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Michael In The Mirror — Interview by Edna Gundersen, USA TODAY, 2001
BEVERLY HILLS - Le prime parole di Michael Jackson sembrano iniziare con un dialogo sincero . " Perdoni l'aspetto della mia pelle , dice " sono appena stato dal dermatologo, faccia finta di niente.”
La sua richiesta è difficile da eseguire quando stai parlando con la figura più sfuggente nel mondo dello spettacolo, soprattutto quello le cui eccentricità includono l'indossare travestimenti in pubblico e spessi strati di trucco davanti alle telecamere. Jackson sfoggia trucco molto leggero oggi, ma, parlando in senso figurato,la maschera non scompare mai del tutto.
Ciò che è stato programmato come un colloquio senza barriere, a volte è protetto da due che preferiscono mantenere l'attenzione incentrata sulla carriera artistica di Jackson, anche se in precedenza ci era stato assicurato, dalla Epic Records, che avremmo avuto libero accesso.
Tutti gli argomenti potevano essere trattati, tranne il discorso “pedofilia”.
L'accordo stipulato con il 13enne per presunti abusi sessuali nel 1993, vieta alle parti di discutere i dettagli del caso. Jackson, che a quel tempo confutava con veemenza le accuse, non ha più affrontato l'argomento da allora.
Il tema non viene mai affrontato durante la lunga intervista durata un ora. Argomenti meno scandalosi - le sue ex mogli, la sua odissea con la chirurgia plastica, anche se già trattati in passato da lui stesso in passato, sono off limits non appena accennati.
Jackson mostra nostalgia per i suoi amici famosi. " Frank Sinatra viveva vicino a noi. Ci ha visto giocare a basket ogni giorno. Fred Astaire viveva dietro l'angolo. Ho avuto la possibilità di parlare con lui, imparare e ascoltare. Sono stati momenti d'oro. Quando avevo 16 anni, ci esibivavamo a Las Vegas tutte le sere e, Elvis e Sammy Davis Jr. facevano sedere me e i miei fratelli uno accanto all'altro e ci dicevano: " non fate mai uso di droghe “, non lo dimenticherò mai.
Ricordando la sua dipendenza da antidolorifici, Jackson diventa silenzioso. Il suo manager Trudy Green, che controllava l'intervista con Steve Einczig della Epic, gli vieta di rispondere, nonostante abbia confessato la sua dipendenza in una apparizione televisiva 10 anni prima.
Lo interrompe di nuovo,, quando parliamo di Debbie Rowe, che ha dato a Jackson due bambini durante il loro matrimonio dal 1996 al 1999. Sembra che solo lui ha la custodia di Prince 4 anni e Paris di 3 anni, i suoi compagni costanti. Alla domanda su voci insistenti che il matrimonio è stato un accordo per avere figli, Jackson rimane in silenzio.
"No , no, no ! " protesta Green. "Non siamo qui per questo "
Una seconda pugnalata : i bambini passano del tempo con sua madre ?
" Non vuole parlare di questo" intercede Green. "Siamo qui per parlare di Michael come artista"
Spesso l'artista è richiesto dalla ossessione della vita di Jackson fuori scena . Se avesse accettato di entrare in aree personali, si lamenta Jackson, " questo diventerebbe l'intero articolo ".
I meriti professionali di Jackson sulla sua carriera durante i suoi 38 anni nel mondo dello spettacolo meritano un riconoscimento come minimo. Ha venduto 65 milioni di album negli Stati Uniti, ha dato vita con successo a 44 single da solo e detiene ancora il record per l'album più venduto nella storia , "Thriller" con 26 milioni di copie vendute.
" Invincible ", uscito il 30 ottobre, è entrato al numero 1 Billboard vendendo 366.000 copie, circa 25.000 più di HIStory del 1995. L'album ha monopizzato le radio con " You Rock My World " e "Butterflies" , ma ha lasciato la Top Ten dopo quattro settimane, nonostante la auto- promozione che iniziata durante lo special per il 30° anniversario della carriera. Lo speciale di due ore, che andò in onda sulla CBS, era composto da due concerti a New York per festeggiare i suoi 30 anni come solista ha raggiunto uno share di 25,6 milioni di spettatori, il che dimostra che Jackson è ancora oggetto di ammirazione.
Oggi non fa eccezione. I curiosi nel Beverly Hills Hotel tentano di dare uno sguardo a Jackson mentre i suoi collaboratori tentano di sgomberargli la strada per fargli raggiungere il prima possibile il suo bungalow; la sua faccia è quasi coperta da cappello, occhiali da sole e una mascherina nera. Ha bisogno di 40 minuti per “prepararsi”", dice Green.
Finalmente pronto,, Jackson riceve il suo visitatore con una stretta di mano e un timido sorriso. Il trucco sembra limitato alle guance e alla linea della mascella. La profondità delle linee scure dei suoi occhi potrebbe essere ombretto o il residuo del tono della pelle originale.
Vitiligine, un disturbo caratterizzato dalla perdita di pigmentazione nella pelle ha lasciato grandi chiazze bianche sul volto e sulle mani. Ha una benda sul piccolo naso. Nessuna spiegazione e ulteriori domande circa la condizione della sua pelle sono placate da Green.
Alto e magro, Jackson indossa una giacca di pelle marrone, camicia rossa, pantaloni gessati e le classiche calze bianche con scarpe nere. Prince, il figlio i capelli scuri schiariti con qualche riflesso, indossa scarpe simili e un costume da poliziotto per bambini, completo di manette di plastica appeso alla cintura.
"Funzionano davvero!", Ha annunciato prima di continuare a disegnare sul tavolo accanto.
Seduto in una poltrona imbottita nella stanza scarsamente illuminata, Jackson appare rilassato.
E' generoso nel lodare i suoi colleghi. Lusingato, adula i suoi imitatori e ama la versione che 'Ant Farm Alien' ha fatto di "Smooth Criminal", incluso il video con riferimenti a Jackson.
I suoi occhi si spalancano nel parlare dei suoi prossimi progetti nel cinema, soprattutto in un film co-diretto con il regista e attore Bryan Michael Stoller nel mese di maggio. Lui ride sulla sua paura di terremoti e diventa di malumore parlando di un padre autoritario ma riprende forza per parlare delle teorie della sua infanzia e del suo entusiasmo per i parchi a tema e i giocattoli.
Jackson irradia una incrollabile fiducia in se stesso riguardo le sue capacità musicali e si irrita solo quando parla della pressione della stampa. Un argomento raro in questa intervista, Michael ha voluto questo incontro per enfatizzare un messaggio che viene spesso oscurato dalla stampa.
"Tutto quello che sto dicendo è di guarire il mondo, di salvare i nostri figli" – dice.
Jackson si dimostra aggressivo per l'attenzione dei media, è frustrato dal livello di disprezzo e di speculazione contro di lui. Si tratta di un rancore che fa alzare il tono di voce di una stella che di solito ha una voce dolce.
"Colui che ottiene il punteggio più alto viene sempre preso di mira, è la natura umana"
Come ha fatto in "Leave Me Alone" e "Tabloid Junkie", Jackson condanna la cattiva stampa nella canzone "Privacy" di "Invincible".
Affiancato dai collaboratori, Jackson risponde alle domande con geniale rassegnazione e senza traccia di nervosismo..
Come rispondi ad articoli inesatti su di te?
MJ: Non presto attenzione. I fans sanno che la spazzatura tabloid è una schifezza. Io dico sempre 'Bruciamo il tabloid ". Ho visto la gente che viene da me e dopo avermi incontrato, cominciano a piangere. Dico "perché piangi?", Rispondono: "Perché pensavo fossi arrogante, ma sei una persona meravigliosa". Domando: "Chi ti ha dato questa impressione?" Loro rispondono che lo hanno letto. Io dico: "Non credete a quello che leggete".
Alcune voci insistono, perché non le contraddici?
MJ: No. L'ho fatto troppe volte in passato. Ho preso parte all'intervista più vista nella storia della TV con Oprah Winfrey (nel 1993). Ma i media tendono a rigirare quello che dici e a giudicarti. Voglio andare avanti con la musica e l'arte. Penso a molte delle mie persone preferite e se potessi trovarmi faccia a faccia con Walt Disney o Michelangelo, mi interesserebbe sapere quello che fanno nella loro vita privata? Voglio sapere tutto sulla loro arte. Io sono un loro ammiratore.
Come ti proteggi delle ferite provocate dalle critiche?
MJ: Aspettando, sapendo che tutto ciò accadrà dovrò essere invulnerabile, essendo quello che penso che dovrei essere. Restare forte con il pugno di ferro, non importa quale sia la situazione.
I critici sostengono che ti sei autoproclamato Re del Pop. L'hai scelto tu questo titolo?
MJ: Non ho mai proclamato nulla. Se chiami Elizabeth Taylor in questo momento, lei può spiegarti che è stata lei che ha coniato la frase. Lei mi stava presentando, penso agli American Music Awards e ha detto con parole proprie – non c'era nemmeno nella sceneggiatura - "Personalmente sono una fan e, a mio parere, è il Re del Pop, Rock and Soul".
Allora la stampa ha iniziato a chiamarmi il Re del Pop così come i fans. La storia dell'auto proclamazione è spazzatura. non so perché lo dicono.
I concerti di New York hanno segnato la tua prima apparizione negli Stati Uniti dop 12 anni. Eri nervoso?
MJ: No. E' stato un onore riunirmi ai miei fratelli di nuovo. Il produttore ha voluto una carrellata di personaggi importanti provenienti da diversi campi. E' stato un grande onore averle lì per me. E' stato un momento bello, commovente e divertente.
Hai in progetto di fare un tour con i tuoi fratelli?
MJ: Non credo. Sicuramente registrerò un album con loro, ma non un tour. A loro piacerebbe farne uno ma io voglio muovermi in altri campi. Fisicamente è molto impegnativo. Quando sono sul palco, è come una maratona di due ore. Mi peso prima e dopo ogni concerto, e ho perso 10 libbre. Il sudore è su tutto il palco. Poi si arriva in albergo e l'adrenalina è al massimo, non si può dormire. E tu hai un altro show il giorno successivo. E' dura.
Se non fai un tour, come hai intenzione di soddisfare la domanda pubblica e la tua necessità di esibirti?
MJ: Voglio dirigire uno speciale su di me e fare canzoni speciali per me. Voglio fare qualcosa di intimo, con l'anima e il cuore, con un solo riflettore puntato su di me.
Come hai reagito quando "Invincible" ha raggiunto il primo posto nelle classifiche in una dozzina di paesi?
MJ: E' stata una bella sensazione. Ho pianto lacrime di gioia nel vedere tutto questo amore.
Ci hai messo diversi anni per fare 'Invincible'. Il tuo perfezionismo ha rallentato il processo?
MJ: C'è voluto un po' perché non sono mai soddisfatto con le canzoni. Ho scritto un sacco di temi, li ho buttati, ne ho scritti di più. La gente dice "sei pazzo? Doveva finire nell'album!".
Ma io rispondo: "E' meglio di quest'altra?" Hai solo 75 minuti su un CD e si deve sfruttare al massimo.
Hai fatto 'Invincible' con un unico tema in mente?
MJ: Non penso mai ai temi. Lascio che la musica si crei da sola. Voglio che sia una miscela di tutti i tipi di suoni, di tutti i generi di colori, per tutti i gusti, dal contadino in Irlanda alla la signora che fa le pulizie ad Harlem.
Trovi più facile scrivere canzoni con il passare del tempo?
MJ: Questo è quello che richiede più sforzo perché non devi fare nulla. Odio dirlo, ma è la verità.
Il cielo le lascia cadere sul tuo grembo, completamente. I migliori pezzi arrivano così. Ci si può sedere al pianoforte e dire: "OK, scriverò la miglior canzone mai realizzata" e niente..
Ma puoi essere semplicemente in giro per strada o sotto la doccia oppure giocando e boom, compare nella tua testa. Ne ho scritte tante in questo modo. Sto giocando a flipper e devo correre al piano di sopra a prendere il mio piccolo registratore e iniziare a prendere appunti, sento tutta la canzone nella sua interezza, cosa faranno gli archi, il basso.. tutto.
E' difficile riprodurre i suoni sul registratore?
MJ: E' frustrante. Nella mia testa tutto è completo, ma devo trasferirlo su un nastro. E' come diceva Hitchcock : "Il film è finito ma devo ancora iniziare a girarlo”. Con una canzone succede lo stesso. La si vede per intero e la devi interpretare.
Dopo questa lunga assenza, hai dubbi sulla tua attuale rilevanza?
MJ: Mai. Ho fiducia nelle mie capacità. Sono molto perseverante. Nulla mi può fermare quando ho deciso di fare qualcosa.
Pensi che la musica è uno strumento per guarire?
MJ: E' una terapia che arriva dritto all'anima. E' terapeutica. E' qualcosa di cui il nostro corpo ha bisogno, come il cibo. E' molto importante comprendere il potere della musica. Anche se sei in un ascensore o in un negozio, la musica influenza il modo di comportarsi, il modo in cui trattate i vostri vicini.
( Prince mostra un disegno. "Mi piace" - dice Jackson "Devi andare in bagno?" No "- risponde il bambino. )
'Invincible' non ha battuto i record di vendita. 'Thriller' ha un'ombra troppo grande?
MJ: Assolutamente. E' dura, perché sei in competizione con te stesso. "Invincible" è altrettanto buono o migliore di "Thriller", a mio modesto parere. E ha molto da offrire. La musica è ciò che vive e ciò che dura. "Invincible" ha avuto un grande successo. Quando "Lo Schiaccianoci" è stato presentato al mondo, è stato una bomba. Che importa come si è conclusa la storia ?
(Prince torna con un altro disegno. "Cosa mi avevi promesso?" domanda Jackson. "Che facevi il bravo?". Prince risponde e torna al suo disegno.)
In che misura ti ha cambiato la paternità?
MJ: Di gran lunga. Bisogna valorizzare il proprio tempo in modo diverso, senza dubbio. E' tua responsabilità assicurarti che li stai crescendo bene. Ma mi rifiuto far prendere loro la strada della musica, la danza o lo spettacolo. Devo svolgere due ruoli diversi. Ho sempre voluto una grande famiglia, da quando ero a scuola. Ho sempre detto a mio padre che lo avrei superato. Vorrei avere 11 o 12 figli.
Cosa vuoi insegnare ai tuoi figli?
MJ: Cerco di assicurarmi che siano rispettosi, onesti e gentili con tutti. Dico loro che qualunque cosa facciano, la devono fare bene. Qualunque cosa vuoi fare nella vita, sii il migliore.
(Prince è di fronte a Michael. "Smettila di guardarmi", dice Jackson sorridendo.)
Cosa hai imparato da loro?
MJ: Molto. (La paternità) ti ricorda ciò che dice la Bibbia. Quando gli apostoli discutevano su chi fosse il più grande agli occhi di Gesù, egli disse, "nessuno di voi", e chiamò a sé un bambino e disse: "fino a quando non sarete umili come questo fanciullo".
Ti ricorda di essere gentile e cordiale e di vedere le cose attraverso gli occhi di un bambino con espressione infantile. Io ancora sono così. Sono ancora affascinato dalle nuvole e i tramonti. Ieri esprimevo un desidero all'arcobaleno. Ho visto una pioggia di stelle e ho espresso un desiderio ogni volta che ho visto una stella cadente.
Quali sono i toui desideri?
MJ: Pace e amore per i bambini.
(Prince torna giocherellando nervosamente. “Fermati” - dice Jackson, spingendo delicatamente la testa di suo figlio: "Vuoi stare fermo?")
Hai parlato di far studiare i tuoi figli a casa. Data la tua fama, potrai dar loro una vita normale?
MJ: Tu fai il meglio che puoi. Non è possibile isolarli dagli altri bambini. Ci saranno altri bambini nella scuola di Neverland. Li lascerò andare .. non possono stare sempre con me.
Quando eravamo in Africa, Prince vide un'invasione di fans in un grande centro commerciale. La gente ha rotto molte cose, correvano e gridavano. La mia paura più grande è che i fans possano farsi del male. Ho visto vetri rotti, sangue, ambulanze.
Provi risentimento perché la fama ha rubato la tua infanzia?
MJ: Sì.. Non è rabbia, è dolore. La gente mi vede in un parco giochi o con altri bambini per divertimento, e non si fermano a pensare "non ha mai avuto una chance quando era piccolo".
Non ho mai avuto la possibilità di fare le cose divertenti che gli altri bambini facevano: pigiama party, feste, dolcetto o scherzetto. Non ho festeggiato il Natale né goduto di una vacanza. Così ora provo a recuperare quello che ho perso da bambino.
Hai fatto pace con i tuoi genitori?
MJ: Va molto meglio. Mio padre è una persona migliore adesso. Credo che si sia reso conto che i suoi figli sono tutto. Senza la tua famiglia, non hai niente. E' una brava persona. Una volta mi terrorizzava il solo guardarlo. Molte cose sono cambiate in meglio. Vorrei che fosse accaduto molto prima.
La musica è stata una via d'uscita ai tuoi problemi avuti duranti l'infanzia?
MJ: Certo. A casa si cantava continuamente. Cantavamo in gruppo mentre lavavamo i piatti. Scrivevamo canzoni quando lavoravamo.. è questo ciò che rendeva tutto grandioso perché devi aver sperimentato la sofferenza per capire da dove proviene il dolore che tiri fuori..
Ed è questo che rende grande un clown, puoi vedere la sua sofferenza dietro la maschera, puoi riuscire a sentirla..Chaplin lo ha reso verosimile, meglio di chiunque altro.
Posso interpretare anch'io quei momenti perchè sono passato attraverso quel fuoco molte volte.
(Prince torna. Si appoggia contro la sedia per osservare il re dei papà. "Smettila di guardarmi" chiede Jackson, chiaramente nervoso nel sentirsi osservato. "Non rendi per niente le cose facili". Poi Jackson dice: "Potresti vincere una caramella" )
Hai avuto qualche conflitto con le loro convinzioni religiose e la natura sexy della tua musica e la tua danza?
MJ: No. Io canto di cose che sono adorabili, se le persone le interpretano come qualcosa di sensuale, è cosa loro. Non uso mi parole che suonano male come fanno i rapper. Mi piacciono e rispetto il loro lavoro, ma provo molto rispetto per i genitori, le madri e gli anziani. Se facessi una canzone con parole spinte e vedessi una signora anziana tra il pubblico mi sentirei a disagio.
Ma per quanto riguarda il tuo tipico movimento di toccarti il “pacco”?
MJ: L'ho fatto la prima volta in "Bad". Martin Scorsese ha diretto il cortometraggio nella metropolitana di New York. Ho lasciato la musica mi dicesse cosa dovevo fare. Mi ricordo lui dicendo: "E' stata una grande ripresa! Voglio rivederla. "Così, abbiamo riavvolto il nastro e ho detto: Aaaah! Non pensavo di averlo fatto.” Poi tutti cominciarono a fare lo stesso incluso anche Madonna. Ma per me il sesso c'entra per niente.
Come trascorri il tuo tempo libero in questi giorni?
MJ: Mi piace fare cose stupide, guerre di palloncini d'acqua, risse con la torta, le uova. (Guardando Prince) presto avrete una buona! Non credo di crescere abbastanza per smettere di farle. In casa mia, ho costruito una fortezza per giocare alla guerra di palloncini ad acqua con due squadre, una rossa e una blu. Abbiamo delle regole per il gioco e dei lanciatori di palloncini. Abbiamo dei ponti e posti per nasconderci. Mi piace.
Dopo 38 anni nel mondo dello spettacolo, i fans ancora ti seguono. Sei immune alle lusinghe?
MJ: E' sempre una bella sensazione. Mai dare niente per scontato. Non mi faccio prendere dall'orgoglio o penso di essere megliore del mio vicino di casa. Essere amati è una cosa meravigliosa. E' il motivo principale per cui faccio questo. Sono orgoglioso di dare alla gente quel senso di evasione dalla realtà, qualcosa che che sia una gioia per gli occhi e le orecchie. Penso che questa è la ragione per cui sono qui.
Perché pensi che la gente è gelosa?
MJ: Se si guarda indietro nella storia, è la stessa cosa con tutti quello che riescono a fare delle cose meravigliose. La famiglia è le figlie di Walt Disney mi dicevano che era difficile quando andavano a scuola. I bambini dicevano "Odio Walt Disney. Non c'è niente di divertente. Non vediamo nulla di ciò che fa. "
I figli di Charlie Chaplin, che conosco bene, hanno dovuto smettere di mandare i propri figli a scuola. Gli altri dicevano sempre: "Tuo nonno è stupido. Non è divertente. Non ci piace ".
Era un genio! Quindi devi convivere con questa gelosia. Loro credono di farti del male. Nulla può ferirmi. La stella più in alto è, più diventa un obbiettivo.
Almeno parlano di te. Quando smettono di farlo, allora preoccupati.
Per gestire le esigenze fisiche dei concerti al Madison?.Ti sei allenato?
MJ: Odio fare esercizio. Io odio profondamente. Tutto ciò che faccio è la danza. Si tratta di un esercizio. Per questo mi piace il karate o il kung fu. Tutto ciò che è danza. Ma quel su e giù? Lo odio.
Ti sei sentito intimidito da qualcuno degli artisti al concerto?
MJ: No. Mi sono divertito a guardare le esibizioni. E' tutto un apprendimento per me. Non smetto mai di imparare. Mi ha davvero ispirato.
Sei più innamorato della musica moderna o vintage?
MJ: Mi piace la roba di prima. E' più melodica. Oggi le persone si basano su un beat o un ritmo, il che va bene ma ho sempre detto di volta in volta, che la melodia regnerà per sempre. Devi canticchiare esso.
Hai lavorato con una grande squadra di musicisti vari. Cosa ti attrae di un collaboratore in particolare?
MJ: Se vedo del potenziale nelle sue capacità di artista o musicista, gli do una strofa o una stringa e vedo come la esegue. Qualche volta ci lavoriamo per tutto il giorno e alla fine è ancora incompleta.
L'hai imparato dai tuoi genitori?
MJ: I nostri genitori ci hanno sempre insegnato a essere rispettosi e a non dare importanza a quello che facevi, ma a come lo facevi dando tutto te stesso. Essere il migliore, non il secondo migliore.
La tua cerchia di amici sembra composta da persone o molto giovani o molto più matura. Che cosa ti unisce a persone come Marlon Brando o Elizabeth Taylor?
MJ: Abbiamo vissuto le stesse vite. Sono cresciuti nel mondo dello spettacolo. Ci siamo guardati e abbiamo capito che era come guardarsi allo specchio. Elizabeth porta la sua infanzia dentro di se dal momento che non l'ha vissuta.. Era sul set per tutto il giorno. Gli piace giocare con cose nuove e questo la ispira. E' un gran essere umano, lo stesso vale per Brando.
