-
Wivvy.
User deleted
Ogni santa volta, benché sappia le cose e sia passato anche del tempo, mi fa male da morire pensare a cosa deve essere stato per lui quel momento in cui tutto si è rotto: la sua speranza, la sua fiducia nel mondo, tutto quello per cui aveva lavorato e dato l'anima calpestato, umiliato e svilito. Quei buchi vuoti nel muro che descrive sono proprio emblematici di un tempo in cui non c'è stato più spazio per la musica, le risate, i progetti futuri. Non c'era davvero più lui perché forse Michael è 'morto' ben prima del 2009.
Ma vabbé, non voglio intristire nessuno e allora mi sforzo di ripensarlo eccitato come un bimbo la vigilia di Natale che salta sul letto felice per i suoi nuovi amplificatori, quando a 'ferirlo' era il suono forte e vitale della musica e non la meschinità degli esseri umani.
. -
.
The Headphone Challenge.
In my recent series about the mechanics of working with Michael in the studio, (speakers, then microphones), I want to briefly discuss headphones.
I wrote about headphones some months ago, but we have many new FB followers since then, and... I'm in a writing mood. And yes, this one will be slightly technical... sorry.
Cyndi McCarthy Finno asked a question a week ago about what singers listen to in the their headphones. A good question, particularly if you have not worked in studios. Let me try to explain how a studio can be used to record vocals - as there are different methods. For obvious reasons I'll focus on how we recorded Michael's vocals.
A studio is designed in such a way that the control room (the room with the console, recording gear, big speakers, etc.) is acoustically separated from the studio, or overdub room - where the singer... sings. This means that music playing in the control room cannot be heard in the studio, where the singer is going to sing. So we give the singer headphones to listen to the song.
Now, if you have ever sung along with a song on your headphones or earbuds, you might think that your voice sounds good, but in reality it might be completely out of tune - because you can't hear yourself. (Note - everyone else can, so please sing softly). So in the studio, we send the feed from the microphone back to the headphones, and mix it with the music. This way the singer can hear themselves, which is essential for tempo and pitch. It also gives the engineer the option of giving the singer a special mix, for example adding a bit more keyboard, if they need help finding the notes.
This is also very common for live events, when you see the singer with custom in-ear receivers to hear their voice and the music, at the right blend, even in an arena of screaming fans. It takes some getting used to, but a good engineer can give the singer the exact mix they like.
Back to the studio, which brings us to the headphones themselves. Back during the Bad album, we had a hard time finding headphones that Michael liked, and would get loud enough for him. He liked his headphones loud... like jet-engine loud. We went through Sennheisers, Sonys, AKGs, etc., until we finally found a pair that held up pretty good to MJ volume: The lowly Fostex T-20.
The Fostex T-20 gave Michael the volume and clarity he wanted. Like the Shure SM-7, the Fostex is not the most expensive model available, it just worked the best for us in this application. Michael wanted loud, we gave him loud. The other piece of the puzzle is the power feeding the headphones. We weren't using iPod-type amplifiers - we were using the exact same amplifiers used to power the studio monitors. In other words, we were pumping 200-300 watts per channel into a little pair of headphones. (We can discuss headphone impedance another time, just stay with me).
So, let's recap. Michael wants to drop a lead vocal on "Speed Demon." We've already got the tapes ready with a lot of empty tracks for his voice; the microphone and preamp are all set; the "headphone mix" is already prepped on the console; the studio is empty except for a very small crew; the lights are dim in the studio so Michael can be comfortable; we have hot water ready for him to sip on between takes; and the headphones have been tested - at jet-engine volume. We even have a back-up set of phones ready to go, because soon or later (more likely sooner) he will blow them up.
All the pieces need to come together for a good vocal recording, from microphone to preamp to console to headphones - and the dozens of bits in-between. But the best studio, the best engineer, the best headphones, the best everything cannot replace the most important element of all: The singer. We just did everything we could to capture his voice as accurately as possible, and make the experience for him as comfortable as possible.
Cyndi McCarthy Finno, I hope that answers your question.
Brad
www.facebook.com/inthestudiowithmj...?type=1&theater
Edited by ArcoIris - 12/3/2017, 23:16. -
.
La sfida delle cuffie
Nella mia recente serie, dove parlo dei meccanismi dell'Essere in studio con Michael , (altoparlanti, microfoni etc), mi soffermo volentieri sulle cuffie.
Ho già scritto qualcosa sulle cuffie, ma considerato i nuovi seguaci che abbiamo sulla pagina FB, e ... che ho voglia di scrivere... E sì, questo argomento sarà un pò tecnico.. mi dispiace.
Cyndi McCarthy Finno, mi ha fatto una domanda, più o meno una settimana fa , chiedeva cosa sentono i cantanti dentro le cuffie. Una buona domanda, soprattutto se non avete mai lavorato in uno studio. Vorrei cercare di spiegare come in uno studio di registrazione, vengono ascoltate le voci - e come si senta in modo diverso. Per ovvie ragioni mi concentrerò su come abbiamo registrato la voce di Michael.
Uno studio viene progettato in modo tale che la sala di controllo (la stanza con la console, gli strumenti per la registrazione, gli autoparlanti, ecc) sia acusticamente separata dallo studio, o stanza di sovraincisione- dove il cantante ... canta. Questo significa che la musica che si sente nella sala di controllo non può essere ascoltata in studio, dove il cantante sta per cantare. Così il cantante indossa delle cuffie, per ascoltare la canzone.
