MAN IN THE MUSIC - J. VOGEL

Nuovo libro su Michael

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    "The King of Pop"

    Group
    Just Good Friends
    Posts
    29,496

    Status
    offline

    Joe Vogel talks Michael Jackson and more in 3 hour interview



    IG3NF



    Source: http://ohnotheydidnt.livejournal.com/59656177.html

    Rochester (New York) - Se sei un fan di Michael Jackson, o un appassionato di musica in generale, allora il libro da poco pubblicato dal Prof. Joe Vogel, docente all’Università di Rochester ed intitolato “L’uomo della musica: la vita creativa e l’opera di Michael Jackson” è un must per questo autunno.


    Vogel, che spesso collabora con The Huffington Post e PopMatters, ha iniziato a lavorare a quest’opera impeccabile nel 2005, con l’obiettivo di “riscoprire il Jackson artista” al posto dei “topic sensazionalisti da copertine dei tabloid”, trascorrendo anni nell’analizzare il massiccio catalogo dell’artista, così come ascoltando le numerose interviste ai collaboratori e tecnici del suono di Michael per risalire alle origini di ogni sua canzone. “L’uomo della musica” è uno dei pochissimi libri di questo tipo ed analizza quello che ha reso Michael l’artista numero 1 al mondo.
    Vogel ci ha concesso una lunga intervista di ben 3 ore su BlogTalkRadio.com, raccogliendo telefonate e domande da parte di fans di tutto il mondo e dato che era troppo lunga da riportare per intero eccone un riassunto in attesa della pubblicazione del libro prevista per Novembre 2011.

    Q: Michael ha mai saputo del libro?

    A: “Non credo, poiché la situazione con i suoi manager, come probabilmente si sa, era molto complicata negli ultimi anni. L’avevamo raggiunto e quando finalmente stava per cambiare il suo vecchio staff col nuovo purtroppo è venuto a mancare. Sono rimasti John Branca e Frank Dileo, mentre con lui avevamo parlato di un’intervista a Londra. Mi dispiace che non sapesse del mio libro, come penso, poiché desiderava che le persone maggiormente chiuse verso di lui lo conoscessero come artista e da sempre sognava un’opera di questo tipo. Era molto orgoglioso del suo lavoro e c’è davvero tanto di lui che ancora non è conosciuto, dato che esistono pochi libri che analizzano vari aspetti della sua vita e con una punta di orgoglio penso che il mio sia quello che avrebbe davvero voluto vedere scritto e pubblicato.

    Parlava sempre del fatto che andasse nelle grandi librerie e cercasse sempre libri su Elvis, i Beatles ed i Rolling Stones, e quanto fosse frustrante vedere che non ce n’era mai nessuno dedicato a lui o perlomeno sugli artisti afroamericani. Lei sa meglio di me che non ne esistono tanti su Stevie Wonder o su altri grandi artisti di colore e per lui questo è sempre stato molto doloroso”.

    Q: Quale tipo di promozione sarà fatta per il lancio a Novembre?

    A: “L’uscita sarà in concomitanza con l’inizio degli spettacoli del Cirque du Soleil, che saranno molto belli, e la Sterling Publisher è una filiale della Barnes & Noble, in modo da poter usufruire dei loro punti vendita, presenti in tutti i grandi centri commerciali degli Stati Uniti. Ci sarà anche un tour di presentazione ed interviste radiofoniche e televisive.”

    Q. Quale canzone e quale video di Michael sono i migliori, secondo Lei?

    “Le classifiche possono variare da un mese all’altro ma la migliore di tutti, secondo me, è “Earth Song”: sto scrivendo una lunga pièce teatrale ricca di dettagli per il periodo estivo tratta da questa canzone e penso che sia non solo la migliore canzone di Michael ma anche l’inno più potente del secolo per ogni artista. E’ di una forza incredibile, un immenso serbatoio di energia al quale Michael attinge e che comunica in questa bellissima canzone. Lo ripeto: più si diventa consapevoli delle risorse che lui sfrutta e dell’opera che sta realizzando e più i suoi capolavori diventano qualcosa di magico ed irresistibile, e il clima della canzone, la voce che chiama e la risposta del coro vanno al di là dell’epica.

    Si è sempre tentati di dire che la miglior canzone di Michael sia “Billie Jean” perché ha un ritmo incredibile, così come “Stranger in Moscow” o “Who is it”. Il messaggio di “Earth Song” è molto importante e potente ed ogni volta che la ascolto mi sento trasportato in un’altra dimensione, è impareggiabile con qualsiasi altra sia del pop che del rock e solo nella musica classica o gospel è possibile riscontrare parallelismi con la forza di questa canzone.

