Quei "Pazzi" Fans di Michael Jackson - Barbara Kaufmann

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    Una volta ogni millennio o attraverso il tempo..
    un essere che sente il dolore del mondo nel suo cuore
    lo trasforma in una missione esigendo la nostra attenzione
    e ci conduce alla compassione.

    Qualcuno potrebbe definirlo un "Umanitario"
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Profeta"
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Visionario"
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Sciamano"
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Guru"
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Maestro"
    Qualcuno potrebbe chiamarlo un 'Buddhista'
    Qualcuno potrebbe definirlo un "Messaggero"

    Abbiamo avuto uno di loro.
    Noi lo chiamiamo semplicemente ...
    Michael Jackson

    Poema di B.Kaufmann - 2010

    Such A One…
    Once every millennium or so comes along…
    a being who feels the world
    and its pain
    in his own heart
    takes it on as his mission
    exacts our attention
    and leads us to compassion.
    Some might call such a one “Humanitarian”
    Some might call such a one “Prophet”
    Some might call such a one “Visionary”
    Some might call such a one “Shaman”
    Some might call such a one “Guru”
    Some might call such a one “Master”
    Some might call such a one “Bodhisattva”
    Some might call such a one “Messenger”
    We had such a one.
    And we just called him…
    Michael Jackson

    www.innermichael.com/2010/03/such-a-one/

    Edited by Arcoiris - 28/12/2013, 14:22
     
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  2. MJ-Beautiful soul
     
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    Yes, we call him Michael Jackson :angellove: Thanks Marisa, this poem is very nice! :kissing: :<3:

    Edited by ArcoIris - 15/12/2014, 03:39
     
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    Grazie per la splendida poesia Arcoiris
     
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  4. Eva Maria Uhl1
     
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    #NamasteMichael#

    How could I describe you well? Maybee never,coz with every try,I find words,but they won´t ever discribe,what I feel inside!
    LOVE is what I feel,& love isn´t to describe,Love is......
    Smile,was your favorite song from Chaplin,you adored this man,sure,both of you are genius,I watched a lot of movies from
    Chaplin,the most impressive & inspring is his speech as the great impereor.
    Yes,I think,as long we live,we won´t ever come clse enough to you,but you inspire my whole life,not once,but every new day.
    Gandhi,Martin Luther King,John Lennon,Nelson Mandela had this dream,as you had to change & heal this planet.
    Yes Michael,I also have this dream about humanity,living together in harmony,peace & love.
    I´m looking in the mirror to start with myself,thinking different,giving,forgive,love....
    The change has already began,you fulfilled your mission,so now,it´s our turn to do whatever we can to come together a one.
    Thank you Michael for everything
    I love you from the bottom of my heart,be sure,I won´t forget the children:))<33
     
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    E' sempre un testo di questa Autrice.. una lettera.. ( ** mi dispiace se il link originale non sono riuscita a trovarlo)