Ora, se avete mai cantato una canzone con le cuffie o gli auricolari, di solito sembra che la voce suoni bene, mentre magari e in realtà siete completamente stonati - perché non si può ascoltare la propria voce. (Nota - tutti gli altri possono, quindi per favore cantate sottovoce). Quindi, in studio, inviamo il feed(suono) dal microfono alle cuffie. In questo modo il cantante può sentire se stesso, sia come tempistica che come intonazione. Nella console si aggiunge anche qualche mix speciale, ad esempio l'aggiunta di una tastiera po 'di più forte, che può servire al cantante se per caso ha bisogno di aiuto per trovare le note.
Questo , succede molto spesso anche durante i live, quando si vede il cantante indossare degli auricolari speciali in modo che possa sentire la sua voce e la musica, in equilibrio fra loro, e anche in un'arena di fan urlanti. Ci vuole un po 'per abituarsi, ma un buon ingegnere può dare al cantante il mix esatto di cui ha bisogno.
Torniamo all'esperienza in studio, che ci porta a parlare delle cuffie. Ritorna le registrazioni per l'album Bad, abbiamo avuto difficoltà a trovare delle cuffie adatte a Michael e nelle quali si sentisse abbastanza forte per le sue necessità. Gli piacevano le cuffie capaci di avere un volume molto alto ... come il motore di un jet. Abbiamo vagliato le Sennheiser, Sonys, AKGs, ecc, fino a quando abbiamo finalmente trovato una cuffia che sostenesse abbastanza bene il volume che Michael desiderava: le lowly Fostex T-20.
Le Fostex T-20 davano a Michael il volume e la chiarezza che voleva. Come le Shure SM-7, le Fostex non erano il modello migliore o il più costoso il resto stava a noi , nel lavorare al meglio. Michael voleva un suono forte, e questo gli abbiamo dato. L'altro pezzo del puzzle è la possibilità di amplificare nelle cuffie stesse. Non avevamo degli amplificatori adatti ad un ipod - utilizzavamo esattamente gli stessi amplificatori legati ai monitor dello studio. In altre parole, stavamo per trasmettere una forza di circa 200-300 watt per canale in un piccolo paio di cuffie.
Quindi, ricapitoliamo. Michael voleva fare una parte solista in "Speed Demon". Avevamo già la traccia pronta e diverse piste musicali per la sua voce; il mix per la cuffia era pronto sulla console, il preamplificatore idem; lo studio era vuoto tranne che per una piccola squadra di persone; le luci soffuse nello studio affinchè Michael potesse sentirsi più a suo agio; dell'acqua calda pronta per lui, da sorseggiare fra una registrazione e l'altra ; e le cuffie testate - e al volume del motore di un jet. Ed eravamo anche pronti con i cellulari prima di partire, perché prima o poi (più probabilmente prima) pensavamo sarebbe saltato per aria..
Tutte le parti devono riunirsi, in una buona registrazione vocale, dal microfono al preamplificatore , alla console , alle cuffie - e le decine di bit nel mezzo. Ma il miglior studio, il miglior ingegnere, le migliori cuffie, il meglio di tutto non può sostituire l'elemento più importante di tutti: Il cantante. Noi ci siamo limitati a catturare la sua voce con la massima precisione possibile, e rendere l'esperienza per lui il più confortevole possibile.
Cyndi McCarthy Finno, spero che questo racconto risponda alla tua domanda.
Brad
Traduzione a cura del Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post, (clicca sulla data del post per ottenere l'url diretto)
Edited by ArcoIris - 20/5/2017, 04:06. -
.
Lezione sui filtri Pop
Nella nostra serie sui principi fondamentali della registrazione, oggi, parleremo di filtri pop.
Un filtro pop, come suggerisce il nome, riduce la quantità di "pop" che possono colpire un microfono. I microfoni hanno una membrana incorporata che emena l'acustica (le onde sonore). La membrana vibra a seconda delle onde sonore, che vengono convertite in energia elettrica. Abbastanza facile, vi è mai capitato di parlare con qualcuno al cellulare, mentre fuori c'è vento? Il vento sbatte contro il microfono del cellulare e diventa quasi impossibile sentire ciò che la persona sta dicendo. Oppure, avete mai visto una troupe cinematografica mentre girano all'aperto e avete fatto caso, hanno una sorta di membrana o scatola che ricopre l'intero microfono? Queste coperture servono a proteggere il microfono,in modo che il suono non venga disturbato.
Ora, facciamo un piccolo test. Dite queste stesse parole in modo naturale: Please pass the purple pineapple, but don't poke it with a pencil. "Ora, provate a ripeterlo, tenendo il dorso della mano a un centimetro dalla bocca. . Sentite quanta aria in quel popping che si esprime ogni volta che si dice la "P"? I microfoni odiano quel genere d'aria.
Ora, prendete un Kleenex e mettetelo davanti alla bocca , ad un paio di centimetri di distanza, e provate a fare la stessa cosa. Notate la differenza? La voce suona nello stesso modo, ma l'aria viene invece deviata. Benvenuti nel mondo dei filtri pop.
In studio non abbiamo a che fare con il vento, ma abbiamo invece molti testi con parole piene di "P". Dopo un pò di tempo sono arrivati i filtri.