    Per quanto riguarda i video, il più forte e maggiormente interessante è probabilmente “Black or White” : si può sentire la musica per i suoi ritmi e contenuti oppure viverla come una sorta di ispirazione divina e rendersi conto che Michael ci mette dentro di tutto, da Spike Lee a “Singing in the rain” con Gene Kelly. Ha fatto un lavoro così splendido, come suo solito, che le critiche non lo hanno minimamente sfiorato.

    Q: Come Lei diceva prima, Michael è sempre stato conosciuto per aver sempre saputo fondere molte diverse ispirazioni e generi in musica, danza e video. Quali altri grandi artisti, secondo Lei, hanno tentato lo stesso tipo di alchimia su larga scala nel proprio lavoro?

    A: “Molti artisti hanno fuso stili diversi in modi molto interessanti e nel libro io paragono Michael ai Beatles, quando essi trasformarono il rock apportandovi stili occidentali e il folk e il blues in chiave psichedelica. Vari generi per vari stili musicali, ma al livello a cui è arrivato Michael? Non saprei."

    Come ho detto prima, egli sarebbe stato fenomenale se avesse seguito la tradizione di James Brown: solo nell’anima funk sarebbe stato eccezionale, un artista incredibile, ma in realtà egli è passato direttamente al livello successivo fondendo James Brown con Charlie Chaplin, Fred Astaire, Tschaikovsky e Beethoven e creando collegamenti davvero inusuali.

    Quali altri album degli anni ’90 possono essere paragonati a “History”?
    Mentre stavo scrivendo il libro mi sono posto questa domanda perché volevo che i critici lo rivalutassero, ed è molto difficile poter fare dei paragoni! Basti guardare “Earth Song” , che è un’autentica fusione di gospel, blues, opera, R&B ecc. e la stesura del libro è stata una prova con me stesso per vedere se ero all’altezza della situazione, anche se ancora non mi sento di esserlo del tutto. Mi sono documentato sugli autori vicini a Michael leggendo le biografie di Chaplin, Barnum, Michelangelo, Beethoven, per capire le grandi personalità del passato alle quali si è ispirato e chi ha sempre seguito durante la realizzazione delle sue bellissime canzoni. Chiaramente non esiste un’unica chiave di lettura della poetica di Michael, ma almeno ci ho provato!(e ride) “


    D. Perché pensa che le canzoni di Michael dopo l’album “Bad” siano state spesso meno considerate? E’ a causa della sua vita e delle controversie che si è trovato ad affrontare? O perché la sua musica, stile vocalico e testi sono cambiati come ritmi e contenuti?

    A: “Le ragioni sono molteplici: con “Thriller” Michael ha raggiunto il top di vendite mondiali di tutti i tempi e vette mai toccate prima in tutta la storia della musica da nessun altro artista, sia per il numero di copie vendute che per premi e riconoscimenti ottenuti, poiché si tratta di un album fenomenale, qualcosa di straordinario ed incredibile al tempo stesso. Ecco quindi che con questo capolavoro è diventato un esempio di riferimento e molte persone sono spesso state invidiose del suo successo. Ci sarebbero anche altre motivazioni legate alla sua razza, alla sua persona ed ecco che la gente ha iniziato a diffondere controversie e scandali sul suo conto.
    Il lavoro di Michael si è comunque evoluto nel tempo e migliorato via via: “Thriller” è incredibile, senza dubbio, ma io penso che progressivamente la sua arte si sia sviluppata in modo sempre più interessante e provocatorio al tempo stesso, proprio come i Beatles, che sono cresciuti e si sono trasformati sulla base dei testi e degli argomenti trattati, delle nuove frontiere del suono esplorate, degli arrangiamenti adottati.
    Ecco quindi che le persone che non hanno prestato attenzione o non gli hanno dato credito sugli album prodotti dopo “Thriller” e “Bad” perdono qualcosa di importante, ed ecco uno degli obiettivi del mio libro: portare l’attenzione di tutti sui tanti capolavori che Michael ha creato dopo “Thriller”.


    D: Mark Anthony Neal, docente di Cultura Pop di Colore presso il Dipartimento di Studi Afroamericani alla Duke University , disse che da accademico si è reso conto che molte persone hanno studiato la figura di Michael per più di 20 anni ma hanno poi riscontrato numerose difficoltà nell’essere presi sul serio . Mi chiedo se questo cominci ad avvenire secondo Lei e quindi se le persone inizino a considerare Michael un argomento interessante.