Che cosa è successo con i tuoi piani per costruire parchi a tema in Europa e in Africa?
MJ: Stiamo ancora lavorando su un paio di progetti. Non posso ancora dirvi dove. Io amo i parchi di divertimento. Mi piace vedere i bambini divertirsi insieme ai loro genitori. Non è come quando mettevi i tuoi bambini sulle giostre e tu ti sedevi sulle panchine a mangiare noccioline. Adesso, i genitori possono divertirsi con loro. Questo è ciò che costruisce l'unità della famiglia.
www.mjfriendship.de/en/index.php?op...id=33&Itemid=32 Traduzione: 4everMJJ - MJFS
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Michael In The Mirror — Interview by Edna Gundersen, USA TODAY, 2001
The following interview ran in USA TODAY on Dec. 14, 2001.
The first words from Michael Jackson seem to portend a candid dialogue.
"Excuse my skin," he says. "I just came from the dermatologist. So pretend you don't see it."
That instruction is tough to obey when dealing with the most scrutinized figure in entertainment, especially one whose many eccentricities include donning disguises in public and heavy cosmetics for the camera. While Jackson is sporting little literal makeup today, figuratively the mask never drops completely.
What was billed as a no-holds-barred interview at times entails jousting with two fiercely protective handlers determined to keep the focus on Jackson's artistry, despite earlier assurances by an Epic Records publicist of unfettered access. All topics were declared fair game except "the pedophilia issue." The settlement of a 1993 suit against Jackson, alleging sexual abuse of a 13-year-old boy, forbids parties to discuss details. Jackson vehemently denied allegations at the time and has not addressed it since.
The subject is never broached during this hour-long interview. Less scandalous matters — his ex-wives, his plastic surgery odyssey, even concerns he's discussed in the past — are deemed off limits as they arise.
One roadblock is hit after Jackson waxes nostalgic about famous friends. "Frank Sinatra lived right above us. He'd see us playing basketball every day. And Fred Astaire lived around the bend. I would have a chance to talk to them and learn and listen. Those were golden moments. When I was 16, we were doing Las Vegas every night, and Elvis (Presley) and Sammy Davis Jr. would sit me and my brothers in a row and lecture us. 'Don't ever do drugs,' they told us. I never forgot it."SPOILER (clicca per visualizzare)Reminded of his own painkiller habit, Jackson goes quiet. Manager Trudy Green, monitoring the interview with Epic executive Steve Einczig, forbids him to respond, even though he confessed the addiction and subsequent treatment in a TV statement nearly a decade ago.
She interrupts again when talk steers to Debbie Rowe, who bore Jackson two children during a marriage from 1996 to 1999. He appears to have sole custody of Prince, 4, and Paris, 3, his constant companions. Asked to comment on persistent rumors that the marriage was arranged to provide offspring, Jackson falls silent.
"No, no, no!" Green protests. "This isn't what we're here for."
A second stab: Do the kids spend time with their mother?
"He doesn't want to talk about that," Green interjects. "This is about Michael as an entertainer."
Granted, the entertainer often is overlooked in the cultural obsession with Jackson's offstage life. If he agrees to dwell on personal areas, Jackson laments, "that will become the whole story."
Fair enough. Jackson's professional accomplishments during his 38 years in show business merit notice, to say the least. He's sold 65 million albums in the USA, racked up 44 solo hit singles and still holds title to history's best-selling album, 1982's Thriller, the global champ with 26 million copies.
Invincible, released Oct. 30, entered Billboard at No. 1 with sales of 366,000 copies, about 25,000 shy of 1995's HIStory. The album spawned radio hits You Rock My World and Butterflies but fell out of the top 10 after four weeks despite a self-promotion flurry capped by the Nov. 13 airing of Michael Jackson: 30th Anniversary Special. The two-hour CBS special, culled from a pair of New York concerts toasting his three decades as a solo artist, reached 25.6 million viewers, proof aplenty that Jackson remains an object of fascination.
Today is no exception. Onlookers at the Beverly Hills Hotel strain to glimpse Jackson as a path is cleared and he's swiftly ushered into a bungalow, his face concealed under a hat, sunglasses and black surgical mask. He spends 40 minutes "settling in," as Green puts it.
Finally prepared for an audience, Jackson greets his visitor with a handshake, a shy smile and the odd comment about his complexion. The makeup seems confined to his cheeks and jaw line. His eyebrows are darkened and groomed; the deep brown eyelids could be eye shadow or vestiges of his original skin tone. Vitiligo, an autoimmune disorder characterized by loss of skin pigment, has left much of his face and hands pale. His tiny nose is bandaged. He offers no explanation, and questions later about his skin condition are summarily shot down by Green.
Tall and slender, Jackson wears a brown leather jacket, red shirt, pinstripe trousers and his signature white socks with black loafers. Prince, his dark hair bleached blond, is clad in similar footwear and a kiddie police uniform, complete with plastic handcuffs hanging from a belt loop.
"These keys work!" he announces before returning to his drawings at a nearby table.
Seated in an upholstered chair in the softly lighted suite, Jackson appears relaxed and poised, if a tad weary. He is generous in praising peers. He's flattered by copycats and loves Alien Ant Farm's cover of Smooth Criminal, including the video sendup of Jackson's quirks. His eyes light up at talk of upcoming movie projects, especially plans to co-direct a film with director/actor Bryan Michael Stoller in May. He laughs about his earthquake phobia, turns glum when reflecting on a domineering father and gives weight to theories of his eternal boyhood in enthusiastic chatter about toys and theme parks.
Jackson radiates unshakable self-confidence about his musical skills and flashes irritation only when pressed about the press. A rare interview subject, he agreed to this encounter in hopes of emphasizing a message that's frequently obscured by gossip.
"All I'm saying is heal the world, save our children," he says.
Jackson aggressively courts media attention, yet remains frustrated by the level of scorn and speculation directed at him. It's a pet peeve that gets a rise out of the usually soft-spoken star.
"The guy who hits the most home runs is always the target," he complains. "It's human nature."
As he did in Leave Me Alone and Tabloid Junkie, Jackson condemns the prying press in Invincible track Privacy: "You keep on stalking me, invading my privacy.. .. Stop maliciously attacking my integrity."
Flanked by chaperones, Jackson faces interrogation with genial resignation and no hint of butterflies.
Q: How do you respond to inaccurate articles about you?
A: I don't pay any attention. The fans know the tabloid garbage is crap. They always say to me, "Let's have a tabloid-burning." It's terrible to try to assassinate one's character. I've had people come to me, and after meeting me, they start crying. I say, "Why are you crying?" They say, "Because I thought you would be stuck up, but you're the nicest person." I say, "Who gave you this judgment?" They tell me they read it. I tell them, "Don't you believe what you read."
Q: Do these rumors persist because you don't refute them?
A: No. I've done so much in the past. I did the most watched TV interview in history with Oprah Winfrey (in 1993). But (the media) tend to want to twist what you say and judge you. I want to keep it on the music and the art. I think about some of my favorite people who ever lived. If I could stand face to face with Walt Disney or Michelangelo, would I care what they do in their private life? I want to know about their art. I'm a fan.
Q: How do you shield yourself from being hurt by criticism?
A: Expecting it, knowing it's going to happen and being invincible, being what I was always taught to be. You stand strong with an iron fist, no matter what the situation."
Q: Critics refer to you as the self-proclaimed King of Pop. Did you choose that title?
A: I never self-proclaimed myself to be anything. If I called up Elizabeth Taylor right now, she would tell you that she coined the phrase. She was introducing me, I think at the American Music Awards, and said in her own words — it wasn't in the script — "I'm a personal fan, and in my opinion he is the king of pop, rock and soul." Then the press started saying "King of Pop" and the fans started. This self-proclaimed garbage, I don't know who said that.
Q: The New York concerts marked your first U.S. shows in 12 years. Were you nervous?
A: No. It was an honor to be back with my brothers again. The producer wanted a cavalcade of luminaries from different fields of endeavor. It was a great honor to have them salute me. It was heartwarming, a happy, fun occasion.
Q: Would you consider another tour with your brothers?
A: I don't think so. I would definitely do an album with them, but not a tour. They would love to tour. But I want to move on to other things. Physically, touring takes a lot out of you. When I'm on stage, it's like a two-hour marathon. I weigh myself before and after each show, and I lose a good 10 pounds. Sweat is all over the stage. Then you get to your hotel and your adrenaline is at its zenith and you can't fall asleep. And you've got a show the next day. It's tough.
Q: If you don't tour, how will you satisfy public demand as well as your need to perform?
A: I want to direct a special on myself and do songs that touch me. I want something more intimate, from the soul and heart, with just one spotlight.
Q: How did you react when Invincible topped the chart here and in a dozen countries?
A: It was a lovely feeling. I cried happy tears to see all the love.
Q: Invincible was several years in the making. Does your perfectionism slow the process?
A: It did take a while because I'm never happy with the songs. I'll write a bunch of songs, throw them out, write some more. People say, "Are you crazy? That's got to go on the album." But I'll say, "Is it better than this other one?" You only get 75 minutes on a CD, and we push it to the limit.
Q: Did you approach Invincible with a single theme in mind?
A: I never think about themes. I let the music create itself. I like it to be a potpourri of all kinds of sounds, all kinds of colors, something for everybody, from the farmer in Ireland to the lady who scrubs toilets in Harlem.
Q: Has it become easier to write songs over time?
A: It's the most effortless thing in the world because you don't do anything. I hate to say it like that, but it's the truth. The heavens drop it right into your lap, in its totality. The real gems come that way. You can sit at the piano and say, "OK, I'm going to write the greatest song ever written," and nothing. But you can be walking down the street or showering or playing and, boom, it hits you in the head. I've written so many like that. I'm playing a pinball machine, and I have to run upstairs and get my little tape recorder and start dictating. I hear everything in its totality, what the strings are going to do, what the bass is going to do, the harpsichord, everything.
Q: Is it difficult translating that sound to tape?
A: That's what's frustrating. In my head, it's completed, but I have to transplant that to tape. It's like (Alfred) Hitchcock said, "The movie's finished." But he still has to start directing it. The song is the same. You see it in its entirety and then you execute it.
Q: After such a long absence, did you have doubts about your current relevance?
A: Never. I have confidence in my abilities. I have real perseverance. Nothing can stop me when I put my mind to it.
Q: After Sept. 11, you wrote a benefit song, What More Can I Give? What's the status?
A: It's not finished. We're adding artists, and I'm getting myself satisfied with the instrumentation.
Q: Is it your belief that music is a tool for healing?
A: It's a mantra that soothes the soul. It's therapeutic. It's something our body has to have, like food. It's very important to understand the power of music. Whether you're in an elevator or a department store, music affects the way you shop, the way you treat your neighbor.
(Prince hands Jackson a drawing. "I appreciate it," Jackson says. "Do you have to go to the bathroom?" Prince: "No.")
Q: Invincible hasn't enjoyed record-breaking sales. Does Thriller cast too big a shadow?
A: Absolutely. It is tough because you're competing against yourself. Invincible is just as good or better than Thriller, in my true, humble opinion. It has more to offer. Music is what lives and lasts. Invincible has been a great success. When The Nutcracker Suite was first introduced to the world, it totally bombed. What's important is how the story ends.
(Prince surfaces again with another picture. "What did you promise me?" Jackson asks. "To be quiet?" Prince responds, then retreats.)
Q: How has fatherhood changed you?
A: In a huge way. You have to value your time differently, no doubt about it. It's your responsibility to make sure they're taken care of and raised properly with good manners. But I refuse to let any of it get in the way of the music or the dance or the performing. I have to play two different roles. I always wanted to have a big family, ever since I was in school. I was always telling my father I would outdo him. He had 10 children. I would love to have like 11 or 12 myself.
Q: What have you taught your children?
A: I try to make sure they're respectful and honorable and kind to everybody. I tell them, no matter what they do, work hard at it. What you want to do for a lifetime, be the best at it.
(Prince is staring. "Stop looking at me," Jackson says, smiling.)
Q: And what have your kids taught you?
A: A lot. (Parenthood) reminds you to do what the Bible has always told us. When the Apostles were arguing among themselves over who was the greatest in Jesus' eyes, he said, "None of you," and called over a little boy and said, "until you humble yourself like this child." It reminds you to be kind and humble and to see things through the eyes of children with a childlike wonderment. I still have that. I'm still fascinated by clouds and the sunset. I was making wishes on the rainbow yesterday. I saw the meteor shower. I made a wish every time I saw a shooting star.
Q: What are your wishes?
A: Peace and love for the children. (Prince returns, gazing intently. "Stop that," says Jackson, gently turning the boy's head away. "Can you be still?")
Q: You've said you plan to home-school your kids. Given your fame, how can you provide a normal life for them?
A: You do the best you can. You don't isolate them from other children. There will be other kids at the school (on his property). I let them go out in the world. But they can't always go with me. We get mobbed and attacked. When we were in Africa, Prince saw a mob attack in a huge shopping mall. People broke so much stuff, running and screaming. My biggest fear is that fans will hurt themselves, and they do. I've seen glass break, blood, ambulances.
Q: Are you resentful that stardom stole your childhood?
A: Yeah. It's not anger, it's pain. People see me at an amusement park or with other kids having fun, and they don't stop and think, "He never had that chance when he was little." I never had the chance to do the fun things kids do: sleepovers, parties, trick-or-treat. There was no Christmas, no holiday celebrating. So now you try to compensate for some of that loss.
Q: Have you made peace with your father?
A: It's much better. My father is a much nicer person now. I think he realizes his children are everything. Without your family, you have nothing. He's a nice human being. At one time, we'd be horrified if he just showed up. We were scared to death. He turned out really well. I wish it wasn't so late.
Q: Did music offer an escape from childhood worries?
A: Of course. We sang constantly in the house. We sang group harmony while washing dishes. We'd make up songs as we worked. That's what makes greatness. You have to have that tragedy, that pain to pull from. That's what makes a clown great. You can see he's hurting behind the masquerade. He's something else externally. Chaplin did that so beautifully, better than anyone. I can play off those moments, too. I've been through the fire many times.
(Prince is back. He leans against the chair to gawk at the king of pops. "Stop looking at me," Jackson implores, clearly unnerved by the tyke's scrutiny. "You're not making this easy." Both of them chuckle, and Jackson warns teasingly, "You may not get that piece of candy.")
Q: Do your religious beliefs ever conflict with the sexy nature of your music or dancing?
A: No. I sing about things that are loving, and if people interpret it as sexy, that's up to them. I never use bad words like some of the rappers. I love and respect their work, but I think I have too much respect for parents and mothers and elderly people. If I did a song with bad words and saw an older lady in the audience, I'd cringe.
Q: But what about your trademark crotch-grabbing moves?
A: I started doing that with Bad. Martin Scorsese directed that short film in the subways of New York. I let the music tell me what to do. I remember him saying, "That was a great take! I want you to see it." So we pushed playback, and I went aaaah! I didn't realize I was doing that. But then everyone else started doing that, and Madonna, too. But it's not sexual at all.
Q: How are you spending your free time these days?
A: I like to do silly things — water-balloon fights, pie fights, egg fights. (Turning to Prince) You got a good one coming! I don't think I'll ever grow out of that. At my house, I built a water-balloon fort with two sides, a red team and a blue team. We have cannons that shoot water 60 feet and slingshots that shoot the balloons. We got bridges and places to hide. I just love it.
Q: After 38 years in show business, fans still mob you. Are you immune to adulation?
A: It's always a good feeling. I never take it for granted. I'm never puffed up with pride or think I'm better than the next-door neighbor. To be loved is a wonderful thing. That is the main reason I do this. I feel compelled to do it, to give people some sense of escapism, a treat to the eye and the ear. I think it's the reason I'm here.
Edited by ArcoIris - 7/6/2017, 03:35. -
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Globe Magazine intervista Michael Jackson
Intervista del 2003
" Il dolore...è brutto, davvero brutto... certe volte sembra come se un leone mi mordesse la gamba..."
Queste sono le parole della Superstar Michael Jackson dopo sei settimane da incubo che lo avevano spinto in una nuova controversia.
Milioni di telespettatori avevano assistito pietrificati mentre il Re del Pop faceva penzolare il figlio piccino da un balcone al quarto piano in Germania e poi, mentre arrancava nella corte con le grucce, con un aspetto malato, i piedi misteriosamente fasciati e le mani molto gonfie.
E tutto il mondo si stava chiedendo : " Cosa c'é che non va in Michael ?"
Ora, in esclusiva mondiale, Jackson ha finalmente rotto il silenzio e offre ai lettori di Globe un'occhiata sul suo mondo segreto!
Il morso - dice il quasi-eremita Re del pop - non veniva in realtà da un leone feroce ma da un ragnetto piccino piccino - ma anche molto pericoloso e velenoso.
Questo è quanto Jackson ha asserito davanti alla corte e il giudice gli ha chiesto di provarlo. Ora, lui sta facendo esattamente questo. Jackson ha scelto il Globe per mostrare al mondo intero che stava dicendo la verità, mostrando uno dei morsi del raccapricciante ragno - quello sulla gamba destra - ai nostri lettori in queste fotografie esclusive.
" Sono stato veramente morso da un ragno " ha detto a Globe in un'intervista di successo 2 E' stato un supplizio ".
E Jackson che fu a causa del violento dolore dovuto a quei morsi che non si presentò ad un'udienza a Santa Maria, CA, dove un organizzatore di concerti l'aveva citato per 21 milioni di $ sostenendo che si era tirato indietro ai concerti del Secondo Millennio. E quando il 44enne intrattenitore presenziò alle udienze di Dicembre, fu trasportato indossando solo una calza sulle fasciature della gamba sinistra dicendo che i ragni gli avevano morso la mano, la gamba sinistra e la destra.
" Non ho preso nessun antidolorifico per il terribile dolore " ha detto Jackson con orgoglio al Globe " L'ho sopportato soltanto con la meditazione . L'ho affrontato con quella e l'ho superato. Una volta Elizabeth Taylor mi ha detto di elevarmi quando sono nervoso entrando in scena. Ma io devo elevarmi e, come una forza, lo faccio. Io mi sto elevando ".
Jackson dice che il ragno ha affondato i suoi denti velenosi mentre giaceva addormentato nel suo ranch Neverland a Los Olivos, CA.
" Non so come è andata esattamente " ha ammesso " Non ho visto il ragno. Mi sono alzato una mattina circa un mese fa e avevo una macchia su una gamba. Fuoriusciva del pus e bruciava terribilmente . Sono stati presi dei campioni ed è risultato essere un ragno molto velenoso che può essere anche mortale."
Mentre alcuni esperti deridevano pubblicamente le affermazioni di Jackson, i medici che lo avevano esaminato confermarono il tremendo morso del ragno. Il suo medico personale, il Dr. Alimorad Farshchian, disse che sembrava essere un ragno marrone solitario che inietta una devastante tossina che causa brutte lesioni le quali possono impiegare settimane per guarire.
" La ferita misurava 6 o 7 centimetri di diametro " ha confermato al Globe il Dr. Farshchian " Era viola con tre o quattro vesciche al centro. Subito dopo l'abbiamo curata, si è asciugata e si è formata una grande crosta. Ora è in fase di guarigione. La vecchia cute è caduta e la nuova si sta sviluppando. "
Jackson ha riferito al Globe che il dolore continuo gli ha impedito di essere presente alle udienze della corte e gli ha impedito di partecipare al recente Billboard Music Awards per ricevere un premio commemorativo per i 20 anni del suo album capolavoro Thriller . Invece l'amico Chris Tucker gli consegnò il premio in diretta via satellite. Ed ha aggiunto che tutto questo gli ha reso più difficoltose le normali funzioni .
" Amo così tanto ballare " ha detto Jackson al Globe " Ma non sono stato in grado di farlo per settimane . Questa è una delle cose che mi mancano di più . Ma le cose miglioreranno, lentamente ma di sicuro. "
Jackson dice che il morso sulla gamba richiede tempo per guarire. " Questo perché molta della crosta quando ero in Germania è diventata più molle e più piccola ". Dice il padre di tre bambini, Prince Michael jr 5 anni, Paris 4 e Prince Michael II di 11 mesi.
Il medico di Jackson ha curato la spaventosa ferita alla gamba con Cipro, un antibiotico che centinaia di americani hanno preso durante l'attacco di antrace , e pulendola una volta al giorno per prevenire ulteriori infezioni.
In seguito a cure adeguate, la ferita si è ridotta a 3 centimetri di diametro. " Tutto sta guarendo magnificamente " ha riferito il Dr. Farshchian al Globe .
" In tre o quattro settimane ancora Michael dovrebbe essere in grado di camminare normalmente e di danzare di nuovo. Michael guarisce davvero in fretta. E' stupefacente. Era davvero una grossa ferita. Se fossi stato io o chiunque altro, ci sarebbero voluti mesi e probabilmente anche un intervento chirurgico per guarire. E' stato doloroso e sgradevole ma va meglio ogni giorno. E so per certo che non ha preso antidolorifici per questo. "
E un amico intimo dell'intrattenitore aggiunge " Michael è andato abbastanza nel panico ma ha detto che non poteva concedere che interferisse con il suo lavoro o col tempo con i bambini "
" Il giorno dopo avermi parlato del dolore, ha trascorso tutta la giornata giocando con i figli dentro e fuori casa. Sapevamo che era doloroso ma lui stava tentando di comportarsi normalmente con i bambini, come se fosse OK. Non voleva che loro sapessero quanto stava male ".
E il gigante della musica vuole che i lettori di Globe sappiano quanto è loro grato per gli auguri.
" Sto ancora male " ammette Jackson " ma lo sto superando grazie all'amore e al supporto della mia famiglia e dei miei fans "
Traduzione: Betelgeuse - MJGW
http://mjtranslate.com/en/interviews/1266
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 04:52. -
MJ-Beautiful soul.
User deleted
Michael Jackson Interview With VH1 & Fans
Interview with Fans November 10th, 1996 Thailand
VH1 Interview, word for word...
MJ: "In truth, I really don't like being interviewed; I feel it's such an intrusion.....
Every interview I've ever done I've been forced into it. And you guys (the fans) have
been so nice to me and that's the only reason I agreed to do this."
Question: "What are some of the things that make you angry?"
MJ: "I believe in perfection, and I try to create that in everything we do. We never
seem to totally get there, but I believe in perfect execution. And when we don't get at
least 99.9%, I get really upset, so, that gets me upset."
Question: "Are you going to be doing any more videos off your HIStory album?"
