I Migliori Look di Michael Jackson

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    MICHAEL JACKSON DA THRILLER A XSCAPE: I 10 PEZZI CULT DEL GUARDAROBA


    Il Re del Pop? Un'inossidabile icona di stile ricostruibile per 10 oggetti e altrettante immagini ben ancorate nella memoria collettiva

    A quasi cinque anni dalla sua morte, la "lezione di stile" di Michael Jackson sembra non finire mai.

    La cita in un videoclip tribute Justin Timberlake, impegnato a duettare con il re del pop per l'album postumo Xscape, è presente in forma di ologramma sul palco dei Billboard Awards 2014, la "ricorda" su Facebook rispolverando una cover del 2009, anno della morte della super star, anche GQ Usa.

    E' la memoria di un'icona sempre viva e presente.
    Per quanti la citano nella speranza di 'appropriarsi' del titolo di possibili eredi (e di un grammo del suo talento)
    , per quanti la rincorrono tra un'asta di memorabilia e l'altra.

    I pezzi cult, non esattamente per tutti e, sì, dettati da un gusto così personale da farsi subito unico, sono una decina.
    Tante le giacche: quella di pelle rossa di Thriller; quella da smoking, nera dalla silhouette sottile e di fattura morbida e destrutturata, ricoperta di paillettes, che ha accompagnato Michael Jackson dall'inizio della carriera da solista, all'uscita dai Jackson Five, fino alle ultime sue apparizioni; la giacca con alamari e mostrine, un po' Commodoro e un po' domatore di leoni; il doppiopetto da gangster con fascia colorata...
    Iconici più che mai gli accessori: il guanto bianco coperto di paillettes, che la pop star iniziò a indossare dopo il famoso incidente sul set di uno spot Pepsi; il cappello fedora di Smooth Criminal; le cinghie chiuse sui pantaloni skinny del periodo di Bad; i mocassini, altro ever green dai 20 anni in poi, sempre indossati con calzini bianchi e su pantaloni corti sulla caviglia.

    L'immagine del Re del Pop è anch'essa parte della Storia, un pezzo di storia del costume e dello spettacolo. Pronta a una continua riattualizzazione, pronta a essere ripercorsa, masticata, digerita, ripensata, imitata da qui all'infinito.

    www.gqitalia.it/moda/articles/2014/...-del-guardaroba

    1 - La giacca di pelle rossa di Thriller
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    2 - I mocassini neri sempre accompagnati da calzini bianchi su pantaloni corti alla caviglia
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    3 - La giacca da Commodoro. Blu con le mostrine gialle.
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    4 - Il guanto coperto di paillettes
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    5 - La tuta dorata
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    6 - I pantaloni super Bad
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    7 - Il cappello di Billie Jean
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    8 - La giacca da smoking nera con paillettes. Un evergreen del guardaroba del Re del Pop
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    9 - La fascia sulla giacca. Nera o bianca accompagna i doppiopetto degli ultimi anni.
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    10 - Il papillon. Su smoking nero e camicia sparkling accompagnava i primi passi della carriera da solista di Michael.
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    Edited by MJGoldWorld - 22/7/2018, 19:21
     
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    ANDERS CHRISTIAN MADSEN | mon 12 may 2014

    L'uomo allo specchio: i migliori look di Michael Jackson



    In contemporanea con l'uscita di Xscape, il secondo album di pezzi inediti di Michael Jackson per Sony, onoriamo il guardaroba regale del Re del Pop.
    Se mai esisterà un momento adatto per l'uso dell'aggettivo iconico, sarà per descrivere il look di Michael: in parte ufficiale napoleonico e in parte gangster chic, il suo sarto Michael Bush una volta descrisse il guardaroba del suo cliente più importante come “Liberace va in guerra”. Attraverso i suoi abiti – abiti, non costumi – Michael si è reso allo stesso tempo una meraviglia vivente, un re delle fiabe, e un'illusione ottica.
    Ognuno ha un proprio look preferito di Michael Jackson e questa è la chiave del suo fascino onnicomprensivo. Ma oltre ai classici – l'outfit glitterato per Billie Jean, l'abito da gangster per Smooth Criminal, il completo dorato per l'HIStory Tour– Michael ha sfoggiato alcuni look da togliere il fiato anche meno conosciuti. Noi vi diamo i 5 che hanno cambiato la storia.



    L'uniforme da consigliere della Corona

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    Nonostante Michael abbia occasionalmente collaborato con gli stilisti – Gianni Versace, Roberto Cavalli e Christophe Decarnin per nominarne qualcuno – non era un grande fan della moda.
    Per Michael, gli abiti erano una questione di sogni: progettarli, avere qualcuno che li realizzasse, e indossarli per primo. Come conseguenza, è difficile trovare un outfit di Michael Jackson che non sia stato realizzato da Michael Bush e Dennis Tompkins sotto la sua meticolosa supervisione, a meno che non gli capitasse di vedere qualcosa in una vetrina. Questa è la premessa per il nostro primo look, l'uniforme da Consigliere della Corona di Gieves & Hawkes.
    Durante il suo Bad Tour alla fine degli anni Ottanta, Michael la notò nella vetrina dei maestri sarti in Savile Row e contattò Garry Carr di Gieves & Hawkes perché ne realizzasse una per llui. Carr passò dieci minuti con Michael nella sua stanza d'albergo, Michael chiese di aggiungere vari extra, ed ecco che la sua prima (e probabilmente unica) vera uniforme militare era stata creata. La indossò per un servizio fotografico di Annie Leibovitz per Vanity Fair, e in un attimo passò al look successivo.