    A: “Penso che questo stia avvenendo in grande stile, e alcuni anni fa ho iniziato a sentire dentro di me che stavano avvenendo alcuni cambiamenti ma sempre entro certi limiti “normali”. E’ chiaro che esistono ancora persone e critici musicali che non prendono Michael seriamente e preferiscono altri come Bob Dylan…Penso che ci siano alcune difficoltà nel capire il Michael artista, ad esempio il fatto che i suoi concerti siano molto teatrali porta alcuni critici a dei giudizi spesso non molto positivi perché non riescono a capire da dove provenga la sua arte, visto che parliamo di musica e non di teatro, oppure se la capiscono non accettano poi questo nuovo genere di cultura musicale abbinata ad altre forme espressive. Ecco quindi che se lui compone una canzone che supera una di Broadway, ad esempio “Smile”, molti critici rock lo rifiutano o sono eccessivamente critici: ce n’è sempre una, insomma.

    D.Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato nel Suo libro è che Lei indica questi aspetti negativi come dei punti di partenza da considerare in ogni caso e poi li rovescia completamente per dimostrarne l’infondatezza. Teme che i suoi colleghi scrittori e giornalisti possano odiarLa per questo?

    A: “(ride) Che bella domanda! Potrebbero esserci delle ripercussioni, so bene che tanti critici non hanno mai valutato in pieno ed obiettivamente il lavoro di Michael, spesso non sono stati giusti nei suoi riguardi. Personalmente ho impiegato 5-6 anni per conoscere in modo approfondito la sua arte nei suoi numerosi aspetti, ho parlato con le persone che hanno collaborato con lui, tutte molte esperte nei rispettivi settori, e conosco bene il valore della sua opera che è davvero molto grande. Ecco quindi che leggendo il mio libro si percepisce il senso delle sue bellissime canzoni e si conoscono bene i suoi album, la genesi e i significati legati ai testi stupendi che la sua anima di Artista ci regala da sempre e non stiamo parlando di Justin Timberlake, Usher o altre pop star meno conosciute: senza nulla togliere a nessuno di loro, sarebbe come paragonare Mozart a Boyz II Men. Per carità, sono tutti bravi artisti ma niente si può avvicinare all’opera di Michael perché siamo su un piano completamente diverso, in una categoria a sé.
    Ricordo un’intervista sull’album “Dangerous” in cui il giornalista sosteneva che Michael non avesse corso rischi per produrlo, il che non è vero perché fu il primo album non prodotto da Quincy Jones e nel quale ha sperimentato nuovi generi, dal classico al gospel all’hip hop arrivando ad un livello mai sfiorato fino a quel momento. Eccome se ha corso rischi, e di tanti generi! Ma perché i giornalisti minimizzano la cosa? In questo modo il lettore non si rende conto bene esattamente di quello che c’è dietro la produzione di un album, sono pregiudizi radicati nel suo cervello? Non capisco cosa abbiano da rimproverargli, so che può sembrare arrogante come discorso ma Michael è una persona onesta ed è sempre stato criticato anche se lavora in modo giusto e corretto.
    Molte interviste lo rappresentano più che altro secondo i parametri delle persone ed ecco perché nel mio libro ho cercato di dare un taglio diverso. Perché 3 paragrafi su 4 dell’articolo parlano delle sue abitudini personali e lo dipingono come se fosse da psicoanalista? I giornalisti non conoscono questo settore, per cui rischiano di parlare di cose errate, e dedicano solo un paragrafo alla sua musica. Non mi piace questo.”


    D: Lei insegna all’Università di Rochester e ha incluso Michael fra gli argomenti delle Sue lezioni. Come è strutturato il corso?

    A: “Questo semestre ho svolto un corso intitolato “Il Romanticismo nel Rock”, che ha analizzato le connessioni fra poeti Romantici come Blake, Wordsworth e Shelley e poi musica pop contemporanea: ecco quindi che ho preso in esame gruppi come i Beatles e gli Arcada Fire e naturalmente Michael Jackson, individuando parallelismi con il loro lavoro. E’ stata un’esperienza molto interessante e nuova sia per me che per gli studenti e alcune volte ho esposto alcuni passaggi del mio libro per delle simulazioni di gruppo. Abbiamo discusso sui vari aspetti delle opere di Michael e visto insieme video come “Black or White” e “Thriller”, così come alcune canzoni più cupe come “Morphine” e “Scared of the Moon”. Alcuni studenti non conoscevano Michael da questo punto di vista e lo consideravano semplicemente un fenomeno, senza conoscere approfonditamente la sua arte, ecco in breve di che cosa ci siamo occupati”.

    D.Cosa sa in merito alle canzoni che Michael ha inciso con Will.i.am alla fine degli anni 2000? Sono mai state distribuite sul mercato?

