13 Giugno 2005 - 13 Giugno 2015 (Michael Jackson : INNOCENT 10th - FOREVER)

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    Traduzione dell'articolo di Syl Mortilla "Triumph: Celebrating a Decade Since Michael Jackson’s Acquittal"-original text cliccando su questo titolo.

    Trionfo: celebrare un decennio da quando Michael Jackson è stato assolto.

    di Syl Mortilla


    Dieci anni fa, ero da solo e vagavo per le strade deserte di una piccola città di costiera nel sud dell'Inghilterra, mi sono strappato via la camicia, sono caduto in ginocchio, e gioivo e piangevo allo stesso tempo, in preda alla più primordiale emozione estasiatica. Una donna aveva appena liberato nel cielo quattordici colombe bianche: una , in rappresentanza di ciascuna pronuncia di assoluzione per Michael nel processo del 2005 per molestie su minori.

    Certo, sembra un comportamento un pò melodrammatico. Ma era una risposta istintiva. Tale era il tocco di Michael.

    Non ho mai incontrato Michael. Il massimo di vicinanza è stato quando mi sono aggrappato al retro di un auto che lui aveva appena preso.Attaccato con le unghie al mezzo, rimbalzavo dietro al veicolo , con tutta la gioia e la baldanzosità del ciottolame e arnesi che si è soliti attaccare alla parte posteriore dell'auto di nozze in un matrimonio. ( :ihih: )

    Posso anche vantarmi di essere stato fra i destinatari di pizza e coperte che Michael, ci fece pervenire mentre aspettavamo fuori dall'Arena O2 e con temperature sotto lo zero. Ma il suo prendersi cura di noi erano atti quotidiani e sono comunque stati il motivo per cui un ragazzo dal nord dell'Inghilterra tappezzò la finestra della sua camera da letto con le parole: "MJ è innocente".

    Come pure, essendo sempre stato in prima fila ai concerti a cui ho partecipato, sono convinto che più di una volta ci abbia guardato da dietro i tendoni: a Dublino, per esempio, dove lo spettacolo iniziò che era ancora giorno. In ogni caso, ho sempre fatto del mio meglio per farmi notare, e sufficientemente da far pensare a Michael cose tipo: "Beh, da un tipo così di sicuro è meglio stare lontani".
    Una volta ho anche afferrato il cappello lanciato fuori dal palco alla fine di 'Billie Jean', prima almeno di perdere la presa nel putiferio che ne è conseguito.

    E' facile giudicare quelli di noi che hanno fatto cose del genere. Ma la frenesia euforica era ispirata da lui - l'ansia dell'anticipazione - era come nient'altro. La presenza di Michael era come una struttura unica: osmoticamente trasformava l'atmosfera di una stanza - un cambiamento percepito da fan e non fan allo stesso modo (almeno - così si sono definiti alcuni.. non fan.) ed uno sfarfallio nello stomaco era avvertito contemporaneamente da migliaia di persone; e tutti sentivano quest'onda energetica di amore ricambiato. Era inimitabile.

    Ma è così che si spiega il magnetismo di Michael? Come mai in tanti sono stati così affranti e tristi per la morte di qualcuno che non hanno mai incontrato - o con la stessa entità di tristezza che arriva con la perdita di un parente stretto?

    Ci sono molte ragioni: Michael era un motore di prolificità puro che con qualità, unicità, ritmi e melodie intramontabili, portava al mondo la consapevolezza di poter cambiare il mondo stesso; lui era il supereroe in carne e ossa; era un genitore surrogato; ha riempito il vuoto avvertito da persone confuse per una tragedia e una perdita; lui era il Milite Ignoto, con milioni di identità volute su di lui dal privato.

    Il mondo ha parlato e straparlato su Michael Jackson quasi fosse un enigma indistruttibile. Ma non lo era. Non per noi. Non per quelli di noi che ha camminato attraverso l'inferno con lui,per quelli di noi cha hanno cavalcato le montagne russe della sua forza e vulnerabilità - per coloro che si sono presi il disturbo di vedere. Quello che ci ha dato in cambio è questo: ci ha dato dei punti cardine musicali da piantare come pietre miliari della vita - ci ha dato dei punti di riferimento sul come ribellarsi ad una tendenza culturale predominante; lui era il nostro sistema di supporto; era un indice per le nostre identità -per le nostre anime; lui era il nostro paradigma morale, un totem di quanto avremo provato e testato, una fede stoica e determinata con la forza della verità ,che avremo difeso infaticabilmente specie quando si confronta con cotanta, audace e inesorabile calunnia.