Ma nella mia esperienza, quando avevamo bisogno di filtri, o erano rotti o mancanti . Intorno alla metà degli anni '80, avevamo due metodi per risolvere il problema. (Giuro che non sto inventando). Uno era un cerchio di legno (forse per cucire o non so cosa) nel quale avvolgevamo del tessuto sopra. L'altro, e il mio preferito, era l'uso di un paio di collant tenuti tesi con delle mollette. Ci vogliono circa 30 secondi per fare una di queste bellezze. Si mette il collant in una gruccia, e poi si tendono con delle mollette. Ho usato questi metodi durante molte sessioni in studio, e ho anche tenuto corsi di registrazione ( almeno in un seminario) insegnando come farli.
Ora, non posso dire per certo che Michael abbia mai cantato attraverso un filtro pop fatto in casa, ma è molto probabile. Si trovava comunemente in molti studi. E l'aspetto più interessante è che funzionano benissimo.
Provate a costruire il vostro filtro pop , o se avete uno studio di registrazioni e volete ridurre l'effetto pop delle vocali nella registrazione.
Ricapitolando quanto ho scritto riguardo ai filtri pop , forse la sessione di registrazione più famosa nella storia e dove sono stati usati dei filtri pop-collant.Il Glamour di Hollywood al suo meglio!
Video :
Godetevi la vostra giornata, e grazie per il vostro sostegno e interesse.
BradClass is in session... take your seat. Today's lesson: Pop filters.
In our ongoing series about the basics of recording, today we will discuss pop filters. (Studio pros are welcome to skip this class, as I prefer not to have eye-rolling from the group.)
A pop filter, as it's name implies, reduces the amount of "pop" that hits a microphone. Microphones have a membrane in them that sense acoustic energy (sound waves). The membrane vibrates from the sound waves, which is converted into electrical energy. Easy enough, but have you ever talked to someone on a cell phone, and they are outside in the wind? You want to scream at them, right? The wind hammers against the little microphone in the phone and makes it nearly impossible to hear what the person is saying. Or, have you ever seen a news or film crew working outdoors and they have those giant microphones with fuzzy covers on them? Those covers diffuse the wind and protect the microphone, while allowing sound to come through.
Now, let's do a little test. This will be easier if you have a friend or willing family member nearby, but that's up to you. Say the following words in a natural volume: Please pass the purple pineapple, but don't poke it with a pencil." Now, say it again, holding the back of your hand (or your friend's cheek) a couple inches from your mouth. Feel all that air popping everything time you say the letter "P"? Microphones hate that push of air.
Now, grab a Kleenex and stretch it in front of your mouth, a couple inches away, and do the same experiment with your friend. Hurry, they will be getting tired of this in just another minute or so. Notice the difference? Your voice sounds the same, but the air has been diverted away from your hand (or cheek). Welcome to the world of pop filters.
In studios we don't have to deal with wind, but we do have a lot of lyrics that contain the letter "P". Someone long ago came up early pop filters (wind screens) to reduce this problem in studios.
In my experience it always seemed like they were broken or missing when we needed one. Back in the mid 80s's when I was learning my way around studios, there seemed to be two styles. (I swear I am not making this up). One was the wooden ring (maybe for sewing or something?) with fabric stretched across it. The other, and my personal favorite, was the pantyhose/coat hanger model. It takes about 30 seconds to make one of these beauties. You twist a coat hanger into a circle, and stretch one leg of a pair of panty hose over the loop. I have used these on many sessions, and have even taught recording classes (and at least one seminar) how to make them.
Now, I can't say for sure that Michael ever sang into one of our home-made pantyhose/hanger pop filter, but I would say it is highly likely. It was such a common item found in many studios. And the best part is that it works absolutely fine - it just looks goofy.
If you are feeling ambitious go ahead and build your own pop filter and do our test again, or if you have a home studio and want to reduce some of the vocal pops in your recordings - knock yourself out and build a couple. Trust me, the pros have all used one at one time or another!
Enjoy your day, and thanks for your support and interest.
Brad
www.facebook.com/inthestudiowithmj?fref=ts
p.s. guardate il video linkato sopra.. è una parte del dietro le quinte della registrazione di We Are The World.. sopratutto guardate le ripetizioni continue degli altri artisti e cosa avviene quando tocca a Michael
Edited by ArcoIris - 16/4/2018, 01:52. -
.
Michael adorava il melograno
Negli Stati Uniti abbiamo un frutto chiamato il melograno. E' disponibile tutto l'anno, ma viene particolarmente apprezzato a Natale. Il melograno è pieno di piccoli semi rossi , ciascuno in una sorta di piccolo sacchetto di succo. Sono molto dolci ma anche molto complessi. Il succo è delizioso, e si dice che sia anche molto sano.
Quando lavoravo in studio con Michael Jackson, era molto comune fornire per gli studi un cesto di frutta in ogni studio (per qualsiasi cantante, non solo Michael), che poteva contenere mele, banane, arance, uva, e forse un melograno . Era molto comune per la maggior parte delle persone che lavoravano negli studi poter gustare dei frutti, in particolare le banane o l'uva, perché sono molto facili da mangiare e non molto complessi . Il melograno di solito viene ignorato perché una volta che una persona inizia a mangiarlo si macchia di succo rosso su tutte le mani , si potrebbe dire che non è stato considerato cool. Così un giorno stavo lavorando con Michael nel suo studio, e notò questo melograno , sorrise e lo mangiò a mani nude! Aveva semi e succo che scorrevano su tutto il suo viso e sulle mani - e non gli importava!Amava semplicemente il gusto del frutto dolce!
