Michael Jackson's Xscape - Recensioni

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    "The King of Pop"

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    Quante opinioni contrastanti riguardo a questo album!
    I fan che hanno assistito al primo ascolto ne sono usciti entusiasti, non hanno trovato nulla da ridere anzi! sembrava che quello che avremmo ascoltato da lì a poco sarebbe stata MAGIA allo stato puro!... mi viene da pensare che il loro giudizio sia di parte ( comprensibile ) cioè, poco obbiettivo visto i presupposti... il privilegio di partecipare ad un'anteprima preparata solo per loro, il desiderio di riascoltare la voce di MJ che canta canzoni relativamente nuove, l'emozione, il senso di vuoto per la sua mancanza ecc. e quindi poco affidabile dal punto di vista "razionale"... ma i sentimenti, quando si tratta di MJ, sappiamo benissimo che hanno sempre la meglio!
    Forse per questo, chi ha avuto a che fare con la preparazione di Xcape ( estate, produttori, musicisti, pubblicitari) hanno giocato la carta dei fan ... che secondo loro sarebbe stata vincente a 360 gradi spianando così la strada quando l'album sarebbe uscito (d'altronde perché dubitare della buona fede di persone che sono fan come lo siamo noi?)
     
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    Che la strumentalizzazione dei fans da parte dei fautori di questo progetto fosse dietro l'angolo lo avevamo in un certo senso messo in conto nel momento in cui anche in noi, appassionati ammiratori del genio di MJ affamati di qualcosa che fosse comunque 'suo', si è riaffacciato il pensiero razionale che mette in conto anche logiche di mercato votate al mero guadagno.
    È il problema dei dischi 'postumi' che riporta al centro la fatidica domanda: con la morte dell'artista muore anche la sua arte intesa come creatività? Beh sì.
    L'arte che ci è stata consegnata fino alla sua morte certamente rimane ma è cosa iscritta nel passato e là rimarrà scontrandosi invece con un futuro fatto di sterilità: l'artista non c'è più e nuove 'creature' non ce ne saranno.
    L'arte che era creatività in continuo fluire diviene, in virtù dei limiti della realtà umana per sua natura 'a tempo' e non eterna, qualcosa di fisso e immobile: ricordo, nostalgia, a tratti dolore nel momento in cui ci ricolleghiamo al senso di perdita da cui prende origine.
    Il discorso hoax ha scombinato tutto e chi ci si è ficcato dentro convive ormai da anni con sentimenti ambivalenti, con un senso di confusione e smarrimento che occlude il pensiero per cui alla fine ci si sente come in balia di non si sa bene cosa. Di eventi forse prevedibili o forse no, di qualcosa che si sente ma non si vede né tocca: in una parola di noi stessi e delle emozioni che di volta in volta ci attraversano, a volte però lasciando squarci che sono ferite aperte e bruciano tanto.
     
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    "The King of Pop"

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    ... e a questo punto mi chiedo se non è il caso di "lasciarlo in pace".
    Voglio dire, se e dico SE, è vera la storia delle circa 100 canzoni misteriosamente scomparse ( di cui un accenno lo ha fatto anche Bhatti ) non è meglio aspettare che un giorno siano solo e soltanto i figli, come legittimi eredi e al di sopra di qualsiasi tipo di speculazione, a far uscire nuovi album - secondo volontà del padre - di canzoni inedite e finite con la benedizione e il tocco insostituibile di MJ stesso?
    Il senso di vuoto che proviamo per la sua assenza è comprensibile ma giustifica tutto il caos, i dubbi, i commenti discordanti di uni o la prospettiva di enormi guadagni mascherata da buoni intenzioni da parte di altri ... che inevitabilmente vengono fuori quando si tratta di un album postumo del Re del Pop?
     
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  4. Wivvy
     
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    Il problema credo siano proprio i SE Marisa: in questa storia ce ne sono troppi e se da una parte possono essere funzionali per aumentare il mistero e l'aura intorno al mito di MJ dall'altra aprono la strada a speculazioni di ogni tipo, mentali (vedi le ipotesi in chiave hoax) come concrete (guadagni più o meno facili).
    A me piacerebbe tanto avere un po' di chiarezza, riuscire con tranquillità a separare il buono dal meno buono: tutti questi 'se' e 'ma forse' con verbo condizionale annesso non ci forniscono strumenti in questo senso e alla fine siamo sempre al punto di partenza. Giriamo in tondo, ormai siamo più bravi noi a fare piroette di Michael stesso!
     
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    Michael Jackson, album di inediti
    in salsa Timbaland



    Da quando se n’è andato nel 2009 in un mare di solitudine e miserie, non solo Michael Jackson ha decuplicato le proprie ricchezze, ma ha anche consegnato al mondo due album di inediti.
    Il primo, Michael, è uscito nel dicembre 2010, mentre domani tocca ad Xscape, compilation di cui si favoleggia da mesi, tanto che ancor prima di vedere la luce è entrata nella Top 5 di ben 67 paesi.