    La favola della Bella e la Bestia racconta la storia di come la decenza è perennemente ostracizzata dal cinismo di una società ossessionata dalla superficialità. Come capro espiatorio,e promossa dalla paura di bulli timorosi della diversità, la Bestia è sempre più isolata. La storia d'amore della favola dimostra come due persone possano trovare conforto l'uno nell'altra dopo questo rifiuto da parte della società. E questo è ciò che passa fra Michael e i suoi fans. Michael non avrebbe mai rinunciato perchè aveva l'amore dai suoi fans. E noi non avremmo mai rinunciato perchè avevamo il suo amore..

    Più cresceva la brutalità che Michael era costretto a sopportare, più eravamo attratti da lui. Il povero ragazzo nero nato come un incredibile dono del destino - per prendere in prestito una frase di Janet - "in un mondo malato di razzismo", che è andato a sfidare la sorte per sfuggire alla povertà e con il suo sacrificio ha contribuito a trasformare il mondo in un posto migliore.

    Ed è in questo che si trova la risposta più significativa per il senso di vuoto e dolore provato con la sua morte: semplicemente, il mondo è stato in lutto, per la percezione collettiva e la tragedia di aver perduto un importante opportunità di pace.

    Che tipo di uomo ispira tale profondità e una devozione tale che nonostante non ci sia una Mecca per il proprio eroe martire, i fans organizzano pellegrinaggi ai cancelli impenetrabili della sua casa? Che tipo di uomo genera una fidelizzazione del tutto impassibile, infinita e incrollabile, nonostante quotidiani attacchi ad hominem su di lui e sui suoi sostenitori? Che tipo di uomo invoca rapimento al solo accennare la sua presenza da dietro un tendone? Che razza di uomo è capace di infiammare così tante persone?

    E' il tipo di uomo che ha trasformato la maledizione di una società malata in un totem di uguaglianza; che - da solo, con il suo impareggiabile livello di notorietà - ha tentato di annullare secoli di derisione e scherno verso la sua razza, le razze, ma non con un senso di vendetta, ma bensì motivando all'unione dell'umanità; è il tipo di uomo che ha fatto uno sforzo preciso e continuato per essere come Gesù, che ha donato le sue ricchezze ai poveri e ha cercato di somigliare ai bambini; è il tipo di uomo che ci ha insegnato che la percezione è semplicemente un riflesso di se stessi, che l'amore è la verità, e che il sacrificio è qualcosa a cui aspirare.

    Michael era uno specchio per l'umanità. I suoi fan hanno avuto la possibilità di percepire il mondo attraverso il suo quadro del prisma: doloroso, ma privilegiato. Ognuno di noi fan, come individui, è in qualche modo un riflesso dell'uomo stesso, con il suo obiettivo: aiutare a guarire il mondo. Coloro che invece si riflettono su Michael e vedono un mostro non fanno altro che interpretare se stessi. L'unico mostro che vedono è in realtà dentro di loro. Non c'è alcuna prova o dimostrazione per poter vedere logicamente un mostro in Michael. L'invidia e gli estorsori hanno creato questa cortina di fumo. Come Michael cantava, "The heart reveals the proof / Like a mirror reveals the truth."

    Scarno, così come il processo lo aveva ridotto, dieci anni fa, oggi, Michael camminava fiero per la sua strada e fuori dei tribunali; un paradigma di stoica innocenza.

    Confermata..
    I fan di Michael Jackson devono sentirsi onorati. Abbiamo trovato un asso fra le carte del destino. Il nostro eroe è stato un esempio unico di umanità.

    Ti vogliamo bene, Michael. E non ti dimenticheremo mai.


    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.(per ottenere l'url diretto clicca sulla data).
     
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    Grazie per lo splendido articolo Valerie, Michael è un esempio di Vita e d'Amore che non avrà mai eguali
     
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    Coloro che invece si riflettono su Michael e vedono un mostro non fanno altro che interpretare se stessi. L'unico mostro che vedono è in realtà dentro di loro.

    Una frase che non ha bisogno di ulteriori parole! L'essenza del "rapporto" che i detrattori hanno nei suoi confronti è questo... guardano Michael ma è solo il riflesso di ciò che SONO.. loro!
     
