Gaultier porta MJ e Madonna sulle passerelle di Parigi

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    Gaultier porta MJ e Madonna sulle passerelle di Parigi



    Da Michael Jackson a Boy George, da Madonna a Grace Jones, da Gwen Stefani a David Bowie non mancava nessuno dei grandi divi del pop sulla passerella di Jean Paul Gaultier. Che li ha fatti rivivere, così come si sono cristallizzati nella nostra memoria di groupie, attraverso abiti- citazione. E come ciliegina sulla torta arriva in passerella anche Amanda Lear, vera diva della serata.

    La nostalgia canaglia degli anni Ottanta è virus molto, molto resistente: dopo aver contagiato alcuni stilisti sulle passerelle milanesi (primi tra tutti, Dean e Dan Caten di DSquared), è praticamente esploso in una vera e propria influenza nello show di Jean Paul Gaultier a Parigi.

    La sfilata si apre come una dichiarazione di guerra: un gruppo di ballerini in tacchi a spillo fa da preludio ai divi della musica che hanno caratterizzato lo stile dei ruggenti Ottanta.

    Grace Jones, Annie Lennox, Madonna, David Bowie, George Michael, Jane Birkin, Michael Jackson, Sade, gli Abba e Prince: per ognuno di loro c'è una celebrazione di Gaultier. I tailleur neri con le spalle spropositate e i pantaloni aderenti di Grace Jones. I corsetti e le lingerie costruite come implalcature di Madonna. Gli abiti minimal con l'anima afro-chic di Sade. I calzetti bianchi e i bomber effetto carta di caramella di Michael Jackson. Le tute spaziali di David Bowie e i pantaloni a zampa degli Abba. Mettete tutto nello shaker, agitate bene e fate un remix come quelli di Timbaland o di Kanye West: ecco a voi lo stile che verrà secondo Gaultier, la celebrazione della dance di ieri, aggiornata quel che basta per vestire la moda di oggi. Siccome, poi, la celebrazione non bastava, in pedana arriva persino Amanda Lear, 73 anni suonati, stretta in una calza contenitiva, magra più che mai, con toy boy al seguito e playback di una hit del passato.

    Insomma: in cerca dell'ispirazione e della provocazione che non trova più nel contemporaneo, Jean Paul Gaultier decide di rifugiarsi nel proprio passato glorioso e in quello altrui. Il tentativo, ovviamente, è di rendere moderni e attuali tagli, dettagli e forme, smussando gli errori di stile ed enfatizzando i successi di moda. Il risultato, però, può essere letto i due modi. Da una parte la citazione finisce col coincidere con la nostalgia e con creazioni che non sempre centrano nel segno della tendenza e della modernità, lasciando un po' l'amaro in bocca per una maison che ha basato il proprio successo nella provocazione, più che nell'evocazione. Dall'altra, la nuova generazione di fashion victim, drogata di internet, tecnologia e bombardamenti informatici, è per assurdo più nostalgica che mai: forse il massimo che può concedersi, in fatto di tendenza, sarà un travestimento tout-court seguendo lo stile delle rockstar di ieri. Per questi ultimi, la collezione di Gaultier sarà il massimo del trend. Per la maison, però, è un pericoloso passo indietro che ha il sapore di resa più che di pretesa.



    Fonte: madonnatribe Italia.com / La Repubblica
     
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