    Sono le prodezze della nostra èra tecnologica, cui nemmeno prestiamo più attenzione perché chiunque si rispetti oggi - da Nathalie Cole che ha cantato con il padre fino a Bono che si è sincronizzato con Sinatra - ha nel suo carnet almeno un duetto con un morto: figurarsi in questo caso, con il culto della star ancora imperante e la Sony intenzionata a sfruttare appieno il pingue forziere, per anni ancora.

    Xscape, così chiamato in omaggio alla predilezione di Michaelino per i titoli di una sola parola e presi da una canzone dell’opera, contiene otto canzoni, la prima già conosciuta grazie al duetto con Justin Timberlake su Love never felt so good, che apre la compilation di cui si troveranno varie versioni, per semplici appassionati o per patiti: una con i soli inediti, tutti registrati tra il 1983 e il 1999 (e probabilmente lasciati da parte perché non abbastanza soddisfacenti), e poi le deluxe, con anche le incisioni originarie o un DVD-documentario sulla realizzazione dell’intero lavoro.
    Love never felt so Good è in effetti un brano nello spirito del Jackson più romanticamente effervescente, scritto con Paul Anka: all’apertura della track-list egli canta solo, la coproduzione di Timberlake gli dà una tinta assai contemporanea.

    Già, sembrato passati secoli e non solo qualche anno dalle sonorità con cui Jackson usava lavorare.
    Un pezzo come Chicago, ascoltato in originale, suona datato: ecco dunque pronta la permanente elettronica che gli hanno fatto Timbaland (uno dei principali produttori dell’album) e Jerome Hermon per ritornare di botto ai nostri giorni, con tappeti sintetici un po’ freddini in verità, funky e beats inquieti.
    Analogo trattamento subiscono tutti i brani, di cui Loving You ha con il suo soul il più diretto rimando ai tempi della collaborazione con Quincy Jones.
    Una parola a parte merita la sinteticissima Do You Know Where Your Chil dren Are, per l’intemerata nel testo contro i genitori distratti: «Lei ha scritto che è stanca del suo patrigno che la usa/Le dice che le comprerà cose e intanto ne abusa sessualmente»: un tema che può aver suggerito in passato di lasciar da parte il titolo, e suona a favore dell’innocenza di Jackson nelle note vicende che ne hanno oscurato la carriera.

    L.A. Reird, produttore esecutivo del lavoro, che d’intesa con la famiglia Jackson ha avuto accesso allo sterminato archivio di casa, avrà senz’altro un tornaconto da quest’operazione; ma in fondo quel che esce è la capacità di Michael Jackson di vestire abiti più contemporanei senza troppo snaturare il suo stile unico.
    Il problema, semmai, verrà strada facendo, se il business non saprà fermarsi.

    www.lastampa.it/2014/05/12/spettaco...qvM/pagina.html

    Edited by Arcoiris - 13/5/2014, 00:25
     
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    Michael Jackson, l'energia dell'artista rivive nell'album "Xscape" ed emoziona


    Tgcom24 ha ascoltato gli otto brani inediti di "Xscape"


    Il primo pensiero sarà anche stato quello di una perfetta operazione commerciale ma all'ascolto di "Xscape" qualcosa cambia. L'album con otto inediti di Michael Jackson, in uscita il 13 maggio, è commovente e ci restituisce il talento di uno dei migliori artisti della scena pop mondiale. Il progetto è stato voluto e prodotto con cura da L.A. Reid. Il pezzo forte è il duetto con Justin Timberlake, suo erede, in "Love never felt so good".
    L.A. Reid ha avuto la possibilità di esplorare gli archivi di Michael Jackson che raccoglie 40 anni di brani. Il produttore si è concentrato su otto brani scritti e registrati tra il 1983 e il 1999, poi ha chiamato a raccolta anche altri colleghi per poter dare un abito attuale e moderno a queste canzoni. Se nella versione standard di "Xscape" ci sono le otto canzoni "rivisitate", nella deluxe sono presenti anche le versioni originali. Ed è stupefacente come proprio queste ultime siano moderne e attuali.

    Tornando ai brani curati da L.A. Reid si segnalano il beat sensuale di "Chicago" ma anche il pop di "Loving You". Gli anni 80 rivivono in "A Place With No Name" mentre "Do You Know Where Your Children Are" ci restituisce Michael più scatenato che mai. Menzione a parte va fatta per "Love Never Felt So Good" presente in duetto virtuale con quello che è considerato, di diritto, suo erede: Justin Timberlake. Insomma "Xscape" è testimonianza, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il mondo della musica ha avuto tra le sue stelle un artista capace di precorrere i tempi e di rimanere sempre attuale ancora oggi, nel 2014.

