-
.
Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema
- Group
- Dangerous
- Posts
- 10,628
- Status
- Anonymous
The Ghost Of Jealousy
FEB 13 Posted by Willa and Joie
Willa: So Joie, on a number of occasions when asked about the scandals that surrounded him, and the way the media turned against him and really vilified him in later years, Michael Jackson suggested that one cause was jealousy. And I always interpreted that to mean that certain individuals (like Evan Chandler) were jealous of him, and that’s certainly true.
But then Lisha McDuff, Harriet Manning, and I did a post a few weeks ago about blackface minstrelsy and how it was motivated in part by envy – racial envy. And then the other day I was listening to a 2002 phone interview with Steve Harvey, a black comedian and radio host, and I was really struck by the fact that when Michael Jackson talked with him about jealousy, he said “us” – not “me” but “us,” that people are jealous of “us” – and I think that “us” means successful black entertainers.
It’s funny – that one little word opened my eyes to a completely different way of interpreting what he’d been saying all those years. It seems to me now that he’s not talking so much about personal jealousy, though of course that’s part of it, but about racial jealousy – the jealousy of whites against successful blacks. As he tells Steve Harvey,
They hate to see us grow and build and build, and there’s nothing wrong with that [with growing]. They can and it’s ok. What can I do but reinforce the talent that God gave me? That’s all I want to do, is share the love and gift of entertainment. That’s all I want to do. I don’t want to hurt anybody.
Here’s the interview, and the part about jealousy starts about 8 minutes in:
Edited by ArcoIris - 4/4/2018, 03:51. -
.
Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema
- Group
- Dangerous
- Posts
- 10,628
- Status
- Anonymous
Il Fantasma Della Gelosia
Di Willa e Joie
Willa : Così Joie, in molte occasioni quando gli è stato chiesto degli scandali riferiti a lui e di come i media gli si sono rivoltati contro e come lo hanno denigrato dopo, Michael Jackson ha suggerito che una delle cause fosse la gelosia. E ho sempre considerato che questo significasse che alcuni individui ( come Evan Chandler ) fossero gelosi di lui, e questo è certamente vero.
Ma poi Lisha McDuff , Harriet Manning ed io abbiamo fatto un post poche settimane fa sul menestrellismo di colore ( le parodie dei neri su sé stessi n.d.t ) e come è stato motivato in parte dall'invidia - invidia razziale. e l'altro giorno stavo ascoltando un'intervista telefonica del 2002 di Steve Harvey, un comico e conduttore radiofonico di colore e sono rimasto davvero colpito dal fatto che quando MJ ha parlato con lui della gelosia lui ha detto " noi " - non " io " ma " noi ", che la gente è gelosa di " noi " - e penso che " noi " significa il successo degli intrattenitori neri.
E' divertente - che una piccola parola mi abbia aperto gli occhi facendomi interpretare in un modo completamente diverso quello che lui è andato dicendo in tutti quegli anni. Ora mi sembra che non parli tanto di gelosia personale, anche se naturalmente c'è una parte di questa, ma di gelosia razziale - la gelosia dei bianchi verso i neri di successo. Come dice Steve Harvey .
Odiano vederci crescere e costruire e costruire e non c'è niente di sbagliato in questo ( crescita ). Loro possono e va bene. Cosa posso fare se non rinforzare il talento che Dio mi ha dato? Questo è tutto quello che voglio fare, condividere l'amore e il dono di intrattenere. E' tutto quello che voglio fare. Non voglio fare del male a nessuno.
Ecco l'intervista e la parte sulla gelosia inizia circa al minuto 8 :. -
.
Eh, ma l'ipocrisia di non voler accettare che il razzismo sia parte della persecuzione è palese, è ovvia. E tanto per aggiungere quella rara qualità che si chiama empatia, o messa in altri termini: capacità di mettersi nei panni dell'altro.
Per questo a volte fatico moltissimo a prendere decisioni lapidarie anche su Michael stesso e le sue scelte.. non molte persone sono in grado di vivere intensamente le esperienze altrui esclusivamente con l'immedesimazione.
E questo è uno dei motivi, per cui sparare sulla sua famiglia mi riesce altrettanto difficile. Non solo perchè E' la sua famiglia e Michael è L'UNICO eventualmente autorizzato a criticarla, ma perchè il loro vissuto , la loro storia di neri poveri di una provincia americana, negli anni 50, non può essere lavata via con un colpo di spugna, e influisce moltissimo sul modo di pensare di agire di ritenere di avere diritti o meno, anche nei confronti del fratello.
Michael sicuramente, con il suo vissuto, la voglia di sapere di capire e la possibilità di avere contatti con molte etnie era andato oltre a molti di questi aspetti, pur comprendendoli sin nel profondo, proprio per vissuti personali e nel contempo, danni personali.
Ma i suoi fratelli? Suo padre? o la madre? di certo.. molto meno.
Insomma.. davvero, noi, per lo più BIANCHI, non abbiamo alcun diritto di giudicarli, non sappiamo, non riusciamo spesso e volentieri a entrare empaticamente nel loro vissuto o abbastanza da poter poi essere all'altezza di giudicarli, avidi od opportunisti o peggio.. come purtroppo mi è toccato invece leggere sin troppo spesso.. -
.
Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema
- Group
- Dangerous
- Posts
- 10,628
- Status
- Anonymous
E' evidentemente così e anch'io ho riflettuto molto su quanto il background socio culturale dell'America di " provincia " degli anni '50 deve avere pesato su tutto : sugli atteggiamenti, sulle scelte, sui comportamenti, sull'evoluzione personale della famiglia nell'insieme e degli individui.
Proprio ieri sera mi sono rivista " Indovina chi viene a cena " . Beh, è un film del '67 ma i problemi sono tutti sul tavolo.. -
.E' evidentemente così e anch'io ho riflettuto molto su quanto il background socio culturale dell'America di " provincia " degli anni '50 deve avere pesato su tutto : sugli atteggiamenti, sulle scelte, sui comportamenti, sull'evoluzione personale della famiglia nell'insieme e degli individui.
Proprio ieri sera mi sono rivista " Indovina chi viene a cena " . Beh, è un film del '67 ma i problemi sono tutti sul tavolo.
alcuni nell'elezione di Obama, hanno visto una svolta per l'America, ad esempio, un cambiamento ed un uscita davvero radicale dall'ipocrisia sul razzismo, pensando illusi, che fosse morto da decenni.
Invece, niente di più falso.
E' stato ed è tutt'ora lo sfruttamento del colore di Obama, per poi utilizzarlo a proprio uso e consumo.. ma ok, non entriamo in questioni, tacciabili poi di complottismo o altro.
Il film " Indovina chi viene a cena" .. è un manifesto di questa ipocrisia davvero enorme..SPOILER (clicca per visualizzare)A parte il fatto che Sidney Poitier è da sballooooooo!!.