MJ: "There's a lot more releases from HIStory. We have the Ghosts [short film]
coming up, which is a big one, and Stranger in Moscow, and it's just gonna go on and
on. I mean, we're at 28 million albums right now, other than what the press continue
to lie about--the tabloid press--they're terrible. Don't read the tabloids - that's
something you [the fans] can play. Don't read stories that aren't true. They write these
stories to mislead you and you're just making them rich. It's not true, don't read it, it's
garbage, it's junk food. Believe what I tell you."
Question: "Why are you wearing a silk mask in your latest appearances?"
MJ: "Because with time my skin condition has gotten worse, I hate to say it. I have
vitiligo, and I'm totally completely allergic to the sun. I'm not even suppose to be
outside actually. Even if I'm in the shade the sun rays can destroy my skin."
Question: "Are there any songs you released that you wished you didn't?"
MJ: "Not that I can think of. Some of the Motown songs, the early songs, I remember
getting upset with the songwriters cause I wanted to sing them one way and they
wanted me to sing it another way. And I would call Barry Gordy, who is the
chairman/owner of the company. He would say, 'Look, let Michael do what he wants,
I'm sure he's right'.
Question: "Was the atmosphere between the Motown stars competitive or friendly?"
MJ: "Very friendly. Marvin Gaye used to come to my house at least twice a week to
play basketball with my brothers. Stevie Wonder would come by for gatherings and
parties, and I would go to the Supreme's house and Diana Ross would invite the other
girls over and it was really sincerely one happy family. We would have a baseball
team where we played against one another, and I was just really little but they let me
bat, and it was really a happy family and I do miss all of them--even the Temptations,
they would come over to my house all the time.
Question: "Are you going to retape the HBO special you cancelled last year, and if so,
when?"
MJ: "Yes, we're planning on doing that in South Africa."
Question: "Have you ever been scared to go on stage?"
MJ: "No, I don't remember ever being afraid to go on stage. I'm more comfortable on
stage than giving this interview right now!"
Question: "Are you going to be doing any concerts here in the United States?"
MJ: "I'd like to - we're planning on it next year."
Question: "Do you ever plan on working with Quincy Jones again?"
MJ: "I would love to work with Quincy again. The doors are always open. We're very
friendly with each other. But I just like challenging and going different things and
experimenting. He's a very endearing person and I do love him very much."
Question: "If you could spend one day in complete anonymity, where would you go
and what would you do?"
MJ: "Probably go to Neverland, or an island isolated somewhere. What would I do -
probably write music or kind of create some music or stage play or something -
something creative. I never stop working."
Question: "Does the real Billie Jean know about the song and if she did what was her
reaction?"
MJ: "There is a girl named Billie Jean, but it's not about that Billie Jean. Billie Jean is
kinda anonymous. It represents a lot of girls who used to - they used to call them
groupies in the 60's - they would hang around backstage doors and any band that
would come to town they would have a relationship with. And I think I wrote this out
of experience with my brothers when I was little. There was a lot of Billie Jean's out
there. Every girl claimed that they're song was related to one of my brothers."
Question: "Which songs of yours are autobiographical?"
MJ: "Stranger in Moscow, Heal the World, We Are the World, I'll Be There. Those
type of songs."
Question: "What inspired the song Stranger in Moscow?"
MJ: "I wrote that in Moscow. The lyrics are totally autobiographical. When you hear
lines like 'Here abandoned in my fame..Armageddon of the brain'--at the time, on the
last tour when we were in Moscow--that's really how I felt. It kinda created itself; it
fell into my lap, because that's how I was feeling at the time. Just all alone in my hotel
and it was raining and I just started writing it."
Source: http://thedreamcontinues-emj777.blogspot.n...-with-fans.html
-
TRADUZIONE -
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 04:59. -
MJ-Beautiful soul.
User deleted
Michael Jackson interviewed by Children 1996
MJ being interviewed by children
A transcript of a videotaped interview of Michael answering questions from a group of children, ages 7 to 12 years old. The interview took place in the middle-east Tunisia, in 1996. Most questions were posed to him in Arabic, so the transcript shows the subject of the questions, rather than an actual quote. Michael's answers are English, with Arabic subtitles shown on screen, and his answers are transcribed here word-for-word.
For the majority of the interview, Michael is the only person shown on camera, answering questions. There is also a part where he stands in front of the group of children, some of them ask him questions in English.
During the interview, Michael sits on a white couch, dressed in a black and red baseball jacket, black hat, hardly any make up, no sunglasses, no mask. Michael appears very relaxed and 'talks' with his hands, his gestures underlining what he is expressing. His face is also very expressive.
Question: About musical influences
Michael: I have been influenced by, uh, pretty much by cultural music from all over the world. I have studied personally all kinds of music, you know, from Africa to India, to Chinese, Japanese, music is music and it is all beautiful. So, I am influenced by all of those different cultures.
Question: About racism
Michael: It is cruelty, it´s ugly and I hate it. You are my brother (points out to the children). They are my brothers. If you are black, white, Arab.... we are all the same. I love all races equally.
[Michael now stands in front of the group. Has taken off his coat and hat. Dressed in black shirt and jeans. His hairdo looks like the hair in the They Don't Care About Us video shot in Brazil.]
Question: A girl about 11 or 12 years old asks a question but only the word "Arabs" is audible.
Michael: Is it true that I WHAT?
Question [girl]: That you do not like Arabs?
Michael: No that´s not true at all. I love Arabs, I love ALL people of the world. That´s a good example now of people make up stories that are not true.
[A little boy in the group, about 7 years old , introduces himself by his name and says that he is from Egypt. ]
Question [boy]: Would you ever do a concert in Egypt?
Michael: I love to do a concert in Egypt. I would love the next tour to go to all of your cities. I have only been there at the airport, but it looks like they are wonderful people. (Michael gives a big smile and points his arm to the group of kids) All of you are wonderful people. I am happy to be here.
Michael sits on the sofa again, hat and baseball jacket back on.
Question: about family wishes.
Michael: I am a very family oriented person and I come from a family of ten children (see note at end of transcript), so I am very used to a family, you know.... surrounding, to come around you as a unity. So I don´t think I can live without that bond. So I would love to have a major...... (Huge smile from ear to ear) a huge family. I´d say a total of twelve.... (bigger smile) .. My aunt had 13 children, I have an uncle who had 12 children, and my father had 10 children, and so eh.. I looove big...... everywhere...
Question: about his audiences.
Michael: I can... You can feel the audience. It is love we are talking about. Ooh, you can definitely feel them, that... You hear them, they are swaying and screaming and fainting, the reactions are always lovely....
Question: About creating music (possibly asked about collaborating with others) .
Michael: A thought, it is an embryo of a thought, of an idea. It is a brief concept. And then you collaborate with someone. Could be a writer. I say, I want to do this, I want to do that, and I want to do this. You tell him to develop it, because you..... I cannot do it right now, because I got to go on to the next song, the next thing. So they´ll come up with something, working with their ideas and they´ll come with them back to me ... you go [to see] whether you like it or not. I mean I have done that with pretty much everything that I have done. I am usually there for the concept for the writing. I co-write usually all my pieces that I do.
Question: it is not clear what the question was.
Michael: The Garden of Eden was probably in Africa, I am pretty sure. And the people could not have been nicer. (he refers to his visit to South Africa in July 1996 where he attended Mandela´s birthday). And I loved it. I loooooved it. And the music, ooooh, and the rhythm [he looks like he is in awe]. Seeing petty little kids with the perfect rhythm and .. the way they moved their little bodies. [Michael imitates their dance movements with his arms and shoulders]. I was just....Oooh I was amazed. It was GREAT! They gave me everything. They showered me with gifts. You know, clothing, food. And in the hotel... I was in this hotel, right? Big, big, hotel. It had a bowling alley, it had a big game room, big swimming pool. But when I would look out of my window, as far as I could see, there would be people. They even would sleep out there, waiting for me. They would sleep out there!!! All day long they would stand there. At night they would be out there waiting for me. It was just..... They could not have been sweeter. And I loved it. And I am thinking about buying a house there in Africa.
Question: About Heal the World.
Michael: With Heal the World we have helped millions, hm, and as we speak we are looking at a hospital in New Jersey. That would be the first Michael Jackson hospital and we would like to make these, throughout the world. That is our goal and our mission. And I hate the word orphanage, but pretty much a housing for a unity of people that are in need, you know.. This is pretty much where my heart is and I would love to continue doing it. [this was obviously a topic Michael is very passionate about, you could see it in his body language].
Source: http://thedreamcontinues-emj777.blogspot.n...y-children.html
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:04. -
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Michael Jackson - Intervista VH1&Fans (10 novembre 1996)
Novembre 1996 - Thailandia
postato da MJ-Beautiful soul -- Michael Jackson Interview With VH1 & Fans
Interview with Fans November 10th, 1996 Thailand
MICHAEL: Ogni intervista che io abbia mai fatto sono
stato costretto a farla. Voi ragazzi (i fans) siete stati così
carini con me ed è la sola ragione per cui
sono stato d'accordo nel fare questo.
Fans: Quali sono le cose che ti fanno
arrabbiare?
MICHAEL: Io credo nella perfezione e cerco di crearla
in ogni cosa che faccio. Sembra che non ci riusciamo
mai totalmente, ma credo nelle esecuzioni perfette.
E quando non arriviamo almeno al 99,9% la cosa mi
disturba molto.
Fans: Hai intenzione di fare qualche video in più fuori
dal tuo album HIStory?
MICHAEL: Ci sono molte pubblicazioni in più da HIStory.
Abbiamo Ghosts (un piccolo film) che uscirà, che è
grande, e Stranger In Moscow, e tutto ciò sta andando
avanti. Voglio dire, siamo a 28 milioni di coppie ora, diversamente da come
la stampa sta continuando a mentire su questo - sono terribili. Non leggete i
tabloid - è qualcosa che voi (i fans) potete alimentare. Non leggete storie
che non sono vere. Scrivono quelle storie per mettervi
fuori strada e voi li arricchite - non è vero, non
leggeteli, è immondizia, sono fesserie.
Fans: Perché stai indossando una maschera di seta nelle
tue ultime apparizioni?
MICHAEL: Perché col tempo le condizioni della mia pelle
sono peggiorate. Odio dirlo. Ho la vitiligine e sono
completamente allergico al sole. Non può neanche
venirmi in mente di stare fuori adesso. Anche se sono
all'ombra i raggi del sole possono distruggere la mia
pelle.
Fans: C'è qualche canzone che hai pubblicato ma che non
volevi che fosse pubblicata?
MICHAEL: Non me ne viene in mente nessuna. Alcune canzoni
della Motown, le prime, ricordo che mi arrabbiavo con
gli autori perché io volevo cantarle in un modo e loro
volevano che le cantassi in un altro. Chiamavo Berry
Gordy che è il presidente/proprietario della compagnia.
Diceva: "Guardate, lasciate fare a Michael ciò che
vuole, sono sicuro che sarà giusto".
Fans: L'atmosfera tra le star della Motown era
competitiva o amichevole?
MICHAEL: Molto amichevole. Marvin Gaye veniva a casa
mia almeno due volte alla settimana a giocare a basket
con i miei fratelli. Stevie Wonder veniva per le
riunioni e le feste, io andavo casa delle Supremes e
Diana Ross invitava le ragazze di sopra ed erano una
famiglia sinceramente felice. Avevamo una squadra di
baseball dove giocavamo uno contro l'altro, io ero
molto piccolo ma mi lasciavano battere, era davvero una
famiglia felice e mi mancano tutti loro - anche i
Temperations venivano sempre di sopra a casa mia.
Fans: Hai intenzione di riregistrare lo speciale HBO
che hai annullato l'anno scorso e se sì
quando?
MICHAEL: Sì, stiamo programmando di farlo in Sud Africa.
Fans: Hai mai avuto paura di andare sul palco?
MICHAEL: No. Non ricordo di aver mai avuto paura di
andare sul palco. Mi trovo meglio sul palco
che a fare questa intervista!
Fans: Hai intenzione di fare qualche concerto negli
Stati Uniti?
MICHAEL: Mi piacerebbe - lo stiamo progettando per
l'anno prossimo.
Fans: Hai mai programmato di lavorare ancora con Quincy
Jones?
MICHAEL: Mi piacerebbe lavorare ancora con Quincy. Le
porte sono sempre aperte. Siamo molto amici. Ma mi
piace sfidare, fare cose diverse e sperimentare. E' una
persona molto dolce e gli voglio tanto bene.
Fans: Se potessi passare un giorno in completo
anonimato, dove andresti e cosa faresti?
MICHAEL: Probabilmente andrei a Neverland o in un'isola
sperduta da qualche parte. Cosa farei? Probabilmente
scriverei musica o rappresentazioni per il palco o
qualcosa - qualcosa di creativo. Non smetto mai di
lavorare.
Fans: La vera 'Billie Jean' sa della canzone e se lo sa
quale è stata la sua reazione?
MICHAEL: C'è una ragazza chiamata Billie Jean ma non è
su quella Billie Jean. Billie Jean è anonimo.
Rappresenta molte ragazze che - erano solite a
chiamarsi groupie negli anni 60 - si attaccavano
intorno alle porte del backstage e con ogni band che
veniva nella città loro avevano una relazione. E penso
di averla scritta per l'esperienza con i miei fratelli
quando ero piccolo. C'erano molte Billie Jean lì
fuori. Affermavano che il loro figlio fosse imparentato
con i miei fratelli.
Fans: Quali delle tue canzoni sono autobiografiche?
MICHAEL: Stranger in Moscow, Heal the world, We are the
world, I'll be there. Quei tipi di canzoni.
Fans: Che cosa ha ispirato la canzone Stranger in Moscow?
MICHAEL: L'ho scritta a Mosca. Le parole sono
totalmente autobiografiche. Quando senti parole come
"here abandoned in my fame... Armageddon of the
brain=abbandonato qui nella mia fama... il giudizio
finale del cervello" al tempo, - nell'ultimo tour
quando eravamo a Mosca - è come mi sentivo veramente. Si
è creata da sola. E' caduta nel mio grembo, perché è
come mi stavo sentendo. Solo nel mio hotel, stava
piovendo e ho iniziato a scriverla.
Risorsa: http://michaeljackson.forumup.it/viewtopic...=michaeljackson
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:06. -
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Michael Jackson interviewed by Children 1996
TRADUZIONE
Di seguito la trascrizione di un colloquio filmato di Michael che risponde alle domande da un gruppo di bambini, dai 7 ai 12 anni. L'intervista ha avuto luogo nel Medio Oriente, probabilmente a Casablanca o in Tunisia, nel 1996. Molte domande sono state poste a lui in arabo, così la trascrizione mostra l'oggetto delle questioni, piuttosto che una effettiva citazione. Le risposte di Michael sono in inglese, con sottotitoli in arabo mostrati sullo schermo, e le sue risposte sono qui trascritti parola per parola.
Per la maggior parte dell’intervista, Michael è l'unica persona mostrata dalla telecamera, mentre risponde alle domande. C'è anche una parte dove si trova di fronte al gruppo di bambini, alcuni di loro gli porgono domande in inglese.
Durante l'intervista, Michael si siede su un divano bianco, vestito con un giubbotto nero e rosso da baseball, cappello nero, quasi senza make up, non ha gli occhiali da sole,ed è senza mascherina. Michael appare molto rilassato e 'parla' con le mani, i suoi gesti, sottolineano ciò che egli esprime. Il suo volto è molto espressivo.
Domanda = domande dei bambini
Michael = Michael Jackson
Domanda: A proposito delle influenze musicali
Michael: Sono stato influenzato da, ehm, più o meno dalle culture musicali provenienti da tutto il mondo. Ho studiato personalmente tutti i tipi di musica, si sa, dall'Africa all'India, quella cinese e giapponese, la musica è musica, ed è tutta bella. Così, sono influenzato da tutte queste diverse culture.
Domanda: A proposito del razzismo
Michael: E una crudeltà, è brutto e lo odio. Tu sei mio fratello (ricorda ai bambini). Loro sono i miei fratelli. Se sei nero, bianco, arabo .... siamo tutti uguali. Amo tutte le razze allo stesso modo.
[Michael si trova ora di fronte al gruppo. Si è tolto la giacca e il cappello. Vestito in camicia nera e jeans. La sua pettinatura sembra la stessa che ha nelle riprese del video TDCAU in Brasile.]
Domanda: Una ragazza di circa 11 o 12 anni fa una domanda, ma solo la parola "arabi" è udibile.
Michael: E'vero che.. COSA?
Domanda [della ragazza]: Che non ti piacciono gli arabi?
Michael: No, non è vero affatto. Io amo gli arabi, io amo tutti i popoli del mondo. Questo è un buon esempio di come adesso le persone costruiscono storie che non sono vere.
[Un bambino nel gruppo, di circa 7 anni, si presenta con il suo nome e dice che è dall'Egitto.]
domanda [bambino]: faresti mai un concerto in Egitto?
Michael: Mi piace fare un concerto in Egitto. Mi piacerebbe nel prossimo tour andare in tutte le vostre città. Sono stato solo in aeroporto, ma sembra che sono persone meravigliose. (Michael fà un gran sorriso e punta il braccio verso il gruppo di ragazzi) Tutti voi siete persone meravigliose. Sono felice di essere qui.
[Michael si siede di nuovo sul divano, e rimette cappello e giacca da baseball.]
Domanda: A proposito dei desideri sulla famiglia.
Michael: Sono una persona molto orientata verso la famiglia e vengo da una famiglia di dieci figli (vedi la nota alla fine della trascrizione), quindi sono molto abituato alla famiglia, insomma.. all’essere circondato venire intorno a voi e sentirsi una cosa sola. Quindi non credo di poter vivere senza quel legame. Quindi mi piacerebbe avere una grande ...... (Grande sorriso da orecchio a orecchio), un’enorme famiglia. Direi un totale di dodici .... (sorriso più grande) .. Mia zia ha 13 figli, io ho uno zio che ha avuto 12 figli, e mio padre aveva 10 bambini, e così eh .. I looove grande ...... ovunque ...
Domanda: circa il suo pubblico
Michael: io posso ... Si può sentire il pubblico. È l'amore di cui stiamo parlando. Ooh, potete sicuramente sentirerli... Li senti, si agitano, urlano e svengono, le reazioni sono sempre belle ....
Domanda: A proposito di creare musica (eventualmente chiesto di collaborare con gli altri).
Michael: Un pensiero, è un embrione di un pensiero, di un'idea. Si tratta di un concetto breve collaborare con qualcuno. Potrebbe essere uno scrittore. Io dico, voglio farlo, desidero farlo, e io voglio fare questo. tu dici di sviluppare ciò.....ma a questo punto non posso farlo, perché ho avuto modo di passare al brano successivo. Così loro faranno qualcosa, lavorando con le loro idee e si tornerà con loro verso di me ... e si va [ a vedere] se ti piace o meno. Intendo dire che ho fatto praticamente tutto quello che ho potuto fare. Di solito io collaboro per ideare il concetto e per la scrittura. Io di solito co-scrivo tutti i miei pezzi.
Domanda: non è chiaro qual’era la domanda
Michael: The Garden of Eden era probabilmente in Africa, sono abbastanza sicuro. E il popolo non avrebbe potuto essere migliore. (si riferisce alla sua visita in Sud Africa nel luglio 1996, dove ha partecipato al compleanno di Mandela). E mi è piaciuto molto. I loooooved it. E la musica, ooooh, e il ritmo [sembra che sia in soggezione].
Vedendo i bambini piccoli piccoli con il ritmo perfetto e .. il modo in cui muovevano i loro piccoli corpi. [Michael imita i loro movimenti di danza con le braccia e le spalle]. Ero così.... Oooh sono rimasto stupito. È stato GRANDE! Mi hanno dato di tutto. Una doccia di doni. Sai, indumenti, cibo. E in albergo ... Sono stato in questo hotel, giusto? Grande, grande, hotel.
Avevano una pista da bowling, una grande sala giochi, una grande piscina. Ma quando guardavo fuori dalla mia finestra, per quanto ho potuto vedere, ci sono state sempre persone. Hanno persino dormito lì, aspettando di vedermi.
Avrebbero dormito lì fuori! Per tutto il giorno sarebbero stati lì. Di notte sarebbero rimasti lì fuori ad aspettarmi. Ero solo ..... non potevano essere più dolci di così. E mi è piaciuto molto. E sto pensando di acquistare una casa in Africa.
Domanda: A proposito di Heal the World.
Michael: Con Heal the World abbiamo aiutato milioni, HM, e mentre parliamo stiamo guardando un ospedale del New Jersey che sarebbe il primo ‘Michael Jackson hospital’ e vorremmo fare questo, in tutto il mondo. Questo è il nostro obiettivo e la nostra missione. E io odio la parola ‘orfanotrofio’, ma sostanzialmente è un alloggiamento per una unità di persone che sono nel bisogno, sai .. Questo è praticamente dov’è il mio cuore e mi piacerebbe continuare a farlo.
[Questo è ovviamente un argomento di cui Michael è un grande appassionato, si poteva vedere nel suo linguaggio del corpo].
TRADUZIONE by DOMYNICK // Healtheworldpro.forumfree
Edited by ArcoIris - 7/6/2017, 03:38. -
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Lisa Robinson della rivista " Vanity Fair" intervista Michael Jackson
ALCUNI ESTRATTI
Intervista con Michael al telefono dalla sua casa di Encino, in California, febbraio 1977
L.R. Stai facendo questo da più di 10 anni, non ti sei mai domandato , se avessi potuto avere una vita diversa, che cosa avresti fatto ?
MJ Non lo so ... E 'molto divertente, si impara un sacco di cose, e si entra (in contatto) con molte cose. In questo momento, scrivo un sacco di canzoni. Ho scritto un gran numero di canzoni per un lungo periodo. Non vedo l'ora di registrarle.
L.R. E che dire sulla celebrità, come quando si arriva a New York e si va , per esempio, con Andy Warhol da “Regine” come hai fatto recentemente?
MJ [Ride.] Fa parte dell'essere un intrattenitore. Sai, la gente ti parla , e vogliono sapere di te. Tanti intrattenitori non lo sanno, ma gli intervistatori aiutano gli animatori al 100 per cento. Non voglio dire per un' astuta promozione, intendo quando ti fanno le domande, ti aiutano a guardare il tuo futuro in te stesso, come quando ti chiedono cosa pensi di fare tra 10 anni. Gli intervistatori mettono gli artisti in grado di pensare alla loro vita, dove stanno andando o che cosa devono fare o cosa non dovrebbero fare. Quindi è importante, veramente.
L.R. Pensi che i tuoi fratelli siano sollevati dal fatto che non hanno gli stessi oneri che hai tu come cantante leader o pensi che siano gelosi delle attenzioni che hai?
