gestita da un uomo che rappresenta contemporaneamente sia la metà della quota della famiglia di Michael Jackson del catalogo Sony/ATV, che il proprietario dell'altra metà. Non voglio una Estate di Michael Jackson gestita da un uomo che Michael Jackson aveva licenziato a causa di questo conflitto di interessi, ma che in seguito è diventato co-esecutore di un testamento firmato in qualche modo da Michael Jackson che è stato dimostrato in quel momento essere in un luogo a migliaia di chilometri di distanza.

    Non voglio una Estate di Michael Jackson che sostiene la produzione, celebrazione e promozione di un film postumo assemblato con riprese di un uomo inconfutabilmente fragile e confuso negli ultimi giorni della sua vita.

    Voglio una Estate di Michael Jackson che celebra con orgoglio il ruolo di Michael Jackson nello spronare le giuste ragioni dei manifestanti di Ferguson.

    Voglio una Estate di Michael Jackson poco incline a ritrarre Michael Jackson come niente di più che un personaggio Disney. Voglio una Estate di Michael Jackson che riconosce la complessità di Michael Jackson. Voglio una Estate di Michael Jackson che ricorda che Michael Jackson ha realizzato video in cui ha scelto di essere rappresentato come un prigioniero incarcerato dietro filo spinato nazista.

    Voglio una Estate di Michael Jackson che sostiene la madre e i figli di Michael Jackson nei loro tentativi di ottenere un risarcimento e la verità da AEG.

    Voglio una Estate di Michael Jackson che potrebbe facilmente permettersi di onorare Michael Jackson lasciando in eredità milioni di dollari ad organizzazioni di beneficenza, se non fosse per una sanzione di un miliardo di dollari imposta per la quota del catalogo Sony/ATV di Michael Jackson valutata a $ 0.

    Voglio una Estate di Michael Jackson, che coinvolga Tom Mesereau, come parte della propria difesa di Michael Jackson contro i tentativi di estorsione in corso.

    Voglio una Estate di Michael Jackson, che si batta per l'integrità personale di Michael Jackson, invece di risolvere in via extragiudiziale per la sua filosofia di mettere il profitto davanti al principio.


    Questa traduzione è a opera di Wivvy per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post, (clicca sulla data del post per ottenere l'url diretto)

    Edited by ArcoIris - 24/4/2018, 22:28
     
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  15. Who's Bad?
     
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    Grazie Wivy. Inoltre credo che tutti vorremmo l'Estate così com'è descritta da Syla...senz'ombra di dubbio.
     
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44 replies since 20/12/2014, 09:50   2351 views
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