Da quel giorno ho sempre fatto in modo che fosse presente un melograno nel suo cesto di frutta, perché lo rendeva così felice! Anche quando abbiamo viaggiato agli studi di New York o in Florida avrei cercato di trovare melograni per lui! Per me, era così piacevole lavorare con qualcuno a cui davvero non importava di quello che la gente pensasse o dicesse su u di lui. Era un talento davvero unico e sorprendente!
Brad Sundberg
Traduzione di Luigina Mazzoni
-----------
Original text:Michael loves pomegranate fruit
In the US we have a fruit called the pomegranate. It is available year-round, but it is especially popular at Christmas. The pomegranate is filled with little red seeds - each one in sort of a tiny little sack of juice. They are very sweet - but also very messy. The juice is delicious, and is said to be very healthy also.
When I was working in the studio with Michael Jackson, it was very common for studios to provide a fruit basket in each studio (for any singer, not just Michael), which might contain apples, bananas, oranges, grapes, and maybe a pomegranate. It was very common for most people working in the studios to enjoy some of the fruit, particularly the bananas or the grapes because they are very easy to eat and not very messy. The pomegranate would usually be ignored - because once a person starts eating it they were going to get red juice all over their hands - you might say it wasn't considered cool. So one day I was working with Michael in his studio, and he noticed the pomegranate and he smiled and tore into it with his bare hands! He had seeds and juice running all down his face and on his hands - and he didn't care! He just loved the taste of the sweet fruit!
From that day on I always made sure there was a pomegranate in his fruit basket because it made him so happy! Even when we traveled to studios in New York or Florida I would try to find pomegranates for him! To me, it was so refreshing to work with someone who really didn't care about what people might think or say about him. He was a very unique and amazing talent!
Brad Sundberg
www.facebook.com/photo.php?fbid=10...&type=1&theater
Un altra cosuccia in comune..
Edited by ArcoIris - 13/3/2017, 01:42. -
.
The Little Toy Train.
Every year around this time our house is full of decorations as we are getting ready for Christmas. I was walking upstairs a couple evenings ago and I noticed something I have seen countless times before, but I haven't really told the story very often.
When we started building Neverland, one of the first projects was the train. Yes, eventually there were two trains, but I am talking about the "little" train, not the big steam train that would come later.
The little train had several "issues" that had to be worked out (it would seem to always get stuck at the bottom of a slight incline past the main house, and guests would sometimes have to jump off to give it a push), but it was a fun little train. I found some "light classical" music to play on the little train, and Michael liked it. It was one of our first ranch projects together, so it holds a lot of good memories.
Before too long the big steam train was commissioned. A much larger project, a pretty amazing music and light system was installed (if I do say so myself), and soon the big train became a central focus at Neverland. I've told you about the big train before, but it really was beautiful. You could hear the whistle on it from anywhere on the ranch, and on a clear night you could hear it miles away. It goes without saying that Michael had a Disney-type fixation with trains, and why not? Trains are just cool.
Fast forward a bit to 1994 - the HIStory project in New York. We invaded the Hit Factor on W. 54th like a small army, and immediately starting setting it up for an MJ album. We brought in racks of equipment, Bruce's personal mic collection (I think it was 15 Anvil cases!), speakers, amps, computers, heaters, copy machines, tape machines - the works.
One of the countless projects was to prep Michael's lounge. We gave him a pretty large private room on the ground floor down the hall from Studio 4. He and Lisa Marie hung out in there quite a bit, and he would use it for meetings, entertaining guests, etc. Matt Forger and I set out to create a room that he would hopefully get a kick out of. We brought in movie posters, Bugs Bunny and Disney artwork, toys and stuffed animals, a TV and stereo, anything that we thought he would enjoy. I'm not gonna lie, it was a fun project. Over time his guests and fans would send more items, which were added to the now-cluttered lounge.
One of the things I purchased and set up for Michael was an LGB model train. I've always loved trains, and it just made sense to have a train that was similar to the big stream train back at Neverland chugging around his lounge. It was one of my favorite parts of the room, and it always made me happy to see it slowly chugging around the tracks when I would go in to talk to Michael about something.
The project ended, and we delivered a pretty cool album (side two is my favorite, if I can talk in old-school terms), and we started packing up the studio - not a small feat. Through a vigorous arm-wrestling match, I wound up with the little train. (At least that's how I remember it.) The truth is, I really wanted to bring it home, and that's how it worked out.
The train has been part of our family since 1995, and every year my girls set it up around a small Christmas tree upstairs. The train has been used to carry their dolls and stuffed animals for years. It has been involved in home movies, skits involving dolls not quite getting out of it's way in time, and so on. You know... train stuff.
The funny thing is they don't refer to it as "Michael's train", nor does it garner any special attention. It is just part of our family, part of our traditions. I don't even give it a whole lot of thought. At least I didn't... until a couple nights ago when I saw it chugging faithfully around their Christmas tree.
It has a few squeaks and scratches, but I wouldn't change it for anything. It is a beautiful toy, and my girls enjoy it. So do I.
Michael, your little train is in good hands, and it has brought many years of joy, laughter and memories to our family.
Thanks... and Merry Christmas.