M. J. No, mai. Tutti sanno che ognuno ha un ruolo da fare sul palco, e il mio è quello di solista, ballo e conduco la maggior parte delle canzoni. Sanno che è una mia cosa e ognuno fa il loro.
L.R. Hai mai avuto dubbi, o ti sei preoccupato di non essere in grado di farlo?
M.J. No, perché è qualcosa che mi piace fare. Non ho mai pensato di non poterlo fare, è solo una sensazione che hai dentro di te.
L.R. Non sei mai stufo o esaurito o annoiato?
M.J. Mi annoio ... a volte sì. Devi aspettare nella tua camera d'albergo, e tutti quei fans che bussano alla tua porta o sono in attesa, fuori intorno all'hotel, e tutto quello che puoi fare è rimanere nella tua camera. Non puoi andare ovunque. Direi che mi annoio così . Ma hai un obbligo verso i tuoi fan, che ti hanno fatto diventare quello che sei.
Sono quelli che hanno comprato i dischi, ci sono artisti che non firmano gli autografi e sbagliano. Qualcuno non può dire che sia giusto, perché è sbagliato ... perchè se fai un concerto e nessuno si presenta, tu non potresti fare quel concerto. Così lo si deve a loro.
L.R. Esci con le ragazze? Qualche appuntamento?
M. J. No, non esco, no. Non sono molto interessato al momento. Mi piacciono le ragazze e tutto, ma [ride] ... Oh, tu pensi che io sia uno ...? No! Solo che non sono interessato in questo momento.
L.R. La maggior parte dei 18enni non devono alzarsi ogni giorno e provare o in tour o lavorare 12 ore al giorno: hanno fidanzate, fanno sport, fanno i compiti a casa, hanno una vita diversa e hanno avuto una diversa vita per anni. Ti senti imprigionato da questo?
M. J. No, perché è qualcosa che mi piace fare. Se era un lavoro, non credo che avrei potuto durare così a lungo. Probabilmente sarei impazzito.
L.R. Pensi di avere un dono speciale?
M. J. Beh, c'è una cosa come il talento. E, sì, direi che è vero ... Ad esempio, l' artista, può raffigurare qualsiasi cosa guardi, lui può disegnare. E poi si prende qualcuno, che non è capace nemmeno di disegnare una persona con le stanghette . Così vedi la differenza.
L.R. Cosa significa vacanze?
M.J. Mi piace stare a casa perché viaggiamo tutto il tempo, quindi se abbiamo un periodo di pausa, non andiamo in vacanza. Viaggiamo abbastanza quando stiamo lavorando.
L.R. Chi vive a casa della tua famiglia ora?
M. J. Io, Janet, Randy, e La Toya.
L.R. Nessuno degli altri fratelli?
M. J. Uh-uh. Il resto vive fuori e sono sposati.
L.R. Marlon?
M.J. E’ sposato e ha un bambino.
L.R. Non lo sapevo. Come si chiama sua moglie?
M. J. Carol ... ma non scriverlo.
L.R. Non dovresti dire che sono sposati? Neanche Jackie ?
M. J. Giusto, nessuno di loro. Non dirlo .
L.R. Che cosa? Questa è una cosa sciocca ...
M.J. lo so.
L.R. O.K., cambiamo argomento. Siete con Epic Records ora, ti manca la Motown ?
M.J. Mi mancano i vecchi tempi alla Motown, i vecchi tempi. Quando all’inizio siamo arrivati, ci siamo abituati a vivere con Diana (Ross) e suonavamo da Gordy . Ci piaceva andare a Disneyland, andare in bicicletta e tante altre cose.
L.R. Hai visto Diana Ross in “Lady Sings the Blues or Mahogany”? Vuoi commentare ?
M.J. In “Lady Sings the Blues” è stata molto più grande che in Mahogany , perché lei si è potuta immedesimare molto di più nella parte. Narrava di questo cantante, e la droga ... Un vero attore può fare qualsiasi parte, ma io voglio fare qualcosa di pertinente allo spettacolo. In “Mahogany” , Diana è grande, ma lei non è una vera attrice [come in “Lady Sings the Blues”] ... Però ha ispirato un sacco di gente.
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Intervista (via telefono) del 3 Agosto 1978 - California
L.R. Così, dopo le riprese di “The Wiz”, mi hai detto che volevi tornare a New York per trascorrerci più tempo.
M.J.- Mi piace, è il luogo giusto per me, per le cose che mi interessano nella vita. Quando sono a New York, mi alzo presto e sono pronto per iniziare la giornata. Hai un programma completo: vado a vedere questa commedia in questo momento, vado a pranzo, vado a vedere un film, questo è quello che mi piace , c’è così tanta energia .... Ogni volta che torno a casa, non vedo l'ora di ritornare a New York. Adoro i grandi negozi , amo tutto.
L.R. Sei stato visto uscire con Janelle Penny, la ex Miss Universo. E 'una storia d'amore?
M.J. [ridacchiando.] Questa è una domanda difficile a cui rispondere. Come la maggior parte delle persone, che mi possono vedere con qualcuno, come Tatum [O'Neal] e Janelle, sono una sorta di svago, sono amiche, e [risate] ... parlo con loro. Non so come descriverlo, davvero [altre risate]. Non so cosa dire.
L.R. O.K., cambio argomento. Com'è stato lavorare con Diana in “The Wiz”?
M. J. E 'stato incredibile, meraviglioso. Ho imparato così tanto da lei. Siamo come fratello e sorella, davvero. Mi ha aiutato molto, ha fatto in modo che fossi O.K. sul set. Ogni mattina, arrivava nella mia stanza e chiedeva se avevo bisogno di qualcosa. Era molto protettiva. Amo il mondo della cinematografia, lo amo più della realtà. A volte vorrei solo potermi svegliare una mattina e produrre un gran numero di ballo.
L.R. Per quanto riguarda la realtà, incontri ancora i tuoi fans?
MJ. A volte mi piace tutto ciò , vedo la gente che mi ama, compra i miei dischi. Penso che sia divertente, e mi piace incontrare i miei fan e penso che sia importante. Ma a volte la gente crede che tu gli devi la vita , hanno un brutto atteggiamento - come dire "io ti ho fatto diventare quello che sei". Questo può essere vero, ma non di una persona."
A volte gli devi dire che se la musica non è buona, di non comprarla. Perché alcuni di loro in realtà pensano di possederti. Qualcuno dirà: "Siediti", "Firma questo," o "Posso avere il tuo autografo?" E io dirò: "Sì, hai una penna?" E dicono: "No, prendine una. "Sinceramente. Non sto esagerando. Ma cerco solo di affrontare la situazione.
L.R. Ti stai divertendo con la tua nuova auto ? [una “Rolls-Royce Silver Shadow” blu recentemente acquistata]
M. J. Sì, è la mia auto preferita. So come guidarla, ma odio che la fotografino. Sai, vedere così tante persone con le loro nuove vetture, è un pò come sfoggiare. Veramente non mi piace.
Fonte: Niki64.mjj - MJFS
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:07. -
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ACTION: INTERVISTA 9 NOVEMBRE 1978
Se tu potessi esprimere tre desideri quali sarebbero? Un insegnante fece questa domanda a Michael Jackson quando era in seconda elementare. Ecco come ha risposto.
“Uno, la pace nel mondo. Due, una villetta. E tre, avere la capacità di intrattenere”.
Ora, 13 anni più tardi, Michael ha 20 anni. Possiamo ancora avere qualche problema per la pace nel mondo. Ma gli altri due desideri di Michael? Questi certamente si sono avverati.
Michael è stato una star per la metà della sua vita. A 10 anni ha cominciato a cantare con i Jackson 5. Oggi i suoi fratelli vengono chiamati semplicemente Jacksons. Michael è sempre stato la loro voce solista. E, in questo, è sempre stato grandioso.
Ma ora c’è qualcosa di nuovo per Michael. Avete visto il suo nuovo film? Si chiama “The Wiz”. Se lo avete fatto, sapete che lui può veramente recitare. E lo avete visto in “ Ease on down in the road”. È una macchina danzante.
Ma c’è una cosa di Michael Jackson che potreste non sapere. È anche un bravo ragazzo. Recentemente abbiamo parlato con lui nella sua casa di Los Angeles. Qui ci sono alcune cose che ci ha detto:
ACTION: Puoi dirci qualcosa sul tuo personaggio in “The Wiz”?
MICHAEL: Prima di tutto, mi è piaciuto interpretarlo. Mi piace recitare. E questa opportunità è un sogno che si avvera. Io interpreto lo Spaventapasseri. Lui cerca qualcosa che pensa di non avere – l’ingegno. Ma tutti nel mondo ce l’hanno. Il suo problema è che non crede in se stesso.
ACTION: Hai fatto qualcosa di speciale per prepararti alla parte?
MICHAEL: Ho studiato il libro “ Il mago di Oz”. Non è solo una storia per ragazzini, capisci? C’è una profonda, profonda saggezza. Vedi, c’è un sacco di gente, oggi, che si può riconoscere nello Spaventapasseri. Pensano che non possono fare quello che vogliono. Pensano che non hanno abilità. Ma, in realtà, basta solo credere in se stessi. Questa è la vera magia della vita – credere in se stessi.
ACTION: Lo Spaventapasseri ti somiglia in qualcosa?
MICHAEL: Beh, odio ammetterlo,ma sono davvero molto timido. Ma conosco le mie capacità e cerco,per tutto il tempo, di imparare qualcosa.
ACTION: Se tu non facessi parte dello show business, cosa ti piacerebbe fare?
MICHAEL: Mi piacerebbe fare dell’arte. Se esistesse una parola che avesse un significato maggiore di “amore”…ecco questo è quello che provo io per l’arte. A volte guardo un bel quadro e davvero mi viene da piangere. Davvero.
ACTION: Hai una fidanzata?
MICHAEL: Ho delle amiche. Solo delle amiche. La ragazza giusta deve ancora arrivare.
ACTION: Cosa diresti a un giovane che vuole entrare a far parte dello show business?
MICHAEL: Solo, non mollare mai. Lavora sodo. Perché più duro si lavora, più facilmente i tuoi desideri si possono trasformare in realtà. Io l’ho fatto.
ACTION: E un sacco di fans ti sono grati che tu l’abbia fatto.
Fonte : www.the-michael-jackson-archives.com/scholastic.html // Traduzione: Emanuela Arezzi
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:15. -
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JET Magazine Interview- August 16, 1979
By Robert E. Johnson
JET Associate Publisher
Michael Joseph (Smiley), Jackson, cantante leader con la voce angelica del quintetto vocale più famoso del mondo, i fratelli Jackson, è un giovane uomo seducente il cui magnetismo e magia sul palco è pari soltanto alla sua grandezza fuori dalla scena e al suo carattere caloroso e dolce.
Quinto di sei figli talentuosi di Joseph e Katherine Jackson è nato a Gary, nell'Indiana, quasi ventuno anni fa ( 29 agosto, 1958, Vergine, un segno il cui tratto dominante è l'altruismo), è esortato da forze magnetiche che attirano tanti ammiratori nella sua vita e i suoi fan lo amano calorosamente.
Follemente innamorati fanno spesso cose strane per dimostrargli il loro affetto.
Di recente a bordo di un aereo, una bella adolescente di colore, è rimasta talmente incredula e sbalordita di vederlo insieme ai suoi fratelli, che ha cominciato a respirare affannosamente ed era così eccitata fino a farsi la pipì addosso sentendosi gelare come l'urina scivolava lungo le sue gambe.
Al cancello d'arrivo in aeroporto, dove i fan si erano riuniti per accogliere i Jackson, una ragazzina bionda ha rischiato di essere schiacciata dalla folla e, superato le guardie di sicurezza ha tirato verso di sé Michael per tentare di baciarlo.
Tornato recentemente da un tour mondiale per celebrare i loro dieci anni di attività nel mondo dello spettacolo, abbiamo trovato Michael, che è l'unico figlio della famiglia Jackson che ha raggiunto la maggiore età ed è ancora celibe, nella sua stanza intento a rispondere alle lettere delle fan che lo chiedono in sposo. Michael, molto timido risponde ugualmente a tutte così: " Grazie per la bella lettera. Anch'io ti amerò per sempre. Love, Michael Jackson”.
Il dolce Michael chiarisce che non gli piace rispondere a tutte le fan femminili che lo vogliono sposare con le stesse parole, ma cerca di essere gentile perchè realmente teme le fan "malate d'amore".
Seduto nel salone della sua casa di famiglia a Encino, California ( la tenuta è limitrofa a quella dello scomparso attore e rubacuori, Clark Gable, diventato famoso con "Gone With The Wind"), dove con il giovane scapolo abbiamo parlato di matrimonio, razzismo e di altri temi che lo toccano profondamente.
"Non mi piace spezzare il cuore delle ragazze", ha riferito con tono solenne e timido, animando il suo corpo di 1 m e 77 cm sul sofà. "Queste ragazze non mi conoscono e, accidenti! è una cosa strana". Lui ha continuato: "Credo che questa, sia la parte più bizzarra del mondo dello spettacolo. Si creano un'immagine. Queste persone in genere sono fan di lunga data, acquistano dischi. Hanno i poster appesi alle pareti. Si svegliano pensando a te. Sei completamente nella loro mente. E quando ti incontrano di persona, loro ritengono di conoscermi da molto tempo. Ma io non le conosco."
"Vedete, questo è l'aspetto più doloroso del mondo dello spettacolo, spezzare il cuore. Sapete cosa fanno alcune di loro? Mio Dio, alcune di loro mi scrivono che vogliono suicidarsi solo per ricevere la mia attenzione. Questa è una cosa che non so come gestire".
Teme particolarmente la folla di ragazze adolescenti in un'età in cui l'innocenza lascia posto agli ormoni in subbuglio. Nei loro confronti, dichiara: "Bisogna essere prudenti perché talvolta, l'amore può ritorcersi contro te. Sentono che non possono averti e arrivano fino a complottare e pianificare delle cose tremende contro di te, o fare delle cose terribili per farsi del male. È per ciò che è importante essere gentili e sinceri".
Michael ha poi ricordato la diceria emersa lo scorso anno sulla presunta omosessualità. La voce non è completamente svanita e ha confidato che l'incontro con la bionda follemente innamorata all'aeroporto, sopra citato, ha contribuito a ravvivarla.
"Questa bella ragazza dai capelli biondi ha fatto tutto il possibile per stringermi contro di lei affinché mi baciasse", ricorda Michael. "Lei mi ha detto 'Sei così sexy, baciami', e quando non ho mostrato nessun interesse per lei, mi ha detto:'Qual è il tuo problema, sei frocio?' E se n'è andata ".
Si rammarica di dover ancora dire alla gente: "Sono stato creato uomo per una buona ragione. Non sono una donna.." "Quello che mi uccide e mi fa venir voglia di piangere è quando i bambini di sette - otto anni vengono da me chiedendomi [se ho cambiato sesso]. Rispondo di no, chiedendo per favore di dire agli amici che non è vero ".
Un'altra cosa che disturba Michael sono certe lettere che riceve da ragazze adolescenti. "Non potete immaginare quello che mi scrivono, ma alcune sono davvero volgari", ha rivelato. Per Michael, queste lettere sono scioccanti come vedere un prete in un cinema a guardare "The Devil" ( Gola Profonda) e " Mrs. Jones or Deep Throat" (Il diavolo in Miss Jones) [nota: film pornografici di Gérard Damianousciti nel 1972 e 1973].
"Alcune sono abbastanza scortesi, e poco educate", ha detto. "Scrivono le cose che vorrebbero fare con te e cosa hanno intenzione di fare per ottenerlo. Dopo che l'ho letto, dico 'Oh mio Dio, queste ragazze!"
Le ragazze non hanno più lo stesso fascino di una volta. Una donna non dovrebbe mai alzare il telefono per chiamare un ragazzo, lui deve farlo.
Un tempo le ragazze si sedevano ad aspettare la telefonata, ora non più..oggi, le ragazzine che hanno 11 anni vanno in giro con il rossetto e le ciglia finte e questo non mi piace..si credono donne ma non lo sono" .
Non vogliamo dare l'impressione che il cantante dalla voce dolce sia un santo o perfetto. Michael, è alto, bello e scuro ed è pienamente consapevole che all'età di venti anni, può fare oramai quello di cui parlavano le canzoni che interpretava a 10 anni. Una testimone nota a tutti, è Tatum O'Neal, l'adolescente insignita dall' Oscar, figlia dell'attore Ryan O'Neal.
Due anni fa, un giornalista di "Modern People" ha citato i propositi della Sig.na O'Neal che un giorno aveva dichiarato che era impaziente di vivere la sua prima storia d'amore. Se lei ha risposto commentando e pubblicizzando ampiamente, il suo rapporto con il virile Michael, lui non è il tipo da raccontare della sua relazione sentimentale.
Michael ha rifiutato di discutere dei dettagli intimi circa la sua relazione con Tatum, ma era ansioso di mettere le cose in chiaro sulla loro storia d'amore. In primo luogo, ammette il parallelismo tra le loro vite: entrambi hanno i genitori protettivi. Tatum è la "bambina" di suo padre, Michael il "bambino" di sua madre. Entrambi sono seducenti e ricchi. Lei si sposta in una Rolls-Royce guidata da un autista e Michael, il milionario conduce la sua Rolls. Tutte e due sono molto timidi. Michael è una delle stelle più promettenti del futuro così come Tatum.
"Desidero che tutti i lettori di JET sappiano che siamo soprattutto buoni amici", ha assicurato Michael.
Ammette che il loro rapporto è stato molto criticato e Michael con premura ha notato: "La gente immagina cose folli e voglio solo dire loro che siamo molto, molto, molto buoni amici. Questo è tutto è tutto ciò che dico. Quando mi chiedono 'Quanto buoni amici siete ? C'è una storia d'amore tra di voi? "Dico loro sì, a volte, ma niente di serio. "
Anche se uscire con le ragazze fa parte della sua vita, lui si concentra sul nuovo modo di vivere intorno alla sua casa di famiglia che sta attualmente subendo ampi lavori di ristrutturazione.
Sottolineando che non è pronto a lasciarla per abitare da solo come hanno fatto i suoi quattro fratelli sposati (Jackie, Jermaine, Tito e Marlon), Michael spiega: "Ho sempre voluto dare una bella casa a mia madre. Amo questa casa, e tutto ciò, e lavorare con passione e determinazione: penso che non sono ancora pronto per andarmene. Ci sono ancora tante cose che posso fare solo rimanendo qui. Se me ne andassi, morirei realmente di solitudine. La maggior parte delle persone che vanno a vivere da soli ogni sera la trascorre in discoteca. Danno una festa ogni sera. Invitano gli amici a casa ... Io non faccio niente del genere. Davvero morirei di solitudine ".
Michael sta ristrutturando la casa e tra i suoi progetti c'è anche l'installazione di un campo da tennis, una piscina, una palestra, una sala cinema, una sala per le prove e una biblioteca, dove vivrà con la madre Katherine suo, padre Joseph, il fratello Randy e le sue sorelle Janet e LaToya. Il giovane artista esplora i suoi numerosi talenti, ma è anche sensibile al tema sul razzismo e alla religione.
La religione e il razzismo sono problemi che gli stanno particolarmente a cuore. Devoto Testimone di Geova, come sua madre, dichiara: " Credo nella Bibbia e cerco di seguire gli insegnamenti della Bibbia. Riconosco che non sono un angelo, ma non sono nemmeno il diavolo .. cerco di essere meglio che posso e cerco di fare quello che penso sia giusto. E' così semplice. Non prego solo la sera, ma anche in diversi momenti della giornata. Ogni volta che vedo qualcosa di bello, dico 'Oh, Dio, è magnifico!' Recito delle piccole preghiere come questa durante la giornata ".
Michael spiega che per affrontare lo stress della vita artistica, si rivolge a Dio e non alle droghe. "Per quanto banale come può sembrare, l'euforia naturale è la migliore del mondo", conferma e con un sorriso radioso aggiunge: "Le stelle, le montagne, i bambini, i bambini sorridenti sono semplicemente magia".
L'unica cosa che offusca la sua felicità è il razzismo dilagante che pervade il mondo di oggi, specialmente in America.
Ricordando come i Jackson sono stati vittime del razzismo in alcune città del sud, ha spiegato che era difficile da credere: "La gente ci ha detto che abbiamo avuto a che fare con (il razzismo), perché il Sud è così, " ha confidato, aggiungendo: "E' ignoranza, un pregiudizio che viene insegnato, non è genetica e io sono una persona che non ha preconcetti.
Credo che la gente dovrebbe pensare più a Dio e alla creazione, perché se si guardano tutte le meraviglie del corpo umano, i colori dei vari organi ... e tutti questi colori fanno cose diverse nel corpo umano ... perché le persone non fanno lo stesso? [Il razzismo] è l'unica cosa che detesto. Davvero. Ed è per questo che cerco di scrivere canzoni, per trasmettere questo messaggio attraverso la mia danza, la mia arte ... di insegnarlo al mondo. Se i politici non possono farlo, dovrebbero farlo i poeti e gli scrittori. Questo è ciò che dobbiamo fare e penso che sia molto importante per salvare il mondo ".
Michael, si è diplomato in un istituto superiore privato in quanto ha dovuto lasciare la scuola pubblica perché era difficile da conciliare con gli impegni artistici e ci ha detto: "Adoro leggere. Vorrei consigliare a più persone di leggere. I libri contengono un intero nuovo mondo. Se non si può permettersi di viaggiare, si può fare mentalmente attraverso la lettura.
Durante la lettura, si può vedere qualsiasi cosa e andare dove vuoi".
I viaggi e la lettura hanno notevolmente influenzato la sua visione religiosa e razziale. Riferendosi al suo viaggio, Michael ha detto: "Ovunque tu vada, c''è la testimonianza di ciò che ha realizzato l'uomo, ma dobbiamo uscire per vedere la bellezza del mondo creato da Dio".
Riflettendo su problemi razziali dell'America ha detto: "Vorrei poter prendere in prestito da altri paesi - come il Venezuela e Trinidad e Tobago - l'amore sincero e l'insensibilità al colore della pelle per portarli in America. Quando si viaggia, ci si rende conto di come l'America è diversa. Mio Dio, mi dispiace dirlo ma le persone del nostro paese sono veramente indottrinate ".
Di tutti i suoi viaggi, riferisce che le sue esperienze più emotive e commoventi sono state le visite a Dakar e in Senegal.
"Lo giuro davanti a Dio", ha detto mentre il suo volto s'illumina.