    La tracklist: STANDARD 1. Love Never Felt So Good 2. Chicago 3. Loving You 4. A Place With No Name 5. Slave To The Rhythm 6. Do You Know Where Your Children Are 7. Blue Gangsta 8. Xscape; DELUXE 1. Love Never Felt So Good 2. Chicago 3. Loving You 4. A Place With No Name 5. Slave To The Rhythm 6. Do You Know Where Your Children Are 7. Blue Gangsta 8. Xscape 9. Love Never Felt So Good (Original Version) 10. Chicago (Original Version) 11. Loving You (Original Version) 12. A Place With No Name (Original Version) 13. Slave To The Rhythm (Original Version) 14. Do You Know Where Your Children Are (Original Version) 15. Blue Gangsta (Original Version) 16. Xscape (Original Version) 17. Love Never Felt So Good - Michael Jackson & Justin Timberlake


    Fonte: http://mobile.tgcom24.it/checkexistpage.sh...a_2044143.shtml
     
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    No no no.. erede JT? ce ne sono ben altri prima di lui che possono meglio ambire a Eredi se proprio vogliamo essere precisi.. .. e che proprio il duetto sia il pezzo forte non condivido minimamente..
    E' un riempitivo.. punto, e per me se ne poteva fare a meno tranquillamente..
    A me JT piace eh.. ( più come attore che come cantante a dire il vero, nel senso che lo trovo simpatico , la bravura è altro.. va beh).. però..nisba.. il duetto è un riempitivo e tale resta.. fine.
     
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  8. Wivvy
     
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    CITAZIONE (valerie77 @ 12/5/2014, 15:28) 
    No no no.. erede JT? ce ne sono ben altri prima di lui che possono meglio ambire a Eredi se proprio vogliamo essere precisi.. .. e che proprio il duetto sia il pezzo forte non condivido minimamente..
    E' un riempitivo.. punto, e per me se ne poteva fare a meno tranquillamente..
    A me JT piace eh.. ( più come attore che come cantante a dire il vero, nel senso che lo trovo simpatico , la bravura è altro.. va beh).. però..nisba.. il duetto è un riempitivo e tale resta.. fine.

    Come non essere d'accordo con te! :quoto:
    Se la si smettesse di fare questa 'caccia all'erede' si farebbe innanzitutto un favore a questi 'poverini' che magari un certo talento loro pure l'hanno (JT è quantomeno duttile: balla, canta, recita) ma che una volta accostato a Michael si disintegra in un nano secondo!
    Non ne nascono come funghi di talenti come quello e dobbiamo essere grati di averlo potuto 'vivere' in diretta: cercare di replicarlo è esercizio futile e stantio.
     
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    8 cose da dire su Xscape di Michael Jackson



    Michele Boroni Critico di mass media, comunicazione e cultura pop
    Pubblicato maggio 12, 2014


    Domani, 13 maggio, esce in tutto il mondo Xscape (Epic-Sony), il disco postumo di Michael Jackson.
    Dopo averlo ascoltato, ecco 8 cose – otto, quante le canzoni contenute nella versione standard – da dire su questo disco che rischia di diventare un successone globale dell’estate 2014.



    1- Premessa. La dicitura disco postumo dovrebbe mettere in guardia, specialmente se si tratta di canzoni e demo incisi dal 1983 al 1991, cioè quando Michael Jackson era in gran forma e si meritava in pieno la nomea di The King of Pop. Voglio dire, ci sarà un motivo per cui queste canzoni non sono state inserite in dischi come Thriller e Bad, nemmeno come b-side, no? Forse quindi non erano all’altezza. Ma magari oggi ci accontentiamo pur di ascoltare la gracile vocina e il groove contagioso di Michael. E poi c’è tutta la storia del business del caro estinto. Quindi partiamo da qui per tenere basse le aspettative.

    2- Premessa/2. Liberiamoci comunque dal pensiero di “Michael”, il primo disco postumo, una raccolta mal assemblata uscita frettolosamente nel 2010 con inutili duetti (50 cent, Akon) e una produzione complessivamente così scadente che gli stessi membri della famiglia misero in dubbio che la voce fosse davvero la sua (c’è una vasta letteratura su internet sull’ipotesi che il cantante della gran parte dei pezzi fosse tal Jason Malachi e non MJ). Questa è un’altra storia.

    3- Produzione. L.A. Reid, gran capo della Epic, ha preso dei pezzi completi dall’archivio di MJ (compresi nella versione deluxe del disco) e ha chiamato un dream team di produttori r’n'b da classifica per rendere le tracce più contemporanee. A presidiare il tutto c’è Timbaland, ma anche Stargate (produttore di Rihanna) e Rodney Jerkins che collaborò con MJ sul disco “Invincible” .
    LA Reid ha annuncia tronfio che “il disco è stato realizzato nello spirito dei piani originali di Michael, in linea con ciò che lui voleva”. Ovviamente questo non lo sapremo mai. Ma il lavoro fatto sulle canzoni originali è mediamente di ottimo livello, visto che non stravolge le canzoni più old fashioned e riesce a dare una buona spinta alle più recenti.

    4-Versione standard e deluxe. Come gran parte delle grandi produzioni degli ultimi tempi, anche Xscape ha la sua bella versione deluxe con brani aggiuntivi. Ma in questo caso l’edizione lusso ha decisamente più senso, considerato che contiene le versioni originali trovati nei cassetti di Michael Jackson, alcune con accompagnamenti acustici (solo piano in “Love never felt so good”) o arrangiamenti già completi (“Blue Gangsta”, “Slave to the rhythm”).

