Xscape-smo – gira tutto intorno al ricordo di Michael Jackson

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    Xscape-smo – gira tutto intorno al ricordo di Michael Jackson


    by ANDERS CHRISTIAN MADSEN
    13 may 2014

    Mentre la Sony lancia il secondo album post-mortem di Michael Jackson, il seguace da una vita di MJ, Anders Christian Madsen medita sul vero senso di Xscape.



    Essere un seguace di Michael Jackson non è mai stata un’impresa facile.

    Ho discusso tutta la vita con bulli, fissati di tabloid e anti-sognatori per difendere una persona che non ho mai conosciuto, anche se ha formato molti aspetti della mia personalità e la mia visione del mondo. Ma mentre il pubblico era duro nei confronti della vita privata di Michael, la sua musica parlava da sé.


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    Penso sia per questo che nulla mi faccia così infuriare come le persone che dicono Michael abbia smesso di fare musica o che non riuscisse a gestirsi durante gli ultimi dieci anni della sua vita.

    “Adoro la vita in famiglia, adoro i bambini, adoro tutto ciò” disse a Oprah Winfrey nel 1993. “E lo vorrei, questo è uno dei miei sogni, ma non potrei ora, perché sono sposato con la mia musica, e ci deve essere questa chiusura per far sì che io lavori come desidero.”

    La musica è sempre stata la grande dote di Michael, ma i suoi figli erano la sua vita. Quando pubblicò “Invincible”, dopo essere diventato padre da qualche anno, fu perché era pronto a scrivere brani riguardanti questo nuovo capitolo della sua vita. Il motivo per cui abbiamo quell’album, e gli altri sei, è perché rappresentano la vita di Michael. Non perché si sia sforzato di sfornare nuovi album.

    Mentre ogni album post-mortem di Michael sia destinato a scatenare grande emozione tra alcuni dei suoi fans, in modo strano, io mi conforto con questi album sapendo che componeva sempre, anche se le canzoni sul nuovo album sono più vecchie di quelle su “Michael” del 2010. Non credo che un album come “Xscape”, la compilation di pezzi di Michael precedenti mai pubblicati che esce oggi, debba essere visto come un album solista tradizionale come quelli che ha realizzato nel corso della sua vita. Certi brani girano su internet da anni, e anche se sono stati vivacizzati, scusate il termine inappropriato, non è certo che la loro esistenza possa cambiare la leggenda di Michael.

    L’incomparabile longevità di Michael e del suo lavoro universalmente ammirato, è dovuta al fatto che la sua musica non ha tempo- Nonostante l’elemento disco, “Rock with You” potrebbe essere stata prodotta nel 2009 come nel 1979, e mentre “Scream” non sarebbe potuta essere prodotta negli anni 70, potrebbe sicuramente essere stata scritta nei primi 2010. O nel futuro per quanto importi.

    Questo è applicabile al 90% del repertorio di Michael, che racchiude diversi produttori, che non avrebbero potuto condividere il dono dell’essere senza tempo.

    Ovviamente Michael non sarebbe diventato Michael se si fosse ritenuto superiore all’idea di lavoro di gruppo. (La presenza di Quincy Jones e Teddy Riley nella sua carriera sono certamente innegabili.)

    Ma diventò Michael essendo sempre al comando e senza mai realizzare niente senza averlo messo a punto secondo i suoi standard da perfezionista e secondo il suo gusto. Tale mancanza, fa sì che il nuovo album, insieme alle influenze del tempo e dei produttori focalizzati sui trend, non possa competere con nessun altro album di MJ, e non penso che nemmeno i produttori di “Xscape” se lo aspettino.

    Dobbiamo vedere questi album post-mortem come un capitolo singolo di una celebrazione infinita di uno dei migliori artisti che la storia abbia mai conosciuto. Non si tratta di mantenere il ricordo di Michael vivo, perché chi potrebbe distruggerlo?- ma si tratta di piccoli promemoria di un continuo flusso di creatività che questa mente supernaturale ha produtto.

    Comprate “Xscape” per ricordare la grandezza di Michael, compratelo per paragonarlo alle sue opere precedenti, o compratelo per contribuire alla sua eredità, che un giorno andrà ai suoi 3 figli, che erano molto più importanti per lui che realizzare un album ogni quattro anni.

    Michael mi manca ogni giorno, ma mi consolo con il fatto che gli abbiamo concesso un paio di anni per avere la vita di famiglia che ha sempre desiderato, prima di bussare alla sua porta una volta ancora, trascinarlo alle prove e a un tour che alla fine non si è mai iniziato.

    Anche dopo la morte, vogliamo che Michael ci dia ancora la sua musica di cui non abbiamo mai abbastanza. Speriamo anche che nell’aldilà, Michael lo prenda come un complimento.
    “Il mio scopo? Poter dare, nel miglior modo possibile, attraverso le canzoni, la danza e la musica” disse una volta. “Credo che tutta l’arte abbia come scopo finale l’unione tra il materiale e lo spirituale, l’umano e il divino.” Credo che questo sia il motivo dell’esistenza dell’arte.”
    http://i-d.vice.com/it/read/rubriche/2520/...michael-jackson

    Edited by Arcoiris - 1/8/2014, 23:16
     
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