Monumento a Michael Jackson: eroi di mezza età bloccati nella transizione

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    Monumento a Michael Jackson: eroi di mezza età bloccati nella transizione



    Al 49esimo festival di Karlovy Vary – 4/12 luglio – in Repubblica Ceca, è stato presentato in anteprima il film serbo “Monumento a Michael Jackson” del regista Darko Lungulov.


    http://serbianmonitor.com/wp-content/uploads/2014/07/Iz-filma-Spomenik-Majklu-Dzeksonu-300x300.jpg



    Il film, in gara per il prestigioso premio della rassegna “A est dell`occidente” è una commedia dolce-amara, con attori ottimamente scelti ed è uno di quei film che con facilità giungono al cuore dello spettatore.

    Iz-filma-Spomenik-Majklu-Dzeksonu Con il suo flusso narrativo classico, senza essere gravato da equilibrismi scenici, pieno di emozioni e di simpatici eroi di mezza età che non hanno rinunciato ai loro sogni e alla loro fede nell`amore, questo film rende quel calore a cui il pubblico anela. Regala anche sorrisi, e proprio laddove li vuole il regista.

    Con una regia sicura e ora anche esperta, Lungulov dipana la storia di umorismo nero di Marco (Boris Milosavljevic). Unico barbiere di una cittadina serba che sta lentamente morendo, Marco, con il suo innato altruismo, le sue motivazioni romantiche e il suo desiderio di riconquistare la donna amata Ljubinka (Natasa Tapuskovic), insieme all`amico Dusan (Dragan Bjelogrlic), un ufficiale dell`aeronautica che si occupa del piccolo aeroporto locale abbandonato, si lancia in un`avventura quasi folle e assurda.

    Marco ha deciso di costruire, sul podio di un monumento partigiano appena rimosso (su decisione presa dal governo locale democratico appena eletto, siamo nel 2009), un monumento alla pop star Michael Jackson, con l`intento di far rivivere la città grazie allo sviluppo del turismo e all` apertura dell`aeroporto, e per mostrarsi all`amata Ljubinka.

    Viene aiutato da alcuni personaggi, ciascuno mosso dalle proprie motivazioni umane, come il parroco (Ljubomir Bandovic) e il “re dei rifiuti” rom (Toni Mihailovski), e alla fine convincono anche il presidente della comunità locale, il baldanzoso democratico con un vero talento nel realizzare interessi personali dalle attività dei superiori e dei magnati senza scrupoli (Branislav Trifunovic).

    Divertente, privo di cinismo, a volte tragicomico. Perché Lungulov ci parla proprio di come ci siamo trovati e rimasti bloccati nella cossiddetta transizione sociale e di come non sappiamo gestirla, dibattendoci in un contesto di valori alterati, spesso senza sapere dove andiamo a parare. Se non fosse vero, sarebbe ancora più divertente.

    (Politika, 10.07.2014)


    http://serbianmonitor.com/societa/11966/er...e/#.U8OHKvl_utI
     
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    "The King of Pop"

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    Fra pochi giorni ci sarà la premiere "Mondiale"(?) di questo Film:
    Il Trailer..

     
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  3. Wivvy
     
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    Quando in una città serba spuntò Michael Jackson



    Oggi pomeriggio (17 gennaio 2015) in anteprima nazionale viene proiettato il film del regista Darko Lungulov






    TRIESTE. Non è poi bizzarra come può sembrare la vicenda al centro della commedia "Il monumento a Michael Jackson" del regista serbo Darko Lungulov, presentato questo pomeriggio alle 16.00 in anteprima nazionale, nell'ambito di Trieste Film Festival. In una piccola cittadina della Serbia, dove il lavoro scarseggia e le prospettive languono, un vecchio monumento dell'epoca comunista viene rimosso dalla piazza.

    Per Marko, barbiere del paesotto e inguaribile sognatore, questa rappresenta un'imperdibile occasione di riscatto. La moglie Ljubinka, infatti, delusa e in fuga dalla vita di provincia, vuole chiedere il divorzio.

    Nella speranza di riconquistarla e al tempo stesso di risollevare le sorti della cittadina dal lento declino nel quale sta sprofondando, a Marko viene l'idea di sostituire il vecchio monumento con una nuova statua, dedicata a Michael Jackson.

    «Mi sono ispirato - dice il regista - alla bizzarra tendenza dilagata di recente in alcune piccole città della Serbia e dei Balcani, dove si innalzano monumenti dedicati a icone pop come Rocky, Tarzan o Bruce Lee. Gli eroi della Seconda Guerra Mondiale della Jugoslavia socialista - prosegue - non sono più politicamente corretti e i monumenti a loro dedicati vengono rimossi. Mentre al tempo stesso la recente e sanguinosa guerra civile non ha lasciato eroi da celebrare. In un mondo senza eroi è quasi scontato che la gente possa avere la folle idea di costruire monumenti per "ricordare" eroi senza vita, come i personaggi dei film hollywoodiani».

    L'attenzione che il cinema serbo negli ultimi anni riserva al tema dell'elaborazione del trauma post-bellico, raggiunge anche la commedia. E le imperfezioni della sceneggiatura e dei tempi della commedia non compromettono la commovente lucidità di sguardo sulla Serbia di oggi.

    In una società dove lo smarrimento è il sentimento principale, dove mancano lavoro, futuro e opportunità e fermenti nazionalisti sono sempre latenti, si può ancora provare a sognare e a costruire un mondo migliore. Il finale crescente e per nulla scontato restituirà alla città un eroe a cui guardare.

    Beatrice Fiorentino


    Fonte: http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2...kson-1.10688598
     
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2 replies since 14/7/2014, 08:57   127 views
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