    Quei "Pazzi" Fans di Michael Jackson



    Mi arrivano lettere dal Canada, Indonesia, Grecia, Italia, Francia, Belgio, Giappone, Germania,
    Africa, Romania, Vietnam ... in tutto il mondo moltissime persone sono ancora in lutto per Michael.
    Molti hanno avuto visioni, visite e messaggi da lui dopo la sua morte. Alcuni stanno facendo un
    lavoro in suo nome e alcuni reclamano che sia riabilitato agli occhi del mondo.
    Tutti hanno sentito, a livello molto profondo, che quest'uomo era speciale.
    La morte di Michael ha avuto un impatto sui fan, sui suoi ammiratori e anche su persone che non
    sapevano nulla di Michael. Molti hanno chiesto perché sono stati così colpiti da questo evento
    singolare e da questa persona singolare. La risposta è che Michael ha risvegliato molti sul pianeta quando era in vita e molti altri dopo la sua morte. Persone che non si sono mai interessati a lui ora lo cercano. Molti di quelli che non si sono mai considerati talentuosi stanno trovando il loro senso
    artistico. Molte altre migliaia di persone stanno facendo un lavoro umanitario in giro per questo
    mondo in nome di Michael, fanno Michaeling cioè donano a enti di beneficenza, organizzano
    raccolta di fondi, tengono conferenze , fanno donazioni a bambini bisognosi e ad altre persone
    svantaggiate. Stanno prendendo alla lettera il motto di Michael "possiamo cambiare il mondo" e lo
    applicano per la loro vita e il loro lavoro. Michael è sicuramente orgoglioso di loro. Ma mentre tutto questo li fa stare meglio, il dolore intimo resta intenso. Quello che spesso non capisco è come e perché il loro dolore è così grande e così profondo. Alcune di queste persone sono nuovi sostenitori di Michael, non sono mai stati fan e non hanno o mai
    ascoltato la sua musica. Alcuni sono fan da tempo che hanno seguito la carriera di Michael dai
    tempi dei Jackson Five ma tutti hanno in comune ammirazione e affetto per Michael Jackson.
    Molti di loro mi hanno detto che sono sorpresi dall'impatto che la morte di Michael ha avuto su di
    loro, come un terremoto. Quelli che non conoscevano Michael, non ascoltavano la sua musica sono davvero perplessi per come sono stati colpiti dalla sua perdita. Alcuni di loro hanno sperimentato questo dolore come succede per un amico intimo senza averlo mai conosciuto. Alcuni non pensavano proprio che avrebbero sofferto. Alcuni si sentono come se la sua morte abbia risvegliato
    qualcosa in loro. Evidentemente lo ha fatto, molti hanno intrapreso un viaggio spirituale innescato
    dalla sua morte. Janet Jackson ha dichiarato: "Per voi Michael era un'icona; per noi era famiglia"
    Mentre questo è tecnicamente vero, in termini di legami di sangue, Michael è stato l'àncora di
    salvezza di molti. Era una delle voci sane in un mondo in preda alla follia collettiva. Per molti, era
    la loro speranza, il loro confidente, il loro modello, il loro maestro. Ha rappresentato la via d'uscita
    o una via da seguire. Era una persona venuta dal nulla e diventato qualcosa di grande. La voce di
    Michael era ed è in grado di calmare. Nei suoi testi ha messo in versi molte delle loro speranze,
    pensieri e preghiere. Per alcuni, ha rappresentato la luce in un mondo altrimenti irrimediabilmente
    buio.
    Quando Michael Jackson ha lasciato questo pianeta ha portato con sé la sua luce. Quella luce era
    ancorata qui da 50 anni e il suo ritiro improvviso ha lasciato le persone attonite e con un senso di
    vuoto. Le loro lacrime erano e sono spontanee, il loro dolore è sordo. Molti, non solo non lo
    conoscevano prima ma non sapevano di poter provare certi sentimenti.
    Il lavoro di Elizabeth Kubler-Ross sulla morte e il morire ha individuato una prassi di ciò che
    avviene durante l’elaborazione del lutto. Questo primo lavoro è stata esteso ed è stato ampliato e
    diversificato. Nessuno segue esattamente il percorso previsto e gli strati emotivi si mescolano ma comunque la progressione del dolore di solito segue questi stadi:
    shock iniziale, rifiuto, dolore, senso di colpa, rabbia, contrattazione, depressione, riflessione,
    solitudine, elaborazione, ricostruzione, accettazione, speranza.
    Quando un individuo attraversa il dolore ci può essere un periodo di tregua, dove i sentimenti sono
    muti, il processo non è lineare ma ciclico.
    Nel caso di Michael Jackson il normale processo di lutto è complicato da molti fattori che non
    accompagnano la maggior parte delle perdite e il lutto dell'oggetto d’amore perduto. Coloro che
    hanno avuto occasione di conoscere Michael personalmente hanno avuto un momento molto
    difficile, ma per i fan è quasi più difficile.
    I fan mentre conoscono Michael intimamente, in realtà non lo hanno mai incontrato non essendo
    parte della sua cerchia di amici e conoscenze. Invece di essere coinvolti nella preparazione del
    funerale, della sepoltura, delle visite e così via, sono costretti ad essere semplici osservatori come
    degli outsider. Essi non hanno avuto alcuna voce in capitolo come la morte di Michael è stata