"Ho sempre pensato che i neri, a livello artistico, fosse la razza più talentuosa della Terra. Quando sono andato in Africa, si è rafforzata questa mia convinzione. Fanno cose incredibili laggiù. Loro hanno il senso del ritmo. Ho capito da dove derivano le percussioni. Ciò fa pensare che tutti i neri hanno il senso del ritmo.
Non voglio che i neri dimentichino da dove veniamo e dove proviene la nostra musica. E se ce dimentichiamo (della Black History) sarebbe un errore. Io non me ne scorderò mai".
http://floacist.wordpress.com/2007/10/20/j...august-16-1979/
TRADUZIONE: Emanuela Arezzi per Pagina Sociale: Interviste-Frasi-Pensieri di Michael JacksonJET Magazine Interview- August 16, 1979
By Robert E. Johnson
JET Associate Publisher
Michael Joseph (Smiley) Jackson, the angelic-voiced lead singer of the world famous vocal quintet of Jackson brothers, is a handsome young man whose onstage magnetism and magic are exceeded only by his offstage majesty and meek heartedness.
Born the fifth of six talented sons of Joseph and Katherine Jackson in Gary, Ind., nearly 21 years ago (Aug. 29, 195 , he is a Virgo, whose trait is unselfishness, and is moved by magnetic forces which draw so many admirers into his life that love is his for the taking. And his love-struck fans often do strange things to show their affection for him.
When one beautiful Black teenager recently boarded a packed plane and spotted him seated with his brothers, she stared in disbelief, began breathing heavily and became so excited that she started wetting in her panties and froze in her tracks as urine trickled down her legs.
At the arrival gate where girls had gathered to meet the Jacksons, a blonde teenager squeezed through the crushing crowd, slipped past security guards, pulled Michael toward her and tried to make him kiss her.
Returning recently from a world tour celebrating their 10th anniversary in show business, Michael, the only Jackson son who has reached the age of consent and is still unmarried, waded through a room full of mail, sorting out those proposing marriage. Bashful Michael answered them the same: “Thank you for the beautiful letter. It’s very nice. And we will always love you. Love, Michael Jackson and the Jacksons.”
Mild-mannered Micahel makes it clear that he gets no satisfaction writing the same letter to all of those female fans who want him for a husband. But he responds in brief dignity because he actually fears love-sick fans.
Sitting in the living room of his family’s home located on a parcel of land in Encino, Calif., purchased form the sprawling estate of the late lady-killer actor Clark Gable of Gone With The Wind fame, the young and eligible bachelor talked about marriage, dating and a wide range of topics which deeply concern him.
“I don’t like to break hearts,” he said solemnly and shyly, shifting his 5-foot, 9 ½ -inch body in a sofa chair. “I don’t really know these people and, gosh, it’s a weird thing.” He continued:
“That, I think, is the weird part about show business. You portray an image. And those people are into you so long, buying your records. You’re all over their walls. They wake up seeing you. They wake up thinking about you. You’re totally on their mind. And when they meet you in person, they feel they have been knowing you for a long time. But I don’t know them. You see, that’s the painful part of show business—the breaking of the hearts. Do you know what that does to them? God, some of them go to the point of committing suicide because they get real serious. That’s what I don’t know how to handle.”
For the young female bubblegum crowd whose voices are now turning from no to yes, he is especially fearful. About them he says, “You have to be careful because sometimes love can reverse on you. They feel they can’t get you and they’ll go to the point of plotting and planning terrible things on you or do terrible things to hurt you. That’s why it’s important to be nice, but sincerely nice.”
He recalled the nasty rumor that surfaced last year, falsely claiming that he had undergone a sex change. The rumor is not dead yet and he said his encounter with a love-crazed blonde at the aforementioned airport helps to revive it. “This beautiful girl with blonde hair was trying her hardest to pull me into her to kiss her,” Michael remembers. “She said, ‘You’re so sexy, kiss me.’ When I showed no kind of interest in her, she said, ‘What’s wrong, you fag?’ and walked off.”
He laments that he still has to tell people: “There’s a reason why I was created male. I’m not a girl. And what kills me the most and makes me want to break down in tears is when little kids, seven and eight, come to me asking me that. I say, no, and please tell all your other little friends it’s not true.”
What disturbs Michael more than the rumor is the kind of mail he receives from some of the bubble gum set. “You wouldn’t believe the mail I get. I mean some of it gets real vulgar,” he revealed. To him, such mail is as shocking as seeing a priest at a movie house watching The Devil And Mrs. Jones or Deep Throat. “Some of the mail gets real funky, not polite at all,” he says. “They tell you the stuff they want to do to you and everything, and how they’re going to do it. I just read and go, ‘Oh my God, these girls.’ There’s not much charm in girls anymore, like the guy used to always pick up the phone and call the girl. She would never call the guy. She would sit there all day until the phone would ring for her. But now the girls bother you to death….You see girls today 11 years old with bags and lipstick and eyeliner and lashes as well. They feel they’re women and they’re not.”
Don’t get the impression that the soft-spoken singer is a saint or square. Looking like the cliché description—tall, dark, and handsome—Michael is very much aware that he can now do at age 20 what he used to sing about when he was 10. One well-known witness is Oscar-winning actress Tatum O’Neal, teenaged daughter of actor Ryan O’Neal.
A reporter for Modern People two years ago quoted Miss O’Neal as once saying she couldn’t wait to have her first affair. If she followed up the widely publicized comment with action involving manly Michael, he is not the kind to kiss and tell. He declined to discuss intimate details of dating Tatum, but was anxious to set the record straight about their romance. First, he readily admits the parallels in their lives: Both have protective parents. Tatum is a daddy’s girl and Michael is a mama’s boy. Both are attractive and wealthy. She rides in a chauffeur-driven Rolls-Royce and millionaire Michael drives his own Rolls. Both are very shy. Michael is one of the brightest stars of the future and Tatum is, too.
“I want all those people who read JET to just know that we’re mainly good friends,” Michael assured. Admitting that there have been criticisms about their relations, Michael mused: “People take it to crazy means and crazy extents and I just tell them we’re really, really, really good friends. That’s all I say. They say, ‘Well how good friends are you? Is there any romance going on?’ I say, yes sometimes but not all the time.”
Although dating is part of his lifestyle, he is more interested in developing a new lifestyle around his family’s home which is now undergoing extensive renovations. Emphasizing that he is not ready to move out on his own like his four married brothers (Jackie, Jermaine, Tito and Marlon), Michael explains:
“I’ve always wanted to do this for my mother. She loves homes and everything and I do things by feeling and force. I don’t feel that it’s time for me to move away yet. There are so many things I want to do just staying here.
“If I move out now, I would die of loneliness. Most people who move out go to discos every night. They party every night. They invite friends over and I don’t do any of those things. I would really die of loneliness.”
Michael’s renovation plans will include the addiction of a tennis court, a remodeled swimming pool, a gym room, a movie room, a rehearsal studio and a library.
Living at home with his mother, Katherine, father Joseph, brother Randy, and sisters, Janet and LaToya, the young entertainer explores his many talents and grapples with social and religious concerns.
Uppermost among his concerns are religion and racism. A devout Jehovah’s Witness, like his mother, he says: “I believe in the Bible and I try to follow the Bible. I know that I’m not an angel and I’m not a devil either. I try to be as best as I can and I try to do what I think is right. It’s that simple….I don’t just pray at night. I pray at different times during the day. Whenever I see something beautiful, I say, ‘Oh, God, that’s beautiful.’ I say little prayers like that all through the day.”
To cope with the stresses of show business, Michael says he turns to his deity, not drugs. “As corny as it sounds, natural highs are the greatest highs in the world,” he attests. “The stars, the mountains, children, babies smiling are just magic,” he happily beamed.
The one thing that dims this glow is the pervasive racism that’s rampant in the world today, especially in America, the world traveler observes. Recalling how badly the singing Jacksons have been treated in southern cities, he said that it was difficult to believe.
“The people told us just deal with it (racism) because that’s how the South is,” he said and added: “That’s ignorance and it’s taught because it’s not genetic at all.
“I’m really not a prejudiced person at all. I believe that people should think about God more and creation because if you look at the many wonders inside the human bodies—the different colors of organs…and all these colors do different things in the human body—why can’t we do it as people?
“That (racism) is the only thing I hate. I really do. And that’s why I try to write, put it in songs, put it in dance, put it in my art—to teach the world. If politicians can’t do it, poets should put it in poetry and writers should put it in novels. That’s what we have to do and I think it’s so important to save the world.”
As widely read as he is traveled, Michael, a private high school graduate who once quit public school because girls were always screaming and pulling on him, said: “I love to read. I wish I could advise more people to read. There’s a whole new world in books. If you can’t afford to travel, you travel mentally through reading. You can see anything and go anyplace you want to in reading.”
Traveling and reading have greatly influenced his religious and racial views. About his travels, Michael explains: “Wherever you go, man-made things are man-made, but you’ve got to get out and see God’s beauty of the world.”
Reflecting upon America’s racial problems, he said: “I wish I could borrow from other countries, say, like Venezuela or Trinidad, the real love and color-blind people and bring it to America. When you travel, you realize how different America is. God, I hate to say this but our people are brainwashed.”
Of all his travels, he says his most emotional and moving experiences came in travels in Dakar, Senegal. “I’m going to raise my hand (to God) on this one,” he lit up like a light. “I always thought that Blacks, as far as artistry, were the most talented race on earth. But when I went to Africa, I was even more convinced. They do incredible things over there….They got the beats and the rhythm. I really see where drums come from. It makes you think that all Blacks have rhythm….I don’t want the Blacks to ever forget that this is where we come from and where our music comes from. And if we forget, it (Black history) would really get lost. I want us to remember.”
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:17. -
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INTERVISTA DI J. RANDY TARABORRELLI A MICHAEL JACKSON IL 22 AGOSTO 1978
J. Randy Taraborrelli incontra i Jackson a Encino - 1978 -
Quando John Whyman, fotografo, ed io [Taraborrelli] siamo arrivati davanti all'inquietante cancello nero in ferro battuto a 4.641 Hayvenhurst, la tenuta di Jackson, era aperta ma Whyman ha comunque premuto il pulsante del citofono. Avevamo sentito parlare di feroci cani da guardia e non volevamo correre alcun rischio. Una telecamera elettronica, installata in evidenza su un palo di 5 metri di altezza, sembrava zummare per vederci più da vicino. Le nostre facce - abbiamo saputo in seguito - sono state trasmesse su uno schermo televisivo nella cucina di Jackson. "Potete entrare", ha detto una voce maschile disincarnata.
Abbiamo guidato nel vialetto fino al parcheggio, in pratica un ricovero di Cadillac, Rolls Royce, Mercedes - Benz, Datsun 240Zs, e una Panther. Tre cani scorbutici da guardia, rinchiusi nella parte inferiore del parcheggio, si precipitarono verso la recinzione. Il loro abbaiare feroce faceva contrasto con le grida rauche dei maestosi pavoni, dei tre uno era completamente bianco - messi in gabbia nelle vicinanze. Il suono dei pavoni somigliava al gemito di un bambino o a un miagolio di un gatto. Abbiamo deciso di aspettare in macchina.
Guardandomi intorno, ho notato una targa con il nome della via, Jackson 5 Boulevard, inchiodata ad un tronco d'albero vicino. A sinistra c'era un campo da basket. Gettai uno sguardo alla casa a due piani e ho visto quattro facce inespressive che ci fissavano da una delle tante finestre. Michael, LaToya, Randy, e la loro madre, Katherine, avevano i volti incollati ai vetri della finestra come se fossero imprigionati in un campo.
Nessuno sembrava essere pronto per portarci aiuto, allora siamo usciti, abbiamo lasciato la macchina e ci siamo diretti verso la porta d'ingresso. Ho suonato il campanello. La Toya, ventidue anni, in un abito bianco da tennis, ha aperto. Quando Michael è arrivato alcuni secondi dopo, si è scusata, è andata al parcheggio, è salita in una Mercedes rossa cabriolet, ed è partita.
"Sono contento che tu sia potuto venire!", Ha detto Michael stringendomi la mano.
Indossava una T-Shirt bianca "Jaws", jeans neri e un cappello da safari, attorno al quale il suo taglio afro faceva le onde. Era a piedi nudi e, per me, aveva l'aspetto penosamente sottile. Parlava in uno strano falsetto sussurrato, che sembrava ancora più sommesso dell'ultima volta che c'eravamo parlati.
Tra una settimana avrebbe compiuto vent'anni.
Michael ci ha condotto fino al salone. Un grande pappagallo giallo e verde, era appollaiato su una sporgenza fuori, vicino alla finestra che beccava delle arachidi. Un cacatua rosso, blu e verde ci osservava con diffidenza attraverso un'altra finestra. Emise un grido quando ci siamo seduti. All'improvviso ho avuto la sensazione di essere allo zoo.
"Com'è possibile che tu non offra una limonata ai tuoi ospiti?" ha chiesto Katherine a suo figlio quando è entrata nella stanza. Non ho potuto fare a meno di notare che la madre di Michael camminava zoppicando leggermente, a causa di una infezione di poliomelite contratta da bambina. In alcuni momenti la sua disabilità era più evidente che in altri.
"Oh, scusa," ha sussurrato Michael. Si è proteso verso la cucina, dandomi l'opportunità di parlare con sua madre 49enne, mentre il fotografo installava la sua attrezzatura.
La casa, nella quale avevano vissuto dal 1971, era un misto di giallo pallido, verde chiaro e bianco, una riflessione dell'empatica personalità di Katherine. Era socievole, simpatica, e sembrava cordiale. Mi ha detto che aveva decorato la casa lei stessa come incarico per una casa di arredamento di classe. Mi ha anche confidato che i piatti preferiti di Michael erano le torte di mele e gratin di patate dolci.
"Solo che adesso non riesco più a fargli mangiare qualcosa. Provo e riprovo", a detto alzando le spalle. "Continua a ripetermi che lui mangia quando ha fame, ma questo ragazzo non ha mai fame. Avete visto com'è magro? E mi preoccupa."
Ho osservato l'arredamento opulento. "Questi ultimi anni sono stati certamente buoni", ho detto a Katherine. "Forse i migliori della vostra vita?
"Non proprio", ha risposto pensierosa. "Gli anni migliori sono stati quando Michael aveva tre anni e cantavo canzoni folk con lui. Vedete, ho sempre desiderato diventare una stella della musica County, ma chi avrebbe parlato di una Black Star all'epoca? Quelle restrizioni, tuttavia ci sono ancora oggi. Infine, avevamo una sola camera per i ragazzi e dormivano tutti insiemi in letti a castello a tre piani. Prima di dormire, si cantava. Eravamo tutti così felici in quei giorni. Vorrei scambiare la mia vita di adesso e darei tutto quello che ho oggi per vivere anche un solo giorno di quando eravamo a Gary ed era tutto molto più semplice. Come siamo arrivati in California, non so quante volte l'ho detto, 'Vorrei che le cose fossero come quando eravamo a Gary. ' Ma le cose non sono mai state più le stesse", ha tristemente aggiunto. "Tutto è diverso adesso."
Michael è tornato nella stanza con due bicchieri di limonata in mano. Me ne ha dato uno e l'altro al fotografo e poi si è seduto su una sedia, nella posizione del loto. Katherine si è scusata.
Durante la nostra intervista di due ore, Michael ha condiviso con noi i suoi pensieri su molti argomenti. "Non so molto di politica, " ha ammesso Michael. "Niente, credo. Recentemente qualcuno mi ha detto che Gerald Ford è stato presidente."
Aveva una risata argentina, come spesso faceva; era di buon umore e spiritoso questo pomeriggio, niente del timido e solitario superstar che sarebbe diventato nel corso di alcuni anni. Mi misi a ridere con lui perché ho pensato che fosse uno scherzo, ma non lo era. Era veramente serio.
"Mi ricordo di quando era vice presidente," ha continuato Michael pensieroso. "Questo me lo ricordo. Ma il presidente?" Si è stretto nelle spalle. "Mi manca questo. "
In qualche anno, Michael sarebbe diventato un uomo avido di lettura e scambierebbe le sue idee sulla politica con Jane Fonda. Ma a quel tempo, Michael era piuttosto ingenuo per quanto riguarda gli eventi del momento. Mi sorprendeva vedere l'isolamento estremo di questo ragazzo di venti anni, ho cominciato a guardare oltre.
"Come fai a tenerti informato sugli avvenimenti attuali? Leggi i giornali? Guardi la TV?"
"Guardo i cartoni animati, " mi ha detto. "Adoro i cartoni animati." I suoi occhi s'illuminarono. "Amo così tanto Disney. Il Regno Magico. Disneyland. E' un luogo talmente magico. Walt Disney era un sognatore, come lo sono io. E ha realizzato i suoi sogni, come me, spero."
"Ma gli eventi attuali?"
Michael mi ha guardato con aria perplessa, "Gli eventi attuali?"
"Leggi il giornale?" Ho ripetuto.
Ha scosso la testa come per dire di no.
"Vedi, mi piace lo show business. Ascolto per gran parte del tempo la musica. Guardo vecchi film. Film di Fred Astaire. Adoro Gene Kelly. E Sammy [Davis]. Potrei guardare questi artisti tutto il giorno, 24 su 24. Questo è ciò che amo di più. Il mondo dello spettacolo, sai? "
Abbiamo parlato di vecchi film per un po', e della sua partecipazione in "The Wiz", il film che aveva appena finito di girare in cui ha impersonato il ruolo dello Spaventapasseri. Gli ho chiesto quale fosse la sua più grande sfida professionale.
"Di arrivare a fare ciò che Joseph si aspetta da me."
"Joseph? Chi è Joseph ?" Mi sono chiesto.
"Mio padre, Joseph. "
"Chiami tuo padre con il suo nome di battesimo?" Ho chiesto.
"Uh-huh".
"E il fatto di arrivare a fare ciò che si aspetta da te è una sfida professionale?"
Michael ha pensato alla mia domanda.
"Sì. E' una sfida professionale."
"E le sfide personali?"
"Le mie sfide professionali e le mie sfide personali sono la stessa cosa, " ha detto, imbarazzato.
"Voglio semplicemente far divertire. Vedi, quando ero all'asilo, la maestra mi ha chiesto cosa ciò che desideravo. Ho chiesto una grande casa, la pace nel mondo, e il potere di intrattenere ... Si può parlare di un'altra cosa? "
"Hai amici con cui puoi confidarti?" Michael si è contorto.
"No, non proprio. Credo di essere piuttosto solitario."
"E Tatum O'Neal?" Mi sono chiesto. Michael si è stretto nelle spalle.
"Lei è carina. Era davvero felice per me quando ho avuto il ruolo in 'The Wiz'. Lei e Ryan [Ryan O'Neal, è il padre di Tatum] erano con me, mi hanno aiutato con il mio copione, e io devo loro molto. Tatum mi capisce, credo. M'insegnerà a guidare la macchina. Mi presenta alla gente, personaggi famosi. Ma i miei veri amici, sono le ragazze che mi aspettano lì, dietro il cancello. Esco e gli lascio degli autografi quando posso. Loro amano questo genere di cose. Rimangono sul lato del cancello, ed io dall'altra parte. "
"Vuoi dire che tieni il cancello chiuso?" Ho chiesto.
"Oh, sì. Certamente".
"Hai altri amici?"
"Beh, ho un'amica, " ha detto.
"Un'amica molto cara e molto vicina alla quale posso confidare tutti i miei segreti più profondi e oscuri, perché so che non dirà niente a nessuno, a nessun altra anima vivente. Il suo nome è ..."
Fa una pausa drammatica.
"Miss Diana Ross".
"Hai intimi e oscuri segreti Michael?"
Ha riso, "Tutti hanno segreti oscuri e profondi."
In quel momento, Michael è stato raggiunto dai suoi fratelli Jackie, Tito, Marlon e Randy. Michael ha parlato del successo del gruppo alla Motown e dell'isteria fanatica a causa della loro celebrità che la Motown l'ha soprannominata "Jacksonmania".
"Una volta in un negozio di dischi a San Francisco, più di mille ragazzini erano lì, " ha detto con un tono discreto. "Tutti si precipitarono in avanti e hanno rotto una vetrina. Un grande pezzo di vetro cadde su una ragazza. E questa ragazza ..." Fa una pausa per mimare l'effetto, "è stata ferita." Michael ha indicato con un gesto il segno sulla gola con il dito indice.
"Michael, non farlo. E' maleducato", ha detto suo fratello minore, Randy.
Michael ha ignorato Randy e ha continuato la sua storia.
"Aveva la gola recisa. E ricordo che c'era del sangue ovunque. Oh Signore, tanto sangue. Lei ha cercato di tamponare la ferita alla gola, perché stava sanguinando, ma è stata ignorata da tutti. Questo perché? Perché ero lì e volevano avvicinarmi per toccarmi e ottenere il mio autografo".
Michael ha sospirato.
"Mi chiedo che fine abbia fatto."
"Probabilmente è morta", ha sussurrato Tito. Jackie ha cercato di mascherare la sua risata. I fan sono tanto una maledizione quanto una benedizione.
"Abbiamo avuto tre cani da guardia. Uno di nome Heavy, l'altro Black Girl, e l'ultimo non ha nessun nome", ha detto Michael. "Ne abbiamo bisogno," ha insistito. "Vedi, una volta una signora ha scavalcato il cancello, è entrata in casa e si è seduta nello studio. Siamo tornati a casa, e lei ci ha guardato e che cosa ha detto? " ha guardato Marlon.
"Che cosa ha detto la signora?"
"Ha detto, 'Sono qui perché Dio mi ha mandato ", ha ricordato Marlon.
"Sì, Dio l'aveva mandata," Michael ha ripetuto.
Jackie ha riso di nuovo.
"Sì, Dio l'ha mandata a sedersi nell'ufficio dei Jackson 5 e attendere fino al nostro ritorno per avere i gli autografi, e forse anche la sua foto con loro. Aveva una missione divina da compiere. Accipicchia, è divertente. "
"E una volta, una famiglia intera è riuscita a entrare nella proprietà, e ha visitato tutta la casa," Michael ha continuato.
"Hanno frugato nelle nostre cose . Hanno toccato i nostri effetti personali. E Janet era qui tutta sola. E' stato spaventoso. E sovente i fan ci fanno strane domande. Loro pensano che noi siamo come irreali. Una volta un fan mi ha chiesto una cosa molto fastidiosa davanti a tutti. Ha detto: 'Ma tu vai in bagno?' Ero così imbarazzato. "
Nel bel mezzo dell'intervista, il carattere dispettoso ma inoffensivo dei fratelli è degenerato quando qualcuno ha iniziato a parlare dei soprannomi.
"Mike ha un soprannome," ha detto Jackie.
"E' davvero una buona cosa."
Il volto sorridente di Michael è diventato mortalmente serio.