Brad
www.facebook.com/video.php?v=366183463555554
-------------------------Il Trenino giocattolo
Ogni anno in questo periodo la nostra casa è piena di decorazioni, considerando che ci stiamo preparando al Natale. E stavo camminando li in mezzo quando ho notato qualcosa che ho visto innumerevoli volte, ma non ho raccontato la sua storia molto spesso.
Quando abbiamo iniziato a costruire Neverland, uno dei primi progetti è stato il treno. Sì, alla fine c'erano due treni, ma sto parlando del trenino, non del treno a vapore che sarebbe poi arrivato più tardi.
Il trenino aveva diversi "problemi" che dovevano essere risolti (pare che si bloccasse sempre infondo , davanti a una lieve pendenza nella casa principale, e gli ospiti a volte dovevano saltarlo o dargli una spinta), ma era un trenino molto simpatico. Avevo trovato della musica classica che si sentiva suonare, nel mentre il trenino viaggiava, e Michael ne era soddisfatto. È stato uno dei nostri primi progetti realizzati insieme al ranch , quindi ho molti bellissimi ricordi ad esso collegati.
Un bel pò di tempo dopo, realizzammo il progetto del treno a vapore. Un progetto molto più in grande, dotato di effetti musicali e illuminazione piuttosto sorprendente( e se lo dico io) e ben presto il treno più grande era diventato uno dei punti di maggior attrattiva di Neverland. Vi ho parlato del treno a vapore, era veramente molto bello. Si sentiva il fischio della locomotiva, da ogni punto del ranch, e nelle nottate limpide si sentiva anche a chilometri di distanza. Va da sé che Michael aveva una fissazione con i treni in stile Dsney , e perchè no? I treni sono così cool.
Andando avanti rapidamente, era il 1994, periodo delle registrazioni per l'album HIStory a New York. Abbiamo invaso The Hit Factory, al 237 West della 54ma strada ,come un piccolo esercito, iniziando subito a creare per l'album di Michael. C'eravamo portati dietro scatoloni di attrezzature, le collezioni di microfoni di Bruce , gli altoparlanti, gli amplificatori, i computer, le stufe, le fotocopiatrici, i registratori, i testi.
Uno dei vari progetti era quello di creare una stanza per Michael. Gli avevamo destinato una bella e grande sala privata al piano terra, in fondo al corridoio dello studio 4. Lui e Lisa Marie spesso stavano li, e lo utilizzavano per stare insieme o per intrattenere gli ospiti, ecc.
E Matt Forger e io iniziammo , con la speranza di creare una stanza capace di far dimenticare qualsiasi preoccupazione . Così portammo manifesti di Bugs Bunny e altri film della Disney, giocattoli e animaletti di peluche, una TV uno stereo, e tutto quello che pensavamo gli sarebbe piaciuto. Non voglio mentire, mi sono divertito. Nel corso del tempo i suoi ospiti e i fans, portavano altri oggetti, che si aggiungevano a quanto già presente nella stanza..
E una delle cose che ho acquistato e allestito per Michael è stato un trenino modello LGB. Ho sempre amato i treni, e mi piaceva l'idea di aggiungere un treno che ricordasse quello a Neverland e che girava intorno al salotto. Era uno dei miei pezzi preferiti in quella stanza, e mi rendeva felice vederlo girare tutto intorno quando andavo a parlare a Michael di qualcosa.
Quando il progetto musicale venne completato, con la realizzazione di un album, davvero eccellente, iniziammo a imballare il materiale -e non era una cosa da poco. E dopo un notevole braccio di ferro, o almeno così me lo ricordo, smontai il trenino. La verità è che volevo portarmelo a casa, ed è così che infatti è andata.
Quel trenino è parte della nostra famiglia dal 1995, e ogni anno le mie figlie, lo rimontano per farlo girare intorno all' albero di Natale al piano superiore. Il treno è stato utilizzato per trasportare le loro bambole e gli animaletti di peluche per anni. E 'stato coinvolto in un filmino fatto in casa, scenette che coinvolgono bambole intrappolate dentro, e così via. Sai ... roba da treni.
La cosa divertente è che non ho mai pensato al treno come che so "la stazione di Michael", o altro di simile. E 'solo una parte della nostra famiglia, parte delle nostre tradizioni. Non ci ho mai nemmeno pensato così tanto, o almeno, non mi sembra ... fino a quando un paio di notti fa, l'ho visto girare fedelmente intorno al nostro albero di Natale.
Ha qualche ammaccatura e graffio, ma non importa. E 'un bel giocattolo, e le mie ragazze lo adorano. Anche io.
Michael, il tuo TRENINO è in buone mani, e ha portato molti anni di gioia, risate e ricordi per la nostra famiglia.
Grazie ... e Buon Natale.
Brad
Traduzione a cura del Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post, (clicca sulla data del post per ottenere l'url diretto)
Edited by ArcoIris - 20/5/2017, 04:07. -
.The rides, music, mice
It's always fun to talk about Neverland.
Since as long as I remember I have loved amusement parks - Disney parks in particular. Michael and I grew up in two very different worlds, but as we got to know each other it was very clear that we had many things in common. Amusement parks were high on that list.
Neverland was more than an amusement park; it was a very real extension of Michael. It had it's center-stage personality, and it also had areas that were more reserved. The carousel was the centerpiece, the crown-jewel of the ranch.