    gestita. Per molti Michael è stato una parte intima della loro vita e di essere un outsider li lascia con
    una sensazione di impotenza.
    Aggiungete a ciò l'inaccessibilità ai mezzi di comunicazione, come egli è stato trattato da essi, e
    come hanno cambiano atteggiamento in modo così grossolano. I fan conoscevano il suo cuore
    hanno approfondito i fatti e sapevano che era innocente. Sanno anche ciò che Michael era un
    filantropo e come quella parte della sua vita è stata trascurata.
    I media sono riusciti a ipnotizzare il pubblico e a far a credere a una caricatura di questo uomo
    giusto e continuano a farlo e ogni volta che accade, i fans rabbrividiscono, non solo, ma sentono
    ancora che lo si pugnala alle spalle e ogni volta si ripetono le solite bugie. Ancora una volta, si
    sentono impotenti. Vi è inoltre la questione dei "biografi non autorizzati" la cui carriera e ricchezza
    si è costruita sullo smembramento di un uomo che era veramente una luce per il mondo. L'uomo
    che fu il più grande cheerleader del mondo, un umanitario e filantropo è stato trasformato in una
    figura ambigua nella memoria collettiva del XX secolo e questo fa male.
    È particolarmente vile quando ci si rende conto che lo smembramento di questo uomo mite è stato
    perpetrato solo per il profitto. I libri inventati e storie false su Michael Jackson hanno venduto per
    miliardi di dollari sono stati ottenuti sottraendo vita a quest’uomo.
    I fan sono arrabbiati, non solo perché è una fase del cammino di elaborazione del dolore ma perchè
    sono privati del diritto a far sentire la voce della ragione. Sono informatori che stanno cercando di
    dire al pubblico ipnotizzato che sono sotto l'influenza di un'illusione e che tale pratica non è solo
    pericolosa, ma disumana.
    Essi devono anche affrontare il disprezzo che si è sviluppato nei confronti di "quei pazzi fans di
    Michael Jackson”. Le pazzie di alcuni fan sono un po' una dimostrazione maldestra della loro
    rabbia, del dolore e dell’impotenza. E' vero che alcuni di essi appaiono folli e questo non aiuta il
    recupero dell’immagine di Michael e aumenta la frustrazione. Non sanno che altro fare. Si dibattono
    nel dolore e volte si scagliano a caso. Stanno male, solo con le spalle contro il muro per tenersi su.
    Non è piacevole ma il dolore non è piacevole e quello della perdita senza senso è il peggiore. Sanno che Michael non doveva morire.
    I fans di Michael Jackson sono in lutto in un modo che non è normale in un ambiente che non è
    normale. Normalmente i defunti vengono elogiati in modo riverente, quello che hanno fatto per gli
    altri e per il mondo viene sottolineato. Le loro vite sono celebrate e venerate. Normalmente c’è un
    estemo saluto, un addio. Non c'è nessun addio con la morte di Michael Jackson. Non è un normale
    processo di lutto perché il picco di reazione, le opinioni dei media e di coloro che non lo
    conoscevano disturbano Michael il processo di elaborazione. Se mai il vero Michael Jackson un
    giorno venisse fatto conoscere per quello che era e la gente potesse rendersi conto di come è stata
    ingannata e indotta a credere alla versione dei tabloid, i fan potrebbero prendere un respiro
    profondo. Se la storia vera venisse raccontata e la gente iniziasse a capire di aver creduto solo a un
    enigma, i fan avrebbero qualche speranza. Se tutto il dolore causato sono raccontato per quello che
    è stato e il mondo fosse veramente informato sulla verità di questa storia e si riconoscessero i danni
    causati, i fan potrebbero iniziare un’elaborazione normale del lutto. E alla fine starebbero meglio.
    Quindi è importante capire che quei "pazzi fans di Michael Jackson" potrebbero aver qualcosa di
    importante da dire. Mentre alcuni sono ostili ed esternano la loro angoscia in modi che sono a volte
    distruttivi o utili, ci stanno sono provando... Stanno cercando di salvare Michael e salvarsi da un
    mondo crudele che maltratta davvero, davvero male i suoi più grandi tesori. Stanno cercando di
    salvare il mondo dai suoi deliri. Stanno cercando di far risorgere la verità. Stanno cercando di
    costruire un’umanità onesta perché sono per la tolleranza e la compassione. Stanno cercando di
    evitare che la reputazione di un altro essere umano venga smembrata per sport e per profitto. Stanno
    cercando di vivere l’eredità di Michael per guarire il mondo e renderlo un posto migliore. Essi
    stanno porgendo uno specchio al mondo per dire: "Ecco qui: guardate cos'è successo, guardate cosa
    è stato fatto a questo essere umano, ti piace quello che vedi?"
    Lo fanno per Michael, perché questo è ciò che Michael ha fatto ed è anche per questo che è stato
    perseguitato. Stanno cercando di riportare l'umanità verso la salvezza. Forse dovremmo prendere in
    considerazione ciò per cui sono in lutto e forse, se riusciamo ad andare oltre il nostro pregiudizio,
    dovremmo ascoltare.