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    Piuttosto commossa per questo articolo di Syl.Mi ha ricordato fortemente l'emozione nell'aspettare l'inizio dei concerti..l'attesa dell'anteprima..l'energia percepita se pur dentro uno stadio,la felicità estasiatica esatto,che ti investiva come un treno in corsa..sono tornata li..per qualche attimo..
    Nessuno..ma proprio nessuno come lui..e nemmeno vicino o vagamente simile.
    Siamo stati fortunati..nel bene e nel male è stato un regalo del destino ..esserci.
    :comm8jk.gif: :love:
     
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    Siamo stati fortunati..nel bene e nel male è stato un regalo del destino ..esserci.

    Siete stati davvero fortunati...
     
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    V-DAY TEN YEARS ON: THE TRUTH IS STILL RUNNING MARATHONS, AND WINNING



    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/vday4.jpg
    Michael On V-Day, 2005…Putting His Fate In God’s Hands


    Michael Jackson Molestation Case: Wade Robson’s Lawsuit Against Singer’s Estate Dismissed-International Business Times Headline from May 28, 2015


    “Lies Run Sprints, But The Truth Runs Marathons”-Michael Jackson


    This blog’s previous post focused on many of the sham cases that have been brought against Michael Jackson and the many, numerous attempts to frame him that have been going on for over two decades. However, today I would like to focus on the positive. I have said it before and will say it again: No matter how much we may wish to view Michael as a martyred hero, the truth is that the American justice system has been good to Michael Jackson. Over and over, there have been people who tried to bring him down, but in almost every instance the courts have vindicated him. However, perhaps phrasing it as the American justice system being “good” to Michael is erroneous. After all, it isn’t the justice system’s responsibility to be “good” or “bad” to anyone. It is, however, the responsibility of the justice system to ensure that truth prevails, and justice is done.

    So let’s think about what that means in relation to Michael, the man who once said that lies will run sprints but the truth will run marathons.

    June 13, 2005 is a very special day on the timeline of Michael Jackson history, a day that fans often commemorate as a day of both celebration and somber reflection. This year has an especial relevance, however, as it marks the tenth anniversary of that event-a decade since justice prevailed. A lot can happen in ten years. Both of the trial’s principle players-who faced each other from opposing ends-are now gone. But justice does have strange ways of winning out. Ten years ago, Tom Sneddon had envisioned an end with Michael behind bars and his own reputation shooting into the stratosphere of glory. Ten years later, Michael Jackson’s reputation and legacy are all but restored, his name and brand stronger than ever, and poor Tom Sneddon is…well, dead.

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    Tom Sneddon’s Face On V-Day…Priceless!

    The day has come to be known informally as V-Day, which is short for both Verdict Day or Vindication Day. It also parodies the nickname V-Day as in Victory Day, bestowed upon May 9 to commemorate the day in 1945 that Nazi Germany capitulated to the Soviet Union, effectively marking the beginning of the end of World War II. There are no doubt some who would think it is trivial, even insulting, to compare the ending of a world war and thousands of soldier deaths to Michael Jackson’s day in court. But for Michael and those who lived through those dark 134 days in early to mid 2005, the name V-Day is all too fitting, and with utmost respect to anyone who has endured a war fraught with great battles. By the end of that ordeal, Michael was a seasoned soldier who had fought the good fight to the end. And so, too, were his fans-soldiers who had dug in their trenches and stood firm for what they believed was right, at a time when it was certainly not the popular stance to take. And, like all battle weary soldiers, victory was not easily won. Both Michael and the fans who stood loyal in those battle trenches came out scarred.

    V-Day in the Michael Jackson case produced strong emotions from all sides. For many, it was a day of rejoicing and thankfulness. However, in many circles, it was a day in which “celebrity justice”-a belief already confirmed for many by the O.J. Simpson verdict-seemed all but confirmed. I knew instantly, as the shocked backlash against the verdict began to permeate the airwaves within minutes, that Michael’s victory would be a hollow one in the court of media and public opinion. However, I can’t really blame those who, at the time, thought of this as just another case of a celebrity “getting off” yet again. In the wake of the O.J. Simpson and Robert Blake cases. the mood of the nation at the time was bound to be intolerant of what seemed like another case of “celebrity justice,” especially when the very biased media coverage of the trial had made it an almost foregone conclusion in our minds that he must be guilty.