    A: “Che io sappia ci sono almeno 3-4 canzoni quasi terminate di registrare ma non le ho sentite, ho saputo giusto questo ed i titoli. Penso che siano molto belle, come al solito, e penso che potrebbero essere immesse in commercio. Si tratta di un genere che propende verso la danza, quindi una sorta di dance music”.

    D.Michael ha composto alcuni brani classici prima di morire. Ci può dire qualcosa in merito?

    A: “Dovrei realizzare una pièce teatrale sui suoi brani classici per il periodo estivo e se riuscirò a combinare con David Michael Frank la cosa si farà. Del resto Michael ha lasciato tantissimo materiale inedito e le canzoni di tipo classico sono quelle che mi eccitano maggiormente, adoro ascoltarle”.


    Fonte: http://ohnotheydidnt.livejournal.com/59656177.html

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:22
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Threatened
    Posts
    19,213
    Location
    Planeth Earth

    Status
    Anonymous
    Bellissima intervista, grazie moon!!! :clapping: :clapping: :clapping:
    Speriamo esca anche in Italia.

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:23
     
    Top
    .
  3. Fragolina Velenosa
     
    .

    User deleted


    grazie della news!!! ;)
     
    Top
    .
  4. gatto68
     
    .

    User deleted


    Grazie Moon, mi auguro di poterlo leggere presto.

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:23
     
    Top
    .
  5. Wivvy
     
    .

    User deleted


    Grazie Moon, mi sono aperta in un sorriso leggendo finalmente che c'è qualcuno che si occupa della musica e dell'arte di Michael andando nel dettaglio delle sue composizioni ed articolando un discorso che miri alla comprensione della sua opera creativa senza inquinare il tutto con "cose extra" di carattere bizzarro che, se pure (per ipotesi o per assurdo) fossero state vere appartenevano semmai alla sua vita privata e non alla sua Arte. La sua personalità, quella sì, era onnipresente nella sua musica e nelle sue creazioni ma nessuno si è mai preso la briga di conoscerla e comprenderla a fondo perchè questo avrebbe significato per esempio mettersi a riflettere sulle esperienze della sua vita, spostare la propria attenzione ben oltre gli interventi estetici, domandandosi non quanti fossero ma semmai il "perchè" ci fossero. Troppa fatica, troppo complicato, meglio risolvere la "questione" con un "Wacko Jacko" sintetico e ad effetto. Meglio il pregiudizio che il "giudizio" nel senso di capacità di distinguere il bene dal male con senno e senso di responsabilità. Guai a pensare e riflettere sulle cose, così pregiudizio e ignoranza possono proseguire nel loro sodalizio. Ma chissà forse le cose stanno cominciando a cambiare... almeno un pò....
    Spero tanto che questo libro esca anche nella nostra lingua (anche se ne dubito): lo leggerò comunque perchè "cultura" è anche musica, quella con la M maiuscola, che Michael ha certamente onorato e alla quale si è dedicato con estremo rigore e rispetto.


    Mi associo poi allo sconforto di Michael nel non trovare negli scaffali delle librerie volumi sui grandi della musica nera come lo stesso James Brown o Stevie Wonder che, dal mio personalissimo punto di vista, è un altro genio immenso e non conosciuto a fondo come si dovrebbe! :sosi:


    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:24
     
    Top
    .
  6. marty_J.
     
    .

    User deleted


    bellissima news!!!!!! Grazie mille
     
    Top
    .
  7. earth song
     
    .

    User deleted


    Grazie Moon per aver postato questa news.
    Spero anch'io che esca anche tradotto in italiano,così da poter leggerefinalmente qualcosa di bello su di lui, che risalti il suo bellissimo lato artistico e poetico. :clapping:

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:24
     
    Top
    .
  8. Honey64
     
    .

    User deleted


    Grazie per Moon per aver postato questa intervista.

    Spero proprio di poterlo leggere questo libro.
     
    Top
    .
  9. ElideMJ
     
    .

    User deleted


    :comm8jk.gif: Wow!!
    Spero anch'io di leggerlo presto *__*

    Grazie per la news! (:
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    "The King of Pop"

    Group
    Ghosts
    Posts
    21,294

    Status
    Anonymous
    Grazie!!
     
    Top
    .
  11. MJ-Beautiful soul
     
    .

    User deleted


    Thank you for the news!!

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:24
     
    Top
    .
  12. erichina87 I love denny rose
     
    .

    User deleted


    Queste si che sono interviste che fà piacere leggere...

    Edited by ArcoIris - 13/7/2018, 00:25
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    11,499

    Status
    offline
    Non vedo l'ora di leggerlo!
    Grazie per la notizia!
     
    Top
    .
12 replies since 28/5/2011, 13:05   248 views
  Share  
.
Top