    5- Il processo di costruzione delle canzoni. Per i fan di MJ, ma in generale anche per gli amanti del pop, sarà uno spasso vedere i cambiamenti che i produttori hanno apportato rispetto alle demo per crearne le versioni contemporanee (il caso di “Love never felt so good” in questo caso è esemplare). Ma è anche interessante vedere come i pezzi contenuti nella versione deluxe siano in fondo dei semilavorati o fasi intermedie per altre canzoni: ad esempio, “A place with no name” ha portato evidentemente alla scrittura della hit “Leave me alone” e certe idee vocali di “Blue Gangsta” potrebbe aver ispirato“Earth song”.

    6-Thumbs up. Oltre al già citato singolo Love never felt so good, canzone scritta insieme a Paul Anka nel 1983 dopo Thriller e non inserita in Bad (forse perché ricordava molto il Jacko di Off The Wall) c’è “Loving you” che magari paragonata ai grandi classici del periodo Quincy Jones risulta una cosetta, ma oggi ai nostri orecchi ci sembra un gran bel pezzo pop. Citerei anche “Blue Gangsta” che sembra in tutto e per tutto un pezzo di Justin Timberlake.


    7-Thumbs down. Sì, ci sono i due pezzi WTF che non avremmo voluto ascoltare. “A place with no name” è, nella versione originaria, un’inutile versione black di “A horse with no name” degli America (?!) e anche dopo il “trattamento Stargate” non migliora affatto. E poi c’è “Do you know where the children are” che parla di una ragazza sessualmente abusato dal suo patrigno (ehm): testo e trattamento, con un abuso (ancora) di “ih iihh” e respiri vari di MJ, personalmente li avrei evitati volentieri. Ah, anche il featuring di Timberlake (contenuto solo nella deluxe version) non aggiunge nulla al pezzo, e il sapore è quello di un’occasione mancata.

    8- Quindi? Conoscendo la fame di blockbuster che hanno oggi le case discografiche mi aspettavo che l’operazione fosse da ascrivere sotto la categoria “raschiamo-forte-dentro-il-barile”. E forse un po’ lo è davvero. Però pur nella sua totale mancanza di coerenza di insieme, il disco ci ricorda, ancora una volta, che senza MJ difficilmente avremmo canticchiato “Happy” di Pharrell, qualsiasi pezzo di Justin Timberlake e mille altri ancora.
    Consigliato l’acquisto della versione deluxe.



    Fonte: http://www.wired.it/play/musica/2014/05/12...ichael-jackson/
     
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    Michael Jackson's 'Xscape' feels shockingly vital



    From the first, there was the voice, and with it Michael Jackson crafted beauty. The sequins and moonwalk came later.

    Even as a tyke he captivated with tonal purity, and in the intervening four decades and 10 studio solo albums that voice was a unifier, one nestled not just within universal playlists but our very neurons — as anyone who's ever awakened with the bass line to "Billie Jean" or the chorus to "Rock With You" out-of-the-blue rolling through their heads can attest. "You've got to feel that heat" indeed.

    ZbC5L4H
    Nearly five years after his death, that voice remains, and is at its most powerful on the new album "Xscape." Eight songs that use Jackson demos as blueprints to construct modern, vibrant tracks, the artist's second posthumous album of studio recordings feels shockingly vital, as though the producers charged with re-imagining this work had harnessed dance floor defibrillators.

    Equally alive are the eight demos of these songs included with the deluxe package, resulting in a strong addition to the King of Pop conversation. At nearly every turn, "Xscape" succeeds in its intended goal of "finding new and compelling ways to capture the essence, the excitement and the magic that is Michael Jackson," as stated in the liner notes.

    Considering one of those eight is a riff on soft rock band America's "A Horse With No Name," that's no small feat. (The deluxe package's final track pairs inheritor Justin Timberlake with Jackson for a fake duet of "Love Never Felt So Good." It's superfluous.)

    From the first lines of the first song, the Paul Anka-penned, "Love Never Felt So Good," "Xscape" confirms that hearing Michael sing "new" material can still be a mystical experience, and throughout the freshly produced recordings the sound of a still-vital spirit rushes into the present with revived energy.

    You can hear his breath in the slow-burning "Chicago," about an innocent tryst gone wrong, can nearly touch the quiver in his falsetto during "Loving You." "Blue Gangsta" is pure funk, with a vocal take that's toe-curlingly gorgeous and a conceit that ups the "Smooth Criminal" vibe. That crack of emotion, heard in headphones, races to the pleasure center, while the track's producers, including Dr. Freeze, Timbaland and Jerome "J-Roc" Harmon, build a sonic Robocop to support it.

    In fact, "Xscape" often passes the skeptic's test.

    Does it swing? Yes. Does it feel like a contractual obligation album? No. Does it honor Jackson's legacy? Yes. Can you dance to it? God yes. Can you mash to it? Certainly.