The carousel was also my first "challenge" at the ranch. Michael wanted a monster music system to flood the ride with sound. We discussed several methods of pushing that much sound from a moving ride, including speakers mounted above each cluster of animals (there were more than just horses). The issues that came up were safety (we really didn't want a speaker falling on a guest's noggin) and getting the wiring from the amps to the moving speakers. Eventually that plan got a thumbs down.
We opted to build a huge concert system in the center of the carousel, where the guests could not see it. (Sorry, this might get techie for a minute - scan ahead if you like). The system consisted of four large JBL 2-way cabinets, and a pair of JBL 18" subwoofers. I think we were pushing about 4000 watts for that first system. As the park grew, so did the size of the music systems.
The funny thing about building a music system in a theme park in the middle of a ranch is that ranches have mice. They were there first, and they see no reason to leave just because Michael Jackson has moved in.
I would routinely test and repair the carousel music system (as well as all ranch systems) to make sure it sounded great at all times. It was always an adventure crawling into the middle of the carousel and inspecting the rack. Little field mice seemed to really love the warmth of my amplifiers, and they were eager to leave me little thank-you tokens that they had been there. Thanks Mickey!
Seattle, I have completely restructured the VIP Neverland segment of my seminar, including a multi-layered surround sound experience. Neverland was filled with sounds, along with sights, and my job was to make those sounds to Michael's standards. I will share many of those techniques and original sounds with you. I think you are really going to enjoy it.
Toronto, Cologne, Madrid - we are hard at work for your events also. Thanks for your support - it's going to be a busy spring and summer!
Get your ticket right!
www.inthestudiowithmj.com/
www.facebook.com/inthestudiowithmj...?type=1&theater
---------------Le Giostre, la Musica..i topi..
E 'sempre divertente parlare di Neverland.
Da che ricordo, ho sempre amato i parchi giochi - parchi a tema Disney in particolare. Michael e io siamo cresciuti in due mondi molto diversi, ma quando abbiamo avuto modo di conoscerci è stato molto chiaro che avevamo molte cose in comune. I parchi giochi erano in una posizione piuttosto alta nella classifica delle preferenze. Neverland era molto più di un parco giochi; era una vera e propria estensione di Michael.
Mi sono occupato di varie parti, alcune più note e pubbliche altre più private. La giostra era il fulcro, la corona, il gioiello del ranch. La giostra è stata anche la mia prima "sfida" nel ranch. Michael voleva un impianto musicale pazzesco che propagasse il suono dovunque.
Abbiamo discusso sui diversi metodi per poter propagare il suono con la giostra che girava, inclusa l'idea di montare degli autoparlanti sopra la testa di ogni animale (non c'erano solo cavalli nella giostra). Le problematiche emerse riguardavano però la sicurezza (non volevamo correre il rischio ad esempio che un autoparlante si staccasse e finisse sulla testa di qualche ospite) e oltre a questo il come ottenere il giusto cablaggio per diffondere comunque il suono. Alla fine quell'idea venne accantonata. E decidemmo di costruire l'impianto musicale al centro della giostra, dove gli ospiti non potevano vederlo.
( Scusate ora dovrò essere un pò tecnico). Il sistema era costituito da quattro grandi cabinati JBL a 2 vie, e un paio di diffusori acustici JBL 18 ". Inizialmente la potenza del primo impianto istallato era intorno ai 4000 watt.
Man mano che il parco cresceva, così faceva anche la dimensione del sistema musicale.
Ma l'aspetto curioso e divertente di costruire un impianto musicale in un parco a tema nel bel mezzo di un ranch è che nei ranch ci sono i topi. Erano lì da prima, e non vedo alcuna ragione perchè avrebbero dovuto andarsene solo perchè Michael Jackson si era trasferito li.
Così per me divenne una routine quella di andare al ranch per controllare l'impianto (così come credo avvenga in ogni ranch) .Ed era sempre un avventura strisciare sotto la giostra e ispezionare il telaio.
I piccoli topolini sembravano amare molto il calore dei miei amplificatori, ed erano ansiosi di lasciarmi un segno della loro riconoscenza( si mangiavano tutti i fili). Grazie topolini!
Brad Sundberg
Traduzione a cura del Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url a questo post. ( per ottenere l'url corretto clicca sulla data).
Edited by ArcoIris - 20/5/2017, 04:08. -
Who's Bad?.
User deleted
CITAZIONECosì un giorno stavo lavorando con Michael nel suo studio, e notò questo melograno , sorrise e lo mangiò a mani nude! Aveva semi e succo che scorrevano su tutto il suo viso e sulle mani - e non gli importava!Amava semplicemente il gusto del frutto dolce!
Adoro il melograno
Grazie per la nuova testimonianza Valerie
. -
.
"What was he really like?"
"What was he really like?"
"Did he know you by name?"
"What was it like to be at Neverland?"
"Why would someone have an amusement park in the back yard?"
It's already been more than 30 years since I first met Michael Jackson. I have been asked every type of question. I have had people react in disbelief and amazement. I have been put down. I have heard incredibly hurtful comments - for a laugh. But I have also seen warmth and compassion. I have met people that made me sad through their sadness at the loss, and others who were filled with joy to a point of contagiousness. In describing Michael Jackson, someone once said, "It's so hard to describe him to people, because he isn't like anyone else."