"Non farlo, Jackie", ha detto in tono minaccioso. Lui ha distolto lo sguardo.
"Noi lo chiamiamo.."
"No, no per favore, ragazzi!" ha supplicato Michael.
"Big Nose" ha continuato Jackie, ignorando l'imbarazzo di Michael.
I fratelli si sono messi a ridere tra loro. Il viso di Michael è arrossito.
"Sì, Big Nose," Marlon ha ripetuto sorridendo.
"Lo chiamiamo Big Nose." Marlon ha picchiettato Michael gentilmente sul braccio.
"Perché, Big Nose?"
Michael però non ha riso. Sembrava che stesse cercando di chiudersi in se stesso. Gli altri l'hanno ignorato, continuando il loro gioco fino a quando Michael è stato sul punto di piangere. Dopo, nel pomeriggio, non ha detto quasi più niente.
"Non è divertente, ragazzi," Tito ha detto con tono calmo.
Dopo l'intervista, siamo andati fuori a scattare delle fotografie al caldo sole californiano. Il padre, Joseph Jackson, un uomo corpulento di 1,80 m, con un neo sul viso, un paio di baffi molto sottili, e un anello rosato con un diamante delle dimensioni di una biglia, è arrivato impettito nella corte.
"I ragazzi non scatteranno fotografie", ha detto al fotografo Whyman.
"Ma il pubblicista di Epic ha detto che dovevamo venire vestiti per le immagini," protestò Marlon.
"Forse potremmo fare qualche scatto con voi," Whyman ha suggerito, sperando di convincere Joseph. Joe ha pensato in merito alla proposta. Ha fatto un respiro profondo e gonfiò il petto.
"Facciamo alcune foto, ragazzi."
Dopo il servizio fotografico, il fotografo e Michael sono andati verso le voliere, che erano abitate di grandi uccelli colorati. Joseph Jackson è venuto verso me.
"Vedete, io ho una filosofia tutta mia su come crescere i figli ", ha detto improvvisamente, mentre non avevo fatto nessuna domanda. "Mio padre era molto rigoroso. Era un maestro di scuola, e mi trattava come se fossi uno dei suoi allievi, non come suo figlio. Non ho mai ricevuto alcun trattamento di favore da parte sua. E sono contento che sia stato così. Sono stato educato severamente da giovane, e sono stato in grado di ottenere molto successo grazie a ciò. E i miei figli sono stati educati con rigore, e ho osservato tutto quello che hanno ottenuto con successo. Penso che i bambini dovrebbero temere di più i loro genitori. E' una buona cosa quando hanno un po' di paura di te. E' un bene per loro, e per entrambi i genitori. Ho fatto del mio meglio con i ragazzi, tutto ciò che era possibile. "
"Vi hanno mai deluso?" Ho chiesto.
Joe ha pensato un attimo prima di rispondere. "Sì, molto," ha detto. "Guardate il caso di Jermaine. Jermaine è con la Motown, invece di stare con noi. Ha scelto Berry invece di me. Sapete quello che provo? Ciò fa profondamente male. Fa veramente male qui ". Joe ha indicato il lato sinistro del suo petto con il pugno chiuso.
"Sono stato deluso numerose altre volte anche dagli altri figli", ha proseguito. "Ma non credo di aver mai abbandonato i miei ragazzi. Se lo facessi, sarebbe male per loro. Si fa il meglio che si può, quando si educano i bambini. Ho cercato sempre di fargli comprendere che avrebbero ottenuto una ricompensa dopo di tutto questo.
I miei ragazzi, hanno sempre intrattenuto, e io li preparavo. Praticano anche degli sport che forgiano il carattere come il calcio o il baseball", ha detto con orgoglio.
"Vi hanno detto quello?
"Jackie sarebbe potuto diventare un giocatore di baseball, se avesse voluto. Con i migliori. Chicago White Sox. Sono tutti bravi nello sport. Oltre a Michael. Non ha mai preso una palla nella sua vita. " Joe ha detto, sorridendo. "Lui non saprebbe cosa fare con una mazza da baseball. Lo infastidisce questo, ma lui non ama molto lo sport. Michael è sempre stato molto, molto sensibile."
"Un'altra cosa che dovreste sapere a proposito di Michael," Joe ha detto, "è che dall'età di quattro anni, voleva essere un artista. E ha sempre voluto essere il numero uno. Ecco perché s'innervosisce quando pratica dello sport, perché i suoi fratelli possono superarlo, e non può essere il numero uno. Ma nella musica, Michael sa che è il migliore. Il numero uno," Joe ha ripetuto scuotendo la testa. "Questo è ciò che Michael ha sempre voluto essere. Il numero uno."
"E sempre a proposito di Michael, Marlon mi ha detto quello che è successo prima. Non scriva questa storia sul suo soprannome, non è vero?" ha chiesto. Gli ho detto che non ero sicuro di cosa avrei voluto fare.
"Non gli piace il soprannome che gli hanno dato. 'Liver Lips' (Labbra carnose che richiamano il colore e la forma del fegato. NdT).
"Liver Lips ? Mi hanno detto che il suo soprannome è Big Nose ".
"Oh, sì", ha detto Joe.
"Il ragazzo è così sensibile riguardo al suo naso. Trovate qualcosa che non va nel suo naso?"
Ho scosso la testa per dire di no. "No, affatto."
"Nemmeno io", ha detto Joe.
"Ma lui parla solo di quello. Di com'è fatto il suo naso. Minaccia di rimodellarlo esteticamente. Che cosa può fare?" Joe aveva lo sguardo perplesso.
"Ho promesso che gli avrei rotto la faccia se mai lo facesse davvero."Ha detto, ridendo. "Non si può rifare qualcosa che non è rotto. Ha un naso fantastico. Somiglia al mio."
Dopo, Michael è tornato nel salone per parlare ancora un po' della sua vita e della sua carriera. Mentre il fotografo ed io lo osservavamo, ha accavallato la gamba sinistra sul ginocchio destro e si è messo inconsapevolmente a stuzzicarsi le unghie delle dita del piede.
"Come sono sul palco, non sono la stessa persona. Sono diverso", fa osservare. "Penso che sia una forma di dipendenza alla scena. Quando non posso essere sul palco per un lungo periodo, ho delle crisi e divento veramente folle. Mi metto a piangere, mi agito in modo strano e sono completamente delirante. Vi giuro, è vero. Mi metto a ballare in casa."
Si è messo a parlare in fretta.
"E' come se una parte di me stesso mancasse e devo recuperarla, perché se non lo facessi, non mi sento completo. Allora devo ballare e cantare, sai? Ne ho davvero bisogno. Mi sento bene solo se sono sul palco. Non mi sento bene con ... ", fa una pausa, alla ricerca della parola giusta," le persone normali. Ma quando sono sul palco, mi apro al mondo e non ho alcun problema. Quello che potrebbe accadere nella mia vita non ha più importanza. Sono là, non mi preoccupo più di niente, e mi dico: 'E' tutto a posto. Sono a casa. Sono esattamente, dove dovrei essere, dove Dio ha voluto che io fossi.' Non ho alcun limite quando sono sul palco. Sono il numero uno. Ma quando non sono sul palco", si stringe nelle spalle: "Io non sono veramente ..." S'interrompe di nuovo per trovare la parola giusta. "Felice".
Il mattino, avevo intervistato Sidney Lumet, il regista di "The Wiz". "Michael Jackson è il più grande artista che sia stato rivelato da James Dean, credo," ha detto Lumet. "E' un grande ballerino e attore, probabilmente uno dei rari artisti con cui ho lavorato. Il suo talento è incredibile."
Ho riportato il commento di Lumet a Michael. Sembrava imbarazzato per un momento.
"Chi è James Dean?" ha chiesto.
Più tardi, ha parlato del suo ruolo di Spaventapasseri in "The Wiz".
"Quello che amo del mio personaggio", ha osservato, "è il suo - suppongo che si potrebbe chiamare ciò - la sua confusione. Sa di avere questi, uh, questi problemi - se si può chiamare così. Ma non sa esattamente il motivo per cui li ha, né come è successo a lui. E capisce che vede le cose diversamente da altri, ma non può sapere il motivo. E non è come gli altri. Nessuno lo comprende. Così si vive con questo, uh ... ", fa una pausa, "confusione".
Michael Jackson ha distolto lo sguardo dalle dita del piede per una frazione di secondo.
"Tutti credono che io sia molto speciale", ha concluso pensieroso, "Ma, in realtà, è molto triste. E' talmente, talmente triste. Hai capito?" ha chiesto con insistenza. "
Hai capito la sua tristezza?
www.positivelymichael.com/forums/sh...erview&p=246313 // Traduzione: mjjforum.it
Interview (by Randy J. Taraborelli; 1978)
When John Whyman, the photographer, and I [Taraborrelli] pulled up to the ominous black wrought-iron gate at 4641 Hayvenhurst, the Jacksons' estate, it stood open, but Whyman pressed the buzzer on the squawk box anyway. We had heard about the vicious guard dogs and did not want to take any chances. An electronic camera, conspicuously mounted on a fifteen-foot-high pole, seemed to zoom in for closer inspection. Our images, we later learned, were being projected on a closed-circuit television screen in the Jackson kitchen. "You may come in," said a disembodied male voice.
We pulled into the circular driveway, a cache of Cadillacs, Rolls Royces, Mercedes-Benzes, Datsun 240Zs, and a Pantara. Three angry sentry dogs, penned up at the end of the drive, hurled themselves against the chain link fence. Their ferocious barks were in contrast to the raucous cries of three large peacocks-one pure white-caged nearby. The sound from the peacocks was something akin to a baby's wail and a cat's howl. We decided to wait in the car.
Looking around, I noticed a custom-made street sign, Jackson 5 Boulevard, nailed to a nearby tree trunk. To the left stood a basketball court. I glanced up at the two-story house and noticed four expressionless faces staring down at us from as many windows. Michael, LaToya, Randy, and their mother, Katherine, had their countenances pressed against the panes as if they were prisoners in a compound.
It seemed that nobody would rescue us, so we took our chances, got out of the car, and approached the front door. I rang the doorbell. Twenty-two-year-old LaToya, in a white tennis outfit, answered. When Michael approached seconds later, she excused herself, walked out into the driveway, got into a sporty red Mercedes convertible, and sped off. "Glad you could make it," Michael said as we shook hands. He was wearing a yellow Jaws T-shirt, black jeans, and a safari hat, around which his afro seemed to billow. His feet were bare and, to me, he looked painfully thin. He spoke in an odd, falsetto whisper, which seemed even softer than it had the last time we had talked. In exactly a week, he would turn twenty.
Michael led us through the house toward the living room. A huge yellow and green parrot sat perched on a ledge outside the window, shucking peanuts. A red, blue, and yellow cockatoo eyed us warily through another window. It let out an ear piercing screech as we sat down. I suddenly felt like I was at a zoo.
"How come you're not getting your guests lemonade?" Katherine asked her son when she came into the room. I could not help noticing that Michael's mother walked with a slight limp, the result of a bout with polio she had as a child. At some times the handicap was more pronounced than at others. "Oh, sorry," Michael murmured. He dashed off to the kitchen, giving me an opportunity to talk alone with his forty-nine-year-old- mother while the photographer set up his equipment.
The house, which they had lived in since 1971, was a combination pale yellow, soft green, and white, a reflection of Katherine's warm personality. She was gregarious, friendly, and she had a benevolent glow about her. She told me she had decorated the house herself as an assignment for a home-decorating class. She mentioned that Michael's favorite foods were hot apple turnovers and sweet potato pies.
"Only now I can't get him to eat anything. I try and try," she said, shrugging her shoulders. "I keep thinking he'll eat when he gets hungry, but the boy never gets hungry. Have you noticed how skinny he is? It worries me."
I looked around at the opulent furnishings. "These last few years have certainly been good ones," I said to Katherine. "Maybe the best of your life?" "Not really," she answered thoughtfully. "The best years were back when Michael was about three and I used to sing folk songs with him. You see, I'd always wanted to be a country star, but who'd ever heard of a black country star back then? Those restrictions, again. Anyway, we had one bedroom for the boys and they all slept together in triple bunk beds. Before going to sleep, we'd all sing. We were all so happy then. I'd switch my life now and give up all that we have now for just one of those days back in Gary when it was so much simpler. When we first came to California, I don't know how many times I said, "I wish things were the way they used to be in Gary." But things have never been the same," she added sadly. "It's all changed now."
Michael came back into the room juggling two glasses of lemonade. He handed one to me and the other to the photographer and then sat in a chair, lotus position. Katherine excused herself.
During our two-hour interview, Michael shared his thoughts on a wide range of topics. "I don't know much about politics," Michael admitted. "Nothing, I guess. Someone told me recently that Gerald Ford was president." He laughed a silvery peal, as he did often; he was in good spirits this afternoon, not at all the shy, reclusive superstar he would become in a few years. I laughed with him because I was certain we were sharing a joke, but we weren't. He was serious. "I remember when he was vice-president," Michael continued thoughtfully. "That I remember. But president?" He shrugged his shoulders helplessly. "That I missed." In just a few years, Michael would become an avid reader and exchange ideas about politics with Jane Fonda. But at the time, Michael was quite naive about current events. Astounded at the extreme isolation of this twenty-year-old's world, I began to probe deeper. "How do you keep up with current events? Do you read newspapers? Watch TV?" "I watch cartoons," he told me. "I love cartoons." His eyes lit up. "I love Disney so much. The Magic Kingdom. Disneyland. It's such a magical place. Walt Disney was a dreamer, like me. And he made his dreams come true, like me. I hope." "What about current events?" Michael looked at me blankly, "Current events?" "Do you read the paper?" I repeated. He shook his head no. "See, I like show business. I listen to music all the time. I watch old movies. Fred Astair movies. Gene Kelly, I love. And Sammy [Davis]. I can watch those guys all day, twenty-four hours a day. That's what I love the most. Show business, you know?"
We talked about old movies for a while, and about his involvement in The Wiz, the film he had just finished shooting in which he plays the Scarecrow. I asked what he saw as his biggest professional challenge.
"To live up to what Joseph expects of me."
"Joseph? Who's Joseph?" I wondered.
"My father, Joseph."
"You call your father by his first name?" I asked.
"Uh-huh."
"And living up to what he expects of you is a professional challenge?"
Michael mulled over my question. "Yes. A professional challenge."
"What about the personal challenges?"
"My professional challenges and personal challenges are the same thing," he said uneasily. "I just want to entertain. See, when I was in the second grade, the teacher asked me what I wished for. I asked for a mansion, for peace in the world, and to be able to entertain...Can we talk about something else?"
"Do you have any friends that you can really confide in?"
Michael squirmed. "No, not really. I guess I'm pretty lonely."
"How about Tatum O'Neal?" I wondered.
Michael shrugged his shoulders. "She's nice. She was really happy for me when I got the part in the Wiz. She and Ryan were on my side, helping me with my lines, and I owe them a lot. Tatum understands me, I guess. She's gonna teach me how to drive a car. She introduces me to people, famous, famous people. But my real dates, they're the girls who stand outside the gate out there. I go out and sign autographs for them when I can. They like that. They stay on one side of the gate, and I stay on the other."
"You mean you keep the gate closed?" I asked.
"Oh, yeah. Of course."
"Any other friends?"
"Well, I do have one friend," he said. "A very dear, close friend that I can tell my deepest, darkest secrets to because I know she won't tell anyone, not another living
soul. Her name is..." He paused dramatically. "Miss Diana Ross."
"You have deep, dark secrets, Michael?"
He laughed, "Everybody has deep, dark secrets."
At this point, Michael was joined by his brothers Jackie, Tito, Marlon, and Randy. Michael talked about the group's success at Motown and about the fanatical hysteria
generated by their fame, which Motown tagged "Jacksonmania." "Once at a record store in San Francisco, over a thousand kids showed up," he said in
a hushed tone. "They all pushed forward and broke a window. A big piece of glass fell on top of this girl. And the girl's throat..." he paused for effect, "was slit." Michael
swiftly ran his index finger across his neck.
"Michael, don't do that. That's gross," his youngest brother, Randy, said.
Michael ignored Randy and continued with his story. "She just got slit. And I remember there was blood everywhere. Oh God, so much blood. And she grabbed her throat and was bleeding and everyone just ignored her. Why? Because I was there and they wanted to grab at me and get my autograph." Michael sighed. "I wonder whatever happened to that girl."
"Probably dead," Tito muttered. Jackie tried to stifle a laugh.
Fans were as much a curse as a blessing. "We got three guard dogs. One is Heavy, one is Black Girl, and the other one don't got no name," Michael said. "We have to have them," he insisted. "See, once a lady jumped over the gate and into the house and sat down in the den. We came home, and she looked at us and what did she say?"
He turned to Marlon for help. "What'd that lady say?"
"She said, 'I'm here cause God sent me,'" Marlon replied.
"Yeah, God sent her," Michael repeated.
Jackie laughed again. "Yeah, God sent her to sit in the Jackson 5's den and wait for them to get home so she can get their autograph, and maybe her picture with em too. She was on a divine mission. Man, that's funny."
"And then once, a whole family managed to get into the estate somehow, and they toured the whole house," Michael continued. "Lookin' all in our stuff. Findin' all our most private things. And Janet was here all by herself. It was scary. And sometimes, fans ask weird questions. They don't think you're real. Once a fan asked me the most embarrassing question and in front of everyone. She said, "Do you go to the bathroom?" I was so embarrassed."
In the middle of the interview, the good-natured ribbing among the brothers turned nasty when someone brought up the subject of nicknames.
"Mike has a nickname," Jackie mentioned. "It's a real good one."
Michael's smiling face suddenly turned dead serious. "Don't, Jackie," he warned. He looked away.
"We call him-"
"Please, you guys!" Michael pleaded.
"Big Nose," Jackie continued, oblivious to Michael's embarrassment. The brothers laughed among themselves. Michael's face became flushed.
"Yeah, Big Nose," Marlon repeated, grinning. "We call him Big Nose." Marlon reached over and punched Michael on the arm playfully. "What's happenin', Big Nose?"
But Michael was not laughing. He seemed to curl up inside himself. The others ignored him, continuing their game until Michael seemed close to tears. He would hardly say anything the rest of the afternoon. "That ain't funny, guys," Tito said in his monotone.
After the interview, we walked outside to take photographs in the warm California sunlight. Father Joseph Jackson, a hulking six-footer with a mole on his face, a pencil-thin mustache, and a pinky ring with a diamond the size of a marble, came swaggering into the yard. "The boys aren't taking any pictures," he said to photographer Whyman.
"But the publicist from Epic said for us to come dressed for pictures," Marlon protested.
"Maybe we can get a couple of shots with you in them," Whyman offered, hoping to charm Joseph. Joe considered the offer. He took a deep breath and puffed up his chest. "Let's take some pictures, boys." After the picture session, the photographer and Michael went
off to the aviaries nearby, which were stocked with large, colorful birds. Joseph
Jackson approached me.
"You see, I have a philosophy about raising children," he suddenly said, although I hadn't asked him a question. "My father was strict. He was a schoolteacher, and he treated me like I was one of his students, not like I was his son. I never got any special treatment from him. And I'm glad that happened. I got a strict raising when I was young, and I've been able to accomplish a lot because of that. And my kids have gotten a strict raising, and look at what they've accomplished. I think children should fear their parents more. It's good when they fear you a little. It's good for them, and it's good for the parents too. I did my best with those boys, the best I could do." "Have they ever disappointed you?" I asked. Joe pondered the question. "Lots of times," he said. "Look at the thing with Jermaine. Jermaine's over there with Berry at Motown instead of with us. Chose Berry over me. Do you know how that makes me feel? It hurts deep. It hurts right here." Joe thumped the left side of his chest with a clenched fist. "I've been disappointed lots of other times too," he continued. "But I don't think I have ever once let my boys down. If I did, too bad for them. You do the best you can do, raising kids. It helped that they had something to look forward to. "My boys, they always had entertainment, and me to rehearse them.
And they also play character-building sports like football and baseball," he said proudly. "Did they tell you that? Jackie coulda been a baseball player if he wanted to. In the majors. Chicago White Sox. They're all good at sports. Except for Michael. Never picked up a bat in his whole life." Joe smiled. "Wouldn't know what to do with a baseball bat. We tease him about it, but he don't like that too much. Michael has always been very, very sensitive. "Another thing you should know about Michael," Joe said, "is that ever since he was four, he wanted to be an entertainer. And he always wanted to be number one. That's why sports upsets him so much, cause his brothers can whip him and outdo him at sports and he can't be number one. But in music, Michael knows he's number one. Number one," Joe repeated, nodding his head. "That's what Michael has always wanted to be. Number one. "And speakin' of Michael, Marlon told me what happened. You're not gonna write that part about Michael's nickname, are you?" he asked. I told him I wasn't certain how I would handle it.
He doesn't like that nickname they gave him. Liver Lips." "Liver Lips? They told me his nickname is Big Nose." "Oh, yeah," Joe said. "That boy's so sensitive about his nose. Do you see anything wrong with his nose?" I shook my head. "No, not at all." "Me neither," Joe said. "But that's all he ever talks about. His damn nose. Threatened to have it fixed. What can he do with it?" Joe looked perplexed. "I told him I'd break his face if he ever had it fixed." He laughed. "You don't fix something that ain't broke. He's got a great nose. It looks like mine."
Afterwards, Michael returned to the living room for some final thoughts about his life and career. As the photographer and I watched, he crossed his left leg over his right knee and began absentmindedly picking at his toenails. "When I'm not onstage, I'm not the same. I'm different," he observed. "I think I'm some kind of stage addict. When I don't get onto a stage for a long time, I have fits and get real crazy. I start crying, and I act weird and all freaked out. No kiddin', I do. I start to dancin' round the house."
He began to talk rapidly. "It's like a part of me is missin' and I gotta get it back, cause if I don't, I won't be complete. So I gotta dance and I gotta sing, you know? I have this craving. Onstage is the only place I'm comfortable. I'm not comfortable around...," he paused, searching for the right word, "normal people. But when I get out onstage, I really open up and I have no problems. Whatever is happening in my life don't matter no more. I'm up there and cuttin' loose and I say to myself, "This is it. This is home. This is exactly where I'm supposed to be, where God meant for me to be." I'm unlimited when I'm onstage. I'm number one. But when I'm off the stage," he shrugged his shoulders, "I'm not really..." Again he paused, trying to find the right word. "Happy."
Earlier in the day, I had conducted an interview with Sidney Lumet, director of The Wiz. "Michael Jackson is the most gifted entertainer to come down the pike since, I guess, James Dean," Lumet told me. "He's a brilliant actor and dancer, probably one of the rarest entertainers I have ever worked with. His talent is awesome." I shared Lumet's observation with Michael. He seemed embarrassed for a moment. "Who's James Dean?" He asked.