    The product of "album producer/curator" Antonio "L.A." Reid and executive producers Timbaland and Jackson's estate overseers, the release offers sonic holograms of the best possible kind. This is especially true of the Rodney Jerkins-produced title track, which closes the album with robotic glory, and the nearly perfect opener, "Love Never Felt So Good."

    Which, honestly, comes as a relief, because one sure way to destroy great art is through unchecked exploitation.

    By the time Elvis Presley was four years gone, for example, his estate had authorized 12 different releases, and by the 10th anniversary Presley's ghost had been monetized for 24 different authorized albums. The King's reputation suffered. The Jimi Hendrix estate has so diluted the market with the late guitarist's outtakes that it's hard to know where to start and stop.

    As such, Jackson's fans are rightly concerned about taggers painting mustaches on his Mona Lisas. Too, they're wary of being force-fed music by those charged with maximizing the estate's profits.

    To its credit, Jackson's estate has so far been miserly, only issuing one other posthumous release of studio recordings, "Michael," from 2010. Another offering, the "Bad 25" anniversary edition, came out in 2012. The one aesthetic dud, the oft-ridiculous Cirque du Soleil production "Immortal," nonetheless has been a blockbuster as it's toured the world.

    One measure of this effort's success? Jackson accomplishes something virtually impossible when, during "A Place with No Name," he makes soft rock vocal group America sound funky. A lost-in-the-desert re-imagining of the early '70s song, his demo is utterly surprising, like Frank Ocean turning an Eagles song into his "American Wedding." As updated by Swedish dance-pop masters Stargate (Ylvis' "The Fox," Rihanna's "Diamonds," "Firework" by Katy Perry), the new track thumps with classic hooks and melodies.

    Thematically, "Do You Know Where Your Children Are" is less effective at its message than Prince's "Sign O' the Times," and showcases the more tiresome touchy-feely side of late-period MJ, the sweet protector of innocents who moralized on youth troubles and absentee parents with an admirable, if indulgent, righteousness. The original "Slave to the Rhythm" sounds more like a Roger Troutman and Zapp jam than an MJ track, with a gravel and growl that's fierce and convincing. Updated by executive producer L.A. Reid and others, its sturdiness is impressive.

    By the conclusion, the producers have posited a future for hologram Michael, one that shimmers with surreality, capturing the idea of artist as cipher, and temporarily blinding us to the truth that his remains are entombed in Glendale. At the same time, "Xscape" offers a chance to once again be whisked back to his creative prime and recall the man before his flaws felled him, when he was untouchable.

    www.latimes.com/entertainment/music...510-column.html


    Michael Jackson's 'Xscape' si sente incredibilmente vitale



    All'inizio c'era la voce, e con essa Michael Jackson ha costruito la bellezza. Le paillettes e il moonwalk vennero dopo.

    Anche da bimbo ha affascinato con la purezza di tono, e nei successivi quattro decenni e 10 album da solista quella voce è stata un'unione, immersa non solo all'interno di brani universali, ma nei nostri stessi neuroni - come chiunque si sia mai svegliato con la linea di basso di " Billie Jean "o il ritornello di" Rock With You" improvvisamente nella testa può attestare. "Devi sentire quel calore" infatti.


    ZbC5L4H
    Quasi cinque anni dopo la sua morte quella voce rimane, ed è alla massima potenza sul nuovo album "Xscape". Otto canzoni che usano le demo di Jackson come modelli per costruire brani moderni, vivaci, il secondo album postumo di registrazioni in studio dell'artista suona incredibilmente vitale, come se i produttori incaricati di reinventare questo lavoro avessero sfruttato dei defibrillatori da pista da ballo.

    Altrettanto vive sono le otto demo di queste canzoni incluse nel pacchetto deluxe, con una conseguente forte aggiunta al confronto del Re del Pop. A quasi ogni rotazione "Xscape" riesce nel suo obiettivo previsto di "trovare modi nuovi e interessanti per catturare l'essenza, l'emozione e la magia che è Michael Jackson", come indicato nelle note di copertina.

    Considerando che una di quelle otto è un riff su "A Horse With No Name" della soft rock band degli America non è cosa da poco. (La traccia finale della deluxe abbina l'erede Justin Timberlake con Jackson per un duetto falso di "Love Never Felt So Good." E' superfluo.)

    Fin dai primi versi del primo brano, "Love Never Felt So Good" scritta da Paul Anka, "Xscape" conferma che sentire Michael cantare "nuovo" materiale può essere ancora un'esperienza mistica, e per tutte le registrazioni prodotte ex novo il suono di uno spirito ancora vitale sfreccia nel presente con energia rinvigorita.

    È possibile ascoltare il suo respiro nel crescendo di "Chicago", su un appuntamento innocente andato storto, puoi quasi toccare il tremolio nel suo falsetto durante "Loving You". "Blue Gangsta" è puro funk, con una portata vocale che è stupenda in modo imbarazzante e una concezione che aumenta l'atmosfera "Smooth Criminal". Quella crepa di emozione, ascoltata in cuffia, porta verso il centro del piacere, mentre i produttori della traccia, tra cui Dr. Freeze, Timbaland e Jerome "J-Roc" Harmon, costruiscono un Robocop sonoro per sostenerla.