I first met Michael in late 1984, working on the music for Captain EO. For the next 18 years there were countless weeks when I spent more time with him than I did my own wife, and months when I never saw him. Albums, tours, short films, special projects - I was there if he or the team needed me. And I swear this is true - I don't remember a single day, a single project - that I didn't love going to work.
Being around Michael I was blessed to see many things, meet many people, and experience things that might be considered special by some. Vocal sessions. Late nights of mixing. Rolling out plans for new areas of Neverland. Building a giant outdoor theater in his backyard and cranking up my Pearl Jam CD for us both to listen to. I don't live in the past, but I can see it all like it happened this morning. I wish it did.
When you work so closely with Michael, sometimes it not the "big" things you notice, it's the little things. Of course it is amazing when Princess Stephanie of Monaco comes to the studio, but is it any less amazing to go down the super-slide at Neverland with Michael after he sprays some crazy spray on your burlap sack so you almost break your legs due to the high speed jumps? Just writing those words fills my head with his laughter. Yep, miss that. A lot.
You might think that the studio was about work, and the ranch was about play. But it wasn't that simple. They were both about pushing the limits, not being satisfied with "almost". They were both work, they were both fun - but even the work was a labor of love. You wanted to hear that laugh; you wanted to see that smile.
I don't remember the first time I saw Peter Pan in the window at ranch. There were statues everywhere, and Disney memorabilia and items from all over the world. Truthfully, I was never a huge Peter Pan fan. I liked the ride at Disneyland, but the whole Peter Pan "persona" wasn't really my thing. But I knew Michael loved Peter Pan.
It's hard to put exactly what I am trying to say into words, but let me try. There were times when Michael Jackson - the global superstar - wasn't that obvious to me. He was just Michael - boss, client and friend. I worked for him, I worked with him, and I enjoyed his company. But every now and then I was reminded who he was. One of those times was at the ranch, when I saw Peter Pan in the window.
I don't know what it was, or why it struck me like it did. Michael could afford a fleet of Rolls Royces, several mansions, etc. He had Disney dioramas inside the theater, Disney topiaries, even a steam train of the same vintage and scale as Disneyland. But that Peter Pan in the window was different.
There were several Peter Pans at Neverland. They could be found in the main house, in the train station, in the video library, etc. I don't really remember Michael and I really talking about Peter Pan, except maybe the ride at Disneyland we both enjoyed. But the Peter Pan in the window always seemed special to me, like it was watching over the back yard - keeping an eye on things.
Truthfully I had almost forgotten about window Peter Pan until I saw this photo a few weeks back. Suddenly it was like I was standing in the spot, just outside that window, looking at Peter looking at me. I can hear the music, I can hear the train whistle... I can hear Michael's laughter.
So what was he like? There is no simple answer, nor should there be. I can't describe what the Grand Canyon is like in a simple answer. I can't describe what music is like in a simple answer. Or a bold Cotes du Rhone. Or love. Or Peter Pan. I just know I love them all - each for a different reason.
I'll make you an offer. I'll do my best to to give you a day you won't soon forget, if you'll join me for a day in the studio. I'll take you through the recording and songwriting processes. I'll take you behind the scenes into Captain EO, Bad, Dangerous and HIStory. I'll bring you on a surround-sound tour of Neverland - an amazing place that I had the privilege of helping create with some incredibly talented people. I will do all I can to introduce you to a friend of mine. His name is Michael Jackson, and he is like no one you have ever met.
We'll be at the Seattle Drum School in just 11 days, followed by Toronto in May, Germany in June and Spain in July.
Hear things you have never heard.
See things you have never seen.
Learn things you never knew.
Tickets:
www.inthestudiowithmj.com
Will You Be There?
www.facebook.com/inthestudiowithmj/posts/413140378859862
-----------------Che tipo era veramente?
«Che tipo era veramente?"
"Ti chiamava per nome?»
«Com'è stato essere a Neverland?"
"Perché qualcuno dovrebbe avere un parco giochi nel cortile?"
Sono passati più di 30 anni dal giorno che ho incontrato Michael Jackson. Mi è stato posto qualsiasi tipo di domanda. Ho visto persone reagire con incredulità e stupore. Ho sentito commenti incredibilmente dolorosi - per il gusto di una risata. Ma ho visto anche il calore e la compassione. Ho incontrato persone che mi hanno reso anche più triste per quanto lo erano loro per la sua perdita, e altri che erano pieni di gioia al punto di essere contagiosi. Nel descrivere Michael Jackson, qualcuno una volta disse: "E 'così difficile descriverlo alla gente, perché non è come tutti gli altri."
Ho incontrato Michael alla fine del 1984, lavoravo sulle musiche di Captain EO. Per i successivi 18 anni ci sono state parecchie settimane in cui ho passato più tempo con lui che con mia moglie, e mesi in cui non l'ho visto mai. Album, cortometraggi, progetti speciali - ero li, se lui o la squadra avevano bisogno di me. E giuro questo è vero - non ricordo un solo giorno o un unico progetto - in cui mi sono sentito di non voler lavorare.
Per il solo fatto di aver potuto stare accanto a Michael mi sento benedetto, e per quello che ho visto, le molte persone che ho incontrato, ciò che ho sperimentato, cose che per qualcuno sarebbero davvero molto speciali.
Le sessioni di registrazione. Lo stare sino a tarda notte a mixare. Lo studio dei progetti per Neverland. Il costruire un teatro gigante all'aperto con il volume altissimo del mio cd di Pearl Jam . Io non vivo nel passato, ma ricordo tutto come se fosse stato solo ieri mattina. Vorrei che fosse.. ieri mattina.