    di Barbara Kaufmann

    Traduzione di Isabella Bresci
    www.facebook.com/229933520525343/p...?type=1&theater

    Edited by ArcoIris - 3/3/2015, 14:13
     
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    original source.. finally found :)

    Those “Crazy Michael Jackson Fans:” Maybe we should listen?


    The letters come from all over the world—Canada, Indonesia, Greece, Italy, France, Belgium, Japan, Germany, Africa, Romania, Viet Nam… people everywhere are grieving Michael. Many have had visions, visitations and messages from him after his death. Some are doing work on his behalf and some are reclaiming his legacy. All of them understand on a very deep level that this man was special.
    Michael’s death had an impact on fans, admirers and even people on the outer orbits of anything Michael. Many have asked why they have been so impacted by this singular event and this singular individual. The short answer is that Michael awakened many on the planet before his death and his death itself awakened many more. People who have never before been interested are researching him. Many who have not considered themselves talented are now finding their inner artist. And many thousands more are doing humanitarian work around this globe in Michael’s name—“Michaeling” by donating to charities, organizing fund raisers, holding conferences and gifting needy children and vulnerable others. They are taking Michael’s “you can change the world” literally and applying it to their lives and work. They are making Michael proud. While they feel a little better, the personal grief remains intense.
    What they often don’t understand is how and why their grief is so gritty and so deep. Some of these Michael people are new advocates never having been fans or listened to his music. Some are long time fans who have followed Michael’s career since the days of the Jackson Five. But all have in common their admiration and affection for Michael Jackson.
    Many of them have told me they are surprised by the impact Michael’s passing had on them—equivalent to a magnitude 7 or 8 earthquake on the Richter Scale. The ones who didn’t know Michael, didn’t listen to his music are really puzzled how affected they are by his loss. Some of them have experienced this grief as they would have a close loved one yet they never knew him before. Some didn’t know how deeply they could hurt. Some feel as if his leaving awakened something in them. It did. Many embarked on a personal spiritual journey begun by an emergency that his death triggered. Janet Jackson said “To you Michael was an Icon; to us Michael was family.” While that is technically true if measured by flesh and blood, Michael was the lifeline of many. He was the one voice of sanity in a world gripped by so much insanity. For many, he was their hope, their confidante, their role model, their leader or guru. He represented the way out or the way forward. He was someone who came from nothing and became something larger than life. Michael’s voice soothed. His lyrics put many of their hopes, thoughts and prayers into words. For some, he represented their light in a world that was otherwise hopelessly dark.
    When Michael Jackson left this planet he took his immediate light with him. That light was anchored here for 50 years and its sudden withdrawal left people reeling and feeling empty. Their tears were and are spontaneous, their sorrow is suffocating. Many not only did not know him before, but they did not know their own spectrum of feelings before.
    The seminal work by Elizabeth Kubler-Ross on Death and Dying identified a roadmap of what the normal grieving process looks like. That first work has been expanded upon since it was first introduced and there are many models. Nobody follows the predicted path exactly, and the layers of grieving can mingle and be revisited at any stage. The progression of grief usually follows the path of: Initial shock, denial, pain, guilt, anger, bargaining, depression, reflection, loneliness, working through, reconstruction, acceptance, and hope. When an individual works through sufficient grief, there may be a reprieve period where feelings are muted and the process is not linear but cyclic.
    In the case of Michael Jackson the normal process of grieving is complicated by many factors that do not accompany most losses and the grieving of the lost object of affection. Those who knew Michael personally have had a difficult time but the fans have had the most difficult.
    The fans, while they knew Michael intimately, did not actually meet him and weren’t a part of his inner circle. Instead of being involved and included in the provisions of dealing with his preparation, funeral, interment, visitations and so on, they are forced to be mere observers and “outsiders.”They have had no say in how Michael’s passing was handled. For most, Michael was an intimate part of their lives and being an outsider leaves them with a feeling of helplessness.
    Add to that the impossibility of the media and the press coverage of Michael and how he has been, and is now—portrayed so visibly in the world. They know the man’s heart and they have researched the facts and know him to be an innocent. They also know what a consummate humanitarian Michael was and how that part of his life has been overlooked.
    The media managed to hypnotize a public into believing a caricature of this man and just continues to spew the party line and each time that happens, the fans who know better wince. Not only do they wince, but they feel that knife go into his back and empathically, theirs each time the lies are repeated. Once again, they feel helpless. There is also the issue of those “unauthorized biographers” whose careers were, and wealth was, built upon the dismemberment of a man who truly was a light unto the world. The man who was the world’s greatest cheerleader, humanitarian and philanthropist was turned into a dark figure in the collective memory of the twentieth century and that hurts. It is especially vile when the realization hits that the dismembering of this gentle man was perpetrated only for profit. The manufactured books and stories about Michael Jackson sold and billions of dollars were made from siphoning the life from the man.
    Fans are angry not just because that is a phase of the journey of grief; they are a disenfranchised voice of reason. They are the whistleblowers who are trying to tell the hypnotized public that they are under the influence of an illusion and that this practice is not only dangerous but inhumane. They also have to deal with the disdain that has developed about “those crazy Michael Jackson fans.” The frenzy among the fans is somewhat an acting out of their anger, grief and helplessness. It’s true that some of it appears crazy and doesn’t help Michael’s legacy and is a lashing out from frustration. They don’t know how else to do it. They are flailing in grief and aiming at anything that moves. They are in the throes of it, their backs to the wall in order to hold themselves up. It’s not pretty sometimes but grief is not lovely. And senseless loss is the worst kind. They know Michael did not have to die.
    Michael Jackson fans are grieving in a way that is not normal in an atmosphere that is not normal. Normally the deceased is eulogized in a reverent way, their contributions to others and the world highlighted. Their lives are celebrated and revered. Normally, they have some closure. There is no closure with the death of Michael Jackson. It is not a normal grieving process because the hype, reaction, media slant and opinions of those who didn’t know Michael taint the process. If the real Michael Jackson were globally exposed tomorrow and people would actually see how they have been duped and led by the nose into believing the tabloid version of the man, the fans could take a deep breath. If the real story were actually released into the culture and people started to understand this one they have believed an enigma, the fans would have some hope. If the whole sorry mess were exposed for what it was and the world was truly informed about the truth of this story, and an acknowledgement was made of the damage, the fans could begin normal grieving. And eventually they would heal.
    So it is important to understand that those “crazy Michael Jackson fans” may be up to something important. While some are hostile and misguided and they act out their anguish in ways that are sometimes destructive and not always helpful or pretty, they really are trying… They are trying to save Michael and save themselves from a cruel world that mistreats really, really badly—its greatest treasures. They are trying to save the world from its delusions. They are trying to resurrect the truth. They are trying to construct an honest humanity because they are deconstructing tolerance for untruths and reconstructing humanity’s compassion. They are trying to prevent another human being from dismemberment for sport and for profit. They are trying to live Michael’s legacy—to heal the world and make it a better place. They are holding up a mirror to the world and saying: “look here: look what happened, look what was done to this human being; do you like what you see?” They do that for Michael because that is what Michael did. And he was crucified for it. They are trying to bring back humanity and are bringing salvation back. Maybe we should take into consideration what it is that they are actually grieving and maybe, if we can get past our judgment, we should listen.