    In effetti "Xscape" spesso supera la prova dello scettico.

    Ha un buon ritmo? Sì. Sembra un album fatto per obbligo contrattuale? No. Onora l'eredità di Jackson? Sì. Si può ballare? Dio, sì. Si può eccitarsi con esso? Sicuramente.

    Prodotto del "produttore/curatore dell'album" Antonio "L.A." Reid e dei produttori esecutivi Timbaland e i curatori dell'Estate di Jackson, la release offre ologrammi sonori del migliore tipo. Ciò è particolarmente vero per la title track prodotta da Rodney Jerkins, che chiude l'album con gloria robotica, e per l'apertura quasi perfetta, "Love Never Felt So Good".

    Il che, onestamente, è un sollievo, perché un modo sicuro per distruggere la grande arte è attraverso lo sfruttamento incontrollato.

    Dopo 4 anni che Elvis Presley era morto, per esempio, la sua Estate aveva autorizzato 12 uscite diverse, e al 10° anniversario il fantasma di Presley era stato monetizzato per 24 diversi album autorizzati. La reputazione del Re ne ha sofferto. L'Estate di Jimi Hendrix ha così diluito il mercato con outtakes del defunto chitarrista che è difficile sapere da dove cominciare e dove finire.

    Per questo i fan di Jackson sono giustamente preoccupati che dei graffitari dipingano i baffi sulla loro Monna Lisa. Poi sono diffidenti dall'essere rimpinzati di musica da parte di coloro responsabili di massimizzare i profitti del patrimonio.

    C'è da dire che l'Estate di Jackson è stata finora avara, pubblicando solo un album postumo di registrazioni in studio, "Michael", a partire dal 2010. Un'altra offerta, l'edizione anniversario "Bad 25", è uscita nel 2012. L'unico vero flop estetico, la spesso ridicola produzione del Cirque du Soleil "Immortal", comunque è stato un successo commerciale in tutto il mondo.

    Una misura del successo di questo sforzo? Jackson compie qualcosa di praticamente impossibile quando, durante "A Place with No Name", rende funky il suono del gruppo vocale soft rock America. Una rivisitazione con lui perso nel deserto della canzone dei primi anni '70, la suo demo è del tutto sorprendente, come Frank Ocean che trasforma una canzone degli Eagles nella sua "American Wedding". Aggiornata dai maestri della dance-pop svedese Stargate ('"The Fox" di Ylvis, "Diamonds" di Rihanna, "Firework" di Katy Perry), la nuova traccia colpisce con ganci e melodie classici.

    Tematicamente "Do You Know Where Your Children Are" è meno efficace nel suo messaggio di "Sign O' the Times" di Prince, e mette in mostra il lato sdolcinato più fastidioso del tardo periodo di MJ, il dolce protettore degli innocenti che faceva la morale sui problemi dei giovani e sui genitori assenti, con una ammirevole, se indulgente, rettitudine. L'originale "Slave to the Rhythm" suona più come un jam di Roger Troutman e Zapp che come una traccia di MJ, con la voce rauca e il grugnito forte e convincente. Aggiornata dal produttore esecutivo L.A. Reid e dagli altri, la sua robustezza è impressionante.

    Per concludere i produttori hanno ipotizzato un futuro per l'ologramma Michael, uno che brilla in modo surreale, catturando l'idea dell'artista come cifra, e rendendoci temporaneamente ciechi alla verità che i suoi resti sono sepolti a Glendale. Allo stesso tempo "Xscape" offre la possibilità di essere nuovamente riportati alla sua primitva fase creativa e ricordare l'uomo prima che i suoi difetti lo facessero cadere, quando era intoccabile.
    Voto 3,5 stelle su 5

    Traduzione: 4everMJJ - MJFS


    Edited by Arcoiris - 13/5/2014, 00:29
     
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    Album Review: Michael Jackson, Xscape
    (4 stars out of 5)



    It takes a big man to admit when he’s wrong, so watch me make moves like The Hulk.

    When word leaked a few weeks ago that another posthumous Michael Jackson album was on the way, I was pretty skeptical.

    Well, even more so than usual.

    Most posthumous albums wind up a total disaster, shoehorning a deceased artist’s vocals into beats from an entirely different generation of music. The result is an extreme styles clash. I had no desire to hear MJ vocals slapped over a turnt-up track with Future’s voice cracking in the background.

    But after “Love Never Felt So Good” leaked, I was heartened. This was the vintage MJ sound we loved, delivered to a new generation of fans. It worked.

    And thankfully, that’s the case for Xscape, the best collection of Jackson songs we’ve heard in years.

    “Love Never Felt So Good” triumphs because it gives us everything we loved about the King of Pop – an elegant score that rockets through your speakers with immeasurable energy. It’s just plain fun – the type of song even your grandma n’ dem will jam to.