Later, he began talking about his role as the Scarecrow in The Wiz. "What I like about my character," he observed, "is his, I guess you could call it, his confusion. He knows that he has these, uh, these problems, I guess you could call them. But he doesn't know exactly why he has them or how he got that way. And he understands that he sees things differently from the way everyone else does, but he can't put his finger on why. He's not like other people. No one understands him. So he goes through his whole life with this, uh...," he paused, "confusion." Michael Jackson looked away from his toenails for a split second. "Everybody thinks he's very special," he concluded thoughtfully, "But, really, he's very sad. He's so, so sad. Do you understand?" He asked urgently. "Do you understand his sadness?"
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:20. -
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L’INTERVISTA DI SMASH HITS - NATALE 1982
06/01/83
NATALE 1982: ERA APPENA SCATTATA LA MEZZANOTTE QUANDO NELL’UFFICIO DI SMASH HITS UNA GIOVANE ELLEN MARK RISPONDE AL TELEFONO. ALL’ALTRO CAPO DELLA CORNETTA, IN DIRETTA DA LOS ANGELES, UN GIOVANE MICHAEL JACKSON, IL CUI NUOVO ALBUM “THRILLER” E’ STATO APPENA RILASCIATO. I LORO 35 MINUTI DI CONVERSAZIONE SONO RIMASTI NELLA STORIA COME L’ULTIMA INTERVISTA BRITANNICA CHE MICHAEL ABBIA MAI RILASCIATO. ADESSO, 25 ANNI DOPO, RISTAMPIAMO INTERAMENTE QUESTO CLASSICO SCAMBIO DI OPINIONI.
- Il tuo nuovo LP "Thriller", è uscito in Gran Bretagna. Sei soddisfatto?
E' già fuori?
- Io ho una copia.
Nei negozi?
- Beh, è in procinto di esserlo. Sei soddisfatto?
Oh, sì, sono soddisfatto. Beh sai io... io sono il tipo di persona che non è mai soddisfatta.
- Quali sono i tuoi brani preferiti?
I miei brani preferiti sono "Thriller", um, "Billie Jean", "Beat It", " Starting Something", "The Lady In My Life". Questo tipo di canzoni.
- Hai collaborato con ogni sorta di persona in questo album, come Vincent Price ad esempio. Come mai hai lavorato con lui?
Conosco Vincent da quando avevo 11 anni. E quando si pensa a "Thriller" ... voglio dire, chi è il re dell’ horror che è ancora vivo? Voglio dire, Bela Lugosi e Peter Lorre sono morti oggi e l’unico gigante che risale a quei giorni è Vincent Price così ho pensato che sarebbe stata la voce perfetta. In realtà sono stati Rod Temperton e Quincy (Jones) che hanno effettivamente pensato a lui perche 'lui è un amico e tutto il resto’. E' venuto subito, per lui non era un problema.
- Che mi dici di Eddie Van Halen?
Ho scritto una canzone intitolata "Beat It" e volevamo un grande assolo, un assolo di chitarra, così quella notte Quincy ha detto, ho una grande idea, uhm, sai, uno come Van Halen sarebbe una buona idea o Peter Townshend ma i Townshend e The Who sono in tour in questo momento perciò abbiamo pensato che sarebbe stato un problema. Così il giorno dopo, proprio il giorno dopo, Eddie era in studio. Era il tipo di ragazzo che continuava a preoccuparsi che la sua parte fosse OK e voleva che tutto fosse a posto. Lui è un perfezionista.
- Come fai a scegliere le canzoni?
Devono essere il meglio. Qualunque sia la migliore per il suono di oggi e per il mercato di oggi. Se ci tocca personalmente andiamo avanti con essa. E se piace personalmente sia a me che a Quincy.
- Quali qualità cercate nelle canzoni?
Cerchiamo solo che la musica sia eccezionale e, soprattutto, più di ogni altra cosa, la melodia.
- Chi ti ha offerto brani che non hai accettato? Ho sentito che ce n’è stato uno di Stevie Wonder?
Bene, Stevie ne aveva una che era buona. Era una buona canzone, ma un tipo di cosa più ballabile. C'era anche ... ah, come si chiama?
- David Grant?
Non ricordo (ride). Ci sono così tante cose che ho dimenticato. Steve è incredibile. Non siamo andati oltre una canzone ballabile, ma la sua era grande.
- Perché avete scelto il titolo "Thriller"? Ti piacciono molto i film?
Mi piacciono i film. Tutti i film. Ma non mi piacciono i film di paura.
- Perché no?
Non riesco a dormire dopo averne visto uno, semplicemente mi spaventano.
- Quali sono i tuoi film preferiti?
Qualsiasi film di Steven Spielberg.
- Ti piace E.T.?
Amo E.T.
- Perché ti piace così tanto?
Perche mi ricorda me stesso. L'intera storia, sai, qualcuno che arriva da un altro mondo e diventi amico con tutti loro e con questa persona di 800 anni e lui ti sazia con tutta la sua saggezza, lui è magico e ti può insegnare a volare. E' quella cosa chiamata fantasia che per me è grandiosa. Voglio dire, chi non desidera volare?
- Quali altri film ti piacciono?
Mi piacciono i vecchi musical della MGM [Metro-Goldwyn-Mayer]. Mi piacciono i film in cui recitano grandi attori come Katharine Hepburn, Spencer Tracey. Mi piace Oliver! Uno dei miei amici vive lì (Inghilterra) - Mark Lester. Lui è un mio amico. Oliver! è uno dei miei film preferiti di sempre. Quando lui è qui, vado a trovarlo e parliamo al telefono.
- Perché ti piace così tanto quel film in particolare?
Ooooooh! E' fantastico! E' la storia di Dickens. Voglio dire ... è ...è incredibile. La musica di Lionel Bart è irreale ... è magia. Io andrò a registrare quella canzone, in futuro, una di quelle canzoni ...
- Quale?
"Where is love?"
- Conosci altre stelle del cinema?
Sì, essendo nello stesso campo. Katharine Hepburn è venuta al nostro concerto dell'ultimo tour. Quello è stato il primo concerto che avesse mai visto. La stampa era sorpresa. Sai, un'attrice della sua statura in tutta Hollywood. Erano sorpresi che lei si fosse presentata. Quello è stato il primo concerto che aveva visto.
- Che cosa ha detto in proposito?
Lei lo ha amato. Mi ha detto che le è piaciuto e mi ha chiesto di andare a cena il giorno dopo, ma abbiamo dovuto spostare per la prossima città, sai.
- Hai un eroe o un'eroina di qualche film che ti piacerebbe incontrare?
Beh, avrei voluto incontrare Walt Disney, ma è morto. E Charlie Chaplin, ma è morto. Non c'è nessuno che vorrei incontrare. Sto andando lavorare con Steven Spielberg.
- Davvero?! Cosa farete?
Un film. Stiamo andando a fare un film insieme. Adesso stiamo mettendo insieme le idee e pensando alla storia in modo graduale. Sai, ho fatto l’ "E.T. Storybook" album e lo abbiamo appena finito. Lui e Quincy hanno diretto il tutto, sai.
- Non hai più recitato da The Wiz, vero?
Giusto.
- E' arrivata l'ora di fare ancora qualcosa?
Oh, yeah
- Ovviamente la maggior parte del tuo tempo sei coinvolto nel fare musica. Cos’altro ti interessa?
Non lo so davvero. E' difficile prendere una pausa ... perché creo in continuazione ... scrivo canzoni ... e questo è principalmente quello che faccio (ride) e mi sono interessato ad alcuni film, alla recitazione e cose del genere ... non mi coinvolgono lo sport o quel genere di cose ...
- Dove abiti?
Noi viviamo nella valle della California.
- Com'è lì?
E', ah, ci sono un sacco di alberi di arancio e un sacco di alberi di limone. Tutta la valle è usata per essere un aranceto così dovunque guardi vedi aranci. E, ah, in questo momento (ride) c’è un po’ di fango perché è piovuto stamattina, ma è bello e chiaro adesso, il cielo è azzurro fuori ... e c’è vento.
- Che tipo di musica ascolti?
Mi piace tutta la musica, tutta la musica. Dal classico al country al pop . Amo molto le prime cose da solista di Paul McCartney.
- Hai lavorato con lui?
Oh sì, è stato molto divertente. E' meraviglioso. Linda è molto bella. Tutta la famiglia lo è. Potreste salutarli da parte mia dall’ America?
- Hai avuto un così fantastico successo, senti di poterne vivere ancora molto? Potrai essere turbato se questo LP non avrà il successo che ha avuto l'ultimo?
Um, Yeah. Perché mi piace sempre migliorare. Non mi piace fare un passo indietro. Ma l’economia è completamente diversa ora ...
- Vuoi dire che la gente non sta comprando molti album?
Già. Non è una scusa comunque.
- Perché pensi che hai avuto così tanto successo negli anni ‘70?
Probabilmente perchè stavamo facendo delle belle canzoni, perchè eravamo freschi, nuovi, diversi e molto giovani, non credo che ci fosse qualcos'altro del genere là fuori. Poi sono arrivati The Osmonds, ma erano come una copia di ciò che abbiamo fatto noi. Mi piace guardarli - non sto dicendo che non erano bravi - mi è piaciuto quello che hanno fatto.
- Vedi ancora i tuoi fratelli?
Si.
- E andate ancora d'accordo?
Molto.
- Alla fine degli anni '70, sei stato molto rappresentativo del "boom disco". È qualcosa da cui ti piacerebbe fuggire oggi?
Non credo che io abbia mai rappresentato il genere "disco". Stavamo facendo ballate e ogni tipo di genere musicale. Non direi che "One Day In Your Life" era sul genere da discoteca o "Never Can Say Goodbye" o "Rock With You" ...ehm ... ehm ... mi piace la buona musica dance. Possono etichettare quello che vogliono, tranne la musica da ballare e la gente a cui piace ...
- Quali gruppi inglesi ti piacciono?
Mi piace la batteria di Adam Ant. Anche lui è un mio amico.
- Non vi siete scambiati le giacche o qualcosa del genere?
Sì (ride). Le tenevo d’occhio da tanto tempo le sue giacche, sì. (Fa un piccolo urlo di piacere al ricordo.) Sì, parliamo molto al telefono. Amo la sua batteria sulle sue canzoni. Potresti dirgli che lo saluto?
- Come sei riuscito a incontrarlo?
Non l’ho mai incontrato. Siamo amici di telefono. Ogni volta che è qui lui mi chiama. È come se mi chiamasse dal teatro greco. Quando sono in Inghilterra, lo chiamo e parliamo come se ci conoscessimo da anni ma non ci siamo mai incontrati o visti faccia a faccia.
- Non ti piacerebbe incontrarlo?
Sì, vorrei, se i nostri programmi coincidessero (ride).
- Di che cosa avete parlato?
Parliamo di diverse cose musicali e come registrare la batteria e il suono ottenuto dalla “Ant Music”. Gli piace quello che faccio e a me piace quello che fa lui, lui parla la mia danza e io parlo del suo abbigliamento.
- Avete un approccio molto tecnico alla musica, allora?
No.
- Di natura emotiva, allora?
Sì, viene direttamente dal cuore.
- Qual è la traccia di cui sei stato più contento?
Probabilmente di "Thriller", "Baby Be Mine". In realtà, non posso rispondere perché io non sono mai molto contento, mai completamente soddisfatto. Sono un vero perfezionista.
- Chi ti piacerebbe lavorasse con voi che non lo ha ancora fatto?
La Streisand è un esempio. Stiamo andando a fare un duetto insieme. Stiamo scrivendo qualcosa insieme. Mi piace il suo modo di cantare.
- Cosa mi dici di Paul McCartney e Rupert Bear?
Ne abbiamo parlato molto ma sono indeciso sul da farsi. Ha un carattere dolce ...
- Chi? Rupert?
Già. Sembra così innocente e affascinante, per lui qualsiasi cosa è OK. E, sai, ho avuto un paio di libri qui per Poul su Rupert. E' davvero affascinante, mi ricorda sempre Winnie the Pooh.
- Hai letto un sacco di libri?
Già.
- Sei ovviamente molto interessato a cose magiche e storie.
Adoro le favole. Mi piace molto la fantasia, la fantascienza, mi piace la magia. Mi piace creare la magia. Amo la magia. Non importa quello che fai, devi fare in modo che sia magico. Deve essere quel qualcosa che le persone sentono o vedono, e di cui saranno completamente rapite. L'inaspettato è ciò che mi piace.
- Qualche scrittore in particolare?
Mi piace J. M. Barrie. Per lo più gente più anziana che non è più qui. La loro immaginazione era fuori dal mondo. Frank Baum che ha scritto i libri di Oz. Amo Steven Spielberg, lui è la versione moderna di Walt Disney. Ho dato a Steven un grande libro che non si può comprare nei negozi. Proviene da questa vecchia società che produceva queste serie di libri chiamati Wisdom ed è molto difficile trovarli, ma è la storia di copertina di Walt Disney e così l'ho dato a Steven. Ho scritto una dedica in esso e gli è piaciuto così tanto, ha detto che era il miglior regalo che avesse mai ricevuto. Mi ha detto che lo legge ogni notte prima di andare a letto. A fondo pagina ci sono tutte queste citazioni, come le cose che Disney ha detto nelle interviste, come parole di saggezza, e altre tre pagine intere di tutte queste cose, e siamo stati semplicemente a leggerle insieme sull'aereo. Lo ama. E' un grande libro.
- Cosa hai scritto nel libro?
Ho detto a Steven come Disney è stato una delle persone che mi ha ispirato di più nella mia musica e in tante cose e che sentivo che nessuno ha mai preso il suo posto da quando è morto con la sua immaginazione e nessuno era riuscito a riempire le sue scarpe* e lui, Steven Spielberg , era l'unica persona che mi aveva ispirato come era riuscito a fare Walt Disney. Mi ha dato un grande abbraccio e tutto. Voglio dire, è stato grande, lo ama, lui dice che è il miglior regalo che abbia mai avuto.
- Così siete buoni amici?
Oh sì, voglio dire, per ogni parola che ho scritto sul libro.
- Quando hai intenzione di iniziare le riprese?
Probabilmente dopo album dei The Jacksons al quale inizieremo a lavorare a gennaio. Qualche tempo dopo ci limiteremo a finalizzare la storia e inizieremo a muoverci. Steven sta facendo un film di animazione, lui vuole che io scriva la storia per esso (ridacchia). Mi ha detto di cominciare a pensare a delle idee perché vuole che io lavori su di esso e ho detto che sarebbe grandioso. Così ho pensato come un matto.
- Che tipo di parte vorresti fare nel film che sta facendo con te?
Accidenti, non lo so. Si tratta di una cosa del tipo fantasy-futuristica, ma non sono ancora sicuro della storia quindi non ho idea del ruolo o altro.
- Non esci molto in pubblico?
No. Io non esco.
- Fai in modo di guardare i film a casa?
Sì, abbiamo una sala cinematografica. Ho visto un film la scorsa notte nel nostro cinema. Abbiamo un cinema nella casa dove proiettiamo film. Ha 32 posti a sedere, e se voglio vedere E.T. o qualcos’altro, devo solo ordinarlo e guardo quello che voglio vedere.
- La vostra casa è grande?
Ah, sì, credo. (ridacchia con imbarazzo)
- Quali altri locali ci sono?
Abbiamo una biblioteca. Abbiamo una palestra ... e Disney sta per fare una cosa tutta per me, I pirati dei Caraibi, in una sala espositiva. Sto per avere diverse parti di tutti gli elementi dei Pirati dei Caraibi nella mia sala giochi. Non hanno mai fatto cose del genere e sono onorato che andranno a farlo per me. Andranno a metterli dentro la mia casa.
- Che cosa, tutti gli oggetti di scena?
"Animatronics" - in cui vi saranno delle faces move, figure in movimento, le sopracciglia, i loro occhi e i loro corpi saranno in movimento, e spareranno... Quando si farà un passo in quella stanza si metterà in moto tutta una guerra... i cannoni spareranno e soffieranno fumo l'un l'altro e ci sarà un combattimento... ci sarà una grande guerra in corso.
- E tutto questo sta per essere impiantato nella tua stanza?
Yup.
- Come una mostra o solo per te?
Per me e per la società. Per chi verrà e vorrà vederlo. Andranno a creare il sound, l'illuminazione e tutto il resto. Poi c'è questa sala giochi...
- Che tipo di giochi hai lì dentro?
Space Invaders, Star Fire e giochi di basket.
- Sei bravo?
Vado bene fino a quando non arriva qualche ragazzino e mi batte (ride).
- E c'è una palestra?
Già. Non faccio esercizio ma è lì per altre persone. C’è una sauna e altre cose del genere. E' solo un luogo dove, dopo aver lavorato duramente, si può venire a rilassarsi e divertirsi e far divertire i tuoi amici.
- Con chi vivi?
Solo con mia madre, due delle mie sorelle e mio padre. Io vivo ancora con la mia gente. Sarei morto di solitudine se mi fossi trasferito altrove. In più non avrei potuto controllare i fans e robe del genere. Ne sarei stato circondato. Non sarei mai potuto uscire di casa, ma qui ci sono le guardie. Un intero sistema si sicurezza.
- Quindi esci di rado?
Molto raramente.
- Sei mai stato assalito?
Oh, sì.
- E' spaventoso?
No, è divertente perchè quando arrivano tu devi girare, tornare indietro e nasconderti. Ma una volta che ti raggiungono sei intrappolato e lì non è divertente.
- Che cosa succede allora?
Cominciano a baciarti, ti tirano e ti strappano i vestiti e anche i capelli dalla testa ... Sono andato in certi paesi dove devo camminare a piedi a lungo e lì c'è una fan che una volta mi ha urlato: "Oh mio Dio!" mi ha mostrato un ciuffo di capelli e mi ha detto: "ho preso questo dalla tua testa due anni fa", quei capelli erano nel suo portafogli.
- Come ti senti quando ti succedono cose del genere?
Non lo so ... è strano.
- Così come siete organizzati per viaggiare? Andate in aereo e in auto ovunque?
Sì, e abbiamo con noi la sicurezza. Abbiamo un jet privato.
- E avete guardie del corpo, presumibilmente.
Sì, devo averle.
- Puoi dire di aver vissuto una vita normale?
Ah, no, non posso dirlo.
- Hai mai tempo per condurre una vita normale?
No, sono felice come sono. Sono felice come sono.
- Ti piacciono gruppi come i The Human League e i Soft Cell?
Sì, mi piacciono questi gruppi. Mi piacciono loro. Il mio gruppo inglese preferito sarà sempre The Beatles perchè hanno realmente delle belle canzoni. Un sacco di band oggi hanno sound musicali, suoni diversi e altre cose di cui non si è mai sentito parlare, ma non ci sono melodie e testi grandiosi. Loro [The Beatles] hanno sempre avuto grandi melodia e grandi testi - anche se si trattava solo di un’ armonica in sottofondo, la melodia caratterizzava tutta la canzone.
- Qual è la tua canzone preferita dei Beatles?
La mia canzone preferita dei Beatles è la canzone dei Beatles preferita da Paul.
- Quale è?
"Yesterday". E’ quella che mi ha sempre toccato di più. E' sempre stata speciale per me. Penso che sia meravigliosa, la melodia, la musica e le sensazioni che mi da in generale.
- Pensi che c’è qualcuno che è arrivato vicino a scrivere canzoni di qualità come quelle dei Beatles '?
Yeah. Holland, Dozier;
- Hai qualcuno che preferisci in particolare tra di loro?
Tutti loro. Tutto quel periodo degli anni '60 - con Simon e Garfunkel, The Beatles e Motown - è stato il miglior tempo musicale della storia.
- Perché?
Perché erano vere canzoni. Realmente delle belle canzoni. Oggi uno scrittore che ha successo si ferma lì e dopo continuerà solo a celebrare quella cosa per il resto della sua vita e si dimenticherà di scrivere ancora – non c’è self-control, festeggerà per il resto della sua vita. Allora la gente continuava a cercare, e loro venivano fuori con grandi cose.
- Che mi dici degli anni '70?
Mi piacciono i pezzi di Elton John – sono formidabili. Bernie Taupin. "Yellow Brick Road" e "Bennie And The Jets". Tutto quel genere di cose. Questa è roba grande.
- Cosa ti è piaciuto di lui?
La sua immagine con le piume e gli occhiali, ho pensato che è stata una cosa buona ma in realtà erano belle le loro canzoni. Siamo buoni amici.
- Chi altro conosci in Inghilterra?
Queste sono le persone a cui faccio visita quì: Mark Lester, I McCartney, parlo molto con Adam Ant, anche al telefono. Conosco Elton. Conosco anche un grande cantautore che si chiama Don Black ...
- Dove sarai per Natale?
Sarò a casa.
- E cosa ti piacerebbe fare?
In realtà, io non celebro il Natale. Ci sediamo solo intorno al fuoco, assistiamo alle parate o a qualsiasi altra cosa. Noi in realtà non facciamo nulla di speciale. Semplicemente ci godiamo il periodo. Voglio dire, ci sono 70 o 80 gradi a Natale qui. Noi semplicemente non facciamo nulla. Fa caldo. Brucia.
www.truth4mj.it/mj/index.php?option...chael&Itemid=62
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:21. -
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Un estratto del libro di Paul Theroux - "Due Stelle" ( un omaggio a due grandi attrici del cinema hollywoodiano: Elizabeth Taylor e Marilyn Monroe)
Il capitolo su Elizabeth si chiama "Liz a Neverland"..
Postato da: Antonella-60 - MJFS
Di seguito la parte dove viene riportata l'intervista a Michael Jackson:
[...]
"Si è vero, sfuggiamo a tutto e fantastichiamo", mi confermò Michael Jackson. "Facciamo degli splendidi picnic; stare con lei è meraviglioso e io riesco veramente a rilassarmi, perchè abbiamo avuto lo stesso genere di vita e siamo passati attraverso la stessa esperienza."
"Quale?"
"La grande tragedia dei bambini celebri. E poi amiamo le stesse cose: circhi, parchi dei divertimenti, animali."
Mi aveva richiamato lui dopo un segnale concordato, senza alcuna segretaria che dicesse "Mr. Jackson è in linea." I giornali scandalistici annunciavano nei titoli principali "Jacko a rischio suicidio", "Jacko in manicomio" e si inventavano una sua avventura sudafricana..." (N.B. L'autore sottolinea in nota come i termini Wacko Jacko siano frutto dei giornali popolari).