    http://www.innermichael.com/2010/10/those-...-should-listen/

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    Non ho parole! .. La Kaufmann, quando parla di Michael, mi fa sempre commuovere... :indubitably:

    Edited by ArcoIris - 3/3/2015, 14:13
     
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    Il bello è che questo lei lo ha scritto nel 2010.. e qualunque cosa ne dicano..believers e rippers e odiatori Estate/sony o pro Estate/sony... siamo ancora tutti in questo stato...
    Certo non ci disperaimo più tutti i giorni, ma continuiamo a cercarlo( non tutti.. anzi a dire il vero moltissimi, non se ne interessano più, ma quelli veri.. quelli reali.. beh).. e basta un niente per ricordarci che quel senso di impotenza e quel non superare determinate fasi... la sua morte.. come il non riuscire a rendergli il suo giusto valore nel mondo.. ci fanno ancora.. nel 2014 stare così...
     
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    Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema

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    Davvero un bel testo, parole misurate ma di grande impatto, pienamente condivisibili.
    Vorrei chiedere a questa signora : cosa vede nel nostro futuro di fans, quando avremo finalmente elaborato il dolore?
    Una rinnovata spinta verso il bene o un ripiegamento su noi stessi...come pare stia avvenendo ora per molti?
     
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9 replies since 11/11/2013, 04:19   452 views
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