    But while some rejoiced and many lashed out in angry bitterness, Michael simply went home and collapsed in bed. Doesn’t this remind you of every soldier who ever returned home after battle? Relatives rejoice and celebrate, while elsewhere politicians and armchair analysts debate political motives and what was “right” or “wrong” with the war. The poor soldier, meanwhile, shell shocked and battle weary, just wants to shut it all out and forget. Their minds, bodies, and spirits can neither rejoice nor argue; emotions like joy, anger, or even regret have no part. All the soldier can feel is a numb thankfulness that he is home and alive-and if he is fortunate, in one piece.

    Pictures speak a thousand words: Michael was a shell shocked war veteran by V-Day, visibly scarred and emotionally detached from his surroundings:

    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/vday5.jpg

    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/vday3.jpg

    I don’t have to ask anyone if this is how Michael felt on V-Day. I know it, from the depths of my soul as one soldier to another. It doesn’t matter whether our battles are fought on the field, or in the courtroom, or in the traumatic things we endure mentally, physically, or spiritually. The results are the same.

    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/v-day.jpg
    The Mood of the Defense On V-Day…Everyone, It Seemed, Except The Defendant Himself

    But however shell shocked and battle weary Michael may have emerged from that ordeal, the important thing to remember is that on Monday, June 13th, 2005, justice prevailed. Michael Jackson was fully exonerated on not just one or two, but all fourteen counts for which he had been charged.
    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/trial7-300x169.jpg
    And with that in mind, this is a good day to pause and reflect on Michael’s statement that lies may run sprints, but the truth will run marathons. For every crazy and outlandish accusation brought against Michael, and for almost every wrong done against him that has been brought to court, Michael has emerged victorious time and again-not because his money “bought him off” (though having good attorneys never hurts!) but because going to trial has a peculiar way of forcing the truth to come out. Lies can indeed sprint pretty quickly; they can run all over tabloid headlines; they can run amok on TV; they can shoot quickly out of a starting gate. But they cannot hold up under the intense scrutiny of court proceedings.

    The record speaks for itself. In 2005, Michael was fully acquitted. But the truth’s long distance marathon doesn’t end there. In virtually every silly case ever brought against him that went to trial (and here I am referring to the gamut of frivolous lawsuits) Michael emerged victorious time and again. In every instance in which he counter sued parties for damages, he was either awarded fully or partially in his favor. In 2011, Dr. Conrad Murray was found guilty in Michael’s criminal death trial, resulting in some measure of justice for his homicide. And, just a few weeks ago, Judge Beckloff gave Wade Robson his walking papers, at least as far as the probate case is concerned.

    The only thing that puts a crinkle in this near perfect record of justice was the result of the AEG trial. I still feel firmly, to this day, that AEG should have been held accountable in that lawsuit, but I suppose as the old saying goes, you can’t win them all.

    That still, however, leaves an incredible track record of prevailed justice, especially for a man who was so often put in the defense position for much of his life. It has been almost six years since his death and he is not here to defend himself against accusations that continue to plague him even in death, but perhaps he need not fear. Truth and justice still seem to fight on his side, as has been proven time and again. In closing, another of Michael’s famous phrases comes to mind: “God is for me, who can be against me?”

    God fights only on the side of His children and not for the forces who work for the opposing team. And indeed if God fights on your side, then what is there to fear? I believe it has been proven time and again that God is fighting on Michael’s side.

    And if God and Truth are on your side, then the forces of darkness have no power. Ten years and counting, the truth is still running strong.

    www.allforloveblog.com/?p=10028

    Edited by ArcoIris - 13/6/2017, 00:49
     
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    TRADUZIONE:
    V-DAY TEN YEARS ON: THE TRUTH IS STILL RUNNING MARATHONS, AND WINNING


    V-DAY 10 anni dopo: La verità corre ancora la maratona, e sta vincendo.



    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/vday4.jpg
    Michael On V-Day, 2005…Putting His Fate In God’s Hands

    " Le bugie corrono per lo sprint, ma la verità corre la maratona" - Michael Jackson.


    Il precedente post da questo blog si è concentrato su molti dei casi fittizi che sono stati portati contro Michael Jackson e molti, numerosi tentativi di incastrarlo che sono in corso da oltre due decenni. Tuttavia, oggi vorrei concentrarmi sull'aspetto positivo. L'ho detto prima e lo ripeto: Non conta quanto si vuol vedere in Michael un eroe martire, la verità è che il sistema giudiziario americano è stato buono con Michael Jackson. Più e più volte, ci sono state persone che hanno cercato di distruggerlo, ma in quasi tutti i casi i giudici lo hanno rivendicato. Tuttavia, dire che il sistema giudiziario è stato "buono" con Michael è sbagliato. Dopo tutto, non è responsabilità del sistema giudiziario di essere "buono" o "cattivo" verso nessuno. E', tuttavia, responsabilità del sistema giudiziario garantire che la verità prevalga, e sia fatta giustizia.