Quando si lavora a stretto contatto con Michael, a volte non sono le "grandi" cose che si nota, ma quelle piccole. Naturalmente è stato incredibile quando la Principessa Stephanie di Monaco è arrivata in studio, ma più sorprendente dell'andare ai piedi del super-scivolo a Neverland mentre Michael spruzza uno spray sul sacco di yuta per poter scivolare a maggior velocità e tale da rischiare di rompersi le gambe? Ecco, mi basta scrivere queste cose che la mia testa si riempie della sua risata. Sì, quella mi manca, molto.
Si potrebbe pensare che lo studio era il lavoro, e il ranch il gioco. Ma non era così semplice. Per entrambi ci siamo spinti ai limiti ,mai accontentarsi di un "quasi". Erano entrambi lavoro, erano entrambi divertenti - ma anche il lavoro è stato un lavoro d'amore. Vorrei poter ancora sentire quella risata; si , vorrei poter vedere ancora quel sorriso.
Non mi ricordo la prima volta che ho visto il Peter Pan riflesso nella finestra del ranch. C'erano statue ovunque, e memorabilia e oggetti della Disney provenienti da tutto il mondo. Sinceramente, non sono mai stato un grande fan di Peter Pan. Mi piace Disneyland, ma proprio Peter Pan come "personaggio" non era proprio il mio genere. Ma sapevo che Michael amava Peter Pan.
E 'difficile farvi capire con le parole quello che cerco di trasmettervi, ma ci proverò. Ci sono stati momenti in cui Michael Jackson - la superstar mondiale - non era così scontata per me. Lui era Michael - il capo, un cliente e un amico. Ho lavorato per lui, ho lavorato con lui, e mi sono divertito in sua compagnia. Ma ogni tanto mi ricordavo di chi era. In uno di questi momenti ero al ranch, quando ho visto Peter Pan nella finestra.
Non so perchè, o perchè come fatto mi ha colpito. Michael poteva permettersi una flotta di Rolls Royce, palazzi giganteschi, ecc Aveva delle calcomanie della Disney all'interno del teatro, piante tagliate come i personaggi della Disney, anche un treno a vapore creato nello stesso anno e in scala di quello che è a Disneyland. Ma quel Peter Pan che vedevo nella finestra..era diverso.
C'erano diversi Peter Pan a Neverland. Nella casa principale, nella stazione ferroviaria, nella videoteca, ecc non mi ricordo mai di Michael che parla di Peter Pan, tranne che forse nel descrivere il tragitto a Disneyland che piaceva ad entrambi. Ma quel Peter Pan, invece, quello che vedevo nella finestra, mi sembrava sempre speciale, come se stesse guardando il cortile sul retro - o come se tenesse d'occhio le cose.
Me ne ero dimenticato , fino a quando ho visto questa foto un paio di settimane fa. All'improvviso è stato come essere tornato li, appena fuori la finestra, a guardare il Peter Pan che mi guardava. Posso ancora sentire la musica, posso ancora sentire il fischio del treno ... posso sentire la risata di Michael.
Così chi era veramente? Non c'è una risposta semplice, né dovrebbe esserci. Non posso descrivere come è il Grand Canyon veramente, o non è una risposta semplice. Non posso descrivere cosa è la musica con una risposta semplice. O com'è l'amore. O com'è Peter Pan. So solo che io li amo tutti - ognuno per un motivo diverso.
Brad Sundberg
Edited by ArcoIris - 12/3/2017, 23:20. -
.
Grazie per le bellissime testimonianze Valerie . -
Who's Bad?.
User deleted
Bellissimo racconto 
. -
.
Brad questa volta mi ha commossa proprio. Amo il modo con cui cerca di trasmetterci ciò che ha vissuto con Michael, senza intaccare di un grammo la sua privacy, ma passa il sentimento, la vera amicizia e l'accettazione, si.. Brad evidentemente era in grado di vederlo come persona e non come star, e questo per Michael deve essere stato davvero prezioso.. nel mondo degli adulti, credo non gli capitasse tanto spesso.
Non dico nulla di nuovo eh.. Damien testimonia spesso, il rispetto, la cura e l'affetto sincero dei collaboratori decennali di Michael... e scalda un pò il cuore.. visto quello che ci continua invece a propinare certa stampa... -
Wivvy.
User deleted
E riuffaaaa...di nuovo mi ritrovo con gli occhi lucidi perché nella testa ho lui...perché questo articolo bellissimo me lo ha fatto 'vedere' e 'sentire' forte ancora una volta e allora diventa inevitabile e conseguenziale avvertirne poi l'assenza e quindi la mancanza. E usare il tempo imperfetto accanto a lui continua ad essere estremamente doloroso. . -
.
Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema
- Group
- Dangerous
- Posts
- 10,628
- Status
- Anonymous
La risata.
E' terribile ricordare la risata...
Che nostalgia.. -
Who's Bad?.
User deleted
La risata.
E' terribile ricordare la risata...
Che nostalgia.
Concordo con te Betel, non ci sarà mai più un sorriso che racchiuda una risata come la sua...
.
[AGGIORNATO] In The Studio With Michael Jacksonil seminario di Brad Sundberg è un MUST per i fan del Re del Pop |