    Although the production is definitely noteworthy, largely thanks to Timbaland, Rodney Jerkins and others sticking true to classic sounds, Michael’s vocals are still no joke.

    “Loving You” gives allows just enough room for MJ’s vocals to be showcased, before the 808s start thumping in the hook. Also, the heavenly horns on “Blue Gangsta” are a perfect complement to Jackson’s voice.

    Best of all, there are no attempts to makeover MJ’s material in the image of some younger artist. MJ’s not popping bottles nor holding down his hood, thankfully. His time-tested themes remain the same.

    “A Place With No Name” sees MJ facing temptation but he runs in the opposite direction. He’s never been known for his pimp game – no need to make over his image. “Slave to the Rhythm,” which begins with chains clanking like Django before the tempo tosses them off, is his tribute to unappreciated women. And of course, Michael has one for the kids – “Do You Know Where Your Children Are” highlights the plight of misguided youth. It could have very easily come off as corny but the high-energy (almost frantic) pace will keep the listener entertained.

    Music connoisseurs might be bugged by a few technical issues on Xscape. Trained ears might notice that some vocals are slightly off-kilter with the beat, but that’s the cost of using 13-year-old vocals. Still, those cases are few and far between.

    Does Xscape reach the levels of Thriller? Not on your life. But as a tribute album is a rousing success – I’d dare say in many ways that it’s more cohesive that MJ’s last proper album, Invincible.

    MJ fans, fess up. It’s OK to admit that you were wrong.

    And I’m starting with the man in the mirror.

    Best tracks: “Love Never Felt So Good,” “Blue Gangsta,” “Slave to the Rhythm”

    4 stars out of 5

    http://youknowigotsoul.com/album-review-mi...scape-4-stars-5



    Album Review: Michael Jackson, Xscape
    (4 stars out of 5)



    Ci vuole un grande uomo per ammettere quando sbaglia, per cui guardatemi mentre mi muovo come Hulk.

    Quando qualche settimana fa è trapelata la notizia che un altro album postumo di Michael Jackson stava per uscire ero piuttosto scettico.

    Beh, ancora più del solito.

    La maggior parte degli album postumi si conclude in un disastro totale, che forza la voce di un artista defunto in ritmi di tutt'altra generazione di musica. Il risultato è uno scontro estremo di stili. Non avevo nessun desiderio di sentire la voce di MJ schiaffeggiato su una traccia intossicata con la voce di Future sparata in background.

    Ma dopo la diffusione di "Love Never Felt So Good" mi sono rincuorato. Questo era il suono vintage di MJ che ci piaceva, consegnato a una nuova generazione di fan. Ha funzionato.

    E per fortuna è così per Xscape, la migliore collezione di canzoni di Jackson che abbiamo sentito da anni.


    "Love Never Felt So Good" trionfa perché ci dà tutto quello che amavamo del Re del Pop - un'elegante partitura che schizza attraverso gli altoparlanti con energia incommensurabile. E' puro divertimento - il tipo di canzone che anche vostra nonna può improvvisare.

    Anche se la produzione è sicuramente degna di nota, in gran parte grazie a Timbaland, con Rodney Jerkins e gli altri che restano fedeli ai suoni classici, le parti vocali di Michael sono ancora una cosa seria.

    "Loving You" dà spazio appena sufficiente alla voce di MJ per essere in mostra, prima che la 808 inizi a martellare nel gancio. Inoltre i fiati celestiali in "Blue Gangsta" sono un complemento perfetto per la voce di Jackson.

    Ancora meglio, non ci sono tentativi di ristrutturare il materiale di MJ a immagine di qualche artista più giovane. MJ non fa "popping bottles" (dallo stappare bottiglie di champagne nei club, espressione usata nelle proprie canzoni da molti artisti contemporanei fra i quali Usher, Kanye West, Akon, ndt) né si tira giù il cappuccio, per fortuna. I suoi temi di lunga durata rimangono gli stessi.

    "A Place With No Name" vede MJ affrontare la tentazione, ma poi corre nella direzione opposta. Non è mai stato noto per apprezzare il sesso mercenario, non c'è bisogno di cambiare la sua immagine. "Slave to the Rhythm", che inizia con rumore di catene come Django prima che il ritmo le spazzi via, è il suo omaggio alle donne non apprezzate. E, naturalmente, Michael ne ha uno per i bambini - “Do You Know Where Your Children Are”mette in evidenza la difficile situazione dei giovani che vanno su una cattiva strada. Avrebbe potuto facilmente venire fuori come sdolcinata, ma il ritmo ad alta energia (quasi frenetica) intratterrà l'ascoltatore fino alla fine.

    Gl intenditori di musica potrebbero intercettare alcuni problemi tecnici su Xscape. Orecchie allenate potrebbero notare che alcune parti vocali sono leggermente fuori squadra con il ritmo, ma questo è il prezzo per l'utilizzo di parti vocali vecchie di 13 anni. Eppure, questi casi sono pochi e lontani tra loro.

    Xscape raggiunge i livelli di Thriller ? Neanche per idea. Ma come album tributo è un successo travolgente - oserei dire in molti modi che è più coeso dell'ultimo album vero e proprio di MJ, Invincible.