    Quindi cerchiamo di pensare a che cosa significa in relazione a Michael, l'uomo che una volta ha detto che le bugie corrono lo sprint, ma la verità corre la maratona.

    Il 13 Giugno 2005 è un giorno molto speciale nella storia di Michael Jackson, un giorno che i fan spesso commemorano come un giorno di festa e di riflessione anche triste. Quest'anno ha una rilevanza particolare, perchè segna il decimo anniversario di quell'evento, un decennio da quando la giustizia ha prevalso. Un contenzioso può anche durare 10 anni. Entrambi i protagonisti del processo sono scomparsi. Ma la giustizia ha strani modi di vincere al di fuori dei tribunali. Dieci anni fa, Tom Sneddon aveva immaginato un finale con Michael dietro le sbarre e la propria reputazione sparata nella stratosfera della gloria. Dieci anni più tardi, la reputazione e l'eredità di Michael Jackson sono sempre qui e costantemente ricordati, il suo nome e il suo brand sono più forti che mai, e il povero Tom Sneddon è ... beh, morto.
    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/tom-sneddon-on-v-day-300x200.jpg

    Questo giorno, è conosciuto informalmente come il V-Day, che è l'abbreviazione di Verdict Day o Vindication Day. E 'una parodia anche del più noto e conosciuto V-Day, il 9 maggio del 1945 ,giorno in cui la supremazia nazista capitolò all'Unione sovietica, e che segnò l'inizio della fine della seconda guerra mondiale. Sicuramente alcuni pensano che sia ridicolo, e anche offensivo, paragonare la fine della guerra mondiale che è stata teatro di morti per migliaia di persone con il giorno della Vittoria di Michael Jackson in tribunale. Ma per Michael e per chi ha vissuto con lui quei bui 134 giorni nella prima metà del 2005, il nome di V-Day è fin troppo azzeccato, se pur con il massimo rispetto per chi ha subito una guerra intera e piena di battaglie. Alla fine di quel calvario, Michael era un soldato veterano che aveva combattuto una buona battaglia fino alla fine. E così, erano i suoi fan-soldati che avevano scavato le loro trincee ed erano rimasti fermi e risoluti in ciò che credevano essere giusto, e in un momento in cui il sentimento popolare non era certamente dalla loro parte. E, come tutti i soldati stanchi di una lunga battaglia, la vittoria non era sopraggiunta facilmente. Sia Michael che i fan fedeli dietro alle loro trincee ne sono usciti a pezzi.

    Il V-Day nel caso di Michael Jackson, ha prodotto forti emozioni da tutti i lati. Per molti, è stato un giorno di gioia e di gratitudine. Tuttavia, in molti ambienti, è stata una giornata in cui si è maggiormente diffusa la credenza della "giustizia per le celebrità" credenza -già nata a seguito del verdetto contro OJ Simpson. Ho capito subito, come la reazione scioccata dell pubblica opinione verso il verdetto ha cominciato a permeare l'etere in pochi minuti, un pò come se la vittoria di Michael avesse rappresentato un momento di sgomento nella corte dei media e della pubblica opinione pure. Tuttavia, non posso davvero biasimare coloro che, in quel momento, pensarono che si fosse trattato di un altro caso trattato con i guanti come da copione per le celebrità. Sulla scia dei casi di OJ Simpson e Robert Blake, lo stato d'animo della nazione, in quel periodo era piuttosto intollerante verso quello che sembrava un altro caso di " giustizia per le celebrità", specialmente dopo che la copertura mediatica, aveva fornito un quadro di parte, circa il processo, creando una sorta di convinzione quasi scontata sulla sua colpevolezza .

