"Perchè lavorare quando si può citare in giudizio Michael Jackson?"

Analisi dei fatti e delle affermazioni di Wade Robson e James Safechuck

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  1. Wivvy
     
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    So di averlo già scritto e non voglio essere ripetitiva ma provo a fare una certa riflessione a partire dal mio 'caso' circa la difficoltà anche a partecipare più attivamente alla doverosa e giustissima 'difesa' e protezione di MJ da queste ignobili accuse. E premetto che quanto sto per dire tutto è meno che una giustificazione e chi mi conosce credo lo sappia.
    Allora, nella mia 'carriera' ho incontrato bambini abusati, non tanti per fortuna, ma sufficienti per portarmi negli ultimi anni a pensarci molto bene prima di prenderne in carico altri. Ne ho visti di molto piccoli (3-4 anni) e di più grandi (10-12) fino anche ad adulti abusati da bambini che si sono trascinati quel dolore, vissuto da loro come una 'macchia' di cui si sentivano colpevoli, per anni. Ho letto i verbali delle denunce con le descrizioni di quanto accadeva, recuperate con estrema difficoltà e sofferenza dalle menti di queste povere vittime. E li ho guardati negli occhi. Sono stata con loro per anni e ora, ogni santa volta che leggo o sento per tv una qualsiasi notizia che ha a che vedere con l'abuso su minori, mi ritornano un mente quelle facce, quelle storie, quegli occhi. E ci sto male perché torna a galla anche l'odio, sì perché è questo il termine giusto da usare, che provavo ogni volta che pensavo a chi aveva rovinato per sempre la vita di quelle creature. E l'odio quando lo provi ti fa sentire 'cattiva' e sbagliata, fa male.
    Vi assicuro che si fa fatica, pur avendo qualche strumento in più, a tenere a mente che anche quelle 'persone' in fondo stanno 'male' perché di fatto 'deviate'. E allora cosa accade, succede che partono in automatico delle 'difese', una sorta di meccanismo che ti spinge a cercare di andare oltre, il che non significa dimenticare o fare finta di niente perché non è proprio possibile per chi anche se 'indirettamente' è venuto realmente a contatto con queste storie. Significa dover ogni volta lavorare da capo su certe emozioni che hai provato sulla tua pelle, che sono così tanto indigeste da richiedere un grande lavoro e sforzo mentale.
    Potete immaginare allora cosa significa per me vedere il nome di Michael che amo e rispetto da sempre, accostato a questo genere di nefandezze, a coloro che ho odiato perché avevano creato quelle sofferenze da me toccate con mano.
    Di fronte a tali bugie e falsità è giusto e necessario reagire anche perché non ci dobbiamo dimenticare che qui il reato non è la pedofilia - che NON c'è MAI stata - ma la calunnia e la diffamazione che come diceva bene Rossini appare sì come un lieve venticello ma poi si trasforma nel rombo di un cannone che fa macerie.
    Verrebbe naturale e facile pensare che i primi a doversi indignare e a 'reagire' di fronte a tali meschinità siano proprio quelli che le hanno subite davvero o chi come me le ha in qualche modo avvicinate e 'vissute' seppur in parte.
    Eppure come sto provando a spiegare, proprio per noi può risultare più difficile.
    Alla luce di questo però credo anche che Brett come tutti coloro che NON hanno subito abusi da Michael siano quelli che alla fine più di tutti possono trovare la forza e il coraggio per non mollare e difendere la sua memoria anche in virtù di quella gratitudine di amore e affetto che gli devono. Come sempre e un po' in tutte le cose bisogna riuscire a trovare la giusta distanza da cui osservarle per poter poi comprendere e affrontare nel modo migliore le situazioni. Su questo argomento confesso che faccio molta fatica a trovare la mia giusta 'collocazione' ma continuo a provarci sperando prima o poi di riuscirci, anche per Michael.
    Ovviamente non ho mai neanche lontanamente pensato per un solo secondo che MJ potesse essere quello di cui lo accusano e non perché sono una sua fan ma perché ho elementi e strumenti per poterlo dire anche in virtù di quanto spiegato sopra e già scritto in altri post.
    La mia difficoltà a stare dentro queste bugie così vili è legata alla rabbia e allo sfregio che queste comportano a quelle 'realtà' di abuso che io ho vissuto come tali: realtà. E non pure invenzioni a scopo di lucro. Trovare la giusta distanza in tutto questo marasma di emozioni è per me ancora molto difficile.
     
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62 replies since 3/6/2014, 07:03   10696 views
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