    Il look di 'In the Closet'

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    Quando si pensa a Michael Jackson in termini di stile, fantastiche giacche militari e polvere magica sono solitamente le prime cose che vengono in mente. Ed è così che lui avrebbe voluto. Ma forse è anche la ragione per cui uno dei suoi look più forti è anche forse il più sottovalutato.
    Per il suo corto In the Closet diretto da Herb Ritts, Michael ci provava con Naomi Campbell in una hacienda nel deserto californiano.
    Era bollente, polveroso, e ridotto all'essenza della magia di Michael Jackson: le mosse, il linguaggio del corpo, e l'inimitabile sex appeal. Michael portava i suoi super skinny e personalizzati Levi’s 501 neri, una canottiera bianca senza maniche con un profondo scollo a V, e stivali Chelsea in cuoio – una scelta insolita per Michael, che solitamente ballava solo nei suoi fidati Florsheims. I capelli raccolti in una coda e un look alleggerito, che metteva in luce la sua sottile e super flessibile silhouette. You cannot wet it, you cannot burn it.



    L'uniforme di History Teaser

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    Il progetto forse più stravagante di Michael, l'HIStory Teaser, era un corto per l'omonimo album. Girato a Budapest con oltre cento soldati britannici, assunti da Michael come suo esercito privato per le riprese, il film ha dato vita all'uniforme più sontuosa vista fino ad ora.
    Il suo sarto Michael Bush non ha rivelato molti dettagli a proposito dell'uniforme o del film, e molti dei dettagli sono ancora avvolti in quel velo di mistero di cui Michael era un esperto.
    Ma se la presenza di Gottfried Helnwein – l'artista austriaco-irlandese che tratta di critica sociale con immagini di bambini maltrattati e regimi fascisti– ne è la prova, quest'uniforme ha origine nelle meccanizzate guerre del ventesimo secolo. Parte dell'estetica di Michael durante il periodo HIStory aveva a che fare con il futurismo (prendete Scream e i costumi del tour, ad esempio), e nell'HIStory Teaser lui ha fuso le ispirazioni del suo guardaroba alla perfezione.
    Non un centimetro dell'uniforme è lasciata senza decori, dai pettorali in argento ai rivestimenti per le braccia fino agli emblemi customizzati dell'armata MJ, i Wayfarers dorati, e le scintillanti protezioni nere per le gambe.



    L'uniforme Presidenziale

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    L'anno era il 1990. George Bush Senior poteva anche essere il Presidente di un mondo libero, ma era Michael che lo governava. Esempio emblematico: quando andò alla Casa Bianca per ritirare il premio Artist of the Decade, Michael portava una giacca nera da ussaro con decorazioni nere, pantaloni militari neri con una banda rossa laterale, e una fascia in vita in colori coordinati. Il Presidente
    Bush? Un qualsiasi abito con cravatta. Michael approfittò dell'occasione per fare debuttare l'ultima sfida che aveva lanciato al sarto della sua corte reale: un prototipo di un paio di parastinchi in argento che aveva commissionato con l'idea di indossare degli stivali, e che sembrava sia per suono che per aspetto un'armatura.
    Quando Tompkins e Bush (il sarto, non il presidente) finalmente finirono i parastinchi d'argento, Michael non li portò che per un servizio fotografico. Con il peso di tre chili e mezzo, erano troppo pesanti perchè ci si potesse camminare.
    Per quanto riguarda il destino della giacca nera da ussaro, Michael decise di darla a un fan che aveva incontrato in un ascensore.



    La giacca perlata

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    La giacca preferita di sempre di Michael Jackson (così disse lui stesso) venne disegnata da Michael Bush e Dennis Tompkins, che presero ispirazione dalle perle sulla giacca di Enrico VIII.
    Michael la portò ai Grammy del 1993 con una maglietta bianca dallo scollo a V, Levi’s 501 neri, e stivali Chelsea con tacco extra, che si abbinavano ai guanti in cuoio.
    Con le brillanti ciocche nere di Michael e la pelle candida, lui era il re del look bicolore e non regnò mai in maniera così assoluta come a quei Grammy, con Brooke Shields come accompagnatrice. Quando Janet lo presentò con il Legend Award, Michael prese sua sorella e disse, “Spero che questo metta da parte un pettegolezzo che è rimasto in giro per troppi anni: io e Janet siamo davveo due persone diverse.”
    Negli anni, molto del guardaroba di Michael venne perso o dato via dal Re in persona, e quando, dopo la morte di Michael, Bush e Tompkins non riuscirono a trovare l'originale, ne realizzarono una copia, che lui indossò nella bara.


    http://i-d.vice.com/it/read/top%20five/252...michael-jackson
     
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