    Ma mentre alcuni gioivano e altri rispondevano alla sorpresa con rabbia, Michael tornava a casa e crollava sul suo letto. Non vi ricorda un soldato che torna a casa distrutto dopo la battaglia? I parenti festeggiano e gioiscono, mentre politici e analisti discutono sulle loro poltrone cosa è "giusto" o "sbagliato" nella guerra. Ma il povero soldato, nel frattempo, scioccato e distrutto, vuole solo chiudere tutto fuori della porta e dimenticare. La mente dei soldati, i loro corpi il loro spirito non può gioire; emozioni come gioia, rabbia, o addirittura rimpianto non sono parte del loro sentire. Il massimo che un soldato può sentire è una labile gratitudine per essere tornato a casa vivo, e tutto intero.
    Le foto parlano più di mille parole: Michael era come un soldato scioccato e distrutto il giorno del V-Day, visibilmente segnato ed emotivamente distaccato da ciò che lo circondava:

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    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/vday3.jpg

    Io non devo chiedere a nessuno come Michael si sentiva nel V-Day. Lo so, dal profondo della mia anima, come un soldato sa di un altro soldato. Non importa se le nostre battaglie sono combattute sul campo, o in aula, o nei traumi mentali, fisici o spirituali sopportati. I risultati sono gli stessi.
    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/v-day.jpg

    Ma per quanto stanco e sconvolto Michael è uscito da quel processo, la cosa importante da ricordare è che il Lunedi, 13 giugno 2005 la giustizia ha prevalso. Michael Jackson è stato completamente esonerato su non solo 1 o 2 capi di accusa, ma su tutti e 14 dei quali era imputato.
    http://www.allforloveblog.com/wp-content/uploads/2015/06/trial7-300x169.jpg

    E con questo in mente, questo è un buon giorno per riflettere sulle parole di Michael e sul come le bugie corrono lo sprint, mentre la verità corre la maratona. Nonostante le accuse folli e stravaganti mosse contro Michael, e nonostante i molti torti fatti contro di lui trascinandolo in tribunale, Michael ne è uscito da vincitore, e non perchè il denaro gli ha comprato la libertà (nonostante avvesse dei buoni avvocati che è sempre utile), ma perché andando sotto processo ha costretto la verità a venire fuori. Le bugie possono infatti correre lo sprint abbastanza rapidamente; sopratutto sui titoli dei tabloid tabloid; o negli show televisivi; possono partire come un razzo sparato dal punto di partenza. Ma non possono reggere sotto l'intenso esame di procedimenti giudiziari.

    Il risultato parla da se. Nel 2005, Michael è stato completamente assolto. Ma la lunga maratona della verità non finisce qui. In quasi tutti i casi stupidi in cui è stato portato in giudizio (e qui mi riferisco alla gamma piuttosto vasta della accuse frivole mossegli contro) Michael ne è sempre uscito da vincitore. In ogni caso è stato chiamato per plagio o danni a terzi, ha ricevuto verdetti che lo scagionavano totalmente o parzialmente. Nel 2011, il dottor Conrad Murray è stato riconosciuto colpevole nel processo penale per la morte di Michael, un pò di giustizia quindi anche per il suo omicidio. E, poche settimane fa, il giudice Beckloff ha respinto una delle due cause di Wade Robosn, la parte relativa al reclamo creditizio.

    L'unica cosa che fa un pò storcere il naso in questo comportamento irreprensibile della giustizia è stato il processo contro AEG. Sento ancora fermamente e tutt'oggi , che AEG avrebbe dovuto essere ritenuta responsabile in quel processo, ma suppongo che come dice un vecchio proverbio, non è possibile vincerle tutte.

    Nonostante questo la scia del dove la giustizia ha prevalso è molto più lunga, soprattutto per un uomo che è stato costretto a mettersi sulla difensiva per tutta la sua vita. Sono passati quasi sei anni dalla sua morte, e lui non è qui per difendersi dalle accuse che continuano a gettare su di lui anche dopo la sua morte, ma forse lui non ha più bisogno di temere nulla. La verità e la giustizia sembrano ancora combattere al suo fianco, come è stato dimostrato più e più volte. In chiusura, mi viene alla mente un altra delle frasi celebri di Michael : "Dio è con me, chi sarà contro di me?"

    Dio combatte solo dalla parte dei suoi figli e non per le forze che lavorano per la squadra avversaria. E in effetti se Dio combatte dalla tua parte, allora cosa c'è da temere? Credo sia stato dimostrato più e più volte che Dio sta combattendo dalla parte di Michael.

    E se Dio e la Verità sono dalla tua parte, allora le forze delle tenebre non hanno alcun potere. Dieci anni fa ed oggi , la verità sta ancora procedendo con fermezza.


    Questa traduzione è a opera di Valerie77 per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.(per ottenere l'url diretto clicca sulla data).
     
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