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.Michael Jackson, 10,000 hours, and the roots of creative geniusBy Arturo Hernandez
That any person could become an expert in something if they simply spend about 3 hours per day for ten years learning it is an appealing concept. This idea, first championed by Ericsson and brought to prominence by Gladwell, has now taken root in the popular media. It attempts to discuss these differences in terms of the environment. The idea is that practice with the purpose of constantly gathering feedback and improving can lead any person to become an expert. If becoming an expert requires 10,000 hours, does a prodigy need 20,000.
Lets consider, Michael Jackson, as an example of a prodigy. He grew up in a musical family in Gary, Indiana just outside Chicago. His father Joe played in an R&B band. All of his siblings played music in one way or another. Unlike his siblings and father, Jackson did not really play any instruments. However, he would compose songs in his head using his voice. One morning he came in and had written a song which eventually became ‘Beat It’. In the studio, he would sing each of the different parts including the various instruments. Then the producers and artists in the studio would work on putting the song together, following his arrangements.
Work in cognitive neuroscience has begun to shed light on the brain systems involved in creativity as being linked to psychometric IQ. Work by Neubauer and Fink suggests that these two different types of abilities, psychometric IQ and expertise, involve differential activity in the frontal and parietal lobes. They also appear for different types of tasks. In one study, taxi drivers were split into a high and low group depending on their performance on a paper and pencil IQ test. The results showed that both groups did equally well on familiar routes. The differences appeared between groups when they were compared on unfamiliar routes. In this condition, those with high IQs outperformed those with low IQ. So expertise can develop but the flexibility to handle new situations and improvise requires more than just practice.
Reports of Michael Jackson’s IQ are unreliable. However, he is purported to have had over 10,000 books in his reading collection and to have been an avid reader. His interviews reveal a person who was very eloquent and well spoken. And clearly he was able to integrate various different types of strands of music into interesting novel blends. If we were to lay this out across time, we have perhaps the roots of early genius. It is a person who has an unusual amount of exposure in a domain that starts at an early age. This would lead to the ability to play music very well.
Jackson came from a family filled with many successful musicians. Many were successful as recording artists. Perhaps Michael started earlier than his siblings. One conclusion we can draw from this natural experiment is that creative genius requires more than 10,000 hours. In the case of Michael Jackson, he read profusely and had very rich life experiences. He tried to meld these experiences into a blended musical genre that is uniquely his and yet distinctly resonant with known musical styles.
The kind of creativity is not restricted to prodigies like Michael Jackson. Language, our ultimate achievement as a human race, is something that no other animal species on this planet shares with us. The seeds of language exist all over the animal kingdom. There are birds that can use syntax to create elaborate songs. Chinchillas can recognize basic human speech. Higher primates can develop extensive vocabularies and use relatively sophisticated language. But only one species was able to take all of these various pieces and combine them into a much richer whole. Every human is born with the potential to develop much larger frontal lobes which interconnect with attention, motor, and sensory areas of the brain. It is in these enlarged cortical areas that we can see the roots of creative genius. So while 10,000 hours will create efficiency within restricted areas of the brain, only the use of more general purpose brain areas serve to develop true creativity.
Arturo Hernandez is currently Professor of Psychology and Director of the Developmental Cognitive Neuroscience graduate program at the University of Houston. He is the author of The Bilingual Brain. His major research interest is in the neural underpinnings of bilingual language processing and second language acquisition in children and adults. He has used a variety of neuroimaging methods as well as behavioral techniques to investigate these phenomena which have been published in a number of peer reviewed journal articles. His research is currently funded by a grant from the National Institutes of Child Health and Human Development. You can follow him on Twitter @DrAEHernandez. Read his previous blog posts.
http://blog.oup.com/2014/08/michael-jackson-creativity/
Edited by ArcoIris - 5/4/2018, 00:11
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.Michael Jackson, 10 mila ore, e le radici del genio creativodi Arturo Hernandez
Che qualsiasi persona possa diventare un esperto in qualcosa se semplicemente passa circa 3 ore al giorno per dieci anni imparando è un concetto interessante. Questo concetto prima sostenuto da Ericsson e poi portato alla ribalta da Gladwell, ha ormai preso piede nei media popolari. Si cerca di discutere di queste differenze in termini di ambiente. . L'idea è che la pratica con lo scopo di raccogliere valutazioni e migliorare costantemente può portare una persona a diventare un esperto. Se diventare un esperto richiede 10.000 ore significa che un prodigio ha bisogno di 20.000.