In realtà lui si trovava a New York e stava incidendo un nuovo album. Dunque il telefono di casa mia suonò e sentii:
"Sono Michael Jackson." La voce era sonora, intatta, molto giovanile. Il tono era titubante, ma volenteroso e disponibile. Così suonava ma dietro si avvertiva una sostanza pù densa, come un bambino cieco che stesse per dare istruzioni nel buio.
"Come descriveresti Elizabeth?" gli chiesi.
"E' una coperta calda e accogliente, io mi ci accuccio sotto. In lei posso avere fiducia, mentre in genere nel mio ambiente non ti puoi fidare di nessuno."
"Come mai?"
"Perchè non sai chi ti è veramente amico. Se sei molto popolare intorno a te c'è tantissima gente. Sei anche isolato; avere successo vuol dire diventare prigionieri, non puoi uscire e fare le cose normali. La gente sta sempre a guardare quel che fai."
"Succede anche a te?"
"Oh, spessissimo. Vogliono vedere cosa leggi, che cosa compri, cercano di sapere tutto. Davanti a casa mia ci sono sempre paparazzi. Invadono la mia sfera privata, distorcono la realtà, sono il mio incubo. Elizabeth è una persona che mi ama veramente."
"Le ho detto che secondo me lei è Wendy e tu sei Peter."
"Ma Elizabeth è anche una madre e tante altre cose ancora. E' un'amica. E' Madre Teresa, la principessa Diana, la regina d'Inghilterra e Wendy"."
Tornò a parlare di fama e isolamento.
"Ti portano a fare cose strane. Molti personaggi famosi s'inebriano perchè non riescono a reggere la situazione. Dopo un concerto hai l'adrenalina allo zenit dell'universo, non puoi andare a dormire. Magari sono le 2 di notte ma sei completamente sveglio!. Quando scendi dal palco fluttui nell'aria."
"Tu cosa fai?"
"Guardo cartoni animati, mi piacciono moltissimo. Gioco con qualche videogame oppure leggo"
"Leggi libri?"
"Già. Mi piacciono soprattutto i racconti."
"Hai qualche autore preferito?"
"Somerset Maugham", rispose lui subito e poi continuò facendo una pausa dopo ogni nome: "Whitman. Hemingway. Twain."
"E fra i videogame?"
"X-Man, Pinball, Jurassic Park. Anche quelli marziali come Mortal Kombat."
"A Neverland ne ho provato qualcuno. Ce n'era uno incredibile, Beast Buster."
"Ah, si, bellissimo. Sono io che li scelgo. Però forse quello è troppo violento. Comunque quando vado in tournée me ne porto sempre dietro qualcuno."
"Come fai?" Le macchine per i videogiochi sono molto grandi."
"Oh, noi giriamo con due aerei da carico."
"Hai mai scritto una canzone pensando ad Elizabeth?"
"Si, Childhood."
"E' quella con la frase "C'è qualcuno che ha visto la mia infanzia?"
"Si. Dice così" e in tono ritmato "Prima di giudicarmi cerca...." recitò tutte le strofe.
"Mi sembra di averla sentita su una giostra a Neverland"
"Si, certo!" ha risposto contentissimo.
Abbiamo ricordato il famoso matrimonio celebrato a Neverland. Michael dice che Larry gli è simpatico. Ha parlato di Elizabeth come fonte d'ispirazione, ha citato la loro comune amica Carole Bayer Sager, che ha composto una canzone del disco Off The Wall (N.B. trattasi di It's The Falling In Love). Abbiamo parlato dell'infanzia, del fatto che Elizabeth da bambina provvedeva ai genitori.
"Anch'io ero un bambino che manteneva la famiglia. Mio padre prendeva i soldi. Qualcosa veniva messa da parte per me ma quasi tutto veniva usato per la famiglia. Non facevo altro che lavorare."
"Quindi non hai avuto un'infanzia, l'hai persa. Se dovessi tornare indietro che cosa cambieresti?"
"Anche se ho dovuto rinunciare a tante cose non cambierei niente."
"Sento i tuoi bambini in sottofondo." Sentivo un gorgoglio sempre più insistente, come di acqua in riflusso.
"Se un giorno vorranno diventare artisti anche loro e fare la vita che hai fatto tu che cosa dirai?"
"Potranno fare quello che vorranno."
"Quali saranno le differenze nel modo di allevarli rispetto a come sei stato cresciuto tu?"
"Li farò divertire di più, darò loro più amore, non li terrò così isolati."
"Elizabeth dice che per lei guardare indietro è doloroso. E' difficile anche per te?"
"Solo per quel che riguarda certi momenti particolari. Non mi è difficile se si tratta di una visione d'insieme della mia vita."
Questo modo elusivo e un pò libresco di esprimersi era una delle sorprese di Michael Jackson. Mi aveva già ammutolito per un attimo quando aveva detto 's'inebriano e zenit dell'universo'.
Gli dissi: "Non capisco bene che cosa intendi con "visione d'insieme"
"Per esempio se considero tutto l'arco dell'infanzia, riesco a guardarmi indietro."
"Ma in certi momenti dell'infanzia ci si sente particolarmente vulnerabili. E' successo anche a te? Elizabeth dice che si sentiva di proprietà dello studio cinematografico."
"Certe volte dovevamo uscire molto tardi per uno spettacolo anche alle tre di notte. Mio padre ci obbligava ad alzarci. Avevo 7 o 8 anni. Qualche volta si trattava di club o di feste private a casa di qualcuno. Dovevamo esibirci."
Aggiunse che gli spettacoli potevano essere a Chicago, New York, nell'Indiana, a Philadelphia, ovunque. "Mentre dormivo sentivo improvvisamente mio padre che diceva "Alzatevi! C'è da fare uno show!"
"Ma quando eri sul palco non ti sentivi elettrizzato?"
"Si. stare sul palco e fare gli spettacoli mi piaceva moltissimo."
"E l'altro aspetto del mestiere? Se qualcuno veniva a cercarti dopo lo spettacolo ti sentivi in imbarazzo?"
"Si, non mi piaceva. IL contatto con la gente non mi è mai piaciuto. Anche adesso detesto incontrare persone dopo lo spettacolo: m'intimidisce, non so che cosa dire."
"Ma hai dato un'intervista a Oprah Winfrey."
"Ed è stato difficile perchè era in televisione. Lì sono fuori dal mio regno, so che tutti guardano e mi giudicano. E' molto duro."
"E' una sensazione recente quella di sentirsi sotto esame?"
"No" rispose lui con decisione, "l'ho sempre avvertita."
"Anche quando avevi 7 o 8 anni?"
"Non sono mai stato bene in quelle situazioni."
"Il che spiega, mi sembra, come mai parlare con Elizabeth al telefono per due o tre mesi sia stato il modo migliore per fare conoscenza. O anche il tipo di conversazione che abbiamo noi due adesso."
"Si"
Ad un certo punto l'espressione di Michael "infanzia perduta" mi spinse a citare il verso di Leon Bloy "Nell'infanzia perduta di Giuda, Gesù fu tradito", e sentii un "Wow!" dall'altro capo della linea.
Michael mi chiese di spiegargli il significato del verso e di approfondire il tema. Che genere di infanzia aveva avuto Giuda? Che cosa gli era successo? Dove aveva vissuto? Chi aveva conosciuto? Seguirono venti minuti di apocrifi biblici. Un'ora dopo stavamo parlando del progetto di un concerto di fine millennio a Honolulu e dei progressi che stava facendo con il nuovo album.
Tornammo a parlare di Elizabeth. Mi disse che aveva provato un gran piacere a portare lei e il suo gruppo di amici a Las Vegas e a regalarle l'elefante ingioiellato. (***)
Gli dissi che avevo visto una foto della cena di compleanno.
"E' stata una sera bellissima. Ecco è così che siamo veramente noi due: ci piace uscire e divertirci."
[...]
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(***) Per capire a cosa si riferisce Michael, vi riporto un aneddoto tratto dal libro di Elizabeth Taylor "My Love Affair With Jewelry".
Uno o due anni fa, Michael, io e un paio di altri amici abbiamo deciso di andare a Las Vegas per il mio compleanno. Stavamo all'incredibile Bellagio, dove abbiamo cenato e guardato le fontane. L'intera faccenda era praticamente perfetta per me perché mi ero stancata di compleanni "importanti".
A un certo punto mi sono rivolta a Michael dicendoi: 'Va bene, dov'è il mio regalo?' Beh, lui ha guardato il pavimento, si è guardato intorno nella stanza, ha guardato il nostro amico Arnie Klein, ma non ha detto nulla.
Così ho detto: 'Michael, so che hanno una grande gioielleria nella hall. Non posso credere che non l'abbia notata'. Michael e Arnie hanno iniziato a ridacchiare. Ho continuato, 'Mi stai davvero spezzando il cuore, Michael. Non sono sicura di poter andare avanti'. Sapete, stavo davvero "gigioneggiando".
Alla fine Michael e Arnie si sono scusati e sono ritornati al tavolo qualche tempo dopo, con un pacco di dimensioni interessanti. Ogni scatola può essere interessante per me! L'ho aperto e dentro c'era uno strano involucro nero imbottito, che proteggeva la più squisita borsa da sera in titanio a forma di elefante. Una sella di rubini e perle era appesa nella parte posteriore, e la cara creatura aveva degli enormi diamanti come occhi.
FOTO
'Michael! Michael! Stavo solo scherzando!'. Voglio dire, questa era la cosa più insolita che avessi mai visto. Stavo giocando con le lunghe perle che pendevano, in parte perché ero così felice e perché ero un po' imbarazzata che fosse andato a prendermi qualcosa di così stupefacente. Ma Michael e io scherziamo molto, e sapevo che non avevo davvero superato il limite nel nostro rapporto.
Quando arrivai a casa, lì nel mio salone c'era una scatola enorme, legata con un nastro rosso. Era il mio vero regalo di compleanno da parte di Michael, quello che aveva programmato di darmi per tutto il tempo - uno di quei televisori con lo schermo piatto. In verità, il più grande che io abbia mai visto. Ero inconsapevole di tutto questo, l'inconsapevole più felice. E Michael si era comportato benissimo.
Anni fa, subito dopo che Larry Fortensky e io ci siamo sposati al Neverland Valley Ranch di Michael, non riuscivo a pensare a cosa regalare a Michael per dimostrargli il mio imperituro grazie. Lui raramente invita chiunque a Neverland, e questa è stata la prima volta, è stato così generoso, un tale complimento glamour alla nostra amicizia. Avevo cercato di trovare un modo veramente significativo per ringraziarlo. Poi ho avuto un idea: Michael ha uno zoo. Gli porterò un elefante! Era deciso. Gli ho portato un grande, grande elefante asiatico di nome Gypsy. Credo si possa dire che ci siamo scambiati gli elefanti.
Traduzione: 4everMJJ - MJFS
Edited by ArcoIris - 7/6/2017, 03:44. -
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Posso dire una cosaaaa? SPOILER (clicca per visualizzare)La borsa è di un gusto terrificante. -
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The people are screaming so loud, they frighten me …
Report published in the German magazine "Hoerzu" in 1992
By Sabine Wagner
He’s always on the run. Hoerzu met him nevertheless. Skin to skin. A child of 33 years. Immeasurably rich. And immeasurably sad. A ghostly encounter in the dark.
Bruehl, near Cologne, location Phantasialand (= amusement park). At 6.30 p.m. the last visitors leave the park, the heavy gates closing behind them. In silence a small group of employees gather in front of the faked up Brandenburger Tor. Somewhere blares a walkie-talkie. Outside, a huge amount of journalists are gathered, clinging to the gates. Their cameras aim at us like muzzles. If God decided to come down to earth right now, it could hardly be more exciting. But for today, he sends us one his representative aliens: In but a few minutes, Michael Jackson, US megastar of the shyest kind, will arrive.
6.45 p.m.: A convoy of cars is arriving slowly, consisting of three black-shining Mercedes 500 SEL, a dark red van and a bus. All of them have windows with blackened glass and British registration numbers. Those who desire to meet the phantom of the pop scene normally find themselves in a dead-end street. No audiences, no interviews. Wishes for autographs are frowned upon. Managers and bodyguards – twelve massive colored people – guard Jackson and the scars of his eight facial surgeries from audacious curiosity. Perfect and merciless. Even brutal, when called for.
The man who always manages to bewitch his millions of fans suddenly stands right in front of me. In person. Each and every double looks more real than the genuine King of Pop. The black corduroys are clinging to his small hips. The nose is pointed, the small lips are painted in a colour matching his red uniform shirt, under which his slightly lifted shoulders seem very vulnerable. Thin curls are wrestling their way from under the black hat into his face. His cheeks are pale. Mirrored sunglasses prevent the gaze into his eyes.
He is accompanied by 90 men and women from his crew, among them always a number of children. For around four hours Michael Jackson visits the amusement park. I sit two rows behind him during a show which lasts around 45 minutes. Close enough in order to observe him: He massages his neck, passes around peppermint bonbons, giggles loudly, applauds spontaneously, explains the magical tricks to his companions and calms the youngsters when they are frightened because of the loud screams coming from the stage.
The question suggests itself: Does the 33 year-old, of whom they say that his career-addicted father whipped the childhood out of him, need the company of children in order to make up for the childhood he himself lacked? Answer or simply a coincidence: While leaving the theatre, he puts on a red and white coloured jacket. The back of this jacket flaunts the picture of Peter Pan, the boy who never wanted to grow up.
In the meantime, it has begun to rain cats and dogs. An electronic car takes the star through the park. Suddenly I stand directly in front of him. Clearly frightened by this unexpected closeness he stares at me. A helpless expression is on his masked-like puppet face. And I find myself unable to address him. Wordless seconds pass by, agonizingly slow. Then his lips form a tense smile. A bodyguards takes my arm and jerks me aside: “Keep distance! Michael doesn’t like things like that!” His suspicion follows me from now on. Two hours later: Jackson has escaped his crew and visibly perks up. In the pouring rain the photographer and I follow him all through the park. At the old merry-go-round we catch up with him. Brightly, it goes round and round in the dawn. All just for Michael Jacskon, who sits on a swing above. And for me, who sits in a gondola underneath him. His feet, which are moving mechanically in time with the waltz being played, are dangling closely above me.
Shortly after our ride, a miracle happens: The man, who seemingly uses a disinfectant instead of an aftershave, comes to me. His fine, rangy fingers shake my hand carefully. My skin is visibly darker than his. Dutifully he takes my pen and writes his name on the CD which I present to him…
Screeching elation some hundred inches away: Screaming fans cling to a fence. Horror-stricken he covers his ears with his fingers, and runs inside the `casa magnetica´ (= a magnetic house, one of the attractions). I follow him and stand beside him. And see the truth. His skin is smoother than I expected. His cheeks now are feverishly red. No, besides me isn’t a silicone-monster with psychopathic flaws, but an overtaxed child. An overtaxed child in the centre of fame, miles and miles away from happiness.
All of a sudden, he talks with an accentuated voice: “The people are screaming so loud, they are frightening me…” For seconds, I don’t feel addressed, for his gaze is fixed to a point on the wall ahead of him. Only his head is slightly inclined into my direction. “The kids love you”, I simply say, just to say something to him. “But why do they scream, then? I don’t like that, it frightens me”, he repeats. And then, I ask the question: “Why are you so unhappy?” The answer comes out of pressed lips: “I am never alone…”. Having said that, he remains silent and steps a bit away from me. As we leave the house, bodyguards step between him and me, disapproval on their faces: We have come to close to their master. And while the mega – star disappears into a gift shop, we hurriedly buzz of. In the night, we see Michael Jackson once again. At approximately one a.m., a dark silhouette with hat appears at the lightened window of his hotel suite. Absolutely unnoticed. His fans have gone to sleep long ago, laying in the grass, hugged by their sleeping bags, in front of the hotels. Gods do not sleep, Gods wake lonely.
www.mjfriendship.de/en/index.php?op...d=156&Itemid=55
Edited by ArcoIris - 2/4/2018, 05:23. -
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Quando tutti intorno a te sono in preda al panico e tu sei perfettamente tranquillo, forse non hai capito qual è il problema
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- Dangerous
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- 10,628
- Status
- Anonymous
La gente urla così forte, mi spaventa...
Reportage pubblicato sulla rivista tedesca "Hoerzu" nel 1992
Di Sabine Wagner
Lui è sempre in fuga. Nonostante ciò Hoerzu lo ha incontrato . Faccia a faccia. Un bambino di 33 anni. Immensamente ricco. E immensamente triste. Un incontro spettrale nel buio.
Brühl, vicino a Colonia, Phantasialand (= parco giochi). Alle 06:30 gli ultimi visitatori lasciano il parco, le pesanti porte si chiudono dietro di loro. In silenzio, un piccolo gruppo di dipendenti si riunisce di fronte alla falsa Porta di Brandenburgo. Da qualche parte un walkie-talkie gracchia. All'esterno, è riunita una grande quantità di giornalisti, aggrappati alle porte. Le loro macchine fotografiche mirano a noi come armi. Se Dio avesse deciso di scendere sulla terra in questo momento, non potrebbe essere più eccitante. Ma per oggi, egli ci invia uno dei suoi alieni rappresentativi: tra pochi minuti, arriverà Michael Jackson,la megastar più timida degli Stati Uniti .
06:45: Un convoglio di automobili arriva lentamente, composto da tre Mercedes 500 SEL nere, un furgone rosso scuro e un bus. Tutte hanno finestrini con vetri oscurati e targhe inglesi. Coloro che desiderano incontrare il fantasma della scena pop normalmente si trovano in un vicolo cieco. Nessun pubblico, niente interviste. Desiderare autografi non è consentito. I manager e le guardie del corpo - dodici massicci persone di colore - proteggono Jackson e le cicatrici dei suoi otto interventi di chirurgia plastica dalla curiosità eccessiva. Perfetti e spietati. Anche brutali, se necessario.
L'uomo che riesce sempre a stregare i suoi milioni di fan si trova improvvisamente di fronte a me. In persona. Ogni sosia sembra più realistico del vero Re del Pop. I pantaloni di velluto neri sono appesi ai suoi piccoli fianchi. Il naso è a punta, le piccole labbra sono dipinte con un colore abbinato alla camicia rossa da uniforme, sotto la quale le spalle leggermente sollevate sembrano molto vulnerabili. Riccioli sottili sfuggono dal cappello nero sul viso. Le sue guance sono pallide. Occhiali da sole a specchio impediscono di guardarlo negli occhi.
E' accompagnato da 90 tra uomini e donne del suo staff, tra cui sempre molti bambini. Per circa quattro ore Michael Jackson visita il parco di divertimenti. Mi siedo due file dietro di lui durante uno spettacolo che dura circa 45 minuti. Abbastanza vicino per osservarlo: si massaggia il collo, offre caramelle di menta piperita, ridacchia ad alta voce, applaude spontaneamente, spiega i trucchi magici ai suoi compagni e calma i bambini quando si spaventano a causa delle urla provenienti dal palco.
La domanda sorge spontanea: questo 33enne, di cui si dice che sia stato privato dell'infanzia dal padre ossessionato dalla carriera, ha bisogno della compagnia dei bambini al fine di compensare l'infanzia che gli è mancata? Risposta o semplice coincidenza: lasciando il teatro, indossa una giacca rossa e bianca. Il retro di questa giacca mostra un'immagine di Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere.
Nel frattempo, ha iniziato a piovere a dirotto. Una macchina elettrica porta la stella attraverso il parco. Improvvisamente mi trovo di fronte a lui. Chiaramente spaventato da questa vicinanza inaspettata mi fissa. Un'espressione indifesa è dipinta sul suo volto mascherato da pupazzo . E mi scopro incapace di rivolgermi a lui. Trascorrono secondi senza parole, con estrema lentezza. Poi le sue labbra abbozzano un sorriso teso. Una guardia del corpo mi prende il braccio e mi butta da parte: "Stai lontano! A Michael non piacciono queste cose! "La sua diffidenza mi segue . Due ore più tardi: Jackson è sfuggito al suo staff ed è visibilmente allegro. Nella pioggia battente il fotografo e io lo seguiamo attraverso il parco. Lo raggiungiamo alla vecchia giostra. Allegramente, gira e rigira nella luce. Tutto solo per Michael Jacskon, che siede su un'altalena in alto. E per me, che siedo in una gondola sotto di lui. I suoi piedi, che si muovono meccanicamente a tempo con il valzer della giostra, penzolano vicinissimo a me.
Poco dopo il nostro giro, accade un miracolo: l'uomo, che apparentemente usa un disinfettante al posto del dopobarba, viene verso di me. Le sue dita sottili, longilinee stringono con cura la mia mano. La mia pelle è visibilmente più scura della sua. Doverosamente prende la penna e scrive il suo nome sul CD che gli offro ...
Entusiasmo stridulo a qualche metro di distanza: fans in delirio aggrappati al recinto. Con orrore si copre le orecchie con le dita, e corre all'interno della `casa magnetica' ( una delle attrazioni). Lo seguo e sto accanto a lui. E vedo la verità. La sua pelle è più liscia di quanto mi aspettassi. Le sue guance sono ora febbrilmente rosse. No, davanti a me non c'è un mostro di silicone con problemi psicopatici, ma un bambino a cui è stato chiesto troppo. Un bambino al culmine della fama, lontano miglia e miglia dalla felicità.
Tutto ad un tratto, parla con voce enfatizzata: "La gente urla così forte, mi spaventano ..." Per secondi, non mi sento considerata, il suo sguardo è fisso su un punto della parete davanti a lui . Solo la testa è leggermente inclinata nella mia direzione. "I bambini ti amano", dico semplicemente , tanto per dire qualcosa . "Ma perché urlano, allora? Non mi piace , mi fa paura ", ripete. E poi, faccio la domanda : "Perché sei così infelice ?" La risposta esce a fatica: "Io non sono mai solo ...". Dopo aver detto questo, rimane in silenzio e si allontana un po' da me. Come usciamo dalla casa, le guardie del corpo si mettono tra me e lui, con la disapprovazione sui loro volti: siamo stati vicino al loro padrone. E mentre la mega stella scompare in un negozio di souvenir, veniamo frettolosamente allontanati. Nella notte, vediamo Michael Jackson ancora una volta. Verso le 01:00, una sagoma scura con il cappello appare alla finestra illuminata della sua suite d'albergo. Assolutamente inosservato. I suoi fan sono andati a dormire molto tempo fa, sull'erba, avvolti dai loro sacchi a pelo, davanti all'albergo. Gli dei non dormono, gli dei si svegliano da soli.
Traduzione a cura di Betelgeuse per il Michael Jackson's Gold World. In caso di ripubblicazione citare la fonte riportando l'url diretto a questo post.( per ottenere l'url diretto clicca sulla data.)
Edited by ArcoIris - 7/6/2017, 03:47.