    Fan di MJ, confessate. Va bene ammettere di aver sbagliato.

    E io sto iniziando con l'uomo nello specchio (cit. da Man in the Mirror, ndt).

    Migliori brani: “Love Never Felt So Good,” “Blue Gangsta,” “Slave to the Rhythm”
    Voto 4 stelle su 5

    Traduzione: 4everMJJ - MJFS
     
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    Michael Jackson: la recensione del nuovo album, Xscape


    PANORAMA

    Esce oggi il nuovo album di Michael Jackson. Otto brani inediti, registrati tra il 1983 e 1999 e provenienti dall’archivio del Re del Pop. Love Never Felt So Good, il primo singolo, è un duetto con Justin Timberlake. Il brano ha già conquistato il primo posto in 17 paesi.
    Produttore esecutivo dell’album è L.A. Reid, Presidente e Amministratore Delegato di Epic Records, il quale, dopo l’apertura degli archivi di Jacksone, ha avuto accesso illimitato a quarant’anni di materiale interpretato da Michael.


    Questa la tracklist del disco e la nostra recensione brano per brano:
    1. LOVE NEVER FELT SO GOOD: un singolo micidiale già dalle prime note. Funziona l'incrocio con Justin Timberlake. L'ennesima occasione per ribardire che un artista come Michael Jackson non è sostituibile. Un brano dance old school. Altro che deejay-popstar. L'arte del pop è un'altra cosa.
    2. CHICAGO: scritta Cory Rooney e prodotta da Timbaland. Un mid tempo efficace con una splendida linea vocale. Il resto lo fa la produzione extra luxe.
    3. LOVING YOU: firmata da Michael è una semi ballad intensa ed ispirata. Niente di veramente epocale, ma alla voce c'è lui e questo basta ed avanza.
    4. A PLACE WITH NO NAME: sonorità disco da fine anni 70, inizio 80 con una discreta base elettronica. Ancora una volta la differenza la fa la voce di Michael con quel ritmo naturale che solo lui aveva.
    5. SLAVE TO THE RHYTHM: scritta da L.A. Reid e Babyface, due monumenti della black music made in Usa. Funziona a meraviglia l'incontro tra le base ritmica e la voce di Michael. Con Jackson in vita sarebbe diventata sicuramente un classico.
    6. DO YOU KNOW WHERE YOUR CHILDREN ARE: interamente composta da Jackson, prodotta da Timbaland and Jerome Harmon. Ottimo pezzo, il miglior modo per descriverlo è accostarlo a They don't care about us.
    7. BLUE GANGSTA: va e viene la base ritmica di questo pezzo che suona come una delle highlight del disco. Questo è r&b, ma moderno e al passo coi suoni di oggi.
    8. XSCAPE: chiude il disco la title track. Qui siamo a metà strada tra Bad e Billie Jean, almeno come intenzione. Arrangiamenti superlativi e suoni curatissimi. Un buon finale.
     
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  13. Wivvy
     
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    Wow, le recensioni sono tutte notevoli! Io aspetto di sentirmelo tutto con calma per avere anche una mia personalissima opinione!
    Forse però è un po' esagerato pensare che questo album possa suonare addirittura meglio di "Invincible", per me invece uno dei migliori di MJ! Quello che mi sembra comunque una costante in tutte le recenzioni è la sottolineatura della voce incredibile di Michael: sembra quasi che uno se lo fosse dimenticato il fatto che quell'uomo lì quando apriva bocca era pura magia e questa sembra essere rimasta intatta al di là del tempo e dello spazio e, quindi, della morte stessa. Ed è per questo che il duetto con Timberland, dal mio punto di vista, è invece la cosa più debole: non c'è bisogno di altri accanto lui. Basta e avanza, alla grande, da solo!
     
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  14. TabloidJunkie
     
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    Ho appena finito di ascoltarlo, devo dire di essere rimasto sorpreso, pensavo peggio! Questo album mi è piaciuto molto di più rispetto al precedente Michael, davvero un buon lavoro! Ho acquistato la deluxe edition e non sono rimasto deluso, questi 6 brani in più sono forse i miei preferiti ^^

    P.S: mi sa che ho sbagliato sezione... me ne sono accorto ora che ho letto recensioni ahah se potete spostatemi il messaggio dove avrei dovuto scriverlo, Grazie!
     
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    E' lo stesso TJ, entrambe le sezioni sono aperte ai commenti per chi vuole farne e dare il suo punto di vista..
    Insomma... l'album piace eh..? Xscape song, che dicevano essere la più debole a me sembra vada parecchio forte invece, e la reputo una di quelle canzoni di passibile "tormentone".. e Chicago.. omg.. è stato amore sin dal primo breve ascolto di soli 30 secondi, per poi adorarla definitivamente, ad ascolto pieno.

    Quando mi sarò incuffiata degnamente con il volume al massimo.. saprò dire meglio anche del resto ;)
     
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62 replies since 11/4/2014, 14:17   2244 views
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