Prendiamo in considerazione Michael Jackson come esempio di un prodigio. Lui è cresciuto in una famiglia di musicisti a Gary, Indiana, appena fuori Chicago. Suo padre Joe ha suonato in una band R & B. Tutti i suoi fratelli hanno suonato musica in un modo o nell'altro. A differenza dei suoi fratelli e il padre, Jackson non ha realmente suonato tutti gli strumenti. Tuttavia, egli componeva canzoni nella testa con la sua voce. Una mattina arrivò e aveva scritto una canzone che divenne 'Beat It'. In studio, cantava ciascuna delle varie parti, tra cui i vari strumenti. Poi i produttori e gli artisti in studio avrebbero lavorato per mettere insieme la canzone, seguendo i suoi arrangiamenti.
Il lavoro in neuroscienze cognitive hanno cominciato a far luce sui sistemi cerebrali coinvolti nella creatività in quanto legati al quoziente intellettivo psicometrico. Il lavoro di Neubauer e Fink suggerisce che questi due diversi tipi di abilità, quoziente intellettivo psicometrico e competenza, coinvolgono l'attività differenziale nei lobi frontali e parietali. Si possono vedere anche in diversi tipi di attività. In uno studio, dei tassisti sono stati suddivisi in un gruppo alto ( con QI alto ) e uno basso ( QI basso ) a seconda della loro performance in un test con carta e matita sul quoziente d'intelligenza . I risultati hanno mostrato che entrambi i gruppi hanno agito ugualmente bene su percorsi familiari. Le differenze tra i gruppi sono apparse quando sono stati confrontati su percorsi sconosciuti. In questa condizione, quelli col quoziente d'intelligenza alto hanno sorpassato quelli con basso quoziente intellettivo. Perciò l' esperienza può sviluppare, ma la flessibilità necessaria per gestire le nuove situazioni e improvvisare richiede più di una semplice pratica.
I Rapporti del quoziente d'intelligenza di Michael Jackson sono inattendibili. Tuttavia, lui ha affermato di aver avuto oltre 10.000 libri nella sua raccolta di lettura e di essere stato un avido lettore. Le sue interviste rivelano una persona che era molto eloquente e con un modo di parlare . E chiaramente lui era in grado di integrare diversi tipi di strati di musica in interessanti nuove miscele. Se dovessimo stabilire questo nel corso del tempo , abbiamo forse le radici del genio precoce. Si tratta di una persona che ha una insolita quantità di esposizione in un dominio che inizia in età precoce. Ciò comporterebbe la possibilità di riprodurre la musica molto bene.
Jackson proveniva da una famiglia piena di molti musicisti di successo. Molti avevano successo come artisti della registrazione. Forse Michael ha iniziato prima dei suoi fratelli. Una conclusione che possiamo trarre da questo esperimento naturale è che il genio creativo richiede più di 10.000 ore. Nel caso di Michael Jackson, ha letto copiosamente e aveva molte ricche esperienze di vita. Ha cercato di fondere queste esperienze in un genere musicale misto che è unicamente suo ma decisamente è in sintonia con stili musicali conosciuti.
Il tipo di creatività non è limitata ai prodigi come Michael Jackson. Il linguaggio, la nostra realizzazione finale come razza umana, è qualcosa che nessuna altra specie animale su questo pianeta condivide con noi. I semi del linguaggio esistono in tutto il regno animale. Ci sono uccelli che sono in grado di utilizzare la sintassi per creare canzoni elaborate. I Cincillà sono in in grado di riconoscere il linguaggio umano di base. I Primati superiori possono sviluppare ampi vocabolari e usare un linguaggio relativamente sofisticato. Ma una sola specie è stata in grado di prendere tutti questi vari pezzi e combinarli in un tutt'uno molto più ricco. Ogni essere umano nasce con la possibilità sviluppare lobi molto più grandi che si collegano con attenzione al motore, e alle aree sensoriali del cervello frontale. E' in queste aree cerebrali ingrandite che possiamo vedere le radici del genio creativo. Così, mentre 10 mila ore creeranno efficienza all'interno delle aree riservate del cervello, solo l'uso di più aree cerebrali di uso generale servono a sviluppare la vera creatività.
Traduzione a cura di Un Michael Jackson da Conoscere - Tutte Le Verità
Arturo Hernandez è attualmente un professore di psicologia e direttore del corso Sviluppo Cognitivo delle Neuroscience presso l'Università di Houston. Egli è l'autore di The Bilingual Brain. Il suo principale interesse di ricerca è sulle capacità neurologiche di conoscere imparare e acquisire una seconda lingua sia nei bambini che negli adulti. Ha messo in pratica numerose tecniche comportamentali per studiare questi fenomeni che sono stati pubblicati in numerosi articoli dei principali quotidiani. La sua ricerca è attualmente finanziata e sovvenzionata dalla National Institutes of Child Health e Human Development . Potete seguirlo su Twitter @DrAEHernandez o sul suo blog..
Michael Jackson, 10 mila ore, e le radici del genio creativo By Arturo Hernandez |
